Tag: federico marchetti

  • Lazio, la rivoluzione partirà dalla difesa

    Lazio, la rivoluzione partirà dalla difesa

    La Lazio del patron Claudio Lotito, sempre più contestato dai tifosi, avendo perso ogni velleità di classifica pensa già al futuro e cercherà nell’estate una bella scossa sul mercato con la speranza di ricompattare l’ambiente e ridare verve ad un gruppo che mai come in questa stagione è apparso così spento.

    Edy Reya che si era auto-confermato tecnico biancoceleste anche per la prossima stagione sicuramente non avrà preso bene l’interessamento della Lazio verso Sinisa Mihajlovic, tuttavia ha dato alcune linee guida per la finestra di mercato prossima. La rivoluzione partirà dalla difesa, infatti Federico Marchetti, Lorik Cana, Luis Cavanda e Michael Ciani sono i quattro nomi eccellenti che probabilmente saranno sacrificati per fare un po’ di cassa e permettere i nuovi innesti.

    Federico Marchetti | Foto Twitter | Il Pallonaro
    Federico Marchetti | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Inoltre sono quasi certi  i non rinnovi di Biava e di Dias che così giungono alla naturale scadenza dei rispettivi contratti e i mancati riscatti di Kakuta e di Postiga che torneranno ai club di appartenenza. Possibile inoltre un prestito per Perea, per farlo crescere visto che non ha convinto molto in questa stagione.

    Poi ci sono le sirene che suonano per alcuni gioiellini. Senad Lulic, accostato spesso alla Juventus, ha già manifestato la sua volontà di, in caso di club a lui gradito, voler andare via e la sensazione è che in caso di un’offerta congrua la Lazio alla fine lo lascerà andare. Proprio con i bianconeri c’è una pista rimasta aperta da gennaio per fare in modo che Quagliarella possa vestire biancoceleste e Lulic il bianconero, anche i due valori di mercato collimano (10 milioni) anche se il centrocampista bosniaco ha giocato decisamente di più della punta juventina.

    Onazi è richiestissimo da più parti e siamo certi che non lascerà la Lazio se non per un’offerta che preveda tanto cash, si profila una mini-asta quindi.

    Insomma la mission di Lotito è chiara da sempre, vendere, a tanto, e comprare a poco tenendo sempre il bilancio del club in positivo e questo ha sempre permesso di tenere in linea di galleggiamento il barcone che però perde consensi dalle curve.

    In entrata i biancocelesti si sono già mossi eccome, oltre all’affaire Quagliarella, che si sa come inizia ma non si sa come andrà a finire, e all’acquisto di Djordjevic, sono già stati presi diversi contatti soprattutto per la difesa, reparto dal quale partirà la rivoluzione biancoceleste.

    La Lazio cercherà di prendere Astori cercando di difendersi dall’altissima concorrenza ma i nomi “caldi” sono anche quelli di Martin Hinteregger, difensore centrale del Salisburgo di 21 anni che con un paio di milioni si potrebbe prendere, Fabian Schar poderoso difensore del Basilea che però costa caro e con gli svizzeri coltiva ambizioni europee ed infine si batte anche la pista belga per il gigante Alexander Scholz del Lokeren che è molto giovane e sarebbe un’operazione low-cost.

    A centrocampo la Lazio segue da anni, senza mai affondare la zampata vincente, il giovane centrocampista centrale svizzero Granit Xhaka del Borussia Monchengladbach che costa non meno di 10-12 milioni, oppure si battono le alternative Hunt del Werder Brema che potrebbe arrvare a parametro zero, ma che ha un ingaggio elevato e su cui si sono posati gli occhi di qualche club di Premier League.

    Inoltre, sempre per il centrocampo, l’entourage di Tare sembra aver posato lo sguardo per Jonathan Pitroipa, ala destra del Rennes non più giovanissimo che farebbe da alternativa in caso di improvvise offerte indecenti per Candreva o solo per sostituirlo.

    Insomma per la Lazio il mercato è iniziato in anticipo, cercando di bruciare la concorrenza, ricostruendo e svecchiando la rosa a cominciare dalla difesa. Sarà un’estate calda per Igli Tare e Claudio Lotito, ma prima di ogni tipo di congettura sarà necessario scegliere e definire la guida tecnica.

