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  • Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Vettel vince a Sepang davanti a Webber. Alonso out

    Sebastian Vettel ha vinto un entusiasmante Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento della stagione di Formula 1. Sul circuito di Sepang è andata in scena una gara spettacolare e ricca di sorpassi e colpi di scena, con il tedesco della Red Bull che ha conquistato la prima vittoria della stagione imponendosi di forza sul compagno di squadra Mark Webber al quale negli ultimi giri di gara ha effettuato un sorpasso da campione, percorrendo praticamente un intermedio affiancatogli ruota a ruota dopo essere andato quasi a toccare il muretto del rettilineo principale rischiando tantissimo di porre fine nel peggiore dei modi la gara di entrambi. Vettel ha avuto il grande merito di avere una fame fuori dal comune e di aver voluto a tutti i costi la vittoria, andando contro gli ordini di scuderia e non importa se questo gli è costato i richiami del suo box.

    Dal canto suo l’australiano, che grazie ad una ottima strategia stava conducendo la gara fino a pochi giri dal termine, è rimasto molto deluso e arrabbiato dall’atteggiamento assai rischioso del suo team-mate, reo di essere stato troppo aggressivo nel sorpasso quando la gara andava ormai avviandosi verso una doppietta tranquilla. Proprio per questo, nonostante l’aver ottenuto i primi due gradini del podio, nel box delle lattine sono cominciati ad affiorare i primi musi lunghi con Webber apparso molto scuro nel post-gara sebbene siano arrivate prontamente le scuse del tre volte campione tedesco dopo i richiami del team austriaco.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images

    E’ arrivata invece la prima gioia per Lewis Hamilton che  alla sua seconda gara in Mercedes è riuscito ad ottenere il primo podio stagionale. Veramente buona la gara del campione anglo-caraibico che per lunghi tratti di gara è stato anche capace di impensierire i due piloti di testa della Red Bull per poi calare alla distanza per il solito problema di usura gomme. Tantissimi sono stati infatti i pit-stop dei piloti con proprio Hamilton che alla sua prima sosta ha regalato un momento abbastanza comico rientrando nella piazzola del suo ex team, la Mclaren.

    Anche in casa Mercedes comunque non mancano i malumori con Nico Rosberg che alla fine non è rimasto affatto soddisfatto del quarto posto. Il pilota tedesco infatti era sembrato visibilmente più veloce del suo amico e compagno di squadra e capace di insidiare la sua posizione ma degli ordini di scuderia neanche troppo velati gli hanno impedito il sorpasso. Un grande passo in avanti comunque per il team di Stoccarda che in questa gara malese ha ampiamente dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice.

    Mezzo disastro invece in casa Ferrari dove Felipe Massa con l’unica Rossa superstite è riuscito a salvare il salvabile in una domenica che di buono ha avuto davvero ben poco. In primo luogo perchè il passo mostrato oggi dalla F138 non è stato all’altezza di quello fatto vedere in Australia, secondo perchè dopo una grande partenza che lo aveva portato ad insidiare seriamente Vettel per la prima posizione Fernando Alonso ha gettato al vento una gara che lo avrebbe potuto portare a lottare per la vittoria.

    Lo spagnolo infatti è stato protagonista di un contatto alla seconda curva con il tedesco che ha causato il danneggiamento dell’ala anteriore che per tutto un giro ha praticamente fatto scintille urtando il tracciato, ma l’asturiano, anzichè rientrare ai box per sostituirla ha preferito continuare sperando di poter restare attaccato ai primi e sfruttare la sosta per sostituire l’ala unitamente agli pneumatici intermedi visto che la pista, dichiarata bagnata ad inizio gara dai commissari, andava via via asciugandosi. Ma la scelta si è rivelata azzardata perchè sul rettilineo principale l’ala anteriore ha ceduto andando a finire sotto la vettura che ha tirato diritta andandosi ad insabbiare nella ghiaia. Non proprio il modo migliore per Nando di festeggiare i 200 Gran Premi in Formula 1, essendo stato costretto al ritiro dopo solo un giro di gara mandando cosi in fumo ogni sogno di gloria.

    Gara non esaltante neanche quella della Lotus, che ha compiuto mezzo passo indietro rispetto alla prestazione di Melbourne con Romain Grosjean che ha chiuso in sesta posizione davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen. La strategia della Lotus questa volta ha fatto acqua e pur con un pit-stop in meno rispetto agli altri alla fine entrambe le E21 sono state beffate da Massa che con una sosta in più ma con gomme più fresche ha recuperato ben 10 secondi in 5 giri.

    Ancora peggio è andata alla McLaren, la cui crisi sembra non avere proprio fine. Ancora una volta la Freccia d’argento entrata nella top-ten è solo una, quella di Sergio Perez che ha chiuso al nono posto dopo una gara pressochè anonima. Mentre invece Jenson Button, autore davvero di una bella gara, si è ritirato dopo aver visto la sua corsa compromessa all’ultimo pit-stop dai suoi stessi meccanici che si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota anteriore destra lasciandolo per oltre un minuto fermo nella corsia dei box. Davvero un peccato per l’inglese, quinto fino a quel momento, che con una sosta in meno avrebbe potuto impensierire almeno il duo Mercede per il podio.

