Tag: Ezequiel Schelotto

  • Parma-Genoa, Schelotto risponde a Cofie

    Parma-Genoa, Schelotto risponde a Cofie

    Parma-Genoa, 17esimo risultato utile per il Parma, che nel lunch-match di quest’oggi non è però riuscito ad andare oltre il pareggio, contro un Genoa rimaneggiato, ma sempre ordinato.

    Donadoni, pensa a dosare le energie in vista dei prossimi impegni, cinque partite in due settimane di cui tre trasferte consecutive, Juventus, Lazio ed il recupero con la Roma, più la gara con il Napoli in casa e schiera una formazione puntando più sul fisico che non sulla velocità, per poi inserire a partita in corso giocatori più veloci e più tecnicamente dotati per provare ad aumentare il ritmo della gara, riuscendo in questo modo, nell’ arco dei novanta minuti a mantenere sempre un certo equilibrio.
    Di contro, Gasperini ha fatto partire il Genoa più coperto che si è trovato a suo agio con i ritmi bassi imposti dal Parma, portandosi in vantaggio per primo con Cofie che sblocca il risultato su un assist perfetto di Konatè e si è fatto recuperare sull’ unica svista difensiva della partita, su calcio da fermo, Schelotto risolve una mischia e mette alle spalle di Perin.

    L' esultanza di Schelotto| foto Twitter \ Il Pallonaro
    L’ esultanza di Schelotto| foto Twitter \ Il Pallonaro

    IL TABELLINO:

    Parma (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Acquah, Parolo, Munari (69° Obi); Schelotto (69° Biabiany), Amauri, Cassano (82° Palladino).
    A disp.: Bajza, Pavarini, Rossini, Felipe, Molinaro, Jankovic, Nyantakyi, Sall, Cerri.
    All.: Donadoni

    Genoa (3-4-3): Perin; De Maio, Burdisso, Marchese; Motta, Cofie, Matuzalem (15° Bertolacci), Antonelli; Konatè (61° Feftatzidis), Calaiò, De Ceglie (80° Gilardino).
    A disp.: Bizzarri, Albertoni, Gamberini, Portanova, Centurion, Cabral, Sculli.
    All.: Gasperini

    Arbitro: Tommasi

    Marcatori: 21° Cofie (G), 31° Schelotto (P)

    Ammoniti: Munari (P), Konate, Burdisso e De Maio (G)

    PAGELLE:

    Parma: Mirante 6, Cassani 5.5, Paletta 6.5, Lucarelli 6, Gobbi 6, Acquah 6.5, Munari 5.5 (69° Obi 6), Parolo 6, Schelotto 6.5 (69° Biabiany 6), Amauri 5.5, Cassano 5.5 (82° Palladino s.v.)

    Genoa: Perin 7, De Maio 6.5, Burdisso 6, Marchese 6, Motta 6.5, Cofie 6.5, Matuzalem s.v. (15° Bertolacci 6, Antonelli 5.5, Konatè 6 (61° Fetfatzidis 6), Calaiò 5.5, De Ceglie 5.5 (80° Gilardino s.v.)

     

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 28 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 28 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, consigli fantacalcio per la 28esima giornata di Serie A che si preannuncia per la conquista del terzo posto quasi decisiva per alcune squadre in primis l’Inter che nel posticipo del lunedì avrà di fronte il Bologna e la Lazio che, sempre di lunedì, se la vedrà all’Olimpico con la Fiorentina. Il Milan proverà a mettere un punto esclamativo per il terzo posto ma troverà un Genoa desideroso di trovare punti salvezza con il Napoli che deve iniziare a guardarsi indietro ed andrà al Bentegodi di Verona contro il Chievo in un match sempre ostico per i partenopei. La capolista Juventus affronterà in casa il Catania in un match delicato soprattutto per quello che è successo all’andata con le tante polemiche ed il gol non dato ai siciliani.

    Claudio Marchisio ©Ian MacNicol/AFP/Getty Images
    Claudio Marchisio ©Ian MacNicol/AFP/Getty Images

    Consigli Fantacalcio giornata 28 guida alla formazione

    Genoa-Milan venerdì ore 20:45
    Match dai bonus assicurati, lasciamo a riposo le rispettive difese ed inseriamo i reparti offensivi con in primis Mario Balotelli, El Shaarawi e Kevin Prince Boateng. Nel Genoa spazio ad Antonelli, Marco Borriello e Bertolacci.

    Udinese-Roma sabato ore 20:45                            
    Anche qui bonus a go go, spazio a tutti i giocatori offensivi delle due squadre presenti nelle vostre rose senza dimenticare Ivan Piris, Federico Balzaretti e Dusan Basta.

    Atalanta-Pescara  domenica ore 12:30
    Colantuono vuole chiudere una volte per tutte il discorso salvezza e quindi prevediamo una vittoria dei padroni di casa contro un Pescara sempre più alla deriva. Inseriamo Denis, Bonaventura, Livaja e Giorgi mentre fra gli ospiti spazio ai soli Weiss e D’Agostino.

