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  • Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Sebastian Vettel partirà in pole position nel Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Sul circuito di Suzuka il campione tedesco ha conquistato la quarta pole della stagione grazie ad una qualifica dominata sin dalla prima sessione e chiusa con il miglior crono di 1:30.839, unico pilota tra l’altro ad essere riuscito a scendere sotto il muro dell’1:31, dimostrando un grande feeling con il tracciato giapponese sul quale ha piazzato la quarta pole position di fila sulle 34 ottenute in carriera.

    La prima posizone del tedesco dopo la qualifica era stata messa in discussione dai commissari di gara che hanno indagato sul suo comportamento nell’ultimo giro, in cui gli era stato contestato di aver ostacolato la Ferrari di Alonso nella variante finale della Casio Triangle. Ma alla fine la sua pole position è stata confermata.

    Alle spalle del tedesco, a completare una prima fila tutta Red Bull che mancava dallo scorso Gran Premio del Brasile, il compagno di squadra Mark Webber che segue Vettel a due decimi di distanza. La ritrovata competitività dell’australiano mette nelle migliori condizioni il tedesco di correre una gara nettamente agevolata per poter tentare un avvicinamento in classifica al rivale numero uno Fernando Alonso, che non è andato oltre la settima posizione.

    Al terzo posto invece si è classificato Jenson Button che ha svolto appieno il suo compito piazzandosi immediatamente alle spalle dei mattatori di giornata senza però mai avvicinarsi alle loro prestazioni. L’inglese però dovrà scontare in gara una penalità per aver sostituito prima delle prove libere il cambio della sua McLaren Mp4-27, per evitare di incorrere nello stesso problema di Lewis Hamilton a Singapore e quindi arretrerà di cinque posizioni andando ad occupare l’ottava piazza, proprio davanti al compagno di squadra che partirà nono per essere stato rallentato nel suo unico run in Q3 dalle bandiere gialle per l’incidente di Kimi Raikkonen. L’anglo-caraibico però è apparso meno brillante del solito, complice alcune modifiche sulla vettura prima delle qualifiche che hanno peggiorato l’ assetto della sua McLaren rispetto alle libere di ieri, quindi la strada in gara per il futuro pilota della Mercedes sarà tutta in salita.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Quarta posizione per l’idolo di casa Kamui Kobayashi che complice l’arretramento di Button aprirà la seconda fila, anche se il suo distacco dalla vetta è abbastanza pesante: otto decimi infatti dividono la prima Red Bull dalla Sauber del samurai giapponese che ha preceduto la Lotus di Romain Grosjean. Ma anche in questo caso si è dovuto aspettare il verdetto dei commissari di gara perchè sia il giapponese che il francese sono stati sotto inchiesta per non aver alzato il piede durante il regime di bandiere gialle per l’incidente di Raikkonen. La top-ten dunque è stata confermata in una delle qualifiche più caotiche degli ultimi tempi.

    Sesto posto per Sergio Perez, nuovo acquisto McLaren per la prossima stagione, a dimostrazione dell’ottima prestazione delle C31 a Suzuka, entrambe nella top-ten, davanti a Fernando Alonso, che ha vissuto la stessa situazione di Hamilton nel suo unico giro disponibile in Q3. Sia il messicano, sia lo spagnolo beneficieranno dell’arretramento di Button per guadagnare una posizione ma soprattutto per il leader della classifica la gara non si preannuncia delle più semplici. Alle loro spalle la seconda Lotus di Kimi Raikkonen che aprirà la quarta fila davanti alle due McLaren.

    Nico Hulkenberg ha invece chiuso la top-ten in decima posizione pur senza aver completato un giro cronometrato, ma il tedesco sarà arretrato di cinque posizioni per aver sostituito anche lui il cambio. Scalerà quindi la posizione Felipe Massa, appena fuori dai migliori dieci in qualifica, in 11esima posizione. Il brasiliano domani in gara occuperà la decima piazza.

    Penalizzato anche Jean-Eric Vergne per aver causato l’incidente con Bruno Senna nella prima sessione di qualifica. Il francese arretrerà dalla 17esima alla 19esima posizione. Ancora una volta malissimo le due Mercedes, entrambe fuori dalla Q2 con Michael Schumacher che si è classificato 13esimo e Nico Rosberg soltanto 15esimo.

  • Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Mark Webber ha ottenuto il miglior tempo complessivo alla fine delle due sessioni di prove libere effettuate sul circuito di Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Il pilota australiano ha firmato il miglior giro nella seconda sessione fermando il tempo sull’1:32.493, due decimi meglio rispetto a quello fatto registrare da Lewis Hamilton, secondo al termine della prima giornata. Il pilota inglese ormai ex-McLaren aveva fatto registrare il secondo miglior tempo anche nella prima sessione e quindi dimostra di avere una buona costanza di rendimento.