  • Lazio, a Firenze basta una perla di Cana

    Lazio, a Firenze basta una perla di Cana

    Dopo la delusione in Europa League, la Lazio si riscatta in campionato contro la Fiorentina. Vittoria meritata dai biancocelesti che giocano con più concentrazione rispetto ai padroni di casa. (altro…)

  • Consigli Fantacalcio 2013 il mercato di riparazione

    Consigli Fantacalcio 2013 il mercato di riparazione

    Consigli Fantacalcio 2013. Giunti al termine dell’anno solare 2012, ci si accinge ad aprire il nuovo anno con il mercato di riparazione. Con questo articolo vogliamo provare ad analizzare l’anno appena concluso e le possibili modifiche da effettuare nelle vostre fantaformazioni. Il nostro obiettivo sarà far vincere chi al momento si ritrova ultimo, anche perché alla fine, chi comanda la classifica non ha certo bisogno dei nostri consigli! Allora prendete carta e penna, segnatevi i vostri suggerimenti e poi battagliate, sia che dobbiate sfidare amici sia se partecipate a tornei più complessi in ambito nazionale. Cercheremo anche di consigliarvi qualche colpo a sorpresa, basandoci sulle mosse di mercato delle 20 squadre della massima serie italiana, che si potrebbe rivelare un crack per il cammino fantacalcistico.

    Allora, siete pronti?? Si comincia!

    Consigli Fantacalcio 2013, il mercato di riparazione © Scott Heavey/Getty Images
    Consigli Fantacalcio 2013, il mercato di riparazione © Scott Heavey/Getty Images

    Portieri

    A parte l’inarrivabile Buffon, e il costoso Handanovic, consiglio vivamente l’estremo difensore laziale Federico Marchetti, uno dei portieri più affidabili nel panorama italiano. Tra i più economici troviamo Sorrentino del Chievo e Pegolo del Siena. Subiscono molti gol, ma i loro voti sempre alti compensano sui malus conquistati. Se invece vogliamo risparmiare tantissimo, ecco Neto, portiere della Fiorentina. Nelle ultime settimane ha rubato il posto a Viviano senza demeritare, resta da capire se Montella continuerà a dar fiducia al brasiliano o tornerà titolare l’ex Palermo. Da eliminare il più velocemente possibile sono invece Abbiati e/o Amelia. La difesa del Milan si è dimostrata abbastanza impacciata.

    Difensori

    Il primo nome è Rodriguez della Fiorentina. L’ex centrale del Villareal oltre ad offrire prestazioni sempre sufficienti, da ampie garanzie in fase offensiva sui calci piazzati (grazie agli schemi innovativi di Gianni Vio), però subisce qualche ammonizione di troppo. Non segnerà quanto l’argentino, ma anche Danilo può rappresentare una sicurezza tra i difensori. I costi forse diventano proibitivi per quanto riguarda i difensori, ma sono investimenti da fare se si vuole puntare a qualcosa di importante. Altrimenti se vogliamo contenere i costi c’è il rientrante dalla squalifica Portanova, subito a segno contro il Napoli e sempre pericolo in fase offensivo. Altro elemento che potrebbe dare punti importanti nella seconda parte della stagione è Samuel, al momento fermo ad un solo gol realizzato. Anche il piccolo De Sciglio si sta ben comportando e la maglia da titolare se l’è conquistata con la forza, una garanzia. Se vi servono reti, perché non puntare su Legrottaglie? Infine, consiglio la vendita di Peluso che una volta firmato per la Juventus vedrà poche volte il campo. Occhio alla situazione Astori, se il Cagliari dovesse cederlo al Napoli potrebbe rivelarsi un buon investimento.

    Con l'arrivo di Delio Rossi potrebbe trovare spazio Palombo © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Con l’arrivo di Delio Rossi potrebbe trovare spazio Palombo © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Centrocampisti

    Mi sembra quantomeno inutile consigliarvi Lamela, Hamsik ed Hernanes, giocatori con la media più alta tra i centrocampisti in questo inizio di stagione. Le loro quotazioni erano alte dall’inizio, adesso sono schizzate a livelli forse irraggiungibili. Ecco allora che vorrei sottolineare le ottime prestazioni di Valdes, centrocampista del Parma, che da regista mette in mostra le sue ottime qualità di palleggio. Se potete permettervi uno tra Borja Valero, Lodi e Diamanti sarebbe ottimo per la vostra rosa. Giocatori costanti e dal buon numero di reti assicurate. Nel Palermo, Ilicic sembra essersi ritrovato e ha messo in mostra le sue vere qualità nelle ultime settimane. Ma due giocatori che mi sento di consigliare sono Ledesma e Pizarro, acquistabili ancora a prezzi contenuti, assicurano prestazioni sempre sopra la sufficienza anche se prendono più malus che bonus. Se invece vogliamo provare il colpo a costo praticamente nullo consiglio un trio Mariga, Muntari e Palombo. Il primo dovrebbe passare al Parma dove troverebbe più possibilità di giocare. Il milanista, ripresosi dall’infortunio verrà utilizzato spesso da Allegri che stravede nell’ex mediano dell’Inter e ha dimostrato anche di vedere la porta ed infine l’ex capitano blucerchiato che potrebbe riprendersi la maglia da titolare con l’arrivo in panchina di Delio Rossi. Se invece si vuole cercare qualcuno che abbia già dimostrato qualcosa in questi sei mesi, vi consiglio Weiss del Pescara.

