Tag: filippo inzaghi

  • Buona la prima di Inzaghi, ma la Lazio spreca tanto

    Buona la prima di Inzaghi, ma la Lazio spreca tanto

    Il Milan di Inzaghi non stecca l’esordio in campionato battendo 3-1 la Lazio davanti agli occhi di Berlusconi e Fernando Torres. Le due squadre delusione dell’anno scorso oggi hanno iniziato una stagione di riscatto, ma solo i rossoneri l’hanno iniziata al meglio. Oltre al risultato, i biancocelesti hanno da recriminare moltissime occasioni fallite, tra cui un rigore nel finale. Benissimo El Shaarawy, che parte subito forte con un’accelerazione sulla sinistra: cross basso per Honda che di piatto sinistro fa passare la palla sotto le gambe di Berisha: secondo gol in Serie A per lui. Alla fine del primo tempo il risultato è di 1-0, ma a dominare è il Milan, che poi nella ripresa trova il raddoppio: cross dalla destra di Abate e zampata vincente di Muntari (54°). Al 64° calcio di rigore per i rossoneri: Menez messo giù da De Vrij (non un esordio indimenticabile per lui) e Tagliavento non ha dubbi. Dal dischetto si presenta proprio il francese, che torna al gol in Serie A. La partita sembra chiusa, ma appena tre minuti dopo (67°) accorcia la Lazio con autogol di Alex, che nel tentativo di fermare Djordjevic in scivolata trova un rimpallo sfavorevole. Allora la Lazio prende coraggio e guadagna varie occasioni da gol. Quella più grande arriva troppo tardi e viene anche sprecata: al 94° fallo di Abate e rigore. Ma Candreva tira troppo piano e Diego Lopez  para.

    L'esultanza di Honda dopo il gol, qui insieme a Zapata
    L’esultanza di Honda dopo il gol, qui insieme a Zapata

    Milan-Lazio 3-1 (7° Honda [M], 54° Muntari [M], 64° rig. Menez [M], 67° aut. Alex [L])

    Ammoniti: De Jong (M), Radu, Lulic, De Vrij (L)

    Milan: Diego Lopez 7, Alex 6, Abate 6, Bonera 6, Zapata 6.5, De Jong 6.5, Honda 6.5, Menez 6.5, Poli 6, Muntari 6.5, El Shaarawy 6.5 (subentrati: Essien 6)

    Lazio: Berisha 6, De Vrij 5.5, Radu 5.5, Basta 5.5, Lulic 6, Candreva 5.5, Parolo 5.5, Cana 5, Biglia 5, Keita 5, Klose 5 (subentrati: Mauri 6, Felipe Anderson 5.5, Djordjevic 6)

    L’altra sfida delle 18 è stata Atalanta-Verona. Partita a reti bianche e con pochissime occasioni: una per Jankovic nel primo tempo (ottimo esordio del portiere atalantino Sportiello che para), una per Juanito Gomez nella ripresa e una per Boakye nel finale.

    Atalanta-Verona 0-0

    Ammoniti: Hallfredsson, Christodoulopoulos, Ionita (V), Drame, Boakye (A)

    Atalanta: Sportiello 6.5, Zappacosta 6.5, Biava 6, Benalouane 6, Dramè 5.5, Carmona 6, Bonaventura 6, Cigarini 6, Estigarribia 6, Moralez 5.5, Denis 5 (subentrati: Bianchi 6, Boakye 6)

    Verona: Rafael 6, Marquez 6.5, Moras 6, Martic 6, Agostini 6, Hallfredsson 6, Obbadi 6, Jankovic 6, Tachtsidis 6, Toni 5.5, Juanito Gomez 5.5 (subentrati: Ionita 5.5, Christodoulopoulos 6)

     

  • Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan nella giornata di ieri ha cominciato il suo ritiro in vista della stagione 2014/2015, stagione nella quale la compagine rossonera, sette volte Campione d’Europa, non disputerà le coppe.