    Alle sue spalle ma per un solo decimo l’altra Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, cosi l’anglo-caraibico si trova stretto nella morsa delle due lattine volanti. Da notare che il tedesco non ha fatto segnare il miglior tempo con le copetrure più morbide, le medie in questo GP, quindi il suo tempo ha ancora margini di miglioramento.

    Come a Singapore quindi la lotta per la pole e per la vittoria sembra essere un affare tra Red Bull e McLaren con l’aggiunta di Webber che quì, a differenza di Marina Bay, sembra erssere molto performante. E poi c’è Jenson Button, che termina la sua giornata complessiva in settima posizione dopo aver chiuso però al comando la prima sessione di prove. Dunque potrebbe rivelarsi una mina vagante viste le ottime prestazioni della Mp4-27.

    Mark Webber © Clive Rose/Getty Images

    Al quarto posto invece troviamo la confermatissima Force India ancora una volta nelle prime posizioni ma questa volta con Nico Hulkenberg, che si è fermato a mezzo secondo dalla vetta, quindi neanche troppo lontano. Il compagno di squadra Paul Di Resta invece si è fatto notare questa volta per un testacoda alla curva Spoon con conseguente urto contro le barriere di protezione. Auto distrutta e nessun tempo cronometrato per lui.

    Hulkenberg ha preceduto lo spagnolo Fernando Alonso, in quinta posizione e in ritardo di sei decimi dal miglior tempo di Webber, dopo aver terminato la prima sessione in 11esima posizione. Qui la Ferrari sembra soffrire particolarmente le caratteristiche del circuito giapponese costituito da molti curvoni veloci che richiedono una grande efficienza aerodinamica, cosa che in questo momento pare mancare alla F2012. A dimostrazione di ciò la nona posizione di Felipe Massa ad oltre un secondo dalla prima posizione.

    In miglioramento rispetto a Singapore le prestazioni della Lotus almeno con Romain Grosjean, sesto al termine delle due sessioni. Il francese ha dichiarato di voler aiutare il compagno di squadra Kimi Raikkonen coinvolto nella lotta per il titolo mondiale, ma che per il momento deve fare i conti con i problemi della sua E20, e “accontentarsi” della 14esima posizione provvisoria complice anche un problema al sistema di raffreddamento del kers che ha compromesso lo svolgimento regolare della sua sessione.

    Nella top-ten invece hanno chiuso Bruno Senna, ottavo e Michael Schumacher, in decima posizione. Tra di loro, come detto, la Ferrari di Massa. Per il tedesco, fresco di annuncio del suo prossimo ritiro al termine della stagione in corso, la sessione si è chiusa con un testacoda finito contro le barriere della curva Spoon, che procurato diversi danni alla vettura. Ricordando anche che il sette volte campione del mondo dovrà scontare una penalità che gli costerà 10 posizioni sulla griglia di partenza per aver causato l’incidente a Singapore con l’incolpevole Jean-Eric Vergne. Il neo acquisto McLaren Sergio Perez non è andato oltre il 12esimo tempo.

  • Schumacher annuncia il ritiro a fine stagione

    Schumacher annuncia il ritiro a fine stagione

    La carriera di Michael Schumacher in Formula 1 è arrivata al termine. Il campione tedesco infatti ha annunciato il proprio ritiro dalla carriera agonistica questa mattina, durante una conferenza stampa svoltasi a Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esima gara della stagione.

    Alla presenza dei vertici Mercedes il sette volte campione del mondo ha dato l’annuncio ufficiale, questa volta quello definitivo, dell’abbandono alle corse dopo 6 anni dal suo primo ritiro, tre dal suo rientro nel circus con il team della stella a tre punte, un rientro che però non ha fruttato i risultati e le soddisfazioni sperati: “Ho deciso di ritirarmi alla fine di quest’anno” – ha annunciato il kaiser davanti ad una folla di giornalisti – “è arrivato il momento giusto per farlo”Se avessi voluto rimanere, posso assicurarvi che avrei avuto delle valide opzioni per farlo”. “So di poter competere ancora con i migliori, ma a questo punto è giusto dire addio”

    In effetti a Schumi, dopo essere stato appiedato dalla Mercedes che ha ingaggiato l’ormai ex pilota della McLaren Lewis Hamilton per la prossima stagione, era rimasta ancora l’opzione di poter correre con la Sauber, visto che il team di Woking ha puntato sul messicano Sergio Perez per sostituire l’anglo-caraibico, e poter puntare cosi al record di maggior numero di GP disputati che è detenuto dall’ex compagno-rivale in Ferrari Rubens Barrichello. Ma in effetti cosi non è stato: “E’ tempo di riprendere la vita normale, non so cosa farò dopo il mio ritiro, ma adesso mi sento sollevato. Ora voglio concentrarmi sul resto della stagione e godermi le ultime gare con voi”.

