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  • F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    Sono partite questa mattina sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia le prime libere che hanno aperto il mondiale 2012 di Formula 1. Entrambe le sessioni sono state caratterizzate da una leggera pioggia che ha reso umido il tracciato, ma se nella prima parte di giornata i 20 gradi di temperatura hanno contribuito ad asciugare la pista, dopo la pausa pranzo la pioggia torrenziale ha costretto per la maggior parte del tempo i piloti a rimanere nei box.

    La sessione mattutina si è aperta nel segno della McLaren che ha conquistato le prime due posizioni con Jenson Button, autore del miglior crono con il tempo di 1.27:560, davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton, staccato di soli due decimi. Terzo posto per Michael Schumacher, in ritardo di sei decimi dalla coppia di Woking. L’altra Mercedes del compagno Nico Rosberg chiude in sesta posizione.

    Dietro le tre Frecce d’Argento la Ferrari di Fernando Alonso, che si ferma a otto decimi dalla vetta. Non malissimo la posizione dello spagnolo che comunque ammette che le condizioni della F2012 non sono ancora al meglio. Il compagno di squadra Felipe Massa comincia la sua stagione nel peggiore dei modi chiudendo la sua prima sessione in 18esima posizione a tre secondi di ritardo e con un errore all’attivo che lo ha costretto ad insabbiarsi nella ghiaia dopo un testacoda.

    Jenson Button © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Male apparentemente anche la Red Bull, che comunque si pensa abbia fatto pretattica facendo di tutto per nascondersi. Mark Webber chiude quinto a quasi un secondo, Sebastian Vettel è addirittura 11esimo, fuori dalla top ten, con oltre due secondi di svantaggio, dietro anche al rientrante Kimi Raikkonen che chiude in decima posizione.

    La pioggia  ha reso praticamente inutile la seconda sessione visto che le condizioni metereologiche hanno permesso ai piloti di montare le gomme slick solamente a 20 minuti dalla fine, quiando i giochi erano praticamente fatti. Il più veloce di tutti nell’ultima sessione è stato Michael Schumacher, seguito da Nico Hulkenberg con la Force India e dalla Sauber di Sergio Perez.

    Le insidie del tracciato bagnato non hanno risparmiato l’altra C32 di Kamui Kobayashi, che si è resa protagonista di un testacoda proprio sul rettilineo finale, finendo sal centro della pista essendo uscito troppo largo dall’ultima curva e avendo toccato l’erba sintetica ancora troppo umida. I top team hanno girato con cautela testandole condizioni della pista senza foezare il tempo, mentre Alonso conferma la quarta posizione.

    Per le qualifiche non è prevista pioggia quindi le prove che decideranno la griglia di partenza si svolgeranno con pista asciutta. A differenza delle libere di oggi che lasciano il tempo che trovano, da domani si farà sul serio.

  • F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.

    Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.

    Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3.   Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.

    Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere  su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.

    A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.

    Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.

    C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.

    F1, Gran Premio Australia | © Robert Cianflone/Getty Images

    Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.

    Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.

    E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.

    Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.

    Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.

    Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.

    Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.

    Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.

    Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.

  • Domenicali: “La Ferrari come l’Italia nell’82”

    Domenicali: “La Ferrari come l’Italia nell’82”

