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  • Juventus scudetto ad un punto, altro crollo del Milan

    Juventus scudetto ad un punto, altro crollo del Milan

    La serata del turno infrasettimanale ha avvicinato ancora di più la Juventus al 4° scudetto consecutivo. Nella delicatissima sfida contro la Fiorentina, la Juve va sotto per un calcio di rigore causato da Pirlo su Joaquin al 33°, Gonzalo Rodriguez trasforma. Passa poco più di un minuto e da un dubbio contrasto tra Sturaro e Neto nasce la punizione che Pirlo piazza sulla testa di Llorente. Pochi secondi prima della fine del primo tempo arriva il vantaggio bianconero con il colpo di testa di Tevez su cross di Evra. Nella ripresa la viola potrebbe pareggiare per un altro rigore concesso a Joaquin per fallo di Chiellini. Stavolta però Rodriguez calcia fuori. I bianconeri trovano il terzo gol con l’Apache che su perfetto lancio di Marchisio, trova il diagonale che batte Neto. La Fiorentina addolcisce la pillola della sconfitta con la perfetta punizione di Ilicic al 90°. Adesso per festeggiare la matematica conquista del titolo ai bianconeri servirà almeno un punto sabato a Genova contro la Sampdoria.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    La festa della Juventus viene rovinata dal poker della Lazio che all’Olimpico si sbarazza agevolmente del Parma. Apre le marcature con un siluro dalla distanza Parolo, raddoppia da opportunista il solito Klose e la chiude Candreva, dopo 16 minuti è già 3-0. Nella ripresa arriva anche il gol di Keita. La Lazio rimane al secondo posto mentre il Parma retrocede matematicamente.

    Allo scatto della Lazio risponde la Roma che si rialza dal Ko di San Siro ed espugna il campo del Sassuolo. A sbloccare la gara ci pensa Doumbia che di testa sigla il suo primo gol in Serie A. Il raddoppio è un vero e proprio gioiello di Florenzi. Nel secondo tempo c’è gloria anche per Pjanic che gira in rete un tocco rasoterra arretrato di Gervinho. La squadra di Garcia non vuol mollare la Champions. 

    In zona Europa League frena la Sampdoria che a Marassi non riesce a superare il Verona di un eterno Toni. I blucerchiati, rimasti in 10 per l’espulsione di Acquah, riescono comunque a passare in vantaggio con De Silvestri ben imbeccato da Muriel ma il Bomber gialloblu è in un periodo d’oro e pochi minuti dopo trova il gol del 1-1.

    Se una sponda di Genova frena, l’altra continua ad accelerare. Il Genoa di Gasperini sconfigge pure il tabù del successo in casa del Milan, che mancava da 57 anni. Il Grifone gioca un grande match e trova il vantaggio nel primo tempo con una gran giocata di Bertolacci. Il Milan sempre più in crisi incassa anche il gol dell’ex Niang, nella ripresa, bravo e fortunato a toccare in gol un tiro di Tino Costa. I rossoneri provano a riaprirla con una conclusione violenta e perfetta di Mexes ma non basta perchè nel recupero Iago Falque dal dischetto fa 1-3. Il Genoa culla il sogno europeo, il Milan crolla ancora con la posizione di Inzaghi sempre più in bilico.

    Tra Palermo e Torino finisce 2-2. Rosanero avanti con Vitiello pronto a girare in gol un corner prolungato. I granata rispondono subito con Bruno Peres lesto a toccare verso la porta un tiro sbagliato di Quagliarella. Rigoni autore di una super stagione in fase realizzativa, riporta in vantaggio il Palermo ma nella ripresa Maxi Lopez, partito sul filo del fuorigioco, fissa il risultato sul pareggio.

    Un gol di Meggiorini regala la matematica salvezza per il Chievo e condanna il Cagliari che ora vede la salvezza distante 8 punti.

    Pinilla spinge l’Atalanta verso la permanenza in A. Il cileno sblocca il risultato a Cesena, sfruttando una papera di Agliardi. I romagnoli non mollano e prima trovano il pari con Brienza dagli undici metri e poi passano addirittura in vantaggio con un gran pallonetto di Carbonero. I bianconeri però non hanno fatto i conti con Pinilla che trova il 2-2 con una specialità della casa, la rovesciata. Al Manuzzi finisce in parità e per il Cesena la salvezza si fa lontana.

