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  • Addio Niki Lauda, la F1 piange uno dei più grandi di sempre

    Addio Niki Lauda, la F1 piange uno dei più grandi di sempre

    Un pezzo della storia della Formula Uno ci ha lasciato: Niki Lauda è infatti morto ieri, ma lo si è saputo solo questa mattina, all’età di 70 anni.

    A dare la notizia è stata proprio la famiglia dell’ex pilota austriaco con un comunicato pubblicato dal giornale inglese “The Sun”.

    Con profondo dolore annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente circondato dalla sua famiglia lunedì. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili così come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio.

    Poche parole per l’annunciare la scomparsa di quello che è stato uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno, tre volte campione del mondo e che era riuscito già una volta a vincere il destino.

    Niki Lauda era stato operato per un trapianto di polmoni nella scorsa estate e da qualche giorno, a causa di alcuni problemi ai reni, era stato ricoverato in un centro per la dialisi.

    Nato a Vienna il 22 febbraio 1949, Niki Lauda aveva iniziato a correre nelle categorie minori prima di passare in Formula Uno, al volante di una March, nella stagione 1972. Dopo un anno con la BMR, Lauda passò alla Ferrari nel 1974 e conquistò il titolo mondiale con la rossa di Maranello nel 1975.

    Il 1976 sembrava l’anno giusto per il bis ma il 1° agosto 1976 durante il secondo giro del Gran Premio di Germania sul circuito del Nurburgring, Lauda perse il controllo della macchina che dopo aver sbattuto nel guardrail tornò in mezzo alla pista incendiandosi e venendo centrata da altre auto. Il pronto intervento dei piloti coinvolti nell’incidente, oltre ad Arturo Merzario fermatosi volontariamente per dare soccorso, permise a Niki Lauda di venir estratto dalla vettura e di salvarsi nonostante alcuni giorni di lotta tra la vita e la morte.

    Dopo solo 42 giorni il Computer, questo era il soprannome che era stato dato a Lauda, tornò in pista nonostante le ustioni e le ferite su varie parti del corpo, volto compreso. Il mondiale si giocò punto a punto con James Hunt con Lauda che si arrese nell’ultima gara, ritirandosi sotto il diluvio del Fuji.

    L’anno successivo sempre con la Ferrari, l’austriaco dominò il campionato vincendolo con due gare di anticipo prima di rompere definitivamente i rapporti con il team italiano.

    Il passaggio alla Brabham non portò grandi risultati tant’è che Lauda decise di ritirarsi al termine del 1979. Tornato alle corse nel 1982 con la McLaren, dovette attendere sino al 1984 per tornare a vincere il Mondiale prima di ritirarsi definitivamente al termine della stagione 1985.

    Lasciate le corse decise prima di dedicarsi alla sua compagnia aerea e poi di tornare nel Circus della Formula Uno, prima come consulente per alcuni team e poi come presidente onorario della Mercedes, scuderia nella quale ha contribuito all’arrivo del fenomeno Lewis Hamilton.

    Il mondo della Formula Uno, ma anche quello dello sport in generale, perde così un pezzo di storia, Niki Lauda è stato un pilota capace di vincere le gare, sfidare la morte, sconfiggerla e tornare poi a vincere sulle piste.

  • Lewis Hamilton in Messico diventa pentacampione del mondo

    Lewis Hamilton in Messico diventa pentacampione del mondo

    Mancava la matematica e, come accaduto anche lo scorso anno, è stato il Gran premio del Messico a consegnare a Lewis Hamilton il titolo di Campione del Mondo della Formula uno, il quinto per il fuoriclasse britannico.

    Proprio come la scorsa stagione anche in questo caso Hamilton non ha potuto festeggiare il titolo salendo sul podio, una Mercedes con evidenti problemi di gomme ha infatti costretto il numero 44 ad accontentarsi del 4° posto alle spalle del vincitore Max Verstappen e dal duo Ferrari Vettel-Raikkonen.

    Hamilton raggiunge così quota 5, agganciando il mito Juan Manuel Fangio e mettendosi alle spalle del super campione Michael Schumacher, 7 titoli mondiali per il tedesco.

    Un successo che non è stato poi così semplice, Vettel e la Ferrari hanno tenuto testa per lunghi tratti al binomio Hamilton Mercedes.

