Tag: Figc

  • Scudetto 2006, Tnas competente. L’Inter rischia la Champions

    Scudetto 2006, Tnas competente. L’Inter rischia la Champions

    Revoca o non revoca? Leggittimità o non leggitimità? Sono questi i due più grandi interrogativi che girano intorno allo scudetto del 2006. La Juventus dopo che la decisione di “non competenza” da parte del Consiglio Federale ha deciso di ricorrere al Tribunale nazionale arbitrale per lo sport trovando questa volta però una porta aperta e la possibilità di tenere ancora il processo dentro confini sportivi.

    Massimo Moratti©Christophe Simon/Getty Images
    Il Tnas ha deciso infatti di rigettare le istanze di Inter e Figc dichiarandosi competente di tre punti su quattro dell’istanza presentata dalla Juventus. Di seguito vi riportiamo il comunicato ufficiale:

    “Il Presidente del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, Alberto De Roberto, in merito alla controversia Juventus F.C. SpA / Federazione Italiana Giuoco Calcio e F.C. Internazionale Milano SpA, avente a oggetto l’atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell’istanza di revoca dell’assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, respinge le istanze di incompetenza del Tribunale in merito ai seguenti punti, legati ad altrettante domande arbitrali presentate della Juventus Fc Spa: Il Collegio Arbitrale: I. revochi, con effetto ex tunc, per i vizi di legittimità dedotti nella presente istanza: a. il provvedimento del Consiglio Federale della F.I.G.C. in data 18 luglio 2011 di reiezione dell’istanza di revoca, presentata dalla Juventus Football Club s.p.a. in data 18 luglio 2011; b. l’atto del Commissario Straordinario della F.I.G.C., Avv. Guido Rossi, adottato in data 26 luglio 2006; c. il titolo di Campione d’Italia per gli anni 2005-2006 assegnato al Football Club Internazionale Milano s.p.a.; II. dichiari “non assegnato” il titolo di Campione d’Italia per gli anni 2005-2006. Dichiara la manifesta incompetenza del Tribunale in relazione al seguente punto delle domande arbitrali della Juventus F.C. Spa. III. dichiari e quantifichi, secondo un equo apprezzamento, il diritto soggettivo della Juventus Football Club s.p.a. al risarcimento dei danni patiti e patiendi, patrimoniali e non patrimoniali, causati dai provvedimenti indicati supra sub a. e b.”

    LO scontro tra JUventus e Inter ha però superato i confini nazionali per via di una denuncia presentata dai legali bianconeri lo scorso due settembre atta al chiedere la valutazione del comportamente dell’Inter. Da Nyon nelle ultime ora sono arrivati i primi segnali con l’apertura di una indagine che qualora verificasse il coinvolgimento dell’Inter in Calciopoli provocherebbe l’estromissione immediata dalla Champions League.

  • Scudetto 2006, riserva del Tnas. La Juve “strane coincidenza tra Inter e Figc”

    Scudetto 2006, riserva del Tnas. La Juve “strane coincidenza tra Inter e Figc”

    Andrea Agnelli ha tolto subito i panni della festa e questo pomeriggio ha presenziato a Roma alla prima seduta difronte al Tnas, il Tribunale nazionale arbitrale dello sport, per il ricorso presenziato dalla Juventus contro Figc e Inter in merito alla mancata decisione sulla revoca dello Scudetto del 2006. L’udienza durata poco più di 45′ è servita per esprimere le tesi delle parti e alla fine il collegio presieduto da Alberto de Roberto si è riservato il diritto di prender la decisione affidando le motivazioni ad un comunicato ufficiale “Con riferimento alla controversia tra Juventus F.C. Spa/ Federazione Italiana Giuoco Calcio e F.C. Internazionale Milano

