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  • Il Napoli coccola Lavezzi, Hamsik prolunga fino al 2016

    Il Napoli coccola Lavezzi, Hamsik prolunga fino al 2016

    Il momento del Napoli appare davevro eccellente, sia in campionato che in prospettiva Champions League, soprattutto dopo la bella vittoria ottenuta nell’anticipo di ieri contro il Cagliari, strapazzato con un perentorio 6 a 3 che ha messo in luce le caratteristiche essenziali del gioco della squadra di Mazarri, spettacolo, gol, cuore ed emozioni. Il Napoli, dunque, ora si prepara ad affrontare la vera e propria prova di maturità, facendo visita al Chelsea allo Stamford Bridge: i presupposti rassicuranti ci son tutti, dopo la grande prova disputata negli ottavi di andata al San Paolo, ma quando si tratta della coppa dalle grandi orecchie, la prudenza e la scaramanzia non è mai troppa, ancor di più se si fa riferimento al Napoli ed ai napoletani. Ecco, dunque, che si preferisce ragionare step by step, cercando di avvicinarsi alla trasferta in terra inglese nel migliore dei modi, soprattutto sotto il profilo psicologico.

    Serenità e tranquillità è la parola d’ordine, cercando di allontanare tutte le ombre e le tensioni potenzialmente incombenti. In tal senso, è da sottolineare una notizia molto importante e molto gradita all’ intero ambiente partenopeo, ossia il rinnovo contrattuale da parte di Marechiaro Hamsik, uno dei perni essenziali dello spogliatoio, ed imprescindibile per il gioco di Mazzarri. Come ha annunciato il presidente De Laurentiis, infatti, Hamsik ha firmato un prolungamento del suo contratto fino al 2016, sposando in pieno la causa Napoli, allontanando in un colpo solo le fastidiose ed insistenti voci su un possibile interessamento da parte del Psg nei confronti del centrocampista slovacco: Parigi sarà pure una bellissima città, ma “i napoletani sono più simpatici”. Una battuta, dunque, per liquidare in fretta qualsiasi voce che potesse turbare Marechiaro, ed enfatizzando, invece, la bella notizia del suo rinnovo per altre quattro stagioni.

    Tutto rose e fiori, dunque, se non fosse per una questione che potrebbe in qualche modo turbare un presente tanto brillante, ossia il pericolo che i grandi club possano allungare i loro tentacoli su questa creatura costruita con grande abilità gestionale, creatività ed oculatezza, cresciuta in modo graduale, assemblata ed oliata con grande cura in ognuno dei suoi meccanismi. In particolare, il pericolo principale riguarda il possibile interessamento dei club milionari sul pezzo più pregiato dell’ orchestra di Mazzarri, ossia Lavezzi, El Pocho, che sta vivendo un momento di forma eccezionale, anche in chiave realizzativa, colmando uno dei pochi aspetti nei quali aveva da migliorare: uno stato di grazia, coinciso soprattutto con la nascita del suo bambino, Thomas, che pare avergli regalato una carica in più, anche sotto il profilo psicologico.

    Lavezzi e Hamsik | © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    In tal senso, nonostante il presidente De Laurentiis lo coccoli in ogni circostanza, “mi piace perchè è uno scapigliato, come lo ero io alla sua età”, esiste la possibilità che quella clausola rescissoria da 31 milioni di euro presente nel suo contratto, diventi un’arma a doppio taglio, se adoperata dagli altri club, soprattutto esteri, che avrebbero la possibilità di offrire quella cifra per assicurarsi le prestazioni del Pocho.

    Un argomento tabù, soprattutto in questa “vigilia”, in cui il Napoli sta preparando la sua pagina di storia, una pagina mai scritta, che potrebbe significare quarti di Champions League, un traguardo mai raggiunto, neppure nell’epopea Maradona.

    Un argomento che, però, dovrà essere affrontato, per evitare che nessuno provi a spezzare l’incanto di questo momento, scippando al Napoli il suo gioiello più prezioso.

  • Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Partita pirotecnica quella in scena al San Paolo, un Napoli tutt’altro che distratto dal pensiero della Champions prende a pallate il Cagliari che si presenta alla partita come vittima sacrificale e subisce per 90′, fatta eccezione per qualche sporadica occasione, il gioco travolgente dei partenopei. I padroni di casa mantengono il controllo della gara fin da subito concedendo certo qualche occasione di troppo, figlia soprattutto di un certo appagamento dato man mano dal risultato sempre più largo, ma che a Londra potrebbe costar caro.

