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  • Serie A: Napoli – Genoa 0-0. Al San Paolo finisce a reti inviolate tra mille emozioni

    Il nubifragio abbattutosi sul San Paolo non ha di certo frenato Napoli e Genoa che si sono affrontati a viso aperto nell’anticipo serale della 22esima giornata per portare a casa l’intera posta in palio ma terminando la gara a reti inviolate. Il Napoli è superiore, a tratti devastante e, nonostante il campo di gioco pesante, dimostra di avere un’ottima condizione atletica durando per tutti e più 90 minuti di gioco mentre il Grifone piano piano cala d’intensità.
    I partenopei sfiorano il gol in varie occasioni ma la palla gol più nitida della prima frazione di gioco è la traversa di Cannavaro al 43′ che fa sobbalzare, inutilmente, il San Paolo.

    La ripresa è più vivace ed emozionante con Denis che innescato da Hamsik si divora il gol concludendo addosso ad Amelia, poi lo slovacco sfodera uno dei pezzi pregiati del suo repertorio concludendo con un tiro a giro che però si spegne di poco a lato e serve con il contagiri un pallone a Quagliarella a mezz’altezza che si coordina bene ma conclude troppo debolmente tra le braccia di Amelia. Poi Spazio alla moviola con il Napoli che reclama un calcio di rigore per fallo di mano di Dainelli in area che scatena l’ira dei tifosi.
    Il Genoa si chiude a riccio e nemmeno con l’entrata in campo del neo arrivato Acquafresca riesce a tenere il baricentro della squadra alto subendo via via le iniziative dei padroni di casa.
    A due minuti dal termine il San Paolo grida al gol su una perfetta incornata di Quagliarella che vede il pallone sfiorare l’incrocio dei pali. Si chiude su questa conclusione la gara con Mazzarri che centra il suo 15esimo risultato utile consecutivo della sua gestione mentre per il Genoa di Gasperini è un pareggio che ridà morale viste le ultime prestazioni offerte dalla squadra in trasferta.

    Il tabellino
    NAPOLI – GENOA 0-0
    NAPOLI (3-4-3): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Grava (60′ Dossena), Maggio (50′ Zuniga), Gargano, Cigarini, Aronica, Hamsik, Quagliarella, Denis (70′ Bogliacino).
    A disposizione: Iezzo, Rinaudo, Rullo, Insigne.
    Allenatore: Mazzarri
    GENOA: (3-4-3): Amelia, Biava, Dainelli, Moretti, Papastathopoulos, M.Rossi, Milanetto, Criscito, Mesto (74′ Juric), Suazo (56′ Sculli), Palacio (56′ Acquafresca).
    A disposizione: Scarpi, Bocchetti, Zapater, Palladino.
    Allenatore: Gasperini
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Aronica (N), Quagliarella (N), Suazo (G), Dossena (N), Cannavaro (N), Campagnaro (N), Criscito (G), Acquafresca (G).

  • Oscar Aic 2009: stravince l’Inter, premiati anche De Rossi e Pato

    Oscar Aic 2009: stravince l’Inter, premiati anche De Rossi e Pato

    Zlatan Ibrahimovic
    Gli Oscar dell’Associazione italiana calciatori incoronano i nerazzurri di Massimo Moratti e Mourinho. Il 2009 dei nerazzurri è stato esaltante e dopo i tanti attestati pubblici è arrivato anche quello dei giocatori, forse le persone più adatte a dar il giudizio. Diego Milito è stato premiato come miglior realizzatore del 2009 e con il premio speciale Fan Award, il bomber argentino visibilmente soddisfatto ha voluto condividere il premio con tutti i compagni genoani e interisti.

    Alla sua prima esperienza in Italia è stato premiato dall’ex ct Azeglio Vicini Jose Mourinho come migliore allenatore, il portoghese nonostante le polemiche e a volte gli eccessi si dice contento di esser stimato dai giocatori. All’Inter anche il premio come migliore squadra dell’anno, a Julio Cesar invece il premio come miglior portiere. A completare l’incetta di premi nerazzurra c’è il blaugrana Zlatan Ibrahimovic vincitore dei premi miglior giocatore in assoluto e miglio giocatore straniero.

