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  • Caso Lazio – Inter: il Codacons invia esposto alla Figc per aprire inchiesta

    Anche il Codacons interviene in merito alla contestatissima partita di domenica sera Lazio – Inter la quale ha scatenato molte polemiche non solo nel mondo del calcio ma anche nella sfera politica. E lo fa inviando un esposto alla Procura Federale della Figc in cui chiede che venga aperta un’inchiesta per la partita in questione al fine di portare alla luce e di verificare eventuali irregolarità:

    La partita Lazio – Inter è finita sotto la lente di ingrandimento di tifosi, sportivi e politici. Di tutti, perché è come se la gara dell’Olimpico non fosse ancora finita. Gli strascichi velenosi ce li porteremo dietro per molto tempo. A Roma, nei prossimi derby; in Italia, in tutti gli stadi e purtroppo anche all’estero. I giornali stranieri sono stati, infatti, durissimi sul calcio italiano dopo il discusso match tra biancocelesti e nerazzurri. Forti le reazioni scatenate dall’incontro, con sospetti, accuse, e addirittura interrogazioni parlamentari.
    C’è chi parla di bluff o peggio ancora di marcio e di combine. Fin dall’ingresso in campo di Lazio e Inter sono piovute minacce, neanche troppo velate attraverso gli striscioni esposti in curva nord, dai “spostamosè” ai “se vincete ve menamò”. Alla luce di quanto esposto si rende necessaria una inchiesta per chiarire i fatti e dare risposte ai tanti dubbi sorti in queste ore chiedendo perciò alla Procura di avviare una indagine sull’incontro Lazio – Inter, convocando tutte le parti in causa anche al fine di valutare se possano configurarsi violazioni dell’art. 1 del regolamento di giustizia sportiva per violazione dei principi di lealtà, profili di responsabilità oggettiva a carico della Società Lazio e violazione dell’art. 6 regolamento giustizia sportiva (Illecito sportivo e obbligo di denunzia) per dare risposte ai tifosi e ai tanti soggetti che in questi giorni hanno sollevato dubbi e sospetti sulla regolarità della partita
    “.

  • Moggi attapirato da Staffelli

    Non poteva mancare il Tapiro di Striscia la Notizia a Luciano Moggi dopo che tutti gli organi di stampa hanno diffuso la notizia della presunta radiazione da parte della Figc. Lucianone non si sottrae e a Staffelli ma torna a ribadire che quello della Corte di Giustizia è solo un parere.

    Non è proprio così. Avete appreso una notizia che non è quella. E’ stato dato un parere su una richiesta di Abete. La radiazione non c’è mai stata – dice Moggi- Mi devono comunicare la decisione, se una decisione deve essere presa, ma ho l’impressione che abbiano poco coraggio per comunicarla hanno fatto quello che hanno voluto. Ho fatto vedere quello che facevano altri, non per colpevolizzarli, ma per far vedere che erano cose ammesse: tutti telefonavano ai designatori. Quello che facevo io lo facevano in molti, ma con me hanno preso dei provvedimenti di un certo tipo, nei confronti di altri no”.

    Ecco il video:

  • Le strane coincidenze: Agnelli presidente, Moggi radiato

    Le strane coincidenze: Agnelli presidente, Moggi radiato

    Giornata strana ieri per la Juventus e i suoi tifosi, John Elkann conferma il passaggio del testimone tra Jean Claude Blanc e Andrea Agnelli alla presidenze della Juventus e la Corde di giustizia federale radia Moggi da ogni possibile legame all’interno della Figc. Coincidenze? Forse no. Ma ormai è palese che il dopo Calciopoli non è cosi trasparente come vuol farsi apparire.

    Andiamo con ordine.

    Il presidente Abete il 31 marzo chiede, giorno in cui a Napoli i legali di Luciano Moggi chiedono la trascrizione di intercettazioni inedite atte a dimostrare il coinvolgimento di altre squadre nell’inchiesta, alla Corte Federale un parere su come considerare la posizione di Luciano Moggi e degli altri imputati al processo calciopoli. Subito i primi interrogativi. Perchè si è aspettato la fine dei 5 anni di squalifica? Perchè proprio il 31 marzo? Il lavoro fatto da Guido Rossi mostra un altra falla. E’ giusto risolvere un caso così spinoso e che ha generato squalifiche pesanti per alcuni club venga risolto facendo ricorso ad una interpretazione?

