Tag: fabio borini

  • Roma Parma le pagelle, Borini mattatore

    Roma Parma le pagelle, Borini mattatore

    La Roma supera facilmente per 1-0 un Parma arrendevole grazie alla marcatura del super-Borini. La squadra di Luis Enrique domina in lungo e in largo senza trovare mai opposizione e può così esprimere al meglio la proprietà di palleggio e il possesso palla. Il 3-5-2 di Donadoni è troppo difensivo e concede agli avversari molti spazi e occasioni da rete. La Roma dunque gioca e amministra senza troppi problemi e senza fare una prestazione fenomenale.

    PAGELLE ROMA PARMA

    Luis Enrique 6,5  Alla vigilia aveva chiesto i tre punti ad ogni costo e così è stato. La sua squadra ha vinto dominando e giocando il suo calcio discretamente bene complice un Parma poco appariscente.

    Borini 7,5 Segna uno splendido gol e sforna almeno due grandi assist, ma le sue grandi qualità sono la corsa e l’impegno. Pur giocando punta rincorre gli avversari ovunque e spesso riesce a recuperare il pallone che gestisce con calma e personalità. Mattatore.

    De Rossi 7 E’ tornato in campo e la Roma torna a vincere. Gioca con classe e personalità. Pronto al tackle duro e al lancio millimetrico un attimo dopo. Valore assoluto di questa squadra.

    Heinze 6,5 El Gringo non sbaglia un colpo. Blocca sempre il temibile Giovinco giocando d’anticipo e di pura rabbia agonistica. Quando imposta l’azione fa sempre la cosa giusta.

    Totti 6,5 Per il capitano tanta corsa e geometrie. Sbaglia un gol fatto, ma Peruzzo non gli concede un rigore solare e soprattutto sforna due assist strepitosi.

    Gago 6,5 Non è sempre preciso, ma i chilometri macinati e l’intensità del pressing rendono più che sufficiente la sua prova coronata dall’assist per Borini.

    Stekelenburg 6,5 Deve fare un solo intervento in tutta la partita e lo fa in modo perfetto bloccando il tiro di Okaka a tu per tu. Quello che deve essere un portiere decisivo.

    Luis Enrique | ©Getty Images

    Taddei 6,5 Non spinge moltissimo, quando lo fa però è con qualità. In difesa è un muro invalicabile.

    Pjanic 6 Gioca una buona partita, ma col Parma in balia della Roma potrebbe fare di più. Può crescere molto.

    Juan 6 Partita perfetta se non fosse per il fuorigioco sbagliato che poteva regalare il pareggio al parma.

    Osvaldo 5,5 Non riesce ad incidere e sembra leggermente appesantito, ma al rientro da titolare dopo l’infortunio ci può stare.

    Rosi 5,5 Non commette grossi errori ma è sempre disordinato in entrambe le fasi. L’impressione è che in una grande Roma sia un pesce fuor d’acqua.

    Lamela 6; Marquinho s.v; Bojan s.v

    PAGELLE PARMA.

    Donadoni 5 Mette in campo una squadra a trazione difensiva e probabilmente sbaglia i ballottaggi sulle fasce a centrocampo. Evidentemente la partita non è stata preparata con la giusta mentalità se i giocatori del Parma hanno passeggiato durante tutto il match. Biabiany doveva essere inserito prima almeno per dare una scossa ai suoi.

    Mirante 7 Sul gol di Borini non può nulla e durante la gara e soprattutto nel finale evita un passivo pesante per il Parma con delle grandi parate.

    Giovinco 5,5 E’ uno dei migliori tra i suoi nonostante all’attivo abbia soltanto due tiri deboli verso la porta. Non è mai supportato dalla squadra e da solo non può nulla contro la difesa giallorossa.

    Mariga 5 Dovrebbe essere l’uomo in più per il Parma, ma è in giornata no. Tutto il reparto funziona male senza pressare o far girare palla, ma l’ex Inter non mette in mostra neppure la prestanza fisica e l’intelligenza tattica che possiede.

    Gobbi 5 Si accoda alla giornataccia dei suoi compagni disputando una partita puramente difensiva in cui però concede molto spazio al dirimpettaio Rosi.

