Tag: fabio cannavaro

  • Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Classe 1994 ma già buona esperienza, grinta, abilità, temperamento ed un titolo di campionessa d’Italia che porta orgogliosamente del petto. Stiamo parlando del giovane difensore del Brescia e della nazionale italiana Elena Linari.

    Toscana, della provincia di Firenze, Elena ha saputo mettersi in luce in Serie A, dopo un passato con la maglia del Firenze, con il Brescia ed è salita alle cronache per un gol stupendo, su calcio di punizione, realizzato contro il Brasile nel Mondiale U20 in Giappone nel 2012.

    Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per conoscerla meglio, dai suoi inizi, sino all’attualità.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai scelto di praticare questo sport?

    Diciamo che ho iniziato per caso, a 5 anni giocavo con gli amici ai giardinetti, non sapevo esistessero società di calcio per le bambine, mia mamma mi aveva iscritto a nuoto. Poi un amico mi disse che c’era un provino con l’Atletico Castello, squadre del mio paese. Ho fatto quel provino, mi hanno accolta benissimo, tutt’ora sono in ottimi rapporti con loro, mi sono appassionata e alla fine ho dovuto fare una scelta ed ho scartato il nuoto per il calcio.

    C’è un calciatore a cui ti sei ispirata o che puoi definire tuo idolo?

    Inizialmente, in nazionale, avevo il numero 13 quindi direi Alessandro Nesta. Anche Fabio Cannavaro mi piace, poi lui ha conquistato anche il Pallone d’Oro e non è semplice per un difensore. Uno che mi piace moltissimo è Thiago Silva, alcuni mi hanno paragonata anche a lui, del difensore brasiliano mi piace molto il suo stile in campo, il suo temperamento.

    Come abbiamo già anticipato, sei stata protagonista del Mondiale U20 del 2012 con la nazionale italiana, cosa ti ricordi di quell’evento, le tue sensazioni, cos’hai provato quando hai segnato quel super gol al Brasile?

    Giocare il mondiale è già un emozione unica, è impossibile descrivere la sensazione, è stato un mese fantastico, sia per il gruppo che si è venuto a creare, sia per l’ambiente e per l’organizzazione giapponese. Per quanto riguarda il gol, ogni volta che lo vedo non riesco a realizzare. Quando sono andata sul pallone ho cercato di calciare il più forte possibile, cercando di trovare lo specchio, quando ho colpito la palla ho sentito che era partito un buon tiro, però non avrei immaginato che sarebbe finita lì, in quel punto imparabile.

    Rimanendo al capitolo Nazionale, in questo 2014 c’è stata la grande delusione dell’eliminazione ad un passo dai Mondiali del 2015, come si riparte?

    E’ stata una bella batosta, ci tenevamo, poteva essere un punto di partenza importante. Da ciò che ho visto anche nell’ultimo ritrovo di Coverciano, sembra che siamo ripartiti con il piede giusto, con le convocazioni di giovani interessanti. Possiamo progettare così l’Europeo e magari creare un gruppo che può far bene per almeno una decina di anni.

    C’è una calciatrice dei campionati esteri con cui vorresti giocare? 

    Anche se non sono nel mio ruolo, giocano in avanti, direi le due tedesche Dzsenifer Marozsan e Lena Lotzen.

    Quest’anno hai avuto modo di affrontare l’esperienza della Champions League, se pur con due sconfitte molto pesanti contro un’avversaria di altissimo livello come il Lione. Cosa ti è rimasto di questa nuova avventura e cosa manca alle squadre italiane per cercare di competere a livello europeo?

    Il Lione è una grande squadra, è una società che ha fatto un grande lavoro e che ha portato le calciatrici a livello dei colleghi maschi. In Italia purtroppo manca un progetto serio, ma non deve essere un qualcosa di rapido e veloce, deve essere sviluppato con le giuste tempistiche, deve essere un progetto a lungo termine.

    Qual è il tuo punto di forza, dove vorresti migliorare?

    Punti di forza sicuramente la tecnica ed il lancio lungo. Vorrei migliorare in rapidità e velocità, sono ancora lenta nei movimenti nello stretto e magari ai ritmi della Serie A non si nota mentre è molto più evidente quando gioco all’estero con altri ritmi.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Veniamo all’attualità, con il Brescia non siete partite fortissimo, ma ora siete in netta crescita e ad un passo dal Verona capoclassifica, l’obiettivo rimane sempre lo scudetto?

