Tag: Filippo carobbio

  • Respinto patteggiamento Conte per squalifica non congrua

    Respinto patteggiamento Conte per squalifica non congrua

    La Commissione Disciplinare ha respinto la richiesta di patteggiamento dei legali di Antonio Conte che prevedeva una pena di 3 mesi e 200 mila euro di ammenda da scontare per le due omesse denuncie di combine in Novara-Siena e Albinoleffe-Siena. La Disciplinare ha ritenuto “non congrua” la richiesta del procuratore federale della Figc Palazzi e i legali della Juventus, Briamonte e Chiappero, hanno subito chiesto la ricusazione (sostituzione di un giudice per presunta imparzialità) appellandosi ad un richiamo della Corte Costituzionale del 1992 nella quale si evince l’impossibilità di un giudice che abbia già rigettato una richiesta di pena di giudicare nuovamente.

    Antonio Conte| © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Rigettate anche le richieste degli altri tesserati, nell’ordine Giorgio D’Urbano (preparatore atletico Siena), Marco Savorani (preparatore dei portieri del Siena), Mirko Poloni , Angelo Alessio e Dario Passoni, per le quali successivamente i legali avevano chiesto lo stralcio. Accolti invece i patteggiamenti di Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni, i super-pentiti di questo filone dell’inchiesta sul Calcioscommesse: il primo dovrà scontare 4 mesi di squalifica mentre l’ex Cremonese avrà una pena di 3 mesi. Per il Torino e il Varese confermato il punto di penalizzazioneche le due squadre dovranno scontare nei rispettivi campionati, mentre per il Siena stessa sorte del suo ex allenatore (respinto il -5 in classifica e i 40 mila euro d’ammenda).

    La richiesta di ricusazione da parte dei legali della Juventus è stata bocciata per cui si attende la riformulazione di nuove istanze di patteggiamento da parte di Palazzi da proporre alla Disciplinare. Si parla di 4 mesi e 100 mila euro di ammenda per Conte, 6 punti di penalizzazione e 20 mila euro di multa al Siena più altri 80 mila euro per l’inoltrarsi del procedimento, -1 all’AlbinoLeffe e 30 mila euro d’ammenda, 6 mesi per Poloni, 6 mesi e 15 giorni per Passoni, 5 mesi e 10 giorni per Savorani così come per D’Urbano. Oltre a quelli di Carobbio e Gervasoni, sono stati accolti i patteggiamenti di Da Costa (3 mesi e 30 mila euro), Faggiano (4 mesi inibizione),  Larrondo (mesi 3 e 20 giorni 30mila euro), Sala (2 anni), Stellini (2 anni e 50mila euro). La Commissione proprio in questi minuti si è ritirata in camera di consiglio per valutare le nuove proposte del procuratore federale Stefano Palazzi, ma non sembra esserci al momento un accordo per un nuovo patteggiamento per Conte e il suo vice Angelo Alessio.

  • Calcioscommese il day after di Antonio Conte

    Calcioscommese il day after di Antonio Conte

    Dopo aver risposto per quasi quattro ore alle domande incalzanti del procuratore Palazzi e aver chiarito la propria posizione in merito alle pesanti accuserivoltegli dal pentito Carobbio, l’allenatore della Juventus Antonio Conte è tornato nel ritiro di Chatillon e acclamato da un folto pubblico, si è rimesso a lavoro con la solita carica e determinazione che contraddistinguono il mister bianconero.

    I sorrisi all’uscita dalla Procura di Roma e le parole di rassicurazione hanno dato molta fiducia a tutto il popolo bianconero che vede nel tecnico salentino il Messia che dopo averli riportati alla vittoria in campionato potrebbe regalare qualche altro successo dopo gli anni di magra del post-calciopoli. Del resto anche la società stessa si sta muovendo in questa direzione districandosi egregiamente sul mercato, acquisendo giocatori di valore che ben si sposano con l’idea di gioco di Conte.

    Antonio Conte| © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages
    Fonte non confermate vorrebbero la posizione dello juventino ancora in bilico soprattutto per la partita contro l’Albinoleffe, se infatti, il tecnico campione d’Italia è riuscito a smontare le accuse mosse per la presunta combine durante la partita Siena-Novara, terminata 2-2, lo stesso non si può dire per la gara contro i lombardi, match sul quale le accuse ai danni di Conte provengono da più persone. Oltre al già noto Carobbio: “Stellini chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi servissero maggiormente” (ndr), a confermare di un incontro tra lo stesso pentito e Stezzano, voluto a quanto pare da Stellini, collaboratore dell’ex mister del Siena, ci sono le parole di Passoni e Poloni.