    I test di inizio stagione che si sono chiusi pochi giorni fa sul circuito di Barcellona non sono certo rimasti impressi per le prestazioni brillanti della Ferrari e se è vero che comunque la prestazione sul giro singolo in questo preciso momento della stagione lasciano un pò il tempo che trovano è altrettanto vero che la Rossa qualche problemino lo ha mostrato. La marcia di avvicinamento al Gran Premio d’Australia, prima gara dell’anno che aprirà il Mondiale non è cominciata sotto i migliori auspici per la nuova F2012 e per tutto il team Ferrari che per bocca del suo team principal Stefano Domenicali, in un’intervista al programma sportivo XXL che andrà in onda su Italia 1 questa sera dopo mezzanotte, fa sapere che le vere gerarchie si sapranno dopo le prime quattro gare del mondiale. Verità o pura pretrattica? “Non voglio sentir parlare di approccio pessimistico al mondiale, anche perchè nessuno ha mai detto che partiamo indietro rispetto agli altri o che siamo in difficoltà, semplicemente la nostra insoddisfazione nasce dal fatto che non sono stati centrati alcuni dei nostri obiettivi tecnici. E a chi mi dice se firmerei per un terzo posto a Melbourne io rispondo che non firmo proprio nulla”. Le ragioni dell’insoddisfazione da parte del team parte principalmente dal fatto che la macchina, profondamente rivoluzionata rispetto a quella dell’anno passato, aveva dato delle buone impressioni nei primi test di Jerez, ma è stata successivamente modificata in alcune zone determinanti come gli scarichi che portavano un eccessivo surriscldamento degli pneumatici. “Avevo chiesto ai nostri tecnici una macchina estrema perché, diversamente, non saremmo stati in grado di recuperare il gap rispetto ai migliori. La prima configurazione degli scarichi ha fatto vedere un buon potenziale ma ci ha dato problemi: le gomme si surriscaldavano e la prestazione non era stabile. Quindi abbiamo dovuto cambiare, anche se non mi ha fatto certo piacere farlo. Lavoriamo ancora sulla soluzione originaria perché crediamo che possa dare un bel vantaggio di prestazione, ma non potremo provarla fino ai test del Mugellodi inizio maggio”.

    Stefano Domenicali e Chris Horner | © FRED DUFOUR/AFP/Getty Images

    Forse questa difficoltà nel dover cercare ancora la soluzione migliore per la prima gara ha fatto scattare alla mente del team principal il parallelo con l’Italia del 1982 guidata da Enzo Bearzot, che partì con il freno a mano tirato nelle prime tre gare pre e post mondiale tanto che lo stesso ct della Nazionale venne messo sulla graticola: “Magari succede come nel 1982, quando l’Italia al Mondiale partì male per poi rientrare nelle partite che contavano di più vincendole tutte. Difendendosi si può anche vincere”. Anche la scelta del silenzio stampa risulta un pò analoga a quella adottata da Bearzot con la squadra azzurra, ma su questo punto Domenicali smentisce qualsiasi punto in comune: “In quanto al silenzio stampa, voglio ribadire che non c’è nessuna scelta del genere. A Barcellona avevamo deciso che parlasse soltanto il responsabile tecnico Pat Fry perchè volevamo rimanere concentrati nei briefing tecinici, e poi Fernando ha detto due parole allo stadio, un posto di passione per eccellenza. Tutto qui.  Dopo le ultime stagioni fatte più di bassi che di alti la Ferrari è chiamata al riscatto, e in questo senso la posizione di Domenicali è stata più volte messa sotto accusa soprattutto quando ricade puntualmente il paragone con il suo predecessore, Jean Todt: “Sentirsi in discussione fa parte del mio lavoro, ma lo sono di più nei confronti della mia famiglia, che non vedo mai. Sono qui da più di vent’anni e ormai la Ferrari è la mia seconda famiglia, è giusto che certe responsabilità ricadano su di me, anche se non sono io a disegnare la macchina”. Infine un’inevitabile pensiero sugli avversari: “La Red Bull parte ancora davanti, la McLaren è in forma e la Lotus potrebbe essere la sorpresa del  Mondiale. Ho visto bene anche Toro Rosso e Force India, soprattutto sul giro secco. In tanti faranno degli sgambetti all’inizio poi la situazione si normalizzerà ma mi aspetto che tutti siano più vicini l’uno all’altro rispetto al 2011″. Tenendo sempre un occhio ben attento alla Ferrari, che ha dimostrato anche nelle difficoltà di saper reagire e risollevarsi sempre nei momenti più importanti, come nel 2010, anno in cui tutti all’inizio la davano per spacciata per poi essere arrivata fino all’ultima gara addirittura davanta alla Red Bull a giocarsi il Mondiale. Sappiamo tutti come è andata a finire ma quest’anno potrebbe essere tutta un’altra storia…

  • F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    L’ultimo giorno di test pre-campionato prima dell’inizio del mondiale di Formula 1 va in archivio con il miglior tempo di Kimi Raikkonen che riscatta alla grande la terza giornata di prove in cui aveva ottenuto soltanto l’ultimo posto a causa di problemi allo sterzo. Sul circuito del Montmelò a Barcellona il finlandese della Lotus stacca il miglior tempo di sessione fermando il cronometro sull’1.22:030, tempo ottenuto nella mattinata e poi mentenuto per tutto il resto della sessione in cui si è concentrato nella simulazione di un GP con ben 121 giri che ne hanno fatto il pilota più attivo in pista. Raikkonen chiude i test cosi come li aveva iniziati, cioè al comando.

