Tag: Fabio Capello

  • Fabio Capello liberato dalla Russia, insidia per Conte?

    Fabio Capello liberato dalla Russia, insidia per Conte?

    La notizia circolava nell’aria da tempo, i rapporti tra Fabio Capello e la Federcalcio russa non erano più idilliaci da un bel po’. Tuttavia c’erano, a saldare un rapporto logoro, degli accordi remunerativi che, come spesso capita nel calcio, blindano entrambe le parti a tentennare prima di ufficializzare il divorzio.

    Fabio Capello era entrato nel calcio sovietico con un progetto importante, quello di traghettare l’emergente Russia verso i Campionati del Mondo che si terranno proprio lì nel 2018 con l’obbiettivo di alzare ulteriormente il livello già discreto messo in mostra a Brasil 2014. Tuttavia durante questo percorso una serie di eventi, sia legati al calcio che non hanno rovinato e minato la possibilità per l’ex tecnico di Milan, Real Madrid, Juventus e Roma di compiere l’ambiziosa missione.

    Fabio Capello | Foto Twitter
    Fabio Capello | Foto Twitter

    La Federcalcio russa con un comunicato ufficiale ha dichiarato di aver rescisso in modo consensuale il rapporto di lavoro con il C. T. a più di tre anni dalla sua scadenza naturale del contratto. Cosa può comportare il rientro o la semplice rimessa in gioco di Fabio Capello nel panorama del calcio internazionale?

    Il tecnico friulano ha molti estimatori, nonostante le ultime apparizioni poco convincenti della Russia, soprattutto in Premier League dove però i posti più appetibili sono tutti assegnati, seppur con qualche scricchiolio, e poi c’è quella parentesi alla guida della Nazionale inglese che non ha riscosso grandi consensi tra il pubblico d’oltre manica.

    La base su cui si può trattare a livello economico per l’ingaggio è alta, quindi PSG e Monaco a parte e con i posti da tecnico assegnati non c’è possibilità in Ligue 1. La Spagna è una roccaforte sicura, Capello ha allenato e vinto con il Real Madrid e si è trovato benissimo tuttavia blancos e blaugrana sono a posto, ci può essere qualche idea bizzarra in qualche club di seconda fascia che sta emergendo ma anche in questi casi ci sarebbe da aspettare il fallimento di qualche collega e nessuna garanzia tecnica. Capello in squadre di club difficilmente prenderebbe un cavallo in corsa se non per qualcosa di veramente appetibile.

    E allora ecco che il pensiero non può non essere rivolto ad una Nazionale, si ma quale? Perché per convincerlo ci vuole un ingaggio alto e un progetto ambizioso. Ecco che allora viene automatico pensare alla Nazionale azzurra, che vive un momento più di bassi che di alti. Come aveva previsto qualcuno, noi per esempio, l’effetto Antonio Conte aveva la possibilità, dopo le prime due brillanti prestazioni del nuovo corso, di evaporare per due motivi. Il primo legato alla scarsa collaborazione dei club per gli stage azzurri, il secondo, legato al primo, perché il tecnico pugliese ha sempre fatto della “presa” sulle sue squadre il suo punto di forza, tanto che da molti è stato definito un “martello continuo“, ed era ovvio che senza stage e in una Nazionale questo inevitabilmente veniva meno.

    Antonio Conte e Carlo Tavecchio | Foto Twitter
    Antonio Conte e Carlo Tavecchio | Foto Twitter

    Oltre a questi fattori il rapporto tra Conte e la F.I.G.C. si è incrinato con le recenti rivelazioni dell’inchiesta riaperta per il calcioscommesse, per ora Tavecchio e Lotito hanno difeso il C.T., tuttavia anno fra le mani un boomerang che scotta e che mina la già pericolante credibilità del sistema calcio. In pratica è già da qualche mese che se ne parla, le strade di Antonio Conte e della Nazionale potrebbero separarsi per malumori reciproci.

    Finora Conte si è dovuto difendere, sui nomi che sono stati accostati alla panchina azzurra, da o tecnici che dovevano essere liberati dai rispettivi contratti o da tecnici con un’esperienza ed un palmares più scarso confronto al suo, con Fabio Capello però tutto cambia.

    Ecco che quindi l’humus per una crisi interna all’entourage azzurro è fertile e lo si è visto dalle recenti dichiarazioni delle parti in causa, impegnate sempre a tranquillizzare l’ambiente ed ecco che ora c’è anche un nome sul quale Carlo Tavecchio e Claudio Lotito possono lavorare sottotraccia per togliersi le castagne dal fuoco, almeno su quel fronte. Staremo a vedere.