     

    RISULTATI 33° GIORNATA

    Udinese – Inter 1-2 (47° rig. Icardi (I), 50° Di Natale (U), 65° Podolski (I)) giocata ieri

    Cesena – Atalanta 2-2 (50°, 82° Pinilla (A), 56° rig. Brienza (C), 70° Carbonero (C))

    Chievo – Cagliari 1-0 (11° Meggiorini)

    Juventus – Fiorentina 3-2 (33° rig. Rodríguez (F), 36° Llorente (J), 45°+1, 70° Tévez (J), 90° Iličič (F))

    Lazio – Parma 4-0 (10° Parolo, 13° Klose, 16° Candreva, 81° Keita)

    Milan – Genoa 1-3 (36° Bertolacci (G), 49° Niang (G), 66° Mexès (M), 93° rig. Iago Falqué (G))

    Palermo – Torino 2-2 (10° Vitiello (P), 13° Bruno Peres (T), 26° Rigoni (P), 60° Maxi López (T))

    Sampdoria – Verona 1-1 (65° De Silvestri (S), 68° Toni (V))

    Sassuolo – Roma 0-3 (6° Doumbia, 27° Florenzi, 74° Pjanic)

    Empoli – Napoli posticipo giovedì 30/04 h.20.45

     

    CLASSIFICA DOPO 33 GIORNATE

    Juventus 76, Lazio 62, Roma 61, Napoli* 56, Sampdoria 51, Genoa 50, Fiorentina 49, Inter e Torino 48, Milan 43, Palermo 42, Chievo e Verona 40, Udinese 38, Sassuolo 36, Empoli* 35, Atalanta 32, Cagliari e Cesena 24, Parma (-7) 16.

    Parma matematicamente retrocesso in Serie B

     

     

  • Nico Lopez gela il Milan e inguaia Inzaghi

    Nico Lopez gela il Milan e inguaia Inzaghi

    Sembrava la serata perfetta per la rinascita del Milan di Pippo Inzaghi: lo svantaggio iniziale, la rimonta firmata anche da uno dei giocatori più criticati, Philippe Mexes, insomma una perfetta sceneggiatura per il più classico dei lieto fine, così non è stato.

    A rovinare la festa dei rossoneri ci ha pensato Nico Lopez che al minuto 94° ha segnato il gol che ha gelato San Siro ed ha consegnato un punto molto prezioso al suo Verona nella corsa salvezza.

    Adesso c’è da capire come reagirà la dirigenza del Milan a questo ennesimo stop, con una prestazione a larghi tratti molto negativa, la posizione di Inzaghi sembra ancora più in bilico, saranno le prossime ore a decidere il futuro di Superpippo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi sorprende tutti schierando Mexes in difesa al posto di Bocchetti ma sopratutto escludendo dalla formazione iniziale Mattia Destro, in attacco quindi con Cerci, Superpippo opta per Pazzini. A centrocampo Bonaventura-Muntari-Poli.

    Mandorlini sceglie Sala e Pisano sulle fasce in difesa, a centrocampo Ionita va ad aggiungersi ad Halfredsson e Tachtsidis. Il trio offensivo è composto da Jankovic, Toni e Juanito Gomez.

    La partita inizia con un Milan che fa girare il pallone ma non riesce praticamente mai a rendersi insidioso perché il Verona si compatta subito senza lasciare spazi. Gli uomini di Mandorlini provano a rendersi insidiosi in ripartenza come al 12° quando un diagonale di Jankovic esce non di molto. Al 17° la gara si sblocca, ingenuo fallo di Muntari su Ionita, dal dischetto va Toni che con un dolce cucchiaio batte Diego Lopez. La reazione del Milan non si vede, i rossoneri continuano con il possesso palla troppo lento che permette ad un attento Verona di chiudere agevolmente ogni possibile passaggio. Le uniche possibilità, potenziali, dei rossoneri nascono da errati disimpegni dei gialloblu. Alla mezz’ora Ionita s’inventa una giocata che varrebbe il raddoppio se non fosse per Diego Lopez che chiude, respingendo. Nel Milan ci prova Mexes con una gran conclusione fuori di poco. Al 41° però si ristabilisce la parità, Jankovic tocca Mexes in area, è rigore, dal dischetto Menez calcia forte e centrale, battendo Benussi. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Nico Lopez festeggiato dai compagni | Foto Twitter
    Nico Lopez festeggiato dai compagni | Foto Twitter

    Si riparte e subito il Milan trova il vantaggio, su un cross di Cerci, la palla finisce a Mexes che si allarga, calcia da posizione defilata ma il suo tiro è toccato da Tachtsidis e finisce in rete. La rete sembra togliere tutta la tensione al Milan che inizia a giocare in scioltezza, il Verona invece incassa pesantemente il colpo. I gialloblu ci mettono quasi 10 minuti a riprendersi ma poi al 56° con una bella accelerazione provano a spaventare la retroguardia del Milan con l’azione che vede Toni arrivare al tiro, fuori di poco. Il Verona non riesce ad effettuare un pressing efficace ed il Milan può così far girare il pallone con facilità. Al 73° Tachtsidis ci prova da fuori ma la sua conclusione si schianta sulla traversa e rimbalza in campo. Il Verona cerca ma costruisce poco, almeno sino al 94° quando Nico Lopez sfrutta una sponda di Juanito Gomez, s’infila in area e batte Diego Lopez. Sostanzialmente non c’è più tempo. Il Milan è gelato, il Verona festeggia un punto preziosissimo per la salvezza. La situazione di Inzaghi potrebbe complicarsi sempre di più.