    L’obiettivo è riconfermarsi, un unico anno di vittorie non avrebbe alcun senso, potrebbe sembrare una casualità. La società ha creduto in noi giovani e noi vogliamo continuare a vincere, vogliamo aprire un ciclo di vittorie.

     C’è uno stadio in cui vorresti giocare? 

    Mi è piaciuto molto giocare al Rigamonti, è stata una bella esperienza. Da fiorentina per me sarebbe il top giocare allo Stadio Franchi di Firenze. Mi piacerebbe anche uno stadio all’inglese, con i tifosi vicini al campo.

    Veniamo all’ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Perchè è un calcio molto più vero. Anche con il pubblico c’è un rapporto diverso da quello distaccato che hanno i colleghi maschi. Le calciatrici si trovano a contatto diretto con i tifosi.

     

     

     

     

     

     

  • Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    Gea, il ritorno: rinasce società di Moggi junior

    La Gea World ritorna, anche se in veste differente, e ricomincia questa sera da Milano la sua avventura italiana dopo il via della “nuova vita” a Dubai dello scorso anno con il lancio della Gea World Middle East. Questa sera verrà, così, presentato il “nuovo cammino” della società presieduta dal 41 enne Alessando Moggi, figlio di Luciano Moggi, ed ex procuratore calcistico del pre-Calciopoli (insieme ad altri figli illustri, ndr). Il nuovo corso della Gea si riferisce principalmente al cambio del core business che, infatti, non riguarderà più le attività di procura e rappresentanza dei calciatori, bensì marketing e organizzazione di eventi legati allo sfruttamento dei diritti di immagine. Un cambio di immagine radicale e sostanziale rispetto alla passata gestione, terminata in maniera senz’altro burrascosa il 18 Luglio 2006 (dopo un’attività quinquennale iniziata nel 2001, ndr) con la liquidazione della società e le pesanti accuse connesse strettamente all‘inchiesta Calciopoli, che sottolineavano il possibile coinvolgimento della Gea nel condizionare gli esiti delle partite di serie A tramite la gestione di ben 150 procure dei calciatori: un’accusa penale poi decaduta nel corso dei vari gradi di giudizio ma che, comunque, ha gettato una pesante ombra sull’operato della vecchia Gea che, ora, si vuol tentare di cancellare e di far dimenticare con la nuova veste.

    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web
    Gea, il ritorno della società di Moggi jr | immagini dal web

    Pertanto, del passato resta ben poco anche in termini di volti considerando che, oltre al presidente Alessandro Moggi, il continuum è rappresentato soltanto da Riccardo Calleri, mentre è nuovo l’ingresso del braccio destro di Moggi junior, Carlo Oggero che vanta una lunga esperienza in ambito commerciale.

    Il nuovo corso della Gea World come società focalizzata sul marketing e sull’organizzazione di eventi avrà, così, un importante banco di prova – oltre che un prestigioso debutto – con l’organizzazione della festa per l’addio al calcio giocato di Fabio Cannavaro che, come annunciato dallo stesso ex difensore di Napoli, Parma, Inter e Juventus, verrà organizzata nel prossimo mese di Maggio allo Stadio San Paolo di Napoli, proprio laddove è iniziata la sua carriera gloriosa, e che vedrà la quasi certa partecipazione di moltissimi big del nostro calcio tra cui molti compagni di squadra di Cannavaro ai vittoriosi Mondiali 2006 in Germania.

    Una serata sulla quale saranno puntati molti riflettori e che costituirà, dunque, una vetrina importante per la stessa Gea World considerando che si tratterà di un’amichevole “di lusso” e che, soprattutto, il fine dell’evento sarà benefico considerando che il ricavato verrà devoluto per contribuire alla ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, incendiata nello scorso 4 Marzo.

    Da sottolineare, poi, le presenze importanti che questa sera assisteranno al lancio della Gea World nella sua nuova veste e che testimoniano, indirettamente, come anche nel nuovo corso il legame della società di Alessandro Moggi con il mondo del calcio appare molto forte anche se ne risulta mutato il campo di attività: alla presentazione-evento al teatro Vetra di Milano interverranno, infatti, il presidente della Juventus Andrea Agnelli all’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, passando per i rispettivi presidenti di Genoa, Parma e Siena Enrico Preziosi, Tommaso Ghirardi e Massimo Mezzaroma, ma anche il tecnico del Milan Massimiliano Allegri e numerosi altri dirigenti calcistici e calciatori.

