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  • Pole per Vettel in India. Prima fila Red Bull poi McLaren e Ferrari

    Pole per Vettel in India. Prima fila Red Bull poi McLaren e Ferrari

    Dopo aver monopilizzato le tre sessioni di prove libere Sebastian Vettel ha conquistato la pole position del Gran Premio d’India, 17esimo appuntamento della stagione. Sul Buddh International Circuit il campione del mondo in carica si è dimostrato ancora una volta il più forte firmando il giro migliore grazie al tempo di 1:25.283 bissando la pole del 2011 sperando di ripetre il Grand Chalem ottenuto lo scorso anno sullo stesso circuito quest’anno alla sua seconda edizione.

    Tuttavia non sono manacati i problemi per il campione tedesco in una sessione tutt’altro che scontata rispetto alle aspettative della vigilia. Vettel ha infatti dovuto abortire il suo primo tentativo in Q3 per un errore alla curva prima del rettilineo principale a dimostrazione di un bilanciamento non perfetto anche per le lattine volanti, ma ha poi saputo rimediare al suo secondo e ultimo tentativo andando a prendersi di forza la sua quinta pole position stagionale, prova evidente della superiorità netta del binomio vettura-pilota nonostante una ultima sessione di qualifica non eccezionale.

    Il risultato delle qualifiche rispetto alle ultime uscite stagionali non è cambiato e la Red Bull ha manifestato la solita supremazia assoluta conquistando la prima fila piazzando ancora una volta le due vetture nelle prime due posizioni. Mark Webber infatti partirà secondo affiancato al compagno di squadra che lo ha beffato proprio nel finale per soli 4 centesimi di secondo, anche se l’australiano al suo ultimo tentativo ha rallentato leggermente il ritmo per favorire il suo team-mate, con il compito di proteggerlo domani nelle battute iniziali di gara.

    Sebastian Vettel © MANAN VATSYAYANA/AFP/Getty Images

    Alle spalle del duo Red Bull si sono piazzate le due McLaren Mercedes di Lewis Hamilton e Jenson Button che hanno centrato l’obiettivo massimo delle qualifiche, ovvero conquistare la seconda fila dietro agli imprendibili Vettel  e Webber. Imprendibili almeno in qualifica perchè nelle prove libere le due Frecce d’Argento hanno mostrato un passo in linea con quello delle vetture anglo-austriache e in gara potrebbero lottare anche per qualcosa in più del terzo gradino del podio.

    Ed è forse questo quello che spera la Ferrari che per limitare i danni dovrà correre una gara tutta d’attacco. Le qualifiche hanno rispecchiato i reali valori in campo con la F2012 relegata soltanto in terza fila alle spalle di Red Bull e McLaren e che dovrà sperare nell’inserimento del team inglese per strappare punti pesanti a Vettel in chiave Mondiale. Ma la scuderia di Maranello sembra essere troppo attardata rispetto alla concorrenza e a preoccupare maggiormente Fernando Alonso, quinto sulla griglia, più che il mezzo secondo di distacco sono i piloti che si sono contrapposti con il leader della classifica, tanti ma soprattutto tosti da sopravanzare. A nulla sono valsi gli aggiornamenti tecnici apportati sulla vettura per questo GP perchè la Ferrari risente dei soliti problemi di carico aerodinamico nelle curve più veloci tra il secondo e il terzo settore e a poco serve tenere il ritmo delle Red Bull nel primo settore, quello più veloce. Il distacco è emblematico cosi come la mancanza di positività che si evince dalle parole del pilota spagnolo che a meno di clamorosi colpi di scena sembra essere rassegnato a perdere questo Mondiale.

    Felipe Massa affiancherà il compagno di squadra in terza fila ma ha dovuto fare i miracoli per rientrare nella Q3. Il brasiliano, così come nelle libere, è stato protgonista di un testacoda nel secondo turno di qualifica e ha dovuto montare in extremis le gomme morbide per entrare a far parte della top-ten ma a parte il primo settore sembra essere meno efficace rispetto agli altri. Alle sue spalle la Lotus di Kimi Raikkonen, più staccato rispetto agli altri a quasi un secondo dalla vetta davanti alla Sauber di Sergio Perez e alla Williams di Pastor Maldonado.

    Ha chiuso la top-ten la Mercedes di Nico Rosberg che ha preferito non effettuare giri cronometrati in Q3 per risparmiare un treno di gomme per la gara mentre il suo compagno di squadra Michael Schumacher naviga in 14esima posizione. 11esimo Romain Grosjean con la seconda Lotus.

  • Vettel domina le libere in India. Ma Alonso c’è ed è 3°

    Vettel domina le libere in India. Ma Alonso c’è ed è 3°

    Sebastian Vettel è stato il pilota più veloce in entrambe le sessioni di prove libere svolte sul Buddh International Circuit, che domenica sarà teatro del Gran Premio d’India, 17esimo appuntamento della stagione. Il campione tedesco ha firmato il giro migliore di giornata nella seconda sessione fermando il crono sul tempo di 1:26.221, tempo migliore di un secondo e quattro decimi rispetto al suo stesso miglior giro fatto segnare nel primo turno di prove.

    Il dominio assoluto della Red Bull è completato da Mark Webber che ha piazzato la seconda delle lattine volanti al secondo posto ad un decimo da quella del compagno di squadra. L’australiano ha così preceduto il principale antagonista di Vettel, Fernando Alonso che ha chiuso la sua giornata di prove in terza posizione a sei decimi dalla vetta presieduta dal tedesco.