    A punti sono andati anche Nico Hulkenberg, ottavo e autore di un bellissimo duello ruota a ruota e al limite del regolamento con Raikkonen, e Jean Eric Vergne che hanno portato rispettivamente 4 punti alla Sauber e uno alla Toro Rosso.

  • Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.

    Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a  quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.

    Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.

    Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.

    Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.

     

     

  • Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    E’ stato Kimi Raikkonen il trionfatore assoluto del Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2013 di Formula 1. Sul circuito di Melbourne, sul quale sin da sabato è successo davvero di tutto con la pioggia che aveva causato anche il rinvio della pole position a poche ore prima dell’inizio della gara, il finlandese ha avuto la meglio sugli avversari grazie ad una strategia di gara pressochè perfetta ed una gestione degli pneumatici Pirelli da vero maestro. Kimi infatti ha dimostrato che le ottime prestazioni viste nei test invernali della E21 non erano soltanto fumo, e lo ha messo in pratica sapendo tenere il piede pesante quando c’è stato bisogno di spingere e di aumentare il ritmo, ma nello stesso tempo leggero e delicato per permettere ai nuovi pneumatici, ancora meno resistenti rispetto allo scorso anno, di arrivare fino alla fine. Iceman è stato infatti l’unico dei piloti delle prime posizioni ad aver effettuato soltanto due soste, venendo ripagato dalla scelta di aver ritardato e allungato il primo stint con gomme supersoft che sulle altre vetture sono durate appena 6-7 giri(compresi anche quelli dell’ultima qualifica), strategia impossibile per tutti gli altri piloti, che ha permesso al campione del mondo 2007 di andare a vincere la prima gara dell’anno e la seconda della sua “nuova vita” in Formula 1.

    Fernando Alonso è riuscito a tenere il passo del pilota della Lotus, anzi alcune volte anche ad essere più veloce, ma neanche a lui è riuscita l’impresa di preservare come il rivale le sue gomme. Lo spagnolo come al solito è riuscito in ottimo spunto in partenza per poi tenere un ritmo indiavolato per tutta la gara ma alla fine è pesata molto la sosta in più effettuata al giro 40  ma in casa Ferrari si può essere molto soddisfatti per l’incoraggiante inizio di stagione che nulla ha a che fare con il disastroso inizio dello scorso anno. La base della F138 sembra essere molto competitiva, di un’altro livello rispetto alla F2012 e ne è la dimostrazione anche l’ottima prova di Felipe Massa, a volte anche più veloce del suo compagno di squadra, come nel giro di qualifica, che ha chiuso la gara al quarto posto. La Ferrari è sembrata la squadra più solida in questa gara d’inizio ed infatti comanda al momento la classifica costruttori con 30 punti, per cui il morale per il prosieguo della stagione resta alto.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © GREG WOOD/Getty Images

    Ci si aspettava invece sicuramente di più dalla Red Bull che in qualifica, qualche ora prima della gara, si era dimostrata nettamente superiore a tutti monopolizzando la prima fila grazie alla pole di Sebastian Vettel e al secondo posto di Mark Webber. Ma se sul giro secco la lattina volante è sembrata imprendibile non altrettanto lo si può dire sul passo di gara che sicuramente quì a Melbourne non è stato superiore a quello degli avversari. Il tedesco pareva avere vita facile nei primi giri facendo pensare alla solita gara monotona alla “Vettel”, ma il leight-motiv della gara è cambiato dopo le soste. Il campione del mondo in carica infatti non è più riuscito a mettere in serie giri veloci e a mantenere un ritmo da “prima posizione” venendo beffato all’ultimo pit da Alonso. Finale di pura gestione poi, il numero 1 ha dovuto soltanto mantenere la terza posizione per portare a casa il terzo gradino del podio che gli ha dato comunque punti importanti, meno comunque rispetto a quelli che tutti, compreso lui, si aspettavano dopo le qualifiche.

    Ancora più delusione per il compagno di squadra Mark Webber autore di una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla settima posizione in un sol colpo e di una gara assolutamente priva di acuti. L’impressione è che la vettura anglo-austriaca, dominatrice degli ultimi tre campionati, quest’anno avrà da faticare parecchio per avere la meglio in ogni gara. L’australiano ha preceduto le ottime Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, entrambe a punti in questo GP inaugurale.  Una nota di merito certamente va al tedesco, che si è ben comportato al suo rientro in Formula 1 dopo mesi di inattività comandando anche per un certo tratto la gara. Buona anche la sua strategia di gara a 1 sosta che lo aveva illuso fino a poche tornate dal termine ma che inevitabilmente a fine gara lo ha portato a guidare “sulle tele”. Comunque buona la sua settima posizione, cosi come buona è stata la prestazione del compagno di team, subito alle sue spalle.

    Aldilà di ogni aspettativa anche la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton dopo aver non poco impensierito il duo Red Bull in qualifica guadagnando la terza posizione si è esibito in una gara di tutto rispetto riportando nelle posizioni di vertice il team di Stoccarda chiudendo in quinta posizione alle spalle dei big. Certo l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti ancora con la troppa usura degli pneumatici, ma come per la Ferrari, anche il progetto della nuova W04 sembra essere nato bene. Bello il duello ruota a ruota con la Ferrari di Alonso al giro 31, ma per lottare con le migliori serve ancora qualcosina che di certo grazie al suo aiuto potrà arrivare in futuro.

