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  • Issa Hayatou eletto per la quinta volta Presidente della CAF

    Issa Hayatou eletto per la quinta volta Presidente della CAF

    Issa Hayatou, camerunense di 66 anni, è stato eletto per la quinta volta consecutiva alla presidenza della CAF, la confederazione calcistica africana. Pertanto il dirigente del Camerun riesce a conservare saldamente la sua preziosa e renumerativa poltrona da oltre 25 anni. Del resto, non è un caso che i dirigenti della FIFA mantengano il loro posto di comando per un tempo così lungo e che la loro leadership diventi in alcuni casi quasi inattaccabile. La FIFA raccoglie nella sua organizzazione planetaria ben 209 paesi, più dell’ONU e della NATO e le cariche dei suoi dirigenti spesso hanno una durata più lunga persino di un papato e di una legislatura di un paese democratico. Oltretutto alcuni dei suoi dirigenti resistono a perentori cambi di governi, colpi di stato, dittature e ai cambiamenti degli scenari politici più vari.

    Issa Hayatou insieme a Blatter | ©Getty Images
    Issa Hayatou insieme a Blatter | ©Getty Images
    D’altra parte molto spesso gli alti dirigenti della FIFA e delle loro consorelle sono indagati per reati vari e molte volte risultano anche colpevoli, ma non c’è modo per farli destituire dalla loro carica e far decadere la loro leadership. Issa Hayatou è di Garoua, la maggiore città incastonata nel nord del Camerun ed è figlio di un sultano locale. La sua famiglia gode di pesanti influenze nella vita politica del Camerun ed uno dei suoi fratelli, Sadou Hayatou, è stato anche Primo ministro del paese. Issa Hayatou è stato Presidente della federazione calcistica camerunense dal 1986 al 1988, anno in cui si insediò alla guida della CAF. Ha contribuito allo sviluppo e alla modernità del calcio africano, ampliando le partecipanti alla stessa Coppa d’Africa e conferendo un maggior peso politico al proprio continente nell’ambito delle considerazioni della FIFA.

    Nel novembre del 2010, ad ogni modo, il giornalista e scrittore inglese Andrew Jennings lo ha tirato in ballo nello scandalo della cessione dei diritti televisivi e della vendita dei biglietti per la Coppa del Mondo in Sud Africa del 2010. Hayatou è stato coinvolto nello scandalo insieme al brasiliano Teixeira, che nel suo curriculum vanta anche di aver sposato la figlia di Havelange, e al Presidente del Conmebol (la confederazione calcistica sudamericana) Nicolas Leòz. Accuse fondate e rimarcate dalle prove raccolte dallo stesso Jennings e dal fallimento della ISL, la società concessionaria che gestiva il management della FIFA e quindi sorprendentemente finita in bancarotta. Nel maggio del 2011, invece, è stato il Sunday Times a rincarare la dose nei confronti di Hayatou, accusato di corruzione per aver ricevuto un milione e mezzo di dollari per votare a favore della candidatura del Qatar per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022.

    Accuse che comunque non hanno spaventato Hayatou, né tanto meno ne hanno sminuito il suo potere e le sue influenze. Nel 2012, infatti, Hayatou ha fatto votare un emendamento in seno alla CAF in cui vietava di candidarsi per le elezioni a Presidente della stessa Confederazione a quei rappresentanti che non appartenessero al Comitato Esecutivo. Pertanto Hayatou ha vinto le elezioni del 2013, partecipando alla corsa elettorale praticamente da solo, senza rivali effettivi. Jacques Anouma, infatti, il suo virtuale concorrente, non era un membro del Comitato Esecutivo e quindi la sua candidatura è stata scartata a priori. Potenza del calcio e della FIFA, l’organizzazione calcistica mondiale i cui poteri non conoscono confini.

  • Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Ancora una volta ha vinto lui. Per la quarta volta consecutiva, il prestigioso premio della rivista France football, il Pallone d’oro, è andato a Leo Messi, stella indiscussa del calcio contemporaneo. La Pulce ha preso in mano le redini del Barcellona ed è riuscito ad aprire un ciclo vincente nel suo club che fa paura. Dall’esordio in prima squadra ad oggi, sono stati polverizzati record su record. Dai successi ottenuti con i blaugrana, alle giocate straordinarie in campo fino ad arrivare all’ultimo, strabiliante successo, del massimo numero di gol segnati da un calciatore professionista in un anno solare. Messi merita di diritto un posto di primo piano nel panorama calcistico moderno ma ne merita un altro; anche in quello degli all time. Guardando al passato, c’è stato veramente qualcuno migliore di lui? Inoltre, Messi è da considerare il giocatore più forte di tutti i tempi soltanto considerando i quattro Palloni d’oro consecutivi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Leo Messi
    Nessuno come Leo Messi| © Getty Images
    PALLONE D’ORO – Intanto può essere utile dare qualche breve informazione sul Pallone d’Oro: che cos’è, chi lo fa, da quando esiste e il regolamento secondo il quale viene assegnato. Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nell’ormai lontano 1956 dalla rivista francese France football che annualmente viene affidato nel mese di dicembre al giocatore migliore dell’anno che si sta per concludere. Ci sono state dalla nascita di questo riconoscimento importanti variazioni. Infatti, fino al 1994, erano in lizza soltanto i giocatori europei militanti in squadre eruopee. Successivamente, dal 1995, vennero considerati tutti i giocatori militanti in club d’Europa: non importava più essere europeo. Infine, dal 2007, il Pallone d’oro è esteso a tutti i giocatori del mondo.

    RIFLESSIONI – Certe limitazioni della storia passata fanno sorgere dei dubbi riguardo il senso di un riconoscimento simile. Intanto, visto che le regole sono cambiate in modo abbastanza evidente nel passare degli anni, viene da pensare che un Pallone d’oro conquistato da un giocatore in un certo periodo, valga meno di quello vinto da un altro in epoca diversa. Fino al 2007 la competizione era molto ristretta, poi, da quell’anno, il premio è stato esteso a tutti i giocatori del mondo. Balza subito all’occhio che Leo Messi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori in quanto si è trovato costretto a lottare con tutto il globo e non solo con calciatori europei o militanti in Europa. Questo per sottolineare l’immenso talento di un giocatore come la Pulce argentina, genio assoluto del calcio. Bisogna però sottolineare che nel passato più remoto, certi giocatori avrebbero potuto vincere facilmente il Pallone d’oro, ma non ci sono riusciti per via del regolamento. Basti pensare a Pelè e Maradona, due grandi fuoriclasse, esclusi dalla lista dei vincitori del premio per via della loro nazionalità: il primo militava in un club non europeo, oltre che essere brasiliano, mentre il secondo, pur giocando in Europa, era argentino. Viene dunque da pensare che, se le regole di oggi fossero valse anche per il passato, quasi sicuramente ci sarebbe stato qualcun altro in grado di vincere così tanti Palloni d’oro di fila. Senza nulla togliere a Leo Messi, forse veramente il miglior giocatore del mondo, sarebbe giusto dare un peso specifico diverso al premio in base all’anno in cui è stato consegnato.

  • La Fifa dribbla tutti, non valido il record di Messi

    La Fifa dribbla tutti, non valido il record di Messi

    Clamorosa decisione presa nel tardo pomeriggio di oggi dalla Fifa. Invalidato il record di Messi, così come tutti quelli venuti prima e dopo gli argentini. Ti chiami Gerd Muller? Chi se ne frega. Ah, tu sei Zico, quello del Flamengo che ha vinto 50 partite consecutive? Tanto piacere. E tu invece chi saresti, Chitalu? Chi?. Bene o male è andata così all’interno della Fifa, chiamata a prendere una posizione definitiva in merito a tutti i record vantati da federazioni e calciatori vari. Certo, sarà una decisione che farà discutere, e non poco. Ma almeno ha il merito di scontentare e accontentare tutti contemporaneamente. Niente più liti di condominio né chiacchiere da bar, nessuno più che impazzirà con documenti e carte medioevali. La Fifa ha così deciso, amen.