    Il bianconero dovrà quindi essere bravo a distruggere anche queste accuse, ma per il momento nell’incontro di ieri si è detto sereno e voglioso di tornare a fare ciò che meglio gli riesce, allenare e vincere.
    Le impressioni che trapelano sono dunque di grossa tranquillità e di voglia di ricominciare per farsi trovare pronti fin da subito già nel primo vero appuntamento stagionale, quello della Supercoppa Italiana che si disputerà l’11 agosto a Pechino.

  • Carobbio contro Conte per un litigio tra mogli

    Carobbio contro Conte per un litigio tra mogli

    Clamorosa l’indiscrezione de La Gazzetta dello Sport, che questa mattina è uscita in edicola anticipando quello che sarà l’impianto difensivo degli avvocati di Conte. Assume i contorni del giallo la Carobbio story. Ascoltato ieri in procura, l’ex centrocampista del Siena ha confermato le accuse rivolte al tecnico bianconero. Sebbene fino ad oggi sia stato ritenuto credibile dalla Procura della Figc, da oggi le carte in tavola potrebbero bruscamente cambiare aspetto e rivoltarsi contro il calciatore. Non finisce mai di stupire il grande libro del calcioscommesse, divenuto con il passare dei mesi sempre più avvincente. Con Carobbio potremmo addirittura essere ad una svolta epocale: l’ingresso del gentil sesso. Ripicche, maternità, feste di compleanno. Non manca nulla?

    Un finale così non se lo sarebbe sognato nemmeno il più ottimista dei tifosi bianconeri. Se nelle scorse settimane l’immagine più gettonata era quella della classica big bubble di sapone, quella che si profila in queste ultime ore è una commedia degna del miglior Shakespeare. Sì, perché qualora dovesse rivelarsi vera la teoria degli avvocati di Conte, per Carobbio si aggiungerebbe la beffa oltre al danno. Ma di cosa stiamo parlando?

    antonio conte | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    In realtà quella di Pippo Carobbio è una vendetta bella e buona (sempre secondo La Gazzetta dello Sport), dai contorni caserecci. Come un bambino a cui viene negato un favore e ripaga con un dispetto ancora più grande. Papà Conte un giorno negò al bambino Carobbio un permesso per raggiungere la moglie incinta. Un affronto divenuto con il passare del tempo ingestibile mentalmente per il calciatore, che dibattuto tra sé e sé non sapeva ancora come fargliela pagare. Mesi dopo, durante una festa di compleanno, la moglie di Carobbio coglie l’occasione di sputare il rospo contro la consorte di Conte, rinfacciandole addirittura la ricevuta di un’ostetrica. Si sa, quando ci sono due donne nello stesso pollaio l’atmosfera potrebbe diventare nel giro di pochi secondi irrespirabile.

    Dopo la vendetta soft della moglie, arriva quella di Carobbio. Verbale e terrena prima, sublime poi, se Tonino (come viene affettuosamente chiamato il tecnico della Juve) venisse squalificato. Come chiudere alla perfezione un cerchio apertosi durante la stagione 2010-2011, per una ritrovata felicità sotto il tetto coniugale. E tutti vissero felici e contenti, Cristiano Doni docet.

  • Calcioscommesse, Carobbio conferma. Venerdì l’udienza di Conte

    Calcioscommesse, Carobbio conferma. Venerdì l’udienza di Conte

    Giornata cruciale quella di ieri per l’inchiesta del calcioscommesse. Filippo Carobbio e Andrea Masiello sono stati ascoltati dalla Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio per oltre 12 ore. Gli ex giocatori di Siena e Bari rappresentano ad oggi due test chiave per gli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta denominata Last Bet. In ogni caso più che da Andrea Masiello, il colpo di scena più rilevante potrebbe arrivare proprio dalle dichiarazione di Carobbio, dal momento che l’ex centrocampista del club di Mezzaroma accusa direttamente lo stesso presidente del Siena e l’allora tecnico dei bianconeri Antonio Conte, colpevoli secondo il calciatore di aver combinato Novara Siena del 30 aprile 2011 e Albinoleffe-Siena del 29 maggio.