    Sono stati premiati come miglior arbitro Roberto Rosetti (quarta volta consecutiva), miglior difensore lo juventino Giorgio Chiellini, Daniele De Rossi è stato premiato come miglior giocatore italiano. Il milanista Pato batte Balotelli e Santon nella classifica come miglior giovane. Il miglior gol è stato quello di Fabio Quagliarella in Udinese-Napoli della passata stagione. Premiato anche il tecnico Pillon per il gesto di fair play nella partita tra il suo Ascoli e la Reggina

  • Le pagelle di Napoli – Palermo

    Morgan De Sanctis: 7,5 E’ superlativo sul calcio di rigore e reattivo sulla conclusione ravvicinata di Simplicio, è padrone dell’area piccolo.

    Salvatore Sirigu: 7 Il passaggio da Zenga a Delio Rossi non ha intaccato la sua titolarità tra i pali rosaneri. Sicurezza e qualità lo fanno apparire un veterano.

    Fabrizio Miccoli: 5
    Il capitano questa sera ha sbagliato partita, poco mobile pesa sulla sua prestazione l’errore dagli undici metri.

    Fabio Quagliarella: 5,5 Ci mette voglia e determinazione ma questa sera è meno preciso del solito anche per la presenza di Denis che lo costringe a girare lontano dall’area di rigore

    IL TABELLINO
    NAPOLI-PALERMO 0-0
    Napoli (3-4-2-1):
    De Sanctis 7,5; Grava 6,5, P.Cannavaro 6, Rinaudo 5,5; Maggio 6, Gargano 6,5, Pazienza 6 (40′ st Cigarini sv), Aronica 6 (17′ st Dossena 5,5); Hamsik 6, Quagliarella 5,5; Denis 5,5 (34′ st Hoffer sv). A disposizione: Iezzo, Contini, Zuniga, Bogliacino. All.: Mazzarri
    Palermo (4-3-1-2): Sirigu 7; Cassani 6, Goian 5,5, Bovo 6,5, Balzaretti 6,5; Bresciano 5,5, Nocerino 6, Migliaccio 6,5; Simplicio 5,5; Cavani 5,5 (33′ st Budan sv), Miccoli 5 (13′ st Pastore 6,5). A disposizione: Brichetto, Melinte, Bertolo, Blasi, Hernandez. All.: D.Rossi
    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Rinaudo (N), De Sanctis (N), Nocerino (P), Cavani (P), Migliaccio (P), Bovo (P), Simplicio (P), Quagliarella (N)
    Note: Miccoli (P) si è fatto parare un rigore da De Sanctis al 22′ pt

  • Serie A: Napoli e Palermo non si fanno male. I portieri sugli scudi

    Il risultato finale potrebbe far pensare ad una partita con poche emozioni e con le due squadre rinunciatarie per limitare i danni ma cosi non è stato. Napoli e Palermo hanno dato vita ad una partita maschia con continui ribaltamenti di fronte e tenuta sul risultato ad occhiali solo per la bravura dei due portieri. Dopo un buon avvio dei padroni di casa l’occasione più ghiotta capita sui piedi di Miccoli. Orsato è generoso ad assegnare un rigore ai siciliani ma ci pensa De Sanctis a far giustizia, beccando l’angolo e deviando in angolo. Dal corner è ancora pericoloso il Palermo con Simplicio ma il portiere partenopeo si supera ancora.

    Passati i cinque minuti difficili il Napoli ricomincia a far gioco e con Maggio, Quagliarella e Gargano cerca di impensierire l’ottimo Sirigu, che sbroglia la matassa dimostrando sicurezza. Nella ripresa la squadra di Delio Rossi cala ed è il Napoli a cercar con più voglia la vittoria, Mazzarri le prova tutte spedendo in campo il nuovo arrivato Dossena, poi Hoffer e Cigarini ma il risultato non cambia. Ottima la partita dei due portieri, di Bovo leader della difesa rosanero e Grava attento su Miccoli. E’ pesata l’assenza di Lavezzi da una parte e Liverani dall’altra.