    Come detto gli azzurri partono subito forte e al 9′ sono già in vantaggio grazie ad un’azione personale di Hamsik che rubata palla sulla trequarti aggira Conti e dal  limite dell’area incrocia un destro chirurgico che s’insacca all’angolino basso alla destra dell’incolpevole Agazzi. E’ il primo acuto, passano appena 10′ minuti ed ecco che arriva il raddoppio, stavolta è capitan Cannavaro bravo ad inserirsi da dietro e a colpire di testa una deliziosa parabola disegnata da calcio da fermo dal Pocho Lavezzi. La regola del 10 vale anche per la terza marcatura di marca partenopea, al 29°, infatti, arriva la tripletta degli uomini di Mazzarri e ancora una volta è il numero 22 a metterci lo zampino superando in velocità il diretto avversario e mettendo in mezzo un pallone forte e teso che Astori, devia nella propria porta, per il più classico degli autogol.

    3-0 dopo mezz’ora e la pratica pare essere già archiviata, se non fosse per Larrivey che con un bel colpo di testa, sfruttando l’assist di Conti, batte de Sanctis e accorcia le distanze. Al 41′ poi tocca a Thiago Ribeiro, subentrato all’infortunato Nainggolan, avere sui piedi la palla buona per riaprire sorprendentemente il match prima della fine del primo tempo, ma purtroppo per lui e per il Cagliari trova sulla sua strada l’opposizione di Desanctis, che a dire il vero non fatica molto a deviare il tiro dell’attaccante rossoblu. Si va al riposo.

    Al rientro in campo delle squadre ti aspetti un Cagliari arrembante che metta alle corde il Napoli, ma a chiudere la pratica ci pensa ancora lui, il solito Pocho Lavezzi sempre più leader di questa squadra, che sfruttando la sua velocità supera Canini, il difensore cagliaritano prova ad intervenire sulla palla ma colpisce nettamente l’attaccante, è rigore ed è lo stesso Lavezzi a battere dagli undici metri il malcapitato Agazzi.

    Paolo Cannavaro © gettyimages

    Pochi minuti ancora è Mazzarri concede al suo uomo di punta un po’ di fiato ed una meritata standing-ovation, facendogli subentrare  Cavani, che non tarda ad entrare in clima partita. El Matador prima cerca la soluzione personale, con la palla che esce di poco a lato e poi al 70′ offre un pallone invitante a Gargano, che controllando col destro supera due uomini e sul rimbalzo batte di sinistro e per la quinta volta l’estremo difensore sardo.

    Pochi minuti dopo però è ancora un sussulto di Larrivey a far scuotere la testa a Mazzarri, El Bati in elevazione sovrasta un troppo lascivo Campagnaro e sfruttando una bella palla messa in mezzo dal talentino Ibarbo, batte per la seconda volta il numero 1 degli azzurri. A questo punto la partita sembra non aver nient’altro da dire, e invece ecco il punto del set dei padroni di casa, Pandev confeziona un assist al bacio per Maggio, anch’esso subentrato, e l’esterno della nazionale non si fa pregare incrociando col destro e battendo ancora Agazzi. Stavolta la partita è definitivamente chiusa per chi avesse avuto qualche dubbio, ma Larrivey non è d’accordo e si regala una terza gioia personale con un’azione fotocopia rispetto a quella che lo aveva portato a siglare la sua seconda rete, stesso copione dunque con Ibarbo in veste di uomo assist e l’attaccante argentino bravo a svettare di testa e a battere ancora l’estremo azzurro.

    Nove gol, tanto spettacolo e una serata indimenticabile per entrambe le difese che sicuramente non hanno brillato, Mazzarri dovrà di sicuro dare una strigliata ai suoi, perchè 3 gol allo Stamford Bridge difficilmente sarebbero digeribili, certo che se davanti Lavezzi continua nel suo stato di grazia, il tecnico toscano gode di una preziosa arma per approdare ai quarti e chissà sognare anche qualcosa in più.

  • Parma – Napoli 1-2, le pagelle. Lavezzi imprendibile, Valeri bocciato

    Parma – Napoli 1-2, le pagelle. Lavezzi imprendibile, Valeri bocciato

    Pagelle di Parma  Napoli 1-2 con la squadra allenata dal mister Walter Mazzarri  che espugna il Tardini grazie all’ennesima prestazione positiva del “Pocho” Lavezzi, a segno per la terzo volta consecutiva, ed alla direzione dell’arbitro Valeri, assolutamente insufficiente con numerosi torti e sviste clamorose a danno dei ducali. Poco da recriminare per Roberto Donadoni a cui viene negato un rigore sacrosanto con la beffa finale del gol di Lavezzi in fuorigioco.

    Parma

    Mariga 7 il keniano gioca una partita ad alto livello contro il più blasonato centrocampo partenopeo, tiene a bada Gargano e rintuzza con chiusure puntuali i possibili inserimenti di Hamsik e Dzemaili.

    Giovinco 6,5 nessun punto di riferimento dato ai difensori avversari, vince sistematicamente l’uno contro l’uno contro i difensori azzurri, con Paletta e Galloppa che sprecano due assist d’oro che potevano decisamente cambiare tutto l’esito del match.

    Mirante 6,5 il portiere ex Juve riscatta le precedenti uscite non proprio fortunate parando il rigore a Cavani, incolpevole sul gol in fuorigioco di Lavezzi.