    Notte fonda invece per la McLaren che chiude con i soli due miseri punti di Jenson Button arrivato in nona posizione. Sergio Perez ha chiuso in 11esima posizione fuori dalla zona punti dopo una qualifica disastrosa e a nulla sono valsi gli attacchi nel finale a Romain Grosjean che ha resistito fino alla fine portando a casa la decima posizione. Nessun incidente da segnalare, ma soltanto i ritiri di Nico Rosberg per un non ancora specificato problema tecnico al 26esimo giro, Pator Maldonado, Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo.

  • F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    Con le prove libere andate in scena sul circuito dell’Albert Park di Melbourne è iniziato ufficialmente il nuovo Campionato di Formula 1, che ha aperto i battenti così come li aveva chiusi lo scorso anno, ovvero con il dominio delle Red Bull e di Sebastian Vettel, ancora una volta protagonisti indiscussi e favoriti per la vittoria finale. Il tedesco tre volte campione del Mondo ha conquistato entrambe le sessioni delle prove libere svoltesi quando in Italia era notte fonda, dominando la scena e rifilando, nella seconda sessione, quasi un secondo alle Ferrari di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo che sarà il principale antagonista nella corsa al titolo di Seb. Il pilota di Heppenheim ha fermato il cronometro sul 1:25.908, ed è stato l’unico a scendere sotto il muro del 1 e 26, staccando di oltre due decimi il compagno di squadra Mark Webber, poi Nico Rosberg su Mercedes e le sorprendenti Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, insediatesi rispettivamente in quarta e quinta posizione. Sesto Alonso (con una Ferrari nettamente migliore rispetta a quella vista lo scorso anno) il quale precede Lewis Hamilton, l’unico pilota delle squadre di testa ad aver cambiato scuderia, passando dalla Mclaren alla Mercedes. Ottavo tempo per Felipe Massa a quasi un secondo dalla vetta della classifica, più attardate le deludenti Mclaren, che hanno ottenuto l’undicesimo e il tredicesimo tempo rispettivamente con Jenson Button e Sergio Perez.

     F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images
    F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images

    C’è soddisfazione in casa Ferrari dopo le prove libere del venerdì che hanno fornito indicazioni significative in vista della gara di domenica sul circuito australiano di Melbourne: la seconda e la terza posizione ottenuta durante le prime libere fanno pensare ad un lungo duello targato Red Bull-Ferrari per la lotta al titolo mondiale, con le altre scuderie di testa pronte a inserirsi minacciosamente durante l’arco della stagione. La superiorità delle “lattine volanti” è evidente e netta ma da Maranello hanno svolto un ottimo lavoro durante l’inverno per cercare di detronizzare chi da tre anni a questa parte sta dominando il circus a suon di titoli iridati. Inoltre la possibilità per Fernando Alonso di poter lottare ad “armi” pari fin da subito fa ben sperare i tifosi della Rossa, che, come lo stesso Fernando Alonso, hanno voglia di rivalsa dopo la sconfitta nel mondiale dello scorso anno all’ultima gara in Brasile.

    Delusione inaspettata in casa McLaren dopo le prestazioni nelle libere di Button e Perez: i piloti della scuderia di Woking hanno accusato un ritardo importante (oltre i 2 secondi) da Sebastian Vettel, e le difficoltà incontrate durante le sessioni di prove sono un evidente passo indietro fatto dalle frecce d’argento. Che sia segno di un’involuzione dopo l’addio di Lewis Hamilton?

    Classifica delle seconde libere:

    Pos  Pilota                Team                  Tempo      Gap      Giri
     1.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault      1m25.908            33
     2.  Mark Webber           Red Bull-Renault      1m26.172s  + 0.264  31
     3.  Nico Rosberg          Mercedes              1m26.322s  + 0.414  26
     4.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault         1m26.361s  + 0.453  37
     5.  Romain Grosjean       Lotus Renault         1m26.680s  + 0.772  30
     6.  Fernando Alonso       Ferrari               1m26.748s  + 0.840  35
     7.  Lewis Hamilton        Mercedes              1m26.772s  + 0.864  28
     8.  Felipe Massa          Ferrari               1m26.855s  + 0.947  32
     9.  Adrian Sutil          Force India-Mercedes  1m27.435s  + 1.527  34
    10.  Nico Hulkenberg       Sauber-Ferrari        1m28.187s  + 2.279  34
    11.  Jenson Button         McLaren-Mercedes      1m28.294s  + 2.386  30
    12.  Paul di Resta         Force India-Mercedes  1m28.311s  + 2.403  37
    13.  Sergio Perez          McLaren-Mercedes      1m28.566s  + 2.658  32
    14.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari    1m28.627s  + 2.719  31
    15.  Esteban Gutierrez     Sauber-Ferrari        1m28.772s  + 2.864  33
    16.  Pastor Maldonado      Williams-Renault      1m28.852s  + 2.944  36
    17.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari    1m28.968s  + 3.060  35
    18.  Valtteri Bottas       Williams-Renault      1m29.386s  + 3.478  38
    19.  Jules Bianchi         Marussia-Cosworth     1m29.696s  + 3.788  30
    20.  Charles Pic           Caterham-Renault      1m30.165s  + 4.257  37
    21.  Max Chilton           Marussia-Cosworth     1m30.600s  + 4.692  34
    22.  Giedo van der Garde   Caterham-Renault      1m32.450s  + 6.542  11
  • Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    E’ da poco terminata la seconda sessione di test pre-stagionali della Formula 1 sul circuito di Jerez de la Frontera. Ancora una volta, dopo essere stato velocissimo nella sessione di ieri chiusa al secondo posto, si è confermato Romain Grosjean sulla Lotus E21 che ha iniziato i test 2013 come quelli del 2012, facendo davvero una bella impressione. Il pilota francese è stato il pilota più veloce in pista in entrambe le sessioni ed ha chiuso la sua giornata con il miglior crono di 1:18.218, sei decimi meglio del tempo fatto registrare ieri da Button. Grosjean ha messo insieme ben 95 tornate, risultando uno dei piloti più attivi in pista, ed è stato l’unico pilota ad ottenere un tempo migliore nella sessione del pomeriggio, ma ha chiuso la sessione anzitempo dopo essere rimasto fermo quasi a fine sessione sul tracciato spagnolo provocando la bandiera rossa che ha proclamato la fine della seconda giornata di test.

