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  • Muore Sergio Pininfarina, il genio dell’auto

    Muore Sergio Pininfarina, il genio dell’auto

    Finisce oggi la fantastica vita di Sergio Pininfarina: uno tra i più noti designer del mondo e soprattutto uno dei senatori a vita italiani, arrivato all’età di 86 anni, è morto oggi nella sua casa di Torino.

    Il genio dell’auto era nato a Torino l’8 settembre 1926 e la sua carriera iniziò poco dopo la laurea in Ingegneria Meccanica presa al Politecnico di Torino nel 1950, quando ereditò nel 1961 dal padre l’azienda di famiglia e, dopo anni di lavoro, negli anni ottanta diede vita al successo del marchio Pininfarina, che diventò così un punto di riferimento per le migliori macchine sportive, arrivando a disegnare anche per la Ferrari.

    Una vita fatta di grandi soddisfazioni e di grandi successi compreso quello che lo vide a capo di Confindustria dall’88 al ’92 e quando fù nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005. Non bastasse l’ingegnere Sergio Pininfarina fù anche deputato al Parlamento Europeo dal 1979 al 1988.

    Le gioie per l’ottimo andamento dell’azienda e il salto di qualità viene però stroncata momentaneamente nel 2008 quando un terribile lutto colpisce Pininfarina: purtroppo Sergio perde infatti il figlio Andrea, all’epoca amministratore delegato dell’azienda, il quale perde la vita in un tragico incidente stradale mentre si recava al lavoro in sella al suo scooter.

    Sergio Pininfarina

    Nonostante questo tragico evento, la famiglia Pininfarina cerca di riprendersi e continua a dare vita a nuovi modelli di macchina non dimenticando le famosissime Alfa Romeo Spider “Duetto”, Lancia Flaminia, Lancia Flavia coupé, Dino 246 e Fiat “124 Sport Spider” e “Dino Spider”, nate agli inizi della carriera dell’azienda che si è fatta conoscere a livello mondiale come una delle migliori aziende automobilistiche.

    Il senatore a vita ed ex presidente di Confindustria Sergio Pininfarina ci lascia quindi con tanti ricordi e invenzioni geniali; purtroppo l’ingenere era da tempo malato ma fino all’ultimo gli sono stati vicini la moglie Giorgia e i figli Lorenza e Paolo che ora si occuperanno dell’azienda.

  • F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    Quello andato in scena ieri è stato un Gran Premio d’Europa che ha regalato mille emozioni grazie ad un Fernando Alonso super che sul tracciato di Valencia ha raccolto la sua seconda vittoria stagionale, l’unico al momento ad esserci riuscito, che gli ha consentito di balzare in vetta alla classifica Mondiale approfittando anche dei ritiri di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che sono tornati a casa a mani vuote. Il podio è completato da Kimi Raikkonen, ottimo il suo rientro dopo i due anni di inattività, e dal Kaiser Michael Schumacher al quale mancava da 6 anni dal Gran Premio della Cina del 2006 (in mezzo però anche 3 anni di inattività). Le pagelle ai protagonisti del GP Europa 2012.

    Alonso 10 e lode: le lacrime e la commozione sul podio raccontano come meglio non possono lo stato d’animo dello spagnolo della Ferrari dopo la splendida cavalcata che lo ha visto protagonista della rimonta dall’11esima posizione ottenuta in qualifica fino a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. «La più bella vittoria della mia carriera» dirà a fine gara, dal sapore particolare perrchè oltretutto ottenuta in patria. Sfodera dei sorpassi spettacolari ai suoi diretti avversari, uno più bello dell’altro, infiammando il pubblico spagnolo. La fortuna lo aiuta a conquistare la testa della corsa (neanche minimamente immaginabile solo il giorno prima) prima approfittando del pasticcio al box McLaren per sopravanzare Hamilton, poi beneficiando della safety car per portare l’attacco deciso su Grosjean e della rottura di Vettel che gli hanno spianato la strada verso un incredibile successo che ha fatto entusiasmare milioni di tifosi. Un trionfo.

    Raikkonen 9: quatto quatto, zitto zitto, Iceman porta a casa il secondo posto e 18 punti importanti per la classifica mondiale, quanto bastano per dire “Signori, ci sono anch’io”. La sua costanza in gara è da far paura, tiene il ritmo dei vari Hamilton, Alonso e del compagno di squadra Grosjean, gli mancano solo quei 2-3 giri al massimo che fanno la differenza per ritrovare lo smalto di un tempo.

    Schumacher 8: il Leone torna a ruggire. Con una strategia attenta nel preservare le gomme, Schumi ritrova la gioia del podio a distanza di 6 anni e per la prima volta dal suo ritorno in Formula 1, obiettivo questo sfuggitogli almeno un paio di volte. Quale spot migliore di questo, oltre alla pole position conquistata a Montecarlo circa un mese fa, per convincere la Mercedes ad accelerare i tempi del rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione?

    Vettel 10: se non ci fosse stata la safety car e l’inconveniente sulla sua Red Bull che lo ha appiedato proprio alla ripartenza vanificando un weekend fin lì straordinario staremmo qui a parlare di un’altra gara. Pole postion il sabato e ritmo indiavolato la domenica che lo stava lanciando verso una vittoria facile facile. Ma il fato gli ha giocato un brutto scherzo, vedendosi prima annullare praticamente tutto il vantaggio accumulato nei 35 giri percorsi per l’ingresso in pista della safety car, poi assistendo, inerme, allo spegnimento del motore della sua “Lattina Volante”. Sfortunato, avrebbe vinto a mani basse.

    Fernando Alonso © Mark Thompson/Getty Images
    Grosjean 9: per chi non se ne fosse accorto, è stato il secondo pilota più veloce in pista dopo Vettel. Questa volta all’ottima qualifica stava replicando una fantastica gara, vero tallone d’Achille di questa prima parte di stagione del pilota franco-svizzero campione iridato in GP2. Il suo sogno di vincere il primo Gran Premio in carriera poteva concretizzarsi con l’aiuto della safety car che ha azzerato gli oltre 15 secondi di svantaggio che aveva Vettel nei suoi confronti ma il guasto tecnico della sua Lotus subito dopo la “stoccata” di Alonso non glielo ha permesso.