  • Brasile 2014: agli ottavi passano Belgio e Algeria

    Brasile 2014: agli ottavi passano Belgio e Algeria

    Nella terza giornata del gruppo H di Brasile 2014 si qualificano agli ottavi di finale Belgio e Algeria. A Curitiba l’Algeria mette a segno un’impresa storica conquistando la qualificazione agli ottavi di finale di un Mondiale di calcio. La squadra africana troverà la Germania nella rivincita del Mondiale 1982. A condannare la squadra di Fabio Capello è stata una incredibile papera di Igor Akinfeev. Kokorin illude la Russia ma Islam Slimani nel secondo tempo centra il pareggio.

    Al 6′ è la Russia a passare in vantaggio con il gol di Kokorin il quale stacca di testa su cross di Kombarov. Al 14′ Akinfeev anticipa Slimani in area piccola, ma che rischio per la Russia sull’incursione dalla destra di Brahimi. Al 27′ destro di Shatov a un soffio dall’incrocio, dalla lunga distanza e in corsa. Al 29′ pericolosa l’Algeria: Akinfeev vola sul colpo di testa di Slimani togliendo la palla dall’incrocio.

    Gol AlgeriaAl 47′ M’Bohli: intervento provvidenziale sulla conclusione da due passi di Samedov. Al 59′ arriva il pari dell’Algeria: gol di Slimani: Akinfeev esce a vuoto e Slimani lo punisce con il colpo di testa preciso. Al 61′ rasioata di Denisov ma blocca in due tempi M’Bohli. Al 69′ M’bohli blocca il diagonale secco di Kerzhakov. Al 73′ parata di Akinfeev che blocca con affanno il destro di Feghouli.

    Algeria (4-3-3): Mbolhi, Belkalem, Halliche, Mesbah, Feghouli, Brahimi (70′ Yebda), Medjani, Slimani (90′ Soudani), Bentaleb, Djabou, Mandi. All.: Vahid Halilhodžić.

    Russia (4-2-3-1): Akinfeev, Kozlov, Ignashevich, Glushakov ( 46′ Denisov), Kokorin, Kerzhakov (80′ Kanunnikov), Berezutskiy, Shatov (68′ Dzagoev), Samedov, Fayzulin, Kombarov. All.: Fabio Capello.

    Arbitro: Cuneyt Cakir (Turchia).

    Ammoniti: 39′ Mesbah; 54′ Kombarov; 55′ Kozlov; 86′ Ghilas;

    All’Arena Corinthias di San Paolo il Belgio sconfigge per 1-0 la Corea del sud conquistando la qualificazione agli ottavi di finale da prima del girone H. Pur in 10 uomini per 45 minuti la squadra di Wilmots piega anche gli asiatici grazie alla rete del difensore Vertonghen nella ripresa. Ora agli ottavi di finale, ad attendere il Belgio ci saranno gli Stati Uniti. Buono l’ingresso del talentuoso Origi, ottima prova del portiere Courtois.

    download (3)Al 10′ prova Kim, difensore centrale, con il sinistro da fuori ma la palla va alta. Al 18′ prova Vertonghen con una punizione velenosa ma la palla è alta.  Al 25′ errore di Mertens: rimpallo in area e lui, a due metri, dalla porta spara altissimo. Al 30′ grande parata di Courtous sul tiro di Ki. Al 31′ Defour salva sulla linea dopo una mischia: altra occasione della Corea.

    Al 51′ conclusione di Ki ma la palla è alta. Al 59′ prova con il destro da fuori Mertens, para S G Kim. Al 60′ Son colpisce la traversa. Al 70′ colpo di testa di Origi ma la palla è alta. Al 78′ vantaggio del Belgio con Vertonghen: tiro di Origi, respinge il portiere coreano e Vertonghen arriva perfetto sul tap-in. Al 92′ due grandi parate di Courtois.

    Corea del Sud (4-2-3-1): Kim Seung-gyu; Lee Yong, Yun Suk-young, Hong Jeong-ho, Kim Young-gwon; Ki Sung-yueng, Han Kook-young ( 46′ K H Lee); Lee Chung-yong, Koo Ja-cheol, Son Heung-min (73′ D W Ji); Kim Shin-wook (66′ B K Kim)

    Belgio (4-3-2-1): Courtois; Vanden Borre, van Buyten, Lombaerts, Vertonghen; Defour, Fellaini, Dembélé; Mertens (60′ Chadli), Januzaj (60′ Origi); Mirallas (88′ Hazard)

    Arbitro: Benjamin Williams (Australia).