    In seconda posizione troviamo la Force India di Paul Di Resta che ha girato in 1:19.003 fermandosi a sette decimi dalla prima posizone, confermandosi auto di ottima caratura con il pilota scozzese a bordo, mentre nel pomeriggio la vettura indiana è stata affidata nelle mani del test-driver James Rossiter che ha effettuato 19 tornate, chiudendo con il decimo tempo assoluto. Terza piazza per la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si è fermato a nove decimi da Grosjean e ha preceduto la vettura sorella di Mark Webber, la Red Bull RB9, che  si è concentrata ancora una volta sui long-run completando ben 101 giri, accantonando per il momento la prestazione assoluta.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Paul Gilham/Getty Images

    Quinto posto per Nico Hulkenberg sulla Sauber che come Grosjean è stato autore di un fermo pista causato molto probabilmente da un problema di ripescaggio della benzina. Sesto posto quindi per Lewis Hamilton, pilota più atteso al debutto sulla Mercedes, che ha effettuato il miglior giro in 1:19.519 prima di abbandonare definitivamente la sessione per un problema all’impianto frenante che lo ha portato ad uscire di pista e a rovinare la parte anteriore della vettura contro le barriere. E’ durata quindi poco la curiosità di vedere all’opera il pilota anglo-caraibico al volante della W04, cosi come non è iniziata nel migliore dei modi l’annata della squadra di Stoccarda che anche ieri è stata protagonista in negativo con il problema all’alternatore che aveva costretto Nico Rosberg ha fermare la propria vettura, portando a casa un magro bottino di soli 29 giri totali in due giorni.

    Alle sue spalle in settima posizione la McLaren di Sergio Perez al debutto ufficiale sulla Mp4-28, che a differenza del compagno Jenson Button non ha avuto particolari problemi ed ha potuto svolgere regolarmente il suo programma di lavoro concentrato sui long-run completando 81 tornate, la migliore delle quali in 1:19.572. Subito dopo troviamo Felipe Massa che ha chiuso in ottava posizione. Il ferrarista si è concentrato ancora una volta su test di aerodinamica con particolare vernice fluo per testare i flussi d’aria passando a velocità costante sui rettilinei, ma anche test di meccanica e comparazione dei dati della F138 che saranno passati alla nuova galleria del vento di Colonia (quella della Toyota). Non si cercherà nquindi in questi test la prestazione assoluta sul giro singolo e anche domani, che sarà l’ultimo giorno di Massa a bordo della Rossa, il lavoro verrà svolto in questa direzione; poi il volante passerà nelle mani dell’esperto Pedro De La Rosa.

    Alle spalle della Ferrari, e molto più staccate troviamo in ordine la Williams in versione 2012 di Pastor Maldonado, poi il test-driver della Force India James Rossiter, la Caterham di Giedo Van Der Garde e in ultima posizione la Marussia di Luis Razia, che il team oggi ha confermato come secondo pilota al fianco di Max Chilton. Il pilota brasiliano ha effettuato soltanto 31 tornate prima di abbandonare la sessione per un guasto al motore.

     

     

  • Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Dopo due mesi abb0ndanti di pausa la Formula 1 è tornata ufficialmente in azione questa mattina sul circuito di Jerez de la Frontera dove è andata in scena la prima giornata di test collettivi pre-stagionali per il campionato 2013. Sono scese in pista tutte le scuderie ad eccezione della sola HRT, sulle quali ci sono ancora ombre sul futuro, mentre hanno avuto modo di svelarsi anche le ultime due nate, la Caterham C03 di Charles Pic e Giedo Van Der Garde, e la Marussia M02 che al momento è affidata all’unico pilota superstite Max Chilton visto che Timo Glock è stato appiedato dal team qualche settimana fa.