    Cagliari-Sampdoria domenica ore 15:00
    Partita come al solito surreale allo stadio “Is Arenas” che sarà rigorosamente a porte chiuse e dove consigliamo di inserire Sau, Cossu e Ibarbo fra gli padroni di casa ma non tralasciamo Icardi, Estigarribia e Obiang fra i blucerchiati.

    Chievo-Napoli ore 15:00
    Partita storicamente delicatissima per i partenopei che devono seriamente iniziare a preoccuparsi della rimonta rossonera in ottica secondo posto. Dentro i soliti Hamsik e Cavani con l’aggiunta di Maggio e Inler. Fra i padroni di casa spazio a Paloschi e Thereau

    Juventus-Catania ore 15:00
    Padroni di casa bianconeri decisi a far dimenticare la gara d’andata vinta al “Massimino” di misura dopo il gol non dato al Catania. Spazio a Vucinic, Giovinco, Lichsteiner e Marchisio che hanno riposato in Champions mentre nel Catania inseriamo solamente il tridente offensivo con l’aggiunta di Lodi e Marchese.

    Palermo-Siena  ore 15:00
    Prevediamo una vittoria dei rosanero e quindi inseriamo Miccoli, Ilicic, Formica e Boselli mentre nel Siena spazio ai soliti Rosina ed Emeghara.

    Parma-Torino  ore 15:00
    Partita che dovrebbe regalare pochi bonus e quindi spazio alle rispettive difese con annessi portieri ma non dimentichiamoci comunque di Cerci, Bianchi, Sansone e Biabiany.

    Inter-Bologna lunedì ore 20:45
    Partita chiave per i nerazzurri che devono sfruttare un turno apparentemente facile contro il Bologna. Prevediamo dei bonus e quindi spazio ai rispettivi reparti offensivi con l’aggiunta di Schelotto e Morleo.

    Lazio-Fiorentina  ore 20:45
    Importantissima sfida Champions all’Olimpico di Roma, molto probabilmente decisiva per i viola che dovrebbero abbandonare qualsiasi sogno terzo posto qualora dovesse arrivare una sconfitta. Prevediamo tanti bonus e quindi spazio a tutti i giocatori offensivi presenti nelle vostre rose oltre a Pereirinha e Manuel Pasqual.

     

  • Milan sprecone, l’Inter raggiunge il pari con Schelotto

    Milan sprecone, l’Inter raggiunge il pari con Schelotto

    Termina 1-1 il derby Inter-Milan, valido per la 26 giornata del campionato di Serie A. Primo tempo di marca rossonera, con El Shaarawy che su assist di Boateng porta in vantaggio i suoi al 21′ minuto. La squadra di Allegri ha la possibilità di trovare il raddoppio subito con Balotelli, ma Handanovic con un grande intervento nega la gioia del gol all’ex attaccante nerazzurro. Ancora Balotelli ha tra i piedi la palla del 2-0, ma sul cross di De Sciglio dalla sinistra la sua conclusione è troppo centrale e facile per il portiere avversario. Nella ripresa il Milan cala ed esce fuori l’Inter, che trova il pari al 71′ grazie al neo entrato Schelotto, che di testa beffa Mexes segnando il suo primo gol con la maglia della Beneamata. Nel finale entrambe le squadre badano più a non perdere che a vincere, con il risultato che si chiude così sull’1-1 finale. Il Milan conserva un punto di vantaggio sull’Inter, e sale provvisoriamente al terzo posto solitario in attesa del match Lazio-Pescara di stasera.

    Inter-Milan 1-1, l’eterna legge del calcio

    Schelotto al suo primo gol con la maglia dell'Inter | ©Claudio Villa/Getty Images
    Schelotto al suo primo gol con la maglia dell’Inter | ©Claudio Villa/Getty Images

    L’abbiamo imparata fin da piccoli, e forse è l’unica legge a resistere a tutto e tutti, comprese le bizze dei nostri politici. Stiamo parlando dell’implacabile legge del calcio, quella che si esplica quando una formazione sbaglia l’impossibile e quella avversaria puntualmente la punisce. E’ successo anche ieri a San Siro, con il Milan in versione Babbo Natale, sopratutto nella figura di Mario Balotelli, anche se sarebbe riduttivo incentrarsi sull’ex Citizen e non sulla prestazione di Handanovic, che del suo comunque ci ha messo.

    E’ giusto il pareggio? A conti fatti sì, perché è normale che i tanti errori sotto porta non rappresentino una mera statistica, bensì una colpa, dietro la quale è inutile nascondersi. Stramaccioni è stato bravo a ricompattare il suo undici nella ripresa, arginando la corsia di sinistra del Milan che nel corso dei primi 45′ aveva messo in croce la coppia Guarin-Nagatomo, con il colombiano schierato nell’inedito  ruolo di esterno destro. Ci stavamo chiedendo perché il tecnico nerazzurro non avesse impiegato Schelotto dall’inizio. Appunto.