    Biabiany6,5 esce stremato dal duro lavoro fatto sia in copertura ma non rinunciando mai a pungere anche in attacco.

    Il "Pocho" Lavezzi ©TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    Napoli

    Lavezzi 7 l’arma in più della squadra partenopea, spezza il ritmo del match a suo piacimento, fa impazzire Paletta e compagnia bella e rischia anche di segnare una doppietta nel finale di gara e se si mette a segnare con continuità, saranno davvero dolori per tutti.

    Hamsik 6,5 il sacrificio in copertura chiesto da Mazzarri viene ripagato ampiamente dallo slovacco che però si presenta davanti alla porta avversaria poco lucido in alcune occasioni.

    Cavani 6 il Matador si procura il rigore che sbaglia, fortunato nella respinta si assente per tutta la partita per poi riapparire nel finale di gara servendo a Lavezzi, l’assist del discusso gol del 2-1.

    Arbitro Valeri 3 prestazione assolutamente da dimenticare per il direttore di gara che non vede un rigore chiaro per fallo di mano di Dossena in area di rigore e concede il gol del definitivo 2-1 peril napoli a Lavezzi con l’argentino in palese posizione di fuorigioco.

    Le Pagelle

    PARMA (3-5-2): Mirante 6,5; Zaccardo 6,5, Paletta 6, Santacroce 5,5; Biabiany 6,5, Mariga 7, Musacci 5,5 (19’ s.t Valdes 6), Galloppa 6, Modesto 6; Okaka 5,5 (31’ s.t Marques 6), Giovinco 6,5. All. Donadoni. (Pavarini, Brandao, Jonathan, Morrone, Pereira).
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6; Grava 6 (36 p.t. Fernandez 5), Cannavaro 5,5, Britos s.v. (19’ p.t Campagnaro 5); Maggio 5,5, Gargano 5 (15’ s.t. Inler 6), Dzemaili 5,5, Dossena 5,5; Hamsik 6,5, Lavezzi 7; Cavani 6. All. Mazzarri. (Rosati; Zuniga, Pandev, Vargas).

  • Parma – Napoli 1-2, decide Lavezzi fra mille polemiche

    Parma – Napoli 1-2, decide Lavezzi fra mille polemiche

    Continua il momento d’oro del Napoli che espugna il Tardini di Parma grazie al gol del “Pocho” Lavezzi nel finale di partita in palese posizione di fuorigioco. Tante proteste per il Parma che recrimina anche un rigore per un fallo netto di mano di Dossena in area di rigore napoletana.

    Momento assolutamente fantastico per Lavezzi in fase realizzativa con l’argentino che continua a segnare dopo la doppietta contro il Chelsea ed il gol contro l’Inter, al San Paolo, la scorsa settimana.

    Le formazioni della vigilia vengono confermati con la difesa partenopea rimaneggiata con titolari sia Grava che Britos. Nel Parma, fuori Floccari per squalifica e dentro Stefano Okaka in coppia con Sebastian Giovinco.

    La partita inizia con il Parma subito pericoloso con Galloppa con De Sanctis prontissimo in presa sicura. La difesa già rimaneggiata del Napoli subisce un altro infortunio con Britos che è costretto a lasciare il campo per un probabile infortunio muscolare, sostituito da Campagnaro. La partita si anima al 25’ con la prima azione veramente pericolosa della partita con Lavezzi che manda fuori di poco con un tiro a giro a Mirante battuto, ma risponde subito il Parma che si dimostra più squadra dei partenopei: Giovinco serve una palla d’oro a Galloppa che da posizione assolutamente favorevole manda alto. Pochi minuti dopo azione fotocopia ancora del Parma con questa volta Paletta a sprecare un servizio al bacio ancora dell’inesauribile Giovinco. Il Napoli sembra sulle corde ma arriva il primo caso dubbio del match con Cavani che cade in area su fallo commesso da Musacci, le immagini non sono chiare ma sembra esserci il fallo del difensore del Parma. Il Matador tira, Mirante para ma lo stesso portiere del Parma non può nulla sulla ribattuta in area ancora di Cavani. Finisce un primo tempo con il Napoli in vantaggio ma con il Parmaassolutamente in partita.

    Il "Pocho" Lavezzi ©TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    La ripresa si apre con ancora i Ducali padroni del campo, Giovinco è immarcabile e fioccano le occasioni ed anche, purtroppo per il Parma, gli errori arbitrali con un fallo netto di Dossena che con la mano toglie la palla dalla testa di Biabiany e con il vantaggio di Lavezzi che sfrutta una buona combinazione con Cavani con il “Pocho” che riceve l’assist del “Matador” in netta posizione di fuorigioco non rilevata, in maniera molto incredibile, dal guardalinee. A nulla vale quindi il momentaneo pareggio di Zaccardo infatti, con il nuovo vantaggio del Napoli, saltano tutti gli schemi. Nei minuti finali il Parma si riversa tutto in attacco e va vicino al pareggio con Biabiany ma è ancora Lavezzi, assolutamente il migliore in campo che su contropiede fulmineo, sfiora la doppietta colpendo il palo a porta vuota su assist di Inler.

