Tag: fifa

  • Blatter “Platini il mio successore, sì alla tecnologia”

    Blatter “Platini il mio successore, sì alla tecnologia”

    Joseph Blatter designa Michel Platini come suo successore, indirettamente, affermando tramite France Football di non ricandidarsi più alla presidenza della Fifa nelle prossime elezioni del 2015. Un’investitura quasi ufficiale, sottolineando come Platini sia ormai “pronto” per divenire il numero uno del calcio mondiale, anche se l’ex campione della Juventus pare ancora titubante sull’eventualità di accettare o meno un incarico tanto prestigioso quanto di responsabilità, che seguirebbe la sua Presidenza dell’Uefa. Quel che è certo secondo il presidente elvetico è che Platini sarebbe un buon presidente, anche se differente da lui, “perchè ognuno è diverso in ciò che fa“.

    Platini e Blatter | © David Cannon/Getty Images

    Oltre al futuro, però, ancora lontano, il Presidente Blatter 76enne pare ancora assolutamente concentrato sui temi di stretta attualità, legati in particolare alle innovazioni da apportare nel mondo del calcio, considerando un orizzonte temporale non troppo lungo, e fissando l’obiettivo al Mondiale Brasilano 2014, al quale “se Dio lo vorrà, arriverò ancora da Presidente Fifa“: in tale occasione, infatti, potrebbe essere direttamente sperimentata l’introduzione di nuove tecnologie che siano in grado di assicurare tre aspetti prioritari, ossia l’immediatezza, la precisione e la semplicità. Tali innovazioni, su cui sono già stati condotti i test necessari, sarebbero di due tipologie differenti e saranno presentate all’International Board nel mese di marzo e, in tale circostanza, si lavorerà perchè tale istanza possa accettare l’introduzione delle nuove tecnologie in questione, anche alla luce del fatto che la Scozia e l’Inghilterra hanno comunicato di essere disponibili ad introdurle fin da subito.

    Probabilmente, però, non si tratterà di introdurre un microchip nel pallone, come si riteneva in passato, perchè – secondo quanto ha dichiarato Joseph Blatter – il microchip appare come una tecnologia troppo complicata, anche se comunque “sicurissima“.

    Infine, Blatter ritiene essenziale delimitare il perimetro di azione dell’introduzione dell’innovazione al solo problema dei gol fantasma, per evitare che il calcio venga denaturato dalla sua essenza più profonda, ossia la spontaneità, fermo restando che si vuol evitare che episodi clamorosi (come il gol annullato nello scorso mondiale a Lampard nella partita fra Inghilterra e Germania, poi persa dagli inglese, ndr) possano intaccarne ancora la credibilità.

  • Pallone d’Oro 2011, Messi a caccia del tris

    Pallone d’Oro 2011, Messi a caccia del tris

    Ancora poche ore di attesa per l’assegnazione del Pallone d’Oro 2011, il premio di quest’anno se lo contendono i due blaugrana Messi e Xavi con il madridista Cristiano Ronaldo. Ancora una volta è Leo Messi il favorito per la vittoria finale, che andrebbe a centrare un tris storico dopo i successi del 2010 e 2009. I tre calciatori daranno vita a un podio verosimilmente identico a quello di due stagioni fa, quando la “Pulce” si aggiudicò il premio precedendo il portoghese del Real Madrid e il proprio compagno di squadra.

    Quella di oggi sarà anche l’occasione di vedere il nostro Simone Farina. Il difensore del Gubbio, invitato dallo stesso numero uno della Fifa Blatter, riceverà molto probabilmente un premio speciale per il coraggio e l’onestà dimostrati nel rifiutare 200 mila euro offertigli dall’associazione criminale indagata all’interno dello scandalo scommesse.

