Tag: Figc

  • Fotografia dei debiti del calcio italiano: le cause della minore competitività

    Fotografia dei debiti del calcio italiano: le cause della minore competitività

    Il report calcio 2011 che verrà presentato a Roma, dal presidente Figc Abete, alla presenza di Enrico Letta, di Emanuele Grasso della società Pwc e del sottosegretario allo sport Rocco Crimi, rappresenta una fotografia sullo stato di salute dei conti delle squadre di serie A. L’analisi, che da quest’ anno in poi verrà realizzata ogni anno, verte su tre aree: in primis, il censimento dei numeri della serie A, in secundis su aspetti economico-finanziari della serie A, B e della Lega Pro, ed inoltre una terza parte legata all’ analisi dei business internazionali.

    Il report di quest’ anno mostra, però, un quadro non propriamente confortante del nostro calcio. Infatti, a fronte di un lieve aumento nei ricavi, risulta crescente anche l’ indebitamento per le società: i debiti finanziari sono aumentati del 43% mentre quelli commerciali del 39%, ed i debiti costituiscono circa 3 /4 delle passività delle società di serie A.

    Le attività dei club, invece, sono rappresentate per 1/3 dai diritti pluriennali derivanti dalle prestazioni dei dipendenti, i calciatori appunto, che è un elemento eccessivamente volatile.

    Ecco perchè, per i club è importante al fine di incrementare la loro competitività, soprattutto a livello internazionale nel confronto con la Premier e la Bundesliga, investendo in politiche commerciali maggiormente mirate, che possano sfruttare anche canali innovativi, oppure nella costruzione di stadi di proprietà, che assicurano ritorni importanti.

  • Diritti tv, dietro Beretta gli americani. DiBenedetto diffida la Sensi

    Diritti tv, dietro Beretta gli americani. DiBenedetto diffida la Sensi

    La decisione di Maurizio Beretta di schierarsi con le medio-piccole nell’incresciosa negoziazione in Lega Calcio per la ripartizione dell’ultimo 25% dei diritti tv, aveva colto tutti di sorpresa provocando le infuocate proteste di Milan, Inter, Juventus e Napoli (non tantissime a dire il vero).

    La Roma, ultima delle cinque sorelle, è stata inspiegabilmente muta ma a destare scalpore è stata la posizione di Beretta, da qualche mese uomo Unicredit. Un dipende che assume una decisione che penalizzerebbe la società che gli da lavoro? Strano, stranissimo, quest’oggi però il Corriere dello Sport svela un particolare colpo di scena che in parte spiegherebbe l’assenza di questi ultimi mesi degli americani e stravolgerebbe ulteriormente gli equilibri in Lega Calcio.

    Gli americani già in contrasto con la Sensi per i rinnovi di Perrotta e Cassetti starebbero pensando di diffidare la Roma 2000, la società con cui la famiglia Sensi gestisce la Roma per la decisione di rinnovare l’accordo con la Figc per l’Olimpico per 1,2 milioni di euro annui e ben 2000 posti riservati e sopratutto la decisione di appoggiare le big nella lotta contro le medio piccole nella ripartizione dei diritti tv.

    Le indagine di mercato infatti metterebbero la Roma in situazione di sostanziale pareggio secondo entrambi i metodi di ripartizione con la differenza che appoggiando le “medio-piccole” si otterrebbe un buon vantaggio competitivo sulle rivali in sede di calciomercato.

    Tra poco meno di un ora la Sensi e Pallotta dovrebbero sedersi in tribuna per l’ultima partita della stagione e con questi nuovi spunti sarà interessante vedere se ci sarà il faccia a faccia.

  • Andrea Agnelli attacca la Figc “Qualcuno ha la coscienza sporca”

    Andrea Agnelli attacca la Figc “Qualcuno ha la coscienza sporca”

    Il campionato non ha regalato le gioie sperate ad inizio stagione e la Juventus questa estate è costretta ad una nuova rivoluzione ripartendo con una nuova guida tecnica alla conquista dei posti consoni agli obiettivi e al blasone della società.