    Hamilton 8: se un pilota, oltre che con gli avversari, deve lottare anche contro i propri meccanici c’è qualcosa che non va. Ogni volta che rientra ai box il pilota inglese si fa il segno della croce sperando che tutto fili liscio. La McLaren ha notevoli problemi di gomme e Lewis si trova costretto a correre tutto il GP in difesa. Nonostante il fattaccio al pit, riesce a risalire e ritornare, anche grazie a circostanze favorevoli, fino alla seconda posizione ma gli pneumatici lo mollano sul più bello a due giri dal termine. Oppone una strenua resistenza prima su Raikkonen e poi su Maldonado che lo manda a sbattere contro le protezioni. Perseguitato.

    Webber 9: come Alonso, anche l’australiano fa una grande gara tutta in rimonta giungendo quarto al traguardo dopo essere partito dalla 19esima posizione e sfiorando addirittura il podio dopo aver tallonato nei giri finali quel leone di Schumacher. Non è sullo stesso livello del suo compagno di squadra ma mette comunque in cascina punti importanti per il Mondiale che lo proiettano in seconda posizione davanti a Vettel e Hamilton e dietro solo al ferrarista.

    Hulkenberg 8: il quinto posto finale è il risultato di un weekend praticamente perfetto, il tedesco della Force India si prende anche la soddisfazione di vincere il duello interno con Paul Di Resta. Le potenzialità per emergere le ha tutte.

    Button 4: Chi l’ha visto? Jenson attraversa una profonda crisi tecnica, i risultati parlano chiaro: un 18esimo, un nono, due 16esimi e un ottavo posto negli ultimi 5 Gran Premi. Che il feeling con la sua McLaren sia ridotto ai minimi termini è sotto gli occhi di tutti, resta da capire il motivo di tale involuzione per il vice campione del mondo in carica

    Maldonado 4.5: 55 giri di grande intensità, rovina tutto quanto di buono fatto commettendo un errore grave nell’ultimo giro che compromette la sua gara e quella di Hamilton cercando di superare l’anglo-caraibico, in crisi con le gomme, in un punto dove era impossibile superare. Una manovra azzardata che gli costa una penalizzazione in gara (retrocesso da decimo a 12esimo nell’ordine d’arrivo) e nel prossimo GP (partirà 10 posizioni più indietro sulla griglia di partenza).

    Meccanici McLaren 0: “errare è umano ma perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Per l’ennesima volta i meccanici inglesi combinano un’altra pagliacciata ai box e per l’ennesima volta a farne le spese è il povero Hamilton, roba da far spazientire anche  un santo. A Woking avevano già preso decisioni drastiche (licenziamento, ndr) nei confronti di alcuni colpevoli, non ci meravigliremmo se ne seguissero altre.

  • F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    Fernando Alonso vince un emozionante Gran Premio d’Europa, teatro dell’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Lo spagnolo, autore di una grande gara che resterà nella storia del circus come lui stesso ha dichiarato: “la mia più bella vittoria di sempre”, conquista il suo secondo successo stagionale, unico ad esserci riuscito dall’inizio del campionato, proprio davanti al pubblico di casa, fondamentale nell’appoggio al connazionale che, aggiudicandosi 25 punti importantissimi dopo il mezzo disastro della gara di Montreal nel GP del Canada, lo riportano nuovamente solitario in vetta alla classifica del Mondiale.

    Sul circuito di Valencia, a differenza delle altre edizioni piuttosto monotone, lo spettacolo questa volta non è mancato. Il pilota della Ferrari infatti, partito 11esimo dopo le deludenti qualifiche del sabato, si è esibito in una rimonta strepitosa recuperando già diverse posizioni alla partenza avvicinandosi alle posizioni di testa a suon di sorpassi. Lo show del ferrarista è partito dopo il primo pit-stop, periodo di gara in cui tutti i piloti che gli stavano davanti non sono riusciti a frenare l’inerzia dell’idolo di casa che per vincere, oltre alla sua bravura, si è dovuto appellare tantissimo anche alla fortuna che ha messo fuori gioco i suoi diretti concorrenti per la lotta al titolo mondiale.

    E’ il caso di Sebastian Vettel, fuori al 34esimo giro mentre si trovava meritatamente in prima posizione dall’inizio della gara, per essere stato appiedato di colpo dalla sua Red Bull dopo l’entrata in pista della safety-car per il contatto che ha coinvolto il pilota della Toro Rosso Jean-Eric Vergne e quello della Catheram di Heikki Kovalainen. Eppure la gara del campione tedesco aveva preso le forme di una passeggiata dopo soli pochi giri dall’inizio del GP, aiutato inaspettatamente dal diretto rivale Hamilton, secondo ma in crisi con le gomme morbide, che faticava a tenere il suo passo, veramente indiavolato. Ma la domenica del pilota della Red Bull è stata a dir poco sfortunata e la rottura della sua RB8 lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

    E la stessa sorte è toccata a Lewis Hamilton che prima, ancora una volta, ha dovuto accusarsi i problemi dei suoi meccanici al pit-stop che hanno faticato a fissare la ruota anteriore sinistra facendogli perdere come al solito molti secondi ma soprattutto la terza posizione a vantaggio di Alonso. Poi, un pò come capitato allo spagnolo nel GP del Canada, i problemi di gomme lo hanno costretto a cedere, dopo una strenua lotta, la posizione in favore di Kimi Raikkonen, e successivamente il contatto con Pastor Maldonando lo ha messo definitivamente fuori gioco, anche se la manovra del venezuelano è apparsa un pò azzardata visto che comunque il sorpasso sull’inglese sarebbe avvenuto sicuramente poche curve più tardi. Due zeri in classifica che pesano tantissimo nell’economia del Mondiale.

    Fernando Alonso © Mark Thompson

    Ma la sfortuna colpisce anche Romain Grosjean, in una gara in cui due ritiri per motivi tecnici da parte delle vetture di testa non si vedevano da tantissimo tempo. Il francese dopo essere stato superato magistralmente da Alonso dopo la ripartenza è riuscito comunque a restargli negli scarichi assaporando la possibilità di un sorpasso che poteva regalargi la prima vittoria in carriera. E invece la sua Lotus E20 cede di colpo per un problema all’alternatore vanificando la sua bella gara che molto probabilmente sarebbe culminata con il suo terzo podio stagionale e un altro risultato positivo.