    La partenza era stata migliore per la Ferrari con Vettel capace di fare doppietta nei primi due appuntamenti, Hamilton però non si è dato per sconfitto e dopo un Gp di Cina interlocutorio per entrambi, grazie alle due vittorie in successione del britannico, a Baku e in Spagna, ha provato un primo allungo.

    Monaco, Canada, Francia, hanno mantenuto la Mercedes avanti poi in Austria Hamilton ha incassato il primo zero, ritiro per problemi tecnici, permettendo a Vettel di effettuare il sorpasso per un solo punto. A Silverstone poi la vittoria ottenuta dal ferrarista, con l’inglese secondo, ha permesso a Vettel di portarsi avanti di 8 punti con una rossa che sembrava decisamente più veloce della Mercedes.

    Il Gran Premio di Germania è stato il primo momento decisivo che ha svoltato il mondiale verso Hamilton, eppure dalle prove, Vettel in pole ed Hamilton 14°, sembrava esser il momento giusto per il tedesco di fuggire in classifica ed invece al giro 51 la Ferrari numero 5 ha perso il controllo ed è andata a sbattere, Hamilton ha saputo guidare sul velluto, sulla pista umida, ed ha portato a casa un successo pesantissimo.

    In Ungheria, pista solitamente favorevole alle rosse, la Ferrari non è riuscita a far bene in qualifica e anche qualche errore in gara ha permesso ad Hamilton di vincere, proprio davanti a Vettel e Raikkonen.

    Il successo di Vettel nel Gp del Belgio e una prima fila tutta rossa a Monza sembravano poter riportare il Mondiale in equilibrio ed invece sono iniziati gli errori del tedesco: contatto con il rivale inglese nel primo giro, con testacoda, nel Gp d’Italia, strategia non vincente a Singapore, contatto a Suzuka con Verstappen e ad Austin con Ricciardo (in entrambi i casi con il tedesco sempre a girarsi).

    In questo periodo nero di Vettel è arrivato il Poker di vittorie di Lewis Hamilton, con un terzo posto negli Stati Uniti, che ha sostanzialmente chiuso il campionato.

    Oggi poi sul circuito “Hermanos Rodriguez” Hamilton, praticamente mai in corsa per la vittoria, ha saputo gestirsi, evitare rischi ed alla fine ha potuto gioire per la vittoria del Mondiale di F1 2018.

     

    L’abbraccio a fine gara tra Hamilton e Vettel | Foto Twitter

    CLASSIFICA MONDIALE PILOTI F1 2018 (prime 10 posizioni, a due gare dal termine)

    1- Lewis Hamilton (Mercedes) 358 pt CAMPIONE DEL MONDO

    2- Sebastian Vettel (Ferrari) 294 pt

    3- Kimi Raikkonen (Ferrari) 236 pt

    4- Valtteri Bottas (Mercedes) 227 pt

    5- Max Verstappen (RedBull) 216 pt

    6- Daniel Ricciardo (RedBull) 146 pt

    7- Nico Hulkenberg (Renault) 69 pt

    8- Sergio Perez (Force India) 57 pt

    9- Kevin Magnussen (Haas) 53 pt

    10- Fernando Alonso (McLaren) 50 pt

  • Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Il Gran Premio del Messico ha proclamato il re della stagione 2017: Lewis Hamilton si è matematicamente laureato campione del mondo con 2 gare d’anticipo.

    Un successo arrivato dopo una gara consumata nelle retrovie, a causa della super partenza di Verstappen che ha infilato Vettel in staccata alla prima curva e che ha visto il ferrarista rovinare la propria ala anteriore tamponando Hamilton che è stato di conseguenza costretto alla sosta per la foratura della ruota posteriore destra.

    Al pilota della Mercedes quindi, a causa della mancata rimonta di Vettel fermatasi al 4° posto, è bastata così la nona posizione sotto la bandiera a scacchi per mantenere 56 punti di vantaggio sul pilota della rossa di Maranello e, con soli 50 punti disponibili nelle prossime due gare, portarsi a casa il 4° titolo mondiale.