    Come si sa i tempi delle prove libere hanno sempre un’importanza relativa e infatti in Ferrari hanno concentrato il lavoro nelle due sessioni soprattutto sullo sviluppo delle nuove componenti aerodinamiche che il team di Maranello ha portato per questo GP, tra le quali anche le due nuove ali anteriore e posteriore. Lo spagnolo si è dimostrato abbastanza efficace anche se pare che le novità apportate sulla F2012 non siano sufficienti a garantire il salto di qualità per contrastare le Red Bull, di contro Felipe Massa ha incontrato più di una difficoltà nel set-up della vettura ed ha chiusa la sua giornata in 15esima posizione dopo che la prima sessione l’aveva terminata addirittura 20esimo.

    Sebastian Vettel © PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images

    Ma tornando alla classifica dei tempi alle spalle di Alonso troviamo la Mercedes di Nico Rosberg, molto efficace sul circuito indiano al contrario del compagno di squadra Michael Schumacher che non è riuscito a trovare il feeling giusto con il tracciato ed ha chiuso solamente in 13esima posizione. Rosberg ha preceduto il finlandese della Lotus Kimi Raikkonen, che ha sfoderato una grande prestazione su un tracciato sul quale in precedenza non aveva effettuato neanche un giro.

    Poi troviamo le due McLaren in sesta e settima posizione con Lewis Hamilton e Jenson Button. I due inglesi nella prima sessione avevano chiuso nelle prime posizioni dimostrando di avere un grande passo gara, ma si sono persi nella seconda quando si è trattato di verificare la prestazione sul giro singolo. Quindi, al contrario di come avviene solitamente, le due Frecce d’Argento sembrano avere qualche problemino sulla prestazione da qualifica considerando che il distacco da Vettel ammonta a circa 9 decimi, vedremo se le sensazioni saranno confermate nella giornata di sabato.

    Nei migliori dieci si è confermata ancora una volta la Force India di Nico Hulkenberg, capace di tenere alle sue spalle la seconda Lotus di Romain Grosjean e la Williams di Bruno Senna che ha chiuso la top-ten. Il messicano Segio Perez, dopo aver saltato la prima sessione per l’influenza, è rientrato nella seconda sessione ma ha chiuso soltanto 12esimo, alle spalle dell’altra Force India di Paul Di Resta.

  • Massa rinnova con la Ferrari fino al 2013

    Massa rinnova con la Ferrari fino al 2013

    Felipe Massa e la Ferrari, un matrimonio destinato a durare ancora a Maranello, almeno fino al 2013, dove oggi è arrivata l’ufficialità. La notizia era già nell’aria da diversi giorni ed ha trovato la conferma ufficiale nella giornata odierna dopo le conferme arrivate nella scorsa settimana da parte del team principal della Ferrari Stefano Domenicali e dello stesso Prsidente Luca Cordero di Montezemolo, che ha incontrato il brasiliano in  mattinata trovando l’accordo per la firma sul contratto.

    A dare l’annuncio è stata la stessa scuderia di Maranello che ha confermato il rinnovo di Massa per un altra stagione al fianco del confermatissimo Fernando Alonso per il quarto anno consecutivo, ma al termine della quale il brasiliano chiuderà l’ottava, e con tutta probabilità ultima, annata in Rosso.

    Il tutto alla luce degli ottimi risultati ottenuti dal paulista nelle ultime uscite stagionali, soprattutto per il secondo posto conquistato a Suzuka dopo circa due anni lontano dal podio, e per il quarto posto nel Gran Premio di Singapore corso proprio domenica, ancora più incoraggiante se vogliamo, visto anche il miglior passo rispetto allo stesso Alonso. Solo gli ordini di scuderia hanno impedito a Massa il sorpasso sul compagno di squadra,ancora in lotta per il titolo mondiale, e, perchè no, anche la rimonta su Webber che non era lontanissimo dalle due Ferrari.

    Felipe Massa &copy, JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    E non è un caso che le prestazioni in pista del brasiliano siano migliorate proprio dal momento in cui cominciavano a delinearsi le coppie di piloti per il 2013, con Perez, indiziato numero uno per sostituirlo alla Ferrari, ingaggiato dalla McLaren al posto di Hamilton accasatosi alla Mercedes, come se una prossima conferma sul sedile della F2012 lo avesse reso più tranquillo e immune da critiche.

    Sono felicissimo per questo accordo.” – le prime parole del brasiliano dopo il rinnovo “La Ferrari è la mia famiglia sportiva e io ho sempre corso in Formula 1 guidando dei motori costruiti a Maranello: non riesco a vedermi al volante di una monoposto spinta da alti propulsori! Voglio ringraziare innanzitutto il Presidente Montezemolo e Stefano Domenicali, che mi hanno dato fiducia e mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili. Entrambi, la squadra e tutti i tifosi possono essere certi che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare la Scuderia a raggiungere i traguardi che si pone ogni anno”.

    Entusiasmo e felicità espressi anche da Stefano Domenicali: “Siamo lieti di aver prolungato il rapporto con Felipe per un’ulteriore annata, E’ parte della nostra famiglia da oltre un decennio e ha dimostrato, soprattutto in quest’ultimo scorcio di stagione, di essere di nuovo competitivo ai massimi livelli, come ci aspettiamo che sia ogni pilota al volante di una Ferrari. Siamo certi del suo valore e che saprà ripagare la fiducia che gli è stata rinnovata”.

    Dopodichè, una volta finito con tutta probabilità il rapporto con Massa al termine della prossima stagione, nonostante le smentite di rito da parte del Presidente Montezemolo, la Ferrari si lancerà nuovamente all’inseguimento di Sebastian Vettel che non ha mai smentito un suo possibile trasferimento a Maranello, per formare assieme a Fernando Alonso una delle coppie più forti della storia della Formula 1.