    MILAN – VERONA 2-2 (17° rig.Toni (V), 41° rig. Menez (M), 47° aut. Tachtsidis (V), 94° Nico Lopez (V))

    Milan (4-3-1-2): Diego Lopez; Bonera, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, Muntari, Bonaventura; Menez (91° Destro); Cerci (63° Honda), Pazzini (77° Bocchetti).

    Allenatore: Inzaghi.

    Verona (4-3-3): Benussi; E.Pisano, Moras, Marques (50° Rodriguez), Sala; Ionita, Tachtsidis, Hallfredsson (62° Obbadi); Juanito Gomez, Toni, Jankovic (78° Nico Lopez).

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Ionita (V), Halfredsson (V), Nico Lopez (V)

     

  • Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan si chiude sullo 0-0. Il Milan prosegue nella sua striscia, 3 risultato utile consecutivo, mentre il Chievo torna a far punti dopo il pesante stop di Empoli. 

    La partita è stata tutto fuorchè esaltante, dopo un primo tempo davvero con emozioni rarissime, nella ripresa i ritmi sono cresciuti leggermente , ma l’unica vera occasione è stata una traversa colpita da Honda al 47°.

    Maran può essere contento, i gialloblu sono stati compatti, hanno disputato un match solido, provando ogni tanto a spaventare l’avversario.

    Inzaghi invece ha ancora tanto da lavorare, questo Milan sembra avere poche idee, un gioco troppo lento e prevedibile e le occasioni nascono solo da guizzi dei singoli.

    Veniamo al racconto della gara.

    Maran sceglie il suo consueto 4-4-2 con Meggiorini-Pellissier coppia d’attacco, panchina inizialmente per Paloschi.

    Inzaghi conferma il 4-3-1-2 con Alex e Bocchetti coppia centrale di difesa e Bonaventura a giostrare dietro le due punte Menez-Destro.

    Partenza subito aggressiva del Chievo che nel primo minuto spaventa la difesa del Milan. La risposta rossonera è in una conclusione al volo di Destro, al 8°, che però esce troppo debole e centrale. Al 15° Bonera ha una doppia occasione in mischia ma non riesce a sfruttarla. Al 25° Pellissier scatta sul filo del fuorigioco, si allunga un po’ la palla e va in contrasto con Diego Lopez in uscita, la palla passa e sbatte su Antonelli che poi è bravo a spedire in corner per evitare l’autogol. Non succede sostanzialmente altro, un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Keisuke Honda | Foto Twitter
    Keisuke Honda | Foto Twitter

    Si riparte con un cambio nel Milan, esce Montolivo ed entra Honda. Al 47° è proprio il giapponese a creare una gran palla gol, il suo sinistro si infrange contro la traversa. I ritmi si alzano leggermente, specialmente per un Milan più aggressivo, e le due squadre hanno occasioni potenziali. Al 64° anche il Chievo ha la sua chance con la conclusione di Schelotto deviata in corner da Diego Lopez. Il ritmo cresce e prima è provvidenziale Mattiello a salvare per il Chievo e poi De Jong che interviene in maniera perfetta su Meggiorini. Paloschi entra per Pellissier e si crea subito l’occasione, Diego Lopez alza oltre la traversa. Sostanzialmente non succede molto altro e la partita si conclude a reti bianche.

    CHIEVO – MILAN 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Mattiello, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (82° Radovanovic), Izco, Hetemaj, Schelotto; Pellissier (69° Paloschi), Meggiorini (75° Fetfatzidis).

    Allenatore: Maran.

    Milan (4-3-1-2): Lopez; Bonera, Alex, Bocchetti, Antonelli; Poli, de Jong (78° Cerci), Montolivo (46° Honda); Bonaventura; Menez, Destro (65° Pazzini)

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Menez (M), Meggiorini (C), Alex (M), Antonelli (M)

  • Tris Juve sul Milan, la Roma ora è a -10

    Tris Juve sul Milan, la Roma ora è a -10

    La Juventus non frena la sua corsa, contro un buon Milan i bianconeri vanno in vantaggio con il solito Tevez, subiscono il pareggio, ritrovano quasi subito il sorpasso, sanno soffrire l’aggressività rossonera ad inizio ripresa e poi la chiudono con Morata al 65° e di lì in poi gestiscono la gara senza patemi. Adesso, almeno sino a domani pomeriggio, la fuga della Juve sulla Roma si fa più sostanziosa, i giallorossi infatti sono a -10.

    Il Milan esce sconfitto ma è sembrato il miglior Milan di questo 2015, buona la reazione che porta al pareggio, buona la grinta messa in campo ad inizio ripresa. Inzaghi però dovrà lavorare sulla difesa che pur con i buoni innesti, ottimo Antonelli, anche stasera ha sbandato.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri recupera Tevez, che era in dubbio per un attacco influenzale, e ad al suo fianco schiera Morata. In difesa con Lichtsteiner squalificato e Caceres acciaccato, trova posto Padoin.