    Finisce con la vittoria immeritata di un Napoli decisamente sottotono, anche a causa degli infortuni di Grava e Britos nel corso della partita e dalle amichevoli delle nazionali a metà settimana che hanno restituito dei giocatori un pò fuori forma. Decisamente giustificate le proteste finali di un Parma a cui manca un rigore e con il gol decisivo di Lavezzi in posizione netta di fuorigioco.

  • Napoli – Inter 1-0, le pagelle. Lavezzi trascinatore

    Napoli – Inter 1-0, le pagelle. Lavezzi trascinatore

    I numeri sono impietosi: settima sconfitta su otto match, 20 gol subiti, e dopo il 4 a 4 di Palermo nessun giocatore nerazzurro ha più trovato la via del gol. Ranieri colpevole o no ha sicuramente il demerito di non essere riuscito a dare quella scossa per far in qualche modo ripartire la squadra. Contro il Napoli i nerazzurri hanno di fatto tirato in porta in un’unica occasione, sprecando inoltre malamente con Pazzini, dimostrando come anche con l’uomo in più la partita e il gioco siano rimasti nelle mani di un Napoli assoluto padrone del campo. Mazzarri ha mandato in campo undici leoni, sfruttando la supremazia quasi imbarazzante di Lavezzi, Maggio e Zuniga sugli esterni, costringendo l’Inter a fare per novanta minuti un catenaccio degno della miglior squadra di provincia. Ranieri saluta?

    PAGELLE NAPOLI

    Aronica 5 Non c’è molto lavoro da fare dietro anche perché Milito gioca quasi sempre nella propria metà campo e non riceve un pallone buono, mentre il fantasma di Forlan si aggira senza creare problemi nella trequarti campo per un tempo. Poi commette un’ingenuità controllando male il pallone e lasciandosi sfuggire Nagatomo. Il fallo per fermarlo è da ultimo uomo, così si guadagna anzitempo gli spogliatoi.

    Maggio 6,5 Avrebbe asfaltato anche uno come Maicon in una serata in cui accende il motore e solca la sua fascia come un Eurostar Napoli Milano. Corsa inserimento e diagonali sono tutte scritte sul suo biglietto da visita. Sfiora anche il gol e non commette un solo errore in fase difensiva.

    Dzemaili 7,5 Devastante. Dribbling tanta corsa, tempi degli inserimenti perfetti e assist decisivi. È gran parte suo il merito del primo gol del Napoli, quando mette a sedere Lucio e scarica un pallone perfetto per Lavezzi. Ci prova da fuori area impegnando Julio Cesar in un paio di belle parate, ed è sfortunato su un colpo di testa che sfiora il palo. Scelta azzeccatissima di Mazzarri.

    Ezequiel Lavezzi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lavezzi 7,5 Una spina nel fianco per Faraoni e per tutta la retroguardia nerazzurra che praticamente è costretta costantemente al raddoppio per fermarlo. Forse sarà che nelle grande sfide lui si esalta in particolar modo, ma un Lavezzi così non si era mai visto. Difficilmente si sentirà ancora dire che il Pocho sottoporta non è così devastante: il diagonale con il quale batte Julio Cesar è un altro segnale per i tifosi del Napoli: è lui il nuovo idolo dei partenopei!

    Cavani 7 El matador stasera non segna, ma contribuisce al successo della squadra in maniera determinante. Corre come un forsennato, e si sacrifica quasi sempre ripiegando in fase difensiva e recuperando palloni fondamentali per le ripartenze.

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 6  A differenza delle altre partite, ci mette i pugni e i guantoni per far rimanere a galla i suoi, ma sul tiro di Lavezzi può solo rimanere a guardare, rivedendo lo stesso film delle ultime sfide.

    Lucio 5,5 Sventa nel primo tempo con un intervento tanto disperato quanto fondamentale, un contropiede del Napoli, prima su Lavezzi poi su Cavani. Sembra essere in partita, quando commette l’ingenuità decisiva di farsi saltare da Dzemaili con la difesa a tre, e la frittata è fatta.

    Sneijder 5 Niente da dire sull’impegno e sulla corsa, ma da uno come lui ci si aspettano le giocate che possano sbloccare una partita e invece è solo buio pesto. Fatica a trovare la posizione ideale e gli spazi e l’unica cosa degna di nota è una buona punizione alla fine del primo tempo. Fuori nella ripresa.

    Forlan 4 Chi?

    Pazzini 5 Non tocca molti palloni, ma quando avrebbe l’occasione buona per pareggiare, di fatto si divora la rete di testa da due passi, senza inquadrare lo specchio della porta. È l’immagine che meglio di tutte racchiude lo stato di questa Inter.