    Il diktat rossonero su questo mercato estivo sarà prima vendere e poi comperare. L’obiettivo primario sarà quello di snellire la rosa, il Milan dovrà affrontare solamente due competizioni: campionato e Tim Cup. Adrian0 Galliani, dopo aver messo a segno due ottimi colpi come quelli di Menez e Alex, ha pensato di concentrarsi proprio sul mercato in uscita.

    Uno dei primi giocatori ad avere salutato Milanello è stato Bakaye Traorè passato al Bursaspor. Antonio Nocerino invece vestirà la maglia del Torino per un anno. Fernando Coppola, quarto portiere, ha salutato e si è accasato al Bologna retrocesso in serie B. Walter Birsa, nelle ultime ore, è passato in prestito al Chievo; stessa formula con la quale Jherson Vergara si è trasferito all’Avellino. Il colpo più importante in questo senso è sicuramente la cessione di Kakà, con il suo addio i rossoneri si sono liberati di un ingaggio davvero oneroso che, di fatto, poteva bloccare gran parte delle operazioni in entrata.

    Rami-AC-Milan
    Rami – Milan

    Si sta cercando di piazzare anche Alessandro Matri il quale è molto vicino al Genoa; già nel pomeriggio odierno l’attaccante sosterrà le visite mediche di rito e si legherà, in prestito, ai rossoblù con il Milan che si impegnerà a pagare una parte (900 mila euro) del suo ingaggio che attualmente è 2.6 milioni di euro. Tra i possibili partenti vanno segnalati anche Robinho, sempre alla ricerca di una sistemazione in Brasile o in America. L’attaccante brasiliano ha rifiutato un offerta proveniente dal Messico ed esattamente dal Monterrey  ed Essien, per il quale il Trabzonsport sembra voler formulare un’offerta. Andrea Petagna non rimarrà a lungo al Milan, sono quattro le squadre di Serie B interessate a lui: Livorno, Spezia, Crotone e Latina.

    Per la difesa si avvicina il ritorno di Adil Rami. Il Milan ha presentato un’offerta di 3.75 milioni di euro al Valencia per acquistare il cartellino del difensore francese, mentre gli spagnoli ne vogliono 4.250; la volontà del calciatore è quella di rimanere a Milano e le prossime ore saranno decisive per il buon esito della trattativa. Adriano Galliani non risulta granchè intenzionato ad alzare l’offerta e cosi a sbloccare la trattativa potrebbe essere lo stesso difensore disponibile a far risparmiare il Milan riducendosi l’ingaggio pur di rimanere in rossonero. Il francese non si è presentato al raduno del Valencia su autorizzazione del club francese. Rami nella serata di ieri ha twittato “aspettiamo“; poco prima aveva spaventato i tifosi con un “devo tornare a Valencia” poi cancellato.

    Niente Milan per Juan Manuel Iturbe che andrà alla Juventus: il Verona ha accettato l’offerta di Beppe Marotta di 25 milioni di euro più 2 milioni di bonus.

    Il futuro di Mario Balotelli è un rebus. Dopo il negativo Mondiale brasiliano sembra che nessuno lo voglia più. Ci sono stati timidi interessamenti di Liverpool e Monaco, che però non lo ritengono una priorità in attacco. La società rischia di doverlo tenere sapendo che il nuovo mister Filippo Inzaghi, il quale parlerà oggi in conferenza stampa alle ore 18, dovrà tentare l’ennesimo recupero più psicologico che tecnico.

  • Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Con il comunicato apparso ieri sul sito ufficiale della società rossonera si è conclusa l’avventura di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan ed ha avuto inizio l’era di Pippo Inzaghi come allenatore della prima squadra. Non è però soltanto la questione tecnico a tener banco in casa Milan, da  qualche giorno infatti si fa sempre più pressante un rumor su una voglia di ritornare in Brasile da parte di Kakà.