    Palladino 5 Alla fine del primo tempo si fa male, ma comunque non incide mai. poco e mal servito non sfrutta le palle avute e perde praticamente sempre il possesso.

    Okaka 5 Nel mortorio parmense perlomeno si batte, ma fallisce la grande ed unica occasione per i suoi.

    Morrone 5 Non gli riesce la solita partita di grande quantità. Spesso corre a vuoto e non dà filtro alla difesa.

    Zaccardo 4,5 Partecipa al disastro difensivo del Parma provocando un rigore su Totti che l’arbitro non vede. L’impressione è che nel 3-5-2 renda meglio da esterno alto.

    A.Lucarelli 4,5 E’ lento e impacciato, sbaglia sempre gli interventi e insieme ai due colleghi di reparto lascia voragini per gli inserimenti dei giocatori giallorossi.

    Ferrario 4,5 Non è da Parma, almeno oggi. Fa il centrale nei tre dietro ed è molto falloso. Sbaglia spesso i tempi di intervento e prende con la mano un tiro in area, ma ancora Peruzzo non concede il penalty.

    Jonathan 4,5 Dovrebbe spingere tantissimo e fare da elastico sulla fascia in questo modulo, ma non parte mai e palesa gravi lacune difensive.

    Musacci 4,5 Nel delicato ruolo di vertice basso davanti alla difesa non ha la tecnica per impostare l’azione con qualità e neanche la personalità per guidare il pressing.

    J.Valdes s.v; Biabiany s.v

    Video Roma Parma 1-0 highlights
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”125144″]

    Leggi anche:
    Roma Parma 1-0,Luis Enrique torna a sorridere
    Serie A 24 giornata risultati, marcatori e classifica

  • Roma Parma 1-0, Borini rimette in moto la macchina di Luis Enrique

    Roma Parma 1-0, Borini rimette in moto la macchina di Luis Enrique

    La Roma batte 1-0 il Parma e approda al quinto posto buono per disputare i preliminari di Europa League. Il mattatore della gara è Fabio Borini che graffia il match con un bel diagonale da posizione angolata. I giallorossi hanno fatto la partita dal primo all’ultimo minuto creando numerose palle gol e senza rischiare più di tanto. Dall’altra parte un Parma scarico e costantemente fuori partita che ha collezionato una sola palla gol nell’arco dei 90 minuti.

    Roberto Donadoni ha molto da rimproverare ai suoi che non hanno mai pressato l’avversario e non sono stati in grado di effettuare ripartenze efficaci. Da sottolineare la formazione ultra difensiva dei gialloblu che certamente ha contribuito alla opaca prestazione generale. Per la Roma una gara non eccessivamente esaltante, ma fatta di concentrazione e disponibilità ad aiutarsi l’un l’altro. Certo è che oggi il Parma non è stato un avversario temibile e i veri test di maturità saranno altri per la squadra di Luis Enrique.

    PRIMO TEMPO – Nei primi minuti classico avvio romanista con tanto possesso palla e il pallino del gioco in mano. Il giro palla giallorosso trova finalmente sbocco al 10′ quando Totti aggancia un suggerimento nell’area piccola e mentre sta per calciare viene ostacolato da Zaccardo in modo molto dubbio, ma per Peruzzo è tutto regolare. Poco dopo c’è un fallo di mano clamoroso in area parmense, ma anche stavolta l’arbitro non decreta il calcio di rigore. La Roma continua il suo gioco d’attacco entrando con pericolosità nell’area parmense e mettendo paura dai calci d’angolo.

    Fabio Borini | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Al 26′ si concretizza la pressione degli uomini di Luis Enrique: col Parma sbilanciato la Roma recupera palla, Gago serve benissimo Borini che da posizione angolata infila un potente diagonale su cui Mirante non può nulla, è 1-0. Due minuti più tardi ancora Borini in area di rigore sforna un grande assist per Osvaldo anticipato dalla deviazione in uscita di Mirante. La Roma è padrona del campo e l’unico pseudo pericolo del Parma è un destro debole di Giovinco. Si fa male Palladino ed entra l’ex Okaka e si chiude il primo tempo con una sola squadra in campo.