    Ammoniti: 35′ Hong; 49′ Dembele

    Espulsi: 44′ Defour

  • Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    Capello: “La Juve di Conte vince senza competitors”

    I paralleli tra il presente ed il passato non sempre sono appropriati anche perchè le circostanze mutano al trascorrere del tempo e, dunque, può risultare quantomeno forzato un accostamento tra momenti differenti: questo è vero anche nel mondo del calcio, e Fabio Capello attuale cittì della Russia non ha perso occasione per puntualizzarlo, evidenziando le differenze tra la sua Juventus di metà anni duemila e questa Juventus targata Antonio Conte, capace di far voltare pagina all’intero ambiente dopo gli anni difficili del post-Calciopoli. Per questo, Fabio Capello non può che mostrare il proprio apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dai bianconeri, “stanno facendo benissimo” anche se – secondo il mister friulano – non hanno competitors“. Ciò significa che, secondo Capello, la sua formazione che conquistò due scudetti sul campo, aveva un quid in più perchè doveva fronteggiare un’agguerrita concorrenza, dal Milan all’Inter alla Roma, mentre nel caso attuale la Signora non sembra aver grandi rivali considerando che le altre squadre hanno lasciato andar via tutti i grandi giocatori e, dunque, hanno visto ridursi sensibilmente il proprio potenziale: “l’unica che sulla carta potrebbe dar fastidio alla Juventus potrebbe essere la Roma”.

    A proposito della forza della Juventus di oggi, Capello sottolinea l’importanza di due elementi, che la dirigenza bianconera è stata abile a rilevare a parametro zero per poi valorizzare al meglio, fino a renderli due calciatori imprescindibili nei rispettivi ruoli: il primo, ovviamente, è Andrea Pirlo che la Juventus lo scorso anno ha strappato al Milan portandolo a nuova vita come perno del centrocampo “e che sarebbe capace di far la differenza nelle migliori squadre del mondo”, il secondo è, invece, Andrea Barzagli divenuto in poco tempo pilastro della retroguardia di Conte dopo anni non propriamente brillanti in Bundesliga.

    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images
    Capello: la Juve di Conte non ha competitors | © Mike Kireev/Epsilon/Getty Images

    Dopo la Juventus, però, Fabio Capello non si sottrae dal commentare alcune tematiche calde in casa Roma, ed, in particolare, legate a Daniele De Rossi. Il rapporto con fra il centrocampista ed il mister friulano è molto forte, considerando che fu lo stesso Capello a farlo esordire in serie A (nella stessa gara in cui esordì anche il giovane Alberto Aquilani, ndr) e, dunque, l’attuale cittì della Russia mostra ancora molto interesse per le sorti calcistiche di De Rossi, in particolare in un momento in cui sembra vivere un rapporto non esattamente idilliaco con il proprio tecnico Zdenek Zeman. Ma, secondo Capello, Zeman conosce molto bene il reale valore di De Rossi e, affinchè la situazione possa migliorare, il giocatore “dovrà sapersi adattare a certe idee del proprio allenatore”.

     In passato Capello consigliò a Daniele De Rossi di non andar via dalla Roma per poter rivestire quel ruolo di “Capitan Futuro” che sembrava essergli stato cucito addosso, ma ad oggi il mister friulano pone maggiormente l’accento sulla serenità del giocatore perchè è essenziale che “sia felice nella squadra in cui gioca per trasmettere tale felicità ai compagni”. 

    Un concetto valido in generale, naturalmente, ma ancor di più per un elemento di grande valore come De Rossi, un giocatore “importante e che fa la differenza, un giocatore della Nazionale Italiana”.

  • Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Conte meglio di Capello. La Juve tocca quota 94 punti nel 2012

    Juventus Record. Antonio Conte batte Fabio Capello. Non stiamo parlando di un ipotetico match tra la Juventus e la Nazionale Russa ma della sfida interna al club bianconero. L’attuale allenatore della formazione juventina ha terminato l’anno solare con ben 94 punti, uno in più rispetto alla Juve targata Don Fabio che conquistò 93 punti nel 2005. Nel post partita di Cagliari-Juventus, il tecnico bianconero ha esaltato i giocatori a sua disposizione “Oggi abbiamo messo in campo tutta la rabbia, la cattiveria agonistica che ci ha permesso nell’anno calcistico di raggiungere 94  punti, nell’anno solare”. Per dovere di cronaca c’è da sottolineare come il record sia stato superato anche grazie alla partita in più giocata rispetto alla formazione di Capello, ma è doveroso ammettere che la qualità della rosa a disposizione di Conte è nettamente inferiore.

    Lo score – Fantastici i cammini delle due formazioni. Nel 2005 i ragazzi di Capello conquistarono 29 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Nell’anno che sta giungendo al termine, Conte ha portato a casa 28 vittorie, 10 pareggi e solamente 2 sconfitte.

