Tag: Figc

  • Claudio Gentile, tackle duro sul sistema calcio

    Claudio Gentile, tackle duro sul sistema calcio

    Claudio Gentile è una furia, come un fulmine a ciel sereno si scaglia contro il “palazzo” e contro il sistema calcio incancrenito ormai da tempo. In una intervista rilasciata a Tv2000 qualche giorno fa non le manda a dire a chi, secondo lui, è artefice di un accerchiamento nei confronti della sua persona.

    In tre passaggi significativi, Gentile, tocca i punti nevralgici che rappresentano il marcio del nostro calcio, e inizia proprio dalla sua esperienza personale:

    “Per colpa di persone meschine mi hanno stroncato la carriera perché non abbassavo la testa. Ho detto no quando mi hanno proposto di far giocare in Nazionale Under21 ragazzi che non ritenevo all’altezza. Questo mi ha messo contro diverse società e soprattutto la Federazione. Così dopo essermi guadagnato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi con l’U21 sono stato mandato via”.

    Claudio Gentile | Foto Web
    Claudio Gentile | Foto Web

    Poi Claudio Gentile continua sulla vicenda che lo ha riguardato in prima persona manifestando la sua candidatura ad una panchina in Italia dove in effetti, ogni anno viene accostato a società più o meno importanti ma poi alla fine dei conti il suo nome sparisce dai rotocalchi:

    “Perché non alleno più? Ricevo molte richieste dall’estero ma non capisco perché non posso allenare qua in Italia. Mi hanno fatto terra bruciata intorno. Sono uno che non sta al sistema, quindi ci sono poche società che si prendono la bega di andare contro il potere del calcio. Non voglio mollare e non voglio andare all’estero, voglio allenare in Italia. E’ possibile che in questo Paese chi è onesto non trova mai una sistemazione e chi si vende le partite invece sì?”.

    Nel mirino di Gentile inoltre finiscono anche i calciatori stranieri e fa un’analisi dura anche del sistema attuale atto a far crescere negativamente i vivai dei club:

    “Non posso pensare bene del calcio italiano di oggi, negli anni ’80 e ’90, tutti gli stranieri da Zico a Maradona venivano nel campionato italiano per avere la prova di essere dei grandi giocatori. Adesso non vengono più i migliori. Le scuole calcio? Sono solo un pretesto per fare business. Il più grande errore è stato quello di aver tolto spazio agli oratori, è lì che si cresceva con il pallone. Si cominciava a giocare all’una e si tornava a casa alle otto di sera. E poi non ci sono tecnici all’altezza per creare ragazzi di un certo potenziale”.

    Insomma l’ex Campione del Mondo di Spagna ’82 ha lanciato l’ennesimo sasso in uno stagno che certo ultimamente non vive acque tranquille e visto l’imminente inizio di Euro 2016 non aveva certo bisogno di altri sconquassi.

    Claudio Gentile nella sua intervista a Tv2000 tocca temi che sono identificati quali principali problematiche del sistema calcio, a cominciare dalla meritocrazia dei protagonisti e per finire ai settori giovanili dei club. Il tutto con parole pesanti perché pronunciate da un personaggio che al calcio italiano ha portato moltissimo.

  • La UEFA sanziona Tavecchio con sei mesi d’inibizione

    La UEFA sanziona Tavecchio con sei mesi d’inibizione

    Costa cara la frase pronunciata da Carlo Tavecchio, attuale presidente della Figc, il 25 luglio, durante l’assemblea straordinaria elettiva della Lega Nazionale Dilettanti, definita da molti razzista:

    Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”

    Carlo Tavecchio
    Carlo Tavecchio

    La Uefa infatti oggi ha deciso di punire Tavecchio con sei mesi d’inibizione. In sostanza il presidente della Figc potrà presenziare alle gare delle nazionali azzurre e rappresentare la Federazione in campo internazionale.