    “Quest’anno non meritiamo applausi
    -dice Agnelli attraverso Twitter- ma il riscatto partirà dal nuovo stadio anche se solo quando avremo vinto potremo dirci soddisfatti”. Il presidente bianconero è però ancora più severo con la Figc per la mancanza di risposte all’esposto bianconero presentato esattamente un anno fa

    Se ci mettono così tanto a rispondere al nostro esposto, non hanno la coscienza pulita. Il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l’attenzione della Società per le vicende dell’esposto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio presentato ormai un anno fa, in data 10 maggio 2010 per l’esattezza. Al rispetto per l’autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilita’ nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta. La parita’ di trattamento deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio”

    Una presa di posizione netta che enfatizza ulteriomente il doppio pesismo della Figc, veloce e senza scrupoli al tempo della condanna, muta e sorniona nel dare risposte.

  • Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Dopo aver rigettato in mattinata la richiesta di ricusazione proposta ieri dai legali Moggi nei confronti di Sergio Artico, Riccardo Andriani e Gianfranco Tobia nell’ambito del procedimento in corso sulla proposta di preclusione, questo pomeriggio ha riconvocato per il prossimo 31 maggio la Commissione Disciplinare.

    La Disciplinare ha motivato il rigetto “il precedente procedimento al quale Luciano Moggi fa riferimento aveva ad oggetto una vicenda diversa e del tutto distinta” pertanto “non si ravvisa alcun ostacolo a una valutazione imparziale nel presente procedimento”.

    Per quanto riguarda il processo penale di scena nelle stanze del Tribunale di Napoli oggi era un giorno importante per la decisione sulla ricusazione del giudice Casoria. Il procedimento è però stato rimandato al 28 giugno per la mancanza del relatore e qualche problema di notifica, martedi comunque continuerà la fase requisitoria dei pm in attesa che parta la fase finale con le arrighe finali dei legali di parte.

  • Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Si è tenuta ieri mattina la prima udienza della procedimento creato ad hoc dalla Figc e che aspira a decidere sulla possibile radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini oltre ad altri personaggi entrati nel procedimento Calciopoli nel 2006.

    Proprio al Parco dei Principi, teatro del processo sportivo, si è tenuta la prima udienza, per Moggi l’unico dei tre ad esser presente arriva subito una prima vittoria, i suoi legali hanni chiesto ed ottenuto la ricusazione del presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani che avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Per big Luciano si allungano quindi i tempi e si avvicina sempre più al 14 luglio, data in cui termineranno i cinque anni di squalifica inflitti nel processo sportivo di Calciopoli del 2006.

    Diametralmente opposta la difesa di Giraudo e Mazzini, quest’ultimo difeso dall’avvocato Flavia Tortorella si è visto rigettare la richiesta di spostamento nonostante sulla leggittimità del procedimento lunedì è chiamata a deliberare l’Alta Corte del Coni. Stupito l’avvocato ha cosi commentato “Provo stupore assoluto per questa mancata sospensione. La norma approvata dalla Figc non sappiamo ancora se sia legittima e se lunedì l’Alta Corte l’annulla, avremo un contrasto assoluto con il Coni. È stata persa l’opportunità di dimostrare che la giustizia sportiva rispetta il normale corso del diritto”.

    Discutibile invece la strategia degli avvocati di Giraudo Massimo Krogh e Andrea Galasso, i due hanno in qualche modo ammesso le colpe del loro assistito (stile Zaccone per intenderci) chiedendo la clemenza per la buona condotta tenuta nei cinque anni di squalifica. “Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra – ha ricordato Krogh – . È addirittura espatriato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione? Il diritto europeo poi non consente l’irrogazione di una sanzione a 5 anni dal processo. La pena non è proporzionata infine perchè è Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione

    La decisione sulla radiazione di Mazzini e Giraudo da parte della Procura federale guidata da Palazzi dovrebbe essere resa nota dalla Disciplinare tra quindici giorni, poi ci sarà l’appello sarà davanti alla Corte di giustizia federale a patto che l’Alta Corte lunedi non scombini i piani.