    Lewis Hamilton raggiunge così a quota 4 il francese Alain Prost e proprio il suo attuale rivale Sebastian Vettel. Davanti a lui nell’albo d’oro rimangono solo due miti della Formula Uno del calibro di Juan Manuel Fangio (5 mondiali vinti) ed il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher.

    La Mercedes conquista per la 4° volta di fila il campionato piloti, oltre a quello costruttori già festeggiato ad Austin, ma quest’anno per il pilota britannico e per le frecce d’argento è stato sicuramente il mondiale più complesso e combattuto.

    Se dal ritorno del Turbo, a partire dal 2014, la Mercedes aveva sempre dominato ed il titolo se lo erano giocato i due piloti della scuderia tedesca, Hamilton e Rosberg, quest’anno c’è stato un rivale piuttosto insidioso che ha provato a contendere il titolo fino alla fine: Sebastian Vettel su Ferrari.

    Un rivale, il tedesco sulla rossa, che ha saputo tener dietro Hamilton sino al Gp d’Italia a Monza dove il britannico e la sua Mercedes, con una grandissima gara, hanno effettuato il sorpasso in classifica.

    Il disastro Ferrari a Singapore, l’affidabilità mancata dal team italiano nelle altre due gare asiatiche, sommato ad una compattezza Mercedes e alla classe alla guida di Hamilton hanno lanciato Lewis verso il titolo che è poi arrivato sull’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico.

    Lewis Hamilton si è trasformato così in Lewis IV diventando il pilota britannico con il maggior numero di titoli mondiali di Formula Uno vinti.

    La prossima stagione si preannuncia ancora più interessante e combattuta con altri due aspiranti al trono pronti a spodestare il re: nel 2018 sarà Lewis V? Sebastian V? Oppure Max I?

  • Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Non è facile in Formula 1 trovare un circuito dove Michael Schumacher non abbia lasciato segni indelebili. Tuttavia a Montréal, che allora arrivava in calendario prima di giugno e ad inizio mondiale, il tedesco iniziava da qui la raccolta punti per poi costruirsi il suo cammino vincente.

    La Ferrari si può dire che ha una parte importante della storia della pista ricavata su un percorso cittadino sull’isola artificiale di Notre-Dame. Qui si corre dal 1978 e proprio alla prima il podio si tinse di rosso con la vittoria dell’idolo locale Gilles Villeneuve, a cui il tracciato è stato intitolato dopo la morte avvenuta ne 1982 durante le prove del GP del Belgio.

    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter
    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter

    La Ferrari è sempre stata congenialmente strutturata rispetto gli avversari per questo tipo di circuiti e il filotto proprio di Schumacher ne è una prova. Il tedesco si portò a casa anche l’edizione del 1994 a bordo della Benetton-Ford, la monoposto che lo mise alla ribalta e in competizione con Ayrton Senna a cui è dedicata una delle più belle curve della pista.

    Dal 1997 è un dominio da parte di Schumacher che nei primi due anni inizia da questa tappa, vincendola, a rincorrere inutilmente prima la Williams di Jaques Villeneuve e dopo la McLaren-Mercedes di Mika Hakkinen. Nel 1999 partendo in prima posizione viene solo fermato da un incidente consentendo al finlandese di vincere e lo stesso chiuderà anche in testa il mondiale alla fine.

    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter
    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter

    Ma dal 2000 in Formula 1 la musica cambia, la Ferrari e Schumacher, sempre da qui sono partite per iniziare a dettare legge, una legge che continuerà per quattro anni e solo l’edizione del 2001 ha visto trionfare un altro pilota, il fratello Ralf. Tuttavia da qui Michael Schumacher partiva con la raccolta dei punti che gli hanno regalato quattro mondiali consecutivi.

    Il percorso della pista presenta una serie di impegnative che mettono a dura prova ogni parte della monoposto, motore, freni, aerodinamica e coraggio dei piloti. Come ogni circuito cittadino ha le insidie dell’asfalto usurato che a volte giocano brutti scherzi. Rettilinei veloci, varianti rapide, curve a “gomito” e a “cucchiaio“, insomma c’è proprio tutto in una pista nemmeno particolarmente lunga.

    Una pista che alla Ferrari porta gioie e che risulta idonea per le caratteristiche della monoposto, chissà che la riscossa della Rossa di Maranello e di Sebastian Vettel o di Kimi Raikkonen non possa iniziare da qui?