    Alle spalle del finnico la Ferrari di Fernando Alonso che chiude a soli 220 millesimi di ritardo con il tempo di 1.22:250. Anche per lo spagnolo un infinità di giri percorsi, ben 115, lavorando per lo più sulle regolazioni d’assetto della F2012 che a detta dello stesso spagnolo è un pò in ritardo sulla concorrenza.

    Terzo posto per Bruno Senna con la Williams che però ha girato soltanto al mattina percorrendo 53 tornate per poi lasciare il testimone nel pomeriggio al suo compagno di team Pastor Maldonado, che con i suoi 48 giri di cui il migliore in 1.23:347, non è riuscito ad andare oltre il nono tempo.

    Kimi Raikkonen | © Paul Gilham

    Quarto tempo per la Force India di Nico Hulkenberg a quasi tre decimi dalla vetta che precede la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 7 centesimi. Il giapponese è stato ancora una volta protagonista delle due bandiere rosse di sessione causate da un’uscita di pista e dall’ennesimo problema tecnico sulla C31.

    Segue Lewis Hamilton che porta a termine ben 115 tornate recuperando parte del programma perso ieri per via del problema idraulico occorso sulla sua MP4-27. L’inglese chiude la sessione con il tempo 1.22:430, a circa 4 decimi da Raikkonen, ma il passo di gara tenuto dalla Freccia  d’Argento di gran lunga uno dei migliori.

    Settimo tempo per la Catehram di Vitali Petrov, autore anche di un fuoripista, che precede di due decimi la Mercedes di Micheal Schumacher che completa 100 tornate con il miglior tempo di 1.22:939.

    Ultime due posizioni per le sorelle del campionato, la Toro Rosso di Daniel Ricciardo e la Red Bull di Sebatian Vettel. Il tedesco della lattina volante è stato costretto a rimanere ai box per molto tempo a causa di un cedimento all’ala anteriore riscontarto nei primi 15 giri di installazione in mattinata e di un problema al cambio nella sessione pomeridiana. In totale soltanto 23 giri per il campione del mondo che a differrenza di Webber non ha avuto la possibilità di provare la miride di novità portate in pista dalla Red Bull nella giornata di sabato.

    D’ora in poi i team non dovranno più nascondersi e la parola passa in maniera ufficiale alla pista con le prove del Gran Premio inaugurale di Formula 1 che si terranno venerdi 16 marzo sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia. Il mondiale è già iniziato.

  • F1, Perez comanda la terza sessione sotto la pioggia

    F1, Perez comanda la terza sessione sotto la pioggia

    Sergio Perez ha chiuso al comando la terza e penultima giornata di test collettivi della Formula 1 sul circuito del Montmelò, a Barcellona. Il messicano ha messo le ruote della sua Sauber C31 davanti a tutti grazie al tempo fatto segnare nella mattinata con il crono di 1.22:094. Il messicano ha sfruttato degli stint brevi con poco carburante e con gomme supersoft per ottenere la prestazione singola per poi concentrarsi sulla lunga distanza nel pomeriggio prima di essere interrotto dall’arrivo della pioggia che ha condizionato il lavoro di tutti i team.

    Alle spalle della Sauber c31 troviamo la McLaren di Jenson Button, staccato di soli 9 millesimi con il tempo di 1.22:103. La Freccia d’Argento ha accusato nella mattinata il primo stop tecnico di questo pre-stagione a causa di un problema idraulico che ha costretto l’inglese per gran parte della mattina ai box. Nel pomeriggio il campione del mondo 2009 si è concentrato su stint brevi con gomme medie con le quali ha firmato il miglior tempo.