    Per cui dietro ad Alonso chiude in seconda posizione l’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che comunque ha meritato pienamente il risultato ottenuto, mentre in terza posizione, a completare un podio composto da tre campioni del mondo, ritroviamo il sorriso di Michael Schumacher, che ritorna a festeggiare nella cerimonia post-gara per la prima volta dal suo rientro in Formula 1. Dopo tanti ritiri e altrettanta sfortuna per il kaiser oggi le cose hanno finalmente girato per il meglio consentendogli di ottenere la seconda gioia personale dopo la pole position conquistata sempre sul circuito cittadino, quello più prestigioso di Montecarlo, dimostrando in questa stagione di gareggiare ai livelli che gli competono.

    Ai piedi del podio invece Mark Webber, anche lui autore di una grande rimonta dopo essersi qualificato 19esimo nelle qualifiche. L’australiano non ha brillato, nè tantomeno ha avuto spunti degni della sua fama ma lavorando nell’ombra è riuscito comunque a risalire sfruttando anche le disgrazie degli altri piloti e  conquistare punti importantissimi per la classifica del mondiale che ora lo vede secondo e diretto inseguitore di Fernando Alonso a 20 punti di distacco.

    Ottimo risultato anche per le due Force India di Noco Hulkenberg e Paul di Resta, che chiudono rispettivamente in quinta e settima posizione divisi soltanto dall’altra Mercedes di Nico Rosberg. Ennesima gara incolore per l’altra McLaren di Jenson Button che sta trovando più difficoltà del previsto a trovare il feeling con una MP4-27 che sembra essere più “cucita” addosso al suo compagno di squadra Hamilton, davanti alla Sauber di Sergio Perez  e alla Williams di Pastor Maldonando che nonostante l’incidente con l’anglo-caraibico è riuscito a chiudere in decima posizione nella top-ten. Il venezuelano sarà ascoltato dai commissari a fine gara che prenderanno decisioni in merito all’incidente in questione, quindi la classifica potrebbe subire ancora dei mutamenti.

    Infine Felipe Massa che dopo essere partito a razzo ha chiuso in 16esima posizione a causa dell’incidente al 33esimo giro con Kamui Kobayashi che lo ha costretto a completare tutto un giro con una gomma forata per rientrare ai box e cambiarla. Il giapponese è invece stato punito dalla Commissione di gara ma ha chiuso lo stesso la sua gara anzitempo per un ritiro.

  • Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Vettel pole a Valencia, disastro Ferrari fuori dalla top ten

    Co un giro sensazionale Sebastian Vettel sbaraglia la concorrenza conquistando la pole position del Gran Premio d’Europa, ottavo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito ricavato nella zona portuale di Valencia, il pilota tedesco campione del mondo in carica ha piazzato la sua Red Bull davanti a tutti ottenendo il miglior tempo di 1:38.086 ipotecando di fatto la vittoria per domani considerata la migliore messa a punto della sua vettura e la tortuosità del circuito che rende i sorpassi difficili. Con la pole ottenuta, la terza in stagione, Vettel raggiunge quota 33 eguagliando due monumenti della Formula 1 come Jim Clark e Alain Prost.

    A completare la prima fila Lewis Hamilton, forse l’unico che domani quantomeno potrebbe dare fastidio al bicampione del mondo per la vittoria del Gran Premio. Il pilota anglo-caraibico della McLaren spera di ripetere la gara di due settimane fa in Canada quando, partito dalla seconda piazza in griglia, riuscì con una gara condotta in maniera impeccabile e con la testa a sopravanzare il tedesco salendo sul gradino più alto del podio a Montreal. 1:38.410 il tempo di Hamilton ottenuto proprio all’ultimo tentativo disponibile, 3 decimi da Vettel che per essere colmati sarà necessario tutto il talento del campione del mondo 2008 attuale leader del Mondiale. In ogni caso la McLaren è sembrata un pò patire le gomme a mescola morbida con le quali ha realizzato il tempo, al contrario le medium sembrano lavorare a meraviglia sulla MP4-27.

    Seconda fila inedita con un Pastor Maldonado sempre più in rampa di lancio e un ottimo Romain Grosjean che alterna splendide qualifiche a deludenti corse. Il venezuelano, che ha riportato la Williams ad un successo che mancava da 7 anni, ha ottenuto il terzo tempo a 65 millesimi da Hamilton e domani partirà dietro gli scarichi di Vettel mentre lo svizzero con passaporto francese della Lotus ha battuto per l’ennesima volta in qualifica il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen che scatterà dalla quinta posizione. Un divario quello tra i due piloti Lotus impercettibile (solo 8 millesimi). A seguire le due vetture inglesi, Nico Rosberg con la prima Mercedes e Kamui Kobayashi su Sauber che ha avuto la meglio sul compagno di team Sergio Perez (15esimo). Nella top ten entrambe le Force India che qui a Valencia hanno fatto passi in avanti con Nico Hulkenberg che partirà ottavo e Paul Di Resta decimo. Chiuso a sandwich tra le vetture indiane del magnate Vijay Mallya l’altra McLaren guidata da Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la sua Freccia d’Argento ma che a differenza delle ultime tre qualifiche è riuscito a rientrare tra i primi 10 accusando un ritardo di 7 decimi dal poleman Vettel.

    Hamilton, Vettel e Maldonado © Vladimir Rys/Getty Images
    Male, anzi, malissimo le Ferrari eliminate entrambe nella seconda sessione. Se per Felipe Massa è diventata ormai un habituè quella di non partecipare alla Q3, per Fernando Alonso essere estromesso dalla lotta per la pole position è una novità alla luce anche dei progressi e dei passi in avanti fatti registrare dalla scuderia di Maranello recentemente. Il pilota spagnolo partirà dalla 11esima piazza, il brasiliano partirà due posizioni più indietro, in 13esima. Quella di domani per le due Rosse sarà una gara tutta d’attacco e in salita. Anche le Ferrari, come le McLaren hanno mostrato di andare meglio con le gomme a mescola dura e di soffrire le soft. Tra la morsa dei due ferraristi partirà Michael Schumacher, anche lui in affanno e sempre alla ricerca di costanza in gara.