  • Fognini e Ferrari, le star di un sabato italiano

    Fognini e Ferrari, le star di un sabato italiano

    Lo sport italiano si prende una bella fetta di vetrina e lo fa in competizioni internazionali, come la Formula 1 e gli US Open. Fabio Fognini in un match stupendo recupera e poi batte Rafael Nadal, mentre le Ferrari al Gran Premio d’Italia piazzano il secondo e il terzo miglior tempo in qualifica. Fognini e Ferrari, un binomio che in un sabato senza calcio riescono comunque ad appassionare anche gli orfani del pallone.

    Erano quattro anni che le Ferrari non partivano dalla prima fila nel Gran Premio d’Italia e quest’anno lo faranno grazie a Kimi Raikkonen che nelle qualifiche di Monza riesce a superare il suo compagno di scuderia e accodarsi per soli tre decimi al leader del mondiale Lewis Hamilton. Prova superlativa della squadra che è riuscita in uno dei gran premi dove il gap sulla velocità di punta dovrebbe essere ancor più marcato mentre al contrario aerodinamica e progressi incredibili hanno reso competitiva la rossa di Maranello.

    La Ferrari a Monza | Foto Twitter
    La Ferrari a Monza | Foto Twitter

    Dietro alle de Ferrari va ad accodarsi Niko Rosberg, l’altro pilota della Mercedes, che ha avuto problemi sul motore e non ha forzato più di tanto, segno che tra i colpi di scena che possono verificarsi in gara non c’è da sottovalutare anche la fragilità del propulsore tedesco. Sarà una gara domani entusiasmante, perché la Ferrari può riuscire a mettersi davanti in partenza e poi con una buona strategia perché no, anche trionfare, con due frecce estremamente in forma.

    Con questa prova la Ferrari ha stupito un po’ tutti nell’ambiente, dicendo la sua, anche sulla polemica scaturita da Bernie Ecclestone e sulla possibilità che questa sia l’ultima volta di Monza nel circus della Formula 1.

    Fabio Fognini batte Rafael Nadal | Foto Twitter
    Fabio Fognini batte Rafael Nadal | Foto Twitter

    Fabio Fognini , nella notte, a New York è riuscito nell’impresa straordinaria di eliminare Rafael Nadal dagli US Open. Il tennista ligure in una maratona lunga 3 ore e 46 minuti, va subito com’era prevedibile sotto per due set, poi non sbaglia più nulla e annichilisce l’avversario nella sua miglior prestazione di sempre.

    Si tratta della seconda soddisfazione in quest’anno per il tennis italiano di battere un avversario di questo calibro, la prima volta era successa ad Andreas Seppi che agli ultimi Australian Open aveva strapazzato niente meno che Roger Federer. L’impresa di Fognini è più grande per due motivi, primo perché lo spagnolo in carriera aveva perso dopo essere in vantaggio per due set solo una volta e secondo perché il gioco espresso dall’azzurro è stato eccelso, dando la speranza a tutti che forse con questa bella iniezione di autostima abbiamo trovato un campione.

    La continuità di Fognini deve ancora essere registrata, e anche in questo incontro si vede soprattutto nei primi due set la difficoltà ad entrare in partita, quando pare possa riacciuffare i game immediatamente riperde la concentrazione vanificando tutto. Su terzo set, Nadal si porta sul 2-1 e pare che la partita sia chiusa e invece accade l’imprevedibile, Fognini recupera a testa bassa ribattendo colpo su colpo portandosi sul 4-5 e infine costringe in battuta all’errore lo spagnolo che mette la risposta fuori. Il quarto set inizia con lo stesso copione, Nadal avanti ma che poi deve cedere all’azzurro. Il quinto e decisivo set invece vede il ligure decisamente più sicuro e spesso avanti fino al game decisivo, quando con uno scambio incredibile strappa la vittoria.

    Agli ottavi di finale del torneo Fognini dovrà vedersela con un altro spagnolo, Feliciano Lopez.

    Fognini e Ferrari hanno caratterizzato questo sabato sportivo con due strepitose imprese e, domani per la Ferrari c’è l’occasione di rientrare nel Gran Premio di casa finalmente ad un livello di competitività che non si vedeva da tempo.

