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  • Ancora Borini, Palermo – Roma 0-1

    Ancora Borini, Palermo – Roma 0-1

    Nell’anticipo del sabato della 27esima giornata di Serie A la Roma torna a sorridere espugnando Palermo con il minimo scarto grazie alla rete dopo appena 130 secondi del sempre prezioso Borini che condanna i rosanero alla terza sconfitta consecutiva. La gara del Barbera, giocata su ritmi elevatissimi in particolar modo nella ripresa, era importante per capire quanto profonda fosse la ferita negli uomini di Luis Enrique lasciata dalla sconfitta nel derby, che trovano così il pronto riscatto dopo i due ko di fila con Atalanta e Lazio che permette loro di riscavalcare in classifica l’Inter e di rimanere in corsa per un piazzamento europeo sebbene, con una partita in più, l’ultimo posto disponibile per l’Europa League sia distante ancora 5 punti.

    Luis Enrique deve fare i conti con le molteplici assenze, tra infortuni di lungo corso e squalificati di turno, il tecnico asturiano affida i pali a Lobont in luogo di Stekelenburg mentre in difesa, con Juan che si è aggiunto a Burdisso e che rivedremo in campo soltanto nel prossimo campionato, è costretto a rispolverare il danese Kjaer schierandolo al fianco di Heinze; attacco confermato con Totti dietro a Lamela e Borini mentre la novità è a centrocampo dove Greco vince il ballottaggio con l’ex del match Simplicio; sul fronte opposto Mutti preferisce Zahavi ad Ilicic a supporto della coppia offensiva Miccoli e Budan con 3 centrocampisti di interdizione in mezzo al campo Acquah, Barreto e Donati e Mantovani a prendere il posto dell’infortunato Silvestre al centro della difesa.

    Pronti via e dopo appena due minuti dal fischio d’inizio la Roma passa in vantaggio con il solito Borini che sorprende Munoz scattando sul filo del fuorigioco dopo l’errore in disimpegno dello stesso difensore rosanero mettendo alle spalle di Viviano per il suo nono centro in campionato; il Palermo, colpito a freddo, ci mette un pò di tempo per riorganizzarsi e concede campo agli avversari, Lamela va a nozze con gli ampi varchi lasciati dai padroni di casa sfiorando il raddoppio dopo aver ubriacato e aggirato il frastornato Munoz. Viviano però risponde presente e sventa il pericolo. Il collega Lobont non vuole essere da meno e si fa trovare pronto sui traversoni velenosi di Balzaretti e Miccoli e sulla bordata di Mantovani dalla distanza. Troppo poco però per un Palermo che chiude il primo tempo meritatamente sotto di una rete e controllato da una Roma attenta e che mostra la propria supremazia con l’ormai consueta alta percentuale di possesso palla.

    Fabio Borini © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Mutti, insoddisfatto della prova dei suoi, striglia la squadra all’intervallo e cerca di porre rimedio togliendo dal campo i non pervenuti Zahavi e Budan inserendo Ilicic ed Hernandez  per dare una maggiore velocità e imprevedibilità all’attacco rosanero. Ed effettivamente la squadra pare girare meglio con i due nuovi entrati, il Palermo guadagna metri e progressivamente costringe la Roma nella propria metà campo che si affaccia dalle parti di Viviano soltanto con rapidi contropiedi come quando Lamela in un coast to coast di 60 metri palla al piede fa fuori 3 avversari prima di calciare sull’esterno della rete e Borini che da l’illusione del gol dopo aver lasciato sul posto Balzaretti e Barreto.

    Ilicic e Donati ci provano con conclusioni da fuori area che non impensieriscono più di tanto Lobont, ma la difesa giallorossa, che recentemente ha fatto acqua da tutte le parti e che fino a questo punto della gara ha retto in maniera efficace, comincia ad andare in difficoltà sotto la pressione crescente dei rosanero che credono nel pareggio e spingono sull’acceleratore: il portiere rumeno sale in cattedra compiendo un miracolo, da terra, prima su Miccoli e poi esaltandosi sul tiro di Munoz alzando la sfera sopra la traversa. La Roma paga i ritmi sostenuti di gara, Borini, dimostratosi ancora una volta indispensabile per l’economia del gioco di Luis Enrique, termina la benzina e Totti cerca, con la sua grande abilità nel tenere palla, di far salire la squadra e di guadagnare la bandierina del calcio d’angolo con il chiaro intento di far trascorrere i minuti residui. Nel finale l’area di rigore giallorossa sembra un flipper impazzito ma il muro umano tiene fino al triplice fischio consentendo alla Roma di portare a casa i 3 punti dai quali dovrà ripartire la rincorsa all’Europa. Per il Palermo si apre una mini crisi che nelle prossime ore potrà portare ad un cambio in panchina, con Mutti prossima vittima designata del mangia-allenatori Zamparini che ha lasciato lo stadio scuro in volto.

  • Palermo – Roma, Totti con Lamela e Borini. Mutti boccia Ilicic

    Palermo – Roma, Totti con Lamela e Borini. Mutti boccia Ilicic

    Dopo i primi due anticipi della 27esima giornata di Serie A di ieri per consentire a Napoli e Inter di affrontare i rispettivi impegni di Champions League godendo di un giorno di riposo in più, stasera tocca a Palermo Roma affrontarsi nell’unico anticipo del sabato.