    Oltre a quella di Alonso, la sorpresa della giornata è stata l’eliminazione di Mark Webber addirittura nella prima sessione. Il pilota australiano partirà dalla 19esima posizione a causa di alcuni problemi riscontrati sulla sua Red Bull sistema Drs che non gli ha permesso di eguagliare le velocità raggiunte dalle altre vetture. Chiudono lo schieramento le due Hispania di Pedro De La Rosa e Narain Karthikeyan e le due Marussia di Charles Pic e Timo Glock. Domani la partenza è fissata alle 14:00.

  • Hamilton-McLaren e il rinnovo spinoso

    Hamilton-McLaren e il rinnovo spinoso

    Nonostante la bella e importante vittoria di domenica nel Gran Premio del Canada, in casa McLaren non può che tenere ancora banco la questione sul rinnovo di contratto di Lewis Hamilton. L’inglese, fresco di trionfo a Montreal e settimo vincitore diverso su sette gare disputate di questo avvincente Mondiale 2012 di Formula 1, è ora leader della classifica mondiale con due punti di vantaggio sullo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso.

    Il contratto che lo lega alle Frecce d’argento scadrà alla fine di questa stagione e le voci su un suo possibile futuro appaiono molto discordanti. Nel week-end di Montecarlo, che ben tre settimane fa ha ospitato il Gran Premio di Monaco il quotidiano inglese “The Guardian” aveva lanciato un indiscrezione secondo la quale il team di Woking sarebbe disposto a offrire al campione inglese un rinnovo di cinque anni a 30 milioni di dollari a stagione per un investimento che portebbe nelle casse del campione del mondo 2008 la cifra astronomica di 150 milioni di dollari. In più andrebbero ad aggiungersi gli eventuali bonus che porterebbero Hamilton ad essere il pilota più pagato della Formula 1 proprio davanti al suo ex compagno di squadra Fernando Alonso.

    Ma la riformulazione del contratto prevederebbe anche la rivisitazione dei diritti d’immagine e della gestione degli sponsor personali, che il manager di Hamilton, Simon Fuller, vorrebbe in favore del suo assistito. Ma a questo fanno da contraltare le dichiarazioni proprio nei giorni scorsi del presidente della McLaren Ron Dennis, che aveva ammesso che a queste cifre il rinnovo del pilota potrebbe complicarsi di molto. Il capo della scuderia inglese infatti ha fatto capire a chiare lettere che il problema principale sul rinnovo è esclusivamente economico in quanto il contratto che attualmente lega Hamilton con la McLaren era stato firmato quando la situazione dell’economia mondiale era ben diversa, anche se le cifre sono nettamente più basse. Lo stipendio annuale dell’anglo-caraibico infatti si aggira sui 14 milioni di dollari (circa 17 milioni di euro), il che significa che l’ingaggio alle cifre precedentemente descritte verrebbe addirittura raddoppiato: ” E’ pagato con cifre molto alte, anche più di me. E’ una situazione complessa. Il contratto che sta per scadere era stato firmato quando l’economia era un po’ diversa, dunque ora serve un po’ di equilibrio”. 

    Per cui proprio il patron del team non ha escluso un suo addio a fine stagione: “E’ normale che si guardi intorno. Lui valuterà tutto ciò, noi guarderemo anche a chi è disponibile”. Ma non è un mistero che sia Dennis, sia Martin Whitmarsh, team principal della McLaren, confidino nel lungo rapporto che ha legato sin dagli inizi della sua carriera Hamilton con la scuderie inglese per far si che un accordo alla fine venga trovato. Anche se l’entourage dell’inglese sta prendendo tempo, per cercare di capire se possano presentarsi altre opportunità dalle altre scuderie di vertice. In questo senso Red Bull, Mercedes e anche la stessa Ferrari stanno alla finestra, forti della consapevolezza di essere le uniche scuderie che al momento potrebbero garantire cifre importanti aggiunte alla competitività della vettura.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    La Red Bull è da tempo sulle tracce del pilota inglese con il quale vorrebbe formare un dream team con il tedesco Sebastian Vettel ma Helmut Marko, numero uno del team anglo-austriaco frena su questa possibilità non considerando il pilota inglese adatto alle caratteristiche del team: “E’ chiaro che in questo momento Hamilton sta valutando le sue alternative, ma anche essendo il pilota più forte devi essere tu ad adattarti alla struttura del team e non il contrario”, questo in riferimento chiaramente al fatto che Hamilton vuole essere il leader del proprio team mentre a Milton Keynes hanno già il loro pilota di punta ovvero Vettel. In più Marko ha fatto intendere di voler continuare con Mark Webber nel ruolo di “numero due” della squadra, negando i contatti di quest’ultimo con la Ferrari e chiudendo le porte ad Hamilton.

    Ma anche in Ferrari si vive una situazione simile con l’intoccabile Alonso che ha già vissuto un’esperienza a dir poco infernale con Lewis ai tempi della McLaren. Per cui la Rossa eviterebbe volentieri di ripetere gli screzi dei due del 2007 anche se il loro rapporto è tornato alla normalità e Felipe Massa è sempre in situazione precaria all’interno del team di Maranello. Per quanto riguarda invece la Mercedes, Norbert Haug ha fatto più di un pensierino sul pilota inglese, forte anche della partnership di Mercedes con il team di Woking. Il team tedesco starebbe pensando di lasciare la restante parte del pacchetto azionario della McLaren al team inglese pur di assicurarsi le prestazioni dell’anglo-caraibico che andrebbe a far coppia con Nico Rosberg a discapito di Michael Schumacher, che sempre per un intreccio del destino tornerebbe alla Ferrari al posto di Massa (?). Ma siamo sicuri che Hamilton lascerebbe la McLaren per un team che attualmente non dimostra di avere la stessa competitività?

    Certo è che per la McLaren sarebbe davvero un errore lasciarsi scappare un Hamilton come quello visto in Canada, ma anche in questo inizio di stagione in cui come mai prima d’ora è andato a punti con una regolarità straordinaria. E’ vero che la vittoria è giunta solo al settimo appuntamento, ma in tutte le gare ha saputo raccogliere punti importanti portando a casa sempre il massimo delle sue potenzialità e anche oltre. Ed è grazie a questo lavoro se ora si trova in testa alla classifica del campionato.