    Terza posizone per Daniel Ricciardo, anche lui vicinissimo alla vetta della classifica per soli 61 millesimi. L’australiano è stato il pilota che nella sessione odierna ha effettuato più tornate, ben 131, sfruttando anche l’occasione per girare sulla pioggia con le gomme intermedie.

    Sergio Perez | © Mark Thompson/Getty Images

    Ai piedi del podio virtuale la Ferrari di Felipe Massa con il quarto tempo assoluto. Il brasiliano è stato a lungo in testa nella mattinata, segno che le modifiche apportate dagli ingegneri di Maranello sulla vettura stanno dando risposte importanti, e avrebbe dovuto concentrarsi su una simulazione di GP al pomeriggio, lavoro che è stato reso vano dall’arrivo della pioggia che ha bloccato tutto. Per Massa giri anche sull’asfalto bagnato, pochi ma importanti per capire il comportamento dei nuovi pneumatici intermedi Pirelli.

    Quasi stesso tempo per la Force India di Paul Di Resta e la Williams di Bruno Senna rispettivamente in quinta e sesta posizione e staccati di 33 e 67 millesimi.

    Soltanto ottavo invece Mark Webber con la versione aggiornata e (forse) definitiva della Red Bull RB8. Il pilota australiano non è riuscito ad andare sotto il mezzo secondo di distacco, nascondendo probabilmente il potenziale della lattina volante in vista dell’inizio del mondiale il prossimo 18 marzo a Melbourne.

    Chiudono il gruppo dei 10 piloti la Mercedes di Nico Rosberg e la Lotus del campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen che ha perso molto tempo in mattinata a causa di un problema allo sterzo. Il finlandese è stato anche il pilota che ha girato meno con sole 43 tornate all’attivo con il miglior crono in 1.25:379, a più di 3 secondi di ritardo.

    Da notare che dei dieci piloti in pista ben nove hanno chiuso sotto il secondo, a parte Raikkonen che ha completato soltanto dei giri di verifica della vettura. Da domani molte delle squadre alterneranno i piloti con i rispettivi compagni di squadra per l’ultimo giorno di test che chiuderanno il pre-stagione della Formula1.

  • F1, Grosjean ancora primo nella seconda sessione a Barcellona

    F1, Grosjean ancora primo nella seconda sessione a Barcellona

    E’ stato ancora una volta Romain Grosjean il pilota più veloce  in pista nella seconda sessione di test collettivi sul circuito del Montmelò a Barcellona. Al termine della seconda giornata il francese ha piazzato la sua Lotus davanti a tutti con il miglior tempo di 1.22:614, tempo ottenuto a pochi minuti dal termine nella sessione pomeridiana  in cui l’ex pilota della GP2 ha lavorato ad una simulazione di gara completando 60 tornate e alternando le gomme dure e le gomme morbide, con le quali ha ottenuto il miglior tempo. Da domani il francese lascerà il testimone al compagno di squadra Kimi Raikkonen che completerà le ultime due giornate.

    A mezzo secondo da Grosjean troviamo il connazionale della Toro Rosso Jean-Eric Vergne, che aveva ottenuto la migliore prestazione al mattino con il tempo di 1.23:126 con gomme morbide. Il francese non è riuscito più a migliorare il suo tempo perchè dopo la pausa pranzo la sua STR7 è stata a lungo parcheggiata nei box a causa di alcuni problemi tecnici, e a poco sono serviti i 15 minuti finali in cui la vettura di Faenza è riuscita nuovamnete a scendere in pista.

    Alle spalle dei due francesi troviamo il duo composto da Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Il tedesco è riuscito a risalire nel pomeriggio fino alla terza posizione grazie al tempo di 1.23:361 ottenuto con le gomme medie precedendo di soli 86 millesimi la Ferrari di Fernando Alonso. Lo spagnolo ha completato ben 125 tornate lavorando nel pomeriggio alla simulazione di un GP, dopo che nella mattinata aveva fatto segnare la miglior prestazione con gomme dure. Un passo avanti dunque per la Rossa che però deve ancora lavorare tanto per arrivare ai livelli della Red Bull che da domani porterà in pista una nuova e forse definitiva soluzione degli scarichi nascosta agli avversari nei primi 10 giorni di test.