    IL TABELLINO
    NAPOLI-PALERMO 0-0
    Napoli (3-4-2-1):
    De Sanctis; Grava, P.Cannavaro, Rinaudo; Maggio, Gargano, Pazienza (40′ st Cigarini), Aronica (17′ st Dossena); Hamsik, Quagliarella; Denis (34′ st Hoffer sv). A disposizione: Iezzo, Contini, Zuniga, Bogliacino. All.: Mazzarri
    Palermo (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti; Bresciano, Nocerino, Migliaccio; Simplicio; Cavani (33′ st Budan), Miccoli (13′ st Pastore). A disposizione: Brichetto, Melinte, Bertolo, Blasi, Hernandez. All.: D.Rossi
    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Rinaudo (N), De Sanctis (N), Nocerino (P), Cavani (P), Migliaccio (P), Bovo (P), Simplicio (P), Quagliarella (N)

    Note: Miccoli (P) si è fatto parare un rigore da De Sanctis al 22′ pt

  • Moggi: “tra un anno torno in serie A. Napoli? Ci tornerei per la passione dei tifosi”

    Luciano Moggi è pronto a ritornare a lavorare in serie A e lo vuol fare da protagonista come lui stesso confessa in una intervista concessa questa mattina al Mattino. La squalifica tra un anno finirà e Big Luciano può tornare a lavorare nel mondo del calcio, difficilmente però potrà tornare nella sua Juve dove i contrasti con l’attuale dirigenza sono ancora oggi all’ordine del giorno, discorso diverso invece sul Napoli. La passione dei tifosi e un presidente ambizioso come De Laurentis sarebbero una buona base per ripartire. Di seguito qualche stralcio dell’intervista a Luciano Moggi.

    “La squalifica termina tra un anno e voglio tornare a lavorare. A Napoli ci tornerei soprattutto per la passione dei tifosi. De Laurentiis è un grande presidente, insieme si potrebbe programmare per vincere. Occorrerebbe una squadra fortissima come il mio Napoli di Maradona. Il Napoli ha già un campionissimo in organico, Marek Hamsik da tenere assolutamente. Quagliarella? è un buon giocatore. Lavezzi? fuori casa è utile, al San Paolo meglio Denis”.

  • Serie A: highlights Napoli – Chievo 2-0. Hamsik e Quagliarella l’oro del San Paolo

    Il Napoli di Walter Mazzarri vola a vele spiegate ottenendo il decimo risultato utile ai danni di un ottimo Chievo e continuando a volare in zona Champions League. I partenopei continuano a stupire e dimostrano di aver assimilato bene i dettami tattici del nuovo tecnico tanto a riuscire a vincere per una volta soffrendo per l’ottima qualità di gioco degli uomini di Di Carlo. Di Hamsik su rigore e Quagliarella in diagonale i gol del Napoli

  • Liscio & Sbalascio: il derby a Juve e Roma. Il fair play voluto e poi condannato

    Con il derby della capitale si conclude la 15 giornata di campionato che ci ha riservato molti promossi e altrettanto bocciati.
    Prima di passare ad analizzare i promossi del big match tra Juve ed Inter, promuoviamo il coraggio ed il fair play di Giuseppe Pillon, il quale ha intimato ai suoi ragazzi di resistuire il goal subìto dalla Reggina mentre cercava di mandare fuori il pallone per consentire le cure ad un giocatore infortunato.

    Per prima promuoviamo la Juventus, com’è ovvio che sia, per la vittoria contro l’acerrimo rivale nerazzurro. In settimana Ferrara aveva chiesto una Juve perfetta per battere l’Inter, la perfezione non c’è stata, ma sabato serà la determinazione e il cuore hanno prevaricato sulla tecnica. Nello specifico è doveroso promuovere sul gradino più alto del podio lo splendido capolavoro di Claudio Marchisio, giocatore la cui assenza in campo in questo periodo ha fatto la differenza. Ma sabato per una conferma come Marchisio, è arrivata anche la sorpresa Caceres, giocatore partito in sordina e per questo criticato. L’uruguaiano è stato perfetto in campo, nella fase di chiusura come in fase offensiva.