    SECONDO TEMPO – La seconda frazione di gioco riprende come la prima: la Roma non fa cose eccezionali, ma il Parma è ancora non pervenuto. Dopo 7 minuti Osvaldo va vicino al gol quando non riesce ad arrivare su un assist vantaggioso di Borini. Un minuto più tardi la migliore occasione del match per il Parma: lancio lungo in avanti, Juan sbaglia il fuorigioco e Okaka inseguito da Taddei si ritrova solo davanti a Stekelenburg, ma gli calcia addosso. La Roma amministra il vantaggio e al 16′ ha la chance per il raddoppio ma Totti tira alto da pochi passi.

    Donadoni prova ad osare un pò di più ed inserisce J.Valdes per Morrone e Biabiany per lo spento Jonathan, ma oggi ai suoi mancano le motivazioni. Dall’altra parte Lamela sostituisce Osvaldo. Nel mezzo c’è una grande palla gol per Rosi che da posizione molto favorevole calcia fuori. Al 35′ fa il suo esordio stagionale il neoacquisto romanista Marquinho che rileva Pjanic. Al 44′ Lamela spreca un delizioso assist di Totti fallendo il gol davanti a Mirante che compie una bella parata. Tre minuti più tardi proprio Marquinho sfiora la rete in un’azione fotocopia con sublime assist di Totti, il brasiliano però spara su Mirante.

  • Roma, De Rossi e l’entusiasmo ritrovato. Obiettivo Champions

    Roma, De Rossi e l’entusiasmo ritrovato. Obiettivo Champions

    Il progetto Roma va avanti. Dopo la brutta sconfitta di Cagliari nel giro di poche ore la stagione potrebbe aver cambiato rotta. Un 4-0 secco contro gli eterni rivali dell’Inter che non lascia spazio a dubbi: la Roma è stata superiore dal primo all’ultimo minuto esprimendo a tratti un calcio frizzante.

    Come succede in questi casi non si è mai certi fino a dove arrivino i meriti della Roma e i demeriti dell’Inter. Quel che è sicuro è che c’è stata una reazione fortissima degli uomini di Luis Enrique dopo le prestazioni ombrose offerte prima della gara contro i nerazzurri. I tratti vincenti sono stati la grande furia agonistica unita a lucidità nelle giocate, l’intensità del pressing e la concentrazione difensiva soprattutto nella prima frazione di gioco. Riassumendo si tratta di compattezza ed entusiasmo. Il calcio del tecnico asturiano non può prescindere da questi due elementi. Ciò fa pensare che tutto dipenda dalla disponibilità e la voglia dei calciatori, di un gruppo che dopo qualche problema sembra tornato ad essere unito verso un unico obiettivo. E non è un caso che quando la squadra rema insieme i risultati arrivano sempre.

    La gara con l’Inter lo dimostra e fa capire quanto sia importante la brama di emergere di alcuni calciatori giovani. Esempio lampante Fabio Borini, anni 20, che si è battuto come un leone mettendo il fiato sul collo agli avversari e cercando di recuperare anche i palloni impossibili. L’enorme dispendio di energie non gli ha impedito, però, di siglare una doppietta tutta freddezza e rapidità. L’ex di Parma, Bologna e Chelsea è gia un beniamino del pubblico che ama vedere questa volontà di vincere e di lottare sempre e comunque. La stesso sacrificio e abnegazione che il capitano Francesco Totti mette sempre in campo dando uno straordinario esempio ai più giovani compagni. Lo si vede rincorrere gli avversari a tutto campo, anche in zone dove i suoi piedi sapienti sono lontani dalla porta, dimostrando tra l’altro una invidiabile forma atletica all’età di 35 anni.

    L’altro tassello della risalita romanista è stato il rinnovo di contratto di Daniele De Rossi annunciato nel post partita e dettagliato il giorno seguente. Un’agonia durata troppi mesi che alla fine però ha ripagato i tifosi romanisti suggellando un’unione che lega per sempre il Biondo di Ostia alla Roma. E’ questo forse il segnale più importante per la piazza. Trattenere un calciatore di questo calibro vuol dire guardare lontano con una società ambiziosa, ma anche che i soldi non sono onnipotenti e l’amore per una città, per una maglia e per una tifoseria può fare la differenza. E’ questo il senso di unicità che alimenta l’amore dei supporters. Un amore quasi estremo che si mischia facilmente alla rabbia e dal quale può tirare fuori le carte vincenti solo un allenatore di livello assoluto. Vedere Fabio Capello e Nils Liedholm per credere. In questo senso potrebbe essere un indizio il fatto che Luis Enrique sia stato importante per far restare De Rossi in terra romana, come il centrocampista stesso ha rivelato.