    Prima dello scandalo del 2006, infatti, le norme federali prevedevano che la giustizia sportiva potesse proporre al presidente federale la radiazione di un tesserato condannato per fatti di “particolare gravità”. Perchè allora non applicarlo al presidente Preziosi, trovato con le mani nella marmellata? O per Oriali e Baldini coinvolti in passaportopoli?

    Vuoi vedere che, il presidente Abete, avendo avuto il sentore dell’imminente entrata in campo di un Agnelli, pronto a quanto pare a dar battaglia sia nella rifondazione tecnica della Juventus che nelle sedi opportune per lo scudetto del 2006 si sia voluto tutelare?

    Luciano Moggi ha sin dall’inizio incoronato Andrea Agnelli come l’ideale presidente della Juventus non nascondendo la possibilità di un suo ritorno insieme al giovane rampollo. E il giorno della sua ufficializzazione, arriva il primo paletto nella rifondazione. Per il momento è tutto ipotetico ma la verità come sempre viene a galla.

  • Calciopoli: per la Figc Moggi è radiato dal calcio

    La Corte di giustizia della Federcalcio ha stabilito la radiazione da ogni ruolo nel calcio italiano dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi precisando, in risposta al quesito interpretativo del presidente federale Giancarlo Abete, che “la preclusione da ogni rango o categoria debba ritenersi implicita come effetto ex lege” dopo la condanna per i fatti di Calciopoli.

    Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete aveva chiesto alla Corte di giustizia federale, il 31 marzo scorso, di sciogliere il nodo su chi dovesse decidere sull’eventuale radiazione di Moggi e degli ex dirigenti condannati a 5 anni di squalifica, visto il vuoto di potere determinato dalla modifica dello statuto intervenuta dopo Calciopoli. Prima dello scandalo del 2006, infatti, le norme federali prevedevano che la giustizia sportiva potesse proporre al presidente federale la radiazione di un tesserato condannato per fatti di “particolare gravità”; e così fu per Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente federale.

    Ma con la riforma varata sotto Guido Rossi, il potere di radiare un tesserato passò alla giustizia sportiva. Di fatto, la squalifica di Moggi, Giraudo e Mazzini scadeva nel 2011, ma sulla proposta di radiazione non si era espresso nessuno né poteva esprimersi Abete. La Corte di giustizia sportiva, in sezione consultiva il 13 aprile scorso, ha fornito oggi le sue risposte:

    Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della ‘particolare gravità delle infrazioni“.

  • Calciopoli 2: la Figc apre ufficialmente l’indagine, richiesti gli atti di Napoli

    La Procura federale della Figc rende noto di aver aperto l’indagine sul secondo filone di Calciopoli in merito alle nuove intercettazioni portate in tribunale dai legali di Luciano Moggi.
    In particolare è stato chiesto al Tribunale di Napoli, ove si sta svolgendo il processo penale nei confronti dell’ex dg della Juventus, di acquisire tutto il materiale probatorio prodotto dalle parti, oggetto di perizia che potrà essere disposta dal Tribunale.

    Il procuratore Stefano Palazzi invierà a breve una richiesta formale al presidente della nona sezione del tribunale di Napoli Teresa Casoria che settimana scorsa aveva accettato la richiesta di trascrizione delle nuove intercettazioni.

  • Calciopoli 2: Palazzi ha scelto i suoi uomini, si (ri)parte

    In attesa di acquisire le intercettazioni proposte dalla difesa di Luciano Moggi, il Procuratore Federale Stafano Palazzi sta bruciando le tappe per dar il via al secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli, ribattezzata dalla stampa Calciopoli 2. Da fonti vicine alla Federcalcio pare che il Procuratore stia studiando le mosse necessarie per evitare la prescrizione in modo da arrivare ad una sentenza, definitiva questa volta e non ci siano più pendenze o focolai pronti a riaccendersi.

    Il pool preparato da Palazzi si comporrà del viceprocuratore Giacchino Trovatore e dei sostituti Avagliano e Barone. Intanto, dopo la confessione di Aigner (“non abbiamo assegnato lo scudetto all’Inter“) un altra dichiarazione scottante arriva dal direttore generale della Figc Antonello Valentini “Per qualsiasi vicenda di carattere giudiziario – ha spiegato – noi ci mettiamo in scia alla magistratura ordinaria. Abbiamo accertato con il Procuratore federale che non abbiamo mai avuto quei dischetti. Il 15 dicembre 2007 Palazzi chiese i documenti a Napoli e alla vigilia di Natale ci furono recapitati tre faldoni cartacei su fatti che tra l’altro erano caduti in prescrizione sei mesi prima.