    Per dovere di cronaca promuoviamo la Roma alla quale va il primo derby stagionale contro la Lazio. Un derby è sempre una partita che ha un significato che va oltre i tre punti, e i giallorossi hanno il merito di aver concretizzato nell’ultimo quarto rispetto alla Lazio che è addirittura sembrata a tratti più bella. Dopo l’avvio disastroso in campionato, i giallorossi risalgono in quinta posizione ad un punto dal Parma.

    Bentornato a Fabio Quagliarella, che con i due goal messi a segno riporta il Napoli alla vittoria con rimonta, come da abitudine. Scatenato il partenopeo, ha si è visto parare il destro da Gillet, poi si vede salvare un goal fatto sulla linea di porta da Ranocchia, poi mette a segno il goal del pareggio con un colpo di testa; c’è spazio per lui anche di un tiro che sfiora l’incrocio dei pali. Sul 2-2 Quagliarella, evidentemente stanco dai tanti tentativi falliti, decide di far segnare Maggio servendogli un assist disegnato con pennello. Ma non basta, perchè per tornare ad essere l’acclamato giocatore dei tempi dell’Udinese, è tempo di calarsi nelle vesti dell’idolo del San Paolo e portare a casa i tre punti. Ecco servito per la palla del 3-2 che questa volta non fallisce. Anche per lui a fine partita non sfuggiranno i segnali di fumo a Lippi.

    Se guardiamo la classifica ad oggi, tra i grandi nomi: Inter, Milan e Juve, troviamo la “cenerentola” del campionato italiano, il Parma, che punta ad obiettivi importanti come la Champions. Nessuno forse avrebbe scommesso ad Agosto di vedere gli emiliani come la quarta forza del campionato capace di esprimere uno del più bel calcio visto finora.

    Siccome è stato più volte criticato ad inizio campionato, promuoviamo quest’oggi anche Leonardo, l’allenatore rinato del Milan che continua l’inseguimento all’Inter (che ora si trova a -4 dai cugini) e che nelle ultime 10 giornate ha registrato numeri che neanche Ancelotti era riuscito a fare. Il Milan travolge la Sampdoria in soli 23 minuti, anche se ancora (stesso discorso che vale per la Juve) non si parla di squadra perfetta (considerandone il significato relativo del termine).

    Di personaggi e situazioni da bocciare ce ne sono tanti in questa settimana. Innanzitutto cominciamo con il bocciare i Campioni d’Italia in carica, che escono sconfitti dall’Olimpico di Torino. Non è stata una bella partita ma sicuramente è stata una partita molto dura sia sul piano dei muscoli che dei nervi.
    E il primo che perde i nervi durante la partita è proprio Mourinho (che si chiuderà in un silenzio stampa molto criticato), che si fa espellere per un applauso ironico all’arbitro sul fallo concesso a Del Piero da cui scaturisce il primo vantaggio bianconero.

    Bocciato l’arbitro Saccani che in un primo momento sembra non voglia fare il protagonista sanzionando troppi scorrettezze. E allora si lascia correre sull’intervento scomposto di Muntari su Sissoko in piena area di rigore, fino alla trattenuta di Cannavaro su Samuel per poi vedere quest’ultimo nel rovesciamento di fronte trattenere per la maglietta Chiellini. Poi tocca all’Inter reclamare il rigore per un dubbio intervento di Caceres ai danni di Milito. Ancora mancata espulsione di Samuel che ferma un Del Piero lanciato sulla fascia. Infine espulso (giustamente anche se per doppia ammonizione) Felipe Melo per gomitata alla spalla su Balotelli, che pensa bene di conquistare le simpatie di quanti in questi giorni lo criticano per i suoi comportamenti, simulando di aver ricevuto una gomitata in pieno volto. Recita che andrebbe premiata con un oscar come “Miglior attore non protagonista“.
    Infine, e si raggiunge davvero il massimo del sopportabile per una partita a grandi livelli, la rissa che vede protagonisti Chivu che rifila una testata (non si capisce bene se finta, visto i miglioramenti in recitazione dei nostri calciatori) e Buffon (che poco prima in campo si era comportato da campione riferendo all’arbitro di aver messo la palla in calcio d’angolo nonostante non fosse stato ravvisato) e Thiago Motta che se ne promettono di tutti i colori. La tattica del lasciar correre di Saccani non ha funzionato evidentemente.