    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi
    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi

    Partiamo dall’investitura di Inzaghi, che SuperPippo fosse il tecnico del Milan era chiaro già dal 26 maggio scorso, mancava soltanto l’ufficialità che come già detto è arrivata nel primo pomeriggio di ieri. Ora Inzaghi, che ha firmato un contratto che lo legherà ai rossoneri sino al 30 giugno 2016 dovrà dimostrare sul campo di valere la fiducia accordatagli dal presidente Silvio Berlusconi, fiducia che il presidente stesso e la dirigenza del Milan non avevano più in Clarence Seedorf.

    144 giorni, tanto è durato il “Regno” dell’allenatore olandese sulla panchina del Milan, dal giorno della firma sino al comunicato di ieri. Seedorf che era stato fortemente voluto da Berlusconi per sostituire l’esonerato Massimiliano Allegri, ha pagato molto probabilmente la mancata qualificazione in Europa League e le problematiche nate nella gestione dello spogliatoio. Come abbiamo anticipato il destino di Seedorf era già stato deciso il 26 maggio, per giungere all’ufficialità però si è dovuto attendere sino a ieri perchè nei giorni passati si è cercato di trovare un accordo tra il tecnico e la società per giungere ad una risoluzione del contratto. Così non è stato e si è giunti all’esonero con il Milan che sarà costretto a pagare a Seedorf 2,5 milioni di euro netti per le prossime due stagioni o almeno sino a quando non troverà un altro ingaggio.

    Detto dell’arrivo di Inzaghi e dell’addio di Seedorf, veniamo alla situazione Kakà.

    Kakà
    Kakà

    Il brasiliano, ritornato la scorsa estate al Milan dopo 4 anni poco positivi con il Real Madrid, potrebbe lasciare nuovamente i rossoneri per fare ritorno nel suo Brasile e più nel dettaglio nella squadra che lo ha reso grande, il San Paolo. Non sarebbe però un addio per scelta tecnica ma per scelta familiare.

    I Media brasiliani infatti hanno fatto sapere che i rapporti di Kakà con la moglie Caroline non sarebbero più quelli di una volta e ci sarebbe anche il rischio di separazione, anche se la portavoce di Caroline ha smentito il tutto, resta comunque il fatto che lei è tornata da qualche mese a vivere in Brasile e che Kakà per star vicino alla famiglia sarebbe pronto a far ritorno nel proprio paese lasciando a malincuore il Milan potendo sfruttare una clausola nel proprio contratto che permetterebbe di sciogliere l’accordo entro il 30 giugno 2014.

     

  • Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Alla luce di quanto visto nelle prime settimane della nuova stagione, il Milan può definirsi come bello dentro ma sporco fuori. Una ragione a questo concetto c’è e va letta sotto la voce settore giovanile. Perché se è vero che la squadra di Allegri è lontana parente di quella che trionfava due anni fa all’Olimpico, è anche vero che i giovani ragazzi rossoneri attraversano un momento felice. Di questa mattina la notizia del debutto con i Giovanissimi Nazionali del gioiellino Hachim Mastour, acquistato dalla Reggiana per una cifra “record” di 500 mila euro e finalmente in campo a deliziare quelli che sono i suoi nuovi tifosi. Nel match contro l’Albinoleffe Mastour ha realizzato una doppietta, dando il là alla goleada dei ragazzi di Vecchi (7-0) contro i malcapitati avversari. Il talentuoso fantasista classe ’98 è ora pronto alla convocazione da parte degli Allievi di Pippo Inzaghi fin dalla prossima domenica.

    Ed è proprio l’ex bomber rossonero la nota più lieta per il settore giovanile del Milan. Galliani e il responsabile Filippo Galli lo hanno scelto da subito come tecnico degli Allievi Nazionali, una panchina molto importante perché ponte per l’arrivo in Primavera, l’anticamera del calcio professionistico. Nelle cinque partite fin qui disputate Inzaghi ha collezionato quattro vittorie ed una sconfitta (sul campo dell’Atalanta), dimostrando di avere la stoffa necessaria per proseguire questo lavoro. Ad avvalorare questa tesi è venuta in soccorso l’amichevole di ieri pomeriggio contro i pari età del Parma, capolista del Girone A e guidata da Cristiano Lucarelli. Il Milan di Inzaghi ha travolto nettamente i gialloblu dell’ex goleador di Livorno con un secco 4-1.

    AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
    Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il problema è che più ci si avvicina alla Prima squadra, più i problemi vengono al pettine. Parliamo della Primavera del Milan, che di per sé non ha nemmeno un organico inferiore rispetto alla media generale del campionato, ma che fatica ad emergere nel proprio Gruppo di appartenenza. Un ruolino in trasferta fin qui disastroso per gli uomini di Dolcetti, che hanno collezionato sempre sconfitte lontano dal centro Vismara (fuori-casa non vincono da 6 mesi ndr). In molti danno la colpa proprio all’allenatore, mister Dolcetti, incapace secondo i critici di dare un gioco alla propria squadra, che fra gli altri può contare su giocatori di talento come Cristante, Valoti, Di Molfetta, Petagna, Ganz. Le analogie con Allegri sono curiosamente numerose. Entrambi infatti sono ex centrocampisti, sfruttano un sorriso tirato, postura casual, ed ultimamente non riescono a vincerne una.

    LA PRESENTAZIONE DI MASTOUR AL MILAN
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  • Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Continua la striscia negativa del Milan che, dall’avvio del campionato ha totalizzato tre sconfitte ed una sola vittoria: nella giornata di ieri è infatti arrivata anche l’Udinese a mettere il bastone tra le ruote al percorso di Massimiliano Allegri che sembra essere sempre più lontano dalla panchina rossonera. Nonostante Adriano Galliani sembri essere dalla parte del tecnico, i rumors sono tanti ed è impensabile che i vertici del club di Milano non abbiano ancora pensato a sostituire l’allenatore visti i risultati pessimi contro squadre come la Sampdoria e l’Atalanta. Nel match di ieri i miglioramenti in campo si sono visti ma di certo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva non potranno essere sempre la scusa a delle prestazioni sottotono e al grande nervosismo che si è creato in queste settimane, visibile agli occhi di chiunque anche per il gesto di Boateng.

    A quanto pare infatti Silvio Berlusconi avrebbe pensato da molto tempo di togliere la guida del Milan ad Allegri ma a tenerlo buono è stato continuamente Galliani che vuol dare un’ulteriore chance al tecnico che in questi anni ha comunque portato a casa dei buoni risultati. La prova del nove sarà di certo la partita di mercoledì dove tutti si aspettano una vittoria dai rossoneri: nel match contro il Cagliari è proprio impossibile pensare ad un’ennesima sconfitta anche se la fortuna ed il campo di San Siro sembrano aver voltato le spalle ad Ambrosini e compagni.

    Massimiliano Allegri © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Si vocifera infatti che dopodomani sarà il giorno decisivo e, dietro ad Allegri sembrano esserci pronti tanti altri a prendere il suo posto: in primis c’è Mauro Tassotti, conosciuto solamente per essere stato il vice allenatore di quasi tutti quelli che sono passati dal Milan. Perde punti invece Filippo Inzaghi che, dopo la lite vera o non vera è ritornato ad allenare i suoi giovani talenti continuando la prima esperienza ai piani bassi visto anche che dovrebbe mettersi a guidare giocatori che fino al mese scorso hanno condiviso tutto e di più con lui. Il presidente è noto a tutti che vorrebbe Pep Guardiola ma, a mettere una croce sopra il nome dello spagnolo è sia l’elevato stipendio richiesto che la volontà di continuare il proprio anno sabbatico dopo l’addio al Barcellona. Per tutti queste ragioni e soprattutto visto che di allenatori d’alto livello ne sono rimasti pochi liberi, pare che Berlusconi dovrà accontentarsi o di Allegri o di Tassotti, quest’ultimo ovviamente a tempo determinato fino a conclusione di questa stagione.