    Entrambe le squadre sono in cerca dell’immediato riscatto poichè reduci da due pesanti, per motivi diversi, ko: il Palermo per i numeri di gol incassati nello scorso turno di campionato contro il Milan, ben 4, e i giallorossi per l’importanza della gara, che a Roma, più che nelle altre piazze, vale quanto uno scudetto, il derby contro la Lazio, reso ancora più grave trattandosi della seconda stracittadina persa in stagione che hanno ridimensionato, forse in maniera definitiva, le ambizioni della squadra di Luis Enrique che ora deve cercare di non fallire anche la qualificazione in Europa League, difficile visto che il Napoli è lanciatissimo a contendere a Juve e Lazio un posto in Champions e l’Inter che ieri a Verona è tornata al successo dopo quasi due mesi e sembra aver ritrovato le giuste motivazioni per riprendere il cammino interrotto e concludere il campionato nella maniera più degna possibile.

    Totti e Luis Enrique © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Mutti è chiamato a risollevare le sorti di un Palermo che sotto la sua guida aveva trovato un suo equilibrio e preso la strada giusta poi smarrita nelle ultime due uscite alla luce degli 8 gol subiti contro rossoneri e Siena. Il tecnico rosanero per tappare i buchi lasciati da Silvestre e Migliaccio, propone Mantovani al fianco di Munoz per un’inedita coppia centrale e Della Rocca in mediana con Donati vertice basso e Barreto sull’interno di sinistra. Sulle corsie esterne spingranno Pisano e Balzaretti che rientra dalla squalifica. La novità è la bocciatura di Ilicic che ha subito un’involuzione e che sembra soltanto un lontano parente del giocatore ammirato nella scorsa stagione, in appoggio alle due punte che saranno Miccoli e Budan, ci sarà l’israeliano Zahavi.

    In casa Roma, Luis Enrique deve fare i conti con le tante assenze: in porta Lobont sostituisce lo squalificato Stekelenburg, così come non saranno del match per decisione del giudice sportivo anche Cassetti e Osvaldo; inoltre l’infermeria giallorossa si è riempita con gli infortuni di Juan e Pjanic che vanno a fare compagnia a Burdisso. Per il difensore brasiliano la stagione è finita mentre per il centrocampista bosniaco ci vorranno tre settimane di attesa prima di rivederlo in campo. Così il tecnico asturiano dovrà rispolverare per forza di cose in difesa il danese Kjaer che non lo aveva tanto convinto quando chiamato in causa che farà coppia con l’esperto Heinze, Rosi giocherà sulla fascia destra mentre Taddei e Josè Angel si giocheranno una maglia da titolare sulla corsia mancina; a centrocampo play basso De Rossi con Gago e Simplicio a dargli man forte mentre Totti agirà dietro Lamela e l’inamovibile Borini che al momento è l’attaccante che offre maggiori garanzie al tecnico. La Roma stasera deve giocare per i 3 punti e non può fallire l’obiettivo per non rischiare di mandare già in soffitta il progetto Luis Enrique. Le tre sconfitte nelle ultime quattro partite hanno fatto mugugnare il tifo giallorosso, stufo dei continui alti e bassi di cui soffre la squadra capitolina che fa tanto possesso palla ma che non riesce poi ad essere incisiva negli ultimi 16 metri. Stasera la Roma e Luis Enrique sono chiamati ad invertire la rotta.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO – ROMA

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; E. Pisano, Munoz, Mantovani, Balzaretti; Della Rocca, Donati, E. Barreto; Zahavi; Budan, Miccoli.
    Panchina: Tzorvas, Aguirregaray, Acquah, Bertolo, Vazquez, Ilicic, Hernandez.
    Allenatore: Mutti.

    ROMA (4-3-1-2): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; De Rossi, Gago, Simplicio; Totti; Lamela, Borini.
    Panchina: Curci, Cicinho, Perrotta, Greco, Marquinho, Bojan, Piscitella.
    Allenatore: Luis Enrique.

  • Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Un derby palpitante quello vinto dalla Lazio per 2-1 contro una Roma generosa ma pasticciona. I ragazzi di Reja hanno sfruttato l’episodio iniziale del rigore con espulsione per impostare una partita di copertura e concentrazione con poche sbavature difensive. Il resto lo hanno fatto i simboli biancocelesti in grande forma: Klose ha procurato il rigore che Hernanes ha realizzato, Mauri ha insaccato il gol vittoria su punizione di Ledesma. I giallorossi, sfortunati e messi male nell’occasione chiave ad inizio gara, hanno fatto vedere un grande orgoglio e la voglia di non mollare mai, ma hanno comunque evidenziato le solite beghe difensive e di concentrazione.

    PAGELLE ROMA.

    Luis Enrique 5 La partita gira subito malissimo e l’episodio iniziale ne condiziona tutto l’andamento, ma sia il rigore che il 2 a 1 nascono da errori ormai ripetuti troppe volte nel corso della stagione. Impreparato.

    Borini 7 Riaccende le speranze romanista con un gol da rapace nel momento più nero del match. E’ un leone in mezzo al campo e sembra non sentire la fatica. Generoso.

    De Rossi 6,5 La sua presenza come scudo davanti alla difesa è troppo importante per la squadra. Catalizza il gioco e spezza le incursione avversarie con lucidità e carisma. Imprescindibile.