  • Monza si accende per la Formula 1

    Monza si accende per la Formula 1

    Inizia la settimana più attesa per i tifosi italiani della Formula 1, quella che ci porterà al Gran Premio d’Italia a Monza. Una pista leggendaria, ogni anno sotto polemiche per varia natura, ma che resta sempre uno dei circuiti dove ogni pilota vorrebbe correre. Soprattutto è la pista più amata dalla Ferrari che qui ogni anno nel bene e nel male fa il bagno di folla, con quei cancelli che all’arrivo si aprono e riversano migliaia di fan sul tracciato per seguire la premiazione, fare un giro a piedi dove poco prima sfrecciavano i bolidi  e rubare qualche scatto dal vicino paddock.

    Monza raccoglie il fascino italico per la velocità e per la Ferrari in toto, forse anche molto più del Gran Premio di San Marino che il cavallino rampante ce l’ha vicino di casa. Un circuito invidiato e tentato di copiare da altre organizzazioni che abbina tecnica a pura potenza, brucia i motori ma sa anche rilevare ogni minimo difetto aerodinamico delle monoposto, insomma c’è tutto quello che serve per far godere il pubblico di una gara automobilistica.

    Per la Ferrari è ovvio che sia un appuntamento “must” dove cercare di non fallire, per le altre rappresenta un tassello importante, un passaggio dove lasciare il segno che porta il proprio nome in una pista storica e leggendaria della Formula 1.

    Maurizio Arrivabene | Foto Twitter
    Maurizio Arrivabene | Foto Twitter

    Inutile dire che la settimana che porta al Gran Premio d’Italia parta dai punti focali dell’ultimo appuntamento passato, infatti le prime dichiarazioni riguardano il rinnovo a sorpresa di Kimi Raikkonen, quando fino ad un mese prima sembrava imminente il divorzio tra la scuderia e il pilota. Le prime notizie riguardanti il rinnovo del contratto facevano pensare ad una soluzione di ripiego per la rossa, perché non riusciva a mettere le mani su Valtteri Bottas astro nascente anche lui finlandese come Raikkonen.

    Ad iniziare l’avvicinamento a Monza ci pensa Maurizio Arrivabene,  Team Manager scelto da Marchionne per la rinascita della Ferrari, che con semplicità e chiarezza smorza ogni possibile incomprensione sull’operazione di mercato:

    Raikkonen è un vero campione, un pilota di grande esperienza e competenza che si è integrato bene con il compagno di squadra Vettel e questo garantisce inoltre equilibrio nel team”.

    Inoltre Arrivabene snobba anche le voci riguardanti il rinnovo dovuto esclusivamente per la mancanza di alternative a basso costo per la Ferrari ricordando che qualunque pilota che abbia le caratteristiche per guidare la rossa di Maranello ha di conseguenza anche un costo considerevole.

  • Formula 1: Montecarlo, l’antico fascino che resiste

    Formula 1: Montecarlo, l’antico fascino che resiste

    Passano gli anni, la Formula 1 si evolve, le monoposto sono sempre più un rebus per ingegneri e sempre meno per piloti ma il fascino di una delle piste storiche del circus resiste. Parliamo di Montecarlo che ogni anno prima di cominciare vive del solito dilemma:

    “E’ ancora una pista adatta alla Formula 1 moderna?”.

    Michael Schumacher ultimo vincente Ferrari | Foto Twitter
    Michael Schumacher ultimo vincente Ferrari | Foto Twitter

    Poi inizia la settimana del Gran Premio e tutto si placa, il circuito stradale si chiude per fare spazio ad una serie di gare motoristiche che fanno da viatico al week-end e la passione del Principato ribolle richiamando su di sé tutte le attenzioni che merita. E’ come una signora nobile che si guarda allo specchio tutto l’anno e poi torna a rispolverare i suoi gioielli a rifarsi il trucco e a rientrare in scena rubandola ancora una volta, come un antico rito, che offusca tutte le altre donne presenti in sala. Considerazione romanzata ma che è attualissima visto che saltano, per questioni economiche, circuiti come Francia e Germania e Monza è sempre in bilico.