  • Albertini: “Bisogna investire sui settori giovanili”

    Albertini: “Bisogna investire sui settori giovanili”

    A margine della presentazione di un libro sulla tassazione degli stipendi dei calciatori nei diversi stati europei, patrocinato dall’Aic, avvenuta ieri presso l’Università di Parma, l’attuale vicepresidente della FIGC Demetrio Albertini, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni riguardo la situazione poco piacevole in cui versa il movimento calcistico italiano.

    Alla domanda se un regime fiscale agevolato (sul modello spagnolo), tema molto caro ad Adriano Galliani, potesse in un certo qual modo migliorare la situazione, l’ex centrocampista del Milan e della Nazionale, ha risposto, infatti, che: “è la mancanza di programmazione e d’investimenti sui settori giovanili, a rappresentare la piaga maggiore del movimento pallonaro di casa nostra, questo, quindi, più che una manovra di fiscalizzazione agevolata per gli stipendi dei calciatori, è il problema da risolvere per sperare di veder tornare in auge il calcio italiano a livello internazionale“. “Bisogna quindi imitare il modello Barcellona e dare il tempo ai nostri giovani di crescere senza avere fretta, e stiamo lavorando per questo, nel prossimo consiglio federale abbiamo intenzione di proporre di abbassare l’età della primavera da 21 anni a 19. Ai giorni nostri, infatti, un calciatore a 21 anni, se ha qualità è già pronto per il grande salto. In serie A e serie B – spiega citando un recente studio della Figc – gli under 21 che giocano in media 45 minuti sono 16. In seria A addirittura uno solo che è Santon. In Spagna, Germania e Inghilterra, invece, solo nella serie maggiore sono tra i 15 e i 20, quelli che giocano stabilmente“. “Nel mio Milan, – ha concluso – che qualche cosa ha vinto, 12 giocatori erano di Milano e questo è senza dubbio significativo“.

    Certo, diciamo noi, ripetere l’epopea di una squadra come quella degli imbattibili è qualcosa di molto difficile, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare. E’ certo, però, che dalle parole di Albertini, si capisce che l’italianizzazione delle squadre di tutte le serie è avviata e dopo la decisione di ridurre gli extracomunitari ad uno solo, altri provvedimenti arriveranno e c’è da credere che, dopo quelle sui diritti televisivi, altre polemiche sono all’orizzonte del panorama calcistico di casa nostra.

  • Esposto scudetto 2006, la Juve aspetta una risposta dalla Figc

    Esposto scudetto 2006, la Juve aspetta una risposta dalla Figc

    E’ passato esattamente un anno dall’esposto che la Juventus ha presentato, lo scorso 10 maggio 2010, alla Figc lo in merito all’attribuzione dello scudetto 2006 tolto e assegnato a tavolino dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi all’Inter. La società bianconera contesta alla Figc la disparità di trattamento ricevuta rispetto ad altre società che hanno tenuto un comportamento analogo a quello del club di Corso Galileo Ferraris in merito ai fatti di Calciopoli. Oggi, a distanza di 365 giorni, la Juve è ancora in attesa di risposte e torna a rinfrescare la memoria ai vertici federali con un comunicato apparso sul sito ufficiale della società:

    Juventus Football Club sottolinea che il decorrere del tempo non ha minimamente affievolito l’attenzione della Società per le vicende dell’esposto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio presentato ormai un anno fa, in data 10 maggio 2010 per l’esattezza. Al rispetto per l’autonomia degli organi di giustizia sportiva fa da contrappeso il senso di responsabilità nei confronti di milioni di tifosi che da troppo tempo attendono una semplice risposta. La parità di trattamento deve sempre essere prerogativa della giustizia, in ogni sede, ordine e grado di giudizio“.

    In particolare la Vecchia Signora chiede la revoca di quello scudetto assegnato all’Inter perchè, alla luce dei nuovi fatti che stanno emergendo dal processo di Napoli contro l’ex dg bianconero Luciano Moggi, anche i vertici della dirigenza nerazzurra avrebbero intrattenuto rapporti telefonici con i designatori arbitrali.

  • Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Come se non bastasse la giustizia sommaria fatta cinque anni orsono la Figc rischia anche questa estate di creare un altro spiacevole precedente che questa volta potrebbe davvero affossare il sistema calcio italiano. In molti nostri post abbiamo affrontato l’argomento criticando la decisione della Figc di voler nuovamente senteziare su chi cinque anni fu emesso un giudizio e una pena.

    Lo scudo contro Moggi, Giraudo e Mazzini e altri quaranti soggetti coinvolti nello scandalo Calciopoli non ha fatto storcere il naso solo ai diretti interessati e all’opinione pubblica ma anche all’Alta Corte del Coni che (con un pò di ritardo a dire il vero) ha deciso di vederci chiaro sul nuovo dibattimento chiedendo alla Figc tutta la documentazione.

    La riunione è stata fissata per il 23 maggio, il 19 si riunisce invece la Disciplinare della Figc per esaminare, appunto, la situazione di Moggi e soci ma a questo punto è probabile uno slittamento dell’udienza. La Figc però è costretta a far presto, questa estate infatti scadrà la squalifica e gli interessati potrebbero tornare a far calcio.

  • Radiazione Moggi. Dalla Figc un assist per la revisione?

    Radiazione Moggi. Dalla Figc un assist per la revisione?

    La decisione della Figc di deferire Moggi, Giraudo e Mazzini e altri 35 tesserati proponendo la radiazione come conseguenza del quadro accusatorio uscito fuori nel 2006 dalle indagini e dalle decisioni del processo sportivo potrebbe forse esser usato dagli accusati per chiedere la revisione di quel processo.

    E’ questo quanto esce fuori dall’analisi condotta da Alvaro Moretti e Guido Maciago e pubblicata oggi su TuttoSport. In parole povere i due giornalisti affermano in un tentativo della Figc di riaprire il processo in virtù di quanto è uscito fuori dalle stanze di Napoli con la consapevolezza di aver fatto allora un processo parziale.

    Moggi e soci dunque potrebbe presentarsi davanti alla disciplinare chiedendo però che vengano acquisti le nuove intercettazioni e gli interrogatori condotti nel Tribunale Partenopeo cercando di riabilitarsi e magari ritornare in corsa per la direzione tecnica di una squadra di serie a.

  • Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Il giorno tanto atteso dalla tifoseria bianconera, sia quelli che, dal loro punto di vista, desiderano giustizia che vendetta, è arrivato: il numero uno dell’Inter Massimo Moratti si recherà in mattinata dal procuratore federale Stefano Palazzi per rispondere alle domande che questi gli rivolgerà in merito alle ultime intercettazioni portate alla luce dal processo, attualmente in corso, di Napoli nei confronti di Luciano Moggi e che riguardano l’allora presidente nerazzurro Giacinto Facchetti.
    Moratti, che aveva definito la convocazione del procuratore “doverosa e alquanto ridicola“, dovrà far luce su alcuni aspetti della vicenda e chiarire una volta per tutte i rapporti esistenti la società nerazzurra e i vertici arbitrali di quel periodo.

    L’esposto alla Figc presentato dalla Juventus ha come obiettivo scucire dal petto quel 14esimo scudetto che venne assegnato all’Inter in fretta e in furia dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi, dopo averlo tolto ai bianconeri, e chiederne la restituzione. Se dovesse essere accertato, come sta emergendo dal processo di Napoli, che anche l’Inter, all’epoca dei fatti, amasse intrattenere rapporti “amichevoli” con la classe arbitrale violando ripetutamente quello stesso articolo di lealtà sportiva che ha già condannato la Vecchia Signora, la Figc, dopo la relazione che consegnerà nelle prossime settimane Palazzi, dovrà prendere la decisione importante se togliere lo scudetto assegnato all’Inter e, qualora ne sussistessero i presupposti, restituirlo alla Juventus.