    Conte, l'allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte, l’allenatore da record © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Le differenze – Dubito ci voglia un patentino a Coverciano per poter dichiarare apertamente che dal punto di vista tecnico, la rosa a disposizione di Don Fabio nel 2005 fosse nettamente più forte rispetto a quella attualmente allenata da Antonio Conte. L’ex mister di Siena e Bari è arrivato al club bianconero nel periodo peggiore della Juventus, con due settimi posti conquistati nelle precedenti annate e una rosa completamente rinnovata. Per sopperire alle differenze tecniche, il mister juventino ha puntato molto sull’entusiasmo e sull’agonismo, ottenendo il massimo da ogni giocatore.

    Attacchi a confronto – Da una parte il trio Ibra, Trezeguet, Del Piero. Dall’altra Matri, Quagliarella, Vucinic. Serve far notare le differenze? Eppure Antonio Conte è riuscito a far rendere (speso a fasi alternate) gli attaccanti a sua disposizione, riuscendo a sopperire all’assenza di un bomber alla Trezegol con un attacco equilibrato che sfrutta spesso l’inserimento dei centrocampisti.

    Proprio sulla mediana la sfida risulta più equilibrata con il trio Pirlo, Marchisio e Vidal che se la gioca con la linea a quattro di Don Fabio (Camoranesi, Vieira, Emerson, Nedved). Qualità ottime per entrambi i mister. Più muscolare quello del 2005, più tecnico quello del 2012.

    Le rivali – Il calcio italiano negli ultimi anni ha subito un crollo della qualità media delle squadre e questo probabilmente ha favorito la rinascita della Juventus dopo Calciopoli. Ottimo il lavoro di Antonio Conte che ha saputo dare gioco, aggressività e in alcuni casi una mentalità da provinciale ai suoi ragazzi. Capello invece, con il materiale a disposizione, puntava più sulla giocata individuale.

    Le parole di Conte al termine della gara con il Cagliari sono chiare e fanno capire la differenza tra le due rose e il record conquistato “Abbiamo battuto la Juve di Capello, basta leggere i nomi che giocavano in quella squadra, fatta di campioni affermati con il pedigree vincente, per capire l’impresa: noi abbiamo solo Buffon e Pirlo. gli altri stanno imparando a vincere”.

  • Capello fra passato e presente: “Dopo la Russia smetto”

    Capello fra passato e presente: “Dopo la Russia smetto”

    Nel giorno del match decisivo per il cammino in Champions League della sua ex Juventus, rimbalzano le parole di Fabio Capello nell’intervista rilasciata al programma sportivo di Mediaset “Undici”, condotto da Pierluigi Pardo. Il mister friulano, attuale commissario tecnico della Nazionale Russa, ha affrontato diverse tematiche di rilievo spaziando fra presente, passato e futuro ed, in primis, ha toccato proprio l’argomento Juventus, analizzando le possibili chiavi della gara di questa sera contro i campioni d’Europa del Chelsea.

    Secondo Capello, infatti, la “Juventus può farcela se sta attenta ai tre trequartisti del Chelsea” ed individua nel ritorno di Mirko Vucinicun aspetto fondamentale definendolo l’attaccante più pericoloso della Juventus, ma concedendo fiducia anche a Sebastian Giovinco che, secondo il mister friulano, potrebbe crescere e diventare il nuovo Zola. L’argomento Juventus-Champions League, poi, non può non essere associato alla sua esperienza sulla panchina della Vecchia Signora, negli anni immediatamente precedenti allo scandalo Calciopoli.

    Fabio Capello, attuale Ct della Russia
    Fabio Capello, attuale Ct della Russia | © NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/GettyImages

    Quella squadra allenata da Fabio Capello era zeppa di campioni, da Ibrahimovic a Vieira, da Cannavaro a Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet, nomi di prestigio e di esperienza internazionale, eppure non è riuscita a proseguire il cammino europeo per provare a conquistare la Coppa dalle grandi orecchie, che a Torino sembra quasi un tabù. Dei suoi due anni in bianconero Fabio Capello ricorda gli scudetti, poi annullati, di cui afferma di “conservare ancora le medaglie”, e precisa che l’unico rimpianto di quell’esperienza è proprio il non esser riuscito ad imporsi in Europa, nonostante la squadra “era la più forte”.

    Per analogia, inevitabile non affrontare la tematica Triade, il triumvirato della dirigenza bianconera di quegli anni composto da Moggi, Bettega e Giraudo. A tal proposito, Fabio Capello non ha paura di sbilanciarsi in un commento positivo nei loro confronti, andando in netta controtendenza rispetto al pensiero predominante nel mondo del calcio: “A loro tre sono ancora affezionato, non rinnego la mia amicizia con loro. Nel calcio avevano qualcosa in più degli altri”.