    Le pagelle

    Handanovic 7,5: forse soltanto il Julio Cesar di qualche anno fa poteva competere con questo Handanovic. Investimento che alla lunga sta dando i suoi frutti quello dell’ex guardiano di Udine. Se l’Inter ha strappato un punto ieri sera, molti meriti vanno attribuiti a lui.
    Montolivo 7: sempre più leader del centrocampo rossonero. Gestisce palla, presente in difesa, Montolivo anche dopo i complimenti pubblici di Berlusconi può aspirare al ruolo che un tempo fu di un certo Andrea Pirlo.
    Boateng 7: dimenticatevi il Boateng spaesato della prima parte di campionato. Il numero 10 del Milan sembra definitivamente tornato. Suo l’assist per il vantaggio iniziale, e suo il merito di aver fatto impazzire gran parte della retroguardia nerazzurra.
    Schelotto 6,5: entra e segna il gol che regala ai suoi compagni di squadra un pari insperato dopo i primi 45′. Segnare il primo gol con la maglia dell’Inter nel derby è qualcosa che non si dimentica facilmente.
    Balotelli 6: più in ombra rispetto alle prime gare, ma può recriminare per aver incontrato sulla propria strada un fantastico Handanovic.
    Guarin 4: di gran lunga il peggiore in campo ieri sera. Nonostante un discreto avvio, viene ridicolizzato da De Sciglio per tutto il primo tempo. E abbiamo detto De Sciglio, non Roberto Carlos o Bale.

    Il tabellino

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 7,5, Zanetti 6, Juan Jesus 5,5, Ranocchia 5,5, Nagatomo 5 (32′ st Chivu sv), Gargano 5, Cambiasso 5 (22′ st Schelotto 6,5), Alvarez 6 (29′ st Kuzmanovic sv), Guarin 4, Cassano 6, Palacio 5. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-3): Abbiati 6,5, Abate 6, Zapata 6, Mexes 5,5, De Sciglio 7, Muntari 6,5 (45′ st Ambrosini sv), Montolivo 7, Nocerino 6,5, Boateng 7 (36′ st Niang sv), Balotelli 6, El Shaarawy 6,5 (42′ st Bojan sv). Allenatore: Allegri

    Il video

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  • Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    L’Inter affonda contro il fanalino di coda Siena con un sonoro 3-1. La caduta stavolta fa davvero male, perché mette in evidenza tutti i limiti di una rosa assolutamente poco competitiva e di un allenatore che forse non è più così sicuro di allenare per molto l’Inter. Si è a lungo parlato di assenza di qualità in mezzo al campo, ma come è stato visibile oggi, nonostante i nuovi innesti in mediana, è mancata l’intensità di gioco, la velocità di esecuzione e ancora una volta la solidità difensiva. Schelotto ha fatto la sua comparsa sulla fascia solo per un tempo, mentre Kuzmanovic e Kovacevic non hanno assolutamente giocato come ci si aspettava. Il Siena di Iachini invece ha brillato di luce propria, sapendo sfruttare le ripartenze in velocità e le praterie lasciate sulle fasce dai nerazzurri, colpendo con Sestu e il rookie Emeghara che ha impressionato positivamente tutti i tifosi della Robur. L’Inter deve interrogarsi. Terzo posto a tre punti e rischio aggancio del Milan in serata. Una cosa è certa: non basterà il rientro di Milito per tappare tutte le falle della gestione Branca Moratti Stramaccioni.

    LA PARTITA

    Novità alla lettura delle formazioni, con entrambi i tecnici che usufruiscono dei nuovi arrivati dal mercato di gennaio: Stramaccioni lascia in panchina Kovacic ma schiera dal primo minuto, Schelotto e Kuzmanovic, (preferito a Gargano) mentre Iachini inserisce subito Della Rocca in mediana e Emeghara davanti al posto di Bogdani.

    La partita è una girandola di emozioni continue, regalando gol a grappoli nella prima frazione di gioco. I nerazzurri nei primi minuti devono scontrarsi contro una buona organizzazione difensiva del Siena, per essere colpiti nel momento migliore. Sono proprio i padroni di casa al 21’ a trovare il gol del vantaggio con una splendida azione di contropiede, nata da una percussione devastante di Rubin a sinistra a servire l’assist vincente a Emeghara che deve solo appoggiare in rete da due passi. La partita è caldissima e solo un minuto dopo è l’Inter a trovare la rete del pari con cross da sinistra di Cassano che viene quasi deviato da Nagatomo beffando Pegolo e finendo in rete. Non bastasse al 25’ è ancora il Siena a passare in vantaggio con una rete da cineteca di Sestu che calcia a giro, sorprendendo Handanovic un po’ troppo fuori dai pali, per la rete del 2 a 1. L’Inter ci prova ma senza riuscire a trovare la rete de pari, anzi soffrendo più del previsto sulla corsia presieduta da Schelotto, dove Rubin e Sestu a turno trovano intere praterie.

    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images
    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images

    È proprio Schelotto ad uscire nella ripresa lasciando spazio a Kovacic con la difesa che passa a quattro con l’arretramento di Nagatomo in difesa. Non cambia il copione con il Siena che continua a spingere e addirittura al 10’ trova un rigore a proprio favore con Chivu che stende in area Emeghara, concedendo ai padroni di casa il penalty e la superiorità numerica con un rosso diretto. Rosina dagli undici metri non perdona: Siena avanti 3 a 1. Inter in totale confusione. Ci prova Cassano senza fortuna, colpendo la traversa dopo una splendida percussione di Guarin. Sempre meno spazi per la squadra nerazzurra con l’uomo in meno e poche idee in campo. È spaventosamente palese come la manovra nerazzurra sia lentissima e prevedibile. Il match termina sul punteggio di 3 a 1, con Stramaccioni che ne avrà molte da dire in conferenza stampa.