  • Tra Allegri e Inzaghi scoppia la pace “Non è successo nulla”

    Tra Allegri e Inzaghi scoppia la pace “Non è successo nulla”

    Torna il sereno in casa Milan. E’ terminata pochi minuti fa l’intervista congiunta ad Allegri e Inzaghi da parte del canale telematico rossonero Milan Channel. La mini conferenza è stata preceduta da una stretta di mano con annesso sorriso subito pubblicata sul sito ufficiale della società di Via Turati, per anticipare il concetto di pace fatta tra i due protagonisti della serata di ieri, con tanto di lite condita da insulti pesanti presso il centro di allenamento delle giovanili Vismara. Tutto chiarito quindi. Le dichiarazioni di Allegri e Inzaghi non lasciano spazio ad interpretazioni. Entrambi hanno confermato come in realtà due giorni fa non sia successo nulla, se non un semplice scambio di vedute durato neanche un minuto, rigettando così qualsiasi ipotesi di rissa verbale e tanto meno fisica, come invece era stato scritto da diversi media in serata. L’intervista si è conclusa dopo circa 15 minuti dal suo inizio, e ha visto i due tecnici stringersi nuovamente la mano.

    La mattinata invece non si era proprio aperta sotto gli auspici migliori. Da Milanello infatti arrivavano altre rivelazioni sulla lite dell’altro giorno. Parole attribuibili ad Allegri, le quali non facevano altro che peggiorare la situazione del tecnico rossonero: “non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, non sei un uomo”, rivolgendosi ad Inzaghi, colpevole di non averlo salutato. Il livornese ha poi incalzato l’attuale allenatore degli Allievi Nazionali intimandogli un minaccioso “piantala, sennò vengo a prenderti”. Dopo questa affermazione Inzaghi si sarebbe allontanato, e allora Allegri avrebbe concluso il suo show urlando direttamente ai ragazzi presenti in campo: “Questo è l’allenatore che dovrebbe insegnarvi calcio”. Se il tutto fosse stato confermato, la dirigenza non avrebbe potuto far altro che licenziare il tecnico della Prima squadra, senza dover aspettare nemmeno la partita di domenica contro Udine. Invece è giunta la smentita ufficiale direttamente dai diretti interessati, con tanto di sorrisi e stretta di mano.

    Massimiliano Allegri sorridente prima del match contro l’Atalanta | ©Claudio Villa/Getty Images

    Lo stesso Tiziano Crudeli, voce storica del Milan, questa mattina aveva ampiamente sgonfiato il caso, durante un’intervista telefonica rilasciata al portale Milannews. Crudeli ha confermato il reale incontro, con Allegri in visita al Centro Vismara accompagnato dal responsabile tecnico del settore giovanile Filippo Galli. Allegri avrebbe quindi stretto la mano ad Inzaghi e poi i due avrebbero scambiato qualche opinione. Pareri verosimilmente contrastanti, considerato che dopo 60 secondi i due si siano lasciati freddamente. Racconto di Crudeli ribadito poche ore dopo da Allegri e Inzaghi. Alle ore 15 è già tempo di allenamento per la Prima squadra. La trasferta di Udine è ormai alle porte.

  • I perché della lite Allegri-Inzaghi

    I perché della lite Allegri-Inzaghi

    In casa Milan non si parla d’altro. La lite Allegri-Inzaghi è sicuramente l’argomento del giorno. Una notizia rilanciata in esclusiva nel pomeriggio da Novastadio e diventata nello spazio di pochi minuti una bomba ad orologeria, grazie anche ad un social network come Twitter. Il portale d’informazione rossonero Milannews ha immediatamente dato risalto al “fattaccio”. Il tutto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, quando Allegri si è presentato al Centro Vismara, dove si tengono le sedute di allenamento del settore giovanile rossonero. Il tecnico livornese, accompagnato dal responsabile dell’area tecnica Filippo Galli, era andato a salutare i colleghi di Milanello, fra cui lo stesso Filippo Inzaghi, attuale allenatore degli Allievi Nazionali. Allegri avrebbe rivolto il saluto a Superpippo, ma quest’ultimo, ignorandolo, ha continuato come se niente fosse l’allenamento (secondo una prima ricostruzione offerta dal giornalista del Corriere dello Sport Furio Fedele).