    Attaccanti

    Come per i centrocampisti, non mi sembra un gran consiglio dirvi i nomi di Cavani, El Shaarawy, Di Natale e via discorrendo. Giocatori che garantiscono una certa quantità di gol ma che hanno raggiunto una valutazione tale da renderli quasi non acquistabili. Vi servono due punte a costi contenuti che possano garantirvi un buon bottino di reti? Ecco Paloschi e Muriel, tornati da poco in campo a causa di due brutti infortuni e quindi con valutazioni ancora accettabili. Anche Pozzi e Sansone potrebbero rappresentare dei buoni acquisti in fase di mercato di riparazione. Ed infine i nomi a costo irrisorio come Acquafresca, Rocchi e Livaja. I tre attaccanti dovrebbero lasciare le rispettive squadre e potrebbero trovare nuovi stimoli e motivazioni.

  • La Lazio non punge al Dall’Ara. Kozak nervoso, Sorensen invalicabile

    La Lazio non punge al Dall’Ara. Kozak nervoso, Sorensen invalicabile

    Continua la striscia senza vittorie in trasferta della Lazio di Petkovic che impatta a Bologna e non riesce cosi ad allungare in maniera decisa su Fiorentina e Roma. Pareggio tutto sommato giusto con i biancocelesti che combinano qualcosa di più nel primo tempo mentre gli ospiti escono allo scoperto nella difesa, ma i capitolini hanno fatto un passo indietro rispetto alle ultime uscite. Le assenze, da una parte e dall’altra, non hanno permesso ai due tecnici di schierare le migliori formazioni, ma chi ha giocato non ha regalato le emozioni che si attendevano nell’immediata vigilia dell’incontro.

    Poche novità rispetto alle formazioni preventivate alla vigilia: la più importante riguarda l’attacco della Lazio con Klose che viene precauzionalmente schierato in panchina. Al suo posto c’è Kozak. La gara stenta a decollare e nella prima frazione di gioco è la compagine biancoceleste a provare qualche conclusione verso la porta avversaria. In particolare con Candreva che è bravo in tutto tranne che nella conclusione finale. Cosa che fa bene in chiusura di tempo Biava, ma Agliardi con una bella parata gli dice di no. Gli uomini di maggior peso offensivo invece si vedono poco: Mauri, Hernanes e Kozak infatti saranno tra i più deludenti, ma nemmeno nel Bologna Kone e Diamante riescono ad accendere Gilardino il quale tuttavia prova a dare una mano alla squadra facendola respirare.

    Pioli ad inizio ripresa decide di giocarsi la carta Pasquato ed è proprio il talento scuola Juve da fuori area a provare il colpaccio, ma senza riuscirci. Alla mezz’ora Petkovic getta nella mischia Klose nel tentativo di dare maggior peso ad un attacco che poco prima della fine perde Kozak, espulso per doppio giallo. Gli assalti finali del Bologna sono tutti in un bel tiro di Pasquato ma Marchetti non si fa sorprendere: finisce in parità ed alla fine il punto sembra servire di più agli emiliani.

    Kozak e Sorensen
    Kozak e Sorensen copy; Mario Carlini/Getty Images

    Le pagelle di Bologna-Lazio:
    Sorensen 6,5: Schierato a sorpresa da Pioli risponde presente con una bella prestazione che annulla ogni tentativo delle Aquile insieme ad Antonsson.
    Diamanti 5,5: Stavolta non tira fuori la grande prestazione cui ha abitato i tifosi, specie in considerazione del fatto che non calcia mai verso la porta avversaria.
    Gilardino 6: Non segna e nemmeno tira in porta, ma almeno dà un po’ di respiro alla manovra.
    Ciani 6,5: Bella prova per il centrale biancoazzurro che è sempre preciso e puntuale su Gilardino.
    Hernanes 5: Gioca troppo lontano dalla porta avversaria ma al di là di questo non sembra proprio in vena. Altra serata no per lui.
    Kozak 4,5: Si becca un rosso che gli farà saltare l’Inter al culmine di una prova inconsistente.