    PAGELLE SIENA INTER

    Emeghara 7 Il giovane attaccante ultimo arrivato dal mercato di gennaio impressiona tutti. Segnando la rete del vantaggio e conquistandosi il rigore del 3 a 1.

    Sestu 7,5 Fa impazzire tutta la difesa nerazzurra, realizzando un gol bellissimo, complice anche un posizionamento errato di Handanovic.

    Rubin 6,5 Sulla sua corsia macina km, trovando anche l’assist per il primo gol di Emeghara.

    Schelotto 4,5 Assolutamente inconsistente. Davanti non si vede, dietro non esiste proprio. Bocciatura completa.

    Chivu 5 Svolge il suo compito bene fino a quando non stende in area Emeghara chiudendo di fatto ogni velleità di rimonta nerazzurra, lasciando i suoi in dieci.

    Kuzmanovic 5 Tocca mille palloni, ma non aiuta in nessun modo i suoi, soprattutto considerando come la difesa in troppe occasioni è poco supportata dal centrocampo.

    Video Gol e Highlights Siena Inter
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  • Siena-Inter, Kovacic dall’inizio?

    Siena-Inter, Kovacic dall’inizio?

    Siena-Inter solo qualche anno fa profumava di scudetto per quanto riguarda l’ambiente nerazzurro, e oggi è quasi una tappa obbligata per chiudere il campionato da vincenti. La squadra di Stramaccioni affronterà alle 15, al Franchi di Siena, l’undici guidato da Beppe Iachini, cercando di ritrovare i tre punti mancati già nell’ultimo turno contro il Torino. Atmosfere diverse in momenti differenti. Rimane da capire se il mercato di riparazione appena concluso possa regalare nuova linfa vitale e soprattutto un gioco con più qualità ai nerazzurri. L’arrivo del giovane Kovacic sta in qualche modo facendo salire molto l’attesa di vederlo giocare, per capire quali siano le reali potenzialità del croato, e per vedere come l’assetto tattico dei nerazzurri possa cambiare con l’inserimento di un regista in mezzo al campo. I padroni di casa invece, con il morale ai livelli della classifica (ultimi in campionato con 14 punti e una penalizzazione pesante di -6 punti), cercheranno di fare la partita della vita per sganciarsi dalla casella dell’ultimo posto.

    SIENA- Iachini non può essere altrettanto contento del mercato di gennaio. Anzi. La sua rosa è stata di fatto smembrata, e il reparto che di più ne ha risentito è stata la retroguardia difensiva. Via il pezzo più pregiato: Luis Novo Neto, saluta i compagni e per la cifra di 7 milioni di euro approda allo Zenit di Spalletti.  A questo punto Iachini ha dovuto ridisegnare la linea difensiva, schierando un 3-4-2-1 con Paci, Felipe e l’adattato Belmonte nel terzetto difensivo. Mediana con il veterano Vergassola al centro, affiancato da Della Rocca, mentre sugli esterni agiranno Angelo e sul versante opposto Rubin. Più avanzati a ridosso del reparto offensivo, spazio all’ex Zenit Rosina in coppia con Reginaldo, a supporto dell’unica punta, il gigante Bogdani.

    Siena Inter | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Siena Inter | © FILIPPO MONTEFORTE/
    AFP/Getty Images

    INTER- Stramaccioni, se da un lato sorride per i colpi regalati dagli ultimi giorni di mercato, rimane con l’amaro in bocca per un’infermeria che sembra impossibile da svuotare. Out per la partita contro i toscani, i soliti Milito, e Stankovic (che dovrebbero rientrare contro il Chievo), a cui si aggiunge anche Cambiasso reduce da una distorsione alla caviglia. La Gazzetta nell’edizione odierna, lancia un’ipotesi molto suggestiva: Kovacic avrebbe ‘stregato’ Stramaccioni, tanto da convincerlo a schierarlo titolare già nel match di oggi pomeriggio. Rimane più plausibile un suo inserimento a partita in corso, con invece la sicurezza del posto da titolare per il nuovo arrivato Schelotto, già profondo conoscitore del nostro campionato, essendo un ex Atalantino. Quindi in sintesi, spazio al solito 3-4-1-2, con Handanovic tra i pali, Chivu, Juan Jesus e Ranocchia in linea difensiva e qualche dubbio sul possibile centrocampo da ridisegnare. Zanetti e Gargano dovrebbero giocare al centro, con l’aiuto sulle corsie laterali di Schelotto e Nagatomo dall’altro lato. Guarin sarà schierato nella solita posizione di trequartista, a ridosso della coppia d’attacco composta da Palacio e Cassano, in attesa che Milito possa recuperare al 100%.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA-INTER
    SIENA (3-4-2-1): Pegolo; Belmonte, Paci, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina, Reginaldo; Bogdani. A disposizione: Farelli, Marini, Bolzoni, Mannini, Valiani, Verre, Sestu, Paolucci, Emeghara. Allenatore: Giuseppe Iachini.
    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Schelotto, Zanetti, Gargano, Nagatomo; Guarin; Cassano, Palacio. A disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Pereira, Kovacic, Obi, Benassi, Kuzmanovic, Alvarez, Rocchi. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

  • Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Dopo aver fatto vivere momenti di rabbia, mista a incredulità a tutti i tifosi nerazzurri, la dirigenza dell’Inter capeggiata da Branca, nell’ultimo spiraglio utile di mercato ha di fatto piazzato un vero e proprio ‘Triplete’ acquisto un tris di giocatori, utili a non far rimpiangere le partenze di Sneijder e Coutinho. Sfumato il sogno Paulinho, (con il contemporaneo approdo di Balo al Milan) gennaio sembrava essere il mese perfetto per far tornare l’Inter sulla cresta delle barzellette sportive. Poi come nel miglior film con finale ad effetto, sono arrivati i colpi di scena a rimediare a un impasse tragicomica: Schelotto, Kuzmanovic e la sorpresa finale Kovacic, hanno sicuramente ripuntellato la rosa nerazzurra, nei ruoli dove sembrava essere scoperta,(soprattutto in mediana dove la qualità e la corsa latitavano in modo assurdo) dando a Stramaccioni, quei rinforzi utili a riprendere la corsa al terzo posto, per tornare ad ascoltare la tanto amata sigla dell’Europa dei grandi, la Champions League.

    COME CAMBIA L’ INTER?

    Mateo Kovacic ©  Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images
    Mateo Kovacic © Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images

    Con l’arrivo dei nuovi innesti, come cambia la rosa nerazzurra? Via Sneijder e Coutinho, l’Inter si è privata di entrambi i trequartisti, e di gli unici giocatori in grado di inventare gioco nell’undici in campo. Nonostante l’olandese fosse ai margini del progetto e il brasiliano fosse continuamente alle prese con gli infortuni muscolari, i nerazzurri hanno rinunciato al tassello dell’uomo a ridosso delle due punte, adattando per un paio di partite in quel ruolo Fredy Guarin, con risultati non proprio soddisfacenti. La trasformazione nel modulo avviene praticamente a centrocampo dove si concentrano tutti i colpi di mercato di gennaio. Con i nuovi arrivi il modulo dovrebbe virare verso un 3-5-2 ampio, utilizzando le corsie laterali per sfruttare la corsa e la velocità degli esterni: Schelotto arrivato dall’Atalanta, dovrebbe agire sul versante opposto di Nagatomo. Al centro della mediana, riposo concesso a Cambiasso, con l’inserimento di un vero play basso in grado di vedere e creare gioco, garantito dal nuovo gioiellino Kovacic aiutato da Kuzmanovic. Rimane da capire se il giovane croato saprà ripagare la fiducia e lo sforzo economico di Moratti, o farà la fine di molti giovani in stile Coutinho. Per il momento tutti gli addetti ai lavori nell’ambito calcistico ne tessono le lodi, parlandone come un giocatore pronto per il salto di qualità, ma in fin dei conti solo il campo sarà il giudice supremo. Ovviamente, seguendo sempre in maniera più rigida i dettami del Fair Play Finanziario a cambiare drasticamente, conti alla mano, è anche il bilancio nerazzurro nella voce costi per gli ingaggi: tra la partenza di Sneijder e la nuova politica al ribasso per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori, l’Inter avrebbe risparmiato circa 55 milioni di euro al lordo sugli ingaggi.

    Davanti rimane l’unico grande dubbio sulla partenza di Livaja in direzione Atalanta. Perché lasciar partire il giovane attaccante, senza rimpiazzarlo con un altro nome? Nonostante in campionato la punta croata non avesse di certo fatto sognare il tifo nerazzurro (ricordare il palo clamoroso contro il Genoa), in Europa League il suo score personale parlava di quattro reti segnate. L’infortunio di Milito, e la condizione certamente non proprio da grande professionista di Cassano, non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a Stramaccioni. Palacio e Rocchi in stile tramonto della carriera, basteranno fino a giugno? Forse era il caso di far rimpatriare Longo.

  • Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    L’Inter piazza il quarto colpo in poche ore e dopo aver presentato il giovane Mateo Kovacic, stavolta è il turno di un nuovo giovane talento, pronto ad atterrare a Milano. Si tratta di Diego Laxalt, centrocampista uruguaiano classe ’93, in arrivo dal Defensor, squadra vincitrice di ben quattro campionati in Uruguay. La società nerazzurra, con l’ennesimo blitz si è assicurata questo giovanissimo giocatore, nella speranza di poterlo avere fin da subito, visto che la conclusione dell’affare verrà ufficializzato solo con l’arrivo del passaporto comunitario (gli agenti del ragazzo assicurano sia in arrivo). Costo dell’operazione: 2 milioni di euro, mentre per Diego Laxalt è pronto un contratto da quattro anni e mezzo, fino a giugno 2017. L’uruguaiano si aggiunge quindi al già citato Kovacic e agli acquisti di Kuzmanovic e Schelotto.