  • Vettel sorpasso su Alonso annunciato, la classifica piloti

    Vettel sorpasso su Alonso annunciato, la classifica piloti

    Il Mondiale di Formula 1 è entrato nella fase cruciale. A 4 gare dal termine Sebastian Vettel si è ripreso la vetta del mondiale a discapito di Fernando Alonso, chiamato adesso a rincorrere dopo aver detenuto la vetta della classifica per la maggior parte della stagione. Il Gp di Corea ha cambiato le gerarchie in classifica ma non quelle in pista. La Red Bull, reduce da 2 mondiali piloti e costruttori vinti, è la macchina da battere anche quest’anno e non lo si è scoperto ieri. I numeri d’altronde parlano chiaro e dicono che Vettel nelle ultime 5 gare ha recuperato la bellezza di 48 punti a Fernando Alonso, che la Red Bull ha vinto ben 6 gp su 16 disputati (4 Vettel, 2 Webber), che anche la Mclaren (3 Hamilton, 2 Button) ha vinto più della Ferrari ferma ai 3 successi stagionali di Alonso. Insomma il cambio al vertice era annunciato dai numeri e la pista coreana è stata solo il teatro del sorpasso.

    Sorpasso definitivo? – Il sorpasso decisivo in ottica mondiale è avvenuto nel gp di Corea? Alonso e la Ferrari riusciranno a sovvertire la supremazia tecnica della Red Bull riemersa in modo evidente negli ultimi granpremi? Tanti altri interrogativi potrei elencarvi senza aver però la certezza delle risposte. Le risposte verranno date dalle piste degli ultimi 4 gp stagionali (India, Abu Dhabi, Stati Uniti e Brasile), al momento possiamo però analizzare le sensazioni e i numeri che queste 16 gare hanno fornito.

    1° Vettel (215 punti) – Il campione del mondo 2010 e 2011 è tornato davanti a tutti. In Corea Vettel ha colto la terza vittoria consecutiva, la quarta in stagione, la 25esima della carriera (come Niki Lauda). La vetta del mondiale è di nuovo sua e potrebbe esserla anche il prossimo 25 novembre, quando il mondiale 2012 si concluderà in Brasile. Il 25enne pilota tedesco ha la fortuna di guidare la macchina più veloce, nelle ultime 3 gare ha totalizzato 3 vittorie e il massimo dei punti disponibili (75). Di contro Alonso, il suo avversario più temibile sia per quanto dice la classifica sia per la mancanza di costanza della McLaren, ne ha totalizzati 30 nelle ultime 3 ovvero ben 45 in meno. Una marcia inarrestabile quella messa in atto da Vettel e la sua Red Bull, senza dimenticare che l’altra macchina più veloce del momento è nelle mani del suo compagno di squadra Webber, secondo e prezioso ieri nel tenere dietro le due Ferrari. Non a caso il mondiale costruttori vede saldamente la Reb Bull al comando con 77 punti di margine sulla Ferrari, che in Corea si è consolata con il sorpasso alla Mclaren. In definitiva la sensazione è che i 6 punti di vantaggio di Vettel siano un distacco più piccolo di quello esistente in pista tra le prime due forze del mondiale. Per Vettel il terzo titolo iridato non è poi così lontano.

    Alonso
    Fernando Alonso perde la vetta del mondiale © PHILIPPE LOPEZ/AFP/GettyImages

    2° Alonso (209 punti) – Al pilota asturiano non è bastato il terzo posto per mantenere la testa del mondiale. A dire il vero non sarebbe bastato neanche il secondo. Questo perchè la vittoria di Vettel ieri non è mai stata in discussione e ha prodotto quel sorpasso che potrebbe decidere il mondiale. Ha vissuto momenti più belli Alonso nel corso della stagione, certamente questo è il momento più complicato, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista psicologico. La classe e la forza mentale dello spagnolo, evidenti nella costanza di rendimento avuta da Alonso in questa stagione, sono messe a dura prova dal ritorno prepotente di Vettel a caccia del terzo mondiale della carriera. Anche Alonso va a caccia del terzo titolo iridato, del primo alla guida della Ferrari (a cui manca il titolo piloti dal 2007). La scuderia del cavallino è chiamata ad un miracolo vero e proprio in questo finale di campionato. Campionato che comunque vada ha visto il ritorno della rossa nella lotta al vertice, soprattutto per il miglioramento di prestazioni della monoposto italiana. Il quarto posto nella classifica piloti del 2011 verrà sicuramente migliorato, resta da capire però quale sarà il piazzamento finale. Il titolo sembra stia sfuggendo dalle mani di Alonso, ma a 4 gare dal termine sembra prematuro parlare di mondiale già chiuso.

    3° Raikkonen (167 punti) – 48 punti da recuperare a Vettel rappresentano una mission impossible non per le qualità del pilota finlandese ma per quelle della sua Lotus, ottima macchina ma ancora distante dai livelli dei team principali. Nell’anno del suo ritorno in F1, Raikkonen ha comunque dimostrato di essere ancora sul pezzo, sicuramente uno tra i 5 piloti più forti dell’ultimo decennio. Tra i primi 4 della classifica è l’unico pilota che è sempre arrivato al traguardo, andando a punti 15 volte su 16. Tuttavia è anche l’unico dei primi 4 a non aver mai vinto una gara nel 2012. Limite delimitato dalla sua macchina e che non gli permetterà di lottare per il titolo mondiale conquistato nel 2007 al suo primo anno in Ferrari.

    4° Hamilton (153 punti) – Il campione del mondo 2008 si ritrova staccato di 62 punti dalla vetta della classifica detenuta da Vettel. Il mondiale è pura utopia per il primo pilota McLaren nonostante le 3 vittorie stagionali. 3 ritiri, un 19esimo, un decimo e 3 ottavi posti sono un pò troppi per poter competere nella lotta al titolo. 11 punti nelle ultime 3 gare sono la sintesi della resa di Hamilton. In questo finale di stagione l’obiettivo personale per il pilota anglo-caraibico è centrare una vittoria, che sarebbe l’ultima con la McLaren dato l’approdo alla Mercedes nella prossima stagione e un possibile terzo posto nella classifica piloti.