    Andrea Agnelli ©Getty Images
    Sps, avente a oggetto l’atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell’istanza di revoca dell’assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, si è svolto l’incontro convocato dal Presidente del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport per sentire le parti sull’eccezione di incompetenza sollevata ex art. 19 del Codice TNAS dalla parte intimata, Federazione Italiana Giuoco Calcio, e dalla controinteressata, F.C. Internazionale Milano Spa. Dopo aver sentito le parti sviluppare, nel rispetto del principio del contraddittorio, gli argomenti svolti negli scritti depositati dinanzi al Tribunale stesso, e dopo aver sentito le dichiarazioni del Presidente della Juventus F.C. Spa , Dott.Andrea Agnelli, il presidente si è riservato.” All’uscita del Tribunale a parlare per la Juve è l’avvocato Briamonte che ha spiegato la presenza del presidente come un atto di rispetto verso il collegio a dimostrazione di quanto la Juve tenga ad un giudizio sportivo, sul dibattimento poi svela una strana coincidenza tra la posizione dell’Inter e quella della Figc “Abbiamo esposto i nostri argomenti e l’udienza è andata come avevamo previsto. Il presidente del Tnas ci ha accolto con grande apertura, ha fatto discutere tutte le obiezioni che hanno fatto le parti. Abbiamo notato una coincidenza molto forte tra le posizioni della Federcalcio e dell’Inter, una coincidenza per noi piuttosto singolare che abbiamo fatto presente al presidente”.

  • Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    La Corte di Giustizia Federale della Figc non accetta il ricorso di Moggi, Giraudo e Mazzini confermando la radiazione. A nulla è valso dunque il lungo dibattito di ieri e l’arringa dei legali di big Luciano che attenendosi alle leggi sportive dell’epoca chiedevano la prescrizione.

    Sentenza comunque attesa dell’entourge dell’ex dg della Juventus che già ieri aveva annunciato il ricorso all’Alta Corte, per poi passare per il Tar fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Anche l’avvocato Prioresci non si dice sorpreso “la sentenza non ci meraviglia. Sono sentenze scritte prima, figlie di norme che non consentono di difendersi. La giustizia sportiva giudica le persone sulla base di sentenze rese. Ci si puo’ difendere da fatti contestati e non da sentenze”.

  • Scudetto 2006, il consiglio si divide. La revoca diventa un giallo

    Scudetto 2006, il consiglio si divide. La revoca diventa un giallo

    Ho il timore che si decida di non decidere” con queste parole ieri il presidente Agnelli ha sintetizzato al meglio le indiscrezioni che vogliono una spaccatura in seno al Consiglio Federale con chi non vuol prendersi gli oneri di una decisione che per forza di cose provocherà nuovi asti.  

    dal web
    Dopo la ricostruzione di Palazzi la revoca dello scudetto all’Inter sembra un atto dovuto, ma c’è chi all’interno della Lega non vuol predersi questa responsabilità e pare che legali interpellati da Abete dubitino sulla competenza del Consiglio a decidere di tali argomenti. Oggi Piero Sandulli, presidente del consiglio federale ai tempi di Calciopoli, dalle pagine della Gazzetta dello Sport avvalora la tesi di Abete e crede che il consiglio possa decidere. Per Sandulli, l’errore è stato nell’assegnare lo scudetto adesso però inquadrando il procedimento come un atto amministrativo la Federcalcio può tornare sui suoi passi revocando lo scudetto divenuto illegettimo invocando il meccanismo di autotutela.   L’Inter in tal caso non avrebbe comunque il diritto di contrattidorio trattandosi di errore amministrativo ma comunque andranno le cose la Figc dovrà prepararsi alla possibilità di nuove cause. In casa bianconera infatti pare stiano preparando il ricorso alla giustizia ordinaria avendo adesso in mano le prove e chiedendo i danni. I nerazzurri dal canto loro per tutelare la propria immagine ricorrerebbero ai gradi di giudizio per impugnare la decisione presa sulla ricostruzione di un pm e senza passare attraverso i normali gradi di giudizio sportivo.

  • Revoca Scudetto 2006, Moratti “un’ingiustizia togliercelo”

    Revoca Scudetto 2006, Moratti “un’ingiustizia togliercelo”

    Domani o al massimo dopodomani il procuratore federale Stefano Palazzi consegnerà alla Federcalcio il lavoro d’indagine condotto sulle nuove intercettazioni salatate fuori nel processo a Calciopoli in corso a Napoli e che dimostrerebbero il coinvolgimento dell’Inter e di conseguenza l’ingiusta attribuzione dello scudetto del 2006.