    In sostanza Tavecchio, come riportato sul sito della Figc, dovrà astenersi dal partecipare al Congresso della UEFA programmato per il 24 marzo 2015 ed in questi sei mesi non potrà essere eletto o candidarsi per alcuna carica di dirigente UEFA.
    Tavecchio dovrà inoltre “organizzare un evento speciale in Italia volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione Uefa contro il razzismo” ma come riporta la nota della Figc, il presidente aveva annunciato, l’idea di un evento simile, già in occasione della presentazione del suo programma.

     

    La decisione presa dal massimo organismo calcistico europeo è immediatamente esecutiva e la Figc, sempre nella nota, ha fatto sapere che non ci sarà ricorso in quanto “ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la UEFA e la FIGC per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la UEFA fosse competente ad intervenire su questa materia”.

    Si attendeva anche l’immediato commento del diretto interessato che non si è fatta certo attendere, poco fa infatti Carlo Tavecchio si è così espresso sulla decisione presa dall’UEFA:

    Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano. Ma non cambia nulla riguardo la mia posizione in Figc.

    Non dello stesso parere i deputati del Pd Laura Coccia e Khalid Chaouki, come si legge dalle dichiarazioni riportate dall’agenzia Adnkronos:

    Dopo la decisione della Uefa di squalificare Tavecchio per sei mesi non possiamo che commentare: noi l’avevamo detto. Ma questa volta le parole non bastano. Crediamo sia arrivato il momento per il presidente della Figc di fare un passo indietro.

  • Serie B: rinviata la prima del Latina

    Serie B: rinviata la prima del Latina

    Era nell’aria che dovesse succedere, ora è arrivata l’ufficialità: La Lega di Serie B ha reso pubblico un nuovo calendario della stagione 2014/2015, aggiungendovi l’integrazione relativa all’undicesima partita di ogni giornata. Vale a dire: inizialmente si era ipotizzato una Serie B a 21 squadre  e per questo motivo per ogni turno era prevista una squadra che dovesse osservare il riposo, la prima sarebbe stata il Latina.

    Ora si sa che le squadre partecipanti al prossimo torneo saranno 22: per questo motivo non ci sarà più la giornata di riposo, ma di fatto c’è una x al fianco della formazione che sarebbe stata ferma. Questo motivo a causa del fatto che la federazione non si è ancora pronunciata in merito a quale squadra sarà ripescata. Dunque la partita del Latina, in programma per sabato 30 agosto ovvero la prima giornata di campionato, è stata rinviata a data da destinarsi.

    saverio columella
    Saverio Columella

    In teoria l’ufficialità su chi sarà ripescato arriverà domani e, ad ogni modo, il termine per presentare la domanda di ripescaggio è scaduto lo scorso lunedi. Eppure il novero di pretendenti aumenta di giorno in giorno, in barba alle regole, ormai sono quasi un campionato intero le squadre che cercano di accaparrarsi la Serie B. Il Matera, venerdi 29 agosto, ha in programma la prima partita del campionato di Lega Pro, ma continua a sperare di disputare la Serie B.  Il Presidente del Matera, Saverio Columella  ha presentato, all’Alta Corte di Giustizia Sportiva, un ricorso contro la FIGC, per annullare la delibera della Corte Federale che aveva stabilito i criteri di ripescaggio. In pratica, secondo la versione del Matera, il discorso del ripescaggio non riguarderebbe la squadra di Auteri soltanto per un errore a monte.

    E’ la stessa cosa che sostiene il Novara che però sostiene di dovere essere riammesso in Serie B senza dover entrare in graduatoria con le altre, essendo stato retrocesso nei playout.

    In tutto questo scenario confuso e molto strano domani si dovrebbe decidere il ripescaggio in Serie B e anche il Lega Pro.  Tra ricorsi e richieste è davvero possibile che nel weekend si possa partire regolarmente? I dubbi sono tanti e aumentano di giorno in giorno, non partire significherebbe la sconfitta di tutti, di tutto il sistema, di tutti i nuovi vertici federali i quali si sono insidiati da pochi giorni. In questo scenario qualcuno dovrà prendersi le responsabilità del caso e magari dimettersi.