    Altro spiacevole episodio da condannare è il teatrino nel dopo partita tra Genoa e Parma. Partita che ha regalato belle emozioni, è stata macchiata dal nervosismo tra i dirigenti. Preziosi che rifiuta di stringere la mano a Ghirardi per vecchi rancori, Panucci che minaccia Preziosi per non averlo ingaggiato al Parma (dovrebbe essere contento e soprattutto riconoscente verso la società emiliana per avergli concesso un’opportunità di rinascita). I tifosi di Roma e Lazio che anticiapno i botti di fine anno con petardi e quant’altro, portando alla sospensione della partita per oltre 6 minuti (e qui ci chiediamo l’efficienza dei tornelli, delle tessere del tifoso e simili, se poi si possono tranquillamente portare in campo fumogeni e bombe carta)

    Per ultimo bocciamo la reazione dei sostenitori dell’Ascoli che non hanno gradito il gesto di fair play di allenatore e giocatori, tanto da far gridare Pillon al “Non lo rifarei più, Siamo stati 2 ore negli spogliatoi“. E in questo caso ci sentiamo di comprendere il mancato fair play di Henry che ha eliminato l’Irlanda di Trapattoni e che tutto il mondo ha condannato.

    Come dire, siamo davvero lontani dal vero calcio…

  • Serie A: le interviste di Napoli-Bari

    Grazie ad un super Quagliarella il Napoli vince davanti al pubblico del San Paolo in rimonta contro un buon Bari.
    Mazzarri: “Abbiamo sicuramente fatto meglio del Bari che ha sfruttato le uniche occasioni create per andare in gol. Creiamo senza risucire a sbloccarci, gli avversari al primo tiro ci segnano. I risultati ci danno ragione. I punti che abbiamo sono meritati, forse ne dovremmo avere un paio in più. Continuiamo a testa bassa, i bilanci alla fine”.
    Sulla prestazione del chiacchierato Quagliarella il tecnico spiega: “Si è sempre alla ricerca di tormentoni. Il suo problema era quello di ritrovare la condizione dopo gli infortuni che non gli hanno permesso di allenarsi. E nel calcio moderno devi essere lucido, essere al meglio. Domenica scorsa era andato vicino al gol, oggi è arrivato. Non esiste nessun caso

    Quagliarella: “Voglio ringraziare la società e i tifosi che mi hanno aiutato in un momento difficile. Sono state dette tante cattiverie su di me, ma io continuo per la mia strada. Non ho esultato al primo goal perché era troppo forte la rabbia per l’occasione del primo tempo, il mio tiro salvato sulla linea da Ranocchia. Ma poi l’esultanza l’ho conservata per il secondo gol, è stata una liberazione.  Ho detto al Pocho che se mi dà la palla in profondità io ci vado, mica posso sempre sbagliare – su Denis invece  queste le sue parole – Giocando con lui, che sta facendo delle grandi partite, siamo due in area e per i difensori diventa più difficile. Oggi la palla sembrava non volere entrare, poi è andata alla grande. Sono contento”. Infine non mancano le frecciatine a Lippi “Lippi sa che io ci metto sempre il massimo, poi sta a lui decidere. Sabato ci aspetta un’altra battaglia a Cagliari