    E’ uno dei circuiti dove ogni pilota vorrebbe fare una corsa, ha delle insidie tutte particolari e la monoposto deve obbligatoriamente essere preparata ad-hoc mettendosi ancor più nelle mani del conduttore. E’ qui che la Ferrari debuttò nel 1950 e dove nella sua storia ha trionfato per otto volte, l’ultima nel 2001 con Michael Schumacher e nel mezzo con la straordinaria epopea di Gilles Villeneuve nel 1981.

    In Formula 1 è la pista dove ogni dettaglio può fare la differenza, dove la meticolosità non è mai troppa e gli stessi protagonisti lo sanno molto bene perché dalle prove libere fino al briefing pre corsa sarà una ricerca affannosa alla perfezione sia sul settaggio della monoposto che sul legame, affinato al massimo, tra lo stesso pilota e la sua estensione motorizzata. Difficile chiudere Montecarlo se non c’è tutto questo considerando anche la sua straordinaria magia che all’improvviso in una delle tantissime curve prese sempre la limite ti può lasciare con l’amaro in bocca per un dettaglio appunto trascurato.

    La Ferrari a Montecarlo | Foto Twitter
    La Ferrari a Montecarlo | Foto Twitter

    Soprattutto alla partenza è una bagarre pazzesca dove il gruppo si ritrova subito a dover fare attenzione per incanalarsi senza toccarsi e poi inizia una fila indiana dove, sempre tenendo i mille occhi su ogni dettaglio, i protagonisti tentano di trovare il pertugio per azzardare il sorpasso, ma anche un semplice doppiaggio diventa un’operazione che merita approfonditi ragionamenti prima di essere fatto.

     

  • Vettel e Rossi, l’Italia dei motori fa festa

    Vettel e Rossi, l’Italia dei motori fa festa

    Fabio Concato cantava di una “Domenica bestiale”, beh quella andata in scena oggi per quanto riguarda il Motorsport italiano è stata davvero una domenica perfetta e fantastica.

    Dal primo successo con la Ferrari per Sebastian Vettel, che ha aperto la giornata, al ritorno alla vittoria di Valentino Rossi, accompagnato sul podio da altri due italiani, Dovizioso e Iannone, con moto italiana, la Ducati.

    Insomma il Made in Italy motoristico grazie a Vettel e Rossi ha vissuto una giornata stupenda.

    Partiamo dalla Malesia, dal Gran Premio di Formula Uno che ha visto Vettel portare la Rossa sul gradino più alto del podio.

    Le premesse per una buona gara c’erano tutto, il podio in Australia, la prima fila conquistata in prova a soli 74 millesimi da Lewis Hamilton e con la seconda Mercedes di Rosberg costretta alla seconda fila.

    Sebastian Vettel | Foto Twitter
    Sebastian Vettel | Foto Twitter

    Allo spegnimento del semaforo Vettel ha voluto subito dimostrare a Rosberg chiudendogli ogni pertugio, che per lui passare la rossa sarebbe stata un’impresa. Dopo pochi giri la svolta della gara, Ericsson si gira e rimane nella ghiaia con la sua Sauber, entra la gru e di conseguenza la Safety Car. Durante la neutralizzazione le Mercedes ne approfittano per fare il pit-stop, Vettel no, il tedesco rimane in pista, al comando della gara e con una serie di giri davvero molto veloci, approfitta delle due frecce d’argento imprigionate nel traffico per costruirsi un buon margine. Ci si aspetta un calo delle gomme di Vettel, che si ferma una volta in meno rispetto ad Hamilton e Rosberg, ma questo non accade, il ferrarista guida con dolcezza, non stressa le gomme e al termine dei 56 giri può festeggiare sul traguardo con un Team Radio pieno di gioia e di ringraziamenti. Strepitosa anche la gara di Raikkonen che precipitato in fondo dopo una foratura ad inizio gara, rimonta sino ad ottenere uno strepitoso 4° posto.

     

    Le emozioni venute dalla Malesia in mattinata si amplificano la sera durante la gara della MotoGp in Qatar. Protagonista Valentino Rossi, ma non solo.