    Ciò ha mandato in bestia il Conte Max, che avrebbe apostrofato in maniera poco elegante Inzaghi con un colorito “pezzo di m.”.  L’ex attaccante del Milan non si sarebbe fatto pregare, rispondendo per le rime, dopo aver trascorso gli ultimi due anni ai margini della squadra durante la gestione Allegri (senza dimenticare che fino a giugno scorso c’era un certo Zlatan Ibrahimovic in rosa). Chi ha assistito al violento diverbio tra i due tecnici, riferisce inoltre che i due sarebbero venuti quasi allo scontro fisico. L’aggravante è ovviamente che il tutto dovrebbe essere avvenuto davanti ai ragazzi allenati da Inzaghi (sebbene quest’ultimo particolare sia stato negato dallo stesso Filippo Galli).

    Filippo Inzaghi sulla panchina degli Allievi Nazionali | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il nervosismo e la tensione alle stelle degli ultimi giorni hanno tirato un brutto scherzo ad Allegri, che sente la sua panchina traballare ad ogni nuova ora. L’atteggiamento di Inzaghi non è andato giù al livornese, lo stesso Inzaghi che i media danno in pole-position per raccogliere il posto vacante dell’ex Cagliari (ricordiamo che lo stesso tecnico degli Allievi ha compiuto un’importante apertura per la panchina della Prima squadra, offrendo la propria disponibilità). I due non si sono mai amati, complici anche le due esclusioni consecutive dalla lista Champions nell’ultima stagione.

    In serata è arrivato un comunicato stampa della società rossonera, il quale smentisce la lite tra Inzaghi e Allegri (di solito è questa la prassi). Sono quindi arrivate le stesse dichiarazioni ufficiali di Galliani, che ha raccontato di aver parlato con entrambi e che questi abbiano minimizzato l’accaduto. Come conseguenza l’allarme è rientrato. Sì, ma per quanto?

  • Esonero Allegri, Berlusconi pensa ad Inzaghi

    Esonero Allegri, Berlusconi pensa ad Inzaghi

    Esonero Allegri, l’indiscrezione arriva dalla Gazzetta dello Sport e porta la firma di Berlusconi. Il pensiero del presidente va a Tassotti e Inzaghi.

    Il ducato di Massimiliano Allegri si avvia alla conclusione. In casa Milan si percepiscono in maniera chiara gli spifferi presidenziali, i quali soffiano pesantemente sulla panchina del Conte Max. Berlusconi è sceso di nuovo in campo (lo speciale al Tg4 di ieri sera non lascia dubbi in merito) e ora per il tecnico livornese l’atmosfera diventa irrespirabile. Una partenza da brividi quella della squadra rossonera, la peggiore degli ultimi 82 anni (si è dovuti risalire fino al 1930 per certificare due ko nelle prime tre partite di campionato). Sconfitte rimediate fra l’altro contro squadre sulla carta nettamente inferiori alla rosa di Allegri, che sebbene sia stata mutilata degli ultimi due fuoriclasse rimasti (Ibrahimovic e Thiago Silva), non può e non deve considerarsi inferiore a squadre che hanno iniziato la stagione con l’obiettivo salvezza da raggiungere. Come affermato all’indomani della sconfitta di sabato contro l’Atalanta, Allegri non può contare su molti altri esami. Gli appelli stanno per finire, inesorabilmente. Già da domani potrebbe registrarsi l’ultimo. Anche se perdere domani contro l’Anderlecht non se lo augura nessuno dei tifosi del Milan, nemmeno il più acerrimo nemico del tecnico.