    Massimo e Giovanni Moratti | © Claudio Villa/Getty Images
    Rumors indirizzano il lavoro di Palazzi verso la prescrizione per quanto riguarda le nuove società coinvolte mentre in risposta all’esposto della Juventus ci dovrebbe esser la nuova revoca e la consequenziale non assegnazione del titolo. Ipotesi però che il presidente Moratti non vuole nemmeno prender in considerazione e come ribadito ancora oggi all’uscita delle stanze della Lega Calcio reputa ingiusta”Non considero che possa succedere una cosa di questo genere” . Ambienti vicini al presidente però sembrano convinti che in caso di sentenza avversa ai nerazzurri il patron per protesta ma anche per defilarsi dall’inevitabile gogna mediatica possa abidicare in favore del figlio già parte integrante nella scelta di Gasperini come nuovo tecnico dell’Inter. la decisione definitiva seppur indirizzata dal responso di Palazzi dovrebbe arrivare nella seconda metà di Luglio probabilmente nel consiglio federale in programma il 18 di Luglio.

  • La Figc apre al secondo extracomunitario

    La Figc apre al secondo extracomunitario

    La questione dell’introduzione del secondo tesserato extracomunitario è una tematica allo stesso tempo spinosa ed insidiosa, una questione che deve essere necessariamente affontata cercando di moderare alla perfezione tutti gli interessi in gioco: quelli dei club, quelli dei settori giovanili italiani, e la possibilità dei nostri giovani di trovare spazio nel club in cui crescono. Tutelare i settori giovanili è, ormai, una tematica-slogan di cui molti parlano spesso, ma nel contenuto ancora ben poco è stato realizzato per promuovere e valorizzare i nostri vivai.

    © Massimo Cebrelli/Getty Images
    L’introduzione del secondo extracomunitario negli organici di serie A, secondo i club, non sarebbe un ostacolo alla valorizzazione dei giovani talenti made in Italy: al contrario, secondo le big, sarebbe opportuno regolamentare la presenza dei tantissimi stranieri nei campionati minori, con la Lega Pro in testa, laddove sarebbe bene, invece, un maggior coinvolgimento per i giovani italiani per consentirgli di “farsi le ossa” senza cozzare contro il “tappo” creato dall’eccessiva concorrenza con gli stranieri. L’orientamento dei vertici del nostro calcio è quello di affrontare le due questioni, dell’inserimento del secondo extracomunitario in Serie A e della valorizzazione dei vivai, separatamente, “su due tavoli diversi”, perchè si ritiene che fra le due tematiche la connessione sia minima: questo sostiene, in particolare, il Presidente delle Lega Serie A Maurizio Beretta. Però, pare che le due questioni siano state messe in agenda nella medesima giornata, e verranno discusse il prossimo 5 di Luglio. Non resta, dunque, che attendere quella data, anche e soprattutto in chiave operazioni di mercato. Il via libera al tesseramento del secondo calciatore extracomunitario per le squadre di Serie A potrebbe, infatti, essere un elemento decisivo per gli assalti delle big italiane ai calciatori d’ Oltreoceano.

  • Moggi addio al calcio. E’ radiazione

    Moggi addio al calcio. E’ radiazione

    In tempi di schiaffi, di polemiche e di sgarbi, giunge, a dire il vero con il solito ritardo amministrativo, la tanto attesa sentenza della Figc sulla radiazione chiesta da Palazzi ai danni di Moggi, Giraudo e Mazzini. Fuori dal calcio, quindi, “Big Luciano” l’uomo di calcio più potente d’Italia, almeno fino all’estate 2006.