  • Cannavaro: “Juve eviti tedesche”. Amichevole per Città della Scienza

    Cannavaro: “Juve eviti tedesche”. Amichevole per Città della Scienza

    Il giorno della “verità” è arrivato, e la Juventus – unica italiana rimasta in corsa per la Champions League – conoscerà alle ore 12 di oggi l’esito dell’urna di Nyon, che decreterà gli accoppiamenti per i quarti di finale. Un sorteggio importante e determinante, che permetterà di comprendere quali potranno essere le speranze della squadra di Antonio Conte e del suo cammino nella Coppa dalle grandi orecchie che verrà assegnata nel tempio di Wembley. I pericoli in agguato, ovviamente, sono molti e riguardano sia “vecchie potenze” del calcio europeo come il Real Madrid di Mourinho, “mago della Champions”, il Bayern Monaco ed il redivivo Barcellona che ha eliminato clamorosamente il Milan, ma anche la pericolosa outsider Borussia Dortmund, che finora ha dimostrato sul campo di essere all’altezza delle più grandi e blasonate, non un gioco fresco e spregiudicato, fatto di collettivo e giovani individualità di assoluta qualità. Il sorteggio sarà libero poiché non esistono teste di serie e, dunque, l’attesa e la tensione attorno ai “bussolotti” non può che essere molto alta e per questo, nelle ore della vigilia si sono moltiplicati pronostici ed auspici, ed anche autorevoli personaggi del passato juventino dicono la loro in merito. Fra questi, Fabio Cannavaro che proprio con la maglia bianconera ha disputato l’ultimo quarto di finale giocato dalla Juventus, risalente alla gestione Capello del pre-Calciopoli.

    Cannavaro: Juve eviti tedesche | © Getty Images
    Cannavaro: Juve eviti tedesche | © Getty Images

    L’ex difensore e capitano della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006 ha, infatti, espresso il suo punto di vista affermando che sarebbe auspicabile che la Juventus evitasse le due squadre tedesche, ossia il Bayern Monaco ed il Borussia Dortmund, che in questo momento “sembrano un gradino sopra le altre”, anche se – sempre secondo Fabio Cannavaro – “la Juventus ha le caratteristiche per mettere in difficoltà qualsiasi squadra e non deve temere nessuno”. L’analisi si fa più precisa nel considerare che, nonostante vi siano squadre più brillanti dal punto di vista del gioco come il Barcellona che “incanta con Messi”, i tedeschi sono stati “i più continui ed è più tosta giocarci contro”.

    Inoltre, da giocatore esperto e navigato, Fabio Cannavaro sottolinea un altro aspetto importante riferito alla preparazione di gare tanto importanti e delicate, evidenziando che, spesso, è più facile preparare le gare contro le avversarie più blasonate, poiché gli stimoli vengono da sé.
    Dopo aver discusso di Champions League che richiama alla memoria il suo passato juventino, Fabio Cannavaro parla poi dell’altra squadra del cuore, quella che vive da tifoso, essendo la squadra della sua città: il Napoli.

    Il momento della squadra di Mazzarri in campionato non è dei più felici, ma non è sulle questioni prettamente calcistiche che Cannavaro vuol porre l’accento. L’aspetto rilevante da considerare, in questo momento, è quello legato ad una profonda ferita – ancora fresca – che ha colpito la città intera e tutti coloro che hanno a cuore la difesa della cultura e dei suoi luoghi, in particolare nel Mezzogiorno italiano che da sempre deficita in tal senso.

    L’incendio della Città della Scienza è stato un brutto colpo per Napoli, al quale però nessuno vuol piegarsi ed, al contrario, si stanno promuovendo diverse iniziative di raccolta fondi per ricostruirla al più presto ed, in tal senso, Fabio Cannavaro non poteva tirarsi indietro. Pertanto, nel prossimo mese di Maggio – probabilmente il 13 oppure il 21 – sarà organizzata un’amichevole al San Paolo in cui giocherà lo stesso Cannavaro il cui incasso sarà poi devoluto alla ricostruzione della Città della Scienza: “non volevo fare una partita d’addio al calcio, ma poi viste le circostanze mi è dispiaciuto e saluterò il calcio al San Paolo”. Proprio laddove tutto era iniziato.