    Dopo aver parlato della sua ultima panchina italiana, Don Fabio va ancora più indietro nel tempo, ricordando altre due fondamentali esperienza della sua carriera: i tempi del Milan e lo scudetto conquistato sulla panchina della Roma. Ai colori rossoneri lo lega soprattutto il ricordo della finale di Atene contro il Barcellona in Coppa dei Campioni, mentre dell’esperienza giallorossa ricorda il clima di grande calore ed entusiasmo dopo ogni gara vinta, dopo ogni derby conquistato, culminati nel bagno di folla del Circo Massimo: “l’unica cosa che non mi è piaciuta è che lo scudetto sia stato festeggiato tre giorni dopo averlo vinto”.

    Dopo il tuffo nella memoria, Fabio Capello parla del suo presente: la Nazionale Russa. Il bilancio della sua esperienza è, finora, positivo anche se – a suo parere – il difficile deve ancora arrivare con le gare di qualificazione contro l’Irlanda del Nord ed il Portogallo: l’obiettivo Brasile 2014, però, è una meta raggiungibile e, pertanto, il mister è totalmente concentrato su tale obiettivo e, poi,tra due anni dopo i Mondiali vorrei smettere“. Decisione categorica e definitiva? Pare di si, a meno che non gli giunga una proposta che gli possa far cambiare idea.

  • Qualificazioni Mondiali, Falcao e Messi trascinano Colombia e Argentina

    Qualificazioni Mondiali, Falcao e Messi trascinano Colombia e Argentina

    Ieri sono iniziate le qualificazioni Mondiali per Brasile 2014. Una prima giornata intensa che ha visto poche sorprese e tante conferme. Le big hanno tutte vinto, tranne l’Italia che è stata fermata sul 2-2 dalla Bulgaria (vedi qui) e l’Uruguay che si è dovuto arrendere allo strapotere della Colombia con il sempre più leader Radamel Falcao assoluto protagonista del match. Tutto semplice per Inghilterra, Germania e Olanda che superano agevolmente Moldava, Isola Far Oer e Turchia. Qualche difficoltà in più per la Francia che vince di misura contro la Finlandia. Esordio vittorioso in queste qualificazioni anche per i nostri connazionali Capello e Trapattoni con Russia ed Irlanda che superano rispettivamente Irlanda del Nord e Kazakistan. In SudAmerica, Messi trascina l’Argentina alla vittoria sul Paraguay.

    Il bomber Falcaoconferma il suo ottimo stato di forma, contribuendo attivamente alla vittoria per 4-0 della Colombia su l’Uruguay. L’attaccante dell’Atletico Madrid ha sbloccato il risultato dopo appena due minuti di gioco sfruttando a centro area un cross rasoterra di Zuniga. L’ex Porto, che in questi giorni ha attirato l’interesse del Chelsea pronto a spendere 60 milioni pur di portarlo a Londra, non sbaglia un colpo e si prospetta davanti a lui la stagione della definitiva consacrazione tra le punte più forti d’Europa.

    Radamel Falcao © LUIS ACOSTA/AFP/GettyImages

    Rimaniamo in Sud America per parlare anche dell’ottima vittoria dell’Argentina sul Paraguay per 3-1. Il trio Di Maria – Higuain – Messi trascina la propria nazionale verso il Mondiale brasiliano. Infatti il girone sudamericano è già iniziato e vede in testa alla classifica la coppia inedita Cile, Ecuador a quota 12 punti seguiti ad una sola lunghezza dall’Uruguay e dalla stessa Argentina che quindi rimane in scia per la qualificazione. A 10 punti troviamo Falcao e compagni pronti a dare battaglia. Il Venezuela a 8, il Perù a 6 e Bolivia, Paraguay a 4 chiudono il girone.

    Parte bene anche la Russia di Fabio Capello che alla prima partita ufficiale non sbaglia nulla e porta a casa una vittoria secca per 2-0 contro i modesti avversari dell’Irlanda del Nord che non possono impensierire minimamente la superiorità tecnica e tattica della Nazionale russa, guidata dall’ex commissario tecnico dell’Inghilterra, ancora avvelenato per aver dovuto abbandonare la nazionale inglese ad un passo dall’Europeo.