    Valentino Rossi | Foto Twitter
    Valentino Rossi | Foto Twitter

    Al via del gran premio Il Dottore parte male e rimane imbrigliato nella mischia, peggio di lui fa Marc Marquez che dopo un contatto finisce in fondo al gruppo (rimonterà ma non oltre al 5° posto), in testa intanto i ducatisti Dovizioso e Iannone insieme a Jorge Lorenzo tentano la fuga. Valentno non ci sta e pian piano, a suon di giri veloci torna sotto e si aggancia al terzetto. Sorpassi a non finire, le Yamaha vanno meglio in trazione, le Ducati sono fulmini in rettilineo. Prima sembra arrendersi Iannone, poi Lorenzo. La sfida si fa a due, Rossi contro Dovizioso. I due italiani non se le mandano a dire, prima passa Valentino, poi Il Dovi risponde ma va lungo e Vale lo ripassa. Insomma si arriva all’ultimo giro con la gara ancora aperta e con Iannone che intanto, alle spalle dei due, si è sbarazzato di Lorenzo. Rossi si porta avanti nell’ultima tornata, Dovizioso ci prova ma non riesce sostanzialmente mai a rispondere. Dopo la Rossa al mattino, trionfa Rossi di sera ma anche la Rossa di Borgo Panigale, oltre a quella di Maranello, può esultare.

    Dopo Sepang anche a Losail torna a suonare l’Inno di Mameli e viste le premesse, questo sembra solo l’inizio di una stagione emozionante, Hamilton e Marquez non saranno d’accordo e torneranno a provare a recitare il ruolo da protagonisti ma siamo certi che il biondino tedesco e l’eterno Vale, non si arrenderanno e ci faranno vivere altre domeniche così, c’è poco da attendere, il 12 aprile F1 e MotoGp torneranno in pista contemporaneamente.

  • Ferrari, l’ora della verità

    Ferrari, l’ora della verità

    Ci siamo, con le prime prove libere del Gran Premio di Melbourne inizia il nuovo Campionato Mondiale di Formula 1 e la Ferrari, che nei test di Jerez ha mostrato incoraggianti progressi è chiamata a confermare il suo trend di crescita che dovrebbe portarla in una condizione di competitività già dalle prime battute.

    Se nelle ultime stagioni il Cavallino Rampante ha dovuto fare una rincorsa forsennata per cercare di recuperare gli avversari, sia gara dopo gara che per tutto il campionato quest’anno i tempi fatti registrare in Spagna pongono la Ferrari già come una monoposto che se la può tranquillamente giocare, tuttavia resta poi il test più importante, quello della gara, dove si fanno certo numerosi calcoli sui consumi e sull’aerodinamica ma dove soprattutto poi conta il lavoro svolto dai piloti per rendere le auto performanti al limite.

    Nel team si respira aria nuova e una fiducia ritrovata, a giovarne è tutto l’ambiente ma soprattutto Kimi Raikkonen, che nel nuovo compagno, il quattro volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, ha trovato uno stimolo in più per continuare l’avventura in rosso. Entrambi si sono detti entusiasti del lavoro fatto nei test invernali e particolarmente ansiosi di portare la monoposto al limite per scoprire il vero grado di competitività della nuova Ferrari.

    Le Ferrari a Melbourne pronte per l'inizio della nuova stagione | Foto Twitter
    Le Ferrari a Melbourne pronte per l’inizio della nuova stagione | Foto Twitter

    Il tracciato dell’Albert Park di Melbourne è la tipica pista che esalta un pilota, tuttavia è ricavata da un percorso urbano che si adopera nel week-end per diventare autodromo, questo rende la cosa ancora più difficoltosa in quanto l’asfalto presenta molte sconnessioni e quindi diverse insidie, tutti fattori che rendono per Vettel la corsa ancora più affascinante. Proprio per l’irregolarità della pista sarà necessario un assetto in grado di assorbire le sconnessioni ed al tempo stesso essendo la prima gara ufficiale non sarà facile trovare subito correttivi sulle nuove macchine, ma in questo, per l’innesto dei nuovi regolamenti che hanno portato in tutte le scuderie cambiamenti radicali, ci sarà da lavorare per tutti.