    Le classifiche del Mondiale di F1 2012 dopo 16 gare

    Classifica piloti
    1) Sebastien Vettel (Red Bull) 215 punti
    2) Fernando Alonso (Ferrari) 209 punti
    3) Kimi Raikkonen (Lotus) 167 punti
    4) Lewis Hamilton (McLaren) 153 punti
    5) Mark Webber (Red Bull) 152 punti
    6) Jenson Button (McLaren) 131 punti
    7) Nico Rosberg (Mercedes) 93 punti
    8) Romain Grosjean (Lotus) 88 punti
    9) Felipe Massa (Ferrari) 81 punti
    10) Sergio Perez (Sauber) 66 punti

    Classifica costruttori
    1) Red Bull 367 punti
    2) Ferrari 290 punti
    3) McLaren 284 punti
    4) Lotus 255 punti
    5) Mercedes 136 punti
    6) Sauber 116 punti
    7) Foce India 89 punti
    8) Williams 58 punti
    9) Toro Rosso 21 punti

     

  • Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio della Corea sul circuito di Yeongam, 16esima gara della stagione di Formula 1. Il quint’ultimo appuntamento del Mondiale ha segnato una tappa importante, cioè il sorpasso del campione tedesco ai danni di Fernando Alonso, che nulla ha potuto contro lo strapotere della Red Bull e si è dovuto accontentare soltanto della terza posizione alle spalle delle due lattine volanti, risultato che non gli ha permesso di mantenere la leadership del Mondiale che ora è nelle mani di Vettel per sei punti di vantaggio.

    Troppo netto il dominio della scuderia anglo-austriaca che ha messo il suo alfiere preferito nelle condizioni di vincere le ultime tre gare della stagione, a Singapore,  a Suzuka una settimana fa e ora qui in Corea, 25esima vittoria della carriera,  chiudendo un trittico di gare orientali in maniera perfetta balzando in vetta alla classifica piloti e mantenendo alla grande la testa della classifica costruttori.

    Vettel è scattato alla grande sin dalla partenza andando ad insidiare la posizone del compagno di squadra strappandogliela qualche curva più tardi senza troppi problemi. E la gara in fin dei conti è finita in quel momento perchè nessuno poi è stato in grado di impensierire minimamente il campione del mondo che ha dominato la gara sino alla fine dei 55 giri.

    Alle sue spalle Mark Webber ha svolto in pieno il suo lavoro, proteggendo il compagno di squadra da eventuali attacchi degli avversari che però in realtà non sono mai arrivati. Troppo superiore questa Red Bull nonostante una Ferrari comunque in crescita rispetto a Suzuka che piazza Fernando Alonso e Felipe Massa in terza e quarta posizione.

    Lo spagnolo ha fatto il massimo centrando almeno il podio, obiettivo minimo del GP, scavalcando con un bel sorpasso alla partenza la McLaren di Lewis Hamilton e ha provato a tenere il passo dei rivali. Senza nessun risultato perchè mentre Vettel scappava Webber si preoccupava di controllare la situazione rischiando qualcosina soltanto in prossimità del secondo e ultimo pit-stop in cui l’asturiano ha provato ad avvicinarsi sfruttando un leggero calo delle coperture Pirelli sulla Red Bull dell’australiano. Dopo la sosta invece le posizioni si sono congelate “ritornando alla normalità”, e anzi Massa nel suo ultimo stint ha provato ad avvicinarsi seriamente al compagno di squadra, di ben mezzo secondo più lento di lui.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    Dal box Rosso però è arrivato l’invito al brasiliano di rallentare e mantenere la posizione per permettere ad Alonso di guadagnare punticini importanti da sfruttare in caso di debacle degli avversari, che in questo momento francamente è impossibile da pensare. La ritrovata competitività di Massa è stato un buon segnale comunque per la casa di Maranello, in quanto gli ha permesso di scavalcare provvisoriamente la McLaren al secondo posto della classifica costruttori, unica consolazione per il team in un week-end non proprio positivo.

    Va molto peggio appunto alla McLaren che è uscita con le ossa rotte dal week-end coreano. Jenson Button dopo una qualifica a dir poco disastrosa è stato costretto ad abbandonare la corsa dopo un centinaio di metri per essere stato coinvolto in una carambola innescata da Kamui Kobayashi al via. Il giapponese, reduce dagli entusuasmi del terzo posto nella sua Suzuka,  ha centrato la Mercedes di Nico Rosberg ed è poi finito sulla vettura del pilota inglese danneggiandogli la sospensione anteriore e costringendolo al ritiro immediato.

    Per Hamilton invece una gara senza acuti chiusa con un anonima decima posizione. L’anglo-caraibico dopo essere stato scavalcato al via da Alonso ha fatto fatica a tenere il ritmo dei primi accusando un consumo anomalo degli pneumatici che lo ha costretto ad effettuare addirittura tre soste. Ha poi dovuto subire il sorpasso di Massa, comunque uno dei piloti più veloci in pista, e alla fine nel tentativo di attaccare Jean-Eric Vergne in nona posizione ha raccolto un pezzo di erba sintetica staccatosi da bordo pista che si è incastrato sotto la vettura provocandogli disturbi aerodinamici.

    Davvero disastrosa questa ultima parte di stagione per il team di Woking che sta cancellando quanto di buono aveva fatto sino al GP d’Italia a Monza, arrivando a perdere la seconda posizione nei costruttori in favore della Ferrari. In più c’è la rottura definitiva tra Hamilton e il team che sta indicendo la squadra ormai fuori dalla lotta al titolo a pensare già alla stagione 2013.