    Totti 6,5 Da vero capitano si batte con coraggio. Prende una marea di falli e cerca di dare geometrie ma non è facile con l’uomo in meno attaccare ad organico completo e trovare le vie della pericolosità. Garanzia.

    Bojan 6,5 (dal 32′ s.t.)  Entra e scuote la Roma con vivacità e due percussioni insidiose, una porta una punizione insidiosa, l’altra un fallo da giallo del già ammonito Biava, ma Bergonzi non vede.

    Marquinho (dal 12′ s.t.)  Sostituisce Pjanic e fa meglio del bosniaco con una buona spinta sulla sinistra e qualche interessante cross.

    Juan 6 La sua partita è fatta di alti e bassi. Sul rigore si fa superare da Klose in velocità ma la disposizione della linea difensiva lo danneggia enormemente. Sul 2-1 di Mauri liscia il colpo di testa e lascia il laziale libero di battere a rete. Nel mezzo una partita di classe e sostanza. E’ miracoloso su Hernanes sventando il quasi certo 3 a 1. Innervosito dai cori razzisti della Curva Nord.

    Pjanic 5,5 Non entra nel vivo del match fin quando si fa male. Non riesce ad incidere anche per la fatica dell’uomo in meno senza però commettere errori marchiani, ma ancora una volta ci si aspetterebbe di più dal suo talento.

    Lobont 5,5 (dal 10′ p.t.) Entra a freddo e non può nulla sul penalty. Per il resto della gara una sola facile parata e il gol della vittoria il quale solo un grande colpo di reni sventerebbe.

    Stekelenburg 5 La sua partita dura 7 minuti. La colpa in realtà è della difesa romanista scriteriata e della bravura di Klose.

    Jose Angel 5 Ennesimo bocciatura per un giocatore ancora oggetto misterioso. Quando prova a spingere sulla fascia arrivato nella zona calda puntualmente si ferma e ricomincia da dietro. In difesa insicurezza costante.

    Heinze 5 L’argentino ci mette la solita grinta, ma sbaglia il passaggio che innesca il rigore ed espulsione. Non è aiutato dalla brutta fase difensiva di Luis Enrique, ma si dimentica di impartire le marcature sul calcio piazzato che decide il match.

    Taddei 5 Non ha la solita brillantezza in entrambe le fasi. Sulla rete di Mauri partecipa colpevolmente alla immobilità della difesa.

    Simplicio 5 Sbaglia il passaggio che innesca il possibile contropiede del 3 a 1 laziale rimediato da Juan. Il resto è una continua ricerca della posizione in mezzo al campo senza grande gamba e fantasia.

    Stefano Mauri © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    PAGELLE LAZIO.

    Reja 6,5 La sua Lazio conferma il trend del campionato fatto di solidità e concretezza. Non esprime un gioco frizzante ma fa sempre le cose giuste con concentrazione e determinazione. Gli episodi aiutano a prendere i tre punti. Così si arriva in Champions.

    Hernanes 7 Prima imbecca Klose che prende il rigore poi lo trasforma con freddezza. In mezzo al campo è il vero regista della Lazio e non smette mai di correre. Solo un grande recupero di Juan gli nega la gioia della doppietta. Fondamentale.

    Klose 7 Con un’unica giocata praticamente segna il Derby in favore della Lazio: la zampata che toglie la palla dalle braccia di Stekelenburg e lo spinge al fallo è da fuoriclasse universale che ha mantenuto l’umiltà e la forma per lottare su ogni palla anche quando di giocabili ne arrivano poche. Decisivo.

    Mauri 7 E’ l’ago della bilancia tattica che per tanto tempo è mancato alla Lazio. Trova un gol in spaccata con il pezzo migliore del suo repertorio: l’inserimento in area. Ritrovato.

    Ledesma 6,5 Fa un grande lavoro oscuro in mediana e pennella la punizione del gol partita dimostrando ancora una volta di avere quantità e qualità.

    Gonzales 6,5 E’ il maratoneta della Lazio. Corre e pressa ma se vede lo spazio prova a infilarsi negli spazi per fare male in zona gol.

    Dias 6,5 Il suo gioco è talvolta irruento, ma il risultato è che nella sua zona non si passa mai.

    Marchetti 6 E’ praticamente inoperoso.

    Matuzalem 6 Dei due mediani è quello che si dovrebbe proporre di più, ma non sempre ha la gamba per sprintare in avanti e dunque preferisce tenere la posizione.

    Garrido 6 Partita di grande ordine per il terzino sinistro che non concede nulla sulla fascia di competenza nonostante spinga molto poco.

    Biava 5,5 Insieme a Dias forma il valico difensivo, ma a differenza del collega commette qualche fallo plateale di troppo e l’arbitro lo grazia dal rosso.

    Scaloni 5,5 Lui il rosso lo prende, ma a poco dalla fine e dopo una partita di grande generosità e concentrazione difensiva.