    Questi tutti i risultati e i marcatori della prima giornata di qualificazioni Mondiali Brasile 2014

    Gruppo A
    Croazia – Macedonia 1-0; 69′ Jelavic
    Galles – Belgio 0-2; 41′ Kompany, 83′ Vertonghen

    Gruppo B
    Malta – Armenia 0-1; 70′ Sarkisov
    Bulgaria – Italia 2-2; 30′ Manolev (B), 36′ e 40′ Osvaldo (I), 66′ Milanov (B)

    Gruppo C
    Kazakistan – Irlanda 1-2; 37′ Nurdauletov (K), 89′ Keane (I), 90′ Doyle (I)
    Germania – Isole Far Oer 3-0; 28′ Götze, 54′ e 71′ Özil

    Gruppo D
    Estonia – Romania 0-2; 55′ Torje, 75′ Marica
    Andorra – Ungheria 0-5; 12′ Juhasz, 32′ rig. Gera, 54′ Szalai, 58′ Priskin, 82′ Koman
    Olanda – Turchia 2-0; 17′ Van Persie, 90’+3 Narsingh

    Gruppo E
    Albania – Cipro 3-1; 36′ Sadiku (A), 45’+5 Laban (C), 84′ Cani (A), 87′ Bogdani (A)
    Slovenia – Svizzera 0-2; 20′ Xhaka, 51′ Inler
    Islanda – Norvegia 2-0; 21′ Arnason, 81′ Finnbogason

    Gruppo F
    Russia – Irlanda del Nord 2-0; 30′ Fayzulin, 76′ rig. Shirokov
    Azerbaijan – Israele 1-1; 50′ Natcho (I), 65′ Abışov (A)
    Lussemburgo – Portogallo 1-2; 14′ Da Mota (L), 27′ Cristiano Ronaldo (P), 54′ Helder Postiga (P)

    Gruppo G
    Liechtenstein – Bosnia 1-8; 26′ e 31′ Misimovic (B), 33′ e 40′ Ibisevic (B), 46′ Dzeko (B), 61′ Christen (L), 64′ e 81′ Dzeko (B), 83′ Ibisevic (B)
    Lituania – Slovacchia 1-1; 18′ Zaliukas (L), 41′ Sapara (S)
    Lettonia – Grecia 1-2; 42′ rig. Cauna (L), 57′ Spyroupoulos (G), 69′ Gekas (G)

    Gruppo H
    Montenegro – Polonia 2-2; 6′ rig. Blaszczykowski (P), 27′ Drincic (M), 45’+3 Vucinic (M), 55′ Mierzejewski (P)
    Moldova – Inghilterra 0-5; 4′ rig. e 29′ Lampard, 32′ Defoe, 74′ Milner, 83′ Baines

    Gruppo I
    Georgia – Bielorussia 1-0; 51′ Okriashvili (G)
    Finlandia – Francia 0-1; 20′ Diaby

    Girone unico Sud America

    Colombia – Uruguay 4-0; 2′ Falcao, 47′ e 52′ Gutierrez, 91′ Zuniga 
    Ecuador – Bolivia 1-0; 74′ rig. Caicedo
    Argentina – Paraguay 3-1; 3′ Di Maria (A), 18′ Fabbro (P), 31′ Higuain (A), 64′ Messi (A)
    Perù – Venezuela 2-1; 43′ Arango (V), 47′ Farfan (P), 59′ Farfan (P)

  • Fabio Capello è il nuovo ct della Russia

    Fabio Capello è il nuovo ct della Russia

    Ora è ufficiale, Fabio Capello è il nuovo ct della Russia. Negli ultimi giorni disponibili per decidere a chi affidare la propria Nazionale, la Rfu è riuscita a chiudere la trattativa con l’ex ct dell’Inghilterra, il quale è sempre stato il primo della lista per il vice presidente Simonyan, seguito da Roberto Mancini, Luciano Spalletti ed altri allenatori di minor calibro. Subito dopo l’eliminazione a sorpresa della Russia dagli Europei 2012 di Polonia e Ucraina, il ct Dick Advocaat è stato infatti tagliato fuori dalla guida della Nazionale, ed ha deciso di approdare al Psv Eindhoven.

    I primi contatti con Fabio Capello sono arrivati in quei giorni proprio tramite il figlio dell’ex allenatore della Roma, il quale si era recato a Mosca per cercare di capire quale tipo di trattativa volevano mettere in atto i russi per suo padre. A tornare nella capitale è stato poi proprio il tecnico che ha incontrato i vertici della Rfu per delineare le ultime parti del contratto che andrà a firmare nei prossimi giorni.

    Fabio Capello © Michael Regan/Getty Images)

    Per Capello la Russia ha stipulato un biennale di 12 milioni di euro che vedrà il mister impegnato nella preparazione verso la qualificazione ai Mondiali del 2014 che si svolgeranno in Brasile: il vice-presidente Nikita Simonyan ha infatti chiarito che l’obiettivo principale è quello di esserci in Sudamerica tra due anni e di arrivarci come sorpresa del momento dopo il flop degli Europei. Un progetto da portare a termine dunque per il nuovo ct Fabio Capello che non vorrà di certo ripetere il disastroso insuccesso del collega Advocaat.