    In un tripudio di entusiasmo a questo punto il mirino degli obiettivi giallorossi punta più in alto. La prudenza è tanta per un ambiente che si infuoca e si ghiaccia nello spazio di una settimana, ma l’obbligo è di lottare per posizioni di vertice. In due parole il terzo posto. Con la Lazio falcidiata dagli infortuni, l’Inter in crisi nera e l’Udinese in flessione l’ambito podio che regala il sogno della Champions League dista sette punti, e da stasera nei 2o minuti col Catania la distanza si potrebbe ridurre a quattro.

    In effetti se il progetto è valido deve essere capace di competere per una simile posizione. Questo vogliono i tifosi giallorossi: almeno giocarsela, e se poi la qualificazione non arriverà continueranno comunque a sostenere la squadra che con la nuova proprietà offre materia prima per sognare, anche a lungo termine.

  • Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Incontenibile. La Roma di Luis Enrique spazza via l’Inter rifilandogli quattro gol e avvicinandola in classifica. E chissà che mercoledì, nel recupero con il Catania, non ci sia il sorpasso. Un match a tinte giallorosse quello dell’Olimpico con l’Inter mai in partita e che per la seconda volta in quattro giorni, dopo la sfida con il Palermo di mercoledì, subisce un poker di reti. Sembra essere finito, o quantomeno aver rallentato, la propria marcia la formazione di Ranieri che dopo la grande rincorsa culminata con la vittoria nel derby sembra aver perso un po’ di smalto. Al contrario della Roma che reagisce nel migliore dei modi alle ultime due uscite, incolore, con Bologna e Cagliari.

    In vetrina il giovane Borini, autore della doppietta che ha permesso di chiudere con largo anticipo la sfida. Un giocatore che sta crescendo a vista d’occhio e che potrebbe rivelarsi importantissimo in vista del finale di stagione e che può permettere ad Osvaldo di recuperare senza forzare i tempi. In rete anche Juan e Bojan, quest’ultimo spesso criticato e che ha cominciato dalla panchina ma che nel finale ha messo il sigillo ad una partita vinta senza particolari affanni.

    Luis Enrique schiera i suoi con il consueto 4-3-3 dovendo rinunciare ad Osvaldo ma potendo contare su De Rossi. Davanti a Stekelenburg linea a quattro con Taddei e Josè Angel laterali, Heinze e Juan in mezzo. In mezzo al campo ci sono Gago, De Rossi e Pjanic con Totti, Lamela e Borini ad offendere. Dall’altra parte Ranieri ha qualche problema a centrocampo, come ad esempio l’assenza di Sneijder, e proprio per questo fa esordire sin dall’inizio l’ultimo arrivato Palombo. Davanti a Julio Cesar linea a quattro con Maicon e Nagatomo esterni, Lucio e Samuel centrali. In mezzo al campo al già citato Palombo si aggiunge Cambiasso, con Zanetti e Obi esterni. In avanti spazio a Pazzini e Milito.

    Che la partita sia in mano ai giallorossi lo si capisce sin da subito, grazie anche ad un atteggiamento molto propositivo. Di contro l’Inter invece si difende, o prova a farlo. Al 13’ il primo gol: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Juan, di testa, ad insaccare. L’Inter non riesce a pungere, mentre la Roma appare molto determinata a caccia del 2-0. Che arriva, puntualmente, al 41’: Pjanic innesca Borini sull’out di sinistra, l’attaccante di casa rientra sul destro superando Samuel e battendo Julio Cesar. Primo tempo che si chiude su un meritato 2-0 per la Roma.