    Inzaghi manda subito in campo i neoacquisti Antonelli e Paletta, sceglie il trio Poli-Essien-Muntari a metà campo e in avanti con Menez, falso nueve, giocano Honda e Cerci.

    A fare la partita è subito la Juventus che con il possesso palla prova a stanare il Milan che inizialmente si compatta dietro. Retto l’urto iniziale bianconero, gli ospiti crescono e provano ad aggredire gli avversari. Al 14° dopo un buon momento del Milan arriva il gol della Juventus con Tevez che imbeccato da Morata scatta sul filo del fuorigioco, si presenta davanti a Diego Lopez e lo batte con un rasoterra. La reazione del Milan non si vede, anzi è la Juventus a sfiorare il raddoppio. Al 28° però il Milan trova il pareggio con un colpo di testa perfetto di Antonelli su azione di corner. Il pareggio dura 3 minuti perchè sul corner successivo ad un miracolo di Lopez su Marchisio, Tevez fa sponda e Bonucci sotto porta colpisce. Al 36° Inzaghi perde Menez che lascia il campo per Pazzini. La frazione si chiude con la Juventus che fa girare il pallone e cerca la conclusione con Tevez, salva Lopez.

    Alvaro Morata | Foto Twitter
    Alvaro Morata | Foto Twitter

    Si riparte, senza cambi, con il Milan che cerca di essere più aggressivo e al 54° Buffon è costretto ad un grande intervento su Pazzini. E’ un bel Milan, probabilmente il migliore di questo 2015, e i bianconeri soffrono un po’ la pressione. Al 65° però la Juventus cala il tris, azione di Pogba, Tevez appoggia per Marchisio, il centrocampista calcia ma colpisce il palo, la palla però torna a Morata che a porta vuota fa il 3-1. Il gol taglia le gambe al Milan che accusa il colpo e per alcuni minuti sbanda vistosamente. Al 71° Morata troverebbe la doppietta ma è in fuorigioco, gol annullato. I bianconeri non mollano, insistono e sfiorano il Poker. Buffon non viene sostanzialmente mai impegnato anzi sono Paletta e Lopez a salvare il Milan da un passivo più pesante. Non accade altro, al fischio finale è 3-1 per la Juventus con la Roma che scivola momentaneamente a 10 lunghezze.

     

    JUVENTUS – MILAN 3-1 (2-1) (14° Tevez (J), 28° Antonelli (M), 31° Bonucci (J), 65° Morata (J))

    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio (84° Ogbonna), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez (91° Llorente), Morata.

    Allenatore: Allegri.

    MILAN (4-3-3): D. Lopez; Zaccardo (78° Rami), Paletta, Alex, Antonelli; Poli (62° Bonaventura), Essien, Muntari; Cerci, Menez (36° Pazzini), Honda.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Essien (M), Padoin (J), Tevez (J)

     

  • Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    La sconfitta in Tim Cup, subita in casa contro la Lazio poteva metter la parola fine sull’avventura di SuperPippo Inzaghi come allenatore del Milan, voci però riportate dagli spogliatoi dai giornalisti di Raisport presenti, parlano di una telefonata di Berlusconi che avrebbe deciso di continuare con l’attuale tecnico. Resta però il fatto che se la gara di questa sera contro la Lazio doveva essere quella della rinascita, della ripartenza per un futuro migliore, così non è certamente stato. Oltre all’eliminazione, firmata da un rigore di Lucas Biglia nel primo tempo, c’è da segnalare un Milan troppo confusionario nel primo tempo e che ha effettuato un forcing nella ripresa sfruttando l’inferiorità numerica biancoceleste per il rosso a Cana al 45°. Attacco che però non ha prodotto quasi niente, Berisha in fin dei conti non ha dovuto esibirsi in parate complesse.

    La Lazio di Pioli ha invece dimostrato di vivere un buon momento di forma e di avere un progetto di gioco ben preciso che anche cambiando gli interpreti non cambia il risultato, buona prestazione, nonostante inferiorità per 45  minuti e difesa contata, e semifinale raggiunta.

    Veniamo al racconto della sfida di San Siro. 

    Inzaghi vuole rialzarsi e a parte l’inserimento di Albertazzi sulla fascia e di Abbiati tra i pali, cerca di schierare la miglior formazione con il trio offensivo composto da Menez, Pazzini e Cerci.

    Pioli effettua un po’ più di turnover, eccezion fatta per la difesa dove ha gli uomini contati

    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter
    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter

    Il Milan parte forte ma al 9° trema quando Klose s’invola, supera anche Abbiati ma si sposta troppo verso l’esterno e la sua conclusione esce. Le distrazioni difensive rossonere si ripetono dopo circa 5 minuti ed il portiere milanista è costretto ad un’uscita miracolosa sulla propria trequarti su Keita lanciato. Passata la paura il Milan prova a portarsi in avanti con Menez che va al tiro che però gli esce troppo centrale, para Berisha. La Lazio però costruisce un’altra occasione ma Cataldi è anticipato sul più bello. I biancocelesti giocano a memoria e quando spingono fanno paura, i rossoneri sono più confusionari e si affidano alle azioni dei singoli, Menez e Cerci, che però non paiono in serata. Alla mezz’ora Pazzini ha una buona chance ma ci mette troppo tempo a calciare e Parolo chiude. Al 38° la gara si sblocca, cross di Radu da calcio di punizione, tocco di mano di Albertazzi e Rocchi concede il rigore che Biglia trasforma per il vantaggio Lazio. Sullo scadere del primo tempo Cana commette il fallo che gli costa il secondo giallo, i biancocelesti rimangono in 10, il Milan non ha il tempo di sfruttare le superiorità, almeno nel primo tempo che si chiude sullo 0-1.

