Tag: Filippo carobbio

  • I verbali di Carobbio “Conte sapeva delle combine”

    I verbali di Carobbio “Conte sapeva delle combine”

    Emergono nuovi elementi a proposito dell’ inchiesta calcioscommesse che coinvolge il Siena, allenato all’epoca dei fatti dall’attuale tecnico della Juventus Campione d’Italia Antonio Conte. L’ex calciatore senese Filippo Carobbio, che viene considerato dagli inquirenti come un elemento attendibile, infatti, ha rivelato alcuni particolari inerenti le combine nelle gare Novara-Siena ed Albinoleffe-Siena, terminate rispettivamente con i punteggi di 2 a 2 ed 1 a 0. In occasione della gara contro il Novara, secondo Carobbio, mister Conte era a conoscenza dell’accordo per raggiungere il pareggio, al punto da farne riferimento nella riunione tecnica pre gara, in cui il tecnico salentino avrebbe detto ai suoi di “poter star tranquilli in quanto era stato già raggiunto l’accordo con il Novara”.

    Per quanto concerne la gara contro l’Albinoleffe, invece, sembra che gli “accordi” risalgano addirittura all’ 8 Gennaio 2011, in occasione della gara di andata disputata a Siena, in cui l’allenatore in seconda Stellini chiese a Carobbio e Terzi di prendere accordi con gli avversari in merito alla gara di ritorno, in modo da “lasciar punti a chi ne avesse maggiormente bisogno”. Un accordo che venne raggiunto con il coinvolgimento di Bombardini e Garlini, che mostrarono la loro disponibilità e, così, la gara di ritorno (ultima del campionato di serie B 2010-2011, ndr) terminò proprio con la sconfitta di misura per i toscani, “per evitare i clamori di un risultato eclatante” e la conseguente vittoria per i lombardi, che riuscirono, così, a conquistare l’accesso ai play out. Anche in tale occasione, secondo quanto riferisce Carobbio, nella settimana prima della gara“si parlò molto fra giocatori, allenatore e società”.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ed è proprio sul coinvolgimento della società toscana che l’ex bianconero fa leva, affermando con decisione che le riunioni tecniche avvenivano alla presenza di allenatore, vice, preparatore dei portieri e collaboratore e, pertanto, “è evidente che la società sapeva, anche perchè ricordo di averne parlato con Daniele Faggiano, un dirigente, braccio destro di Perinetti”.

    Se la versione di Carobbio – rilasciata lo scorso 29 Febbraio – venisse giudicata attendibile dalla Procura di Cremona, dunque, la posizione di mister Conte verrebbe incrinata seriamente, poichè all’accusa di omessa denuncia si aggiungerebbe quella ben più grave di diretto coinvolgimento nelle combine. Nel caso in cui gli venisse attribuita solo l’omessa denuncia rischierebbe fino ad un anno di squalifica, mentre nel caso in cui venisse accertata la sua partecipazione nelle combine la durata della squalifica ammonterebbe a tre anni.

    Tuttavia, il mister juventino non è ancora mai stato sentito dalla Procura e, soprattutto, le dichiarazioni di Carrobio non sono state mai confermate dalle versioni rilasciate dagli altri calciatori del Siena di Antonio Conte interrogati, come Terzi, Ficagna e Vitiello. Da altri verbali, infatti, emergerebbero versioni contrastanti con quella di Carobbio, in cui si evidenzierebbe la volontà di Conte di vincere l’ultima gara per raggiungere il primo posto in classifica e prendersi una rivincita, così, sull’Atalanta che lo aveva esonerato in precedenza.

    In riferimento all’ultima gara di campionato, poi, secondo Filippo Carobbio la vicenda di Albinoleffe-Siena non sarebbe affatto un episodio isolato ma, bensì, una prassi consolidata che si verifica in ogni ultima giornata di campionato, di cui sono a conoscenza “tutti gli addetti ai lavori del mondo del calcio”. Una situazione che l’ex senese definisce “un meccanismo più grande di me”: un meccanismo che, se confermato, rischia di gettare nuove ombre sulla credibilità di questo sport, scrivendone l’ennesima pagina nera.

  • Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

    La vittoria di ieri contro la Roma per 4 a 0 è stata la risposta più bella ed importante per Antonio Conte: i suoi ragazzi hanno talmente tanta fame di vittoria e di riscatto che non si lasciano scalfire da nulla. Non si lasciano “destabilizzare” come ha detto lui nel dopo partita, in maniera netta, senza giri di parole, guardando dritto alla telecamera. Un modo per ribadire che la sua Juventus è più forte di tutto, e che le difficoltà tendono a cementare ancora di più un gruppo già granitico, che si esalta di fronte ai tentativi di turbamento: “vinciamo sempre quando mi criticano, una volta per 3 a 0, oggi per 4 a 0, quindi va bene così”.