    Luciano Moggi | © Giulio Piscitelli/Getty Images
    Nella motivazione del verdetto si legge “la radiazione è del tutto proporzionata ai fatti commessi, tenuto conto della loro intrinseca gravità e delle conseguenze a cui hanno condotto il modo di concepire la competizione e i rapporti tra le societa’ partecipanti ai campionati e i tesserati”. “Condotta illecita e antidoverosa (…) sicuramente connotata dal carattere altamente inquinante della sistematicità e della stabilità organizzativa” parole che non lasciano spazio all’interpretazione e che suonano come una condanna definitiva non solo nei confronti dell’ex Dg della Juventus, ma soprattutto nei confronti delle vane speranze dei tanti tifosi juventini che da quasi un lustro devono soffrire per le disgrazie della propria squadra e speravano in un ritorno del loro caro dirigente per tornare ad essere vincenti. Le parole di commento alla sentenza sono state affidate a Paolo Trofino difensore di Luciano Moggi: “L’innocenza del mio assistito sta nelle altre 170 mila telefonate che solo in parte sono state messe agli atti. Tutti le avevano a disposizione, noi ce le siamo andate a cercare e ad ascoltare”. “Non ho seguito io il procedimento presso la Federcalcio – aggiunge Trofino – ma so per certo che Luciano si sente ingiustamente discriminato. Ora che cominciava a dimostrare la sua innocenza, e la squalifica sportiva stava per finire”. Un fulmine a ciel sereno quindi quello che ha colpito Big Luciano,“questa sentenza è rimasta per cinque anni nel limbo – conclude Trofino – È davvero troppo tempo. In qualsiasi sistema giuridico, per quanto rudimentale, non sarebbe possibile“. In tempi di schiaffi e di rivoluzioni a suon di si referendari, anche il calcio mette a segno la sua e chiude probabilmente una delle pagine più controverse di tutta la sua storia. O forse no?

  • Calcioscommesse, Signori torna libero: “Massacrato ma felice”

    Calcioscommesse, Signori torna libero: “Massacrato ma felice”

    Beppe Signori è ufficialmente un uomo libero. Il gip di Cremona Guido Salvini ha accolto l’istanza di revoca ai domiciliari presentata dai legali dell’ex bomber della Nazionale. Signori non ha neppure l’obbligo di firma. Accolta anche l’istanza di scarcerazione per Vincenzo Sommese, per il quale è stato disposto l’obbligo di firma. Stessa cosa per Gianluca Tuccella, anche lui ai domiciliari e ora libero ma con obbligo di firma. Per quanto riguarda Marco Paoloni, la risposta all’istanza di scarcerazione presentata ieri dai suoi legali è attesa tra domani e dopodomani.

    Calcio Fanpage
    Commenti molto importanti sulla vicenda arrivano dal presidente della Uefa Michel Platini: “Sono le cose che abbiamo detto tre anni fa e ora tutti si svegliano”, “Era ora che qualcuno si occupasse di queste cose. Noi lo abbiamo già previsto qualche anno fa e lo abbiamo detto a tutti e ormai le autorità nazionali e internazionali hanno preso coscienza di questo fatto: è buono. È tardi, ma meglio tardi che mai”. Ma anche dal Ministro dell’Interno Maroni: “Mi pare che il mondo del calcio abbia ampiamente dimostrato in questi anni di non avere imparato la lezione, di non essere in grado di generare gli anticorpi necessari: io voglio dare un aiuto, se è gradito bene, altrimenti lo do lo stesso”. Parlando a margine della presentazione di un libro di Finmeccanica, Maroni ha anche riferito che oggi a Roma firmerà “il decreto che istituisce l’unità informativa, a cui partecipano Coni, Fgci, Unire e Monopoli di Stato, per raccogliere tutte le informazioni sul mondo delle scommesse non solo calcistiche. A valle di tutto questo – ha concluso – c’è un gruppo investigativo per capire se nelle informazioni raccolte ci siano elementi interessanti per attività investigative”. Anche la Figc appare molto collaborativa e per bocca del presidente Abete viene garantito tutto l’appoggio possibile a Palazzi per capire le difficoltà dell’indagine e dove è possibile intervenire per accelerare i tempi dell’inchiesta sportiva.

  • Calciopoli, la difesa della Juve ottiene il rinvio, la memoria è scottante

    Calciopoli, la difesa della Juve ottiene il rinvio, la memoria è scottante

    Era il giorno delle difese, con in primis quella della vecchia Signora che ha però ottenuto il rinvio della sua attesa deposizione in quanto la memoria di 140 pagina presentata dovrà essere accuratamente spiegata in ogni suo aspetto procedurale e non.