    Mauro Tassotti pensieroso sulla panchina del Milan | ©Marco Luzzani/Getty Images

    L’ultima idea di Berlusconi è affidarsi al duo Tassotti-Inzaghi. Da una parte un’esperienza infinita, sebbene la guida della Prima squadra ne segnerebbe il debutto ufficiale. Dall’altra invece un pezzo recente di storia rossonera, che di diritto si è preso un posto nel grande libro del Milan, sia nei capitoli nazionali che in quelli internazionali. Una carriera appena iniziata, quella da allenatore, per Inzaghi, ma che ha già ricevuto la benedizione di due illustri neo colleghi come Carlo Ancelotti e Jose Mourinho. Il campo, sebbene sia presto per lanciare una sentenza di terzo grado, sta dando ragione a Superpippo (due vittorie su due con gli Allievi Nazionali, sei gol segnati e uno subito), e se continuasse con la stessa determinazione e passione che era solito mettere sul terreno di gioco in ogni partita, allora non potremmo esimerci dal dire che la carriera di Inzaghi come allenatore ha tutte le premesse per essere una brillante e fortunata scommessa vinta.

    C’è poi Tassotti. Zitto zitto, l’ex laterale destro del Milan di Sacchi e Capello è rimasto sempre a stretto contatto con lo spogliatoio. Sono trascorse diverse generazioni, ma Tassotti è una presenza costante al fianco dell’allenatore rossonero. Undici anni sono tanti, troppi per non ambire alla guida tecnica di una squadra e di un club nel quale si è dentro da 32 anni ormai. I maestri di certo non sono mancati all’attuale vice-allenatore rossonero, fra tutti Sacchi. Forse è arrivato davvero il tempo di offrire questa opportunità all’uomo ombra di Ancelotti, Leonardo e ora Allegri. Le carte in regola crediamo le abbia, così come in pochi possono vantarsi di conoscere meglio di lui lo spogliatoio e l’ambiente del Milan. Adesso però c’è ancora Allegri.

    Crisi Milan, giusto addossare le colpe solo ad Allegri?

    • No, è l’effetto del ridimensionamento attuato dalla società (72%, 108 Voti)
    • Si, non è l’allenatore adatto per il Milan (28%, 43 Voti)

    Totale Votanti: 151

  • Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Arriva anche Josè Mourinho a mettere una parola sulla storia del “mal di pancia” di Cristiano Ronaldo: il tecnico portoghese ha infatti dichiarato che il suo pupillo sta facendo bene, nonostante si siano create molte ipotesi sulla frase che era uscita dalla bocca del giocatore. Secondo l’allenatore infatti tutte le discussioni di questi giorni sono state creazioni dei media per poter riempire i giornali di qualche notizia aspettando l’arrivo di cose più importanti, ma a smentirlo sono i fatti: Ronaldo ed il presidente Florentino Perèz si sono incontrati per mettere fine a questa “finta tristezza” e l’aumento tanto atteso arriverà a breve.

    Com’è giusto che sia però Mourinho ha spiegato che lui giudica il giocatore solamente per quanto fatto in campo e che fino ad oggi il bomber numero 7 ha regalato grandi prestazioni ed emozioni a tutti i tifosi e all’intera squadra:

    Mourinho e Ronaldo © Jasper Juinen/Getty Images

    “Gioca al massimo e segna, aiuta la squadra, è esemplare negli allenamenti, non mi preoccupo di altre cose che non sono fondamentali. Io penso solo al bene della mia squadra, se non vinciamo mi ammazzano, idem se i giocatori non stanno bene. Cristiano fa benissimo da due anni e il merito è suo al 99%, solo l’1% è merito mio”.

    Parole importanti quelle del tecnico del Real Madrid che fanno capire quanto sia fondamentale la presenza di Cristiano Ronaldo tra i blancos. Sicuramente a pesare tra le decisioni del club c’è stata anche l’opinione di Mourinho, il quale ha sempre fortemente voluto che il fenomenale calciatore rimanesse a sua portata, a costo di qualsiasi richiesta espressa.