    I riferimenti agli eventuali turbamenti sono, naturalmente, alle accuse dell’ex calciatore Filippo Carobbio che ha citato il tecnico salentino nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, precisando che – ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Siena – Conte era venuto a conoscenza delle combine di Novara-Siena del 1 Maggio 2011, perchè sarebbe stato lo stesso Carobbio a raccontare l’accordo fra le due squadre per far terminare la gara in parità per 2-2: in tal caso, il “reato” contestato a Conte sarebbe l’omessa denuncia alla quale è connesso il rischio di un anno di squalifica. Nonostante le accuse, però, Antonio Conte sembra tranquillo, cercando di rimanere concentrato sul suo presente e sul sogno scudetto: “Ho poco da dire, c’è un indagine in corso, sono sereno e fiducioso nelle istituzioni. Non sono stato chiamato da nessuno, quando mi chiamano avrò il piacere di rispondere”. 

    Antonio Conte | © AFP/Getty Images

    Il punto focale della questione è proprio il fatto che il mister Antonio Conte non sia mai stato ascoltato dalla procura che indaga sul calcioscommesse, pur considerando che le pesanti accuse di Carobbio risalgono al lontano 29 febbraio, quasi due mesi fa. In particolare tale “impostazione di indagine” non sarebbe coerente con la linea adottata dal procuratore Stefano Palazzi che, finora, ha fatto in modo da ascoltare anche persone non direttamente coinvolte sui fatti, citate in maniera marginale.

    E’ ragionevole considerare che la Figc nei confronti della Juventus e dei suoi esponenti agisca “con i piedi di piombo” dopo i fortissimi attriti relativi al 2006, ossia allo scandalo calciopoli? Potrebbe essere, soprattutto alla luce della cospicua richiesta di risarcimento danni avanzata dal Presidente bianconero Andrea Agnelli, pari a 444 milioni di euro, anche considerando il momento topico della stagione, in cui Conte è l’artefice principale della scalata Juventina ai vertici della classifica, con il sorpasso ai danni del Milan compiuto nel sabato pre pasquale e la legittimazione del primo posto con le pesantissime vittorie contro Lazio e Roma. Quel che mister Conte vuole ribadire con assoluta fermezza è che “Non ci faremo destabilizzare. Queste situazioni aumentano la cattiveria agonistica, la voglia, la determinazione. Ci sta che dall’esterno arrivi di tutto e di più, già l’avevo detto tempo fa”.

    In quell’occasione, era già successo che Antonio Conte venisse coinvolto nel filone dell’inchiesta di Bari, in cui veniva definito “contattabile” dall’ex barese Antonio Bellavista, in merito alla possibilità di un suo coinvolgimento sulle combine, ma, poi, tutto si risolse in una bolla di sapone. La Juventus si augura che sarà così anche stavolta.

  • Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Calcioscommesse, Carobbio accusa Conte “Sapeva delle combine”

    Colpo di scena sulle vicende del calcioscommesse. L’ex difensore del Siena Filippo Carobbio, interrogato dai magistrati nei giorni scorsi, ha rilasciato dichiarazioni pesanti, le quali metterebbero in serie difficoltà l’attuale allenatore della Juventus Antonio Conte.

    Carobbio è stato chiaro: “Conte sapeva tutto, era a conoscenza della combine“. Dichiarazioni importanti che hanno allarmato, oltre che il tecnico salentino, anche tutti i tifosi bianconeri. Le accuse sono pesanti e allo stesso tempo suonano come un campanello d’allarme per le indagini del pm Di Martino, che in cuor suo spera di risolvere “il marcio calcistico” il prima possibile.

    Corobbio e Gervasoni sono gli unici “pentiti” del clan delle combine. Sono i soli a collaborare fortemente con la magistratura, consapevoli che “svuotare” totalmente il sacco, potrebbe portarli ad una riduzione della pena nel prossimo futuro. Carobbio ha affermato che Conte e il suo vice Stellini erano a conoscenza del fatto che alcune partite del Siena nella passata stagione erano “truccate”, e che entrambi erano d’accordo sulla questione. Stesse accuse rivolte già in passato ad un altro giocatore bianconero, Simone Pepe, reo di aver acconsentito, seppur non partecipando attivamente, al tentativo di combine di Bari-Udinese.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    La procura e i magistrati indagheranno nelle prossime ore. Certo, l’ambiente bianconero sarà scosso dalla notizia e in un momento così delicato della stagione, dove la Juventus conduce il campionato a 6 giornate dalla fine, non può che gravare sulla concentrazione dei bianconeri.

    Ma cosa rischia Antonio Conte? Sicuramente non ci saranno dei riscontri penali, questo è chiaro, in quanto nessuno ha parlato di coinvolgimento diretto sulla vicenda, con smistamento di denaro o quant’altro. E’ anche vero però, che in caso di conferma della vicenda, Conte rischierebbe una squalifica di un anno per mancata denuncia dell’illecito. Nella peggiore delle ipotesi, in caso di consenso alla combine, il tecnico salentino rischierebbe una squalifica di tre anni. Tuttavia il tecnico bianconero è parso sereno nonostante non abbia rilasciato dichiarazioni a riguardo, dichiarazioni che avverranno sicuramente questo pomeriggio (ore 14:00) in occasione della conferenza stampa pre Juventus-Roma.