    Con questo video sul sito ufficiale della Ferrari è presentata la nuova stagione:

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    Entusiasmo e aria diversa per Kimi Raikkonen che è convinto della bontà della squadra e del fatto che la maggior parte del lavoro che il team si era prefissato sia stato fatto in inverno. Raikkonen si dice fiducioso sul fatto che i frutti del lavoro si vedranno anche in gara e che proprio l’aria di ritrovata armonia nella scuderia sarà la chiave del successo.

    Con l’occasione dell’inizio della nuova stagione di Formula 1 il sito della Ferrari ne approfitta per cambiare la sua veste grafica che sarà lanciata giovedì, proprio prima dello scendere in pista delle nuove monoposto.

  • La Ferrari svela la nuova vettura, la SF15-T

    La Ferrari svela la nuova vettura, la SF15-T

    Il momento atteso dai tifosi della Ferrari e da tutti gli appassionati di Formula Uno è arrivato, oggi sul sito ufficiale della scuderia di Maranello è stata presentata la monoposto che parteciperà al mondiale di F1 del 2015.

    La prima vettura dopo la vera e propria rivoluzione (si capisce anche dal hashtag #RedRev2015 scelto per questa presentazione) che ha visto Montezemolo, Domenicali e Fernando Alonso lasciare la Rossa, venendo sostituiti da Marchionne, Arrivabene e Sebastian Vettel, ha un compito non certo impossibile: riuscire a migliorare la disastrosa stagione 2014 che ha visto la Ferrari chiudere l’anno senza alcun successo.

    La Ferrari SF15-T | Foto Twitter
    La Ferrari SF15-T | Foto Twitter

    La SF15-T, nome che ha nel proprio nome la lettera S che sta a significare Scuderia e la lettera T che simboleggia il turbo, denota a prima vista la differenza sostanziale del muso che non punta più verso il basso, non è “bucato” e non ha più quell’antiestetica forma di “formichiere” ma è invece più affusolato e ricorda una lingua. Le restanti forme della macchina non differiscono molto da quella del 2014.

    Una forma che ha entusiasmato il team principal Maurizio Arrivabene che nel video di presentazione ha citato il grande Enzo Ferrari.

    Come diceva Enzo Ferrari, la macchina bella è quella che vince. Guardiamo a quella dell’anno scorso, era brutta e perdeva pure. Quella di quest’anno è veramente bella, è una Ferrari veramente sexy.

    Anche i piloti sono parsi piuttosto entusiasti, a partire del nuovo arrivato Sebastian Vettel.

    E’ una nuova esperienza, la vettura sembra bellissima. Ogni anno quando c’è una nuova monoposto vedi i primi pezzi e poi la vettura completamente assemblata. Penso sia sempre un momento speciale e non vedo l’ora di scendere in pista per vedere come si comporta. Ovviamente ci sono sempre molte cose nuove da imparare ma con i test invernali cercheremo di trovare la giusta confidenza con la vettura. Guidare la Ferrari è un esperienza speciale e sarà certamente particolare a Melbourne nella prima gara con la Ferrari. Attendo impaziente quel momento.

    Anche Kimi Raikkonen ha espresso la sua opinione sulla nuova vettura ed è fiducioso di poter far bene avendo fatto tesoro degli errori della scorsa stagione.

    Passando al lato squisitamente tecnico ha parlato anche il direttore tecnico della Ferrari James Allison.

    Abbiamo cercato di dare più potenza alla nuova macchina, non solo come potenza massima ma anche attraverso un erogazione più facilmente gestibile dal pilota. Abbiamo cercato di realizzare un pacchetto aerodinamico adattabile a tutte le condizioni. Il retrotreno è più compatto e più snello con i radiatori più efficaci ed in grado di garantire un miglior raffreddamento.

    Il punto di forza dello scorso anno della Mercedes è stata sicuramente la Power Unit, proprio per questo la Ferrari ha cercato di migliorare in quel particolare e come emerge dalle parole del responsabile delle Power Unit della Rossa Mattia Binotto, il motore è stato migliorato per cercare di raggiungere entro fine anno le prestazioni delle frecce d’argento.

    Raggiungere il livello della Mercedes già dall’Australia è praticamente impossibile, visto il loro vantaggio. La squadra però a Maranello ha lavorato e sta lavorando bene, l’obiettivo è raggiungerli entro la fine del 2015.