    HIGHLIGHTS ROMA -LAZIO 1-2

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  • Roma – Lazio 1-2, il derby parla biancoceleste

    Roma – Lazio 1-2, il derby parla biancoceleste

    Un derby anomalo ed emozionante regala la vittoria alla Lazio contro una bella Roma. Decisivo il rigore trasformato da Hernanes dopo 10 minuti seguito dal pareggio di Borini al 16′ e il raddoppio definitivo di Mauri al 59′. La Roma ha giocato 75 minuti in dieci uomini mantenendo sempre la partita in bilico e capitolando soltanto su una giocata in seguito ad un calcio piazzato. I giallorossi comunque hanno manifestato i soliti problemi di disorganizzazione difensiva e scarsa concentrazione nella propria area gettando alle ortiche un grande sacrificio profuso per rimediare all’inferiorità numerica. I biancocelesti invece possono gioire dopo una partita da subito in discesa ma niente affatto facile e giocata con grande ordine e determinazione. Edi Reja può dunque esultare sotto la Nord e godersi il terzo posto in solitaria.

    IL PRIMO TEMPO. Pronti via e la Roma comincia con una discreta intensità e Borini dopo 4′ minuti scappa via a Biava che lo stende, il fallo è fischiato ma il giallo non arriva. Passano soltanto 7 minuti e Heinze sbaglia un appoggio facile in costruzione di gioco innescando il 3 contro 2 per la Lazio, Hernanes lancia Klose che anticipa Stekelenburg in uscita: calcio di rigore e cartellino rosso per l’estremo difensore olandese della Roma. Dagli undici metri Hernanes non perdona: è 1-0. La reazione della Roma è rabbiosa nonostante l’avvio devastante e Scaloni rimedia un giallo pesante. Al 16′ sugli sviluppi di una punizione di Totti, Juan coglie la traversa da posizione defilata e Borini si avventa sulla ribattuta mettendo a segno il gol dell’incredibile pareggio.

    La partita ora è infiammata e le squadre si danno battaglia vera senza risparmiarsi colpi duri. Non c’è una grande qualità di gioco, ma l’alto livello agonistico regala spettacolo con la Roma che pressa alto e la Lazio che insidia in ripartenza. Da una situazione di questo tipo al 31′ nasce una grande occasione per la Lazio con Matuzalem che mette una palla insidiosa in area sulla quale prima Mauri e poi Klose non arrivano di un soffio. Due minuti più tardi la Roma si rende pericolosa sempre su un calcio piazzato sul quale De Rossi non arriva. Al 39′ ancora De Rossi sbaglia un disimpegno che insidia la retroguardia e al 46′ Mauri ha una golosa situazione, ma si spegne nell’area romanista con una simulazione punita col giallo. Il primo tempo finisce con un giusto 1-1.

    Roma Lazio © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    IL SECONDO TEMPO. La seconda frazione di gioco si apre con ritmi più blandi rispetto alla prima anche perchè le squadre hanno speso molte energie. Al 12′ la Roma perde Pjanic per un infortunio muscolare al suo posto entra Marquinho. Due minuti più tardi ci prova Totti con un gran destro ma la palla sfila vicino al palo. Al 16′ arriva il raddoppio di Mauri che sfrutta una punizione di Ledesma dal lato destro per deviare in spaccata la palla e insaccare indisturbato la porta difesa da Lobont. La partita si incattivisce e si susseguono le interruzioni di gioco. Con la Roma votata all’attacco l’erroraccio di Simplicio al 20′ provoca l’ennesimo contropiede subito con Hernanes che si ritrova solo davanti a Lobont, ma Juan compie un vero e proprio miracolo deviando il pallone mentre il fantasista laziale sta ber battere il portiere giallorosso.

    Le squadre sono molto stanche ma la Roma prova generosamente a raddrizzare la partita e la Lazio sfrutta le ripartenze. Dopo qualche folata biancoceleste al 39′ c’è l’occasione più importante per la Roma con Totti che in terzo tempo stacca di testa sul cross di Marquinho, ma la palla esce fuori di qualche centimetro. Due minuti più tardi Scaloni prende il secondo giallo e quindi il rosso per un fallo al limite dell’area sul neoentrato Bojan che appare molto vivace. Con la parità numerica la Roma tenta l’assalto finale e ancora Bojan scappa via al già ammonito Biava che lo stende fuori area ma Bergonzi ammonisce per simulazione l’attaccante spagnolo. Nei rimanenti quattro minuti di recupero non ci sono le forze tra i giallorossi per essere più di tanto pericolosi. La Lazio vince per 2-1.

  • Italia – Usa 0-1, le pagelle. Sentenza Dempsey, piace Borini

    Italia – Usa 0-1, le pagelle. Sentenza Dempsey, piace Borini

    Nell’Italia scesa in campo ieri sera a Genova si salva poco o niente. Da dimenticare la prima frazione di gioco, da apprezzare la generosità mostrata nel finale, grazie sopratutto alla verve del neo entrato Borini.

    Ottima prestazione degli Usa guidati da Klinsmann, che c’entrano l’impresa storica di battere per la prima volta la Nazionale italiana. Dempsey si conferma autentico trascinatore della formazione statunitense.

    Dopo il match di ieri il tecnico tedesco può sorridere ed essere fiducioso circa la qualificazione al Mondiale in Brasile fra due anni.

     

    PAGELLE ITALIA USA 0-1

    ITALIA
    Ogbonna 6,5
    : il giovane difensore del Torino mostra di possedere una personalità importante. Nel primo tempo gioca al fianco del bianconero Barzagli (6,5) senza commettere errori. Nella ripresa l’entrato in campo di Chiellini (6) gli consegna la fascia sinistra, di cui ne diventa padrone. Concentrazione mentale e fisicità non comuni per un ragazzo dell’età di Ogbonna, se si considera che ha soltanto 23 anni.