     

    Filippo Carobbio è entrato in Procura alle 9.00 del mattino, per un interrogatorio fiume di oltre 7 ore. Secondo quanto emerso dal lungo faccia a faccia, il calciatore avrebbe confermato in toto le accuse rivolte a Mezzaroma e Conte. Inoltre, come riportato dall’autorevole sito dell’Ansa, alcuni testimoni avrebbero percepito una certa confidenza tra Carobbio e coloro che l’hanno interrogato, con quest’ultimi che si sarebbero lasciati scappare un Pippo per richiamare il giocatore al termine di una delle pause che sono intercorse durante il colloquio a carattere inquisitorio. Ovviamente qualora Carobbio venisse ritenuto credibile dalla Procura, per la società Siena e il tecnico della Juventus si aprirebbero scenari piuttosto inquietanti.

    antonio conte | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Oggi la Procura ascolterà un altro test importante, Ferdinando Coppola, che all’epoca dei fatti militava nel Siena in Serie B. L’estremo difensore gioca un ruolo fondamentale, dal momento che Carobbio fece il suo nome quando dichiarò di come rientrò negli spogliatoi (Coppola ndr) rivelando ai compagni di squadra che gli era stato domandato da una persona vicina al presidente se ci fosse la possibilità di perdere il match. Le dichiarazioni di Carobbio sono già state bollate dallo stesso portiere Coppola come infondate, tesi che verrà ribadita nell’interrogatorio di oggi.

    Ascoltato l’ex portiere del Siena, sarà poi il turno di Massimo Mezzaroma e Antonio Conte, le cui udienze sono fissate per la giornata di venerdì.

  • Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Calcioscommesse, le richieste di Palazzi. Stangata sull’Albinoleffe

    Dopo la prima giornata riservata alle richieste di patteggiamento presentate dalle difese di alcuni protagonisti coinvolti alle quali Stefano Palazzi non si è opposto e accolte dalla Commissione Disciplinare e alle richieste di stralcio per alcuni dei calciatori finiti in manette (scarcerati Acerbis e Turati, restano in carcere Mauri e Milanetto), il processo sportivo sul primo filone del calcioscommesse è proseguito ieri presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma con le richieste di condanna del procuratore federale. Sul tavolo è pervenuta un’altra richiesta di patteggiamento, quella di Tomas Locatelli, che ha ottenuto la richiesta a 2 anni di squalifica mentre la Disciplinare ha rigettato le istanze di Novara e Sampdoria; proprio la posizione dei blucerchiati, insieme a quella dello Spezia, è particolarmente interessante perchè potrebbe aprire un pericoloso precedente giudiziario nel processo sportivo di cui ne parlermo più avanti.

    Palazzi, che ha promesso consistenti sconti di pena per chi ha collaborato, ha utilizzato la mano pesante verso coloro che sono in attesa di giudizio. Il procuratore federale in totale ha chiesto 81 punti di penalizzazione, 540 mila euro di ammende complessive e due richieste di esclusione dalla Coppa Italia della prossima stagione (Monza e Novara) per i club coinvolti per responsabilità oggettiva. La squadra più colpita è stata l’Albinoleffe per la quale il procuratore ha chiesto 27 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, una vera e propria stangata per il club bergamasco che oltre alla retrocessione in Lega Pro si troverebbe a far fronte ad una penalizzazione irrecuperabile, segue il Piacenza con 19, l’Ancona con 10, Novara, Reggina e Monza 6. Richiesta di 2 punti di penalizzazione anche per il Pescara neo promosso in Serie A.  Questo l’elenco completo delle richieste del procuratore federale per le società:

    • Albinoleffe 27 punti penalizzazione nel prossimo campionato e 90 mila euro ammenda;
    • Ancona 10 punti;
    • Avesa 1 punto e 200 euro ammenda;
    • Pescara 2 punti;
    • Empoli 1 punto;
    • Monza 6 punti ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Novara 6 punti, 50 mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia;
    • Padova 2 punti;
    • Piacenza 19 punti e 70 mila euro ammenda;
    • Ravenna 1 punto;
    • Reggina 6 punti;
    • Sampdoria 50 mila euro ammenda;
    • Siena 50 mila euro ammenda;
    • Spezia 30 mila euro ammenda.
    Per quanto riguarda i tesserati, 4 le richieste di radiazione, si tratta di Mario Cassano, Nicola Santoni, Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. Nel dettaglio le condanne richieste verso calciatori e tesserati sono le seguenti:

    Andrea Alberti 3 anni e 6 mesi di squalifica; Mirko Bellodi 3 anni; Davide Caremi 3 anni e 6 mesi; Mario Cassano 5 anni con proposta di radiazione; Edoardo Catinali 3 anni e 9 mesi; Roberto Colacone 4 anni; Luigi Consonni 1 anno; Alberto Comazzi 4 anni; Achille Coser 3 anni; Federico Cossato 3 anni e 6 mesi; Filippo Cristante 3 anni; Franco De Falco 4 anni e 6 mesi; Nicola Ferrari 3 anni; Riccardo Fissore 3 anni e 9 mesi; Luca Fiuzzi 4 anni; Alberto Maria Fontana 3 anni e 6 mesi; Ruben Garlini 3 anni; Andrea Iaconi 4 anni e 6 mesi; Vincenzo Iacopino 3 anni e 6 mesi; Vincenzo Italiano 3 anni; Thomas Hervé Job 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Magalini 4 anni; Salvatore Mastronunzio 4 anni e 6 mesi; Maurizio Nassi 4 anni; Gianluca Nicco 3 anni; Marco Paoloni 6 mesi; Gianfranco Rickler 3 anni e 6 mesi; Gianni Rosati 4 anni; Nicola Santoni 5 anni con proposta di radiazione; Vincenzo Santoruvo 3 anni; Maurizio Sarri 1 anno; Luigi Sartor 5 anni con proposta di radiazione; Alessandro Sbaffo 3 anni e 3 mesi; Mattia Serafini 3 anni e 6 mesi; Rijat Shala 3 anni e 6 mesi; Mirko Stefani 4 anni; Daniele Vantaggiato 3 anni; Nicola Ventola 3 anni e 6 mesi; Alessandro Zamperini 5 anni con proposta di radiazione.

    Stefano Palazzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Analizziamo ora la posizione paradossale della Sampdoria e dello Spezia, coinvolti per responsabilità oggettiva «surreale» come l’ha definita il legale dei doriani l’avvocato Giulia Bongiorno, solo perchè ai due club viene contestato il tesseramento di due giocatori imputati anche se all’epoca dei fatti sia blucerchiati che bianconeri non potevano essere a conoscenza dei procedimenti giudiziari oggi a loro carico: si tratta di Cristian Bertani e di Filippo Carobbio, i cui fatti contestati risalgono alla loro militanza nel Novara e nel Siena. Il primo ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici in attesa che i suoi legali verifichino la veridicità delle accuse e provare la sua estraneità mentre il secondo è il grande accusatore dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. Ecco spiegato il precedente pericoloso di cui parlavamo prima, se la Commissione Disciplinare dovesse decidere di accogliere le richieste del procuratore federale nei confronti di Samp e Spezia allora il club campione d’Italia, sempre secondo la responsabilità oggettiva, potrebbe ritrovarsi nella loro stessa posizione da qui a breve quando Palazzi procederà con i deferimenti sul secondo filone del calcioscommesse dal momento che sia il tecnico salentino sia Leonardo Bonucci risultano indagati dalla Procura di Cremona per omessa denuncia per presunte combine quando militavano rispettivamente nel Siena e nel Bari (al difensore ancora non è stata notificato l’avviso di garanzia) ai quali va aggiunto anche Simone Pepe, il quale non denunciò la proposta di combine partita da Andrea Masiello per un Udinese – Bari del 2010, che però non risulta essere iscritto sul registro degli indagati.

    Anche se per la Sampdoria e lo Spezia Palazzi ha chiesto solo delle ammende e non punti di penalità, risulta comunque difficile da comprendere come un club possa essere punito solo per avere avuto la sfortuna di tesserare un calciatore che in passato, e non militante nelle proprie fila, si è macchiato d’illecito sportivo, essendo completamente all’oscuro delle vicissitudini che può avere un determinato calciatore. Precedente questo quindi che può seriamente rivoltarsi contro la Juventus dal momento che probabilmente Palazzi adotterà lo stesso metro di giudizio utilizzato per i due club liguri.