    Il tabellino di Bologna-Lazio:
    BOLOGNA
    (4-3-2-1): Agliardi 6,5; Motta 6, Antonsson 6,5, Sorensen 6,5, Cherubin 6; Perez 6 (3′ st Guarente 6,5), Krhin 6 (43′ st Pasquato sv), Taider 6; Kone 5,5 (34′ Morleo sv), Diamanti 5,5; Gilardino 6,5. In panchina: Stojanovic, Carvalho, Garics, Abero, Pulzetti, Pazienza, Paponi. Allenatore: Pioli 6,5
    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 6; Cavanda 6,5, Biava 6, Ciani 6,5, Radu 6,5; Ledesma 5,5; Candreva 6 (33′ st Klose sv), Hernanes 5, Gonzalez 5,5 (23′ st Lulic sv), Mauri 5 (48′ st Onazi sv); Kozak 4,5. In panchina: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Diakité, Cana, Rozzi. Allenatore: Petkovic 5,5

     Le immagini video di Bologna-Lazio
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  • Lazio a caccia del colpaccio a Bologna. Petkovic riabbraccia Klose

    Lazio a caccia del colpaccio a Bologna. Petkovic riabbraccia Klose

    Ennesimo esame di maturità per la Lazio di Petkovic che questa sera sarà ospite al Dall’Ara del Bologna di Pioli. Una gara da prendere con le pinze per i biancocelesti che spesso hanno sottovalutato match del genere perdendo punti importanti a differenza di quanto fatto nelle sfide con le grandi. Ci sarà inoltre la chance di guadagnare punti su Fiorentina e Napoli, sconfitte nel week end, e di tenere a distanza un Milan in netta risalita.

    Sarà, tra l’altro, una sfida ricca di essenze da una parte e dell’altra. I padroni di casa devono fare a meno degli infortunati Gimenez, Acquafresca, Curci, Natali e Lombardi oltre che degli squalificati Gabbiadini e Portanova, con quest’ultimo che proprio oggi vedrà interrompersi il suo stop in seguito al caso calcioscommesse.

    Dall’altro lato non è migliore la situazione di Petkovic il quale non ha squalificati ma che deve far fronte alle defezioni dei vari Brocchi, Dias, Floccari, Konko, Rocchi, Zarate, Ederson, tutti rimasti a casa per degli acciacchi ma ci sono gli importanti rientri di Marchetti e Klose che proveranno a trascinare le Aquile ad un successo esterno che manca da due mesi. Pioli conferma il suo 3-4-2-1 ma lo fa cambiando degli interpreti. Davanti al portiere Agliardi difesa formata da Antonsson, Sorensen e Cherubin. In mezzo al campo Taider e Perez con Garics e Morelo esterni. La fantasia di Kone e Diamanti invece sarà a supporto dell’unica punta Gilardino.

    Dall’altro lato invece Petkovic ha previsto un 4-5-1 che davanti al portiere Marchetti vedrà Biava e Ciani centrali con Cavanda e Radu sulle corsie laterali. In mezzo al campo il trio composto da Ledesma, Gonzalez e Mauri con Candreva ed Hernanes liberi di svariare partendo dall’esterno e Klose unico terminale offensivo.

    Miroslav Klose
    Miroslav Klose © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Le probabili formazioni di Bologna-Lazio:
    BOLOGNA (3-4-2-1): Agliardi; Antonsson, Sorensen, Cherubin; Garics, Taider, Perez, Morelo;  Kone, Diamanti; Gilardino. In panchina: Stojanovic, Carvalho, Motta, Khrin, Abero, Pulzetti, Guarente, Pazienza, Pasquato, Paponi. Allenatore: Pioli
    LAZIO (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Ciani, Radu; Candreva, Ledesma, Gonzalez, Mauri, Hernanes; Klose. In panchina: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Diakité, Cana, Onazi, Lulic, Kozak, Rozzi. Allenatore: Petkovic

  • Lazio-Parma, profumo d’Europa all’Olimpico

    Lazio-Parma, profumo d’Europa all’Olimpico

    Sfida d’alta quota questo pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma dove si scontreranno Lazio-Parma per la quindicesima giornata di Serie A. Profumo d’Europa per le due squadre. Da una parte i biancocelesti che da due anni sfiorano l’accesso ai preliminari di Champions League senza successo, dall’altra i gialloblu tornati a livelli importanti sotto la guida tecnica dell’ex allenatore del Cagliari Roberto Donadoni. I laziali arrivano al match dopo la brillantissima vittoria casalinga contro l’Udinese per 3-0 che permette alla formazione di Petkovic di tornare in corsa per il terzo posto in classifica, mentre gli emiliani al momento occupano la settima posizione e con la vittoria interna sull’Inter si rilanciano prepotentemente per un posto in Europa. Lazio-Parma, una partita dal pronostico aperto.