    MESSI NELLA LEGGENDA – Leo Messi sta per vivere una nuova giornata storica della sua parabola calcistica. Per il terzo anno consecutivo si appresta a ricevere il titolo più importante a cui un giocatore di calcio può aspirare. L’attaccante del Barcellona potrebbe raggiungere la leggenda di Michel Platini, unico a ricevere il premio per tre stagioni di fila (dal 1983 al 1985).

    pallone d'oro | © FRED DUFOUR/AFP/Getty Images

    Il 2011 del blaugrana è stato eccezionale. Vincitore della Liga dove ha segnato 31 reti in 33 partite giocate, vincitore della Champions League con 12 reti in 13 presenze totali (miglior marcatore della competizione), protagonista assoluto della Supercoppa spagnola nel Clasico contro il Real Madrid di Mourinho riuscendo a firmare tre reti fra andata e ritorno. La “Pulce” non conosce sosta e mette il suo sigillo sugli altri due trofei vinti dal Barça di Pep Guardiola. Nella Supercoppa Europea contro il Porto segna il gol del vantaggio iniziale degli spagnoli e nella finale del Mondiale per club giocata contro il Santos di Neymar fu l’eroe della serata realizzando due dei quattro gol con il quale gli uomini di Pep Guardiola seppellirono i brasiliani in Giappone. Incredibile è la media reti dell’argentino: 55 presenze con 53 gol all’attivo. Molti ricorderanno il tweet del Fenomeno Ronaldo che apostrofava Messi come un “absurdo” (mostro) dopo il primo gol contro la squadra brasiliana del Santos. A meno di clamorose sorprese l’annata absurda dell’argentino verrà premiata con il Pallone d’Oro nella cerimonia che avrà inizio alle 19.00 di domani sera.

    CRISTIANO RONALDO E XAVI SPETTATORI – CR7 e il centrocampista spagnolo probabilmente saranno dei semplici spettatori alla nuova apoteosi di Messi. Gli stati d’animo dei due giocatori saranno però profondamente diversi. Xavi è ormai “abituato” nell’assistere ai trionfi del proprio compagno di squadra e accetta di buon grado di essere considerato universalmente come la mente della squadra forse più forte di tutti i tempi. Lo spagnolo nelle ultime due edizioni si è classificato sempre sul gradino più basso del podio, l’anno scorso superato dal compagno di reparto Iniesta. Per il portoghese del Real Madrid invece si dovrebbe trattare dell’ennesima sconfitta nei confronti dell’odiato rivale Messi. Il nome della “Pulce” lo accompagna in ogni stadio avversario, sia in Spagna che in campo internazionale (celebre lo sbeffeggiamento subito dallo stesso Ronaldo ad opera dei tifosi della Bosnia, con lo stesso attaccante “Blancos” resosi protagonista di un gestaccio nei confronti dei supporter avversari che lo deridevano). A nulla servirà la conquista del Pichichi (capocannoniere della Liga con 40 reti, record assoluto di ogni tempo) e la prestigiosa Scarpa d’oro precedendo l’eterno rivale Messi fermo a quota 31 e il nostro Di Natale autore di 28 reti.

    GLORIA PER FARINA – Uno dei protagonisti della serata sarà Simone Farina, il difensore del Gubbio che con il suo rifiuto alla combine di una partita che vedeva coinvolta la sua squadra si è guadagnato prima la convocazione del ct Prandelli e successivamente l’invito di Joseph Blatter alla cerimonia del Pallone d’Oro. Il centrale difensivo della squadra allenata da Gigi Simoni sta vivendo un’autentica favola, uno degli spot più belli di cui il calcio pulito può vantarsi quest’anno.

  • Caso Sion, ripescaggio Manchester United in Champions?

    Caso Sion, ripescaggio Manchester United in Champions?

    Anche i grandi Red Devils piangono: è questo il commento conseguente all’eliminazione dalla Champions League dei diavoli rossi del Manchester United, esclusi dagli ottavi di finale della competizione europea più importante dal sorprendente Basilea, squadra del campionato elvetico.