    E se nei giorni scorsi, la programmazione dell’Inter sembrava essersi inceppata, questi ultimi acquisti evidenziano una certa predisposizione a puntare sui giovani, nella speranza di non riempirli di eccessiva pressione.

    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images
    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images

    Diego Laxalt – Nasce a Montevideo, in Uruguay. Cresce calcisticamente nel Defensor, con la quale riesce ad esordire nel professionismo appena cinque mesi fa (esattamente il 1 settembre). Con la maglia viola del club uruguaiano colleziona solamente 3 presenze, tanto basta per partecipare con la Nazionale Under 20 al Sudamericano di categoria (ancora in corso). Giocatore agile e rapido. Ottimo in fase offensiva, dove sfrutta al meglio la sua accelerazione e il suo dribbling secco. Mancino puro e piedino molto elegante, tanto da permettergli anche qualche occasione dal fuori area (in basso il gol realizzato contro il Brasile Under 20).

    Sul ruolo in campo rimangono dei dubbi. Nasce mezz’ala (o interno di centrocampo, come preferite), ma nel corso della sua ancora brevissima carriera, ha avuto modo di esaltarsi nel ruolo di esterno alto offensivo. Eppure in Uruguay sono sicuri che potrebbe giocare anche in mediana, tanto da paragonarlo a Walter Gargano, accostamento completamente fuori luogo, viste le caratteristiche molto diverse tra i due connazionali. In Italia difficilmente vedremo il 19enne Diego Laxalt nel ruolo dell’ex Napoli, più probabile vederlo esterno di centrocampo (ma dovrebbe migliorare in fase difensiva) o come interno di centrocampo con libertà di attaccare. Non escludo una sua trasformazione in trequartista (con partenza dalla sinistra per accentrarsi al tiro), un po alla Recoba, vecchio cuore interista dai piedi fantastici ma dal fisico troppo fragile.

    Come cambia l’Inter?

    Con la fine del mercato invernale, l’Inter si ritroverà con un centrocampo in parte rivoluzionato. Infatti, le maggiori operazioni (tutte avvenute nelle ultime 48 ore), ha visto la società nerazzurra rinforzarsi soprattutto nella linea mediana con gli inserimenti di Kuzmanovic, Schelotto, Kovacic e il più volte citato, Diego Laxalt (su quest’ultimo rimangono i dubbi sul passaporto comunitario). Gli altri reparti (difesa e attacco) hanno visto confermare in blocco la rosa, ad eccezione dell’avvicendamento tra Rocchi (arrivato dalla Lazio) e Livaja (ceduto all’Atalanta nell’operazione Schelotto). a questo punto Stramaccioni non avrà più scuse, i rinforzi richiesti sono arrivati, a lui il compito di sfruttare al meglio le qualità dei nuovi giocatori.

    Premettendo una conferma dell’ormai collaudato (non più di tanto) 3-5-2 possiamo più o meno ipotizzare la nuova formazione interista che vedrà il solito Handanovic tra i pali, una linea difensiva composta da Ranocchia, Samuel (o Chivu) e Juan Jesus, il centrocampo folto formato da Schelotto e Nagatomo sugli esterni, il neo regista Kovacic e gli interni Cambiasso e Kuzmanovic (ma attenzione a capitan Zanetti che potrebbe prendere il posto del giapponese a sinistra oppure sostituire uno dei due interni) e in attacco a far coppia con Milito si alterneranno Palacio, Cassano e Guarin (a seconda dell’avversario). Non si escludo ritorni al 4-2-3-1 o al 3-4-2-1. Stramaccioni adesso ha l’imbarazzo della scelta, molto dipenderà da chi si ritroverà contro.

    Scheda calciatore
    Nome e cognome: Diego Laxalt
    Data e luogo di nascita: 07-02-1993, Montevideo (Uruguay)
    Nazionalità: Uruguaiana
    Piede preferito: Sinistro
    Ruolo: Centrocampista

    Ecco il gol realizzato da Diego Laxalt, nel Sudamericano Under 20, contro il Brasile
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  • Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Neanche il tempo di far arrivare Super Mario Balotelli a Milano, sponda rossonera, che i cugini piazzano il colpo immediato. Certo, probabilmente non possiamo paragonare il nuovo acquisto interista al bad boy in arrivo dal City, ma è comunque un buon innesto per la corta e vecchia rosa nerazzurra. Parliamo di Ezequiel Schelotto, esterno destro dell’Atalanta (ancora per poco), seguito a lungo dall’Inter e prossimo alla firma con il club di Moratti. Poi, sugli accordi raggiunti con la società bergamasca ne parleremo poco sotto, visto che c’è ancora qualcosa che non quadra nel nuovo progetto giovani lanciato dal patron interista ad inizio estate, con le cessioni di vari elementi giunti ormai all’apice della loro carriera e con la promessa di ricostruire la squadra partendo da qualche elemento dall’età verde.