    Il nuovo ct ha inoltre già scelto lo staff per la nuova esperienza: ad aiutare il tecnico ci saranno Igor Shalimov, giocatore ricordato per aver indossato le maglie dell’Inter, del Napoli e del Bologna, e Dmitri Alenichev, anche lui giocatore approdato in Italia per vestire la maglia del club giallorosso della Roma e del Perugia, scelti anche per evitare i primi problemi di lingua tra gli atleti e il mister.

  • Fabio Capello vola a Mosca per incontrare i vertici della Rfu

    Fabio Capello vola a Mosca per incontrare i vertici della Rfu

    Dalla lunga lista di nomi che la Federcalcio russa aveva diramato nel proprio sito come papabili successori di Dick Advocaat sembra essere uscito il nome del nuovo ct della Russia. Dopo il no secco di Roberto Mancini, il quale ha preferito prolungare il suo contratto con il Mancherster City diventando l’allenatore più pagato al mondo, la Russia è andata incontro anche alla risposta negativa di Luciano Spalletti che ha deciso di rimanere alla guida dello Zenith. Ma i vertici della Rfu non si sono di certo disperati in quanto nella lista avevano inclusi allenatori di gran spessore come Marcello Lippo, Pep Guardiola, Rafael Benitez e Fabio Capello: ed è proprio sull’ex ct dell’Inghilterra che sembra essere ricaduta la scelta.

    In realtà a quanto pare la loro scelta numero uno è sempre stata quella dell’ex allenatore della Roma: ancora subito dopo l’eliminazione della Russia dagli Europei 2012, il figlio nonchè agente del tecnico Pierfilippo Capello, è volato a Mosca per parlare con i dirigenti della Federcalcio russa, lasciando il padre in vacanza. Inoltre un primo contatto era avvenuto direttamente in Polonia quando in tribuna agli Europei l’ex ct degli inglesi si era fatto vedere più volte alle partite della Russia, nonostante l’Inghilterra fosse nel girone con Svezia, Francia e Ucraina.

    Fabio Capello | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    A confermare la grande possibilità di vedere Fabio Capello nella panchina della Russia è proprio lui stesso in quanto nella giornata di oggi il tecnico è volato a Mosca dove potrà incontrare i vertici della Federcalcio russa e discutere sul contratto che li andrebbe a legare. Per quanto riguarda lo stipendio la Russia ha offerto una cifra attorno ai 7 milioni di euro a stagione, di certo un valido motivo per cogliere al balzo l’opportunità e cominciare a lavorare con i giocatori della Russia per prepararli al meglio in vista delle qualificazione ai Campionati Mondiali di Brasile 2014.

    Quello che è certo è che chiunque sarà il tecnico che andrà a guidare la squadra russa, dovrà essere in grado di portare la squadra a vincere il girone di qualificazione in quanto è il primo obiettivo della Rfu: la Federcalcio russa ha infatti spiegato che se l’obiettivo non sarà centrato potrebbe far saltare il contratto con il nuovo ct.

  • La Russia tenta Fabio Capello

    La Russia tenta Fabio Capello

    Dopo aver lasciato il posto a Hodgson che ha guidato l’Inghilterra nel deludente Campionato Europeo di Polonia e Ucraina, Fabio Capello torna a far gola a tantissimi club ma anche a tantissime Nazionali. Nonostante in questi giorni l’ex ct dell’Inghilterra sia in vacanza, gli occhi di molti ds sono puntati su di lui e, potrebbe essere il figlio a volare a Mosca per chiudere la trattativa con la Russia.

    La Russia è infatti al momento la squadra che più vorrebbe Fabio Capello a capo della sua Nazionale e per questo è previsto un incontro tra l’allenatore italiano e i vertici della Rfu che hanno deciso di non rinnovare il contratto a Dick Advocaat dopo il flop degli Europei 2012. L’ex ct russo è approdato in questi giorni al Psv Eindhoven chiudendo così la sua carriera come allenatore della Nazionale: i capi della Federcalcio russa non sono rimasti soddisfatti della prestazione della squadra agli Europei 2012 dove la Russia è stata eliminata a sorpresa ancora nella fase a gironi dopo la sconfitta rimediata dalla Grecia.

    Fabio Capello © Caddick/AFP/Getty Images

    I vertici della Rfu, dopo le dimissioni del Presidente Serghei Fursenko, hanno quindi deciso di puntare su Fabio Capello ma, se l’ex ct inglese non dovesse approdare a Mosca, la Russia ha già in mente i nomi dei successori di Advocaat: secondo della lista è infatti Gazzayev, seguito da Pisarev, attuale allenatore della Nazionale Russa Under 21, e da Borodyuk.