    IL COMUNICATO UFFICIALE“Abbiamo solo statistiche ufficiali sulle competizioni organizzate dalla Fifa stessa. Pertanto, non possiamo paragonare, confermare, né riconoscere nessuna statistica sui gol nelle competizioni di club a livello nazionale o continentale, neanche quelle di Messi o di Muller”.

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    Lionel Messi rimane a bocca asciutta | ©CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    CARTA CANTA – E adesso come la mettiamo? Verba volant, scripta manent. Chi meglio del latino può sintetizzare quanto successo oggi? Ognuno potrà dire la propria, potrà lodarsi e incensarsi di qualunque record. Ma le sue saranno soltanto parole al vento, anche se questo Pinco Pallino si chiama Lionel Messi e le reti le ha realizzate nel Barcellona.

    E ADESSO? – Certo che adesso l’imbarazzo però regnerà sovrano. Infatti chi ci spiega perché si è dato così tanto peso al record precedente di Gerd Muller se anche quest’ultimo è stato cestinato dall’ultima decisione della Fifa? Forse perché dietro il record di Messi c’erano interessi pubblicitari e di marketing planetari? Forse, e se non ci fossero state le lamentale ufficiali del Flamengo e della Federazione dello Zambia forse il record di Messi sarebbe rimasto illibato chissà per quanti altri anni ancora.

  • Gol fantasma, la Fifa dice si alla tecnologia

    Gol fantasma, la Fifa dice si alla tecnologia

    Niente più polemiche sui goal fantasma da oggi in poi dato che la Fifa ha ufficialmente adottato l’occhio di falco, chiamato Hawk-Eye, ed il GoalRef, due sistemi che verranno installati per porre fine al problema del goal-non goal. Per poter decidere se il pallone ha superato o no la linea di rete non ci saranno più solamente gli arbitri di linea ma anche appunto questi due oggetti tecnologici considerati infallibili.

    Questi nuovi metodi sarnno utilizzati per la prima volta durante il Mondiale per Club che si disputerà in Giappone dal 6 al 16 dicembre per poi procedere all’inserimento nei vari campionati. Il tutto però, come è stato più volte sottolineato, ha dei costi non indifferenti: si parla infatti di una spesa che tocca i 250.000 dollari per ogni stadio e soprattutto, dopo l’installazione, vi sarà un periodo di rodaggio per poter verificare che tutto funzioni alla perfezione.

    I sensori devono essere al proprio posto, la triangolazione deve essere precisa altrimenti il pallone non verrà individuato, il campo magnetico deve sostenere il tutto e le telecamere non devono registrare zone d’ombra: insomma il tutto ha un costo elevato ed inoltre bisogna lavorarci anche dopo averlo installato altrimenti non servirebbe a nulla.

    FIFA President Sepp Blatter gestures on
    Blatter © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Nel frattempo i vari Paesi hanno spiegato la loro posizione in merito a questi due nuovi metodi tecnologici anti goal fantasma: l’Inghilterra sembra la più entusiasta ed ha dichiarato di voler inserire il tutto già dai primi giorni di gennaio. La Spagna vorrebbe seguire l’Inghilterra ma il problema principale è la mancanza di soldi e quindi preferisce aspettare, mentre l’Italia non si è ancora schierata ne a favore ne contro.

    Quel che è certo è che come si stanno scontrando Blatter e Platini, si scontreranno tanti altri e soprattutto, visto che il presidente della Uefa ha dichiarato di essere contro ai due oggetti tecnologici, il problema che sorge è il seguente: se un paese deciderà di inserire i meccanismi per il proprio campionato mentre in Champions League si rimarrà ancora indietro, quale delle due verrà utilizzata negli stadi dove saranno installati gli occhi di falco? Ed infine, la cosa che fa riflettere tutti è che Fifa ha richiesto un’assicurazione contro gli errori, fatto che pone attenzione e fa meditare tutti sull’acquisto e l’installazione di Hawk-Eye e GoalRef.