    Marchisio 5: deludente la prestazione del centrocampista juventino, schierato sul settore di centro-sinistra con al fianco il suo compagno di squadra Pirlo (5,5). La formazione sperimentale di Prandelli non deve servire come attenuante e in vista dell’Europeo ci si attende qualcosa di più dal Principino bianconero.

    fabio borini | © Claudio Villa/Getty Images

    Thiago Motta 4,5: il regista del Psg gioca in un ruolo non suo e si vede. Il guizzo in avvio di gara resterà un episodio isolato, tanto che il ct azzurro decide per la sua sostituzione alla fine del primo tempo. Nonostante Prandelli abbia indicato Cossu e Diamanti come possibili outsider nel ruolo di trequartista, fin qui all’Italia degli ultimi anni è mancato un leader in quella zona di campo. Utopia vedere Totti in Polonia e Ucraina?

    Giovinco 5,5: la “Formica atomica” non riesce ad incidere più di tanto sul match. Quando accelera sembra in grado di mettere in grossa difficoltà la difesa statuaria degli Usa, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. L’attaccante del Parma forse non è ancora pronto a disputare un Europeo da protagonista. I tifosi della Nazionale auspicano i rientri di Giuseppe Rossi e Antonio Cassano.

    Borini 6,5: esordio molto positivo per l’attaccante della Roma, a cui Prandelli concede l’ultima mezzora di gioco. Non è un caso che dopo il suo ingresso per uno spento Matri (5), la partita dell’Italia subisca una brusca sferzata. Solo la sfortuna e il portiere statunitense Howard impediscono al giallorosso di timbrare con un gol la sua prima presenza in azzurro. A fine partita incassa i complimenti del commissario tecnico. L’ex giocatore del Chelsea sta bruciando le tappe, e ad oggi non sarebbe una follia immaginare il numero 31 giallorosso nella comitiva che partirà fra 100 giorni in Polonia.

     

    USA
    Dempsey 7:  man of the match dell’amichevole vinta dalla Nazionale a stelle e strisce contro l’Italia. Il centrocampista del Fulham segna il gol che decide l’incontro al 10′ del secondo tempo. L’esperienza maturata in Premier League lo ha trasformato in un leader carismatico che catalizza tutte le azioni offensive dei propri compagni. Insieme a Bradley (6,5), il figlio dell’ex commissario tecnico, giganteggia a centrocampo.

    Altidore 6,5: più che un calciatore sembra un giocatore da Superbowl. Migrato in Olanda dove sta facendo le fortune dell’AZ, l’attaccante classe ’89 si è reso protagonista di un’ottima prestazione, condita dall’assist sui piedi di Dempsey per l’1-0 finale.

    Klinsmann 7: bella rivincita per l’ex ct della Germania, che nel 2006 fu costretto ad arrendersi in semifinale proprio contro l’Italia di Marcello Lippi. Nella conferenza stampa della vigilia aveva annunciato l’intenzione di giocare una partita offensiva, ma ciò che più ha stupito gli addetti ai lavori è stata la solidità difensiva mostrata dai suoi uomini. Il tedesco si augura di ritrovare gli azzurri nella rassegna iridata che si disputerà fra 2 anni in Brasile.

    Tabellino Italia Usa 0-1 
    Italia (4-3-1-2): Buffon 6, Maggio 6 (27′ s.t. Abate 6), Barzagli 6,5, Ogbonna 6,5, Criscito 5 (1′ s.t. Chiellini 6), Pirlo 5,5, Marchisio 5 (27′ s.t. De Rossi 5,5), Nocerino 5 (1′ s.t. Montolivo 5,5), Thiago Motta 4,5 (13′ s.t. Borini 6,5), Giovinco 5,5, Matri 5 (13′ s.t. Pazzini 5,5).
    Panchina: De Sanctis, Sirigu, Viviano, Bonucci, Astori, Balzaretti. Allenatore: Prandelli 5
    Usa (4-2-3-1):  Howard 6,5, Boccanegra 6,5, Cherundolo 6,5, Goodson 6, Johnson 6,5, (31′ s.t. Spector 6), Edu 6, Bradley 6,5, Williams 6, Dempsey 7 (48′ s.t. Buddle s.v.), Shea 6,5 (28′ s.t. Kljestan 6), Altidore 6,5 (34′ s.t. Boyd s.v.).
    Panchina: Guzan, Rimando, Cameron, Parkhurst. Allenatore: Klinsmann 7

    HIGHLIGHTS ITALIA USA 0-1
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  • Italia – Usa 0-1, Klinsmann sorprende gli azzurri

    Italia – Usa 0-1, Klinsmann sorprende gli azzurri

    L’amichevole tra Italia Usa termina con il successo storico degli americani guidati da Klinsman. Per la prima volta nella loro storia la Nazionale a stelle e strisce ha battuto la squadra azzurra.

    L’eroe della serata è stato il centrocampista Dempsey, autore del gol vittoria al 10′ del secondo tempo. Inutile il forcing finale degli uomini di Prandelli. Una reazione tardiva quella degli azzurri, apparsi lenti e privi del minimo sindacale di cattiveria agonistica richiesto da un’amichevole come quella di stasera.