  • La Juventus ha scelto Carrera come sostituto di Conte

    La Juventus ha scelto Carrera come sostituto di Conte

    Continua a lavorare su più fronti la dirigenza della Juventus, il cui primo pensiero in questi giorni è legato ai casi di Antonio Conte, Leonardo Bonucci e Simone Pepe. Il rischio squalifica dell’attuale trainer è alto, specie dopo il nulla di fatto con il patteggiamento. Scartata l’ipotesi di un nuovo allenatore esterno, come ad esempio venuto fuori dopo la candidatura di Fabio Cannavaro, la società piemontese si è guardata all’interno individuando Massimo Carrera come possibile allenatore della prima squadra.

    Una promozione importante dunque per l’ex difensore di Juventus e Atalanta, che da collaboratore di campo passerebbe a trainer della squadra campione d’Italia in caso di squalifica, ormai certa, di Antonio Conte. Carrera dunque avrebbe superato nelle preferenze l’allenatore della Primavera bianconera Marco Baroni, e l’indizio a tutto ciò è rappresentato dal fatto che Carrera partirà in Cina per la Supercoppa a differenza di Baroni che invece rimarrà a Torino. In caso di squalifica già dalla gara di Pechino in panchina siederebbero sia Carrera che Claudio Filippi, allenatore dei portieri bianconeri.

    Antonio Conte | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Una soluzione interna obbligata anche dalla squalifica di Angelo Alessio, secondo di Conte, anch’esso colpito dal calcioscommesse. Se da un lato dunque la formazione bianconera sta cercando in tutti i modi di tutelare i propri tesserati, dall’altro si sta anche cautelando al fine di non rischiare di dover ricorrere a soluzioni d’urgenza in caso di squalifica, eventualità questa che sembra essere molto concreta. Un po’ come accaduto in difesa, dove la Juve è alla ricerca di un giocatore che vada a rimpiazzare Bonucci. Si cerca di difendere in ogni modo i propri gioielli dunque, ma la cautela sembra non essere mai troppa in un estate che doveva essere quella della grande attesa per la Champions League ritrovata e che invece si è trasformata in quella di Procure e tribunali.

  • Fabio Cannavaro denuncia giornalisti Rai

    Fabio Cannavaro denuncia giornalisti Rai

    Fabio Cannavaro, capitano della nazionale Italiana campione del mondo che nel 2006 ha alzato la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino, trascina la Rai in tribunale. L’ex difensore azzurro si è dichiarato parte lesa in un processo per diffamazione e violazione della privacy ai danni dei due giornalisti Rai Giovanni Masotti e Massimiliano Parisi. I fatti risalgono al 1999 quando il giocatore allora del Parma, veniva ripreso dai due cronisti Rai in un video amatoriale della durata di 4 minuti durante un momento di relax con i compagni di squadra.

    Il video riprendeva Cannavaro ed alcuni compagni che, poco prima della finale di Coppa Uefa tra Parma e Marsiglia, si sottoponevano alla somministrazione di alcune flebo. In quella occasione Cannavaro, scherzando, alludeva sulla natura delle sostanze iniettate ignaro che quel video avrebbe a distanza di anni fatto il giro del mondo.

    Fabio Cannavaro © VALERY HACHE/AFP/GettyImages

    Questa è la prova che noi facciamo schifo” – si sente nel video amatoriale, o ancora – “La cassetta è mia, se me la rivendo sai quanto becco“. In seguito alla diffusione del videoclip incriminato, Cannavaro fu accusato di doping trovandosi suo malgrado al centro di uno scandalo. L’ex difensore della Juventus fu oggetto di critiche e di “sentenze” affrettate da parte della stampa e non solo, per questo ora Fabio chiede un risarcimento danni. “Ancora oggi c’è un giornalista di Roma che insiste a definirmi dopato o ad associarmi a vicende di doping. Quel video mi ha creato problemi anche nei rapporti con gli sponsor” – afferma Cannavaro.

    Dopo la diffusione di quel video la Procura Federale aprì un fascicolo e in seguito il processo culminò con l’assoluzione del calciatore dall’accusa di doping, avendo la procura accertato che i liquidi iniettati in quel video non appartenevano alla categorie di sostanze illegali. Gli avvocati dei giornalisti Rai puntano la loro difesa sul fatto che Fabio Cannavaro non venne in alcun modo da loro mai associato al mondo del doping o definito un drogato.