    QUI LAZIO – Petkovic dovrà rinunciare a Marchetti. L’ex portiere di Albinoleffe e Cagliari ha accusato un risentimento muscolare e lascerà il posto a Bizzarri. Recupera invece Hernanes che ha smaltito il fastidio muscolare che l’ha costretto a giocare part time nell’ultima sfida contro l’Udinese (segnando un gol su punizione). Ancora out Dias, Rocchi e Zarate. Il tecnico serbo conferma il 4-1-4-1 che tante soddisfazioni sta dando. La difesa sarà formata dagli esterni Cavanda e Radu con i centrali Ciani-Biava. Ledesma sarà il perno del centrocampo, colui che dovrà distruggere l’azione avversaria e creare gioco per i compagni. I trequartisti saranno i soliti Cavanda, Gonzales, Hernanes e Mauri che dovranno fornire palloni utili per il bomber tedesco Miroslav Klose.

    Lazio
    Petkovic punta al terzo posto © Alberto Pizzoli/Afp/Getty Images

    QUI PARMA – Pochissimi problemi per l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana che rispetto alla sfida contro l’Inter potrà contare anche sulla qualità di Parolo a centrocampo, di rientro tra i titolari dopo aver scontato la squalifica. Si va verso la conferma del 4-3-3 con la rinuncia a Lucarelli in difesa per lasciar spazio alla coppia centrale formata da Zaccardo e Paletta con gli esterni Rosi e Gobbi. Sulla mediana, insieme all’ex centrocampista del Cesena giocheranno Marchionni e Valdes, rigenerati sotto la cura Donadoni. Il trio offensivo sarà formato dal francese Biabiany (che recentemente è stato accostato al Milan), dall’italo-brasiliano Amauri e dal fenomeno del momento Sansone.

    RENDIMENTO – Sulla carta sarebbe un match dall’esito scontato, con la vittoria biancoceleste. Il campionato ha dimostrato come la Lazio in casa non sbagli un colpo, con una sola sconfitta incassata (immeritatamente contro il Genoa, dopo aver dominato tutto l’incontro subendo il gol in contropiede a dieci minuti dalla fine). Il Parma al contrario, in trasferta ha conquistato solamente 5 punti (unica vittoria contro il Torino).

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO-PARMA
    Lazio (4-1-4-1): Bizzarri; Cavanda, Ciani, Biava, Radu; Ledesma; Candreva, Gonzales, Hernanes, Mauri; Klose. Allenatore: Petkovic.
    Parma (4-3-3): Mirante; Rosi, Zaccardo, Paletta, Gobbi; Marchionni, Valdes, Parolo; Biabiany, Amauri, Sansone. Allenatore: Donadoni.

  • Juventus-Lazio 0-0. Allo Stadium i bianconeri sbattono su Marchetti

    Juventus-Lazio 0-0. Allo Stadium i bianconeri sbattono su Marchetti

    La Juve sbatte su Marchetti. Finisce 0-0 il primo anticipo della tredicesima giornata di Serie A con i bianconeri che sono riusciti a sfondare il muro eretto dalla Lazio, grazie soprattutto alle grandi parate del portiere ospite e alla traversa che ha fermato un tiro ravvicinato di Bonucci. E adesso l’Inter potrebbe rifarsi sotto riaprendo ancor di più un campionato ricco di sorprese che vede cosi la Juve senza vittorie nel proprio stadio da due turni.

    Nonostante le pesanti assenze di Vucinic e Pirlo la squadra di Conte domina in lungo e largo con un predominio territoriale piuttosto marcato, ma è mancata la classica zampata vincente. Merito come detto di Marchetti ma demerito anche di Giovinco il quale fa tutto bene sino alla conclusione in porta, mentre Quagliarella si è preso una serata di vacanza. La difesa non ha mai rischiato nulla tanto che Buffon non è stato mai impegnato mentre in mezzo al campo Vidal si è dimostrato il solito tuttofare.

    Ma non è bastato. Perché la Lazio ha stretto i denti, qualche volta ha anche rischiato, ma ha incassato quel che punto che cercava. Conquistarne tre, oggettivamente, era impossibile, visto che in mezzo al campo Hernanes e Candreva hanno deluso ampiamente mentre Klose ha cercato di imitare quanto fatto da Quagliarella dall’altro lato. Riuscendoci. Che sia una sfida a senso unico lo si capisce già delle prime battute visto che la Lazio non esce dal proprio guscio. Ci prova inizialmente Quagliarella, ma non ha fortuna. Le palle gol più nitide però sono quelle che capitano a Giovinco: due agganci superlativi in area di rigore ma due conclusioni inguardabili a due passi da Marchetti. Intanto la Lazio perde Dias per infortunio: al suo posto Ciani.