  • Un Armadillo la mascotte di Brasile 2014

    Un Armadillo la mascotte di Brasile 2014

    Archiviata l’avventura degli Europei di Polonia ed Ucraina 2012, il prossimo appuntamento per le Nazionali di calcio sarà il Mondiale di Brasile 2014, che si preannuncia già come un evento di grandissima importanza, soprattutto in considerazione del fatto che il Paese ospitante è, per tradizione e cultura, la patria del bel calcio, dello spettacolo e dei giocatori di maggior tasso tecnico. Il Mondiale verdeoro, dunque, sta già prendendo forma ed, in tal senso, la televisione brasiliana “Globo” ha lanciato la mascotte Brasile 2014, con un presentatore d’eccezione che è anche uno dei membri del LOC (Local Organising Committee): Ronaldo Luis Nazario da Lima. 

    Armadillo, mascotte Brasile 2014 | foto tratta dal web

    L’ex campione dell’Inter e del Real Madrid, oltre che vincitore del Mondiale con la Nazionale Brasiliana nel 2002, ha così dato il benvenuto ufficiale all’Armadillo, la mascotte che “avrà un importante ruolo in veste di ambasciatore del Mondiale 2014 per i prossimi due anni”, e che già dalle prossime settimane inizierà il suo tour “promozionale” in giro per il Brasile, accompagnata dal sottofondo musicale della canzone ufficiale, “Tatu Bom de Bola”, di Arlindo Cruz.

    La scelta dell’Armadillo a tre fasce come mascotte e simbolo, inoltre, non è stata affatto casuale: si tratta, infatti, di una specie indigena del Brasile in via d’estinzione e, dunque, in tal modo si punterà ad una maggiore sensibilizzazione verso le problematiche connesse alla tutela dell’ambiente e della fauna del luogo che possiede un immenso patrimonio naturalistico (Foresta Amazzonica in primis, ndr), ma troppo spesso poco tutelato; l’auspicio, dunque, è che tale mascotte possa avere un significato ben più ampio del mero ambito calcistico, divenendo il simbolo ed icona di una piattaforma di comunicazione per dar maggior spazio a tali tematiche a livello internazionale.

    Ben presto, l’Armadillo avrà anche un nome e sarà la stessa popolazione Brasiliana a “battezzarlo”, così come accaduto già nel caso della scelta del nome del pallone ufficiale della competizione, “Brazuca”. Anche questa volta, la scelta sarà affidata ad una votazione pubblica, che prenderà il via a partire dal prossimo mese di Novembre , potendo scegliere fra una terna di nomi dal significato molto importante: Amijubi, che racchiude il significato di “amicizia e gioia”, due valori tradizionalmente caratteristici del popolo brasiliano, e Fuleco e Zuzeco, che si ricollegano alla finalità di rappresentare il messaggio ecologista.

    Qualuque sia la scelta del nome della mascotte, dunque, potrà essere un fondamentale veicolo di valori positivi, nell’ottica di una sinergia fra calcio giocato e diffusione di messaggi di alto profilo, per fare in modo che manifestazioni tanto importanti e seguite sfruttino la loro “visibilità” per nobili finalità, cercando di raggiungere il più ampio target possibile, in maniera trasversale, e proseguendo un lodevole cammino già intrapreso dalla FIFA anche in occasione di precedenti edizioni della Coppa del Mondo, come nel caso del Mondiale Sudafricano del 2010, quando l’obiettivo prefissato era quello di fornire un’opportunità di crescita, sviluppo e visibilità all’intero Continente Africano, il più povero del Pianeta.