    Decisamente meglio della McLaren la Lotus, che ha rialzato la testa dopo il brutto GP del Giappone la scorsa settimana. Alle spalle dei migliori quattro si è piazzato Kimi Raikkonen che ha chiuso quinto sfruttando i nuovi aggiornamenti adottati sulla E20. L’altra Lotus di Romain Grosjean è giunta in settima posizione penalizzata dal bel duello a tre con Hamilton e Nico Hulkenberg. Il francese ha tentato l’attacco all’inglese ma è stato costretto ad allargare la curva per evitare il contatto, consentendo al tedesco di balzargli davanti che ha poi mantenuto la posizione fino alla fine.

    Positiva anche la gara delle due Toro Rosso, entrambe a punti e nella top-ten con Vergne e Daniel Ricciardo. Non pervenute ancora una volta le Mercedes con Rosberg molto sfortunato e ritirato al via per il contatto con Kobayashi e Button, mentre  Michael Schumacher di certo non può appellarsi alla sfortuna. Il tedesco come sempre ha provato in tutti i modi a difendere con le unghie e con i denti la sua posizione ma la W03 non è parsa mai in grado di lottare con le vetture rivali. Alla fine è arrivato soltanto un 13esimo posto ad una vita dai primi, davanti alle due Williams di Pastor Maldonado e Bruno Senna.

  • Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Seconda pole position consecutiva per la Red Bull. Dopo Suzuka anche a Yeongam, che domani ospiterà il Gran Premio della Corea, le due lattine si sono piazzate davanti a tutti, ma la pole questa volta è andata a Mark Webber che ha beffato il suo compagno di squadra Sebastian Vettel per soli 74 millesimi. L’australiano ha strappato la prima posizione al tedesco proprio al suo ultimo tentativo firmando il giro più veloce in 1:37.242 che gli è valso la seconda pole position stagionale anche se quella di Montecarlo era stata ottenuta da Michael Schumacher, poi arretrato nello schieramento.

    Dominio Red Bull quindi con Vettel in seconda posizione, un pò a sorpresa visto che il tedesco nonostante sia entrato in pista per ultimo nella Q3 non è riuscito a migliorare il suo tempo. Questo cambia ben poco nelle gerarchie di gara che vede una Red Bull superiore a tutte le altre e nettamente favorita per la vittoria, con Webber che potrebbe proteggere Vettel dagli attacchi degli avversari anche se all’interno del team negano categoricamente che ci possano essere degli ordini di scuderia.

    L’occasione per il campione del mondo di portarsi avanti nel Mondiale è ghiotta tanto che in terza posizione, a proteggerlo dagli attacchi di Fernando Alonso, c’è un alleato insospettabile, Lewis Hamilton, che con la McLaren aprirà la seconda fila in terza posizione. L’inglese, staccato di due decimi, scatterà proprio davanti allo spagnolo, beffato di soli 7 centesimi dal pilota anglo-caraibico. Al pilota della Ferrari resta la speranza di poter migliorare in gara come quasi sempre è successo quest’anno e di poter lottare per lo meno per il podio ma l’impresa resta comunque difficile.

    Mark Webber © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Al quinto posto la Lotus di Kimi Raikkonen che ha accusato un ritardo di quasi quattro decimi da Webber. La E20, dotata dei nuovi aggiornamenti agli scarichi, ha mostrato un netto miglioramente rispetto a Suzuka e la settima posizione di Romain Grosjean ne è la dimostrazione. Entrambe le vetture sono entrate nella top-ten, tra di loro la seconda Ferrari di Felipe Massa, a mezzo secondo però dalla prima posizione.

    Ancora una volta nella classifica dei migliori dieci la Force India, con un confermatissimo Nico Hulkenberg che ha conquistato l’ottava posizione accusando però un ritardo pesantissimo: il tedesco infatti è il primo dei piloti con oltre un secondo di ritardo dalla vetta, ed ha chiuso davanti alle due Mercedes di Nico Rosberg e Michael Schumacher, entrambe nella top-ten.

    Delusione invece per Jenson Button, che non è riuscito a superare la Q2 per entrare nella classifica dei migliori dieci a lottare per la pole position. L’inglese è stato anche rallentato nel suo ultimo run dalle bandiere gialle esposte dai commissari per la vettura di Daniel Ricciardo ferma alla penultima curva a causa di un problema al cambio ma sicuramente i problemi dell’inglese non sono tutti qui perchè la mancanza di velocità della Mp4-27 è state evidente. L’11esima posizione dimostra che quella competitività acquisita sino al GP di Singapore da parte del team di Woking sembra essere stata persa.

    Alle spalle di Button partirà il suo prossimo compagno di squadra in Mclaren Sergio Perez e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi, reduce dal grande terzo posto nella sua Suzuka. In difficoltà anche la Williams, in 15esima posizione con Pastor Maldonado e in 18esima con Bruno Senna ma anche la Toro Rosso non se la passa meglio: detto di Ricciardo che a causa di un problema al cambio ha dovuto rinunciare al suo ultimo tentativo dovendosi accontantare soltanto della 16esima posizione, il suo compagno di squadra Jean-Eric Vergne ha fatto ancora peggio, chiudendo le sue qualifiche in 17esima posizione.

    Chiudono la classifica dei tempi le due Caterham, le due Marussia e le due Hrt.

  • Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Sebastian Vettel ha dominato il Gran Premio del Giappone valevole per il 15esimo appuntamento della stagione di Formula 1 conquistando la seconda vittoria negli ultimi due GP disputati. Sul circuito di Suzuka il campione del mondo in carica ha messo in scena una delle “sue” gare più belle, su uno dei circuiti che sicuramente più predilige avendovi conquistato con oggi la terza vittoria in 4 anni. Il tedesco porta cosi a termine il Grand Chalem avendo conquistato pole, vittoria, la 24esima della carriera, giro veloce firmato in 1:35.774, nonostante le raccomandazioni del suo ingegnere di pista che gli comunicava di rallentare, e testa della classifica mantenuta dall’inizio alla fine, insomma una gara dominata e mai messa in discussione.