    HIGHLIGHTS NAPOLI INTER 1-0

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  • Napoli – Inter 1-0, Ranieri al capolinea

    Napoli – Inter 1-0, Ranieri al capolinea

    L’Inter non c’è più e ospiti in casa di un grande Napoli, i nerazzurri collezionano la settima sconfitta su otto partite giocate, salutando probabilmente senza troppi dubbi il treno per il terzo posto in classifica. Le dirette concorrenti, Lazio e Udinese vincono con le rispettive avversarie allungando nuovamente in classifica e chiudendo i giochi per la prossima Champions.

    Non c’è nulla da salvare in una serata come questa, dove non basta Milito, Sneijder trequartista o la difesa a 3, non basta nemmeno il rosso di Aronica che lascia i suoi in dieci negli ultimi minuti, con un’Inter davvero rinunciataria e davvero senza idee di gioco. C’è stata un’enorme e palese differenza tra Napoli e Inter nella sfida di stasera: l’undici di Mazzarri correva, mentre gli uomini di Ranieri camminavano ciondolando in mezzo al campo senza saper cosa fare quando erano in possesso di palla. Il tecnico nerazzurro ha cercato come si è visto nelle ultime partite, di non subire il gioco degli avversari, senza provare minimamente a imporre il proprio. Se la mission dei cugini rossoneri è vincere divertendo, quella dell’Inter in queste ultime partite è “sopravvivere” difendosi. Forse è ora di cambiare, e anche Ranieri a malincuore sa che il primo cambiamento potrebbe partire proprio dalla panchina.

    PRIMO TEMPO – La prima azione degna di nota è dei padroni di casa nei primissimi minuti, con Inler che da fuori area è libero di calciare e impegnare in una parata senza troppe difficoltà Julio Cesar. Cresce il Napoli con le pericolosissime accelerazioni di Lavezzi che mettono in serio pericolo la retroguardia nerazzurra. Soffre moltissimo Faraoni proprio sul Pocho, che spesso gli sfugge lasciando l’argentino libero di arrivare con estrema facilità sul fondo per servire cross pericolosissimi per i compagni. Stravince il duello sulle fasce l’undici di Mazzarri, con Maggio e Lavezzi scatenati su entrambi i lati, costringendo l’Inter a schiacciarsi e abbassare il baricentro nella propria metà campo. Nerazzurri che non riescono mai a ripartire, completamente passivi e sotto assedio, mentre il  Napoli è assoluto padrone del campo. Al 24 è Dzemaili a sfiorare il gol con un diagonale alto, forte e preciso sul quale c’è un’ottima parata in tuffo di Julio Cesar.

    Ancora Napoli, con Cavani alla mezz’ora, sugli sviluppi di un calco di punizione battuto da Lavezzi, il Matador incrocia di testa sfiorando l’incrocio dei pali, con il portiere nerazzurro battuto. Completamente fuori dal match sia Sneijder, che Forlan, con l’olandese che non riesce a trovare la posizione giusta in mediana, svariando dal centro alle fasce senza brillare, mentre l’attaccante sembra davvero un oggetto misterioso. Bella conclusione di Sneijder nel finale su  calcio di punizione dal limite dell’area con la palla che sfiora l’incrocio dei pali e le squadre vanno a riposo sul pari.

    Zuniga e Sneijder © Giuseppe Bellini/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Rivoluzione tattica totale per Ranieri all’inizio della ripresa che toglie Sneijder e Forlan, inserendo Cordoba e Pazzini, schierando una difesa a tre e avanzando Nagatomo e Faraoni sull’esterno di centrocampo. È un 3-5-2 puro come nel credo di Gasperini, con Pazzini e Milito davanti. È ancora il Napoli ad essere pericoloso però, con Maggio a schiacciare di testa, su cross di Zuniga, mandando il pallone di poco a lato. Doppio Intervento monumentale di Lucio al 8’ su Lavezzi in scivolata, e poi nuovamente in tackle sul pallone su Cavani a sventare un contropiede napoletano letale. La difesa a tre non regge benissimo e il Napoli come era prevedibile passa in vantaggio  al 14’: Dzemaili salta Lucio e serve in area Lavezzi, che defilato fa partire un diagonale letale anche per Julio Cesar, facendo impazzire il San Paolo. Continua a soffrire e a rischiare moltissimo l’Inter, che alzando il baricentro scopre inevitabilmente i fianchi al Napoli.

    Solo Napoli, con Dzemaili  letteralmente scatenato, si libera della marcatura e impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro, guadagnando l’ennesimo corner. Ultimo cambio per Ranieri che toglie Stankovic e getta nella mischia il più giovane Poli. Al 26’ è ancora Dzemaili a sfiorare il gol su un gran colpo di testa che sfiora di pochissimo il palo. Napoli in dieci nel finale di gara: al 33’ errore di Aronica che  controlla male il pallone e poi stende Nagatomo lanciato in porta, con Bergonzi che non ha dubbi e estrae il cartellino rosso. Mazzarri corre ai ripari inserendo Britos per Lavezzi. Nonostante l’uomo in più è nulla la reazione dell’Inter, e ancora una volta quando c’è l’occasione di far male l’attacco nerazzurro è sterile: al 43’ palla gol incredibilmente sbagliata da Pazzini, che di testa libero di colpire, manca la porta da due passi. Tre minuti di recupero e il San Paolo festeggia l’ennesima vittoria del Napoli e la quarta sconfitta consecutiva dell’Inter in campionato.