    Ci si aspetta un Milan aggressivo ma nei primissimi minuti si assiste solo ad un possesso palla che porta a poco, poi pian piano i rossoneri provano ad aumentare la pressione. La gara la fa il Milan, la Lazio si limite alla copertura e alle ripartenze veloci. Al 68° Pazzini trova una girata incredibile che si infila sotto l’incrocio ma Rocchi vede un controllo di mano dell’attaccante e annulla. La ripresa è un vero e proprio forcing del Milan ma nonostante tutto Berisha non effettua alcuna parata anzi è Keita a sfiorare il raddoppio con un gran diagonale che s’infrange sul palo. Inzaghi le prova tutte inserendo anche Suso per Albertazzi ma i risultati non si vedono. Nel secondo dei 5 minuti di recupero è Onazi a mangiarsi il gol dello 0-2 e sul fronte opposto Cerci trova il gol ma si alza la bandierina, rete annullata. Nei restanti minuti non accade altro, la Lazio regge in 10 e conquista la semifinale, il Milan esce tra i fischi dei suoi tifosi.

     

    MILAN – LAZIO 0-1 (38° rig. Biglia)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, Albertazzi (80° Suso); Poli (79° Van Ginkel), Montolivo, Muntari (51° Honda); Cerci, Pazzini, Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Lazio (4-3-1-2): Berisha; Konko (82° Pereirinha), Cana, Mauricio (54° Basta), Radu; Onazi, Biglia, Parolo; Cataldi (46° Novaretti); Keita, Klose.

    Allenatore: Pioli

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Rami (M), Keita (L), Pereirinha (L)

    Espulsi: Cana (L)

  • Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Roma frenata da un buon Milan, all’Olimpico è 0-0

    Una Roma non brillantissima e con poche idee, viene fermata da un buon Milan che, in una partita non certo indimenticabile, riesce a portare a casa lo 0-0 pur disputando quasi 25 minuti in inferiorità numerica per il rosso ad Armero.

    Un pareggio che fa più comodo al Milan, che in due gare difficili (compreso il successo con il Napoli dello scorso turno) mette a segno 4 punti che fanno bene a classifica al morale. Per la Roma invece è una frenata che permette alla Juventus di andare alla sosta con un +3 sugli uomini di Garcia.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia deve rinunciare a Pjanic e Astori per squalifica e decide di fare a meno inizialmente di Ljajic al quale preferisce Florenzi. Inzaghi invece conferma il tridente Honda-Menez-Bonaventura. 

    Parte subito forte il Milan che nel primo minuto crea una doppia chance con Honda e Montolivo. La sfida si mantiene sull’equilibrio anche se sono i giallorossi a fare la gara e a rendersi pericolosi con una conclusione di Totti ed una giocata di Gervinho. Al 31° proteste giallorosse per un tocco di mano di De Jong in area non ravvisato nè dall’arbitro, nè dall’addizionale. Al 37° Mexes sfiora il super gol con un tiro da lontanissimo che costringe De Sanctis alla deviazione in corner. La Roma prova a fare qualcosina di più, niente di eccezionale, alla fine si va al riposo sullo 0-0.

    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter
    Il momento del rosso ad Armero | Foto da Twitter

    Il secondo tempo ricomincia senza cambi e con un ritmo che stenta a decollare ed il copione identico a quello del primo tempo, anche se il Milan pare più insidioso e pressante rispetto a quello dei primi 45 minuti. Passano i minuti ma la gara non vuol proprio saperne di accendersi. Al 70° il Milan rimane in 10, Armero già ammonito commette fallo di mano e riceve il secondo giallo da Rizzoli. La partita inevitabilmente cambia con la Roma che inizia a premere schiacciando il Milan nella propria metà campo. Paradossalmente però la Roma non riesce a creare occasioni limpidissime ed il Milan sembra riuscire a difendersi con ordine. Al 92° Diego Lopez sfodera una super parata su Gervinho e salva il risultato. Al 95° Rizzoli fischia la fine, all’Olimpico è 0-0.

    ROMA – MILAN 0-0

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (80° Torosidis), Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (73° Destro), Keita; Florenzi (66° Ljajic), Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Milan (4-3-2-1): Diego Lopez; Bonera, Zapata, Mexes, Armero; Poli (80° Muntari), De Jong, Montolivo; Honda (72° Alex), Bonaventura; Menez (88° El Shaarawy).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Maicon (R), Florenzi (R), De Jong (M), De Rossi (R), Mexes (M), Destro (R).