    Jenson Button
    Jenson Button © Paul Gilham/Getty Images

    Per i piloti è stata l’occasione di provare le nuove mescole della Pirelli, rese dalla casa italiana più morbide e meno durature rispetto a quelle del 2012 per favorire lo spettacolo, ma soprattutto è stata l’occasione per provare per la prima volta le nuove nate e scoprirne parzialmente il potenziale. Al termine delle 8 ore di test è spiccata la McLaren Mp4-28 di Jenson Button che ha chiuso subito al comando la prima giornata. Il pilota inglese ha chiuso con il miglior tempo di 1:18.861, tempo arrivato però soltanto al termine della seconda sessione visto che la nuova Freccia d’Argento ha passato gran parte della giornata ai box per un problema accusato nelle prime battute del mattino alla pompa della benzina, che tante noie aveva provocato alla vettura di Woking anche lo scorso anno. Per Button infatti soltanto pochi giri, 37, nulla in confronto ai 73 di Mark Webber che è risultato uno dei piloti più attivi in pista.

    L’australiano al volante della nuova Red Bull RB9 ha chiuso al secondo posto a quasi un secondo dal pilota della McLaren e ha preceduto la Lotus E21 di Romain Grosjean che nella mattinata si era imposto con il miglior tempo. Giornata positiva anche per Paul Di Resta, pilota più attivo in pista, che ha portato la Force India a compiere ben 89 tornate, la migliore delle quali in 1:20.343 ad un secondo e tre decimi dal miglior tempo di Button.

    Quinto posto per la nuova Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si era confermato nelle posizioni di vertice anche al mattino in cui si era classificato quarto mentre alle sue spalle troviamo la Ferrari F138 di Felipe Massa che ha sostenuto una giornata abbastanza anonima. Il pilota brasiliano ha effettuato 64 tornate, fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:20.536 ad un secondo e sei decimi dalla vetta, senza però registrare particolari problemi.

    Nico Hulkenberg ha piazzato la Sauber C32 in settima posizione precedendo la Mercedes di Nico Rosberg che ha subito accusato un problema al motore della sua W03 perdendo praticamente tutta la giornata di test percorrendo soltanto 11 giri. Nona invece la Williams di Pastor Maldonado che ha girato con la vettura 2012 provvista comunque di alcuni aggiornamenti che si presume verranno adottati sulla nuova monoposto che sarà svelata il 19 febbraio. Nelle due ultime posizioni la Caterham di Van Der Garde a tre secondi e la Marussia di Max Chilton, staccatissima a cinque secondi di distanza.

    
    
  • Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Dopo un’interminabile attesa e tanta curiosità è stata finalmente svelata la nuova Ferrari che Fernando Alonso e Felipe Massa guideranno nel prossimo campionato  di Formula 1. La nuova vettura della casa di Maranello è stata denominata F138 per la combinazione dell’anno di progettazione e il numero di cilindr, il V8, alla sua ultima apparizione nel Mondiale dato che dall’anno prossimo saranno sostituiti dai 1.6 turbo, e rappresenta un’evoluzione della  F2012, sebbene sia stata studiata per offrire prestazioni sicuramente migliori di quelle dello scorso anno, nel quale i piloti della “Rossa” hanno spesso faticato contro le rivali più accreditate. La F138 sarà la macchina con cui Fernando Alonso tenterà di contendere il titolo Mondiale al tre volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, che con la sua Red Bull partirà con i favori del pronostico anche quest’anno, in vista dei test a Jerez che tanto dirà sul lavoro effettuato in fase di progettazione dalle varie scuderie.

    Ferrari F138
    Ferrari F138 © Handout/Getty Images

    La 59esima creatura della casa di Maranello si presenta come una logica evoluzione della monoposto dello scorso anno, auto che è arrivata a giocarsi il Mondiale con Sebastian Vettel e la Red Bull fino all’ultima gara della stagione. Tuttavia ogni area della vettura, a detta dello stesso direttore tecnico Pat Fry, è stata profondamente rivista per massimizzare le prestazioni in pista. Rispetto al 2012, come sulla McLaren presentata ieri a Woking, è stata alzata l’altezza da terra della parte anteriore della vettura, il muso è più alto per garantire l’ingresso di una maggiore quantità d’aria ed è sparito l’antiestetico muso a scalino che sarà mascherato con il “vanity panel” , introdotto quest’anno dalla Fia. Immutato invece il sistema della sospensione anteriore, che come sulla F2012 adotterà ancora il pull-rod.

    Diversa è anche la soluzione delle pance, decisamente più scavate e rastremate adifferenza della vettura dello scorso anno che aveva un disegno decisamente più ingombrante che non favoriva l’interazione tra aria fredda e aria calda dei gas discarico, punto debole della F2012. Simile è invece il disegno delle bocche d’ingresso d’aria nei radiatori se non per una parte decisamente più sinuosa nella parte superiore. Mantenuta invece la soluzione del doppio air-box, sopra la testa del pilota, il che potrebbe far pensare che anche la Ferrari quest’anno potrebbe avallare l’idea di un doppio DRS.