    Tra le poche note positive si segnala la prestazione di Ogbonna e l’impatto di Borini sul match, al suo esordio con la maglia della nazionale. Delude la coppia d’attacco composta da Giovinco e Matri.

    clint dempsey | © Valerio Pennicino/Getty Images

    PRIMO TEMPO SOPORIFERO – Durante i primi 45′ minuti di gioco a Genova regna la noia, con gloriose canzoni del passato che risuonano più attuali che mai. La posizione di Thiago Motta inizialmente crea qualche grattacapo alla retroguardia statunitense, ma il centrocampista del Paris Saint Germain ben presto cade nell’anonimato del match.

    Meglio di lui non fa l’attaccante della Juventus Matri. L’ex cagliaritano non riesce mai a trovare giocate convincenti insieme alla “Formica atomica”, e anche la sua prova nel complesso è da ritenersi negativa. Gli Usa assolvono bene il compito difensivo, merito sopratutto del proprio allenatore, in passato schernito dai colleghi per via del suo gioco decisamente sbilanciato all’attacco.

    IL GOL VITTORIA – Il gol che decide l’incontro arriva poco dopo l’inizio della ripresa. Dalla sinistra Johnson crossa al centro per Altidore, e l’attaccante dell’AZ è bravo a servire all’indietro Dempsey che di destro incrocia dalla parte opposta di Buffon. Per il calciatore del Fulham si tratta del 25° gol con la maglia della Nazionale in 83 presenze, una media reti importante per un centrocampista.

    GENEROSITÀ NON PREMIATA – Prandelli rivolta come un calzino l’undici azzurro in campo e decide di varare al 13′ minuto del secondo tempo il tridente d’attacco. Borini va a sostituire un deludente Thiago Motta, mentre l’interista Pazzini prende il posto di un evanescente Matri. L’attaccante giallorosso si rende in più di un’occasione pericoloso difronte ai pali difesi da Howard, senza riuscire però a spezzare l’incantesimo della porta americana. Nel finale gli assalti della Nazionale italiana si fanno ancora più impegnativi per la difesa Usa che si compatta in maniera brillante. Klinsmann può sorridere, dopo la semifinale di Berlino 2006 è lui ad esultare mentre per Prandelli scatta un campanello d’allarme piuttosto inquietante qualora gente come Cassano, Giuseppe Rossi, Cassano mancasse agli Europei di Ucraina e Polonia fra 6 mesi.

  • Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Fabio Borini sta attraversando un momento straordinario che lo ha portato alla convocazione nella Nazionale maggiore del c.t. Prandelli per l’amichevole contro gli Stati Uniti di stasera. Il palcoscenico internazionale non è una novità per il ragazzo bolognese che può vantare già 31 presenze con 7 reti nelle Nazionali minori.

    Importanti anche le due esperienze inglesi, soprattutto quella prestigiosa nella squadra riserve del Chelsea di cui è stato capocannoniere nel 2008-2009 conquistandosi convocazioni e 4 presenze con la squadra dei grandi alla corte di Carlo Ancelotti. Anche il prestito allo Swansea City nella Serie B inglese ha portato gloria all’attaccante classe 1991, in una stagione trionfante con promozione in Premier League da vero protagonista e 6 importanti e decisivi gol messi a segno.

    LA CONVOCAZIONE DI PRANDELLI – Sulla nuova esperienza in Nazionale le sensazioni di Borini sono molto positive e ha riferito di sentire molta fiducia da parte dell’ambiente. Inoltre il romanista ha dichiarato di aver sentito subito il sostegno dei compagni e di un gruppo di grandi campioni. “Io sono il più giovane – ha dichiarato al Corriere dello Sport –, e questo è un passo avanti per me e per l’Italia. Il primo giorno è stato tutto un po’ strano, ho dormito con l’Under 21 e poi la mattina dopo sono arrivato qua, comunque sono molto contento”.

    Fabio Borini © Claudio Villa/Getty Images

    L’ATTACCANTE MODERNO – E non stupisce che a soli 20 anni Borini sia approdato in Azzurro, cosa che come sottolinea l’agente Marco De Marchi “non è da tutti”. Difficile comunque paragonare l’eccellente stagione a livello personale con la finora deludente esperienza della Roma nel campionato in corso. Sei reti importanti in Serie A più una in Coppa Italia a fronte di una squadra che stenta a decollare ed è costantemente al centro di beghe tattiche e di spogliatoio. La cosa certa è che con qualsiasi modulo si scenda in campo la presenza di Borini è sempre gradita anche e soprattutto da parte del tecnico giallorosso Luis Enrique che lo sta lanciando da titolare fisso. Quello che stupisce infatti è la voglia che il calciatore mette in campo, i chilometri percorsi durante ogni match e l’intensità della concentrazione e del sacrificio. Borini è il prototipo dell’attaccante moderno cinico sotto porta, fisicamente eccellente e disponibile a correre per i compagni oltre che diligente tatticamente.

    BORINI E LUIS ENRIQUE – E tra il tecnico e Borini c’è grande feeling al punto che l’attaccante ha riconosciuto a Luis Enrique i meriti della sua convocazione che “sono sicuramente molti”. E lo ha ringraziato per avergli dato fiducia soprattutto dopo l’infortunio che per tanto tempo lo aveva bloccato, ma anche per il modo in cui lo fa giocare che esalta le sue qualità. Sul codice deontologico di squadra che ha tenuto fuori De Rossi dal delicato match perso malamente contro l’Atalanta Borini si trova perfettamnte d’accordo con l’allenatore spagnolo che ha definito “davvero inflessibile”. “Le regole le ha dettate lui prima che io arrivassi e le fa rispettare,- ha continuato l’ex del Parma – anche perché è una persona di grande carattere e carisma”.