    Nella stessa conferenza stampa arrivano anche parole per due giocatori italiani: Josè ha infatti voluto spezzare una lancia in favore di Inzaghi e Del Piero. Sul primo ha parlato della scelta di diventare allenatore, augurando all’ex attaccante rossonero di poter far carriera e spiegando inoltre di aver consigliato “Super Pippo” di cominciare proprio dal Milan, in quanto ambiente di casa. Per quanto riguarda invece Del Piero non sono mancati i complimenti: il tecnico si è infatti detto orgoglioso di aver avuto la fortuna di incontrare sul campo un campione come lui, augurandogli una grande stagione.

  • Numeri maglia Milan Nocerino l’8, Pato il 9 e Boateng il 10. Resta libero il 22

    Numeri maglia Milan Nocerino l’8, Pato il 9 e Boateng il 10. Resta libero il 22

    Che fosse una stagione di grandi cambiamenti in casa Milan lo si era intuito già dalla lunga schiera di saluti nell’ultima giornata dello scorso campionato. I contemporanei addii di Nesta, Gattuso, Seedorf e Pippo Inzaghi hanno segnato la fine dell’epoca della Vecchia Guardia lasciando un vuoto incolmabile forse da chi adesso si trova in organico sopratutto dopo aver perso due pesanti elementi come Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo Milan sarà una squadra giovane senza prime donne e top player e starà alla bravura di Massimiliano Allegri e della società sopperire ai limiti tecnici coinvolgendo e caricando il gruppo. Forse il mercato qualcosa regalerà ma è chiaro che tra chi adesso compone l’organico rossonero qualcuno è chiamato alla prova del nove, altri invece dovranno finalmente dimostrare di aver le capacità e la forza per caricarsi sulle spalle la rinascita rossonera.

    Boateng eredita il 10 di Seedorf | ©Claudio Villa/Getty Images
    Questa mattina, sono stati ufficializzati i nuovi numeri maglia Milan e dalle novità è facile intuire a chi la società rossonera chiederà di caricarsi sulle spalle il nuovo corso. Da Mattia De Sciglio che eredita il numero due di Zambrotta al coraggio di Francesco Acerbi di mettersi sulle spalle il 13 di Alessandro Nesta. Chi però dimostra ancora una volta di aver coraggio da vendere è Antonio Nocerino che abbandona il fortunato 22 che in passato fu di Kaka mettendosi sulle spalle il pesantissimo numero 8 appena lasciato da Ringhio Gattuso. Sulle spalle di Kevin Prince Boateng il numero dieci di Clarence Seedorf mentre a Pato va il numero nove di Super Pippo Inzaghi a dimostrazione che adesso il Milan chiede al brasiliano gol decisivi e la definitiva consacrazione.

    Uno spunto interessante e suggestivo per il mercato Milan lo può dare proprio il numero 22 lasciato libero da Antonio Nocerino e che potrebbe esser ripreso da Kaka tornato prepotentemente in orbita Milan negli ultimi giorni.

    Numeri Maglia Milan 2013
    Portieri
    1 Marco AMELIA – 32 Christian ABBIATI – 59 GABRIEL
    Difensori
    2 Mattia DE SCIGLIO – 5 Philippe MEXES – 13 Francesco ACERBI – 15 Djamel MESBAH – 20 Ignazio ABATE – 25 Daniele BONERA – 76 Mario YEPES – 77 Luca ANTONINI –
    Centrocampisti
    4 Sulley MUNTARI -8 Antonio NOCERINO – 10 Kevin Prince BOATENG – 12 Bakaye TRAORE’ – 16 Mathieu FLAMINI – 18 Riccardo MONTOLIVO – 21 Kevin CONSTANT – 23 Massimo AMBROSINI – 28 Urby EMANUELSON – 14 Rodney STRASSER
    Attaccanti
    9 Alexandre PATO – 70 De Souza Robson ROBINHO 92 Stephan EL SHAARAWY – 99 Antonio CASSANO