    Invece nella formazione interista, troviamo ancora qualche “vecchietto” di troppo. E tra questi escludiamo capitan Zanetti, che sembra non risentire dei suoi quasi 40 anni e continua a correre come un ragazzino agli esordi nel professionismo.

    Schelotto in azione con la maglia dell'Atalanta © Dino Panato/Getty Images
    Schelotto in azione con la maglia dell’Atalanta © Dino Panato/Getty Images

    Operazione El Galgo – Tradotto come “il Levriero”, El Galgo (per chi non lo sapesse) è il soprannome di Schelotto che arriverà a Milano nella giornata odierna per mettere nero su bianco sul contratto che lo legherà all’Inter per le prossime quattro, cinque stagioni (non sono ancora chiari i termini contrattuali). Una trattativa nata sei mesi fa che sembrava arrivata su un punto di non ritorno, ma come accade spesso nel calcio, basta che i tifosi invochino la cessione di un giocatore (in questo caso la curva atalantina ha fatto capire di non gradire più l’argentino dopo che lo stesso esterno aveva dichiarato apertamente di voler andare all’Inter) per vedere accelerazioni improvvise nelle trattative. L’affare si è concluso con il pagamento da parte dei nerazzurri (di Milano) di 3.5 milioni di euro più metà cartellino del giovane Marko Livaja (valutato circa 2 milioni di euro). Ecco, quest’ultimo inserimento è inspiegabile. Non si doveva ripartire dai giovani? La conferma di Stramaccioni in panchina non era per poter ringiovanire la squadra attingendo a piene mani dal settore giovanile? A quanto pare no, e nonostante l’arrivo del 23enne italo-argentino dall’Atalanta, rimangono molti dubbi sulla cessione (seppur solo la metà) di una punta che nelle poche occasioni in cui è sceso in campo non ha demeritato (a parte qualche errore che è accettabile per un 19enne). Misteri di una programmazione che non c’è!

    Arriva anche Kuz? – In casa Inter si pensa anche alla mediana, e dopo aver rinunciato al brasiliano Paulinho (e noi ci aggiungiamo, per fortuna) a causa delle richieste troppo esose del Corinthians, la dirigenza nerazzurra ha spostato il proprio mirino verso la Germania. In Bundesliga gioca una vecchia conoscenza del calcio italiano. Parliamo di Kuzmanovic, centrocampista serbo, attualmente in forza allo Stoccarda. Il giocatore è in scadenza contrattuale con il club tedesco ma potrebbe partire con sei mesi d’anticipo con un piccolo esborso economico (parliamo di circa 2 milioni di euro). L’ostacolo però è la forte concorrenza di Liverpool e Valencia che potrebbero offrire (soprattutto il club inglese), ingaggi nettamente più alti. L’ex viola sembra preferire il ritorno in Italia e le due parti dovranno trovare un accordo in poche ore (la chiusura del mercato invernale è ormai alle porte).

    Il progetto Inter continua a latitare. La convinzione è che manchi una programmazione precisa e oculata, indispensabile in un momento di crisi economica generale come questo. E ciò lo si capisce dalla rinuncia al brasiliano Paulinho, giocatore che avrebbe dovuto (secondo lo staff nerazzurro) elevare il tasso tecnico della mediana nerazzurra ed invece ci si ritrova, nelle ultime ore di mercato, a dover trattare con un centrocampista serbo che è tutto tranne che un regista (ruolo che avrebbe ricoperto il brasiliano). Ci si aspetta il colpo a sorpresa, potrebbe essere Biglia?

  • Schelotto schiaffeggia la ex nel centro di Milano

    Schelotto schiaffeggia la ex nel centro di Milano

    Il fatto è di quelli che, già solo a leggere il titolo, provocano inevitabile irritazione soprattutto considerando il gesto in sè, anche se  è d’obbligo adoperare il condizionale perchè la ricostruzione dei fatti non ha avuto alcuna ammissione di colpa da parte del “protagonista” nè, tantomeno, accuse formali. Il protagonista dell’episodio in questione è Ezequiel Schelotto, ventitreenne calciatore argentino dell’Atalanta che ha vestito anche la maglia Azzurra della Nazionale Italiana, impegnato nel pomeriggio di ieri con la formazione bergamasca di Stefano Colantuono allo Juventus Stadium contro i bianconeri, rimediando una pesante sconfitta per 3-0, in una partita senza storia chiusa già nel primo tempo, disputando un match incolore così come tutta la squadra bergamasca.

    Il fatto increscioso, però, non si riferisce al campo nè alle zone limitrofe ed esula completamente dalle vicende calcistiche, poichè riguarda la vita privata dello stesso Schelotto ed è accaduto nella serata di ieri, quando il calciatore era in “libera uscita” e si trovava nel centro della movida Milanese, tra un locale e l’altro, per partecipare alla serata del “Just Cavalli” in compagnia della sua ex, una ragazza di ventiquattro anni della provincia di Bergamo. Sembra che l’incontro di ieri sera tra i due era finalizzato ad una riappacificazione ed a un riavvicinamento o, perlomeno, ad un chiarimento per alcune questioni rimaste in sospeso ma, improvvisamente, il clima inizialmente tranquillo è mutato.