    Nonostante i suoi siano sotto di due gol Ranieri, oltre ad inserire Cordoba per Samuel, toglie una punta, Pazzini, inserendo un centrocampista, Poli. Mosse strane per pensare di recuperare una partita che ricomincia malissimo per i nerazzurri: è il 3’ infatti quando Borini parte sul filo del fuorigioco e supera Julio Cesar. L’Inter è in totale confusione, la Roma invece è padrona del campo. Faraoni rileva Maicon tra i milanesi mentre dall’altro lato Luis Enrique lascia spazio a Simplicio che rileva Gago, Bojan che subentra a Lamela e il giovanissimo Piscitella al posto dell’eroe di giornata Borini. E nel finale ecco anche il poker: ad 1’ dalla fine infatti Bojan riceve palla al centro della difesa nerazzurra e con uno splendido destro spedisce la palla all’angolino. La festa è tutta giallorossa. L’Inter ripiomba nell’incubo vissuto mesi fa. Serve reagire in fretta per non perdere ulteriore terreno.

  • Cagliari Roma 4-2, i sardi affondano Luis Enrique

    Cagliari Roma 4-2, i sardi affondano Luis Enrique

    Un grande Cagliari asfalta una Roma inconsistente. Un 4-2 secco che boccia in modo inesorabile la banda di Luis Enrique. Una Roma messa male in campo, distratta e svagata che comunque riesce a creare svariate occasioni da gol, ma sotto porta è serata no. Il Cagliari da parte sua gioca la partita perfetta: squadra corta, difesa solida e attacco cinico, in due parole concretezza pura. Quel pragmatismo che manca ai giallorossi sotto ogni profilo.

    PRIMO TEMPO – Dopo 6 minuti di timido attacco romanista arriva il vantaggio cagliaritano con Thiago Ribeiro che dalla fascia converge verso il centro, supera in velocità Rosi e scaglia una bordata di destro che Stekelenburg riesce a deviare appena. Immediata la reazione disordinata della Roma che sugli sviluppi di un calcio d’angolo arriva al pareggio con Juan al 13′. La Roma non convince, ma attacca in modo confusionario mentre il Cagliari concede poco e riparte in modo velenoso anche grazie al disastroso posizionamento difensivo romanista.

    Al 34′ Pjanic tira un bolide su punizione che Agazzi non riesce a trattenere, sul rinvio goffo del portiere cagliaritano si avventa come un falco Fabio Borini che porta la Roma in vantaggio. Passano appena 7 minuti e uno strepitoso lancio di Cossu pesca Pinilla in mezzo all’area che supera con facilità Rosi e deposita in rete il 2-2.

    Cagliari Roma | © Enrico Locci/Getty Images

    SECONDO TEMPO – La seconda frazione di gioco si apre con un apparente equilibrio tra le due compagini, ma dopo appena 3 minuti di gioco ancora Thiago Ribeiro buca la retroguardia giallorossa che si fa cogliere impreparata in contropiede. Alla Roma non riesce nulla, il possesso di palla è sterile ed impreciso. Nonostante tutto la Roma crea svariate occasione con Borini, Pjanic e Rosi. Il Cagliari è insidioso in contropiede.

    Più passano minuti e più cresce il Cagliari e perde quota la Roma. La punizione finale e meritata è la rete del 4-2 di Ekdal al 47′ dopo una strepitosa azione di Ibarbo che si prende gioco di Juan saltandolo a ripetizione e mette dentro un pallone facile facile per il compagna che deve solo appoggiare in rete.

  • Roma Cesena 5-1, Totti doppietta e record

    Roma Cesena 5-1, Totti doppietta e record

    Roma batte Cesena 5-1. Quarta vittoria consecutiva per i giallorossi. Totti grande protagonista dell’incontro, con una doppietta nei primi sette minuti di gara (211 reti con la stessa maglia, raggiunge e supera al primo posto di questa speciale classifica Nordahl). Borini all’ottavo minuto, Juan e Pjanic nella ripresa completano la festa dell’Olimpico. Lamela incanta tutti. Eder segna il gol del momentaneo 3-1 all’inizio del secondo tempo. Per gli uomini di Arrigoni nulla da fare contro una Roma in grande giornata, con l’80% di possesso palla alla fine dei primi 45′. Il sogno Champions comincia a diventare realtà.

    francesco totti | © Paolo Bruno/Getty Images

    CIAK! SI GIRA – Va in scena all’Olimpico lo spettacolo della Roma. La regia è quella di Luis Enrique. Attore protagonista Francesco Totti, che ottiene 211 premi oscar. Spettatori paganti gli uomini di Arrigoni, che non fanno nulla per rubare la scena ai giallorossi. Nove minuti impressionanti, i primi. Il Cesena viene abbagliato, non esistono interruzioni pubblicitarie. Gioco di squadra corale, qualcuno grida al plagio di un film visto e rivisto negli ultimi anni in un altro Paese europeo, la Spagna, dove è obbligatoria la conoscenza del catalano.