  • Calcioscommesse, Gianello “tentata combine per Samp Napoli”

    Calcioscommesse, Gianello “tentata combine per Samp Napoli”

    Nuovo capitolo calcioscommesse, Gianello confessa agli inquirenti la tentata combine per Samp Napoli, match di Serie A del 16 maggio 2010. L’incontro terminò con la vittoria per 1-0 degli uomini di Del Neri, che in quella stagione conquistarono lo storico accesso ai preliminari di Champions League. Sulla panchina degli azzurri sedeva invece Walter Mazzarri, al suo primo anno sotto il Vesuvio.

    Il terzo portiere del Napoli ha confermato al capo degli investigatori Giovanni Melillo di aver cercato di corrompere Paolo Cannavaro e Grava per perdere volontariamente la gara, ricevendo come risposta un secco no da parte dei suoi compagni di squadra. Nel primo pomeriggio non si è fatta attendere la piccata reazione dell’avvocato di Gianello.

    PARTITA DECISIVA – Quella fra Sampdoria e Napoli fu una sfida decisiva per le sorti del club doriano, che grazie al successo contro gli azzurri ottennero il quarto posto in classifica, ultima posizione utile per la partecipazione alla Champions League della stagione successiva. Il match venne deciso da una rete di Pazzini nei primi minuti della ripresa. Grande protagonista di quel pomeriggio fu il portiere della Doria Storari, che riuscì a bloccare qualsiasi tentativo degli ospiti.

    gianluca grava | © Dino Panato/Getty Images

    CANNAVARO E GRAVA RISCHIANO – Dalla dichiarazioni di Gianello emergerebbe il coinvolgimento all’interno della vicenda di Paolo Cannavaro e Grava, che però, su stessa ammissione del portiere, rifiutarono sdegnati la proposta “indecente”. In ogni caso la Procura federale potrebbe punire severamente i due calciatori del Napoli per il reato di omissione, con una maxi squalifica di 12 mesi.

    AVVOCATO GIANELLO – In merito all’articolo pubblicato stamani dalla Gazzetta dello Sport, l’avvocato di Gianello, Vincenzo Siniscalchi, ha sottolineato come fosse una notizia particolarmente datata, precisando inoltre che dopo quell’interrogatorio il proprio assistito non è più stato convocato per ulteriori colloqui. Infine ha confidato di attendere sviluppi positivi dalla giustizia sportiva.

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  • Cannavaro ritorna in campo, giocherà in India

    Cannavaro ritorna in campo, giocherà in India

    Fabio Cannavaro torna al calcio giocato. Dopo sei mesi dal  ritiro, l’ex capitano azzurro annuncia su Twitter che da febbraio riprenderà a calcare i campi da gioco. L’India è pronta ad accoglierlo insieme ad altri cinque campioni del continente europeo calcistico.

    fabio cannavaro | © YASSER AL-ZAYYAT/AFP/Getty Images

    PREMIER INDIANA – Il fascino non è lo stesso del campionato inglese, ma i milioni in ballo sono indubbiamente un argomento molto convincente per indossare di nuovo le scarpette chiodate per alcuni mesi. Il Paese del Buddhismo abbraccia Fabio Cannavaro. Dopo 6 anni dalla vittoria di Berlino, il calciatore nato a Napoli aggiunge un’ultima appendice alla sua irripetibile carriera, durante la quale ha vestito le maglie di Juventus e Real Madrid. Il ritiro dalle scene proclamato il 9 luglio 2011 a Dubai sembrava essere definitivo, con l’ex bianconero che chiudeva la propria carriera nell’Al Ahli club, storica società degli Emirati Arabi. Invece il tweet di oggi lasciato dallo stesso Cannavaro sul proprio profilo ufficiale riscrive la storia agonistica del difensore centrale.

    GRANDI STELLE – L’India potrà contare su sei campioni del passato per sponsorizzare al meglio la nuova Premier indiana. Oltre all’ex “Blancos”, hanno accettato con entusiasmo la nuova avventura l’iberico Fernando Morientes, il nigeriano Okocha, il francese Pires, l’argentino Crespo, e l’inglese Robbie Fowler. Le ex stelle di Real, Fenerbache, Arsenal, Parma e Liverpool andranno ad arricchire ciascuna delle sei squadre che si contenderanno il titolo del West Bengala. L’inizio del campionato è previsto per il 25 febbraio.