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  • Carobbio, le accuse a Conte e Mezzaroma

    Carobbio, le accuse a Conte e Mezzaroma

    In queste ore il Siena non sta dormendo di certo sogni tranquilli. Si arricchisce di una nuova puntata la diatriba tra il calciatore Filippo Carobbio e il presidente dei toscani Mezzaroma. Un verbale inquietante che lancia accuse pesanti al numero uno della società bianconera. Lo stesso Siena, dal proprio sito ufficiale, ha ribadito come attenda con fiducia la chiamata dei magistrati, rispettando il lavoro delle Procure, aggiungendo che si difenderà nelle sedi opportune qualora venisse accertata la colpevolezza. Oltre al presidente Massimo Mezzaroma, Carobbio continua ad accusare l’ex tecnico dei toscani Antonio Conte, sempre in merito all’incontro Novara Siena della Serie Bwin della scorsa stagione.

    massimo mezzaroma | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    “PERDETE” – La partita incriminata è Siena Varese, valida per la 41 giornata del campionato cadetto. Quel 23 maggio 2011 i toscani travolsero gli uomini di Sannino per 5-0, grazie ad una tripletta di Calaio. Non tutti però sarebbero stati contenti largo successo bianconero, come sostenuto da Carobbio di fronte agli inquirenti. Questo quanto si legge dal verbale desecretato nei giorni scorsi: “Qualche giorno prima della partita Siena Varese, Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto dicendoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita. A Coppola aveva detto che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra sconfitta. La squadra oppose un netto rifiuto, suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori perché lui stesso non era d’accordo“.

    Sempre dal verbale di Carobbio si legge che anche lo staff tecnico era a conoscenza della proposta presidenziale: “In seguito ho appreso da Stellini, collaboratore di Conte, che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente

    “PAREGGIO” – Ad Antonio Conte invece Carobbio contesta la presunta combine di Novara Siena, sostenendo come il tecnico bianconero avrebbe informato durante la riunione tecnica i giocatori dell’avvenuta combine, affermando che si sarebbe giocato per il pari. L’incontro terminò 2-2. Queste le parole di Carobbio davanti ai pm di Cremona: “Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio. L’allenatore Antonio Conte, il vice allenatore Angelo Alessio, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani nonché tutta la squadra era presente alla riunione tecnica. Tutti furono d’accordo e avendone parlato con il dirigente Faggiano desumo che anche la dirigenza ne fosse al corrente“.

  • Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    C’era molta attesa per la conferenza stampa convocata nel pomeriggio dalla Juventus in seguito al provvedimento emesso questa mattina dalla Procura di Cremona ai danni di Antonio Conte, iscritto sul registro degli indagati per la triste vicenda legata al calcioscommesse che sta sconvolgendo e squassando il nostro calcio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il tecnico bianconero è stato tirato in ballo da uno dei pentiti coinvolti nell’inchiesta, Filippo Carobbio, suo giocatore ai tempi in cui Conte allenava Siena in riferimento alla gara del campionato cadetto che i toscani hanno giocato a Novara lo scorso 30 aprile 2011 terminata poi 2-2, accusandolo di essere a conoscenza della combine tra piemontesi e bianconeri.

    Ad aprire la conferenza, abbastanza breve ma chiara, il presidente Andrea Agnelli che ha difeso a spada tratta il suo tecnico sul quale non ha nessun dubbio circa la sua innocenza, rinnovandogli totale fiducia e confermandolo alla guida della Juve, spendendo inoltre anche un pensiero nei confronti di Leonardo Bonucci, che al momento si trova in ritiro con la Nazionale, al quale è stato notificato nel pomeriggio (non ancora in maniera formale nel momento in cui scriviamo, ndr) un avviso di garanzia da un’altra Procura, quella di Bari, i cui magistrati stanno conducendo inchieste parallele con le Procure di Cremona e di Napoli:

    Tutti quanti noi seguiamo i fatti di cronaca giudiziaria sportiva. Non posso nascondere che il quadro che si sta delineando sia un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio. E un quadro che tutti noi seguiamo con apprensione e amarezza. Ad oggi non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro. Dico ciò per tre motivi: in primis il suo ruolo sarebbe vicino all’insignificante. Poi la società che rappresento e io in particolare lo conosciamo da venti anni e conosciamo le sue qualità umane. E’ giusto però a questo punto esprimere agli organi inquirenti il nostro rispetto per il loro lavoro però è giusto anche esprimere rispetto per le persone che si ritrovano coinvolte in queste questioni. La Juve società e io personalmente siamo a fianco di Antonio e di Bonucci. Leonardo sa reggere perfettamente le pressioni e spero che giochi uno splendido europeo. Antonio è e sarà il nostro allenatore. Dovremo affrontare la Champions, ci guiderà lui“.