    Romain Grosjean | © Mark Thompson/Getty Images

    Quinto posto a sorpresa per la Caterham di Heikki Kovalainen, che ha risolto alla grande i suoi problemi intestinali risultando uno dei protagonisti della seconda giornata. Il finlandese chiude con il tempo di 1.23.828, a “soli” otto decimi dalla prima posizione aiutato anche dalla mescola super morbida, precedendo la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 8 millesimi. Ancora una volta problemi sulla C31 che ha lamentato problemi idraulici costringendola a restare per molto tempo ai box. La nuova monoposto di Hinwil si sta rivelando molto fragile, ed è infatti la vettura che nelle 10 giornate complessive di test ha lamentato più problemi tecnici.

    Problemi anche per la Force India di Nico Hulkenberg costretto a restare ai box per tutta la sessione pomeridiana. Settimo posto finale per il tedesco ex-Williams, davanti al connazionale della Mercedes Michael Schumacher che si è reso protagonista più per le bandiere rosse provocate nella sessione odierna che per i tempi in pista. Per il tedesco un fuoripista e un problema tecnico sulla sua W03 che non è nata proprio sotto i migliori auspici.

    Solo nono tempo per la McLaren di Lewis Hamilton con il tempo di 1.24:111 a  circa 1 secondo e mezzo di ritardo dalla vetta. Il pilota inglese ha totalizzato soltanto 65 giri lavorando diversamente dal compagno di squadra che aveva concentrato il suo lavoro sulla lunga distanza. Per l’anglo-caraibico lavoro mirato più sugli assetti della nuova MP4-27, che come per il resto della truppa monterà le novità più importanti e forse anche definitive nella giornata di sabato.

    Chiudono la griglia le due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado che al contrario degli altri giorni hanno girato molto poco, soltanto 68 giri in due. Per il venezuelano anche un problema al motore che lo ha costretto ai box per gran parte della mattinata.

     

  • F1, Grosjean primo nel day 1 a Barcellona

    F1, Grosjean primo nel day 1 a Barcellona

    E’ iniziata questa mattina sul circuito di Barcellona la terza e ultima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 che chiuderanno il precampionato.

    Il più veloce della prima giornata è stato Romain Grosjean con la Lotus che ha migliorato nell’ultima mezz’ora di prova il tempo fatto segnare nella mattinata di sette decimi, aiutato anche dalle gomme a mescola morbida e chiudendo con il miglior crono di 1.23:252. Il francese è stato insieme a Mark Webber l’unico a migliorare il tempo nella sessione pomeridiana e festeggia cosi al meglio il ritorno in pista della E20 che aveva saltato gli ultimi giorni di prove nello scorso test a causa di alcuni problemi al telaio. Proprio per questo motivo la monoposto è stat equipaggata di alcuni dispositivi che hanno il compito di verificare in questi quattro giorni il corretto funzionamento della scocca.

    Al secondo posto la McLaren di Jenson Button con il tempo di 1.23:510. L’inglese è stato autore del miglior tempo della mattinata con lo stesso crono ottenuto con gomme dure, e si è poi concentrato nel pomeriggio sul lavoro di long-run, anche se i giri in totale sono abbastanza pochi, soltanto 64. La Freccia d’Argento è sembrata comunque molto veloce.

    Romain Grosjean | © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo posto per Sergio Perez che chiude a mezzo secondo dalla vetta con il migliortempo di 1.23:820 su 118 giri. Curiosità per il messicano che ha utilizzato per il suo giro veloce un set di gomme medie proveniente da una fabbrica secondaria e non da quella principale in Turchia, e proprio per questa motivazione risultavano non contrassegnate dalla solita dicitura di colore giallo.

    Alle spalle della Sauber per soli 10 millesimi la Red Bull di Mark Webber, che recupera nel pomeriggio fino ad arrivare alla quarta posizione assoluta. La vettura campione del mondo è stata una delle vetture che ha girato di più in pista, ben 102 giri con un ritmo abbastanza buono.