    Ciò avvalora la tesi degli avvocati di Luciano Moggi, le sentenze della giustizia sportiva si avvalerono “solo” del cartaceo sbobinato e ritenuto rilevante dal generale Auricchio.

  • I signori del calcio si fanno sentire: più rispetto per Facchetti.

    Dopo il presidente della FIGC Giancarlo Abete, interviene in favore di Giacinto Facchetti anche il tecnico della Fiorentina Prandelli che , alla luce delle nuove intercettazioni, ha chiesto maggior rispetto per le persone, che non essendoci più, non avrebbero il modo di difendersi.. “Ci vuole maggiore rispetto per Facchetti che non ha possibilità di difendersi in quanto è venuto a mancare ormai da tempo“, aveva detto Abete ieri, “anche su questo la Figc vigilerà“.

  • Calciopoli bis: qualcosa si smuove, Palazzi indaga

    Alla fine anche la Figc si è dovuta ravvedere di fronte al nuovo capitolo di intercettazioni che sta sconvolgendo tutti quelli che credevano di aver estirpato il male dal calcio nell’estate di quattro stagioni orsono.

    Il procuratore Palazzi, in attesa dell’udienza del 13 aprile che potrebbe dalle indiscrezioni cambiare le sorti del Processo a Luciano Moggi, ha aperto un fascicolo ma non e’ stata ancora avviata nessuna inchiesta.

    La federazione, si apprende, non vuole accelerare o inficiare l’iter del procedimento penale. Gli organi della Figc, che a Napoli si e’ costituita parte civile e che sara’ presente all’udienza del 13 aprile con il legale Tito Milella, valuteranno eventuali nuove prove e intercettazioni se queste, compatibilmente con i termini stabiliti dalla giustizia sportiva, dovessero risultare utili a fare ulteriore chiarezza.

  • Lega Pro: Potenza riammesso ma a fine stagione sarà retrocesso

    Il Collegio Arbitrale ha deciso di riammettere al campionato di Prima Divisione Girone B il Potenza, escluso per decisione della Figc per l’illecito sportivo appurato durante la gara giocata contro la Salernitana della stagione 2007-2008 e terminata 1-0 in favore dei campani.

    Il club lucano giocherà così le restanti 6 partite che mancano al termine della stagione e in più dovrà recuperare la gara di due settimane fa contro il Foggia, con vittoria assegnata per 3-0 a tavolino ai pugliesi. In ogni caso il Potenza verrà comunque retrocesso al termine del campionato con assegnazione ad uno dei campionati inferiori.
    L’intenzione del Collegio Arbitrale è di cercare di mantenere la regolarità del campionato di Prima Divisione.

  • Moratti: “mi aspettavo più sensibilità dalla Figc”

    Il patron dell’Inter Massimo Moratti, in una intervista concessa alla Stampa, commenta la stangata comminata dalla Lega calcio dopo l’infuocato match con la Sampdoria. Il tono e pacato ma deciso e pur non entrando nel merito delle decisioni (per non alimentare polemiche in vista della Champions) si aspettava più sensibilità da parte della Lega, magari pubblicando le decisioni giovedi salvaguardando di fatto l’armonia nerazzurra in vista nel match di Champions. Di seguito vi riportiamo qualche qualche passo dell’intervista:

    Quanto è arrabbiato, presidente, per le squalifiche?
    “E’ naturale che lo sia. Ma preferisco tenere la squadra al riparo da ulteriori nervosismi alla vigilia di una sfida tanto importante come è quella contro il Chelsea. Avrebbe potuto farlo anche la Federazione…”

    Rimandando le decisioni a dopo la sfida di Champions?
    “Così come è per noi, anche la Sampdoria non è coinvolta in impegni infrasettimanali di campionato. Quindi non sarebbe cambiato nulla se le sentenze fossero state comunicate giovedì. Ora è utile cercare di mantenere un po’ di tranquillità e parlare magari dopo la partita”.

    Vuol dire che giovedì potrebbero arrivare decisioni clamorose? Ci sono voci che parlano di un suo possibile disimpegno, sono fantasie?

    “Certo, nulla di tutto questo, non scherziamo. E rimandare i commenti non vuole essere una minaccia, ma soltanto lo sforzo di evitare un muro contro muro che non fa bene a nessuno”.

    Così come, assicura, anche il silenzio stampa dopo la gara con la Samp avrebbe avuto l’obiettivo di non alimentare le polemiche: «E’ un silenzio stampa rispettoso, che non è stato capito da voi giornalisti».