    Antonio Conte © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La parola poi è passata al diretto interessato Antonio Conte che, visibilmente provato ma allo stesso tempo determinato, ha confermato la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona:

    Inizio col dire che la mia storia calcistica è sotto gli occhi di tutti. Ho sempre dimostrato intergrità morale e onestà. Lo si può chiedere anche agli avversari chi è Antonio Conte. Voglio sempre vincere, ma sempre con certi valori. Voglio ricordare che io ho subito un’aggressione con bastoni davanti a mia moglie e a mia figlia, per la mia integrità. Col Siena abbiamo vinto il campionato con tre giornate di anticipo, con grande sacrificio e grande soddisfazione. Ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi fatto, mia e dei miei calciatori. Niente e nessuno rovinerà quella annata. Oggi mi è arrivato un avviso: sono stato indagato per associazione a delinquere. Ho avuto una perquisizione. Ho letto il provvedimento e ho visto le poche parole scritte. La prima domanda che mi sono posto è stata: come mai non sono stato chiamato dal pm prima di diventare un indagato? Mi sarei aspettato questo. Penso di aver detto tutto. Buone vacanze a tutti, perchè le mie saranno buone“.

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  • Calcioscommesse, Antonio Conte indagato nell’inchiesta Last Bet

    Calcioscommesse, Antonio Conte indagato nell’inchiesta Last Bet

    Le prime luci dell’alba di questa mattina non hanno portato con sè un buon risveglio in molte case o, perlomeno, in quelle di diversi protagonisti del nostro calcio: sono giunti, così, diciannove provvedimenti restrittivi da parte della polizia di Cremona, tra cui gli arresti del centrocampista laziale Stefano Mauri e di Omar Milanetto, ex del Genoa ed attualmente in forza al Padova, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva, riscontrata nell’almbito della nuova tranche dell’inchiesta “Last Bet”, quella che, per intenderci, ha già condotto agli arresti 16 persone negli scorsi mesi, tra cui l’ex bomber Beppe Signori.

    Un nuovo ciclone, dunque, si abbatte sul nostro calcio, a distanza esatta di sei anni dallo scandalo calciopoli, che esplose proprio alla vigilia dei Mondiali 2006: questa volta, gli inquirenti sono giunti anche nel ritiro Azzurro di Coverciano, in relazione all’avviso di garanzia consegnato a Mimmo Criscito, difensore dello Zenit ed ex Genoano, ma l’aspetto maggiormente clamoroso nell’operazione condotta quest’oggi, appare la perquisizione nell’abitazione di Antonio Conte, tecnico della Juventus campione d’Italia, indagato in riferimento al periodo in cui allenava il Siena in Serie B. Il coinvolgimento, in particolare, sarebbe in riferimento alla presunta combine nella gara contro il Novara dello scorso 30 Aprile 2011, cui si riferiscono le accuse del “pentito” Filippo Carobbio, che rivelò l’esistenza di un accordo per terminare la gara in parità, di cui Conte era a conoscenza al punto da rassicurare i suoi durante la riunione tecnica pre-gara “perchè l’accordo con il Novara per il pareggio era già stato raggiunto”. 

    Il blitz della Polizia, così come ha spiegato il procuratore di Cremona Di Martino anche nel caso delle altre perquisizioni effettuate, sarebbe stato finalizzato all’individuazione di eventuali elementi di rilievo nell’abitazione del tecnico e nei supporti informatici, sottoposti a backup, in considerazione delle accuse rivoltegli. Il mister bianconero, al momento della perquisizione era fuori città ed i poliziotti sono stati accolti da suo fratello ma, secondo quanto riportato dal suo legale, l’avvocato Antonio De Rencis, Antonio Conte “ha reagito come fanno le persone completamente estranee a certe vicende, ed è fortemente determinato a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”.