    Alex Ferguson, allenatore dei Red Devils | © ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Anche i grandi piangevano: l’utilizzo del tempo verbale imperfetto non è, infatti, casuale, perchè il Manchester United di Sir Alex Ferguson potrebbe ottenere una sorta di ripescaggio negli ottavi di Champions, un modo per entrare dalla porta di servizio nella fase ad eliminazione diretta del torneo. La vicenda è, infatti, connessa al braccio di ferro, ormai in corso da alcuni mesi, fra la Fifa e la federazione svizzera, in merito alla minaccia del massimo organo calcistico mondiale di sospendere la Svizzera dai campionati internazionali. Tutto ciò, infatti, è connesso alla violazione da parte della squadra elvetica del Sion del blocco del mercato per l’acquisto di calciatori, infranta dal Sion schierando ben sei calciatori non eleggibili in una partita di Europa league, lo spareggio disputato nello scorso mese di Agosto contro gli scozzesi del Celtic.

    La federazione svizzera, ora, ha ottenuto dalla Fifa una sorta di ultimatum ad agire per sanzionare il Sion, con una data fissata per rendere esecutivo il provvedimento: il prossimo 13 Gennaio. Se così non dovesse essere, il 14 Gennaio scatterà in automatico la sanzione prevista, ossia l’esclusione di tutte le squadre svizzere dalle competizioni internazionali e, quindi, anche del super Basilea, rivelazione della fase a gironi di Champions, eliminando sul campo proprio lo United.

    Il presidente della federazione svizzera, l’Asf, però, ritiene “poco realistiche” le richieste avanzate dalla Fifa in proposito anche se – per questioni di equilibrio diplomatico – lascia la porta aperta a provvedimenti in tal senso, nei tempi indicati dalla Fifa stessa: “piuttosto che punire il Sion con la sconfitta a tavolino per le tutte le gare disputate, sarebbe preferibile soltanto una penalizzazione”, ha affermato il presidente Peter Gilleron.

    In tutto ciò, dunque, per i tifosi del Manchester United non resta che sperare che qualcosa vada storto nei rapporti fra l’Asf e la Fifa: altrimenti, i diavoli rossi dovranno accontentarsi di disputare l’Europa League. I tifosi del Bayern Monaco, invece, sorteggiato nell’ottavo di finale contro il Basilea, sicuramente avranno un orientamento ben diverso in merito alla vicenda, sperando di incontrare gli svizzeri piuttosto che gli uomoni di Ferguson.

  • Razzismo calcio, Blatter si scusa ma non si dimette

    Razzismo calcio, Blatter si scusa ma non si dimette

    Inopportuno, indelicato, poco sensibile: Joseph Blatter, presidente della Fifa, dopo l’ultima gaffe in ordine cronologico per ovviare al razzismo calcio, ritiene che sia sufficiente scusarsi per metter fine alle polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni rilasciate a Fox Soccer, in cui il presidente svizzero sosteneva che fosse sufficiente “una stretta di mano a fine gara per metter fine alle tensioni provocate da insulti razziali nel corso delle partite”.

    Un pensiero che non poteva lasciare indifferenti i giocatori, spesso vittime di episodi di razzismo, ma anche il governo inglese che ha reso noto di essere “indignato” per le parole adoperate da Blatter.

    Josep Blatter non molla la poltrona ©Getty Images

    Rio Ferdinand, pilastro della Nazionale inglese, definisce “ignoranti” le parole del massimo esponente della Fifa, così come David Beckham, che oltre a definire inappropriato l’ intervento di Blatter, ha precisato che il razzismo calcio“non si può spazzare via nascondendolo sotto il tappeto”, ribadendo come si tratti di un problema molto serio per il mondo del calcio – riflesso di un problema intrinseco alla società – e che, pertanto, non dev’essere nè ignorato, nè sminuito.

    Alla luce della gaffe commessa, appaiono troppo comode, dunque, le semplici scuse del numero uno della Fifa, che – resosi conto tardivamente della risonanza negativa delle sue parole – aveva provveduto a diffondere su Twitter una lettera di rettifica, unitamente ad una sua foto insieme ad un ministro di colore Sudafricano.

    In aggiunta, ha provveduto, inoltre, alla diffusione di un’ ulteriore rettifica alla Bcc, nella quale si definisce “amareggiato” per l’accaduto e per le “sfortunate parole adoperate”, precisando però, come – nonostante l’errore commesso – non abbia alcuna intenzione di dimettersi, perchè le dimissioni sarebbero contrarie “al suo atteggiamento ed al suo spirito”.