    Il pilota più attivo in pista invece è stato Nico Rosberg che porta la sua Mercedes in quinta posizione con il migliorcrono di 1.23.992 a sette decimi dalla Lotus di Grosjean. Il lavoro nel team tedesco si è concentrato soprattutto sulla lunga distanza e i 128 giri all’attivo ne sono la dimostrazione. Alle sue spalle in sesta posizione la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne a poco più di un secondo dalla vetta. Come per la McLaren di Button anche per la scuderia di Faenza nel pomeriggio è toccato molto lavoro sui pit-stop rapidi per migliorare l’efficienza dei meccanici durante il campionato.

    A seguire la Force India di Paul Di Resta a un secondo di distacco con il tempo di 1.24.305. Quindi Felipe Massa che chiude alle spalle dello scozzese per soli 13 millesimi. Il brasiliano dopo un lungo stop poco dopo la pusa pranzo ha lavorato sull’assetto della sua F2012 e sullalunga distanza chiudendo con il miglior tempo di 1.24:318.

    Ultime due posizoni per la Catheram di Petrov, che ha sostituito Kovalainen colpito da un’infezione alimentare, e la Williams di Maldonado che a differenza di Rosberg è il pilota che ha effettuato meno tornate.

     

  • F1, test Barcellona: Maldonado il più veloce nel day 3

    F1, test Barcellona: Maldonado il più veloce nel day 3

    Pastor Maldonado ha chiuso al comando la terza giornata di test pre-stagionali sul circuito di Barcellona. Il pilota venezuelano ha confezionato il giro migliore di giornata a mezz’ora dal termine della sessione mattutina in uno stint veloce di tre giri e realizzato con gomme super-soft. Il suo crono di 1:22.391 è poi rimasto imbattuto al pomeriggio in cui il team di Grove ha preferito concentrarsi sulla distanza di gara e realizzando in totale ben 104 giri, proseguendo il programma cominciato nei giorni scorsi da Bruno Senna e Valterri Bottas.

    La Williams FW34 di Maldonado precede di quasi un secondo il sette volte campione del mondo Michael Schumacher che ha anche lui centrato il suo miglior tempo nella mattinata fermando il crono sull’1:23.384 girando però con gomme a mescola media. Il tedesco si è poi concentrato sul passo gara nel pomeriggio totalizzando in totale ben 127 tornate e risultando il pilota più attivo in pista di giornata. Al terzo posto il giapponese Kamui Kobayashi che ha girato sul passo di Schumacher in mattinata ma ha poi dovuto parcheggiare anzitempo la sua Sauber per essere rimasto a corto di carburante. Questo intoppo non gli ha impedito naturalmente di proseguire il suo lavoro dopo la pausa pranzo ma il samurai giapponese non è più riuscito a migliorarsi.

    Pastor Maldonado © Mark Thompson/Getty Images

    Quarto tempo per la McLaren MP4-27 di Jenson Button con il miglior crono di 1:23.918. L’inglese ha realizzato solo 39 giri nella mattinata realizzando la sua miglior prestazione con gomme soft, concentrandosi sui long-run nel pomeriggio coprendo una grande distanza. In totale 114 giri e un buon passo. Al quinto e sesto posto la Toro Rosso di Vergne e la sorella Red Bull con Mark Webber. Per la vettura campione del mondo non è una sorpresa l’ottimo passo gara mentre fa notizia il problema tecnico a trenta minuti sulla sua RB8 che ha costretto l’australiano a chiudere prima la sesione.

    Identico tempo per Felipe Massa, 1:24.771. A differenza di Webber il ferrarista ha ottenuto il tempo con gomme dure mentre il rivale con gomme medie, anche se non sono noti i carichi di carburante. La giornata di Massa e Webber viene accomunata dal fatto che anche il brasiliano ha chiuso anzitempo la sessione causando la fine del turno a pochi minuti dal termine. Chiudono la top-ten dei piloti presenti in pista oggi Di Resta, Glock e Petrov. Proprio il russo è stato l’unico in grado di migliorare il proprio tempo nella sessione pomeridiana senza tuttavia riuscire a schiodarsi dall’ultima posizione.