    Maggio: “Siamo contenti per questa vittoria, non abbiamo mai mollato. Sapevamo di trovare un Bari attento e diligente. Adesso pensiamo al Cagliari. Vogliamo fare una grande prestazione. E’ giusto pensare partita per partita, poi alla fine del campionato tireremo le somme. Continuando così possiamo raggiungere grandi obiettivi. Sono contento soprattutto per Quagliarella autore di due goal importantissimi”. a chi chiede spiegazioni sul suo strano modo di eslutare risponde: “L’inchino dopo il mio goal Fa piacere ai tifosi, è tutto dedicato a loro

    Ventura: “Sono rammaricato. Venire a Napoli, giocare contro una squadra più forte, a cui non puoi regalare un uomo. Mi sarebbe piaciuto giocarmela undici contro undici questa partita. Secondo me l’espulsione di Parisi non c’era, ma Romeo è un buon arbitro, non lo sto contestando. Faccio i complimenti al Napoli che è in netta crescita, però anche noi abbiamo giocato per lunghi tratti della partita molto bene. Faccio i complimenti anche ai miei ragazzi per la personalità messa in campo

  • Serie A: Parma tra le grandi, Napoli finalmente Quagliarella

    Nella 15 giornata di Campionato che ha visto negli anticipi l’affondo del Milan contro una Sampdoria ormai allo sbando e la rivincita Juve che chiude il big match contro l’Inter per 2-1, successi per il Napoli autore di una buona rimonta grazie a Quagliarella che prima di testa e poi di sinistra trova la gioia del goal. Gli uomini di Ventura rimangono in 9 per l’espulsione di Parisi al 64′ e Ranocchia nei minuti di recupero.

    Partita al cardioplama anche a Marassi tra Parma e Genoa che termina 2-2 con Biabiany autore di una doppietta, mentre a Palacio, prima rete in serie A per lui, nel Genoa replica Palladino che con un rasoterra nell’angolino sinistro supera Mirante. Il Parma si ritrova così da sola al quarto posto in classifica dietro le grandi del campionato: Inter, Milan e Juve .

    Dopo le due sconfitte trova il successo anche la Fiorentina di Prandelli contro un’Atalanta troppo nervosa. Espulso Valdes per doppia ammonizione Conte non controlla il suo di nervosismo e sarà il secondo allenatore espulso (della 15 giornata) dopo Mourinho.
    Trova il successo anche il Palermo di Delio Rossi che chiude il conto con il Cagliari nei dieci minuti finali. In verità il Cagliari è reo di non aver chiuso la partita nel momento peggiore dei rosanero.

    Aspettiamo di sapere il verdetto di questa sera per il primo derby stagionale della Capitale.

    • Risultati, marcatori e classifica 15 giornata
  • Calciomercato: Zola vuole Toni al West Ham, la Roma attende Pavlyuchenko

    Calciomercato: Zola vuole Toni al West Ham, la Roma attende Pavlyuchenko

    luca toni
    Un suo ritorno in Italia sembrava cosa fatta ma l’interesse di Gianfranco Zola per il suo West Ham potrebbe far decidere Luca Toni ad un trasferimento in Premier League. Magic Box chiede da tempo un attaccante alla società per sostituire l’infortunato Carlton Cole e risollevarsi quindi dall’attuale posizione di classifica.

    Zola ha individuato in Toni l’attaccante adatto per esperienza, motivazioni e sopratutto di costo non elevatissimo. Le attenzioni dell’ex fantasista di Napoli e Cagliari potrebbero far cambiare idea al bomber campione del Mondo che è desideroso di mettersi in mostra per giocarsi le ultime chance di convocazione ai mondiali.

    In Italia si sono interessate a lui in momenti diversi Napoli, Roma e Fiorentina. I partenopei difficilmente prenderanno un attaccante ingombrante come Toni per non perder del tutto Quagliarella, la Roma sembra invece tentata più dal russo Roman Pavlyuchenko e solo come alternativa a Toni mentre l’ipotesi alla Fiorentina come vice Gilardino non convince il giocatore.