    La parte posteriore è quella con le maggiori novità tecniche.La nuova F138 è decisamente più snella e rispetto alla vettura dello scorso anno, il che dovrebbe favorire un miglioramento dell’aerodinamica, a cominciare dalla nuova soluzione degli scarichi a effetto “Coanda”, soluzione già vista nella parte finale dello scorso anno su Lotus e Mercedes, al fine di far interagire i gas caldi di scarico con la soluzione in carbonio siyuata davanti alle ruote posteriori. Mentre cosi come sulle altre due nuove nate Lotus e McLaren, anche sulla Ferrari le ali anteriori e posteriori dovrebbero essere quelle non definitive che verranno introdotte presumibilmente nei prossimi test di Jerez il prossimo 5 marzo.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA FERRARI F138

  • Miglior pilota del 2012 Alonso batte Vettel

    Miglior pilota del 2012 Alonso batte Vettel

    Non sarà il titolo Mondiale, ma perlomeno è un premio di consolazione per Fernando Alonso, il pilota della Ferrari e vice campione del Mondo 2012 dietro a Sebastian Vettel per soli tre punti. Lo spagnolo, infatti, è stato eletto miglior pilota dell’anno 2012 da una giuria senz’altro autorevole composta dai team manager delle dodici scuderie che hanno partecipato al Mondiale di Formula Uno, tra cui Stefano Dominicali della Ferrari, partecipando ad un sondaggio proposto da “Autosport”, un autorevole magazine britannico dedicato al mondo dei motori e della Formula Uno, in cui i vari giurati hanno espresso le loro preferenze assegnando un punteggio che ricalca il criterio di attribuzione dei punti adoperato nel Mondiale dalla Fia: 25 punti al primo, 18 al secondo, 15 al terzo, 12 al quarto, 10 al quinto, 8 al sesto, 6 al settimo, 4 all’ottavo, 2 al nono e uno al decimo.

    Alonso, i team manager lo preferiscono a Vettel
    Alonso, i team manager lo preferiscono a Vettel | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    L’iniziativa in questione non rappresenta una novità, ma è da ben cinque edizioni che viene riproposta, e già nel 2010 Fernando Alonso riuscì ad ottenere il primo posto nel gradimento dei team manager di Formula Uno e, caso curioso, anche in quella circostanza il pilota spagnolo aveva concluso il Mondiale da secondo classificato nella graduatoria piloti. Per quest’anno, Fernando Alonso ha riportato 269 punti contro i 198 di Sebastian Vettel, mostrando uno scarto molto ampio tra i due, di ben 71 lunghezze, mentre al terzo posto nella classifica di gradimento dei team manager si è collocato il pilota inglese Lewis Hamilton con 177 preferenze, appena una in più dell’ex ferrarista finlandese Kimi Raikkonen. In quinta posizione troviamo, poi Jenson Button a quota 104, mentre al sesto posto vi è il tedesco Mark Weber con 66 “punti”, ed a seguire, Nico Hulkenberg, Nico Rosberg, Sergio Perez, mentre al decimo posto vi è l’altro pilota della Ferrari, il brasiliano Felipe Massa che ha ottenuto 27 preferenze.

    Per Alonso, dunque, un importante riconoscimento che suggella una stagione quasi perfetta, nonostante l’assalto al titolo sia sfuggito proprio nell’ultimo Gp della stagione.

  • Le pagelle del GP del Brasile: Vettel Super, Alonso pure…

    Le pagelle del GP del Brasile: Vettel Super, Alonso pure…

    L’ultimo Gran Premio della stagione ha sancito la vittoria nel Mondiale di Sebastian Vettel che ha così ottenuto il terzo successo iridato a soli 25 anni. Niente da fare quindi per Fernando Alonso che nonostante una grande gara (ed un campionato eccezionale) finisce a ridosso del rivale nella classifica piloti permettendo comunque alla Ferrari di centrare il secondo posto nei Costruttori superando la McLaren, giunta terza sebbene si fosse dimostrata superiore per gran parte della stagione e, complice anche un pò di sfortuna, si è vista tagliare fuori dalla lotta iridata con Hamilton e Button spesso appiedati dalla monoposto inglese quando entrambi erano nelle prime posizioni in gara. Grande stagione per Kimi Raikkonen, giunto terzo in classifica alle spalle della coppia Vettel-Alonso, su una Lotus che più di questo non poteva davvero fare.

    Le Pagelle ultimo Gran Premio di F1

    Vettel 10: Sapeva di avere i riflettori addosso e di essere l’artefice del proprio destino. Parte quarto e viene sopravanzato dalle Ferrari di Massa e Alonso per poi ritrovarsi invischiato nel gruppone alla curva 4, dove Senna lo sperona senza tanti complimenti facendo saltare di gioia per un attimo i fan della Rossa. Non perde la calma dopo un tamponamento così beffardo e riparte dall’ultima posizione alla ricerca dell’impresa ringraziando chi sta più in alto di lui per non averlo messo definitivamente ko dopo l’impatto. Nonostante la sfortuna tira come un dannato risalendo in breve tempo fino alla settima posizione amministrando il vantaggio su Alonso distante 1 minuto dai tre di testa (Hamilton, Hulkenberg e Button), ma l’arrivo della pioggia, la sosta ai box troppo affrettata e la safety car fanno pensare che la dea bendata sia dalla parte del ferrarista: come se non bastasse Hulkenberg mette ko Hamilton dopo un testacoda e si becca il successivo drive through che relega lo spagnolo al terzo posto dietro Button e Massa. Il tedesco non demorde e con la vettura danneggiata fin dalle battute iniziali e con il problema di comunicazione ai box agguanta il sesto posto che significa terzo titolo mondiale consecutivo nel fiore della sua carriera. Chapeau.