    In tale direzione, dunque, la Coppa del Mondo “verde” di Brasile 2014 ha già avuto il suo importante calcio d’inizio.

  • Antonio Conte, la FIFA estende la squalifica a livello internazionale

    Antonio Conte, la FIFA estende la squalifica a livello internazionale

    Mentre la Juve si prepara ad affrontare il Genoa nella terza giornata di andata, arriva una notizia alquanto agghiacciante per Antonio Conte: proprio in queste ore la FIFA ha infatti esteso la sua squalifica per 10 mesi a livello internazionale, facendo in modo che il tecnico non possa sedersi in panchina con la Juventus nemmeno durante le partite di Champions League. Con la seguente nota il comitato disciplinare ha messo quindi totalmente fuori campo l’allenatore bianconero e tutto ciò è avvenuto a casa dell’omessa denuncia durante il processo calcioscommesse:

    “Il presidente del comitato disciplinare Fifa ai sensi dell’articolo 136 del Codice Disciplinare della Fifa, ha esteso a livello internazionale gli effetti della squalifica di 10 mesi imposta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio all’allenatore della Juventus Antonio Conte. La squalifica copre tutti i tipi di partite, nazionali e internazionali, ufficiali e amichevoli. La decisione di estendere la sanzione della Figc terrà conto dell’esito di un eventuale ricorso – come quello attualmente in corso presso il Tribunale Arbitrale Nazionale per lo sport in Italia– purchè le decisioni dell’appello rispettino le regole stabilite dalla Fifa. La Fifa sta attualmente rivedendo la documentazione aggiuntiva fornita dalla Figc in relazione alle altre sanzioni comminate dagli organi federali italiani. Qualsiasi ulteriore estensione delle sanzioni emanate saranno eventualmente comunicate in seguito. La decisione del presidente del comitato disciplinare della Fifa segue le sanzioni globali già applicate dalla Fifa in relazione ai provvedimenti individuali emanati da Finlandia, Croazia, Corea del Sud e Turchia a partire dal febbraio di quest’anno”.

    Antonio Conte squalificato a livello internazionale © Claudio Villa/Getty Images

    Con questa decisione quindi arriva l’ennesimo bastone tra le ruote al club bianconero che sicuramente avanzerà una risposta alla FIFA: nei giorni precedenti inoltre Conte era stato chiamato a sottoporsi ad un interrogatorio presso la Procura di Bari per il caso di calcioscommesse riguardanti il campionato 2008/2009 e successivo: sembra proprio che i guai per il tecnico juventino non finiscano più. Nel frattempo l’intero club si dice fiducioso in vista della decisione che il Tnas dovrà prendere entro il 20 settembre dove deciderà se togliere o ridurre la pena come da richiesta della difesa di Conte. Sicuramente quella di oggi è però una cosa inaspettata che saprà far accendere molti animi vicini a Torino.

  • Blatter su Twitter riapre alla tecnologia contro gol fantasma

    Blatter su Twitter riapre alla tecnologia contro gol fantasma

    Ricredersi, a volte, può essere un segno di intelligenza, capacità di rivalutare e considerare le proprie idee nell’ottica dei tempi che cambiano e delle necessità che devono adeguarsi al progresso. Tutto questo si è concretizzato nel Twit di Joseph Blatter, dopo il gol di Devic annullato all’Ucraina nell’ultima partita del girone D contro l’Inghilterra e che, di fatto, ha condizionato le possibilità di qualificazione ai quarti dei padroni di casa: “dopo la partita di ieri sera, la tecnologia per la linea di porta non è più un’alternativa ma una necessità“.

    Un messaggio che, in verità, il massimo esponente del calcio mondiale porta avanti già dal 2010, l’anno dell’ improvvisa svolta “modernista” per lui, dal più ottuso conservatorismo all’apertura tecnologica, proprio per scongiurare i problemi legati ai gol fantasma. In quell’occasione, la scintilla che aveva indotto il suo cambio di impostazione era stata la rete di Frankie Lampard annullata all’Inghilterra ai mondiali Sudafricani e, da allora, Joseph Blatter è diventato più aperto all’applicazione del progresso tecnologico, dichiarando – qualche mese fa – che la rivoluzione tecnologica non può attendere a lungo.