    Anche perchè il GP del Giappone si può riassumere tutto alla partenza, che ha visto l’inaspettata uscita di scena del leader della classifica del Mondiale Fernando Alonso, toccato alla prima curva dopo la partenza da Kimi Raikkonen e costretto al ritiro per la foratura dello pneumatico posteriore sinistro. La dinamica dell’incidente è stata molto simile a quella dell’incidente di Spa-Francorchamps, in questo caso con Alonso che è andato a stringere verso l’esterno la posizione di Raikkonen, finito anche sull’erba esterna e che inevitabilmente ha toccato con l’alettone anteriore la ruota posteriore del ferrarista. Testacoda e ritiro dopo una sola curva per l’asturiano che ora vede avvicinarsi in classifica in maniera molto pericolosa Vettel, distante ora solo 4 punti e in grande ascesa con una Red Bull ritornata a volare. Epilogo peggiore per la Ferrari non poteva esserci.

    Sempre alla partenza, ma alla curva successiva, è finita la gara di Mark Webber che si è visto speronare dal recidivo Romain Grosjean a cui non è bastata la punizione di una gara di stop inflittagli dalla Federazione dopo l’incidente del GP del Belgio per placare i suoi animi in partenza. Pronti via il francese ha centrato in pieno la RB8 dell’australiano che è andato in testacoda con la vettura visibilmente danneggiata ed è stato costretto a rientrare dopo un solo giro ai box per riparare la vettura, ma ormai a quel punto la gara era stata già compromessa. Webber è poi riuscito a risalire sino alla nona posizione ma a quasi un minuto di ritardo dal compagno di squadra leader della gara.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    La carambola iniziale, in cui è stato coinvolto anche Nico Rosberg che è stato costretto a ritirarsi, ha provocato la prima e unica safety-car del Gran Premio con la gara che è ripresa dopo due giri ma che non ha regalato più grosse emozioni.

    Dietro al dominatore indiscusso della gara, la vera sorpresa di giornata, con Felipe Massa che di forza riesce a guadagnare la seconda posizione e un podio che mancava da ben 2 anni, dal GP della Corea del 2010. Il brasiliano è riuscito a salvare il week-end della Ferrari con una prestazione super, con tempi molto vicini a quelli di Vettel ma soprattutto migliori rispetto a quelli dei principali rivali e dopo una grande partenza che gli ha permesso di guadagnare molte posizioni, ha sfruttato la sosta ai box per sopravanzare Kobayashi e  Button grazie ad una serie di giri veloci. Ma la prestazione del paulista accresce il rammarico in casa Ferrari per il ritiro di Alonso che con ana Ferrari in queste condizioni avrebbe sicuramente potuto ottenere qualcosa di importante in questo GP.

    Completa un podio del tutto inedito l’idolo indiscusso di casa Kamui Kobayashi, che ha ottenuto la terza posizione e il gradino più basso del podio proprio nella gara di casa. Risultato difeso con le unghie e con i denti quello del samurai giapponese che sul finale di gara ha dovuto faticare non poco per rintuzzare gli attacchi portati sul filo dei centesimi di un arrembante Jenson Button in rimonta nella parte finale di gara ma mai in grado di sferrare il colpo giusto per tentare il sorpasso.

    Fuori dal podio dunque le due McLaren, con Button quarto e Lewis Hamilton in quinta posizione ma mai nel vivo della gara. Il pilota anglo-caraibico ha pagato l’azzardo di aver cambiato l’assetto della sua Mp4-27 poco prima dell qualifiche, scelta che lo ha penalizzato anche in gara rendendolo mai pericoloso e vulnerabile agli attacchi degli avversari. Lo si è visto nel duello con Sergio Perez, bravo a rifilargli un gran sorpasso al tornante Hairpin nei primi giri di gara, per poi ritentarci (esagerando) sempre nello stesso punto dopo il primo pit-stop, essendosi ritrovato nuovamente dietro al pilota della McLaren. Ritrovatosi all’esterno e sulla parte sporca della pista il messicano è andato dapprima in testacoda e poi sulla ghiaia terminando la sua gara, fino a quel momento spettacolare al 19esimo giro.

    Alle spalle delle due McLaren la Lotus di Kimi Raikkonen che a faticato nel finale a tener dietro l’ancora una volta ottima Force India, quella di Nico Hulkenberg, arrivato a soli sette decimi dagli scarichi del finlandese. Ottavo posto per la Williams di Pastor Maldonado mentre al decimo posto chiude la top-ten la Toro Rosso di Daniel Ricciardo. L’australiano ha tenuto duro agli attacchi dell’unica Mercedes superstite, quella di Michael Schumacher che le ha tentate tutte pur di superare il suo avversario ed entrare nella zona punti senza però riuscire nel suo intento. Complessivamente buona comunque la gara del campione tedesco che era partito dal fondo dello schieramento ed è riuscito a chiudere in 11esima posizione, salvando parzialmente un’altra giornata nera per la Mercedes.

    Si ritornerà in pista da subito, la prossima settimana infatti si correrà il GP di Corea che potrà dare modo ai delusi del Giappone come Alonso di riscattarsi e ai suoi inseguitori di continuare la ricorsa alla classifica del Mondiale, più avvincente che mai, e destinato a riservare sicuramente altri colpi di scena.

  • Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Sebastian Vettel partirà in pole position nel Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Sul circuito di Suzuka il campione tedesco ha conquistato la quarta pole della stagione grazie ad una qualifica dominata sin dalla prima sessione e chiusa con il miglior crono di 1:30.839, unico pilota tra l’altro ad essere riuscito a scendere sotto il muro dell’1:31, dimostrando un grande feeling con il tracciato giapponese sul quale ha piazzato la quarta pole position di fila sulle 34 ottenute in carriera.