  • Calcioscommesse: interrogato Carobbio, l’inchiesta si allarga

    Calcioscommesse: interrogato Carobbio, l’inchiesta si allarga

    Sembra non finire più la vicenda legata al Calcioscommesse. Dopo l’ufficialità del verbale di Gervasoni, dove venivano coinvolti nello scandalo Mauri, Benassi e Sculli, ieri pomeriggio, a Cremona, è stato interrogato Filippo Carobbio, ex terzino del Siena, squadra incriminata negli ultimi giorni.

    Dopo la stagione trionfale del 2010/2011, la squadra toscana e alcuni dei suoi massimi interpreti, sono finiti sotto accusa della procura di Cremona. Prima Antonio Conte, citato come potenziale uomo-combine della “bisca”, ma mai chiamato in causa dalla stessa, poi il presidente Mezzaroma, schifato dall’andamanto delle indagini della procura e infine Carobbio, ex terzino del Siena, dove l’anno scorso ha collezionato ben 25 presenze.

    Filippo Carobbio © Maurizio Lagana/Getty Images

    E’ proprio quest’ultimo a farsi avanti come potenziale “pentito” dell’organizzazione-calcioscommesse. Carobbio è considerato una figura fondamentale per queste indagini, poichè prima di trasferirsi a Siena giocava proprio nel Bari, altra squadra sotto accusa. L’ex terzino di Bari e Siena dunque, conosce Angelo Iacovellli, massaggiatore della squadra pugliese, arrestato lo scorso 4 febbraio. Lo conosce benissimo, al punto che in occasione del suo trasferimento dalla società pugliese a quella toscana, fu proprio Iacovelli ad occuparsi di tutto, nel minimo dettaglio. Quando nel finale di stagione il Bari decise di vendersi alcune partite, Iacovelli si rivolse  proprio a Carobbio, nel tentativo di immischiarlo nella “grande combine”. Successivamente, da quel che si vocifera, sarebbe stato proprio Carobbio a presentare il gruppo degli zingari a Iacovelli.

    La Procura di Cremona ha parlato chiaro, in quanto fino ad ora sono circa  150 gli indagati, 50 le partite sospette, comprese tra Serie A e Serie B. Sicuramente, già dai prossimi giorni aumenteranno il numero degli indagati, e con loro si teme anche il coinvolgimento di altre partite finora “ignorate”. Tutto il mondo del calcio continua a tremare quindi!  Carlo Gervasoni, finora il calciatore italiano più collaborativo secondo il pm Roberto Di Martino, ha aperto i parametri di indagine a nuovi scenari. La Procura di Cremona si augura di scovare il marcio già dai prossimi giorni, dichiarando di aver visto finora pochissimi “pentiti” per quanto riguarda le ultime vicende del calcioscommesse.

  • Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    La Procura di Cremona, questa mattina, ha iniziato la seconda tranche dell’inchiesta denominata “Last bet” che ha coinvolto alcuni giocatori in attività ed illustri ex, nello scandalo del calcio scommesse la scorsa estate.

    Gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia stanno eseguendo 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra gli arrestati ci sono anche almeno 5 giocatori in attività.

    L'ormai ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni ©Dino Panato/Getty Images

    La procura di Cremona ha ormai definitivamente stabilito che il vertice dell’organizzazione criminale aveva come base Singapore ed ha capo di questa struttura, molto organizzata con basi nell’Europa dell’est, vi era un certo Eng Tan Seet, detto ‘Dan’, che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell’Europa dell’est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.

    Cristiano Doni è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse, l’ex capitano dell’Atalanta, secondo l’accusa, sarebbe coinvolto, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del “Ravenna calcio”, sarebbe coinvolto nella “combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione. Sarebbero comunque “diverse” le partite alterate dei campionati 2009-2010 e 2010-2011 di serie B, secondo quanto accertato dalla polizia in tutto il territorio nazionale dato che hanno partecipato anche le squadre mobili di Venezia, Bari e Lecce.

    Oltre a Doni, sono finiti in carcere perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese dell’organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l’organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

    Marco Garofalo, capo Sco di Cremona ha precisato che: “le partite in esame sono prevalentemente quelle dello scorso anno. Quelle più clamorose riguardano la Serie B, sulla Serie A invece abbiamo elementi importanti che ci indirizzano verso quattro gare dello scorso campionato di squadre poi retrocesse, ovvero Bari, Brescia e Sampdoria. Su queste partite alterate transitavano scommesse con somme di qualche milione di euro“. Ed ancora: “Il meccanismo consiste in organizzazioni criminali internazionali con sede in Asia ed est Europa che agganciano individui italiani per alterare i risultati delle partite sulle quali avvengono scommesse con investimenti notevoli e vincite enormi. Siamo in una seconda fase dell’operazione, ma sicuramente le indagini andranno avanti“.