    SULLE ORME DI SCHOLES – Il 2012 verrà ricordato dagli appassionati di calcio come una sorta di ritorno al passato. La settimana scorsa i tifosi dello United hanno rivisto con la maglia Red Devils la leggenda Paul Scholes. L’inglese 37 enne aveva dato l’addio al calcio la scorsa estate, dopo aver conquistato l’ennesima Premier League. Sir Alex Ferguson ha spinto il suo ex giocatore a rituffarsi nel mondo del pallone per aiutare la squadra a risollevarsi dopo le brutte prestazioni che hanno caratterizzato la prima parte di stagione del Manchester.

  • 9 Luglio 2006: cinque anni dopo

    9 Luglio 2006: cinque anni dopo

    In Italia la vittoria di un Mondiale di calcio è un evento capace di segnare le vite delle persone e di restare impresso nell’ album dei ricordi per sempre, forse appena un gradino più in basso di altri momenti prioritari della vita. Ecco perchè, coloro che avevano vissuto l’emozione del Mondiale dell’ 82 ricordavano perfettamente dove si trovavano e con chi, durante la finale di Madrid, dopo l’ urlo di Tardelli e l’esultanza del presidente Pertini in tribuna. Ecco perchè, per chi non c’era allora, era giusto si presentasse in un’altra circostanza, in altre sembianze, con altri volti e protagonisti, un’ altra occasione di vivere quelle emozioni.

    © Odd Andersen/Getty Images
      La sera del 9 Luglio 2006, esattamente cinque anni fa, l’ Italia si è fermata: un’ afosa domenica di Luglio, in cui le spiagge erano insolitamente poco frequentate, perchè la priorità era la partita, la finale di Berlino. Una finale conquistata con cuore e sofferenza, ma anche con caparbietà, battendo i padroni di casa tedeschi nel loro fortino inespugnabile. Una finale dal sapore di rivincita, contro i Francesi che troppe volte ci avevano strappato la gioia della vittoria come un urlo strozzato in gola, proprio nel momento in cui sta per esplodere, come accadde agli Europei 2000 con il fatidico Golden Gol di Trezeguet. Una finale dal sapore adrenalinico nei minuti immediatamente precedenti il fischio d’ inizio, dal sapore patriottico sulle note dell’Inno di Mameli, dal sapore thriller nei minuti che separavano il provvisorio vantaggio della Francia dal pareggio di Marco Materazzi, dal sapore d’ alta tensione dopo la testata e l’espulsione di Zinedine Zidane. Per giungere, poi, all’epilogo finale: supplementari e calci di rigore, solo per cuori forti. Quella roulette degli undici metri, vissuta senza respiro, con il cuore a mille e gli occhi fissi sullo schermo. Una sequenza perfetta, senza errori nè sbavature, un segno del destino amico. Un viso, quello di Fabio Grosso, ultimo rigorista designato dal cittì Lippi, con quegli occhi un po’ spiritati, fra la paura e l’incoscienza, fra la responsabilità e l’onore: rincorsa e tiro. Fiato sospeso, flash dei fotografi, riflettori di tutto il mondo puntati su di lui. Gol… Pochi istanti per realizzare, poi la corsa liberatoria di Fabio Grosso diventa l’ espressione simbolo delle esultanze di un popolo intero, unito fra lacrime di gioia, abbracci, emozioni, clacson, bandiere, cori goliardici fino all’ alba della mattina seguente, in un delirio collettivo in cui si è riscoperta, anche se per poco, la bellezza del sentirsi parte di un qualcosa di grande, dell’ essere stati spettatori di un evento che, nel suo campo, resterà nella storia e che, in ogni caso, resterà comunque impresso a fuoco nella memoria di chi ha vissuto quella notte magica, in cui il cielo era, sì, “Azzurro sopra Berlino”, ma s’ era tinto di Azzurro soprattutto dalle “Alpi alla Sicilia”, in un abbraccio simbolico, in un sentirsi realmente “Fratelli d’Italia”. Immagini chiare nella memoria, oggi, esattamente cinque anni dopo, ora che quelle emozioni sono uno splendido ricordo, forse un po’ sopito, ma che si risveglia immediatamente nel rivedere quelle immagini, e nel ricordare quella gioia così speciale, per aver trepidato, prima, e poi pianto di felicità; la gioia di poter dire: “9 Luglio 2006? Io c’ero”. [jwplayer config=”30s” mediaid=”87182″]