    La prima posizone del tedesco dopo la qualifica era stata messa in discussione dai commissari di gara che hanno indagato sul suo comportamento nell’ultimo giro, in cui gli era stato contestato di aver ostacolato la Ferrari di Alonso nella variante finale della Casio Triangle. Ma alla fine la sua pole position è stata confermata.

    Alle spalle del tedesco, a completare una prima fila tutta Red Bull che mancava dallo scorso Gran Premio del Brasile, il compagno di squadra Mark Webber che segue Vettel a due decimi di distanza. La ritrovata competitività dell’australiano mette nelle migliori condizioni il tedesco di correre una gara nettamente agevolata per poter tentare un avvicinamento in classifica al rivale numero uno Fernando Alonso, che non è andato oltre la settima posizione.

    Al terzo posto invece si è classificato Jenson Button che ha svolto appieno il suo compito piazzandosi immediatamente alle spalle dei mattatori di giornata senza però mai avvicinarsi alle loro prestazioni. L’inglese però dovrà scontare in gara una penalità per aver sostituito prima delle prove libere il cambio della sua McLaren Mp4-27, per evitare di incorrere nello stesso problema di Lewis Hamilton a Singapore e quindi arretrerà di cinque posizioni andando ad occupare l’ottava piazza, proprio davanti al compagno di squadra che partirà nono per essere stato rallentato nel suo unico run in Q3 dalle bandiere gialle per l’incidente di Kimi Raikkonen. L’anglo-caraibico però è apparso meno brillante del solito, complice alcune modifiche sulla vettura prima delle qualifiche che hanno peggiorato l’ assetto della sua McLaren rispetto alle libere di ieri, quindi la strada in gara per il futuro pilota della Mercedes sarà tutta in salita.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Quarta posizione per l’idolo di casa Kamui Kobayashi che complice l’arretramento di Button aprirà la seconda fila, anche se il suo distacco dalla vetta è abbastanza pesante: otto decimi infatti dividono la prima Red Bull dalla Sauber del samurai giapponese che ha preceduto la Lotus di Romain Grosjean. Ma anche in questo caso si è dovuto aspettare il verdetto dei commissari di gara perchè sia il giapponese che il francese sono stati sotto inchiesta per non aver alzato il piede durante il regime di bandiere gialle per l’incidente di Raikkonen. La top-ten dunque è stata confermata in una delle qualifiche più caotiche degli ultimi tempi.

    Sesto posto per Sergio Perez, nuovo acquisto McLaren per la prossima stagione, a dimostrazione dell’ottima prestazione delle C31 a Suzuka, entrambe nella top-ten, davanti a Fernando Alonso, che ha vissuto la stessa situazione di Hamilton nel suo unico giro disponibile in Q3. Sia il messicano, sia lo spagnolo beneficieranno dell’arretramento di Button per guadagnare una posizione ma soprattutto per il leader della classifica la gara non si preannuncia delle più semplici. Alle loro spalle la seconda Lotus di Kimi Raikkonen che aprirà la quarta fila davanti alle due McLaren.

    Nico Hulkenberg ha invece chiuso la top-ten in decima posizione pur senza aver completato un giro cronometrato, ma il tedesco sarà arretrato di cinque posizioni per aver sostituito anche lui il cambio. Scalerà quindi la posizione Felipe Massa, appena fuori dai migliori dieci in qualifica, in 11esima posizione. Il brasiliano domani in gara occuperà la decima piazza.

    Penalizzato anche Jean-Eric Vergne per aver causato l’incidente con Bruno Senna nella prima sessione di qualifica. Il francese arretrerà dalla 17esima alla 19esima posizione. Ancora una volta malissimo le due Mercedes, entrambe fuori dalla Q2 con Michael Schumacher che si è classificato 13esimo e Nico Rosberg soltanto 15esimo.

  • Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Mark Webber ha ottenuto il miglior tempo complessivo alla fine delle due sessioni di prove libere effettuate sul circuito di Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Il pilota australiano ha firmato il miglior giro nella seconda sessione fermando il tempo sull’1:32.493, due decimi meglio rispetto a quello fatto registrare da Lewis Hamilton, secondo al termine della prima giornata. Il pilota inglese ormai ex-McLaren aveva fatto registrare il secondo miglior tempo anche nella prima sessione e quindi dimostra di avere una buona costanza di rendimento.

    Alle sue spalle ma per un solo decimo l’altra Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, cosi l’anglo-caraibico si trova stretto nella morsa delle due lattine volanti. Da notare che il tedesco non ha fatto segnare il miglior tempo con le copetrure più morbide, le medie in questo GP, quindi il suo tempo ha ancora margini di miglioramento.

    Come a Singapore quindi la lotta per la pole e per la vittoria sembra essere un affare tra Red Bull e McLaren con l’aggiunta di Webber che quì, a differenza di Marina Bay, sembra erssere molto performante. E poi c’è Jenson Button, che termina la sua giornata complessiva in settima posizione dopo aver chiuso però al comando la prima sessione di prove. Dunque potrebbe rivelarsi una mina vagante viste le ottime prestazioni della Mp4-27.

    Mark Webber © Clive Rose/Getty Images

    Al quarto posto invece troviamo la confermatissima Force India ancora una volta nelle prime posizioni ma questa volta con Nico Hulkenberg, che si è fermato a mezzo secondo dalla vetta, quindi neanche troppo lontano. Il compagno di squadra Paul Di Resta invece si è fatto notare questa volta per un testacoda alla curva Spoon con conseguente urto contro le barriere di protezione. Auto distrutta e nessun tempo cronometrato per lui.