    PUBBLICITA’? NO GRAZIETotti bussa due volte, e trova sempre la porta aperta. Prima viene invitato da Lamela di tacco, il capitano spinge sulla maniglia ed entra facilmente. Sono passati soltanto 40 secondi. Luis Enrique chiede di ripetere la scena. Risultato identico al precedente. Passano 60 secondi, cambiano gli addendi ma non il risultato. Greco rifinisce, Borini finalizza. Scende lo stadio, l’Impero Romano è forse pronto a tornare dopo 2000 anni? Il “barbaro” Eder nel secondo tempo tenta un’invasione non autorizzata, un blitz che non desta particolare preoccupazione intorno all’ambiente della città eterna. Juan mette subito dopo in chiaro le cose, e se non bastasse è Pjanic a firmare la quinta perla del film. Scendono i titoli di coda, è nata una stella.

    La vittoria di stasera porta i giallorossi al sesto posto, a quota 30 punti, a meno otto dalla vetta. La zona Champions è invece lontana soltanto 5 punti. Luis Enrique ha la consapevolezza di aver costruito nel giro di pochi mesi un giocattolo che funziona, spinto da una manovella invisibile che regala al pubblico romano uno spettacolo che forse non si era mai visto nella Capitale. Il Cesena di Arrigoni non ha potuto fare nulla, già spazzato via dopo soli nove minuti di gara. Ora i romagnoli sperano nei passi falsi di Siena e Bologna domani per non vedersi allontanare il traguardo salvezza, che rimane distante tre punti.

  • Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Partite a reti bianche a San Siro dove Inter e Roma si sono neutralizzate a vicenda in una partita con molte emozioni e troppa imprecisione. Primo punto in classifica per entrambe le squadre ma almeno per i nerazzurri è sembrato non cambiare la musica, con numerose occasioni sprecate e davvero molta approssimazione in fase offensiva. Emblematico il cambio di Gasperini, Forlan Muntari nel finale quasi a voler difendere un pareggio casalingo per cui la Roma non avrebbe firmato. Continuano i dubbi sulla gestione della squadra e continuano la sfortuna sottoporta per Milito e soci.

    La prima sorpresa della serata arriva direttamente alla lettura delle formazioni: Luis Enrique non cambia il modulo ma gli interpreti inserendo sulle fasce difensive due centrocampisti puri come Perrotta e Taddei. Centrocampo con Pizzarro al centro e De Rossi leggermente decentrato, mentre c’è spazio per Borini in attacco nel tridente con Totti e Osvaldo. Nessuna novità per Gasperini che modifica leggermente la posizione di Sneijder inserendolo al fianco di Zanetti con la possibilità di spostarsi dietro le punte in fase offensiva.

    PRIMO TEMPO- Avvio di personalità per la squadra di Luis Enrique, che pressa alto l’undici nerazzurro e insiste con un lungo possesso palla. È intorno al 10’ minuto ad arrivare il primo pericolo per l’Inter quando Osvaldo servito in area fa partire un diagonale che Julio Cesar neutralizza chiudendo lo specchio della porta all’italo argentino. Brutto colpo al 15’ per il portiere Stekelenburg che prende un calcione in pieno viso da Lucio su un’uscita bassa in area, con il difensore nerazzurro che tiene la gamba invece di saltare .Il portiere giallorosso lascia il campo in barella sostituito da Lobont. Giallo per il difensore brasiliano. Brivido al 19’ quando Borini mette un pallone teso verso la porta e Lucio salva sulla linea mettendo in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso ancora Borini ha l’occasione di segnare con un gran tiro dal limite dell’area respinto  da una bella parata di Julio Cesar. Al 22’ è l’Inter ad affacciarsi davanti con Milito che va a dribblare l’uomo, entra in area e da posizione defilata prova una conclusione facilmente murata da Lobont. Bella invenzione di Totti alla mezz’ora  con un colpo a scavalcare la difesa interista serve un pallone perfetto in area a Borini che al volo non colpisce bene e mette fuori. Occasione d’oro per Nagatomo al 36’ dopo un bello scambio Milito- Forlan, Sneijder serve un pallone perfetto al terzino nipponico che fa partire un diagonale fortissimo che sfiora la traversa con Lobont battuto. Ultima occasione prima del fischio finale per Totti su punizione, con il capitano che calcia alto. Mazzoleni fischia e mandi tutti a riposo in un primo tempo di certo non esaltante dal punto di vista dello spettacolo.