  • Cannavaro si ritira. Il capitano “mondiale” da l’addio al calcio

    Cannavaro si ritira. Il capitano “mondiale” da l’addio al calcio

    Gli addii, si sa, portano con se sempre un sapore di tristezza e nostalgia per quello che è stato e non sarà, per ciò che è finito e non tornerà più. Per un calciatore come Fabio Cannavaro, giunto da subito ad alti livelli agonistici e vissuto per la quasi totalità della sua carriera agonistica sulla cresta dell’onda, dipinto come uno dei migliori difensori al mondo, vincitore di un Pallone d’Oro successivo al trionfo Mondiale di Berlino, quando, da capitano Azzurro, ebbe l’onore di alzare al cielo il trofeo più importante.

    © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images
    Un campione vero, un esempio anche per la correttezza dei comportamenti con qualche pecca che alcuni tifosi non gli hanno perdonato: il tradimento alla Juve nell’anno della retrocessione in serie B, per passare al Real Madrid, e poi il ritorno in sordina due stagioni dopo con un clima ostile ad attenderlo. Una macchia nella sfavillante carriera di Fabio Cannavaro, dunque, c’è ma non può in alcun modo oscurare il resto. Ecco perchè l’addio al calcio di Fabio Cannavaro, a seguito dei problemi al ginocchio riscontrati dalle visite condotte dallo staff medico della sua squadra, l’Al Ahli di Dubai dove ha militato lo scorso anno, è una vera doccia fredda. Come lui stesso ha confermato, la sua intenzione era di riprendere gli allenamenti con la squadra ma non ha ricevuto il via dallo staff medico perchè il suo ginocchio ormai “non regge più“. E’ un momento triste per uno che ha fatto del calcio tutta la sua vita e che – come accade a tutti i calciatori – all’età di 38 anni deve reinventarsi: Cannavaro, però, saprà voltare pagina nel migliore dei modi con l’entusiasmo e la grinta che lo hanno sempre contraddistinto. Per lui è pronto un futuro da dirigente nel club di Dubai, come ha assicurato lo stesso presidente del club che gli ha proposto già un contratto triennale.

  • L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Nazionale da capitano in lascrime per la delusione dell’eliminazione nella fase ai gironi del mondiale Sudafricano, senza neppure una vittoria all’attivo nelle tre partite. Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Juventus dopo essere tornato dopo la parentesi Madrilena, dopo essere andato via nella bufera Calciopoli ed essere accusato dai tifosi bianconeri di essere un “traditore”.

    © Ezra Shaw/Getty Images
    Un anno fa, Fabio Cannavaro approdava in medio Oriente, nella terra degli sceicchi e del Petrolio, pronto ad esser osannato e ricoperto d’oro con un contratto biennale da mille e una notte nella squadra di Dubai, l’Al Ahly, oltre che la fascia da capitano. Dopo un anno, però, la sua avventura a Dubai è già finita, liquidato dallo sceicco e presidente del club, Abdullah Saeed Al Naboodah, che ha dichiarato la sua profonda insoddisfazione per il contributo offerto dal difensore alla causa della sua squadra, molto inferiore rispetto alle aspettative, così come per gli altri giocatori stranieri del club di Dubai, che non verranno riconfermati: probabilmente, l’impostazione del club per la prossima stagione, consisterà nell’acquisire meno giocatori stranieri (anche alla luce della regola che impone un tetto massimo di tre stranieri) per evitare che vengano soltanto abbagliati dallo sfarzo del luogo piuttosto che dalla motivazione ad impegnarsi sul campo. Il presidente Abdullah Saeed Al Naboodah, inoltre, ha aggiunto che la squadra subirà una rivoluzione, dopo l’ottavo posto ottenuto nella presente stagione, a partire dal tecnico, anche se per ora non può ancora rivelare chi sarà il prossimo allenatore dell’Al Ahly. In virtù dei due anni di contratto, potenzialmente Cannavaro potrebbe anche rifiutare il trasferimento dalla squadra di Dubai: in tal caso, però, verrebbe messo fuori rosa.