    Nulla cambia nella ripresa quando la spinta della Juve produce il massimo sforzo: Marchetti continua la sua serata da eroe con una grande parata su una deviazione ravvicinata di Quagliarella. Matri e il redivivo Pepe provano a dare la scossa ma la Juve produce un’altra chance degna di nota sugli sviluppi di un corner con Bonucci, ma stavolta è la traversa a dire di no ai bianconeri. Finisce cosi a reti bianche.

    Lazio
    Lazio | © Paolo Bruno/Getty Images

    Le pagelle di Juventus-Lazio
    Bonucci 6,5: Gioca da regista arretrato affiancandosi in più di una circostanza a Pogba. Sfortunato quando centra la traversa su calcio d’angolo.
    Vidal 7: Il solito leone in mezzo al campo. Sradica un’infinità di palloni agli avversari e non molla nemmeno per un istante.
    Giovinco 6: Fa tutto molto bene fino alla cosa più importante: la conclusione finale. Un handicap questo che gli rovina una prestazione comunque sufficiente.
    Marchetti 8: Una giornata da incorniciare. Interventi decisivi a più non posso e Lazio che resta a galla grazie alle sue parate.
    Biava 7: Il leader della difesa biancoceleste. Onnipresente non molla mai un centimetro e poche volte si lascia sorprendere.
    Klose 5: Spettatore non pagante. Dalle parti sue non arriva un pallone manco a pagarlo.

    Il tabellino di Juventus-Lazio:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Barzagli 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Isla 6 (24′ st Pepe 6), Vidal 7, Pogba 6 (38′ st Bendtner sv), Marchisio 6, Asamoah 6; Giovinco 6, Quagliarella 5,5 (21′ st. Matri 5,5). In panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Marrone, Padoin. Allenatore: Alessio 6
    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 8; Konko 6, Biava 7, Dias sv (19′ Ciani 6,5), Radu 6; Ledesma 5; Candreva 5,5, Brocchi 5 (12′ st. Ederson 6), Hernanes 5, Gonzalez 5; Klose 5 (35′ st Kozak sv).In panchina: Bizzarri, Carrizo, Cana, Cavanda, Stankevicius, Onazi, Zarate, Floccari, Rocchi. Allenatore: Petkovic 5,5

    Le video immagini di Juventus-Lazio
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  • Napoli-Lazio 3-0, tripletta Cavani e Juve acciuffata

    Napoli-Lazio 3-0, tripletta Cavani e Juve acciuffata

    Dalla sfida Napoli-Lazio, valevole per la quinta giornata di serie A, doveva uscire fuori l’anti Juve e il risultato finale non lascia spazio a dubbi. I partenopei infatti liquidano con un secco 3-0 i biancocelesti grazie alla super giornata di Edinson Cavani che realizza una tripletta e catapulta la squadra in cima alla classifica insieme ai bianconeri. Match senza storia, con il tecnico Mazzarri che prepara alla perfezione la gara portando a casa un’importantissima vittoria che da morale dopo il deludente pareggio a Catania. La società capitolina invece, dopo un inizio stagionale perfetto, deve subire la seconda sconfitta consecutiva nel giro di tre giorni che potrebbe minare le sicurezze nell’ambiente laziale.

    LA PARTITA – Dopo quattro minuti è già bagarre. Calcio d’angolo per la Lazio, Klose segna di mano e scoppia il finimondo. Alla fine il tedesco ammette di aver segnato in modo irregolare e il gol annullato con tanto di applausi del San Paolo che apprezzano il gesto dell’ex bomber del Bayern Monaco. Questo episodio alza da subito i ritmi della partita e in mezzora il Napoli si ritrova sopra di due gol. Prima Cavani batte Marchetti con un tiro dalla distanza, deviato da Ciani che ne cambia la direzione, spiazzando l’estremo difensore biancoceleste, poi sempre l’uruguaiano approfitta di un lungo lancio di Cannavaro, supera in velocità la difesa capitolina e lascia partire un tiro di rara potenza che piega le mani al portiere laziale. Da questo momento la Lazio prova a tornare in partita e ci va vicina con il solito Klose che impegna De Sanctis in una parata miracolosa. La tripletta dell’ex attaccante del Palermo arriva a metà secondo tempo, lancio di Campagnolo dalla trequarti partenopea, Cavani parte in posizione molto dubbia (per l’assistente tutto regolare) e si invola verso la porta di Marchetti, lo scarta  e realizza il gol che chiude la partita. L’uruguaiano ha avuto anche la possibilità di siglare il poker personale ma dal dischetto spara alle stelle. Poca Lazio, che ha tenuto palla senza creare pericoli all’estremo difensore avversario.