    Con la memoria di 140 pagine si è preso spunto da quanto emerso, sia in fase procedurale sia dal punto di vista del merito dei fatti contestati, nei 30 mesi di dibattimen­to, ma anche nei procedimenti sportivi. Contro il Brescia che chiede i danni, viene chiamato in causa il giudizio arbitrale spor­tivo nel quale si escludeva la possibilità di adire le vie legali pe­nali a ristoro di eventuali danni e chiarissimo l’accenno all’even­tualità di una violazione della clausola compromissoria nella scelta di “attaccare” la Juve come parte lesa al processo penale dopo il no incassato per i risarcimenti dalla giustizia sportiva. Nel merito la Juve ha cercheto di dimostra­re come le frodi sportive, per quanto emerso in aula, non furono tali e i nessi causali tra le telefonate di Moggi ai designatori e gli esiti delle gare non sono sillogismo, anzi. Alcuni, tra l’altro, chie­dono danni senza che la Juve entri neanche di striscio nelle par­tite “danneggianti”.

    Ma non è stata solo la Juventus a difendersi, di scena anche le parti civili, ma anche i responsabili civili che hanno fatto di tutto e di più per eliminare al­la radice il problema. Il Brescia, con l’avvocato Catala­notti si prepara a una lunga orazione che ripercorrerà molti dei temi scelti dall’accusa dei pm per riavviare il refrain della richie­sta danni perorata fin dal 2006 anche in sede di arbitrato Coni, se l’Atalanta ha chiesto 68 milioni, il Brescia non sceglierà un più basso profilo. Poi toccherà alla Figc che avrà 2 volte la parola: per chiedere i danni e per evitare di pagarne, visto che è citata anche come responsabile civile.

    Si parla ancora di soldi. Quelli che chiedono le parti civili e non vogliono assolutamente pagare i club chiamati come responsabili civili. Comincia l’avvocato del fallimento Salernitana che se la cava depositando una memoria con la richiesta di un risarcimento provvisionale di 450 mila euro. Poi comincia il legale del Brescia, Bruno Catalanotti, che comincia il suo intervento facendo una richiesta danni provvisionale di 35 milioni di euro a Juventus, Fiorentina e Lazio, responsabili ad avviso del club lombardo di aver causato la retrocessione della squadra nella stagione 2004-2005. Ma si scatena letteralmente dopo pochi minuti tirando in ballo addirittura Bernando Provenzano: “Telefonate e riunioni di altri dirigenti sono molto diverse… E non si venga a parlare giustificando l’illegalità diffusa. Sarebbe come dire che non si punisce Provenzano perché altri fanno come lui“.

    L’avvocato Figc non quantifica il danno: «E’ un danno difficilmente quantificabile, visto che per lo scandalo abbiamo perso l’assegnazione
    degli europei del 2012, abbiamo visto revocati i nostri arbitri al mondiale 2006 e abbiamo dovuto commissariare la federazione. Decida la
    giuria il quantum: noi destineremo l’eventuale danno per i settori giovanili e per formare arbitri migliori
    ».

    Si riprenderà quindi martedì 21 con l’attesa difesa juventina a curra dell’avv. Vitiello e si prevede un udienza letteralmente infuocata mentre, per quanto riguarda la sentenza, invece, è ipotizziabile uno slittamento a metà settembre.

  • Contratto collettivo: Tommasi accusa la Lega

    Contratto collettivo: Tommasi accusa la Lega

    Il presidente dell’ Assocalciatori, l’ex centrocampista della Roma e della Nazionale, Damiano Tommasi esprime il suo dissenso nei confronti della Lega di serie A per la vicenda legata al contratto collettivo dei calciatori.

    legaseriea.it
    Secondo Damiano Tommasi, infatti, la Lega Serie A non avrebbe rispettato gli impegni presi con l’Assocalciatori e con il presidente Federale Abete discussi lo scorso mese di dicembre. In particolare, Damiano Tommasi ha rivelato che tali difficoltà sono legate al fatto che l’Aic avrebbe firmato il contratto, mentre la Lega non lo avrebbe fatto, a causa di divergenze interne all’ Assemblea stessa. Giancarlo Abete, presidente della Figc, però, ha voluto replicare alle dichiarazioni del presidente dell’Aic sostenendo che l’ Assemblea della Lega serie A ha individuato solo alcuni aggiustamenti e, pertanto, non è appropriato parlare di “passi indietro” sull’ accordo. Due versioni leggermente contrastanti sulla vicenda ma quel che è certo, è che la definizione dell’ accordo collettivo non è giunta ancora in dirittura d’arrivo.