    SUL CASO DE ROSSI – Borini è poi tornato sul caso che in questi giorni sta monopolizzando i media romani e nazionali affermando che “è successo quello che ha raccontato lui. A me non potrebbe accadere ma solo perché io arrivo sempre venti minuti in anticipo. È una questione di abitudine”. Insomma nella bagarre del momento nero della Roma l’unica nota positiva è l’attaccante da oggi anche della Nazionale anche considerando che nelle ultime gare giallorosse i suoi voti sono stati sempre sopra la sufficiente o quantomeno sufficienti al contrario della stragrande maggioranza dei suoi compagni di squadra. Non sarà certo una soluzione alla crisi romanista, ma il dato è emblematico, infatti molte volte nel calcio prima di moduli e tecnica contano le motivazioni.

  • Italia, i convocati di Prandelli per gli Usa. Novità Borini

    Italia, i convocati di Prandelli per gli Usa. Novità Borini

    Il ct Cesare Prandelli ha diramato la lista dei 23 convocati per l’amichevole Italia Usa in programma mercoledì 29 febbraio allo stadio Luigi Ferraris di Genova. Confermata l’esclusione di Balotelli, giudicato troppo nervoso dal commissario tecnico degli azzurri. In attacco spunta la novità Borini, andato in gol anche nell’ultima partita della Roma nella sfortunata trasferta contro l’Atalanta. Torna tra i convocati il difensore del Torino Ogbonna. A centrocampo si registra la presenza di Thiago Motta, mentre il nome di Viviano figura tra i quattro portieri convocati.

    Niente da fare per Totò Di Natale, la cui presenza era stata annunciata le scorse settimane dallo stesso Prandelli, ma l’infortunio occorso di recente all’attaccante bianconero ha pesato in maniera decisiva. Sorprende i più scettici la presenza dell’interista Pazzini. Nonostante in Russia il campionato sia ancora fermo, Criscito è stato regolarmente convocato per l’amichevole contro gli Stati Uniti. In difesa spicca il blocco bianconero costituito da Buffon, Chiellini, Barzagli e Bonucci.

    fabio borini | © Paolo Bruno/Getty Images

    In una recente intervista rilasciata alla Rai, il ct dell’Italia ha fatto intendere che la strada verso l’Europeo 2012 potrebbe non essere percorsa da Mario Balotelli. L’attaccante del City, in rete nel 3-0 della squadra di Mancini contro il Blackburn nell’ultimo incontro di Premier League, preoccupa per via di un carattere considerato difficile da gestire all’interno di una manifestazione così importante che mette sotto pressione anche i più grandi calciatori. Mino Raiola, procuratore di Supermario, ha difeso il proprio assistito invitando Prandelli a parlare in prima persona con il calciatore, evitando così di esternare tali dichiarazioni attraverso i media.

    La lista dei 23 convocati
    Portieri
    : Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Viviano (Palermo), Sirigu (Paris Saint Germain).
    Difensori: Chiellini (Juventus), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Astori (Cagliari), Ogbonna (Torino), Abate (Milan), Maggio (Napoli), Balzaretti (Palermo), Criscito (Zenit San Pietroburgo).
    Centrocampisti: De Rossi (Roma), Montolivo (Fiorentina), Marchisio (Juventus), Pirlo (Juventus), Nocerino (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain).
    Attaccanti: Borini (Roma), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Pazzini (Inter).

     

     

  • Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Una Atalanta in formato europeo calpesta una Roma piccola piccola all’Atleti Azzurri d’Italia con tripletta di Denis più Marilungo e Borini per la Roma. Per i giallorossi l’ennesimo pomeriggio di pura follia nel quale non ci sono aspetti positivi, ma solo errori marchiani in campo e fuori.

    Si comincia dal pre-partita quando Daniele De Rossi appare in tribuna: scelta tecnica da parte di Luis Enrique, poi si mormora provvedimento disciplinare, alla fine l’allenatore mischia le carte nelle interviste post-partita ed emerge un quadro confuso che non risolve nulla. Ha chiarito la situazione solo Franco Baldini, ai microfini di Mediaset Premium a match concluso, dicendo con nettezza che l’esclusione è dovuta ad un lieve ritardo di De Rossi nelle riunione tecnica prima della partita e che la società ha avallato la scelta del mister. Sta di fatto che l’assenza del numero 16 pesa enormemente in una squadra, la Roma, che sembra totalmente priva di personalità e di freschezza fisica e mentale. Il classico possesso palla enriquiano è inesistente, la difesa un panetto di burro e la grinta fuori dal dizionario giallorosso.

    Questa Roma sbiadita e flaccida impatta contro la solita splendida Atalanta che ha voglia di correre e di dimostrare, che lotta su ogni palla e che morde le caviglie all’avversario senza perdere lucidità e manifestando un invidiabile tasso tecnico nei suoi uomini. German Denis su tutti squarcia la diga di carta romanista con giocate di grande velocità e intelligenza e soprattutto con una freddezza sotto porta da rapace di alto livello. Ma i bergamaschi non sono solo l’argentino, sono squadra compatta e organizzata, specchio del carattere combattivo di mister Colantuono.