    Cavani, tripletta per lui contro la Lazio © Giuseppe Bellini/Getty Images

    PAGELLE NAPOLI-LAZIO

    Cavani 9: Corre, combatte e realizza una tripletta. Attaccante completo che il Napoli ha preferito tenere, cedendo Lavezzi. Scelta perfetta. L’uruguaiano adesso guida la classifica capocannonieri con 5 reti e punta a rimanerci fino a stagione conclusa. Sarà lui l’arma decisiva per rimanere l’anti Juve?

    Klose 6.5: Partita difficile per il tedesco che dopo cinque minuti deve ammettere di aver segnato di mano davanti alle proteste dei giocatori partenopei. Il più pericoloso dei suoi dalle parti di De Sanctis.

    Marchetti 5: Nel primo gol non ha colpe, ma nel secondo e terzo gol poteva fare di più. Resta comunque un portiere di assoluta qualità che ha avuto un giornata no (come tutta la squadra).

    Insigne 7: Entra a gara in corso e crea ulteriore panico nella difesa laziale. Stop, dribbling e tanta qualità. Subisce il fallo da rigore che Cavani spara alto.

    Hernanes 5: Il brasiliano doveva prendere per mano la squadra e portarla verso un risultato positivo. Si perde nella giornata no generale. Avrà tempo per rifarsi.

    TABELLINO NAPOLI-LAZIO

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6.5; Gamberini 6 (77′ Aronica 6), Cannavaro 7, Campagnaro 7; Maggio 6, Behrami 7, Inler 6, Hamsik 7 (82′ Vargas sv), Zuniga 7; Pandev 7 (70′ Insigne 7), Cavani 9.
    Lazio (4-1-4-1): Marchetti 5; Konko 5, Ciani 5, Dias 5.5, Cavanda 5 (57′ Ederson 5.5); Ledesma 6 (77′ Cana 5.5); Candreva 6.5, Hernanes 5, Mauri 5 (57′ Floccari 5.5), Lulic 5.5; Klose 6.5.
    Marcatori: 20′, 31′, 65′ Cavani (N)

    Azioni salienti Napoli-Lazio
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  • Stangata Lazio, squalificati Marchetti e Dias

    Stangata Lazio, squalificati Marchetti e Dias

    Sono arrivate come una fitta pioggia le decisioni del giudice sportivo in merito agli episodi di ieri, verificatisi al termine di Udinese-Lazio allo stadio Friuli, dopo il “fischio non fischio” dell’arbitro Bergonzi: mano pesante della giustizia sportiva, nella persona di Giampaolo Tosel, che costerà moltissimo alla formazione biancoceleste soprattutto in vista dell’accesissimo finale di stagione per la conquista del terzo posto valido per la qualificazione in Champions League.

    Il portiere Federico Marchetti, colpevole di aver spintonato nella foga delle proteste il direttore di gara, ha ricevuto quattro turni di squalifica e tornerà disponibile alla seconda giornata del prossimo campionato: il suo atteggiamento, inoltre, potrebbe avere ripercussioni anche sulle chance di ottenere una convocazione ai prossimi Europei da parte di Cesare Prandelli che, in applicazione del “codice etico” di certo non può aver gradito la reazione del portiere. Tre giornate, invece, ad Andrè Dias, colpevole di aver “assunto un atteggiamento aggressivo e gravemente intimidatorio nei confronti del quarto ufficiale”, e che termina, così, il suo campionato e rientrerà nella prima giornata della prossima stagione. Inoltre, gli episodi di ieri ed i connessi atteggiamenti a dir poco sopra le righe dei dirigenti laziali, ed in particolar modo di Igli Tare sceso dalla tribuna appositamente per protestare contro Bergonzi, sono costati, anche un’ammenda pecuniaria di ben 20 mila euro al club biancoceleste che ora dovrà fronteggiare una gravissima emergenza per le prossime tre giornate di campionato.

    Federico Marchetti | © Enrico Locci/Getty Images

    Fuori gli infortunati Klose, Brocchi, Stankevicius e Hernanes, fuori il terzino Dias ed il portiere titolare Marchetti, il tecnico Edi Reja dovrà lavorare di fantasia per riuscire a schierare una formazione competitiva già nel prossimo impegno di mercoledì contro il Siena: contro i toscani sarà una vera e propria prova d’appello per la Lazio, reduce da sei sconfitte nelle ultime nove partite disputate, che determinerà definitivamente le ambizioni europee dei capitolini, anche alla luce della feroce concorrenza di Udinese, Inter e Napoli, tutte a quota 55 punti in classifica, al pari della stessa Lazio.