    Alonso 9: Meriterebbe 10 per quanto fatto durante l’anno, sempre al top con una vettura nettamente inferiore rispetto a Red Bull e McLaren, meriterebbe 10 per la sua tenacia e la sua grinta, mai domo quando c’è da fare a sportellate o quando c’è il sogno da inseguire. Per Nando il sogno resta tale, l’impresa non è riuscita, ma non può davvero rimproverarsi nulla. Semmai da Maranello dovranno riflettere su come intervenire per consegnarli una macchina da titolo, perchè la F2012 non si è mai dimostrata tale, all’altezza delle avversarie. Il vero punto debole sono state le qualifiche, dove la Rossa spesso accusava ritardi importanti dalle scuderie di testa, ma puntualmente lo spagnolo in gara limitava i danni di una qualifica disastrosa. Chissà come sarebbe anadata se la Ferrari fosse stata più prestante sul giro secco…

    Hamilton 8,5: In stagione è stato uno dei protagonisti assoluti ed è il pilota che ha vinto di più dopo Vettel, ma è stato tradito più volte dall’inaffidabilità della sua McLaren che ha compromesso la lotta verso il titolo. Forse è per questo che ha deciso di abbandonare il team di Woking, che lo ha cresciuto fin da bambino fino a farlo diventare il pilota formidabile di oggi. Avrebbe preferito chiudere con una vittoria per congedarsi al meglio dalla sua seconda famiglia, ma la sfortuna che lo tartassa da tempo ha voluto per lui l’ennesimo ritiro stagionale, causa collisione con Nico Hulkenberg finito in testacoda alla curva 1 finendo sulla sospensione sinistra dell’inglese che ancora una volta ha ottenuto uno zero in casella quando si ritrovava davanti a tutti in gara (vedi Singapore e Abu Dhabi). La sua nuova avventura in Mercedes dirà quante sono le possibilità per Lewis di ambire al titolo, visto che lascia una macchina super competitiva (seppur con qualche noia di troppo) per una che non ha mai espresso il suo potenziale. Che sia solo un arrivederci?

    Button 9: Chiude la stagione come l’aveva iniziata 8 mesi fa in Australia, ovvero con una vittoria, che simboleggia il nuovo corso McLaren, che separatasi da Hamilton punta tutto sul pilota 32enne per la lotta al titolo nella prossima stagione. Lui risponde presente, vincendo e convincendo, prestazione importante per lui che dal 2013 sarà il pilota di punta del team britannico e che cercherà di non far rimpiangere a Withmarsh e soci della scelta di affidare tutto nelle sue mani.

    Hulkenberg 7,5: La media perfetta tra il 10 della gara disputata e il 5 dell’errore che ha messo ko Hamilton e rovinato parzialmente la sua gara, anche se non è da trascurare la gara che ha condotto ad Interlagos comandata per larghi tratti meritatamente. Ha dimostrato di avere un ottimo feeling con il tracciato di San Paolo, dove nel 2010, in condizioni simili, ha ottenuto la prima pole in carriera quando era in Williams.

    Massa 9: Lo vedi pimpante come non mai a battagliare per le posizioni di testa, rinato dopo una stagione del tutto anonima, e quale migliore occasione, se non il circuito di casa, per dimostrare di non essere del tutto bollito? Il buon Felipe ringhia e spinge come un forsennato, spinto dal tifo del pubblico di casa, si ritrova in seconda posizione che mestamente lascia al compagno in cerca dei punti necessari a scavalcare Vettel in classifica. Nelle ultime uscite è parso rigenerato, il rinnovo contrattuale gli ha certamente giovato e sta dimostrando alla Ferrari di essersi guadagnato la riconferma.

    Webber 5: Una gara senza acuti per l’australiano, a cui non riesce nemmeno il compito di tenere a bada i due ferraristi. Viene toccato anche lui come il suo compagno, per il resto solito compitino di portare la macchina al traguardo.

    Raikkonen 7: Dopo la vittoria nell’ultimo Gp di Abu Dhabi sembra essere appagato e non incide come al solito. Il finlandese è stato comunque protagonista di un Mondiale superlativo, arrivato terzo con una Lotus sorprendente dopo due anni lontani dal mondo della Formula 1, e poco importa se nell’ultima gara, finito in una via di fuga dopo un’uscita di pista, si ritrova la strada sbarrata dal cancello del circuito perdendo così secondi preziosi per la conquista di piazzamenti migliori in gara: la sua stagione è da 10 e speriamo di poterlo rivedere agguerrito come quest’anno nonostante a marzo dell’anno prossimo compirà 34 primavere.

    Schumacher 10 alla carriera: Si ri-congeda dal circus, questa volta senza lasciare il segno, protagonista di un…anzi di 3 campionati disastrosi in Mercedes. Ci aspettavamo di vederlo ruggire contro i piloti della nuova generazione, ma nè lui nè la monoposto sono stati all’altezza della situazione, con desolanti ritiri dovuti per lo più a collisioni grottesche. Ci ha fatto comunque divertire il buon vecchio Schumi, onore alla sua carriera, speriamo di non assistere ad un suo ennesimo ripensamento che di certo non gli gioverà.
  • Alonso è secondo ma è Vettel a far festa

    Alonso è secondo ma è Vettel a far festa

    Come previsto alla vigilia il Gran Premio del Brasile, ultimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1, è stato teatro di una gara caotica che al termine dei suoi 71 giri ha regalato infinite emozioni e tantissimi colpi di scena. Cosi come nel 2007 e nel 2008 il Mondiale ha dovuto attendere fino all’ultima curva del GP per capire chi sarebbe stato il campione del mondo di questo avvincentissimo campionato, che al termine della corsa ha visto trionfare per il terzo anno consecutivo Sebastian Vettel, campione del mondo per la terza volta in carriera.