    I fatti in questione, come detto, si riferiscono al campionato 2011 e se le accuse a Conte dovessero essere confermate sarebbe il Siena a rispondere per responsabilità oggettiva, in virtù del fatto che le partite “sospette” dei toscani sarebbero ben 8 e che, pertanto, è stato indagato anche il presidente Massimo Mezzaroma: la Juventus non rischia nulla ma, in tal caso, avrebbe comunque un ingente danno considerando l’eventuale squalifica del tecnico, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2015.

    Antonio Conte | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    I possibili scenari sono i seguenti: in caso di condanna per omessa denuncia la squalifica sarebbe pari ad 8 mesi, che può ridursi a 3-4 mesi in caso di patteggiamento; se, invece, venisse contestato l’illecito, la squalifica oscillerebbe dai tre anni sino alla radiazione. C’è da dire, però, che la posizione di Antonio Conte, così come quelle degli altri “perquisiti” è ancora da verificare e, pertanto, così come ha raccomandato lo stesso procuratore Di Martino in conferenza stampa, è opportuno adoperare la giusta prudenza ed accortezza nelle valutazioni, “perchè un avviso di garanzia non equivale alla colpevolezza”: in tal senso, infatti, è opportuno registrare anche le dichiarazioni di Christian Bertani, ex attaccante del Novara arrestato questa notte, secondo il quale “la gara fra Siena e Novara sarebbe stata disputata in maniera leale e, dunque, Conte può stare tranquillo”.

    La “palla” passerà ora a Stefano Palazzi, procuratore federale, che sembra aver atteso gli sviluppi dell’inchiesta di Cremona prima di interrogare il mister juventino ed altri calciatori coinvolti: si preannuncia, così, un calendario denso di nuovi interrogatori finalizzati a “stringere i tempi” dell’inchiesta entro la fine di giugno, per garantire lo svolgimento dei processi a Luglio, in tempi utili con la definizione delle liste Uefa per la partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee.

    Sei anni dopo si preannuncia una nuova estate caldissima.

  • Conte – Juve, accordo raggiunto per il rinnovo fino al 2015

    Conte – Juve, accordo raggiunto per il rinnovo fino al 2015

    Dopo la delusione, non celata, per la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, per mister Antonio Conte è tempo delle meritate vacanze, anche se – per uno come lui – pare difficile riuscire a staccare completamente la spina, allontanando la mente dal suo habitat naturale, ossia le questioni di campo. In vacanza, però, Antonio Conte riceverà una notizia che gli farà sicuramente piacere, un annuncio che potrebbe avvenire a breve, considerando che – come ha sottolineato lo stesso ad Beppe Marotta – è solo una “formalità”. La notizia in questione riguarda, naturalmente, il rinnovo contrattuale del mister salentino, con conseguente adeguamento in fatto di cifre: in particolare, l’attuale contratto scadrebbe a fine della prossima stagione, a Giugno 2013, e prevede una retribuzione da 1,5 milioni di euro a stagione; la proposta di prolungamento, invece, legherebbe mister Conte alla Signora fino al 2015, con un ingaggio esattamente raddoppiato, a ben 3 milioni di euro l’anno, che lo renderà il tecnico più pagato d’Italia. Un traguardo importante per Antonio Conte, soprattutto considerando la diffidenza iniziale che ha contraddistinto la scelta di affidargli la guida della Juventus: poca esperienza di alto livello, si diceva: lui, invece, ha smentito tutti, ha fatto ricredere coloro che storcevano il naso e lo ha fatto nella maniera più semplice e diretta, con i risultati, inconfutabili.

    L’imbattibilità stagionale è sfumata proprio sul più bello, ma resta l’impressione di un percorso perfetto e, soprattutto, resta la sensazione di un condottiero che riesce sempre ad avere il polso della situazione, che conosce nel dettaglio ogni aspetto che riguarda i suoi uomini, sia inerente l’aspetto calcistico che l’aspetto umorale, che riesce a tenere unito il gruppo valorizzandolo nel suo complesso, anteponendo il collettivo ad ogni individualità, valorizzando i singoli nel momento topico, mettendoli in luce per regalargli gli stimoli giusti per migliorarne sempre più il rendimento.

    La Juventus non può far altro che riconoscergli tutti questi meriti, e blindarlo alla sua corte, perchè – come lo stesso Conte ha più volte ripetuto – “l’appetito vien mangiando” e la vittoria dello scudetto può esser considerata solo un punto di partenza e non un punto d’arrivo, soprattutto in una squadra che solo ora ha riassaporato il gusto dolcissimo del trionfo.