    La strada, dunque, si preannuncia irta d’ostacoli e tremendamente difficile da percorrere, a meno che non giunga un improvviso cambio di rotta, nelle gambe e, soprattutto, nella testa degli uomini di Reja. Il nervosismo e le reazioni esagitate di ieri, infatti, riflettono una condizione psicologica tutt’altro che serena che si rivela assolutamente inadatta e inopportuna nel caso di professionisti di serie A: i nervi non saldi e la rissa scatenatasi, infatti, non può essere giustificata dalle valutazioni – giuste o sbagliate che siano – del direttore di gara, ancor di più considerando che la partita era praticamente conclusa. In tal senso, in favore dell’operato di Bergonzi, si è espresso oggi anche il presidente dell’Aia Nicchi, che condanna le reazioni violente dei calciatori, sottolineando come la condotta di Bergonzi sia stata corretta poichè, a livello regolamentare, ha fatto ciò che doveva, valutando che il triplice fischio proveniente dagli spalti “non ha inficiato” e ha fatto capire “con gesti inequivocabili” di continuare il gioco, al punto che uno solo si è fermato ma cinque calciatori hanno proseguito l’azione. Assoluzione piena, dunque, per il direttore di gara.

  • I tre fischi di Udinese – Lazio, ecco perchè protestano le aquile

    I tre fischi di Udinese – Lazio, ecco perchè protestano le aquile

    I minuti finali di Udinese Lazio rimarranno alla storia per la concitazione, la confusione ed il parapiglia che ha coinvolto i protagonisti in campo, dopo il secondo gol dell’Udinese, segnato da Pereyra a porta sguarnita. Un episodio che, scene deplorevoli a parte, necessita di un maggiore approfondimento, perlomeno nelle “cause” che lo hanno scatenato. Al Friuli di Udine – sul risultato di 1 a 0 per i padroni di casa (gol di Di Natale, ndr) – il tempo di gioco non era ancora scaduto, ma improvvisamente si avverte distintamente un triplice fischio, proveniente dagli spalti, simile a quello che da lì a poco il signor Bergonzi avrebbe effettuato. Ciò induce molti calciatori a fermarsi, ritenendo che la gara fosse terminata, così come ha fatto lo stesso portiere laziale Federico Marchetti, avvicinandosi al centrocampo, sconfortato per la sconfitta: molti si sono fermati, ma non tutti. Non Pereyra, l’autore del gol Udinese, non il direttore di gara che fa segno di proseguire, non il guardalinee che continua a seguire l’azione: così, dopo la rete messa a segno dai friulani e poi convalidata, accade di tutto.

    La spinta di Marchetti all’indirizzo di Bergonzi, le proteste veementi di Dias e Scaloni, oltre che le urla dell’addetto stampa della Lazio e lo scontro fra Igli Tare ed un dirigente dell’Udinese non sembravano, però, esser giustificate dal rapporto causa-effetto: in molti, infatti, si sono chiesti il perchè di proteste tanto veementi in una partita che la Lazio – con o senza il triplice fischio fantasma – avrebbe perso comunque, lasciando strada ad una diretta concorrente per il terzo posto. Le motivazioni, in realtà, ci sono anche se reazioni tanto accese non sono giustificabili in alcun modo, anche perchè – razionalmente – porteranno soltanto conseguenze negative al club biancoceleste, considerando che il giudice sportivo provvederà a comminare lunghe squalifiche ai protagonisti di tali episodi.

    Antonio Di Natale| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Premesse a parte, ecco quali potrebbero essere le ragioni strettamente calcistiche che hanno generato tante recriminazioni in campo. In primis, la differenza reti che, se il campionato dovesse terminare con classifica avulsa, risulterebbe essere decisiva nell’assegnazione del terzo posto valido per l’accesso in Champions League. In secondo luogo, la violazione del regolamento della Figc che, all‘articolo 5 delle Regole del Giuoco Calcio prevede che, qualora “uno spettatore emette un fischio e l’arbitro considera che tale fischio abbia interferito col gioco, l’arbitro interromperà il gioco e lo riprenderà con una propria rimessa dal punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto, a meno che il gioco sia stato interrotto all’interno dell’area di porta, nel qual caso l’arbitro effettuerà la propria rimessa sulla linea dell’area di porta parallela alla linea di porta, nel punto più vicino a quello in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto“.

    I biancocelesti, dunque, invocavano proprio l’applicazione di tale regola e, dunque, che il gioco venisse fermato e si ripartisse con lo scodellamento del pallone, considerando anche che il tempo di gioco era in via di esaurimento. L’aspetto più clamoroso è proprio questo, considerando l’errore tecnico del direttore di gara: il regolamento in questione potrebbe concedergli un “appiglio”, in virtù del fatto che il signor Bergonzi potrebbe sostenere di aver valutato che il triplice fischio “non abbia interferito con il gioco”, ma – attenendosi anche solo alle immagini del campo – sarebbe inverosimile sostenerlo.

    Video scontri Udinese-Lazio

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