    La poltrona prima di tutto, dunque, nonostante le parole adoperate abbiano ferito molti protagonisti dei campi che subiscono il razzismo calcio, spesso costretti a convivere con vergognosi insulti e beceri cori razzisti.

  • Fifa vs tecnologia, banditi iPhone e iPad dalla panchina

    Fifa vs tecnologia, banditi iPhone e iPad dalla panchina

    Il mondo del calcio e, soprattutto le sue istituzioni, sono da sempre contrari all’utilizzo delle tecnologie per il supporto alle decisioni arbitrali, con le celebri opposizioni a qualsiasi tipologia di moviola in campo, di sensore e di quant’altro possa limitare il fattore “umano” in campo.

    Per questa ragione tale impostazione è proseguita ostinatamente sulla linea dell’anti-progresso, anche da parte della commissione task force Fifa 2014, riunitasi a Zurigo, e composta da Pelè, Beckenbauer, Savicevic, Hierro, Bobby Charlton, Cafu, l’ex arbitro Busacca, Karembeu. L’esito della decisione presa unanimemente è il divieto di adoperare qualsiasi mezzo di comunicazione all’interno del campo da gioco.

    Stop, dunque, ad iPhone ed iPad, strumenti che permettono ai tecnici in panchina di adoperare personalmente la moviola in campo, rivedendo le immagini, o comunicando con altri soggetti che, guardando la partita da casa, possono riferire circa l’esito delle decisioni arbitrali in partita, incrementando, così, in caso di episodi contestati le proteste all’indirizzo dei direttori di gara.

    Pertanto, secondo l’indicazione fornita dalla task force della Fifa, gli arbitri dovrebbero provvedere – prima delle gare – a sequestrare gli strumenti tecnologici in possesso di coloro che siedono in panchina, per prevenire tali circostanze. A tal proposito, giungono le prime reazioni ed i primi commenti da parte di alcuni tecnici del nostro campionato che abitualmente adoperano l’iPad per preparare gli allenamenti in settimana, per organizzare i dettami tattici, sostituendo, così, la tradizionale lavagnetta. Malesani e Luis Enrique, due dei tecnici più “tecnologici” della serie A, si dichiarano disposti ad uniformarsi al diktat della Fifa, poichè adoperano l’iPad soltanto per preparare il lavoro settimanale.

    Nonostante la disponibilità dei tecnici a rispettare tale decisione, però, risulta in modo sempre più evidente l’eccessiva impronta conservatrice della Fifa, che non riesce in alcun modo ad andare oltre i rigidi schemi ormai consolidati. L’unica innovazione che è emersa dal summit di Zurigo, potrebbe riguardare la decisione di eliminare la “doppia” punizione, in occasione dei falli da ultimo uomo in area di rigore, che ad oggi provocano per regolamento l’espulsione ed il calcio di rigore: in futuro, potrebbe essere eliminato il cartellino rosso, conservando soltanto il penalty.

  • Italia sesta nel Ranking Fifa, la Spagna torna in vetta

    Italia sesta nel Ranking Fifa, la Spagna torna in vetta

    Ancora un’altra posizione recuperata per l‘Italia. La Nazionale guidata dal c.t. Cesare Prandelli sale di una posizione attestandosi al sesto posto nella graduatoria stilata mensilmente dalla Fifa. A farne le spese il Brasile delle giovani stelle che ci cede la posizione.

    Nonostante gli striminziti 1-0 conseguiti recentemente dagli azzurri con Estonia e Slovenia, l’anticipata qualificazione dell’Italia ai prossimi Europei di Polonia e Ucraina ha fatto sì di guadagnare qualcosa nel punteggio. Nel Ranking torna al comando la Spagna, dopo aver ceduto il trono solo per un mese all’Olanda che si riporta al secondo posto anche se i punti che dividono le due nazionali sono pochissimi (34). Chiude il podio la Germania stabile al terzo posto seguita dalla prima delle Sudamericane, l’Uruguay, che guadagna un posto passando dal quinto al quarto. Poi il Portogallo che precede appunto l’Italia.