  • F1, test Barcellona: Hulkenberg comanda la seconda giornata

    F1, test Barcellona: Hulkenberg comanda la seconda giornata

    Nico Hulkenberg è stato il pilota più veloce nella seconda giornata di test pre-stagionali sul circuito del Montmelò. Al tedesco della Force India è bastato il tempo fatto segnare nella mattinata con gomme supersoft per aggiudicarsi la sessione odierna chiudendo con il tempo migliore di 1:22.608. Nel pomeriggio invece l’ex pilota della Williams si è concentrato siu long-run chiudendo con il buon bottino di 112 giri in totale.

    Alle sue spalle la Sauber di Sergio Perez che chiude con soli 40 millesimi di ritardo da Hulkenberg con il tempo di 1:22.648. Buona anche la distanza ricoperta dal messicano, 85 giri, interrotti da un problema agli scarichi della sua vettura nella parte finale della sessione. Nonostante il problema sia stato risolto il pilota di casa Ferrari non è riuscito più a tornare in pista ma il bilancio di questa seconda giornata è comunque buona.

    Al terzo posto il dominatore della prma giornata Sebastian Vettel con il tempo di 1:22.891. In casa Red Bull si è lavorato soprattutto sulla lunga distanza mettendo da parte la prestazione sul giro singolo, e i 104 giri all’attivo ne sono la dimostrazione. Il tedesco nel pomeriggio ha coperto quasi la distanza di un Gran Premio senza mai fermarsi, tant’è vero che ad un certo punto gli unici due piloti rimasti in pista erano Vettel ed Hamilton, che ha percorso ben 120 giri risultando il pilota più attivo in pista. Per lui il sesto posto finale con il tempo di 1:23.806 ad un secondo e due decimi di ritardo, ma sia la Red Bull che la McLaren sembrano essere molto apposto con le rispettive nuove vetture.

    Nico Hulkenberg | © Mark Thompson/Getty Images

    Lavoro un pò diverso per la Ferrari F2012 di Fernando Alonso che ha completato diversi long-run nel pomeriggio per poi montare gomme supersoft e spingere nel finale di sessione. Lo spagnolo idolo di casa è stato dunque l’unico pilota a migliorare, anche se non di tanto, la propria prestazione nel pomeriggio chiudendo con il miglior crono di 1:23.180 in 87 giri complessivi.

    Quinto posto per Daniel Ricciardo con il tempo di 1:23.639. L’australiano ha chiuso con soli 48 giri all’attivo a causa di alcuni problemi sulla Toro Rosso che ne hanno condizionato tutto il pomeriggio. Problemi anche per Rosberg che ha preso il testimone lasciatogli da Schumacher. Il tedesco ha perso tutta la sessione pomeridiana ma aveva girato tantissimo nella mattinata portando a termine gran parte del lavoro programmato. Per lui 82 tornate con il miglior tempo di 1:24.555.

    A seguire il test-driver della Williams Valterri Bottas, al suo esordio in F1 al volante della sua FW34. Il pilota finlandese campione in carica della GP3 ha portato a termine una dura giornata di lavoro con risultati soddisfacenti: i 117 giri dimostrano che la vettura è molto affidabile e inoltre il ritmo di gara è stato abbastanza simile a quello di Bruno Senna nella giornata di ieri. Il miglior giro è di 1:25.738 ed esordio più che positivo.

    Chiudono la classifica Vitaly Petrov al suo primo test con la Caterham al posto di Jarno Trulli e Charles Pic con la “vecchia” Virgin ora Marussia. Assente la Lotus che ha rinunciato ai test a causa di un difetto di fabbricazione dei telai che producono eccessive vibrazioni con l’alta velocità del circuito di Barcellona. Il materiale super leggero usato per la fabbricazione verrà sostituito, sperando così di poter vedere di nuovo il team francese in pista nei prossimi test sempre sul circuito di Barcellona dal 1 al 4 marzo.