  • F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    Lo aveva predetto alla vigilia e alla fine così è stato. Lewis Hamilton si aggiudica un mirabolante Gran Premio del Canada, il settimo appuntamento Mondiale dell stagione 2012 di Formula 1 ,conquistando la sua prima vittoria stagionale e divenendo il settimo vincitore diverso del campionato su sette gare disputate. Il campione anglo-caraibico dà spettacolo in pista dimostrandosi aggressivo come sempre, ma anche freddo e calcolatore quanto basta per sfruttare il potenziale della sua McLaren capitalizzando al massimo la strategia di gara di due soste che gli ha permesso di arrivare nel finale di gara nelle migliori condizioni per vincere la gara.

    Impossibile ripetere a Montreal la strategia di una sola sosta vista a Montecarlo, e il team di Woking questa volta è bravissimo a capirlo. L’inglese infatti dopo il sorpasso su Alonso al primo pit-stop, si ferma nuovamente a 19 giri dalla fine per cambiare i suoi pneumatici ormai a fine vita, al contrario dello spagnolo e di Vettel, che invece decidono di rimanere in pista fino alla fine avendo effettuato un solo pit-stop. Scelta sbagliata perchè Hamilton con un passo da qualifica e di un secondo inferiore ogni giro li rimonta nel giro di poche tornate e li sorpassa con estrema facilità sfruttando il DRS sul rettilineo del Casinò e la maggior freschezza delle sue gomme soft. Dopodichè è un gioco da ragazzi per il campione del mondo 2008 controllare la gara e arrivare agevolmente a tagliare il traguardo indisturbato, conquistando la 19esima vittoria della carriera che gli vale il ritorno al primo posto solitario in vetta alla classifica di un Mondiale equilibrato come non si era mai visto prima.

    Alle spalle di Hamilton troviamola Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez che completano un podio insolito stravolgendo ciò che si è visto in gara fino a 10  giri dal termine. Infatti sia  il francese che il massicano sfruttano la strategia sbagliata della Ferrari e grazie alle gomme supersoft montate nel finale superano lo spagnolo conquistando rispettivamente la seconda e la terza posizione. La strategia di una sola sosta dei due giovani piloti è la stessa di quella della Ferrari ma le tempistiche nei pit-stop li avvanatggiano notevolmente permettendogli di cogliere un grandissimo risultato, che per entrambi significa il secondo podio stagionale.

    Lewis Hamilton © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Quarto posto per Sebastian Vettel che riesce a a rimediare all’errore della strategia rientrando nei giri finali per un’altra sosta ai box e montare gomme nuove. Scelta che gli ha permesso almeno di raggiungere Alonso e di chiudere in quarta posizione. A poco vale la consolazione di aver fatto segnare il tempo più veloce della gara proprio all’ultimo giro in 1:15.752, che anzi aumenta ancora di più il rammarico di aver perso un podio nettamente alla portata. In casa Ferrari non ha pagato l’azzardo di aver optato in corsa per un solo pit-stop e Fernando Alonso non ha potuto evitare l’inevitabile crollo delle gomme. Cosi si è ritrovato dall’essere primo fino al 64esimo giro al quinto posto finale, che non soddisfa certamente gli uomini di Maranello, che comunque hanno rischiato il tutto per tutto.

    Alle spalle del ferrarista l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che per poco non riesce a beffare anche lui nel finale Alonso, arrivatogli davanti per soli quattro decimi. Il tedesco porta ancora punti preziosi al team in una giornata non pèroprio positiva mentre nell’altra parte del box Michael Schumacher deve fare ancora i conti con la sfortuna. Dopo i tanti problemi e i ritiri di inizio stagione il tedesco ne aggiunge ancora un altro qui a Montral questa volta per un problema al DRS che rimane aperto facendogli perdere carico erodinamico e costringendolo al ritiro.

    Settimo Mark Webber che dopo un inizio di gara abbastanza incoraggiante al passo dei primi tre, perde di consistenza con il passare dei giri e conclude una gara passata nell’anonimato nonostante una Red Bull abbastanza efficace. Dietro di lui la Lotus di Kimi Raikkonen, che questa volta perde il confronto diretto in famiglia con Grosjean, e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi. Sia per il eam francese che per quello elvetico comunque punti preziosissimi per il cammino nel Mondiale.

    In decima posizione chiude la top-ten la Ferrari di Felipe Massa. Il brasiliano dopo un avvio aggressivo ed arrembante commette l’errore cruciale per la sua gara nelle fasi iniziali andando in testacoda alla prima curva rovinando irrimediabilmente il suo set di gomme supersoft e rendendo da li in poila sua gara tutta in salita. Il paulista precede le due Force India di Paul  Di Resta e Nico Hulkenberg, che non sono riuscite a rispettare le premesse del week-end. Gara da dimenticare per Jenson Button, 16esimo al traguardo e mai protagonista per tutto il week.end.

  • F1, Vettel pole a Montreal. Alonso terzo tempo

    F1, Vettel pole a Montreal. Alonso terzo tempo

    Sebastian Vettel conquista la pole position del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento della stagione. Il pilota della Red Bull si conferma il più velocedella giornata avendo ottenuto il miglior tempo sia nelle terze libere della mattina e nelle tre le sessioni di qualifica, girando nel tempo migliore di 1.13:784 che gli è valso la prima posizione. Il campione tedeco si è trovato decisamente a suo agio sul circuito canadese di Montreal ed è stato l’unico pilota a scendere sotto il muro dell 1.14. portando a casa la seconda pole position stagionale dopo quella ottenuta sul circuito di Sakhir in Baharain, 32esima della carriera, che gli permettere di raggiungere al quinto posto nella classifica di tutti i tempi il grande Nigel Mansell, ad una sola pole da Alain Prost e Jim Clark.