    SECONDO TEMPOSquadre che tornano in campo nella ripresa, con gli stessi uomini. Parte fortissimo la Roma nei primi minuti con Totti che serve un pallone tra le linee a Osvaldo che in area  non trova la giusta freddezza per battere Julio Cesar finendo per calciare sul portiere nerazzurro.  Al 4’ è l’Inter ad avvicinarsi al gol, dagli sviluppi di una punizione di Sneijder, Milito colpisce di testa da nemmeno un metro e spreca un’occasione clamorosa mandando il pallone di poco a lato. Roma che inizia a crederci e fa la partita dimostrando una continuità offensiva che dovrebbe rappresentare il primo campanello d’allarme per la squadra di Gasperini. Baricentro troppo arretrato per l’undici nerazzurro che non riesce a ripartire e soffre in maniera evidente le avanzate giallorosse. Pronto il cambio per Gasperini che già al 13’ fa entrare Zarate per Milito, mentre la Roma manda in campo Gago per Pizzarro. Ottimo spunto di Zarate al 19’ che con un doppio passo e una finta di tiro si libera e calcia benissimo sfiorando l’incrocio dei pali, prendendosi i primi applausi di San Siro. Ancora una grande occasione per i nerazzurri con Sneijder che dal limite dell’area fa partire un gran tiro, fin troppo centrale che Lobont neutralizza senza problemi. Luis Enrique nel frattempo fa scaldare Borriello giocandosi l’ultima carta dalla panchina, per farlo subentrare al posto di uno sfinito Borini. Mossa che fa infuriare il pubblico di San Siro al 34’ quando Gasperini  toglie la prima punta Forlan per far entrare un centrocampista come Muntari. Quasi un segnale di resa. Bellissimo spunto di Zarate al 40’ che mette una palla tesa in area e dal rinvio di Kjaer Sneijder si trova tra i piedi la palla per segnare ma viene murato dal difensore giallorosso che salva sulla linea. Bel finale dell’Inter che avrebbe l’occasione per segnare ancora una volta con Sneijder che calcia troppo centrale e si fa neutralizzare l’ennesimo tiro. Fischio Finale sullo 0 a 0 con San Siro che riempie di fischi i suoi uomini.

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”96740″]

  • Gabbiadini, Borini è bella la giovine Italia. Video

    Gabbiadini, Borini è bella la giovine Italia. Video

    E’ partita ieri con un roboante tre a zero in Ungheria l’avventura sulla panchina azzurra di Ciro Ferrara. L’ex tecnico bianconero chiamato a risollevare le sorti e l’onore dell’Italia dopo la deludente eliminazione dagli Eurepei e la conseguente estromissione dalle Olimpiadi ha dimostrato di aver utilizzato l’anno a disposizione per creare un gruppo ben messo in campo, affiatato e con delle interessanti trame di gioco.

    Manolo Gabbiadini ©Dino Panato/Getty Images
    Il tre a zero in terra magiara è importante, ovviamente per la classifica, ma sopratutto per capire che con la programmazione e le idee chiare il nostro movimento calcistico può avere nuovo lustro. Ottima la prova degli azzurrini trascinati dalla personalità di un rinato Santon, dalla consistenza di Marrone in mediana ma sopratutto da un attacco che ha tutte le carte in regola per diventare devastante. Il potenziale a disposizione di Ferrara è notevole ieri infatti toccato a Paloschi e Destro star fuori e a Macheda addirittura a casa. In campo però Gabbiadini e Borini hanno dimostrato una ottima intesa e sopratutto hanno messo a segno i primi gol. Di seguito il video Youtube. [jwplayer config=”60s” mediaid=”95064″]