    Crolla l’Inghilterra, la nazionale guidata da Fabio Capello perde ben 4 posizioni scendendo all’ottavo posto ed è quella che ha subito una maggiore variazione negativa nel Ranking. Chiude la top ten l’Argentina mentre la Francia è in recupero e sale al 13esimo posto.

    Questo il Ranking aggiornato al mese di agosto 2011

    Pos
    Nazionale Pt
    1 SPAGNA 1605
    2
    OLANDA 1571
    3 GERMANIA 1290
    4 URUGUAY 1184
    5 PORTOGALLO 1158
    6 ITALIA 1142
    7 BRASILE 1132
    8 INGHILTERRA 1089
    9 CROAZIA 1057
    10 ARGENTINA 1024
    11 GRECIA 1000
    12 FRANCIA 956
    13 RUSSIA 954
    14 CILE 932
    15 GIAPPONE 924
    16 COSTA D’AVORIO 910
    17 DANIMARCA 893
    18 SVIZZERA 886
    19 AUSTRALIA 882
    20 MESSICO 866
  • Neymar, Real Madrid rischia sanzione

    Neymar, Real Madrid rischia sanzione

    Il giovane attaccante della Nazionale brasiliana e del Santos, Neymar, potrebbe essere l’oggetto dello scandalo che coinvolge il Real Madrid. Il club di Florentino Perez, infatti, per portare  il calciatore classe 1992 a Madrid avrebbe fatto firmare un pre-accordo che lo legherebbe alla merengues per sei anni con un ingaggio di 5 milioni di euro a stagione. Il problema è che Neymar è ancora sotto contratto con la squadra di San Paolo. Per questo motivo la dirigenza del Santos potrebbe denunciare alla Fifa questa  infrazione che è vietata dal regolamento.

    Neymar ©Getty Images
    Questo tipo di operazione infatti è ammessa soltanto a partire da sei mesi prima della scadenza naturale del contratto di un giocatore. A questo punto se l’indiscrezione riportata dal quotidiano spagnolo Marca fosse vera il Real Madrid rischia una sanzione da parte della Corte disciplinare della Fifa. IL PRECEDENTE. Un caso del tutto simile si è già verificato nel 2009. In quella situazione fu il Chelsea ad indurre il giocatore del Lens, Gael Kakuta, ad interrompere prima del tempo il suo contratto con la società francese attraverso la proposta di un pre-accordo. La Fifa punì la squadra londinese con un milione e mezzo di euro di multa, ma soprattutto vietò al Chelsea la contrattazione di giocatori per un anno e mezzo, sanzione poi ridottta al solo mercato invernale. La motivazione di questa normativa oltre che garantire la trasparenza e la lealtà sportiva dei trasferimenti serve a tutelare le società. E’ chiaro infatti che una negoziazione di mercato, nell’ambito della quale calciatore e società che compra sono d’accordo da tempo, non tutela il patrimonio della società che vende, in questo caso il Santos, che si ritrova con ristrette possibilità di negoziazione. Per di più il giocatore è fortemente cercato anche dal Barcellona di Pep Guardiola (e da numerosi altri culb prestigiosi) che di fronte ad un pre-accordo già stipulato col club di Josè Mourinho sarebbe tagliato fuori dall’asta tutta a favore del Real Madrid e tremendamente svilente per il Santos.

  • Blatter rieletto: ora trasparenza e unità. Sarà vero?

    Blatter rieletto: ora trasparenza e unità. Sarà vero?

    Joseph Blatter, 75 anni, è il presidente della Fifa eletto dal 61 esimo congresso: lo era, lo è, lo sarà, per la quarta volta, con 186 voti favorevoli su 203. Esito scontato, in virtù del fatto che era l’ unico candidato, dopo il ritiro in extremis di Bin Hammam. Il suo “nuovo” corso, però, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, vuole essere all’ insegna delle “riforme radicali” e della trasparenza, una parola ad oggi poco conosciuta nel massimo organo calcistico mondiale, anche alla luce dei recenti episodi di presunta corruzione di alcuni finzionari del Concacaf.