    La Rfu dovrà però prendere la sua decisione entro breve in quanto il 20 Luglio prenderanno il via i campionati russi e tutto dovrà essere quindi già scritto. Il successore di Advocaat dovrà essere in grado di portare la squadra ai Campionati Mondiali di Brasile 2014, impegno a cui la Rfu non vuole assolutamente mancare: per questo è stato scelto Capello, allenatore che secondo i vertici russi sarebbe in grado di riportare in alto la Nazionale.

    Nonostante il grande obiettivo, la qualificazione non è così impossibile in quanto i russi sono stati inseriti nel girone con l’Azerbaijan, con l’Irlanda Del Nord, con il Lussemburgo, con Israele e con il Portogallo, formazioni quasi tutte alla portata di Dzagoev e compagni.

  • Chiambrettopoli, pronostico Mancini “Italia Portogallo in finale”

    Chiambrettopoli, pronostico Mancini “Italia Portogallo in finale”

    Oggi è il giorno di Spagna-Portogallo, la prima delle due semifinali Europee che decreterà il nome di chi, il 1 Luglio, scenderà in campo a Kiev per provare a conquistare la competizione continentale: il derby iberico mostra il suo fascino indiscutibile, quasi come l’altro match che coinvolgerà gli Azzurri contro la rivale Germania, ma c’è chi già si sbilancia con un pronostico secco, scegliendo come finaliste proprio le due “non favorite” della vigilia, ossia Italia e Portogallo.

    Roberto Mancini, tecnico campione d’Inghilterra con il Manchester City, parla a “Chiambrettopoli”, la trasmissione dedicata agli Europei di Polonia ed Ucraina, condotta da Piero Chiambretti su Radio 2, e si lancia in un pronostico a proposito della finale di domenica prossima, analizzando l’importanza del fattore sorpresa, ma – prima – commenta il quarto di finale di domenica scorsa, che ha visto gli Azzurri vittoriosi contro l’Inghilterra di Roy Hodgson ai calci di rigore, dopo una partita tesa e tirata durata più di 120 minuti. Secondo Mancio, la presenza di Capello in panchina al posto di Hodgson avrebbe comportato una “maggiore fatica” per gli Azzurri, anche se gli inglesi, comunque, pagano il fatto di giocare ininterrottamente in stagione, “che li fa arrivare cotti a queste competizioni”.

    In particolare, poi, in questo Europeo, la Nazionale Britannica ha mutato le sue caratteristiche, la sua tradizionale essenza offensiva, votandosi ad un catenaccio integralista, in stile Italia vecchia maniera: per Mancini questo aspetto, probabilmente, ha inciso sul risultato finale, assolutamente “deludente”.

    Dopo l’analisi su ciò che è stato, ecco, appunto, il pronostico-auspicio su ciò che potrà essere: “Italia e Portogallo si giocheranno la finale“. Previsione poco scontata, dunque, che il tecnico jesino motiva facendo leva sulla scorsa edizione della Champions League, in cui tutti erano convinti che la finale sarebbe stata Real Madrid-Barcellona, mentre, poi, la finalissima di Monaco di Baviera vide di fronte il Chelsea e il Bayern Monaco.

    Roberto Mancini | © Alex Livesey/Getty Images

    Inevitabile, poi, una domanda da parte del conduttore Piero Chiambretti, da sempre amante del “pepe” e delle punzecchiature, su Mario Balotelli, che Mancio conosce alla perfezione, allenandolo quotidianamente al City.

    Mancini, però, lo difende e parla di lui con affetto, anche alla luce del rapporto di lungo corso che lega i due, considerando che lo stesso tecnico lo ha lanciato, ai tempi dell’Inter, nel calcio dei grandi credendo fortemente nel suo valore e nelle sue potenzialità: “Ce ne sono tanti peggiori di Mario, ma lui ce la mette proprio tutta per farsi “beccare”. Nonostante quel che si dica, è un bravo ragazzo e mi auguro che non disperda il suo talento. Tutti noi abbiamo fatto errori a quell’ età”.

    I suoi errori, dunque, sono riferiti agli atteggiamenti eccessivi fuori dal campo, che gli hanno costruito intorno l’immagine di Badboy, che difficilmente riuscirà a scrollarsi, anche se – secondo Mancini – rispetto al calciatore che proveniva dalla Primavera nerazzurra “Mario negli ultimi anni è cambiato e maturato, anche se deve ancora migliorare sotto tanti aspetti”.  Piero Chiambretti, poi, riferendosi alle scorribande notturne di Balotelli, chiede a Roberto Mancini se abbia mai deciso di farlo seguire, al fine di “sorvegliarlo”; la risposta del coach, in tal caso, è decisamente nel segno dell’ironia: “Impossibile, va troppo forte!”.