    Michael Schumacher © Clive Mason/Getty Images

    “Ci ho pensato per un pò. L’accordo era triennale, è difficile mantenere motivazione ed energia, è naturale pensarci di più rispetto a quando si è giovani. Ho avuto i miei dubbi per un pò. Ho detto nel 2006 che le mie batterie erano scariche e ora sono in zona rossa. Non so se c’è tempo per ricaricarle, ma guardo alla mia libertà. Non sono deluso per il mio ritorno, in modo diverso ho fatto un grande affare, e sono molto soddisfatto della mia carriera. Ora farò esattamente quello che ho fatto la prima volta, concluderò e mi concentrerò al 100% su quello che devo fare”.

    Abbstanza insoddisfacenti i numeri e i risultati ottenuti dal suo rientro in pista nel 2010: due anni passati nelle retrovie e le soddisfazioni più grandi che arrivano quest’anno, nella stagione che si sta disputando. Un podio nel Gran Premio di Valencia  e la pole position a Montecarlo, li dove i piloti fanno davvero la differenza, per poi essere arretrato di 5 posizioni per essere incorso in una penalità nel GP di Spagna. Un pò troppo poco per un pilota abituato a dominare per tanti anni, messo in difficoltà da un mondo nettamente diverso rispetto alla sua “prima vita” in F1, senza contare l’età , i suoi ben 43 anni suonati che cominciano a farsi sentire.

    Vorrei ringraziare Daimler, Mercedes, il team, i miei ingegneri e i miei meccanici per la fiducia riposta in me“, il ringraziamento commosso di Schumi che ora cercherà di concentrarsi e onorare al meglio i suoi ultimi sei GP di una carriera strepitosa condita da ben 7 titoli mondiali, 91 GP vinti, 155 podi, 68 pole position, 77 giri veloci e 1560 punti, che gli valgono il record per ogni statistica. Numeri davvero impressionanti, incancellabili nonostante questi ultimi tre anni di poche luci e tante ombre.

  • Hamilton passa alla Mercedes al posto di Schumi. Perez in McLaren

    Hamilton passa alla Mercedes al posto di Schumi. Perez in McLaren

    Si è improvvisamente infiammato oggi il mercato dei piloti della Formula 1. In mattinata infatti sono avvenuti numerosi colpi di scena che hanno dato vita a vorticosi movimenti di mercato che hanno riguardato un pò tutte le scuderie, big e non solo. Il più clamoroso, ma nell’aria da diverse settimane, riguarda il passaggio di Lewis Hamilton dalla McLaren alla Mercedes a partire dalla prossima stagione, quella 2013, trasferimento che ha così di fatto scatenato clamorosi scenari.

    Hamilton lascia la McLaren dopo sei anni trascorsi con il team in Formula 1, ma di fatto il rapporto tra Lewis e il team di Woking durava sin da quando Ron Dennis decise di metterlo sotto contratto quando aveva 12 anni e correva nei kart, un matrimonio troppo duraturo per pensare di poter essere interrotto. E invece la rottura definitiva tra il pilota e la squadra inglese è arrivata questa mattina attraverso le parole del quotidiano tedesco “Bild”, che ha annunciato il passaggio dell’anglocaraibico alla squadra di Ross Brawn per i prossimi tre anni, dal 2013 al 2015, dopo appunto sei stagioni in McLaren condite da un titolo Mondiale nel 2008, 20 vittorie e 24 pole position.

    Lewis Hamilton © PUNIT PARANJPE/AFP/GettyImages

    La squadra di Stoccarda è riuscita a convincere Hamilton grazie ad un contratto faraonico, si parla di 19 milioni di euro all’anno, ma soprattutto grazie alla gestione degli sponsor personali e ai diritti delle campagne pubblicitarie che il team è riuscito a garantire al pilota (come sua volontà) dandogli cosi di fatto la possibilità di aumentare il suo ingaggio. Scelta dunque tutt’altro che di cuore quella del campione inglese, che lascia la macchina al momento migliore del circus per approdare in un team acui non mancano di certo le possibilità economiche, ma sul cui rendimento sportivo rimane più di un punto interrogativo.

    La casa dalla stella a tre punte con l’ingaggio di Hamilton ha cosi di fatto scaricato l’eterno Michael Schumacher che al termine della stagione in corso si ritroverà (per il momento) senza sedile. Le possibilità per il Kaiser non sono più ormai molte, resta l’ipotesi del secondo ritiro in carriera dopo un ritorno in F1 che non ha dato i risultati sperati e la sua conseguente entrata nel management della casa tedesca come ambasciatore del marchio in tutto il mondo, ma c’è anche la possibilità di continuare almeno per un’altra stagione, e in questo senso è forte la tentazione della Sauber.

    Già perchè il sette volte campione del mondo è molto allettato dalla possibilità di soffiare all’ex compagno-rivale Rubens Barrichello il “titolo” di pilota più longevo della Formula 1; il brasiliano è infatti al momento il pilota che detiene più Gran Premi sulle spalle e a Schumi non resta che battere soltanto questo record prima di chiudere la sua comunque grandissima carriera.