    Dai Mondiali 2010 agli Europei 2012, in realtà, un cambiamento è stato fatto ma, a quanto pare, non è stato sufficiente a garantire una riduzione delle sviste: in Ucraina-Inghilterra, infatti, era presente il giudice di linea e, nonostante ciò, non si è stati in grado di valutare che la rete dei padroni di casa era regolare, così come ha poi confermato anche il responsabile Uefa degli arbitri Pierluigi Collina definendolo come “un errore di pochi centimetri”.

    Anche l’introduzione dei due arbitri di porta non è stato un “avvento” semplice nel calcio restìo al cambiamento (con la stagione di prova iniziale in Europa League e, poi, con l’estensione alla Champions League ed a Euro 2012, ndr)  ma, allo stato dei fatti, si è rivelato insufficiente proprio perchè continua ad affidarsi al fattore umano e, pertanto, soggetto ad errore per sua stessa natura: moltiplicare gli “occhi” può ridurre la probabilità di svista ma non azzerarla.

    Tutto risolto, dunque? No, sarebbe troppo semplice. Infatti, se da un lato il presidente Fifa è ormai favorevole sostenitore dell’applicazione della tecnologia a supporto degli arbitri, dall’altro lato il presidente Uefa Michel Platinì è contrario a tutto ciò, preferendo affidarsi esclusivamente ai “potenziamenti di organico arbitrale”, ossia ai giudici di linea, così come aveva confermato anche dopo il gol annullato a Muntari dopo Milan-Juventus del campionato italiano.

    Si preannuncia, dunque, uno scontro “ideologico” ai piani alti, che potrebbe iniziare ufficialmente già dal prossimo 2 Luglio, quando l‘Ifab si pronuncerà sulla questione-tecnologia in occasione della riunione straordinaria in programma.

    Sepp Blatter | © MIGUEL ROJO/AFP/GettyImages)

    Nonostante la rigidità di Platinì, però, la sperimentazione della tecnologia applicata al calcio sta continuando senza intoppi dallo scorso mese di Marzo ed, allo studio, si hanno due alternative valide, basate su diverse impostazioni.

    La prima è il cosiddetto “Hawk-Eye“, tradotto come occhio di Falco, già utilizzato nel tennis, che basa il suo funzionamento sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere; la seconda alternativa, invece,  è la Goal Ref che utilizza il pallone con all’interno un microchip.

    Il pensiero “retrogrado” di Michel Platinì, dunque, potrebbe esser costretto a cedere il passo al cambiamento, facendo buon viso a cattivo gioco per non intaccare il sodalizio con Blatter: ubi maior, minor cessat.

  • Blatter vuole abolire i calci di rigore

    Blatter vuole abolire i calci di rigore

    La roulette dei rigori, la lotteria dagli undici metri, l’epilogo di gare infinite ed estenuanti, la conclusione di finali epiche, rimaste nella Storia del calcio e nella mente dei tifosi, vincitori e vinti: tutto questo, secondo il presidente della Fifa Joseph Blatter, “snaturerebbe il calcio” facendone perdere l’essenza, al punto che la stessa Fifa starebbe seriamente vagliando ipotesi alternative, per introdurre un diverso regolamento nel caso di gare ad eliminazione diretta, inserendo l’eventuale innovazione nel pacchetto “Calcio 2014”, un insieme di cambiamenti in fatto di regolamento finalizzato ad un restyling del calcio, anche se eventuali soluzioni alternative non sarebbero di immediata applicazione.