    German Denis © Marco Luzzani/Getty Images

    PRIMO TEMPO – Pronti via e dopo 3 minuti Marilungo sfrutta la prateria della retroguardia giallorossa e senza trovare opposizione da parte di Rosi e Juan si presenta davanti a Stekelenburg il quale fa un miracolo deviando il tiro dell’atalantino sulla parte interna del palo. La Roma è nel caos totale e al 10′ arriva il vantaggio orobico con Marilungo che copia e incolla l’azione precedente ma stavolta buca il portiere romanista. L’Atalanta è completamente padrona della partita con la Roma che tiene un pò più la palla, ma il risultato sono soltanto due tiri sbilenchi di Marquinho. Così i ragazzi di Colantuono possono fare il gioco di contropiede che amano e infatti Denis raddoppia al minuto 19 dopo un bel triangolo con Maxi Moralez nella difesa di sale romanista.

    L’Atalanta si difende in modo perfetto e dà l’impressione di poter segnare su ogni palla persa dai romanisti che girano la palla in modo troppo lento e scontato. Al 36′, però, una Roma in lieve risalita accorcia le distanze con un tiro centrale di Borini sul quale Consigli fa una papera clamorosa. La prima frazione di gioco si conclude con la Roma gettata in un forcing disordianato, ma vivace. Maxi Moralez al 48′ rischia per una gomitata su Rosi, ma Romeo lo grazia col giallo per proteste.

    SECONDO TEMPO – La reazione d’orgoglio di fine primo tempo della Roma svanisce nel secondo dopo soli 2 minuti quando Heinze sbaglia su Marilungo concedendo l’ennesimo contropiede, concluso poi con l’assist per Denis che insacca da due passi: è 3-1 ed  è la fine virtuale del match. I giallorossi sbagliano ogni giocata e si fanno divorare dal nervosismo: Osvaldo al 9′ sgambetta Cigarini a palla lontana e si prende il cartellino rosso da parte dell’arbitro che ammonisce anche l’atalantino per un buffetto di reazione, usando probabilmente due pesi e due misure.

    Sta di fatto che l’Atalanta sta divorando la Roma sotto ogni profilo e la prospettiva per i giallorossi non è rosea. Infatti la Roma stanca e nevrotica subisce il quarto gol ad opera del mattatore Denis che al 21′ sfrutta uno svarione di Cassetti e dopo 30 metri palla al piede supera Stekelenburg con un dolce scavetto. I ragazzi di Luis Enrique sono ormai completamente inermi e menano calci di frustrazione. La ciliegina, si fa per dire, è l’espulsione di Cassetti al 37′ per offese al guardalinee, forse un pochino troppo permaloso in una partita dall’esito ormai certo e già dai nervi tesi. L’Atalanta vince 4-1.

  • Italia Under 21, Ferrara dimentica El Shaarawy

    Italia Under 21, Ferrara dimentica El Shaarawy

    Prandelli e Ferrara hanno dato in qualche modo nuova linfa alla maglia azzurra dimostrando che attraverso le idee e una serie progettualità anche il tanto bistrattato calcio italiano può ancora dire la sua. L’Italia maggiore messo finalmente in naftalina il ricordo del 2006 ha conquistato una convincente qualificazione all’Europeo di Polonia ed Ucraina rivitalizzando giocatori fuori dal giro come Cassano e Balotelli. Il compito di Ciro Ferrara per certi versi è stato ancora più difficile perché nei nostri campionati è sempre più difficile trovare posto con continuità per i giovani venendo sempre scavalcati da veterani in nome di un non del tutto comprensibile concetto di esperienza. L’ex tecnico della Juventus ha invece dimostrato di aver una sua identità di gioco, il coraggio di pescare anche nella serie cadetta non guardando la squadra di appartenenze ma prediligendo giocatori rodati e con tante partite nelle gambe.

    Stephan EL Shaarawy | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    I risultati ottenuti li mettono al riparo, almeno per il momento, dalle critiche anche se scorgendo la lista dei 20 convocati per l’amichevole Italia Under 21 contro la Francia salta subito all’occhio l’assenza del piccolo faraone El Shaarawy, dapprima fuori dal giro perché poco utilizzato mentre adesso che anche Allegri si è convinto resta ancora a guardare i compagni. Fanno parte della truppa azzurra invece Fabio Borini finito sotto la lente di ingrandimento della Nazionale maggiore di Prandelli, il piccolo funambolo Lorenzo Insigne e i veterani Gabbiadini, Paloschi e Destro. Insieme ad El Shaarawy restano a guardare Ciro Immobile e Antonino Ragusa.

    Elenco convocati Italia Under 21 per l’amichevole contro la Francia
    Portieri – Bardi (Livorno), Colombi (Juve Stabia), Pinsoglio (Vicenza).
    Difensori – Antei (Grosseto), Caldirola (Brescia), Capuano (Pescara), Crescenzi (Bari), Donati (Padova), Faraoni (Inter), Santon (Newcastle).
    Centrocampisti – Crimi (Grosseto), Florenzi (Crotone), Rossi Fausto (Brescia), Saponara (Empoli), Verratti (Pescara).
    Attaccanti – Borini (Roma), Destro (Siena), Gabbiadini (Atalanta), Insigne (Pescara), Paloschi (Chievo).