    In Sauber Schumacher potrebbe prendere il posto di Sergio Perez, pilota più volte accostato alla Ferrari nell’ultimo periodo ma soffiato a Maranello dalla McLaren che dalla prossima stagione punterà sul 22enne messicano per sostitutire Hamilton. In realtà la squadra di Woking ha provato in tutti i modi a trattenere fino all’ultimo il suo pupillo, che però aveva chiesto più autonomia nella gestione dei diritti d’immagine e dei premi, cosa che la McLaren non era disposta a lasciare.

    Cosi si è “ripiegato” su una soluzione di sicuro affidamento e di prospettiva per il futuro. Perez, già pilota di scuola Ferrari, viene da un ottima stagione con la Sauber in cui ha conquistato già tre podi, andando molto vicino alla vittoria sia nel Gran Premio di Malesia che in quello di Monza, vinto proprio da Hamilton.

    L’unica squadra immune per il momento da questi movimenti è proprio la Ferrari, che ha giudicato ancora troopo immaturo per il salto di qualità in una grande scuderia Perez, e che si affiderà anche al prossimo anno a Felipe Massa, confermato nei giorni scorsi anche da Luca Cordero dI Montezemolo.

  • Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Singapore. Sul circuito di Marina Bay il campione del mondo in carica torna a vincere dopo nove gare a secco e lo fa nella cornice più suggestiva del Mondiale, bissando il successo ottenuto lo scorso anno e che gli aveva regalato con cinque gare d’anticipo il titolo Mondiale. Il tedesco ottiene la 23esima vittoria della carriera, la seconda nel campionato attuale, conquistando l’81esimo podio della carriera che gli permette di superare nella classifica di tutti i tempi un mostro sacro della Formula 1, il grande Ayrton Senna.

    Ma la vittoria di oggi è soprattutto frutto del ritiro inaspettato di Lewis Hamilton, saldamente in testa alla gara fino al giro 23 quando il cambio della sua McLaren lo abbandona alla curva 1 mandando in fumo i sogni vittoria e molto probabilmente anche la sua rimonta in campionato chiudendo cosi i giochi per il titolo mondiale. La pole position conquistata nella giornata di ieri che gli è valso l’aggancio nella classifica generale di tutti i tempi a Nelson Piquet non è stata di buon auspicio l’anglo-caraibico, nonostante una McLaren in forma strepitosa, è al suo secondo zero in quattro gare e si ritrova ora a 52 punti di distacco dalla vetta quando alla fine di questo week-end potevano essere soltanto22 i punti dal primo in classifica. Per la McLaren si tratta invece del terzo ritiro negli ultimi tre GP per almeno uno dei suoi piloti, il secondo per problemi tecnici dopo quello occorso a Button nel Gran Premio d’Italia a Monza, il che significa che se la McLaren con i nuovi aggiornamenti è diventata velocissima, è diventata altrettanto fragile, problema su ci i tecnici di Woking dovranno lavorare duramente.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    A salvare parzialmente la deludente giornata delle Frecce d’Argento ci pensa Jenson Button, che chiude la gara alle spalle di Vettel se pur di 9 secondi ma guadagnando due posizioni dalla partenza. Tuttavia l’inglese non è mai apparso in grado di contrastare il campione tedesco per la vitttoria ma ha tenuto a bada gli tutti gli altri avversari potendo contare su una McLaren comunque veloce.

    Terzo posto e gradino più basso del podio per Fernando Alonso, sicuramente il più felice alla fine di questo week-end per come sono andate le cose in gara. Lo spagnolo dopo aver rimediato ad una partenza non perfetta si limita a gestire la gara per portarea casa più punti possibili, ed è fortunato quando sia Hamilton prima che Pastor Maldonado poi abbandonano la gara per problemi tecnici sulle rispettive vetture. Per il pilota della Ferrari il massimo risultato con il minimo sforzo, anche perchè la F2012 su questo circuito non è mai apparsa a suo agio, tanto che lo spagnolo alla fine ha il suo bel da fare per tenere a bada la Force India di Paul Di Resta, meritatamente quarto al traguardo.

    Al quinto posto la prima delle Mercedes con Nico Rosberg bravo a sfruttare i nuovi aggiornamenti agli scarichi sulla W03 e achiudere la gara davanti alle due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Il finlandese viene scavalcato da Vettel nella classifica del mondiale ma mantiene la terza posizione superando Hamilton.

    Ottavo l’altro ferrarista Felipe Massa, dopo un’ottima rimonta dall’ultima posizione per aver forato uno pneumatico alla prima curva dopo la partenza. Il brasiliano precede sul traguardo la Toro Rosso dell’australiano Daniel Ricciardo che a sua volta precede il connazionale Mark Webber, ancora una volta deludente e stracciato dal suo compagno di squadra.