  • Under 21, tris azzurro in Ungheria. Gran debutto per Ferrara

    Under 21, tris azzurro in Ungheria. Gran debutto per Ferrara

    Quando le cose non sono affidate al caso e si ha il tempo di programmare e crescere i risultati sono quasi sempre positivi. Non poteva esser migliore il debutto azzurro di Ciro Ferrara, la sua Under 21 parte con un netto 0-3 in Ungheria che fa ben sperare per il futuro dell’Italia. Oltre al risultato, comunque prestigioso e positivo considerato oltretutto la differenza di condizione degli avversari, la vittoria è importante perchè è avvenuta attraverso un gioco corale che ha dato l’impressione di una squadra organizzata e affamata di risultati. L’ex tecnico bianconero mescola un pò le carte mandando addirittura in tribuna D’Alessandro sempre titolare nell’ultimo anno e scegliendo Gabbiadini come partner d’attacco del neo giallorosso Borini.

    Ciro Ferrara ©Paolo Bruno/Getty Images
    In mediana con Marrone ci sono Rossi, Saponara e l’ottimo Florenzi. Davanti a Pinsoglio fanno ottima guardia Caldirola e Capuano mentre Santon e Crescenzi hanno ben figurato sulle fasce. Dopo un primo tempo giocato bene ma avaro di gol per l’imprecisione di Gabbiadini, la sfortuna di Borini e le grandi qualità di Gulacsi, portiere scuola Liverpool, ha fatto da contraltare la ripresa sbloccata subito dall’ottimo Gabbiadini su assist di Florenzi al termine però di una bella sgroppata di capitan Santon. Il bomber atalantino chiude la gara segnando anche il raddoppio con un tiro dalla distanza è poi Borini a segnare la rete del tris propiziata dal neo entrato Destro. Ottimo l’esordio azzurro che mostra le qualità dei nostri giovani spesso troppo vituperati dai club. Il potenziale in mano a Ferrara è importante sopratutto in attacco dove ai marcatori di oggi si aggiungono Destro, Paloschi e Macheda ai quali potrebbe poi aggiugersi presto anche EL Shaarawy.

  • Under 21, il riscatto azzurro parte dall’Ungheria

    Under 21, il riscatto azzurro parte dall’Ungheria

    Dopo un anno di amichevoli ed esperimenti oggi l’Under 21 di Ciro Ferrara farà il suo debutto in una partita ufficiale. Dagli azzurrini, volati in Ungheria per il primo impegno nel girone di qualificazione agli Europei del 2013, ci si aspetta un pronto riscatto per far dimenticare in fretta le cocenti delusioni per la mancata partecipazione all’ultimo Europeo e la conseguente assenza anche alle Olimpiadi del prossimo anno.

    Fabio Borini ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Quello contro i magiari questo pomeriggio alle 15, diretta Rai Tre, non sarà un impegno facile per la differenza di preparazione dovuta al ritardo di inizio del nostro campionato rispetto a quello dei paesi del nord Europa ma anche perchè i padroni di casa hanno subito un ko nella loro partita d’esordio in Irlanda. Ferrara non potrà contare sull’acciaccato Fabbrini ma nutre tanta fiducia nei suoi ragazzi cresciuti insieme in quest’ultimo anno. La formazione dovrebbe vedere il “solito” 4-4-2 con Pinsoglio in porta, capitan Santon e Crescenzi sugli esterni bassi, Cardirola e Capuano centrali. Centrocampo con Marrone in regia e Bertolacci a suo fianco a sostegno di Paloschi e Borini in attacco ci saranno D’Alessandro e Saponara. Queste le parole di Ciro Ferrara in conferenza stampa: “Abbiamo disputato tanti test impegnativi ci siamo contrapposti ad avversari che rappresentano il panorama calcistico mondiale, quindi abbiamo avuto modo di confrontarci con squadre di grande spessore. Ora siamo pronti per quello che è l’appuntamento più importante; siamo all’inizio di un nuovo biennio, fiduciosi anche in virtù del fatto che abbiamo avuto la possibilità di lavorare tanto insieme, cosa che ci ha offerto l’opportunità di conoscerci meglio”.