    Il campione del mondo in carica si lascia alle spalle l’inglese della McLaren Lewis Hamilton, staccato di 303 millesimi dalla Red Bull, che non è riuscito a ripetere i tempi fatti registrare nella giornata di ieri in cui aveva dominato entrambe le sessioni di prove libere. Il pilota della McLaren ha sofferto più del previsto l’aumento della temperatura dell’asfalto che ha causato un degrado maggiore degli pneumatici, cosa che non gli ha permesso di portarsi davanti a tutti nonostante la pole sembrasse alla sua portata. Terza posizione per la Ferrari di Fernando Alonso, che ha chiuso a soli 64 millesimi dall’anglo-caraibico portandosi alle sue spalle ad aprire la terza fila. Lo spagnolo grazie alle novità tecniche introdotte dal team di Maranello ha potuto però lottare fino alla fine con i primi due per un posto almeno in prima fila e domani sarà sicuramente protagonista per le posizioni di vertice.

    Sebastian Vettel © ROGERIO BARBOSA/AFP/GettyImages

    Insieme a lui scatterà dalla seconda fila l’altra Red Bull di Mark Webber ma a mezzo secondo dal compagno di squadra. Alle spalle dell’australiano la Mercedes di Nico Rosberg che precede di soli 6 centesimi l’altra Ferrari di Felipe Massa, alla sua migliore qualifica della stagione. Poi la Lotus di Romain Grosjean che salva la faccia al team di Enstone portando akmeno una vettura nella top-ten. Il francese partirà quinto mentre il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, che quest’anno era sempre partito nella top-ten, non è riuscito a qualificarsi per la Q3 e domani sarà costretto a apartire dalla 12esima posizione.

    Ottava l’ottima Force India di Paul Di Resta che conferma i progressi visti sulla vettura indiana nella giornata di ieri riuscendo a passare nell’ultima qualifica e chiudere davanti a colleghi ben più quotati come Michael Schumacher, non ad un secondo di distacco, e Jenson Button. Il pilota inglese della McLaren è l’unico ad aver optato per una strategia differente rispetto agli altri piloti di testa, utiliizzando un set di gomme soft per il suo unico tentativo in Q3. Domani quindi sarà l’unico nei primi dieci che partirà con la mescola più dura, gli altri naturalmente tutti con gomma supersoft.

    Da segnalare l’unico incidente per Pastor Maldonado, che nel tentativo di migliorare il suo tempo nella Q2 e passare alla qualifica successiva è andato a toccare contro il Muro dei Campioni danneggiando la sospensione posteriore destra della sua Williams e rovinando la sua sessione. Perciò domani scatterà dalla 17esima posizione dalla nona fila.

  • F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    F1, Hamilton domina le libere a Montreal

    Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito di Montreal, intitolato a Gilles Villeneuve il pilota inglese della McLaren ha firmato il miglior tempo sia nella prima che nella seconda sessione fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:15.259, migliorando di oltre tre decimi il tempo fatto segnare nella mattinata. L’anglo-caraibico dimostra dunque di avere un ottimo feeling su questo circuito dove ha già vinto due volte e ottenuto altrettante pole position, ma deve fare attenzione alla Ferrari che sul circuito canadese sembra aver trovato un bilanciamento perfetto.

    Alle spalle dell’anglo-caraibico infatti troviamo le due Rosse di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo staccato di pochi millesimi, 54 per la precisione grazie al tempo di 1:15.313 che lo colloca alla fine della prima giornata di prove in seconda posizione. Il brasiliano invece si ferma ad un decimo e mezzo dal tempo migliore in assoluto ma dimostra dei progressi notevoli, soprattutto dopo la prima sessione, in cui non è riuscito ad andare oltre la 12esima posizione. Il team di Maranello ha testato le nuove componenti aerodinamiche che sembrano aver dato i loro frutti, come la nuova versione degli scarichi molto simile a quella della McLaren.

    Quarto posto per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che prima della pausa pranzo ha chiuso con il secondo miglior tempo, migliorato nel pomeriggio di un solo decimo. In Red Bull si sono concentrati moltissimo sui test aerodinamici, vistose sono state infatti le appendici aerodinamiche che sono servite per provare le nuove componenti portate qui a Montreal, soprattutto la nuova ala anteriore. Il compagno di squadra Mark Webber invece non è riuscito a fare meglio della 12esima posizione.

    Lewis Hamilton © STAN HONDA/AFP/GettyImages

    Ottima sessione di prove per le Force India e le Sauber. Al quinto posto troviamo infatti Paul Di Resta che precede Kamui Kobayashi che si piazza sesto. Nico Hulkenberg con la seconda delle Force India chiude in ottava posizione appena dietro al connazionale Michael Schumacher che porta la sua Mercedes in settima posizione. Undicesimo, appena fuori dalla top-ten, il messicano Sergio Perez. La seconda delle McLaren, quella di Jenson Button, è nona ma l’inglese è rimasto per molto tempo ai box soprattutto in mattinata per risolvere un problema al cambio della sua MP427. Alle spalle dell’inglese chiude la top-ten in decima posizione l’altra Mercedes di Nico Rosberg.

    Giornata poco positiva per la Lotus che con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen non è andata oltre la 14esima e la 15esima posizione. Male anche Pastor Maldonando che chiude in 13esima posizione mentre il compagno di squadra Bruno Senna ha avuto l’ “onore” di testare il cosiddetto “Muro dei Campioni” nella prima sessione perdendo anche la possibilità di provare la nuova ala posteriore.

    La tanto attesa pioggia si è fermata a pochi chilometri dal circuito, e nonostante il cielo coperto da nuvole molto grigie, tutti i team hanno avuto la possibilità di provare tranquillamente con condizioni di pista totalmente asciutta, quindi i piloti hanno potuto provare maggiormente gli pneumatici soft grazie alle temperature relativamente più basse. Le condizioni metereologiche per domani e domenica però potrebbero cambiare regalando pole e gara su pista bagnata.

  • F1 a Montreal, in Canada si cerca il settimo vincitore della stagione

    F1 a Montreal, in Canada si cerca il settimo vincitore della stagione

    A due settimane di distanza dall’ultimo GP di Monaco, corso sulle stradine di Montecarlo, dopo una settimana di pausa la Formula 1 fa tappa a Montreal dove domenica si correrà la 42esima edizione del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento della stagione.