    Proprio non porta bene la trasferta singaporiana a Michael Schumacher che anche quest’anno si rende protagonista di un incidente, questa volta con la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, speronata dalla Mercedes del tedesco alla curva 8 poco dopo la prima ripartenza per l’entrata in pista della safety-car per l’incidente di Narian Karthykeyan sotto il ponte al giro 31. Proprio l’incidente tra il tedesco e il franceseinvece causa la seconda safety car che di fatto non cambiano l’esito del GP stabilizzatosi dopo l’uscita di Hamilton e Maldonando. Anzi è servita soltanto per prolungare la corsa che termina prima dei 61 giri previsti. Ritirata per problemi tecnici anche l’altra Williams di Bruno Senna.

  • Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Singapore, 14esimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il pilota inglese è un fulmine nella notte singaporiana e dimostra la competitvità di una McLaren super anche su un tracciato con un alto carico aerodinamico stampando un tempo irraggiungibile per gli avversari, 1:46.362 che è anche il miglior tempo dall’inizio del week-end. L’anglo-caraibico conquista cosi la sua quinta pole position stagionale, la quarta consecutiva per una McLaren in stato di grazia che non ripeteva una striscia di pole simile dal lontano 1999, quando mise in serie ben 6 partenze dal primo posto.

    Alle sue spalle partirà a sorpresa Pastor Maldonado che con un unico tentativo è riuscito a stampare un ottimo 1:46.804 che gli permetterà di partire con la sua Williams per la seconda volta in carriera dalla prima fila, e per la prima (la seconda se non fosse stato squalificato Hamilton nel GP di Spagna a Barcellona) di fianco al pilota inglese.

    La sorpresa in negativo riguarda invece Sebastian Vettel che chiude le sue qualifiche con un deludente terzo posto. Costantemente il più veloce nel corso di tutte e tre le sessioni di prove libere il pilota tedesco non è riuscito a ripetere i tempi anche nelle qualifiche e contro tutti i favori del pronostico non è stato cosi in grado di fermare lo strapotere della McLaren in qualifica. Il suo distacco del campione del mondo dal leader della classifica è di oltre mezzo secondo, e nessuno lo avrebbe potuto mai immaginare fino alla vigilia.

    Lewis Hamilton © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per l’altra Ferccia d’Argento di Jenson Button, alle spalle di Vettel per soli 34 millesimi. Il pilota inglese è comunque riuscito con un guizzo sotto la bandiera a scacchi a togliere la posizione a Fernando Alonso, che comunque accusa un ritardo molto più importante rispetto a quello del campione del mondo 2009, ben 8 decimi, con una Ferrari che su questo tracciato non ha mai preso la confidenza giusta. A dimostrazione di ciò la deludente prestazione di Felipe Massa, che perde 10 posizioni rispetto alle qualifiche di Monza e si piazza 13esimo.

    Lo spagnolo della Ferrari potrebbe avere grossi problemi domani in gara a guadagnare posizioni viste le caratteristiche del circuito che impediscono i sorpassi. Servirà dunque un ottima strategia di gara per limitare i danni.

    Alle spalle della Ferrari numero 5 la Force India che si conferma ancora una volta velocissima grazie a Paul Di Resta, davanti alla Red Bull di Mark Webber che è ancora è osservazione da parte dei commissari di gara per una manovra effettuata in Q1. Il pilota australiano è staccatissimo dalla vetta, ben 1 secondo e un decimo che sul giro secco vuol dire tantissimo. Ottava posizione invece per la Lotus di Romain Grosjean, che è anche l’ultimo dei piloti con un tempo cronometrato nell’ultima qualifica con l’1:47.788.

    Chiudono la top-ten le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che hanno preferito non effettuare giri cronometrati in Q3 per risparmiare le gomme in vista della gara di domani, proprio perchè il consumo degli pneumatici è il vero anello debole della casa di Stoccarda. Malissimo anche Kimi Raikkonen che tra i cordoli e i muretti di Marina Bay ritorna cosi come aveva lasciato (incidente con la Ferrari nel 2009), ovvero con una brutta prestazione che gli vale soltanto la 12esima posizione.

  • Vettel domina le libere a Singapore

    Vettel domina le libere a Singapore

    Sebasitan Vettel fa segnare il miglior tempo nella prima giornata di prove libere del Gran Premio di Singapore sul circuito cittadino di Marina Bay. Il pilota tedesco chiude con la migliore prestazione di 1:48.340, tempo fatto segnare nella seconda sessione quando la pista era stata già gommata nelle prime libere, in cui lo stesso campione del mondo ha fatto segnare il miglior tempo dimostrando di essere tornato a suo agio su un circuito che meglio si adtta alle caratteristiche della sua Red Bull.

    Alle sue spalle la McLaren di Jenson Button, staccato di tre decimi dalla testa della classifica, e che si è dimostrato il pilota più vicino alle prestazioni del tedesco, mentre in terza posizione, dopo una prima sessione passata a prendere la giusta confidenza con il circuito, troviamo Fernando Alonso, che però ferma la sua Ferrari oltre il mezzo secondo di distacco da Vettel.