    Hulkenberg ha preceduto lo spagnolo Fernando Alonso, in quinta posizione e in ritardo di sei decimi dal miglior tempo di Webber, dopo aver terminato la prima sessione in 11esima posizione. Qui la Ferrari sembra soffrire particolarmente le caratteristiche del circuito giapponese costituito da molti curvoni veloci che richiedono una grande efficienza aerodinamica, cosa che in questo momento pare mancare alla F2012. A dimostrazione di ciò la nona posizione di Felipe Massa ad oltre un secondo dalla prima posizione.

    In miglioramento rispetto a Singapore le prestazioni della Lotus almeno con Romain Grosjean, sesto al termine delle due sessioni. Il francese ha dichiarato di voler aiutare il compagno di squadra Kimi Raikkonen coinvolto nella lotta per il titolo mondiale, ma che per il momento deve fare i conti con i problemi della sua E20, e “accontentarsi” della 14esima posizione provvisoria complice anche un problema al sistema di raffreddamento del kers che ha compromesso lo svolgimento regolare della sua sessione.

    Nella top-ten invece hanno chiuso Bruno Senna, ottavo e Michael Schumacher, in decima posizione. Tra di loro, come detto, la Ferrari di Massa. Per il tedesco, fresco di annuncio del suo prossimo ritiro al termine della stagione in corso, la sessione si è chiusa con un testacoda finito contro le barriere della curva Spoon, che procurato diversi danni alla vettura. Ricordando anche che il sette volte campione del mondo dovrà scontare una penalità che gli costerà 10 posizioni sulla griglia di partenza per aver causato l’incidente a Singapore con l’incolpevole Jean-Eric Vergne. Il neo acquisto McLaren Sergio Perez non è andato oltre il 12esimo tempo.

  • Hamilton passa alla Mercedes al posto di Schumi. Perez in McLaren

    Hamilton passa alla Mercedes al posto di Schumi. Perez in McLaren

    Si è improvvisamente infiammato oggi il mercato dei piloti della Formula 1. In mattinata infatti sono avvenuti numerosi colpi di scena che hanno dato vita a vorticosi movimenti di mercato che hanno riguardato un pò tutte le scuderie, big e non solo. Il più clamoroso, ma nell’aria da diverse settimane, riguarda il passaggio di Lewis Hamilton dalla McLaren alla Mercedes a partire dalla prossima stagione, quella 2013, trasferimento che ha così di fatto scatenato clamorosi scenari.

    Hamilton lascia la McLaren dopo sei anni trascorsi con il team in Formula 1, ma di fatto il rapporto tra Lewis e il team di Woking durava sin da quando Ron Dennis decise di metterlo sotto contratto quando aveva 12 anni e correva nei kart, un matrimonio troppo duraturo per pensare di poter essere interrotto. E invece la rottura definitiva tra il pilota e la squadra inglese è arrivata questa mattina attraverso le parole del quotidiano tedesco “Bild”, che ha annunciato il passaggio dell’anglocaraibico alla squadra di Ross Brawn per i prossimi tre anni, dal 2013 al 2015, dopo appunto sei stagioni in McLaren condite da un titolo Mondiale nel 2008, 20 vittorie e 24 pole position.

    Lewis Hamilton © PUNIT PARANJPE/AFP/GettyImages

    La squadra di Stoccarda è riuscita a convincere Hamilton grazie ad un contratto faraonico, si parla di 19 milioni di euro all’anno, ma soprattutto grazie alla gestione degli sponsor personali e ai diritti delle campagne pubblicitarie che il team è riuscito a garantire al pilota (come sua volontà) dandogli cosi di fatto la possibilità di aumentare il suo ingaggio. Scelta dunque tutt’altro che di cuore quella del campione inglese, che lascia la macchina al momento migliore del circus per approdare in un team acui non mancano di certo le possibilità economiche, ma sul cui rendimento sportivo rimane più di un punto interrogativo.

    La casa dalla stella a tre punte con l’ingaggio di Hamilton ha cosi di fatto scaricato l’eterno Michael Schumacher che al termine della stagione in corso si ritroverà (per il momento) senza sedile. Le possibilità per il Kaiser non sono più ormai molte, resta l’ipotesi del secondo ritiro in carriera dopo un ritorno in F1 che non ha dato i risultati sperati e la sua conseguente entrata nel management della casa tedesca come ambasciatore del marchio in tutto il mondo, ma c’è anche la possibilità di continuare almeno per un’altra stagione, e in questo senso è forte la tentazione della Sauber.

    Già perchè il sette volte campione del mondo è molto allettato dalla possibilità di soffiare all’ex compagno-rivale Rubens Barrichello il “titolo” di pilota più longevo della Formula 1; il brasiliano è infatti al momento il pilota che detiene più Gran Premi sulle spalle e a Schumi non resta che battere soltanto questo record prima di chiudere la sua comunque grandissima carriera.

    In Sauber Schumacher potrebbe prendere il posto di Sergio Perez, pilota più volte accostato alla Ferrari nell’ultimo periodo ma soffiato a Maranello dalla McLaren che dalla prossima stagione punterà sul 22enne messicano per sostitutire Hamilton. In realtà la squadra di Woking ha provato in tutti i modi a trattenere fino all’ultimo il suo pupillo, che però aveva chiesto più autonomia nella gestione dei diritti d’immagine e dei premi, cosa che la McLaren non era disposta a lasciare.

    Cosi si è “ripiegato” su una soluzione di sicuro affidamento e di prospettiva per il futuro. Perez, già pilota di scuola Ferrari, viene da un ottima stagione con la Sauber in cui ha conquistato già tre podi, andando molto vicino alla vittoria sia nel Gran Premio di Malesia che in quello di Monza, vinto proprio da Hamilton.

    L’unica squadra immune per il momento da questi movimenti è proprio la Ferrari, che ha giudicato ancora troopo immaturo per il salto di qualità in una grande scuderia Perez, e che si affiderà anche al prossimo anno a Felipe Massa, confermato nei giorni scorsi anche da Luca Cordero dI Montezemolo.