  • “Discriminazione Territoriale”, niente più squalifica

    “Discriminazione Territoriale”, niente più squalifica

    Nel primo Consiglio Federale dell’era Tavecchio,  c’è stata subito una decisione che farà discutere.

    La Figc riunitasi in consiglio ha deciso di togliere la squalifica in caso di “Discriminazione Territoriale”.

    Un successo per i club che da tempo richiedevano modifiche su questa norma e che non avranno più la tagliola della responsabilità oggettiva in caso di offese di discriminazione territoriale, al contrario di quanto accaduto nella scorsa stagione con diverse curve chiuse dal Giudice Sportivo.

    In sostanza il Consiglio Federale è andato ad intervenire sull’Art.11 e sull’Art.12 del Codice di Giustizia Sportiva non facendo più parte dell’Art.11  l’offesa di denigrazione per origine territoriale od etnica ed essendo stata cancellata dall’Art.12 (l’Articolo apposito per la prevenzione dei fatti violenti) come responsabilità oggettiva delle società.

    La Curva dell'Olimpico chiusa lo scorso anno
    La Curva dell’Olimpico chiusa lo scorso anno

    Insultare i tifosi o i calciatori della squadra avversaria facendo attraverso la propria origine o provenienza territoriale non sarà comunque concesso, la sanzione però sarà decisamente più leggera in quanto si parla di multe economiche che, in caso di club di Serie A, può raggiungere un massimo di 50mila euro.

    Ovviamente ci sono le eccezioni alla regola: nei casi più gravi, dove si presentasse anche la recidività della sanzione, si potrebbe passare da una multa a pene ben più gravi con la chiusura di curve e settori colpevoli ma anche con il rischio della chiusura dell’intero impianto sino ad un massimo di due anni.

    Il neo presidente Tavecchio è stato chiaro nell’indicare che questa modifica servirà ad evitare interventi drastici volendo favorire interventi più ponderati.

    Una norma quella della “Discriminazione Territoriale” che nella scorsa stagione ha fatto molto discutere, tutto era nato da una scelta della Figc nell’agosto scorso di voler dare un segnale forte su questa problematica con chiusure di settori e curve che avevano portato le società a lamentarsi di rischiare di finire in una posizione di possibile “ricatto” da parte degli Ultras. Nel corso dell’anno la regola ha subito diverse modifiche con l’inserimento della condizionale (la prima pena veniva sospesa per un anno ed eventualmente riattivata al momento della seconda violazione in tale periodo), con la possibilità di intervenire solo con chiara percezione del coro e per il numero di persone colpevoli di tale atteggiamento.

    Adesso questi problemi sono stati spazzati via con un colpo di spugna e si tornerà a punire i club economicamente.

    Scelta giusta, scelta sbagliata? Lo scopriremo solo durante l’arco del campionato.

  • Conte Ct della nazionale, arriva l’annuncio ufficiale di Tavecchio

    Conte Ct della nazionale, arriva l’annuncio ufficiale di Tavecchio

    La notizia si è rincorsa per tutta la giornata in un crescendo di notizie, con l’ufficialità che non arrivava ma che minuto dopo minuto sembrava essere ad un passo, ebbene adesso lo possiamo dire in maniera ufficiale: Antonio Conte sarà il nuovo Ct della nazionale italiana.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    A dare la conferma tanto attesa ci ha pensato il neopresidente della Figc Carlo Tavecchio che  in serata ha rilasciato questa dichiarazione all’Ansa:

    Abbiamo raggiunto l’accordo: Conte è il nuovo c.t. azzurro.

    La conferma è arrivata dopo che nel pomeriggio lo sponsor tecnico della nazionale, la Puma, aveva confermato l’appoggio alla Federazione con un comunicato che così recitava:

    Sosterremo la Figc. Il nostro obiettivo è avere successo insieme.