    Quarto posto per l’altra lattina volante, quella di Mark Webber, a sei decimi di distacco, che precede di un solo decimino la McLaren di Lewis Hamilton, il rivale numero uno nella classifica del Mondiale per Fernando Alonso, che dopo una buona prima sessione chiusa al secondo posto, scende fino alla quinta posizione.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    Dunque prime sei prime cinque posizioni monopolizzatedalle prime tre scuderie del Mondiale, ad eccezione di Felipe Massa che con l’altra Ferrari non è andato oltre la nona posizione ad oltre un secondo e mezzo di ritardo dalla vetta.

    Alle spalle dei cinque “big” troviamo la coppia Force India composta da Paul Di Resta e Nico Hulkenberg che molto bene stanno facendo da qualche Gran Premio a questa parte restando stabilmente nella top-ten. Segue la prima delle Mercedes, quella di Nico Rosberg davanti alla Ferrari del brasiliano, mentre chiude la top-ten la Lotus-Renault di Romain Grosjean, tornato “abile e arruolato” dopo una gara di stop comminatagli dalla Fia per aver causato il pericolosissimo incidente a Spa-Francorchamps durante il Gran Premio del Belgio.

    Appena fuori dalla top-ten i rispettivi compagni di squuadra con Michael Schumacher che piazza la seconda W03 in 11esima posizione e Kimi Raikkonen in 12esima posizione con l’altra E20. A seguire tutti gli altri.

    Da segnalare l’unico incidente della giornata, quello di Bruno Senna, che ha causato anche l’unica bandiera rossa della sessione per aver sbattuto con la sua Williams contro il muro della curva 19 dopo esssere uscito di pista. Nessuna conseguenza per il pilota ma la sessione è stata fermata per qualche minuto.

    L’ultima sessione di prove libere che si disputerà nella giornata di domani permetterà ai piloti di perfezionare il set-up delle proprie vetture in vista delle qualifiche che scatteranno domani alle ore 14 italiane. Da tenere d’occhio comunque il meteo che oggi ha lasciato una giornata di tregua alle squadre, anche se per la gironata di sabato e per quella di domenica è previsto l’arrivo della pioggia che potrebbe modificare inevitabilmente l’esito delle qualifiche e della gara.

  • F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    La Formula 1 si prepara a fare tappa in Oriente dove a Singapore domenica andrà in scena il 14esimo appuntamento della stagione. Marina Bay sarà il primo dei prossimi 5 cinque Gran Premi che si correrà nel continente asiatico e darà inizio al lungo e decisivo tour de force che si correrà su territorio extra-europeo: mancano infatti sette gare al termine di questa emozionante stagione e il circus non farà più tappa nel vecchio continente.

    IL CIRCUITO – Il tracciato di Marina Bay, entrato nel calendario nel 2008, è uno dei cinque circuiti cittadini del Mondiale ed è uno dei più lenti del campionato per effetto delle tante curve distribuite sui 5,073 km di lunghezza, che non danno ai piloti il benchè minimo margine d’errore. Molto tortuoso e angusto ricorda da vicino lo storico circuito di Montecarlo ed è l’unica gara che si svolge completamente in notturna, illuminata da ben 1500 proiettori che renderanno molto suggestiva l’atmosfera del GP. A differenza di Monza dove si è svolto l’ultimo appuntamento del Mondiale due settimane fa, circuito più veloce del Mondiale con i suoi 260 km/h di percorrenza media, Marina Bay rappresenta uno dei cirtcuiti dove le squadre optano per un assetto di alto carico aerodinamico. Da tenere d’occhio anche il consumo degli pneumatici. La Pirelli ha portato per questo week-end le mescole soft, con banda gialla, e le supersoft, a banda rossa, ma la bassa media oraria del circuito potrebbe favorire un consumo elevato delle gomme.

    ALONSO VS McLAREN – A Monza si è imposto senza troppi problemi Lewis Hamilton, che ha comandato la gara dall’inizio alla fine andando a conquistare la sua prima vittoria sul circuito brianzolo. Ed è inutile nascondere che la è proprio la McLaren la squadra che meglio si appresta ad affronatre il week-end asiatico forte di una serie di vittorie iniziate dal GP di Ungheria: nelle ultime tre gare infatti tre sono stati i successi delle Frecce d’Argento, due con Hamilton e uno con Jenson Button a Spa, con l’anglo-caraibico, vincitore a Singapore anche nel 2009, che è ritornato prepotentemente in corsa per il titolo mondiale.
    Ma alle spalle del team inglese troviamo la Ferrari che ha ben figurato nell’appuntamento di casa anche con Felipe Massa dimostrando di avere un ottimo bilanciamento vettura dettato dagli ultimi aggiornamenti. Fernando Alonso, forte del suo primato in classifica, potrà amministare con relativa tranquillità il suo vantaggio in classifica, che ora ammonta a 37 punti da Hamilton, senza però rinunciare ad attaccare e a vincere la gara.
    Ma potrebbe essere anche la gara del riscatto per la Red Bull che ha pagato forse troppo la scarsa velocità della vettura all’autodromo di Monza collezionando due ritiri che hanno complicato la rincorsa di Sebastian Vettel e Mark Webber al titolo mondiale. Ma su questa tipologia di tracciato le lattine volanti potrannno tornare a dire la loro.