    Espulso: Armero (M).

  • Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Il Milan in questa 14ma giornata di Serie A avrà a che fare con un avversario scomodissimo, il Genoa di Gasperini che adora fare o almeno provare a fare gli sgambetti a squadre blasonate ed al tempo stesso esprime un ottimo calcio offensivo, cosa che riesce in modo discontinuo ai rossoneri di Inzaghi.

    Nelle ultime ore, mentre Inzaghi è impegnato a preparare la squadra per la difficile trasferta a Marassi, Adriano Galliani è intento a tessere trame importanti per dare al tecnico elementi essenziali da inserire nella prossima finestra di mercato e Barbara Berlusconi in missione negli Emirati Arabi ha concluso un vantaggiosissimo accordo commerciale con uno sponsor importante (Fly Emirates), si è insinuata attraverso i giornali scandalistici la voce per cui proprio Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi possono essere protagonisti di un intreccio amoroso.

    Dopo il famoso flirt con il giocatore brasiliano Alexandre Pato quindi, secondo le riviste specializzate, Lady B. avrebbe messo gli occhi sul tecnico della sua squadra mentre, lo ricordiamo, Barbara Berlusconi risulta fidanzata ufficialmente con Lorenzo Guerrieri, una storia iniziata ormai più di un anno fa e condita da tanti progetti di lavoro insieme e di convivenza.

    Barbara Berlusconi | Foto Twitter
    Barbara Berlusconi | Foto Twitter

    La “bomba” lanciata è stata subito replicata da un feroce comunicato dei diretti interessati, attraverso un dispaccio Ansa infatti Barbara Berlusconi ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri legali di agire per vie legali contro chiunque metta riporti la notizia della presunta relazione. La risposta tanto piccata attraverso addirittura un comunicato stampa ha fatto drizzare le antenne di Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, che prontamente attraverso un’intervista a La Repubblica ha, a sua volta, manifestato perplessità sulla troppa foga della smentita:

    “E’ il primo scoop di cui nessuno ha mai parlato, io stesso non ho mai saputo nulla, e clamorosamente è stato smentito via Ansa. E’ una excusatio non petita grande quanto un grattacielo.  E’ stata un’operazione maldestra sia da parte di Barbara Berlusconi che di Pippo Inzaghi. Anche perché la notizia era stata pubblicata da un giornalino, non da Chi, da Vanity Fair, oppure da Oggi. Addirittura un’Ansa per fare una smentita così secca, mi viene da pensare che forse qualcosa di vero c’è!”.

    Alfonso Signorini quindi afferma di non sapere nulla di questa presunta storia amorosa ma al tempo stesso con il fiuto della vecchia volpe annusa un fondo di verità nel presunto scoop.

    Una risposta secca di Barbara Berlusconi a dire il vero era plausibile visto che mentre ci sono in circolazione queste voci lei è completamente assorbita nel chiudere importanti contratti per il Milan. Al tempo stesso però è innegabile che un personaggio tanto in vista come lei non poteva pensare che una vocina in un corridoio si potesse tramutare in eco assordante se non si lasciava uscire dalla finestra senza degnarla nemmeno di una replica. Poi nei gossip si sa lavora tanto la fantasia, nell’immaginario collettivo infatti è rimasta viva la volontà ferrea di Barbara Berlusconi nell’aver voluto a tutti i costi Inzaghi alla guida del Milan mentre ancora in carica c’era Clarence Seedorf la scorsa stagione.

    Possibile che in casa Milan si insinui ancora una volta un intreccio amoroso tra la bellissima Barbara ed un tesserato rossonero? Il tempo ci dirà.

  • Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Entrambe le squadre volevano portare a casa i tre punti, per il prestigio, per il morale e per la classifica. Alla fine nel Derby della Madonnina è uscito fuori un pareggio, sostanzialmente giusto, che alla fine però non pare servire molto a nessuna delle due compagini.

    Il Milan di Pippo Inzaghi, non ha saputo sfruttare il vantaggio maturato nel primo tempo e anche dopo aver subito il pareggio ha avuto un’occasione clamorosa per ritrovare il successo.

    La prima dopo il ritorno di Mancini sulla panchina nerazzurra tutto sommato è stata positiva anche se l’Inter con il nuovo modulo a tratti è parsa in difficoltà, in particolare Kovacic che non è quasi mai entrato in partita.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi scegli un 4-4-1-1 con Mexes al centro della difesa, Rami terzino, Bonaventura ed El Shaarawy sugli esterni, Torres di punta supportato da Mexes.

    Mancini invece schiera i suoi con un 4-3-3 che vede Juan Jesus e Ranocchia centrali di difesa, Kuzmanovic-Obi-Guarin in mediana, Kovacic-Icardi-Palacio a formare il tridente d’attacco.