    Antonio Conte | ©GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Inoltre, anche se manca la controprova, appare come un dato di fatto che la Juventus di questa stagione senza la tenacia e la determinazione della sua guida tecnica non avrebbe potuto compiere la straordinaria cavalcata che l’ha resa protagonista: mister Conte è stato il valore aggiunto determinante ed imprescindibile e, pertanto, appare ovvio e scontato che si debba ripartire da lui, nonostante le voci di disturbo e la questione-Carobbio, che lo ha tirato in ballo nello scandalo calcio scommesse legato ai tempi della sua esperienza sulla panchina del Siena. Su tale tematica, il presidente Andrea Agnelli si è schierato apertamente al fianco del tecnico, sostenendo senza mezzi termini: “Credo che il tecnico abbia ragione quando dice che per ora ci stiamo limitando a leggere opinioni uscite sui media. Aspettiamo. Se e quando qualcuno sarà convocato andremo a rispondere con fiducia agli organi inquirenti”.

    Ecco, dunque, che il rinnovo contrattuale si baserà su un fattore che nel mondo del calcio è spesso assente, o comunque secondario, un valore importante, che – anche se intangibile – rappresenta un aspetto essenziale di ogni rapporto, umano e lavorativo e che può essere l’unica vera base solida su cui costruire qualcosa di duraturo: la fiducia.

  • Accuse Carobbio, pronte le smentite del Siena e di alcuni giocatori

    Accuse Carobbio, pronte le smentite del Siena e di alcuni giocatori

    Filippo Carobbio contro tutti. Si riapre il capitolo calcioscommesse (se mai si fosse chiuso), dove il difensore ex Siena, indagato dalla Corte federale di Cremona, punta il dito contro la sua ex società, i suoi ex compagni e persino il suo ex allenatore Antonio Conte.

    Il verbale esposto da Carobbio non lascia spazio ad interpretazioni. Sono chiare e pesanti le accuse dell’ex difensore bianconero. Come già detto, indice puntato anche su Antonio Conte, che secondo Carobbio era a conoscenza della combine tra Novara e Siena. Frasi al veleno che vedrebbero l’attuale tecnico della Juventus, coinvolto in prima persona e parte integrante della combine. ” Fu proprio lui a dirci di aver raggiunto l’accordo per il pareggio con il Novara”, afferma Carobbio. Naturalmente queste pesanti accuse saranno tutte da provare e verranno analizzate nelle sedi opportune. Non si dovrebbe sparare a zero su delle persone citate da un verbale. Non si dovrebbero esprimere sentenze ancor prima di aver dato parola ai diretti interessati, si rischierebbe di cadere nel ridicolo, dove esisterebbe una potenziale sentenza, senza però un reale processo.

    Filippo Carobbio © Maurizio Lagana Getty Images Sport

    Se da una parte esistono le accuse di Carobbio verso Conte e il Siena, dall’altra c’è chi è pronto a smentire queste accuse a spada tratta. Si tratta di Ferdinando Coppola, Daniele Ficagna, Cristian Stellini, Daniele Faggiano e Giorgio Perinetti, giocatori ai tempi in forza alla società toscana. Il primo ad esporsi è stato il portiere Coppola. Le sue parole rimbalzano come una smentita colossale nei confronti del verbale di Carobbio. Il portiere ha affermato di aver partecipato alla riunione pre Novara-Siena, ma che le frasi imputate da Carobbio a Conte non sono mai state pronuciate: “ Il Mister non pronunciò le parole esposte nel verbale da Carobbio, anzi rimasi colpito dalla grinta e determinazione che il mister cercò di trasmetterci nel pre partita, spronandoci a dare il tutto per tutto”.

    Sulla scia del portiere anche i compagni di squadra, solidi nell’appoggiare le parole del portiere ex toro. Anche il presidente del Siena Mezzaroma si taglia fuori dalle accuse: “E’ impensabile che il Siena fosse coinvolto direttamente nello scandalo vista la nostra posizione in classifica all’epoca“. La Corte Federale proseguirà con le indagini. Di fatto è stato ascoltato Carobbio, ritenuto persona e fonte attendibile dei fatti. Bisognerà provare ciò che l’ex difensore del Siena sostiene nella sua tesi, solo all’ora si potranno esprimere dei giudizi e sentenze a riguardo.