    Un annuncio-shock, a margine del 62esimo congresso dell’Organizzazione calcistica mondiale in corso a Budapest, che – se venisse realmente confermato – muterebbe nello scenario calcistico l’impostazione stessa delle gare che, soprattutto nel caso delle finali, è fortemente influenzato dalla presenza dei rigori: temuti dalle squadre tecnicamente più forti e, soprattutto, da chi fatica a  reggere la pressione di quel tiro dagli undici metri, l’ansia della rincorsa, la preparazione al tiro, lo sguardo al portiere, la scelta della direzione, l’esecuzione, l’esito inappellabile. I rigori, pur nel loro brutale sentenza, sono parte essenziale della gara, imprescindibili nell’immaginario collettivo, al punto da ispirare poeti e cantautori, da Umberto Saba a Francesco De Gregori.

    In ordine cronologico, l’ultima finale decisa ai calci di rigore è stata quella di Champions League, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, sancendo la sconfitta dei padroni di casa tedeschi contro il Chelsea di Roberto Di Matteo, mostrando umori totalmente opposti, dalla gioia irrefrenabile di Didier Drogba, ultimo rigorista dei blues che ha regalato di fatto la vittoria, alla delusione cocente di Schweinsteiger, “responsabile” dell’errore fatale dei bavaresi. Bayern-Chelsea, ma non solo: la storia del calcio è zeppa di episodi e protagonisti legati alla sequenza dei calci di rigore finali. Fra le più emozionanti, scontato ricordare la finale del Mondiale 2006 fra Italia e Francia, conclusasi con la perfetta sequenza di rigori calciati dagli Azzurri, ed il tiro vincente di Fabio Grosso ed il suo urlo incredulo, con gli occhi spalancati a celebrare la gioia per quel momento, impresso indelebilmente nella memoria di tutti gli italiani.

    Joseph Blatter | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Quella straordinaria vittoria Azzurra fu una gioia tanto intensa anche perchè arrivò dopo anni di grandi delusioni legate alla roulette-rigori per la nostra Nazionale, dalla semifinale del mondiale di Italia ’90 in cui gli Azzurri persero contro l’Argentina al San Paolo di Napoli, alla finale mondiale persa nel 1994 contro il Brasile, con Arrigo Sacchi in panchina, ed il celebre rigore calciato alle stelle dal “divin codino” Roberto Baggio, all’eliminazione nei quarti di finale nei mondiali di Francia ’98 ad opera della stessa Francia padrona di casa.

    Dal tetto del mondo alla delusione più bruciante, la lotteria dei rigori può essere crudele e frustrante, ma anche esaltante, ancor più di una vittoria ottenuta nei tempi regolamentari perchè ad essa è connessa l’attesa spasmodica, la tensione che taglia il fiato, i brividi di emozioni irripetibili.

    Pensare di cambiare le regole, dunque, priverebbe il calcio di tutto questo e rischierebbe di rendere meno intense le notti magiche delle grandi competizioni: non sempre il “nuovo” è meglio del presente.

  • FIFA Interactive World Cup 2012, partecipa e vinci una PlayStation Vita

    FIFA Interactive World Cup 2012, partecipa e vinci una PlayStation Vita

    La Juventus si è laureata Campione d’Italia e domenica prossima la serie A concluderà la sua stagione emettendo i suoi ultimi verdetti prima di lasciar spazio agli Europei. Per gli sportivi e i “malati” di calcio arrivano momenti difficili con settimane vuote di pallone riempite però dalle indiscrezioni di calciomercato e dalle finalissime di Champions League e della nostra Coppa Italia. Ma se il calcio dei campioni sta per andare in naftalina per qualche settimana è il momento che sia tu a diventare protagonista partecipando al FIFA Interactive World Cup 2012 organizzato dalla Fifa in collaborazione con Electronic Arts Inc. e Sony Computer Entertainment, PlayStation®3 (PS3).

    FIFA Interactive World Cup 2012 (FIWC12) è il più grande torneo di calcio virtuale al mondo per parteciparvi basta avere una PlayStation 3 e Fifa ’12. Entrerai in maniera gratuita nel circuito e giocherai per diventare il giocatore più forte del mondo virtuale. Partecipare è semplicissimo. Il Pallonaro è stato scelto da Fifa per raccogliere le adesioni riservando al miglior utente del blog Una Sony PlayStation Vita.