    Schelotto schiaffeggia la ex | © Claudio Villa/Getty Images
    Schelotto schiaffeggia la ex | © Claudio Villa/Getty Images

    Intorno alle tre di notte, infatti, i due hanno lasciato il locale dove si trovavano e si sono diretti in via Moscova per recarsi in un altro locale nel quale continuare la serata: nel tragitto, però, sembra sia scoppiato un violento ed acceso diverbio, in cui sono volate urla e – pare – anche schiaffi da parte del calciatore: una scena che ha attratto l’attenzione di alcuni passanti che non hanno esitato a segnalarla tempestivamente alla Polizia, che in breve tempo si è recata sul posto per verificare l’accaduto.

    In questi casi, ovviamente, la prassi prevede che vengano richiesti i documenti per verificare le generalità dei soggetti coinvolti ma tale richiesta sembra aver infastidito non poco Ezequiel Schelotto che si sarebbe rivolto in maniera sgarbata e sdegnata all’indirizzo delle forze dell’ordine intervenute, a mò di “lei non sa chi sono io” e, come hanno rivelato gli stessi poliziotti, il giocatore atalantino si è molto sorpreso ed infastidito per il fatto che gli venissero richieste le generalità nonostante fosse “un personaggio conosciuto e noto”.

    Inoltre, alle domande finalizzate ad accertare l’accaduto, Schelotto ha negato ogni tipo di azione violenta nei confronti della ragazza, sottolineando che si trattava comunque di “questioni private”, la ragazza, invece, alla vista degli agenti ha ammesso di essere “stata presa a schiaffi da Schelotto”:  così, la ragazza è stata trasportata poco dopo in ospedale, al Fatebenefratelli di Milano, per verificarne le condizioni e le sono stati attribuiti quattro giorni di prognosi ad ulteriore conferma che, in realtà, qualcosa era accaduto.

    Ezequiel Schelotto, invece, è andato subito via: per lui non dovrebbe esservi nessuna conseguenza per l’accaduto anche perchè la ragazza ha comunque deciso di non sporgere denuncia, ma rimane comunque l’impressione  e l’alone di un brutto episodio.

  • Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Alle ore 15.00 scenderanno in campo le formazioni di Atalanta-Palermo, due squadre che fino ad ora hanno messo a segno un percorso completamente diverso: da una parte ci sono infatti i locali neroazzurri che arrivano dall’ottima prova contro il Milan dove sono riusciti a strappare tre punti importanti superando la squadra di Allegri con un 1-0 finale, dall’altra c’è invece l’esordio di Gasperini, nuovo allenatore dei rosanero, il quale ha preso il posto di Sannino, esonerato dopo le due pesanti sconfitte rispettivamente con Napoli e Lazio ed il pareggio con il Cagliari.

    Proprio per questo per il match c’è grande attesa: di certo l’Atalanta vorrà riconfermarsi ed asfalatare i palermitani che si trovano invece sotto pressione e di fronte alla prova del nove. Da tempo è ben noto a tutti che il modulo preferito da Gasperini è il 3-4-3, schema tattico che difficilmente si adatta però agli attuali giocatori di punta del Palermo: non bastasse il club siciliano ha dovuto fare i conti con la mancata partecipazione all’allenamento di rifinitura di Andrea Mantovani, il quale si è preparato a parte visto il piccolo infortunio al ginocchio subito durante i giorni scorsi. A quanto pare inoltre Gasperini ha deciso di far partire dalla panchina Hernandez e Budan, preferendo Ilici e Bertolo, i quali andranno a formare il 3-4-2-1 con cui il tecnico cercherà di dare una svolta al club rosanero.

    Gian Piero Gasperini © Dino Panato/Getty Images

    Situazione diversa per l’Atalanta di Colantuono, la quale dall’avvio del campionato ha totalizzato la sconfitta contro la Lazio, il pareggio con il Cagliari e la recente vittoria con il Milan: per il match contro il Palermo però i neroazzurri dovranno fare a meno di Peluso, di Schelotto, di Carmona e di Biondini. Per queste assenze il tecnico del club bergamasco ha deciso di inserire Brivio, inserendo poi Cazzola ed affidandosi all’ormai conosciuto 4-4-1-1: durante la conferenza stampa tenutasi in vista della delicata partita Colantuono ha dichiarato quanto segue, parlando anche del doppio esonero che subì nel 2007 e nel 2008 proprio quando era seduto nella panchina rosanero alla guida del Palermo.

    “Noi allenatori in Italia veniamo esonerati facilmente non ci dobbiamo stupire. Il Palermo? Non voglio parlarne, è una bella città e sono stato bene. Non mi ha fatto piacere essere esonerato da sesto in classifica”.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA-PALERMO

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Bellini, Lucchini, Manfredini, Brivio, Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Morales, Denis. In panchina: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Ferri, Parra, Troisi, Stendardo e De Luca. All. Colantuono
    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Von Bergen, Garcia, Piano, Barreto, Donati, Mantovani, Ilici, Bertolo, Miccoli. In panchina: Benussi, Dybala, Labrin, Milanovic, Morganella, Rios, Viola, Kurtic, Hernandez, Budan e Giorgi. All. Gasperini