  • F1, Alonso chiude i test di Jerez con il miglior tempo

    F1, Alonso chiude i test di Jerez con il miglior tempo

    Il quarto e ultimo giorno di test pre-stagionali sul circuito di Jerez de la Frontera porta la firma della Ferrari di Fernando Alonso. Lo spagnolo blocca il cronometro sull’ 1:18:877, tempo fatto registrare nella mattinata durante uno stint breve di 6 giri e con gomme morbide, quindi molto probabilmente la Ferrari F2012 era stata settata con configurazione da qualifica, anche se il tempo fatto segnare nella giornata di ieri da Rosberg (1.17:613) resta molto lontano.

    Molto merito in questo hanno avuto le nuove componenti aerodinamiche, arrivate direttamente da Maranello, compreso un nuovo sistema di scarichi, che gli ha permesso di abbassare il suo tempo migliore della giornata di ieri di ben un secondo e due decimi. Nel pomeriggio invece a complicare i piani della scuderia di Maranello è stato il ripresentarsi come ieri di un problema idraulico che ne ha limitato il programma di lavoro. Per l’idolo di casa dunque soltanto 39 giri, ma il miglior tempo di giornata fa ben sperare il team e i tifosi.

    Al secondo posto la Toro Rosso di Jean Eric Vergne, che conferma le buone prestazioni della vettura di Faenza, chiudendo però a sette decimi da Alonso. Il francese precede di soli nove millesimi la sorella maggiore Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che come Alonso ha compiuto un programma di lavoro limitato a causa di un problema elettronico che ne ha condizionato tutta la mattinata. Nella sessione pomeridiana ha potuto completare 50 giri riuscendo a risalire fino alla terza posizione.

    Al quarto posto troviamo la McLaren di Lewis Hamilton, staccato anche lui di pochissimo da Vettel, sono infatti soltanto quattro i centesimi che dividono l’anglo-caraibico dal tedesco. Il pilota della Freccia d’Argento non è riuscito a trovare il guizzo per migliorare il tempo della giornata di ieri, ma rispetto ai principali rivali non ha accusato nessun problema tecnico sulla sua vettura e ha potuto completare il suo programma di lavoro compiendo 86 giri con la tranquillità del caso.

    Romain Grosjean chiude la giornata di test al quinto posto, con il tempo di 1.19:729, e piazza la sua Lotus E20 davanti alla Sauber di Kamui Kobayashi, che ha provocato una delle tante bandiere rosse di oggi per una perdita d’olio sulla sua C32. Non è il primo problema che la Sauber accusa in questi test quindi a Hinwil si dovrà lavorare molto sull’affidabilità.

    Molto lavoro anche per la Force India di Nico Hulkemberg che completa il suo programma con 90 giri all’attivo, il migliore dei quali in 1.19:977, a un secondo e uno dalla vetta, ma ancora una volta il pilota più attivo sulla pista è stato Bruno Senna che replica i 125 giri della giornata di ieri portando a termine una simulazione di gara abbastanza incoraggiante e che ha lasciato soddisfatto il team Williams. L’ottava posizione, considerando le nove vetture in totale, è deludente ma si sa, in questo periodo i tempi cronometrati lasciano il tempo che trovano.

    Infine chiude in ultima posizione il nostro Jarno Trulli, al suo primo giorno di test con la nuova Caterham. Molti giri anche per lui che ha avuto la possibilità di prendere confidenza con la nuova macchina, e testare la ritrovata affidabilità della vettura. Assente di giornata la velocissima Mercedes W02 dello scorso anno che ha deciso di chiudere anzitempo i test per concentrarsi sugli ultimi dettagli della nuova monoposto, che vedremo debuttare nei prossimi test a Montmelò il 21 febbraio. Nel team della stella a tre punte la trasferta spagnola ha lasciato in eredità la convinzione di aver lavorato bene con lo sviluppo delle nuove componenti che sulla vecchia macchina hanno funzionato molto bene, il dubbio sarà verificarne appunto il loro comportamento sulla nuova vettura. La novità più importante in questo senso è un sistema molto simile all’ F-duct, ma installato sull’ala anteriore, che dovrebbe permettere un guadagno nella velocità di punta dai cinque agli otto km/h. Staremo a vedere se tale soluzione verrà “copiata” dagli altri team dal momento che la FIA non l’ha considerata illegale.