  • Napoli Inter, Pandev per Hamsik, torna Milito

    Napoli Inter, Pandev per Hamsik, torna Milito

    Mission Impossible per Ranieri e la sua truppa questa sera al San Paolo, contro un Napoli in grado di rifilare tre schiaffi al Chelsea. Solo un mese fa i rispettivi destini delle due squadre sembravano capovolti, con i nerazzurri carichi dalla vittoria nel derby, e la rincorsa al terzo posto, mentre la squadra di Mazzarri arrancava in campionato collezionando solo pari e brutte sconfitte con le piccole.

    L’Inter si è fermata con la Lazio e la settima vittoria consecutiva, aprendo una striscia di risultati negativi altrettanto costante, con sei sconfitte negli ultimi sette match e un solo punto in bacheca. Il Napoli invece con il mese di febbraio e il profumo di Champions ha saputo ritrovare quelle motivazioni che forse mancavano alla truppa partenopea ricaricando le batterie dei tre tenori e ritrovando quella freschezza e qualità di gioco che tutti i veri appassionati di calcio amano vedere quando la banda Mazzarri scende in campo.

    NAPOLI – Mazzarri nella classica conferenza stampa alla vigilia del match di stasera si è detto molto preoccupato sulle reali difficoltà che presenterà la sfida. Il tecnico dei partenopei è stato chiaro con i suoi giocatori, bisogna dimenticare la strepitosa vittoria contro il Chelsea e concentrarsi sui nerazzurri, considerando come la voglia di rivalsa di un avversario ferito come l’Inter non sia assolutamente un elemento da sottovalutare. Pochi i dubbi per Mazzari sull’aspetto tattico, con la scelta del classico 3-4-2-1 per esaltare la corsa e le giocate dei suoi campioni.

    Nel dettaglio questo l’undici che scenderà in campo al San Paolo: De Sanctis a difendere i pali con il capitano Cannavaro più centrale e Campagnaro (recuperato dopo la botta rimediata contro i Blues) e Aronica più larghi. A centrocampo, spazio a un super Gargano in ottima forma con il compagno di reparto Inler al centro, mentre sugli esterni grideranno presente Maggio e Zuniga per garantire la giusta spinta offensiva e l’equilibrio adatto per la fase di copertura. Complice la squalifica di Hamsik, davanti dovrebbe esserci spazio per l’ex di turno Goran Pandev ad affiancare il duo Lavezzi Cavani, pronti a fa esplodere il San Paolo sotto le note d’o surdato nnamurato

    Milito e Cannavaro | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    INTER – Ranieri sa di giocarsi moltissimo stasera perché, anche che non se ne dica, una sconfitta pesante in serata equivarrebbe alla sua cacciata, con una ‘panchina tecnica’ affidata a Luis Figo con Baresi e Bernazzani. Il tecnico romano sente la fiducia del presidente, e affida il toto nomi per il prossimo allenatore nerazzurro ai giornalisti, dichiarando come questo gioco al massacro sia una tipica cosa italica, cercando in qualche modo di alleggerire una pressione davvero pesante. Perso Maicon per un infortunio meno grave del previsto, è arrivata anche la tegola per Ranocchia, palesando in questo modo come la sfortuna ultimamente abbia preso dimora fissa presso il centro sportivo di Appiano Gentile. Out Castaignos per squalifica con Alvarez e Guarin per infortunio Ranieri dovrebbe puntare nuovamente sul modulo scelto contro l’OM, un 4-3-1-2, riportando Sneijder nel ruolo più naturale di rifinitore per le due punte.

    Nel dettaglio: difesa a quattro con Lucio e Samuel al centro e qualche dubbio sul possibile sostituto di Maicon, con il romeno Chivu in pole, mentre a sinistra agirebbe Nagatomo. In mediana spazio ai tre senatori Cambiasso, Stankovic e Javier Zanetti, con un occhio al possibile inserimento di Poli; mentre più avanzato agirà Sneijder a supporto del duo d’attacco Milito Forlan. Rimane il dubbio su Pazzini che potrebbe scalzare l’uruguaiano al fianco del Principe.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI INTER

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Zuniga, Lavezzi; Cavani A disp.: Rosati, Fernandez, Grava, Britos, Dzemaili, Pandev, Vargas. All.: Mazzarri

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Chivu, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Milito, Forlan. A disp.: Castellazzi, Cordoba, Faraoni, Poli, Obi, Pazzini, Zarate. All.: Ranieri

  • Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Napoli Chelsea 3-1, Lavezzi e Cavani, notte da urlo