    Come partecipare al FIFA Interactive World Cup 2012? Per partecipare dovrai registrarti a FIWC12 e fornirci attraverso la mail ([email protected]) o con un commento all’articolo il tuo UserId usato per registrarti a Fifa 12 ed iniziare a giocare. Sarà la Fifa stessa a monitorare le tue partite e stilare la classifica finale.

    cover Fifa 12

    Le regole del torneo online FIWC12
    Settaggi Game-play:
    Tutte le partite dovranno essere “Partita classificata”

    • Durata partita: 5 min
    • Infortuni: On
    • Fuorigioco: On
    • Ammonizioni: On
    • Giocatori in panchina: 7
    • Stadio: FIWC12 Stadium
    • Condizioni meteo: Crepuscolo
    • Pallone: Adidas Speedcell
    • Display Tempo/Punteggio: On
    • Camera: Tele
    • Volume: Default

    Cosa aspetti a metterti in gioco? Il FIFA Interactive World Cup è ormai giunto all’ottava edizione e quest’anno ha scelto il caldo di Dubai per le finali 2012. Dal 21 al 23 maggio 23 appassionati di Fifa 12 sfideranno il campione in carica per il titolo di migliore giocatore virtuale del 2012.

  • Indennizzo ai club per gli infortuni in Nazionale

    Indennizzo ai club per gli infortuni in Nazionale

    L’Esecutivo Fifa ha deciso di riconoscere un indennizzo ai club per quei calciatori che subiranno infortuni durante le partite con le rispettive nazionali. Si conclude così una diatriba che proseguiva da tempo immemore. La norma, dopo l’approvazione del Congresso Fifa in programma l’ultima settimana di maggio, entrerà in vigore dal prossimo settembre, al via della nuova stagione. Negli ultimi tempi in Italia si era registrata una situazione di tensione fra il presidente del Napoli De Laurentiis e la nazionale uruguaiana riguardo l’impiego del “matador” Cavani. La Celeste era fra l’altro recidiva, dopo il caso Forlan, infortunatosi a inizio ottobre.

    Se da un lato i club possono esultare, dall’altra non faranno salti di gioia per la norma riguardante le Olimpiadi.

    INDENNIZZO AI CLUB – Per l’ufficialità dovremo attendere circa due mesi. In ogni caso, salvo clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, la stagione 2012-2013 rappresenterà l’anno zero per i rapporti fra club e nazionali. Ogni giocatore impegnato in un incontro internazionale sarà coperto da una speciale polizza assicurativa. Se malauguratamente dovesse infortunarsi, la società di appartenenza riceverà un indennizzo proporzionale all’entità dello stop subito dal calciatore. Oltre alla gravità dell’infortunio, la copertura assicurativa terrà conto dello stipendio annuale percepito dal giocatore.

    joseph blatter | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    OLIMPIADI – Prima la carota e poi il bastone. In sintesi possono essere riassunti così i due provvedimenti presi dalla Fifa. Infatti l’organismo, che ha come presidente Joseph Blatter, ha accontentato con l’indennizzo ai club in merito alle Olimpiadi di Londra, ha stabilito che gli stessi saranno obbligati a lasciar partire i propri under-23, qualora quest’ultimi venissero convocati dalle rispettive nazionali per disputare i Giochi.

    EPISODIO MESSI – Famoso l’episodio che vide protagonista il Barcellona e Lionel Messi, futuro Pallone d’oro, quando nel 2008 scoppiò un incidente diplomatico tra la società bluagrana e l’Albiceleste. Gli spagnoli ricorsero persino al Tas, che si pronunciò favorevole ai catalani. Alla fine prevalse la volontà del giocatore e il Barca lasciò partire l’argentino.