    Le parole chiave del suo discorso di ringraziamento sono due, “unità” e “trasparenza“, unitamente alla metafora della nava Fifa da riportare su acque chiare e trasparenti, che nel concreto si traducono – ad esempio – in una rivisitazione dei criteri per l’assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali: il Paese organizzatore sarà scelto non più dal comitato esecutivo ma dal congresso, che poi designerà i membri della commissione di etica, predisposta per monitorare i fenomeni corruttivi.

    Inoltre, sarà predisposta una commissione ad hoc per analizzare i fatti accorsi in questi mesi intorno al mondo Fifa, per portarli alal luce e risolverli, ricorrendo se necessario anche a personalità esterne al mondo Fifa.

    I propositi, dunque, smbrano molto positivi: ma tra il dire ed il fare – a proposito di metafore nautiche – c’è di mezzo il mare.

  • Blatter, il quarto mandato nel caos. Ma Abete?

    Blatter, il quarto mandato nel caos. Ma Abete?

    Signori se il mondo si è scandalizzato per Calciopoli non riesco a capire come adesso resti inerme davanti al caos e all’ipotesi di corruzione che circola intorno alla Fifa. Oggi, si voterà per il rinnovo della carica di Presidente, e Joseph Blatter, correndo da solo, otterrà il suo quarto mandato consecutivo in barba alle normali leggi della democrazia.

    Blatter è accusato, sopratutto dalla Federazione inglese, di esser venuto a conoscenza di atti di corruzione per l’assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 assegnati rispettivamente a Russia e Qatar, proprio quest’ultimo a danno degli inglesi che con una inchiesta hanno praticamente comprovato la corruzione.

    Oltretutto alal vigilia del voto si è prima dimesso ma poi indagato dalla commissione etica Bin Hammam, presidente della commissione asiatica e sfidante di Blatter, e con lui anche Warner reo di aver mostrato una mail in cui si diceva del voto truccato per il Qatar.

    L’Inghilterra, ha chiesto ieri il rinvio delle elezioni per far chiarezza e ridare credibilità alla massima istituzione, quest’oggi anche la Germania si è accodata chiedendo di rivalutare almeno il fascicolo Qatar e riproporre il voto. Quello che non capiamo è la posizione di Platini in primis, il capo dell’Uefa promotore di nuovi valori etici piuttosto che chieder chiarezza appoggia la posizione di Blatter conscio di esser il suo sostituto designato.

    Ma il nostro Abete? Come non può pretender chiarezza? Abbiamo forse dimenticato che il signor Blatter rifiutò di premiare Cannavaro nel 2006?

  • Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Dopo l’uragano delle accuse per corruzione, le frecciate velenose fra Blatter e Bin Hammam, il ritiro della candidatura del presidente della federazione asiatica, è ancora terremoto in casa Fifa. Più di un terremoto, uno tsunami, come ha annunciato Jack Warner, ex numero uno del Concacaf, attualmente sospeso dal comitato etico per l’accusa di corruzione.

    Warner, in diretta tv, ha deciso di leggere alcune email ricevute dal segretario generale Fifa, Jerome Valcke: in una delle missive si fa riferimento, ad esempio, al fatto che Bin Hammam avrebbe “comprato” l’assegnazione dei Mondiali 2022 al suo Qatar. Dopo la tempesta, Valcke ha provato a minimizzare la vicenda giustificando le sue parole con un “misunderstanding”, poichè – secondo la sua versione – volevano riferirsi alla necessità per Bin Hammam di adoperare, nella battaglia per la presidenza Fifa con Blatter, le stesse doti persuasive che gli hanno permesso di ottenere l’assegnazione dei Mondiali per il Qatar.

    Il Comitato organizzativo del Qatar, dal canto suo, respinge duramente al mittente le illazioni, e precisa in una nota ufficiale di “non aver compiuto alcun atto illecito per ottenere l’ assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali 2022″.
    Nonostante le smentite ed i tentativi di ridimensionamento delle varie questioni esplose, resta ferma l’impressione che l’organismo Fifa abbia al suo interno dei meccanismi ben poco trasperenti, che necessiterebbero di essere chiariti, anche attraverso inchieste indipedenti, che permettano di far luce e di restituire credibilità al massimo organo calcistico mondiale.