    Il momento magico del Napoli in Champions League continua. Dopo l’impresa per aver ottenuto la qualificazione nel girone di ferro spedendo a casa la corazzata Manchester City, ieri sera l’ennesima prova che il club azzurro non si trova lì per caso aggiudicandosi meritatamente la prima battaglia degli ottavi di finale. A farne le spese un’altra inglese, il Chelsea di Villas Boas che stra attraversando un periodo di crisi profonda e che ha provato sulla propria pelle la determinazione e la furia agonistica della squadra di Mazzarri che a questo punto vede i quarti di finale più vicini di quanto possa pensare. Un 3-1 che ha in Lavezzi e Cavani i vincitori del premio attori protagonisti del film andato in onda ieri sera al San Paolo, una pellicola prodotta, non poteva essere altrimenti, da Aurelio De Laurentiis.

    Se da un lato Mazzarri, rimasto in albergo per la squalifica di due giornate rimediate per l’espulsione a Villarreal, manda in campo l’undici tipo cui l’unica variazione è Zuniga al posto di Dossena sulla fascia sinistra, Villas Boas stravolge la formazione attesa alla vigilia sorprendendo tutti con l’esclusione dai titolari di Lampard ed Essien preferendo Raul Meireles e Malouda.

    Parte forte il Napoli ma dopo aver avuto due buone occasioni con Maggio e Cavani va sotto al 27′ quando un errore in disimpegno di Cannavaro, tradito da un rimbalzo irregolare del pallone, spalanca a Mata la porta difesa da De Sanctis che non può nulla sul preciso diagonale dell’esterno spagnolo. Il vantaggio dei Blues dura poco perchè 10 minuti più tardi, dopo che Frustalupi, in panchina al posto di Mazzarri, riorganizza la squadra, Lavezzi pareggia i conti con un destro a giro dal limite dell’area che consente al Pocho di sbloccare la sua personale casella “gol fatti” in Champions League. Il San Paolo è una bolgia ma viene letteralmente giù quando in pieno recupero Cavani si infila tra le maglie blu e spinge il pallone in rete permettendo al Napoli di chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1.

    Edinson Cavani | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Il Chelsea è sulle gambe e che la difesa inglese sia ormai allo sbando lo dimostrano prima la grande occasione capitata sui piedi di Lavezzi e poi la rete del 3-1 che effettivamente chiude il match, Cavani ruba palla a David Luiz, in campo al posto dell’infortunato Terry, e serve l’attaccante argentino che batte per la seconda volta Cech a porta quasi sguarnita. Villas Boas corregge le sue scelte inserendo i due grandi esclusi del match Lampard ed Essien ma è ormai troppo tardi prchè il Napoli difende il doppio vantaggio con le unghie e con i denti, anzi ci sarebbe anche l’opportunità di rendere il passivo dei londinesi ancor più pesante se Cole non avesse salvato il tiro a botta sicura di Maggio proprio sulla linea di porta.

    Tra tre settimane si va allo Stamford Bridge per la seconda e ultima battaglia, la più importante, quella che potrebbe far staccare a Mazzarri e company il pass per i quarti. E intanto le squadre inglesi, che avevano dominato insieme al Barcellona nelle scorse edizioni, rischiano serieamente la disfatta e di rimanere fuori con tutte le squadre partecipanti già agli ottavi di finale: dopo le eliminazioni nella fase a gironi di Manchester United e Manchester City, le speranze dell’Arsenal, che ne aveva presi 4 dal Milan la settimana scorsa, e del Chelsea sono appese ad un filo sottilissimo.

  • Napoli Chelsea, Villas Boas perde Terry

    Napoli Chelsea, Villas Boas perde Terry

    E arrivò il giorno di Napoli – Chelsea. Tra poco meno di un’ora al San Paolo andrà in scena l’andata degli ottavi di finale di Champions League tra la squadra partenopea e i londinesi di Villas Boas. Napoli già nella storia dopo aver superato la fase eliminatoria, il cosidetto “girone della morte” e conseguente approdo agli ottavi (mai accaduto fino ad ora nella storia azzurra).

    Le due squadre arrivano alla sfida con grandi motivazioni, ma con ruolini di marcia completamente differenti: gli uomini di Mazzarri vengono da due vittorie consecutive in campionato che ha permesso a Lavezzi e compagni di agguantare il sesto posto ai danni dell’Inter (sua avversaria domenica sera proprio al San Paolo) e desiderosa di riprendersi quel terzo posto che si era aggiudicata lo scorso anno, per non perdere il treno per l’Europa che conta; il Chelsea arriva alla sfida nettamente in crisi di risultati, per lo più dettati dalla scarsa efficienza sottoporta e da una difesa non più impenetrabile come un paio di stagioni fa. I pareggi ottenuti in campionato e soprattutto in FA Cup proprio sabato contro il Birmingham militante in Championship (la nostra Serie B) hanno messo ancora una volta in discussione il posto di Villas Boas, voluto fortemente da Abramovic in estate che per strapparlo al Porto ha dovuto sborsare una penale di 15 milioni poichè sottocontratto proprio con il club lusitano. In campionato i “Blues” sono fuori dalla zona Champions, proprio come il Napoli, a pari punti con l’Arsenal ma a -10 dal terzo posto (occupato dai londinesi del Tottenham) che garantirebbe l’accesso diretta alla fase a giorni della prossima Champions League, oltre che a un ritorno economico ingente per le casse societarie del club.