    Marina Bay, GP Singapore © Chris McGrath/Getty Images

    NOVITA’ – Tante le novità tecniche portate per il GP di Singapore che dovrebbero consentire alle squadre un salto di qualità a livello aerodinamico. Se a Monza tutti i team hanno apportato alle vetture un pacchetto speciale appositamente per quelle caratteristiche del circuito, qui le squadre porteranno novità anche per il prosieguo della stagione. La Ferrari porterà una nuova ala anteriore per permettere alla F2012 di dimostrarsi veloce anche sul circuito cittadino mentre la Mercedes monterà su entrambe le W03 di Michael Schumacher e Nico Rosberg dei nuovi scarichi provati dai collaudatori negli ultimi test per i giovani piloti a Magny Cours.
    Ma il prossimo Gran Premio di Singapore sarà anche il primo senza Sid Watkins, che per 26 anni è stato il medico ufficiale della Formula 1, e promotore di molte innovazioni che per anni hanno contribuito a migliorare la sicurezza nel circus. Il GP si svolgerà sicuramente anche in suo ricordo.

    ORARI DEL WEEK-END – Le prime prove libere prenderanno inizio alle ore 18:00 locali (12:00 italiane per via delle sei ore di fuso-orario) per permettere ai piloti di prendere confidenza con il circuito. Le seconde libere scatteranno invece alle ore 21:30. Sabato sempre alle ore 18:00 le terze e ultime libere prima dell’avvio della sessione di qualificazione alle ore 21:00 in diretta e su Rai 2. La gara inizierà alle ore 20:00 di domenica e sarà trasmessa su Rai 1.

  • Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton e la sua McLaren dettano legge a Monza. Sul circuito italiano il pilota inglese domina dall’inizio alla fine precedendo sul traguardo il sorprendente messicano Sergio Perez che a pochi giri dal termine supera Fernando Alonso, autore di una grande rimonta dalla decima posizione in griglia. Quarto Felipe Massa, autore di un’ottima prova: al via beffa Jenson Button resistendo per quasi 20 giri agli attacchi dell’inglese, ma con una McLaren così superiore c’è poco da fare. Quinto Kimi Raikkonen il quale precede Michael Schumacher su Mercedes. Clamoroso ritiro di entrambe le Red Bull, già in difficoltà dalle prime libere del venerdì, che chiudono così un week end pessimo: Vettel ha accusato problemi all’alternatore e al 47° giro ha parcheggiato la sua vettura in fondo al rettilineo del traguardo, chiudendo così in malo modo la sua giornataccia, in virtù anche del drive through inflittogli dai commissari per una manovra ai limiti del regolamento mentre stava battagliando con Fernando Alonso, mandandolo un pò furbescamente sull’erba. Mark Webber si è ritirato in seguito ad un testacoda all’uscita della variante Ascari, danneggiando così il fondo della vettura e   lasciando il Gran Premio a soli 2 giri dal termine.

    Hamilton parte bene e alla prima chicane mantiene la prima posizione, dietro di lui Massa supera Button e si piazza alle spalle del numero 4, mentre Alonso guadagna subito due posizioni per poi agguantare il sesto posto dopo appena un giro, piazzandosi dietro Vettel in bagarre con Schumacher per la quarta posizione. Nei giri successivi Vettel fatica un pò a sorpassare il tedesco 7 volte Campione del Mondo ma dopo un paio di tentativi andati a vuoto grazie soprattutto alla notevole velocità di punta della Mercedes riesce a scavalcarlo, mantenendo sempre un sottile margine di vantaggio su Alonso.

    All’ottavo giro il francese Vergne va in testacoda sul rettilineo finale che però non ha conseguenze spiacevoli per il pilota, se non quello di dover abbandonare l’auto e porre fine alla sua gara. Al 20° giro Button esce forte alla prima variante e sul rettilineo e alla Curva Grande sorpassa il brasiliano autore fin lì di una gara impeccabile, Alonso e Vettel rientrano contemporaneamente ai box al 21esimo giro ma al ferrarista non riesce di poco la manovra per sopravanzare il tedesco in pit e per pochi centimetri deve riaccodarsi alla Red Bull del bi-Campione del Mondo. Entra anche Button ma il suo pit stop non è dei migliori, ma grazie ad un buon margine di vantaggio accumulato nei giri precedenti, riesce a mantenere il terzo posto, venendo scavalcato dal solo Perez che ancora non aveva effettuato il cambio gomme. Rientra  Hamilton, anch’egli sopravanzato dalla Sauber, ma si riprenderà l a posizione pochi giri dopo, grazie anche al calo delle gomme del messicano.