    Jeremy Menez
    Jeremy Menez

    La gara parte su buoni ritmi su entrambi i fronti, al 8° l’Inter ha una super occasione con l’errore di Muntari che permette ad Icardi di presentarsi davanti a Diego Lopez, il portiere del Milan salva. I rossoneri avrebbero potenziali occasioni ma Torres sbaglia totalmente i passaggi e allora è ancora l’Inter a farsi vedere al 11° con una conclusione di Guarin bloccata dal portiere in due tempi. Al 23° la gara si sblocca, perfetta ripartenza dei rossoneri, palla ad El Shaarawy che crossa in mezzo, arriva la girata di Menez che batte Handanovic. Il gol aumenta le sicurezze del Milan e blocca un po’ l’Inter che sostanzialmente non riesce quasi mai a rendersi pericolosa. Nel finale di tempo i nerazzurri provano a rialzare i ritmi ma senza mai trovare occasioni, si va al riposo sul 1-0 per il Milan.

     

    Joel Obi
    Joel Obi

    Si riparte senza cambi e la prima occasione è per il Milan al 52° con la conclusione, deviata, di Bonaventura che esce di pochissimo. L’Inter risponde con un bello schema da corner, al 55°, ma la palla dopo un pericoloso batti e ribatti in area finisce ad Icardi che calcia altissimo. Al 61° arriva il pareggio, Nagatomo corre sulla fascia, riceve e mette subito il cross basso, Zapata respinge male ed Obi, dopo aver controllato dal limite, lascia partire un rasoterra non potente ma preciso. Le due squadre provano ad alzare i ritmi ma commettono tanti errori nei passaggi. Al 75° El Sharaawy si trova dinanzi ad Handanovic ma il suo tiro incoccia la traversa. Passano 4 minuti e l’occasione capita all’Inter con Icardi che servito da Guarin pizzica la parte alta della traversa. La gara sembra indirizzata verso il pareggio senza emozioni ma al 94° Poli ha la palla buona, lascia partire il tiro che però dopo una deviazione della difesa, finisce sul fondo. Non c’è praticamente più tempo, il Derby finisce in parità.

     

    MILAN – INTER 1-1 (1-0) (23° Menez (M), 61° Obi (I))

    Milan (4-4-1-1): Diego Lopez; Rami, Zapata, Mexes, De Sciglio; Bonaventura, Essien, Muntari (75° Poli), El Shaarawy; Menez; Torres (72° Honda).

    Allenatore: Inzaghi.

    Inter (4-3-3): Handanovic; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Dodò; Guarin, Kuzmanovic, Obi (72° Hernanes); Kovacic (94° M’Vila), Icardi (88° Osvaldo), Palacio.

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Mexes (M), Obi (I), Bonaventura (M), Juan Jesus (I).

  • Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Milan e Verona tornano al successo negli anticipi

    Muntari e Honda permettono al Milan di battere il Chievo e di conquistare i tre punti dopo 3 giornata che avevano visto i rossoneri senza successi. Se la parte clivense di Verona piange, quella del Hellas se la ride e grazie ad una conclusione da fuori, ad un minuto dal termine, del greco Tachtsidis, conquistano i tre punti ai danni del Cagliari di Zeman.

    Veniamo al racconto dei due anticipi di questo sabato di Serie A e partiamo in ordine cronologico da quello che si è disputato al Bentegodi alle ore 18.

    Panagiotis Tachtsidis
    Panagiotis Tachtsidis

    VERONA – CAGLIARI

    La sfida tra Verona e Cagliari è la sfida tra due 4-3-3 che però utilizzano metodologie difensive molto diverse ma che garantiscono spettacolo.

    Mandorlini recupera Rafael tra i pali e Marquez al centro della difesa e davanti opta per il tridente Gomez-Toni-Nico Lopez. 

    Zeman risponde con il trio Ibarbo-Sau-Cossu con Crisetig, l’eroe di San Siro Ekdal e Dessena a centrocampo.

    Si parte e le conferme di match divertente sono confermate con il Cagliari che inizia fortissimo ma con Ibarbo che fallisce due facili occasioni. Il Verona dopo una ventina di minuti si accende e troverebbe anche il gol con Toni ma si alza la bandierina per un fuorigioco, che la moviola pare dimostrare non esserci, di Lopez e la rete è annullata. Il Cagliari spreca ancora con Ceppitelli ed il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa le emozioni continuano a fioccare e quando prima il neo entrato Jankovic  con un gran tiro da fuori e poi Toni con un colpo di testa colpiscono la traversa, i tifosi del Verona pensano che sia la classica giornata no. Così non è perchè al 89° Tachtsidis s’inventa il gran tiro da fuori, al volo, che non lascia scampo a Cragno. Il Cagliari abbozza una reazione ma non c’è tempo, il successo va al Verona.

    VERONA – CAGLIARI 1-0 (0-0) (89° Tachtsidis)

    VERONA (4-3-3): Rafael, Moras, Marques, Marquez, Agostini; Campanharo (66° Halfredsson), Tachtsidis, Ionita; Gomez (88° Nenè), Toni, Nico Lopez (66° Jankovic).