    Dunque da questo 14 agosto 2014 inizia la nuova era della nazionale italiana con l’ex allenatore della Juventus che andrà a sedersi su quella panchina lasciata vuota da Cesare Prandelli la sera della sconfitta con l’Uruguay che costò l’eliminazione agli azzurri dal mondiale di Brasile 2014.

    La presentazione del nuovo commissario tecnico avverrà martedì 19 agosto alle 11.30 presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma.

    Come riporta il comunicato emesso dal sito della Figc, Conte e Tavecchio si sarebbero sentiti nella mattinata di oggi telefonicamente ed il tecnico salentino avrebbe approvato in pieno l’idea del progetto per rilanciare la nazionale attraverso la formazione dei calciatori in appositi centri federali. Antonio Conte andrà anche a ricoprire il ruolo di coordinatore dei settori giovanili, figura che fino a poco tempo fa era stata ricoperta da Arrigo Sacchi.

    Per quanto riguarda il contratto si parla di un biennale, fino al 31 luglio 2016, ovvero dopo i campionati europei di Francia, con un compenso, che non viene nominato dal comunicato della federazione ma che, secondo i rumors circolati, dovrebbe aggirarsi sui 3,5-3,6 milioni di euro annuali 1,6 dei quali pagato dalla FIGC ed il restante dagli sponsor, principalmente la Puma. La Federazione infatti ha stipulato nuovi accordi di partecipazione con gli sponsor che prevedono anche l’utilizzo dell’immagine del nuovo CT come testimonial, rendendo così possibile la conclusione con buon esito dell’operazione.

    Antonio Conte, dimessosi all’inizio di questa nuova stagione sportiva dalla Juventus con la quale aveva vinto 3 scudetti consecutivi con lo straordinario risultato dei 102 punti ottenuti nella stagione appena conclusasi, ricomincia dalla nazionale dove molti confidano che la sua grinta, la sua voglia di cercare sempre il successo, possa permettere alla nazionale di rialzarsi dopo un mondiale disastroso come quello del Brasile.

  • FIGC: Carlo Tavecchio eletto nuovo Presidente

    FIGC: Carlo Tavecchio eletto nuovo Presidente

    Il calcio italiano ha un nuovo Presidente: questi è Carlo Tavecchio il quale è stato eletto come ampiamente previsto nei giorni e nelle settimane scorse: l’urna non lo ha tradito.  Dunque il calcio italiano riparte da lui, riparte dall’ex Presidente della Lega Nazionale Dilettanti che ha trionfato con il 63.18% dei voti alla terza votazione.

    Sarà Tavecchio ad avere il compito, ampiamente arduo, di riportare il calcio italiano a un livello che manca da troppi anni; saranno tante le cose che il nuovo Presidente sarà chiamato a dover fare, a dover sistemare. Ci vorrà del tempo, magari mesi, magari anni, solo il tempo saprà dire se Tavecchio sarà all’altezza dell’incarico assegnatogli; incarico che assume in uno dei momenti più bui del calcio italiano, uscito con le ossa rotte dal Mondiale Brasiliano e senza più appeal da parte dei top player del calcio europeo.

    carlo tavecchio 2

    “Dopo la prima sessione di voto ho dovuto chiedere ai miei collaboratori che mi aiutassero a scrivere qualcosa per un ringraziamento dal profondo del cuore”. Queste sono le prime parole pronunciate dal neo Presidente FIGC appena eletto: “Oggi alla presenza delle più alte cariche Uefa, c’è sempre una dimostrazione di grande serietà e comportamento di democrazia. Desidero ringraziare coloro che mi hanno confermato la fiducia e fatto sentire il loro appoggio anche in momenti difficili.”

    Carlo Tavecchio ha assicurato che “entro il 18 agosto mi presenterò con la lista delle cose fatte, non ho avuto alcun approccio con il CT, nessuna operazione di governance che va condivisa con il Consiglio Federale“.