    Si arriva oltroceano dopo un Gran Premio di Monaco vinto da Mark Webber e che ha rispettato le premesse della vigilia regalando al Mondiale il suo sesto vincitore diverso in altrettanti GP disputati, anche se solo la Red Bull è riuscita a piazzare due piloti sul gradino più alto del podio, e un campionato che così equilibrato non lo si vedeva da anni. Dunque anche il GP del Canada si preannuncia molto equilibrato e sicuramente più avvincente rispetto a quello di Montecarlo, visto che le caratteristiche del circuito monegasco favorivano poco lo spettacolo.

    CARATTERISTICHE DI MONTREAL – Il circuito di Montreal, intitolato alla memoria di Gilles Villeneuve, misura 4,361 km da percorrere per ben 70 volte, ed è sicuramente un circuito che favorisce i sorpassi, dunque lo spettacolo in pista grazie alle sue caratteristiche, con lunghi rettilinei preceduti da staccate al limite, soprattutto quello finale del “Casino” prima dell’ultima chicane che conduce al traguardo dove sarà collocata anche l’unica zona DRS, che permetterà ai piloti di sfruttare maggiormente la scia degli avversari davanti. Proprio per questo motivo bisognerà trovare il giusto compromesso tra velocità sui rettilinei e guidabilità nelle curve, che come a Montecarlo sono qusi prive di vie di fuga, con i muretti molto vicini alla pista. Il più famoso, neanche a dirlo, è il “Muro dei Campioni”, cosi denominato per  i numrosi incidenti che hanno coinvolto campioni del presente e del passato.

    Montreal F1 © Clive Rose/Getty Images

    GOMME, ANCORA SOFT E SUPERSOFT – Così come a Montecarlo, anche a Montreal le mescole portate dalla Pirelli saranno le più morbide, ovvero la Supersoft, con scritta rossa sulla spalla, e la Soft, con dicitura gialla. Qui a differenza del Principato, si avrà un degrado degli pneumatici decisamente maggiore a causa delle velocità medie sul giro più elevate rispetto a Monaco, nonostante entrambi i circuiti siano classificati come tracciati cittadini. La sceltà è stata dettata per dare più spazio alla prestazione pura rispetto a quanto fatto nello scorso GP, dove i piloti erano limitati dalle velocità medie molto basse che non consentivano di scaricare tutta l’energia necessaria sugli pneumatici. Per cui possiamo accantonare l’idea di assistere ad una gara con un solo pit-stop per pilota.

    METEO, ANCORA INCOGNITA – Molto importanti saranno ancora una volta le condizioni atmosferiche, sempre pazze in questo periodo dell’anno, che avranno un ruolo fondamentale nello svolgimento del Gran Premio. In questo senso possiamo ricordare come anche lo scorso anno la gara si corse in condizioni da bagnato estremo, tanto che la Direzione di gara fu costretta a sospendere la corsa per un paio d’ore per l’impraticabilità del circuito. Alla fine, a pista quasi completamente asciutta, la scelta di montare la gomma giusta nel momento giusto permise a Jenson Button di vincere il Gran Premio nonostante sei soste ai box. Anche quest’anno quindi occhio al meteo.

    I BOOKIES NON SI SBILANCIANO – Molto equilibrio in campionato, quindi anche i possibili favoriti per la vittoria del GP restano un’incognita. La Ferrari arriva bene al week-end d’oltroceano con Fernando Alonso in testa alla classifica del Mondiale e sempre più quotato dai bookmakers per la vittoria finale. In effetti le prestazioni della vettura di Maranello da inizio stagione sono notevolmente migliorate ma quest’anno più che mai ogni gara ha una storia a parte. Attenzione anche a Lewis Hamilton, vincitore del GP nel 2008 e per tre volte poleman nelle qualifiche, che nei giorni scorsi si è proclamato come sicuro settimo pilota vincente del campionato anche se le prestazioni della McLaren, al contrario della Ferrari sono leggermente in fase calante. E occhio anche a Jenson Button, vincitore di una corsa pazza lo scorso anno. Resterà da valutare invece il lavoro della Red Bull dopo che la FIA ha proibito il fondo ideato dal genio Adrian Newey, con dei buchi nella parte posteriore della vettura, dietro le ruote, che garantivano una stabilità della vettura giudicata irregolare. Per cui il week-end di Montreal rappresenta una sorta di inizio per il team anglo-austriaco, che dopo le difficoltà di inizio stagione aveva avuto una ripresa abbastanza convincente.

    PROGRAMMA DEL GP – Il week-end di Montreal si aprirà con le prime libere del venerdì che scatteranno alle ore 10:00 locali (16:00 italiane), e proseguiranno con le seconde libere delle 14:00 (20:00 ora italiana). Sabato la definizione degli ultimi dettagli con le terze libere alle ore 10:00  (16:00), e alle 13:00 (19:00) scatterà la lotta lla pole position. Alle 14:00 locali (20:00) ci sarà la partenza del GP in diretta su Rai 2 e dopo 25 minuti circa ci sarà il passaggio su Rai 1, Rai che ha perso i diritti televisivi della Formula 1 acquistati, a partire dalla prossima stagione, in esclusiva da Sky.

  • F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    Il Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1, non smentisce le attese e regala al campionato il sesto vincitore diverso su altrettante gare disputate. Mai nella storia si era verificata una simile circostanza e tra le stradine di Montecarlo questa volta è toccato a Mark Webber salire sul gradino più alto del podio vincendo il GP più prestigioso del circus bissando il successo ottenuto sempre sullo stesso tracciato nel 2010. Per l’australiano è il nono centro in carriera mentre la Red Bull conferma la tradizione favorevole sul tracciato monegasco vincendo per il terzo anno consecutivo. Doppia soddisfazione per il team anglo-austriaco visto che dei sei piloti vincenti delle prime sei gare, due sono del team di Milton Keynes.

    Webber dunque conferma le regola che nella maggior parte dei casi vuole vincente il pilota che parte dalla pole position. Le anguste strade del Principato infatti non hanno regalato emozioni in termini di sorpassi ma una sfida al millesimo di secondo per i primi sei piloti che hanno chiuso la gara racchiusi in altrettanti secondi. Bastava semplicemente partire bene e mantenere la prima posizione e in questo il pilota della Red Bull è stato davvero bravo, gestendo poi bene la gara controllando alla perfezione il consumo degli pneumatici. Soltanto la pioggia poteva mischiare le carte in tavola ma, ampiamente annunciata nei giorni scorsi, alla fine non è arrivata, anzi ha lasciato terminare la gara per poi scatenarsi dopo il GP. Le poche gocce cadute nel finale non hanno regalato altre emozioni, e infatti le posizioni che si erano stabilizzate dopo i pit-stop di tutti i piloti non sono più cambiate.