    John Terry | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Passando alle formazioni, la squadra di casa si schiererà con il consueto 3-4-1-2 formato da De Sanctis tra i pali, Campagnaro, Cannavaro e Aronica a formare il trio difensivo, Maggio, Gargano, Inler e Zuniga , quest’ultimo preferito a Dossena per il ruolo di esterno sinistro ceh nello scacchiere di Mazzarri significherà attaccare e difendere incessantemente, e i tre “tenori” Hamsik, Cavani e Lavezzi per cercare di scardinare la difesa inglese. In panchina non ci sarà Mazzarri, squalificato per 2 giornate dall’ Uefa per lo spintone dato a Nilmar durante Villarreal-Napoli terminata 0-2. Al suo posto ci sarà il vice Frustalupi.

    Il Chelsea adotterà un modulo 4-3-3 con cech in porta, difesa composta da Ivanovic a destra, il neo acquisto Cahill prelevato dal Bolton che avrà il duro compito di sostituire il capitano John Terry nella bolgia del San Paolo e che sarà coadiuvato dal compagno David Luiz a comporre il reparto centrale, a sinistra giocherà Ashley Cole; Ramires, Raul Meireles e Lampard saranno i tre centrocampisti a supporto delle punte Sturridge, Mata e il temutissimo Didier Drogba.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI CHELSEA

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik; Cavani, Lavezzi.
    Panchina: Rosati, Grava, Fernandez, Britos, Dossena, Dzemaili, Pandev.
    Allenatore: Mazzarri.

    CHELSEA (4-3-3): Cech; Ivanovic, Cahill, Luiz, Cole; Ramires, Raul Meireles, Lampard, Sturridge, Mata, Drogba.
    Panchina: Hilario, Bosingwa,  Essien, Malouda, Kalou, Torres.
    Allenatore: Villas Boas.

  • Napoli Cesena, assenti Lavezzi e Cannavaro

    Napoli Cesena, assenti Lavezzi e Cannavaro

    Al contrario del Nord Italia, flagellato in queste ore dalla neve, caduta copiosamente da due giorni a questa parte, il Sud Italia è interessato da temporali e grandinate, oltre che da venti forti e temperature basse.

    Il bollettino meteo, in questa giornata di campionato, diventa protagonista assoluto, ancor più delle news dai ritiri, delle notizie e delle indiscrezioni di formazione. Se le condizioni non sono accettabili per giocare, infatti, non si gioca, così com’è accaduto ieri  per il primo anticipo della seconda giornata del girone di ritorno, con Parma-Juventus, rinviata per l’abbondante coltre di neve che copriva il Tardini.

    Nel caso di Napoli-Cesena, il pericolo rinvio non sembra sussistere ed allora la partita del San Paolo assume rilevanza per le ambizioni della truppa di mister Mazzarri, chiamata a riscattare le ultime deludenti prestazioni, prima che ritornino gli impegni di Champions League con gli ottavi di finale da disputare, nel tentativo di colmare il più possibile il gap dalla terza in classifica, fermo restando che l’obiettivo qualificazione alla prossima Champions è ormai una priorità dichiarata per gli Azzurri.

    Questa sera al San Paolo sarà, dunque, fondamentale per i Napoletani scendere in campo con il giusto mordente e la giusta grinta, proprio per evitare altri spiacevoli stop in occasione di partite “di secondo livello”, così come potrebbe risultare proprio quella in programma contro il Cesena.

    Walter Mazzarri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Mazzarri, pertanto, schiererà una formazione sperimentale per rimediare alla squalifica di Lavezzi ed all’infortunio di capitan Paolo Cannavaro con uomini che, perchè utilizzati di meno, potenzialmente hanno maggiori motivazioni. Il probabile undici che il tecnico livornese manderà in campo è il seguente, con modulo 3-4-2-1: De Sanctis in porta, Grava, Fernandez, Aronica in difesa; Maggio, Gargano, Inler, Dossena a centrocampo; Dzemaili, Pandev; Cavani unica punta effettiva, supportato proprio dal macedone.

    Il Cesena di Arrigoni, invece, si schiererà con modulo 3-5-2, con l’intento di bloccare gli attacchi del Napoli soprattutto sulle fasce laterali: la formazione dei romagnoli dovrebbe prevedere Antonioli in porta, Moras, von Bergen, Rodriguez in difesa; Comotto, Parolo, Guana, Martinho, Pudil a centrocampo; Rennella, Malonga in attacco.