    Tavecchio è stato sostenuto sin dall’inizio dalla lega di Serie B, dalla Lega Pro e dalla Lega Nazionale Dilettanti, più una importante maggioranza dei club di Serie A. Il fronte dello sfidante sconfitto, Demetrio Albertini, è sempre stato dall’inizio più risicato: Assocalciatori, Assoallenatori e arbitri.

    Nel corso del suo intervento in assemblea elettiva Tavecchio aveva parlato dell’importanza essenziale del sistema mutualità , la redistribuzione dei proventi tv alle leghe minori, e la legittima aspettativa della Serie A per una calibrazione statuaria.Tradotto ciò significa: più potere ai grandi, più soldi ai piccoli. Nel corso della mattinata ha letto il discorso parola per parola scritto, evitando cosi di cadere in pericolose bucce di banane.

    Non servono più parole, servono i fatti, serve che il calcio italiano torni ad essere competitivo, ad essere ammirato, visto come un modello per chi lo osserva dall’Italia e dall’Estero. Solo in tempo ci dirà se Tavecchio riuscirà a restituire quella credibilità che ormai non c’è più.

  • Carlo Tavecchio scivola su una buccia di banana

    Carlo Tavecchio scivola su una buccia di banana

    Se questa mattina avevamo parlato di un Carlo Tavecchio che, con l’appoggio della quasi totalità dei presidenti della Serie A, era praticamente certo dell’elezione alla presidenza della Figc, questa sera dobbiamo nuovamente parlare di lui per una brutta gaffe effettuata nel discorso odierno all’assemblea straordinaria elettiva della Lega Nazionale Dilettanti.

    Tavecchio, al momento di parlare dei calciatori extracomunitari, facendo un confronto con la situazione in Inghilterra, è decisamente scivolato su una buccia di banana:

    Carlo Tavecchio
    Carlo Tavecchio

    Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Pobà‘ (nome di fantasia) è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così.In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree.

    Un’uscita decisamente fuoriluogo che ha subito scatenato il web e gli ambienti calcistici, con l’indignazione di parecchi utenti che si sono immediatamente lamentati nei confronti del, molto probabile, prossimo massimo dirigente della Federazione Italiana Gioco Calcio.

    Tavecchio prontamente ha voluto chiarire le sue parole e scusarsi per l’eventuale fraintendimento e lo ha fatto così attraverso l’Ansa:

    Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’Africa o da altri paesi. Mi riferivo al calcio inglese che sugli extracomunitari ha regole precise: prima di giocare devono mostrare un curriculum di professionalità prestata nel loro paese altrimenti non vengono accettati. Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso. Tra l’altro la mia vita è improntata all’impegno sociale, al rispetto delle persone, tutte, e al volontariato: in particolare in Africa.

    Un dietrofront che però non ha convinto, lasciando parecchia perplessità, insomma una frase che rischia di macchiare in partenza l’avventura di Tavecchio alla presidenza della Figc.

    Oltre al passaggio incriminato Tavecchio ha voluto esprimere la propria idea sul concetto e sull’importanza della Federazione:

    Ho in mente la dignità della federazione. La federazione è la madre per la quale le leghe possono fare la Champions, l’Europa League, e le competizioni internazionali. Senza la federazione le leghe non potrebbero iscriversi. Dobbiamo dare alla federazione la dignità di soggetto referente. Fino a 50 anni un compromesso l’ho fatto, da direttore di banca e sindaco, a 70 anni di compromessi non ne faccio mica. Non voglio certo diventare il più ricco del cimitero. Chi crede che stiamo andando a creare un re Travicello si sbaglia.

  • La Serie A sceglie Tavecchio ma Juventus e Roma non ci stanno

    La Serie A sceglie Tavecchio ma Juventus e Roma non ci stanno

    L’elezione a Presidente Federale di Carlo Tavecchio sembra ormai cosa praticamente fatta. L’assemblea dei presidenti di Lega Serie A riunitasi giovedì, ha confermato che l’ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti ha ottenuto la maggioranza dei voti, così come confermato dalle parole del presidente di Lega Maurizio Beretta:

    C’è stata un’ampia convergenza su Tavecchio, simbolo di una ritrovata unità. Nelle elezioni per il presidente federale ogni club vota per sé, ma il dato politico è che abbiamo diciotto firme su venti e un’ampia maggioranza anche nella votazione dei consiglieri e sul programma da presentare alla Figc.