    Alle spalle dell’australiano Nico Rosberg ha sperato nel colpaccio nel finale di gara senza però riuscire a trovare la zampata giusta per portare la sua Mercedes W03 davanti all’avversario. D’altronde il GP era quello meno adatto per riuscire nell’impresa ma al tedesco va comunque il merito di aver sempre messo pressione al leader della corsa restandogli incollato negli scarichi dall’inizio alla fine. Il distacco a fine gara era racchiuso appunto a soli 6 decimi di secondo.
    Bene anche Fernando Alonso che sale sul gradino più basso del podio conquistando una meritata terza posizione. Lo spagnolo, in una gara praticamente con zero sorpassi, è stato abile a sfruttare il gioco delle soste per sopravanzare la McLaren di Lewis Hamilton, sfruttando l’unico giro con pista libera davanti a sè per stampare i parziali record nei primi due settori, che gli sono valsi la medaglia di bronzo finale. L’asturiano conquista ancora una volta punti pesantissimi portandosi da solo in vetta alla classifica del Mondiale con 76 punti, 3 in più di Sebastian Vettel.

    Al tedesco, che fino a poche ore fa era in testa in coabitazione con il pilota della Ferrari, va comunque dato il merito di aver corso una ottima gara che per poco non rischiava di portare a casa con la vittoria. Seb infatti con una scelta di gomme totalmente differente da quella dei primi ha avuto la possibilità di montrare una mescola diversa, la soft, da tutti gli altri per non aver effettuato giri cronometrati nella Qualifica 3, portandolo fino a 20 giri dal termine in testa alla gara. A quel punto si sperava nell’arrivo della pioggia che gli avrebbe permesso di effettuare un’unica sosta e montare pneumatici da bagnato, situazione che in effetti non si è verificata, ma la strategia ha comunque pagato visto che il campione del mondo in carica si è ritrovato con due posizioni guadagnate ai danni di Lewis Hamilton e Felipe Massa.

    Mark Webber © BORIS HORVAT/AFP/GettyImages

    L’inglese ancora una volta è stato quello che nel giro dei pit-stop ci ha rimesso di più, perdendo la posizione in favore sia di Alonso che di Vettel. Il pilota della McLaren dalla terza posizione finale chiude soltanto quinto ma sembra tuttavia aver colto il massimo risultato con una Freccia d’Argento che al contrario di inizio stagione non sembra proprio essere il massimo della competitività. Al contrario il brasiliano della Ferrari nonostante la sesta posizione alle spalle dell’anglo-caraibico, esce dal week-end francese con il sorriso a 32 denti per aver disputato una gara di tutto rispetto e finalmente all’altezza delle prime posizioni, conquistando in maniera molto convincente, e per la seconda volta in stagione dopo il Gran Premio del Bahrain, punti importantissimi per la classifica personale e della Ferrari. A punti, ma staccate di un’eternità, anche le due Force India di Paul Di Resta e Nico Hukenberg rispettivamente in settima e ottova posizione. Ottimo risultato per il team indiano.

    Grande delusione invece per la Lotus che coglie soltanto la nona posizione con l’unica vettura superstite di Kimi Raikkonen. Il finlandese conferma i problemi di gomme accusati durante tutto il week-end dimostrando di avere su questo circuito cittadino molto impegnativo ancora un pò di ruggine addosso dopo tre anni di inattività. Il compagno di squadra Romain Grosjean invece si auto-elimina già in partenza, compiendo una manovra al limite del regolamento scontrandosi prima con Alonso e poi con Michael Schumacher. L’unico ad uscire dalla corsa però è proprio lui che a fine gara sarà ascoltato dai commissari assieme al tedesco in merito alla manovra che ha causato anche l’uscita in pista dell’unica safety-car della corsa.
    Capitolo Schumi. In Mercedes si stanno chiedendo cosa sarebbe potuto succedere se il Kaiser fosse partito dalla prima posizione conquistata meritatamente nelle qualifiche di ieri. Anche perchè il sette volte campione del mondo ha dimostrato di avere un passo in linea con i tempi dei primi, almeno fino al momento del suo ritiro probabilmente per un problema al cambio causato dal contatto in partenza con Grosjean anche se manifestatosi a distanza di diversi giri.

    Week-end nero anche per Jenson Button, fuori nella Q2 nelle qualifiche del sabato e ritirato nel finale dopo una gara corsa alle spalle della Caterham di un ottimo Heikki Kovalainen, che pareggia la prestazione di Jarno Trulli del 2010, in cui portò la vettura ex-Lotus, nel miglior piazzamento stagionale della scuderia con la 13esima posizione. All’inglese invece soltanto la delusione di aver ottenuto il secondo ritiro stagionale che allontana sempre di più dalla testa della classifica generale. Il vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna Pastor Maldonado, dopo la penalizzazione nelle qualifiche del sabato e la retrocessione dalla nona alla 19esima posizione, chiude la sua gara già alla prima curva sempre a causa del contatto iniziale con Grosjean, mentre le luci dei riflettori nel team di Groove questa volta sono puntati tutti sul compagno di squadra Bruno Senna, che chiude la gara nella top-ten in decima posizione. Stessa sorte di Maldonado anche per Kamui Kobayashi, che termina la corsa “decollando” sulle protezioni dopo il contatto con il pilota francese della Lotus.

    Amarezza nel box Toro Rosso. Daniel Ricciardo si ritira al 66esimo giro, mentre Jean-Eric Vergne dopo una gara eccellente perde la settima posizione per la scelta azzardata di montare gomme intermedie nel finale, scelta che però non ha pagato visto che la pioggia è si arrivata ma dopo la bandiera a scacchi. A Sergio Perez invece la consolazione di aver realizzato il giro più veloce della gara con il tempo di 1:17.296. Per il messicano anche una penalizzazione per aver tagliato pericolosamente la strada a Raikkonen nel tentativo di rientrare ai box, senza fortunatamente nessuna conseguenza per i piloti in pista.