    Al tedesco è bastata la sesta posizione finale per aggiudicarsi l’iride al termine di una gara in cui ancora una volta è stata protagonista assoluta la pioggia caduta ad intermittenza durante il GP e che ha tenuto tutti gli addetti ai lavori in un clima di incertezza fino alla fine. Ma il pilota di Hoppenheim ha dovuto faticare tantissimo per portarsi a casa il suo terzo titolo, perchè le circostanze oggi sembravano andare tutte a suo sfavore. A partire già dal via quando alla curva 4 è stato speronato da Bruno Senna che lo ha mandato in testacoda e lo ha costretto in una rimonta furiosa dll’ultimo posto con una vettura parzialmente danneggiata nella parte sinistra in zona degli scarichi. A complicare tutto anche un problema nelle comunicazioni con i box e infine, mentre la gara pareva assestarsi, il nuovo arrivo della pioggia nel finale che ha costretto Vettel a compiere una doppia sosta per rimontare pneumatici intermedi dopo aver montato gomme morbide qualche giro prima. Ma tutto ciò non è servito a fermare la cavalcata trionafale del tedesco che grazie al sorpasso su Michael Schumacher nel finale, quasi come un passaggio di consegne, ha tagliato il traguardo in sesta posizione e ha chiuso con un vantaggio di 3 punti su Fernando Alonso.

    Bravo anche lo spagnolo, insieme a Vettel indiscusso protagonista di questo Mondiale, che ce l’ha messa veramente tutta per mettere sotto pressione il campione della Red Bull traendo dal suo potenziale il 120%. L’ultima gara di Interlagos ha rispecchiato pienamente l’andamento di questo Mondiale in cui il talento dell’asturiano non è bastato per contrastare lo strapotere tecnico della Red Bull e a dire il vero il risultato finale è molto frutto di circostanze favorevoli che hanno portato in alto in classifica la Rossa. Come l’incidente che ha messo fuori causa Lewis Hamilton speronato da Nico Hulkenberg al giro 51 mentre viaggiava meritatamente in prima posizione. Il tedesco nel tentativo di superarlo è scivolato sull’umido centrando la sospensione anteriore sinistra della McLaren numero 4, meritandosi un drive-thtought inflittogli dalla commissione di gara. L’inglese, costretto al ritiro, sperava invece in un epilogo decisamente migliore alla sua ultima gara in McLaren.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images Sport

    Ci ha pensato comunque il suo compagno di squadra Jenson Button a regalare la vittoria al team di Woking, l’ultima di questo campionato, gestendo al meglio con la sua solita capacità i 71 giri di questa pazza gara. Per la Freccia d’Argento resterà questa la stagione dei rimpianti considerando che insieme alla Red Bull è stata la scuderia  che ha ottenuto il maggior numero di vittorie ma ha pagato troppo l’inaffidabilità della MP4-27 che in troppe occasioni non è arrivata al traguardo.

    Assieme a Button è ad Alonso è finito sul podio anchel’idolo di casa Felipe Massa che grazie anche all’apporto del pubblico è riuscito a chiudere in terza posizione. Il brasiliano però aveva alla sua portata anche la seconda posizione nella gara di casa ma ha dovuto cedere la posizione al compagno di squadra per favorirlo nella lotta al titolo. La Ferrari anche grazie al paulista è riuscita comunque ad ottenere la seconda posizione nel campionato costruttori ai danni della McLaren e potrà usufruire di maggiori introiti per la prossima stagione.

    Quarto posto alle spalle delle due Ferrari per Mark Webber in una gara in cui l’australiano non ha di certo brillato ma è comunque riuscito a portare a termine il suo compitino. Quinto, dopo la penalità, Hulkenberg che ha anche comandato per lunghi tratti la gara con autorevolezza. Hanno chiuso a punti anche Micheal Schumacher, settimo all’ultima gara della carriera, davanti alla Toro Rosso di Jean-Eric Vergne. Nono Kamui Kobayashi che con questo risultato ha dato l’addio alla Sauber e Kimi Raikkonen ha chiuso la top-ten in decima posizione e ha conservato il terzo posto nel Mondiale su Hamilton.

    Piloti:                    Costruttori:             
     1.  Vettel       281        1.  Red Bull-Renault          460
     2.  Alonso       278        2.  Ferrari                   400
     3.  Raikkonen    207        3.  McLaren-Mercedes          378
     4.  Hamilton     190        4.  Lotus-Renault             303
     5.  Button       188        5.  Mercedes                  142
     6.  Webber       179        6.  Sauber-Ferrari            126
     7.  Massa        122        7.  Force India-Mercedes      109
     8.  Grosjean      96        8.  Williams-Renault           76
     9.  Rosberg       93        9.  Toro Rosso-Ferrari         26
    10.  Perez         66       
    11.  Hulkenberg    63       
    12.  Kobayashi     60       
    13.  Schumacher    49       
    14.  Di Resta      46       
    15.  Maldonado     45       
    16.  Senna         31       
    17.  Vergne        16       
    18.  Ricciardo     10