    Dunque 18 squadre di Serie A hanno deciso di appoggiare la candidatura di Tavecchio, le due che hanno dato parere negativo sono state la Juventus e la Roma con il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli che al termine dell’assemblea ha espresso la proprio opinione utilizzando anche l’esempio delle primarie usate in politica:

    Andrea Agnelli
    Andrea Agnelli

    Mi piacerebbe che non avessimo un meccanismo politico dove votano i delegati, sarebbe bello fare delle vere primarie tra i tifosi per sapere chi vorrebbero come presidente federale. Il ragionamento delle primarie è una provocazione, ma dato che piace molto il meccanismo per eleggere il candidato premier sarebbe interessante capire cosa succederebbe nel calcio. Se vogliamo la democrazia applichiamola in toto. Per coerenza non sarò consigliere federale, lavorerò in Lega per mettere nelle migliori condizioni i consiglieri federali. Se riusciremo a realizzare almeno la metà delle cose nel programma nel giro di un anno e mezzo saremo felici.

    L’Assemblea riunitasi ha anche eletto i rappresentanti per il Consiglio Federale: Gino Pozzo (Udinese) e Claudio Lotito (Lazio).

    Sono stati nominati anche i consiglieri di Lega: Urbano Cairo, Andrea Agnelli, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Luca Campedelli, Antonio Percassi, Fabio Cognigni, Angelomario Moratti e Maurizio Zamparini con Adriano Galliani che sarà il vicepresidente di Lega.

    A questo punto, facendo tutte le considerazioni del caso, la sfida del 11 agosto, tra Demetrio Albertini e Tavecchio pende quasi totalmente verso quest’ultimo che ha dalla sua parte, oltre alla quasi totalità della Serie A, l’appoggio della Serie B, della LegaPro e della Lega Nazionale Dilettanti. Albertini invece mantiene dalla sua parte Calciatori e tecnici ma non basteranno. Il calcio italiano ha deciso di puntare su Carlo Tavecchio, una scelta che saranno i risultati e l’eventuale rilancio del calcio italiano a decretare se giusta o sbagliata.

     

     

     

  • Demetrio Albertini annuncia la sua candidatura alla presidenza dalla FIGC

    Demetrio Albertini annuncia la sua candidatura alla presidenza dalla FIGC

    La notizia era nell’aria, la convocazione di una conferenza stampa oggi aveva fatto intuire quello che poi in realtà è stato: oggi pomeriggio a Milano Demetrio Albertini ha ufficializzato la propria scelta di candidarsi alla presidenza della Figc.

    Demetrio Albertini
    Demetrio Albertini

    In tanti mi hanno chiesto di mettermi a disposizione. Ci vuole una volontà comune per cambiare completamente la situazione. Dopo la governance, il progetto principale deve essere quello sportivo: un progetto comune, con le varie specificità dei vari campionati, valorizzando i settori giovanili. La nostra Serie A deve attingere dai vivai: se non dovessimo riuscirci, difficile proporre qualsiasi modello sportivo.
    Dobbiamo guardare all’estero: non solo alle seconde squadre, ma a tutte la varie componenti. L’obiettivo? E’ quello dei tedeschi: senza regole, hanno il 36% degli stranieri, noi siamo al 54%. Dobbiamo puntare al loro livello, senza però usare il loro modello preciso, ma estrapolando il meglio dalle altre nazioni.
    Credo che la sinergia, ricca di valori, debba essere appunto valorizzata al massimo. Sono filosofie che ho maturato da dirigente, più che da giocatore: ho imparato il valore delle persone.
    Cosa manca alla Federazione? L’armonizzazione di questo percorso, da parte di tutti i componenti. Unico paese, l’Italia, ad avere 3 leghe professionisti e 1 dilettanti: gli altri ne hanno meno, semplificando il tutto. Dobbiamo creare un dialogo che unisca tutti, semplificando le cose.
    Gli altri paesi hanno un obiettivo: valorizzare le squadre di club tramite la Nazionale. Noi abbiamo fatto il Mondiale con 2-3 giocatori che erano alla prima partita internazionale della loro carriera. Dobbiamo capire cosa dobbiamo essere, se un campionato di passaggio o tornare a essere il campionato più bello del Mondo come negli Anni ’90: è questo il mio sogno. Ma sul mercato europeo le nostre squadre hanno meno forza contrattuale. Ed è impossibile imporre i cinque italiani in campo, da regolamento.