    Allenatore: Mandorlini.

    CAGLIARI (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Dessena (76° Joao Pedro), Crisetig, Ekdal; Ibarbo, Sau (60° Longo), Cossu (76° Farias).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Dessena (C), Ibarbo (C), Rossettini (C), Tachtsidis (V)

     

    MILAN – CHIEVO

    Nell’anticipo delle 20.45 il Milan aveva il compito di ritrovare quel successo che mancava da 3 turni.

    Inzaghi opta per il 4-3-3 con la coppia difensiva composta da Alex e Rami, l’inserimento di Bonaventura nel trio di centrocampo e il trio d’attacco formato da Menez-Torres-Honda. 

    Corini invece schiera il suo Chievo con il 4-3-1-2 con la coppia d’attacco formata da due ex rossoneri, Maxi Lopez e Paloschi, supportata da un altro ex calciatore del Milan, Birsa.

    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi
    Keisuke Honda e Pippo Inzaghi

    Il primo tempo scorre via lento e con pochissime emozioni, anche per merito di un Chievo che si chiude bene concedendo pochi spazi al Milan. La gara si sblocca quasi subito nella ripresa quando Muntari è abile a colpire al volo un pallone respinto dalla difesa clivense, non lasciando scampo a Bardi. Il Chievo reagisce e anche sfruttando alcune amnesie del reparto arretrato del Milan avrebbe più volte la chance del pareggio ma il gol non arriva. A chiudere la gara ci pensa Honda che con un calcio di punizione perfetto al minuto 78° batte il portiere del Chievo e chiude virtualmente la gara. Il Milan di Inzaghi torna al successo e per la prima volta in stagione non incassa reti.

    MILAN – CHIEVO 2-0 (0-0) (54° Muntari, 78° Honda)

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Muntari (88° Essien), De Jong, Bonaventura; Honda (80° Poli), Torres (74° El Shaarawy), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    CHIEVO (4-3-1-2): Bardi; Frey, Dainelli, Zukanovic, Biraghi; Radovanovic, Cofie (81° Bellomo), Hetemaj; Birsa (65° Lazarevic); Paloschi, Maxi Lopez (72° Meggiorini).

    Allenatore: Corini.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Birsa (C), De Jong (M), Cofie (C), Zukanovic (C), Meggiorini (C), El Shaarawy (M)

  • Milan-Juve, la partita di Allegri. I rossoneri vogliono stupire

    Milan-Juve, la partita di Allegri. I rossoneri vogliono stupire

    A San Siro stasera arriva la Juventus dell’ex Max Allegri. Sia i rossoneri che i bianconeri sono a punteggio pieno in classifica, 6 punti che per una delle due oggi potrebbero diventare 9. L’anno scorso 2-0 per i bianconeri, nel primo tempo Llorente, nel secondo Tevez, la coppia d’attacco oggi sarà la stessa di un anno fa, ma contro un Milan completamente rinnovato. In realtà il cambiamento è soprattutto in  attacco (8 gol fatti in due partite) che in difesa (5 gol subiti in due partite).

    Milan contro Juventus, El Shaarawy contro Tevez
    Milan contro Juventus, El Shaarawy contro Tevez

    Sono 158 i precedenti:56 successi della Juve contro i 48 dei rossoneri; i pareggi sono 54. Il Milan ha perso tutti gli ultimi tre confronti in campionato, senza riuscire a segnare in due di questi. Più equilibrio considerando i match giocati a San Siro: negli ultimi nove ci sono state tre vittorie per parte ed altrettanti pareggi. I rossoneri hanno vinto tutte le ultime sei gare casalinghe, subendo appena due gol, la Vecchia Signora invece ha ottenuto tre punti in sette delle ultime otto trasferte di campionato, con soli tre gol subiti. Il possesso palla medio della Juve nelle prime due partite è stato del 64%; la scorsa stagione con Antonio Conte fu in media del 56%.

    Le probabili formazioni di Milan-Juve

    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Rami, Zapata, De Sciglio; Poli, De Jong, Muntari; Honda, Menez, El Shaarawy. All.: Inzaghi

    Squalificati: Bonera

    Indisponibili: Montolivo, Saponara, Diego Lopez, Alex

    Juventus (3-5-2): Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Marchisio, Pereyra, Asamoah; Llorente, Tevez. All.: Allegri

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Pirlo, Marrone

    Inzaghi ha recuperato al 100% Stephan El Shaarawy, che sarà probabilmente titolare nel tridente con Menez e Honda. Recupera anche Torres, che però non può ancora partire titolare e siederà in panchina. Stop last minute per Essien, che ha avuto un problema al piede.

    Recupera anche Vidal, che è stato regolarmente convocato, ma difficilmente partirà titolare: pronto Pereyra al suo posto. Ancora out Barzagli, confermato Caceres. Il ballottaggio Asamoah-Evra dovrebbe essere vinto dal ghanese, che ha una condizione fisica migliore.