    Lewis Hamilton © Andrew Hone/Getty Images

    Nelle retrovie Alonso cerca di superare Vettel alla Curva Grande ma il tedesco chiude la traiettoria mandando lo spagnolo leggermente fuori pista, beccandosi un drive through dalla direzione di gara ma ancor prima subendo il sorpasso del ferrarista. Al 34esimo giro esce di scena a sorpresa Jenson Button appiedato dalla sua McLaren per un problema dovuto al pescaggio della benzina. Sorprendentemente Alonso è terzo dopo una gara tutta in salita e riesce a guadaganare la seconda piazza dopo il sorpasso “agevole” sul compagno di squadra, Felipe Massa.

    Hamilton ormai in fuga è saldamente in testa mentre a stupire è ancora Perez che inanella una serie pazzesca di giri veloci dovuta ad una strategia oculata ed efficace: si sbarazza dapprima di Raikkonen, per poi avvicinare Massa, il quale viene superato agevolmente, e poi Fernando Alonso. Il messicano è secondo, Hamilton viene avvisato via radio del pericolo in quanto il pilota della Sauber guadagnava quasi un secondo a giro sull’inglese con una decina scarsa di giri da effettuare, nelle retrovie entrambe le Red Bull alzano bandiera bianca (non accadeva dal Gp di Corea 2010), Hamilton vince e stravince, Perez ottiene una straordinaria ed impensabile seconda posizione , Alonso si accontenta della piazza d’onore che visti i guai di sabato pomeriggio sono oro colato, in virtù anche dei ritiri di Vettel e Webber, Raikkonen si conferma costantemente a punti ed è terzo nella classifica iridata. Lewis Hamilton rosicchia così qualche punto al pilota di Oviedo diventando così il suo nuovo antagonista. Il ferrarista ha ancora un ampio margine in ottica campionato, ma con una McLaren così nulla è impossibile. Del resto Alonso 7 giorni fa in Belgio disse di temere più l’inglese che Vettel. Siamo nel rush finale, che il duello abbia inizio.

  • Hamilton in pole a Monza, ancora guai per Alonso

    Hamilton in pole a Monza, ancora guai per Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio d’Italia che si correrà domani sul velocissimo circuito di Monza. Il pilota anglo-caraibico della McLaren stampa un tempo cronometrato impressionante di 1:24.010 terminando l’ultima sessione con il giro più veloce dell’intere qualifiche. Per Hamilton si tratta della quarta pole position stagionale e la 23esima in carriera.

    A completare la prima fila il vincitore dell’ultimo GP corso in Belgio Jenson Button con la seconda McLaren, le due Frecce d’Argento, che sono state le vetture più performanti sul tracciato monzese sin dal venerdì, partiranno davanti a tutti. Button è staccato di 123 millesimi dal compagno di squadra e precede Felipe Massa. Ottime qualifiche quelle del brasiliano che ha portato la sua Ferrari a centrare il terzo tempo assoluto (sfruttando anche il gioco delle scie con Alonso) fermando il cronometro sull’ 1:24.247 non molto lontano dalle due McLaren e auspica di poter inserirsi nella battaglia per la vittoria finale conscio che un eventuale buon risultato a Monza possa incidere notevolmente su una sua riconferma al volante del Cavallino Rampante.

    Lewis Hamilton © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Se un ferrarista sorride l’altro piange: il calvario di Fernando Alonso cominciato ieri con la rottura di un propulsore alla mattina e il problema idraulico al cambio al pomeriggio prosegue oggi con un guasto alla sospensione posteriore riscontrato nell’ultima e decisiva sessione, la Q3, quella che assegna la pole position. Sfortunato lo spagnolo visibilmente rammaricato al termine delle qualifiche che non ha potuto sfruttare appieno tutto il potenziale della sua Ferrari per il guaio meccanico dovendosi accontentare della decima piazza. Il leader del Mondiale, dopo essere stato messo ko a Spa una settimana fa, domani si troverà ad affrontare una gara tutta in salita per non perdere altro terreno da Sebastian Vettel che centra il sesto tempo al termine di prove libere e qualifiche tribolate e che paga 8 decimi da Hamilton: la Red Bull è infatti in affanno sui lunghi rettilinei del circuito di Monza come testimonia anche l’undicesimo tempo di Mark Webber, eliminato nella seconda sessione. Il team campione del mondo in carica dovrà inventarsi qualcosa domani in gara per lottare per le posizioni di testa.

    Vettel al via sarà stretto tra la morsa delle due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che guadagnano una posizione ai danni di Paul Di Resta il quale dovrà scontare una penalità e verrà retrocesso dalla quarta posizione conquistata alla nona. Chiudono la top ten la Lotus di Kimi Raikkonen (ottavo) e la Sauber di Kamui Kobayashi (nono), anche loro avanzeranno di una posizione per la retrocessione del pilota scozzese. Domani il via all’attesissimo Gran Premio d’Italia alle 14:00.