    Un Albertini che ha deciso di mettersi in gioco anche e sopratutto grazie alle pressioni che gli sono arrivate fin dalla serata del post Italia-Uruguay, quella sfida che segno l’addio degli azzurri al mondiale brasiliano e alle susseguenti dimissioni del Ct Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete.

    Una candidatura che è stata fortemente voluta dalla voglia di cambiare e dare una svolta al calcio italiano e fortemente sponsorizzata dal Ad del Milan Barbara Berlusconi e dal presidente della Juventus Andrea Agnelli.

    Albertini quindi nell’assemblea del 11 agosto sarà lo sfidante dell’attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti Tavecchio che pare avere dalla sua il sostegno di parecchie società di Serie A. Non sarà comunque una votazione a senso unico anche perchè la discesa in campo di Albertini potrebbe portare molti a cambiare idea e a puntare sull’ex centrocampista del Milan.

     

  • Svolta nel calciomercato, fine delle comproprietà

    Svolta nel calciomercato, fine delle comproprietà

    Svolta incredibile oggi nel calcio italiano, il Consiglio Federale, riunitosi oggi a Roma, ha stabilito che dalla stagione 2014/15, dalla prossima finestra di calciomercato, fra i club non sarà più possibile stipulare contratti di comproprietà, viene così messa fine ad un istituto intorno al quale, nei primi anni duemila, aveva indagato il Fisco andando a sollevare diversi dubbi sulla legittimità di alcuni contratti.

    Resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere, ma si tratta di una norma transitoria, l’istituto viene meno fino a esaurimento.

    Così ha chiarito la situazione il Presidente Federale Giancarlo Abete che ha anche aggiunto che si è trattato di una decisione imposta dalla FIGC visto che non tutte le società erano d’accordo:

    Giancarlo Abete
    Giancarlo Abete

    Non tutte le società della Lega di Serie A erano favorevoli, anche se la maggioranza era d’accordo. Non è stata una proposta della Lega, bensì una proposta diretta da parte della Federazione. Nei prossimi mesi verrà fatto un censimento della situazione sulle compartecipazioni ancora vigenti ma era evidente l’atipicità di questo istituto nel quadro normativo europeo, e anche in quello fiscale. Le comproprietà non saranno più possibili.

    Dunque si tratta di una vera e propria svolta che permette all’Italia di andare ad adeguarsi alla volontà dell’UEFA e seguire il passo che avevano già fatto in Inghilterra e Francia. Lo stesso massimo esponente del calcio europeo, Michel Platini, lo scorso inverno si era espresso sulla questione comproprietà:

    Le comproprietà inibiscono la volontà di un calciatore di scegliere il suo destino. Agente e opachi investitori determinano patti e scelte. E’ ora di dire basta.

    Oltre a questa decisione sulla fine delle comproprietà, il Consiglio Federale oggi a Roma ha anche stabilito le date di apertura delle prossime due sessioni di calciomercato per la stagione calcistica 2014/2015:  i tesseramenti in ambito professionistico saranno possibili da martedì 1 luglio a lunedì 1 settembre, fino alle ore 23 per quanto riguarda la sessione di calciomercato estiva, e da lunedì 5 gennaio a lunedì 2 febbraio, sempre fino alle ore 23 per quanto riguarda la sessione invernale.