Tag: ezequiel lavezzi

  • De Laurentiis punta su Insigne per il dopo Lavezzi

    De Laurentiis punta su Insigne per il dopo Lavezzi

    Come in un film, uno dei più riusciti e ben scritti, domenica sera l’avventura di Aurelio De Laurentiis alla presidenza del Napoli ha avuto un risvolto da incorniciare, raggiungendo un traguardo importante e desiderato, una vittoria che la città partenopea bramava da troppo tempo, una Coppa da alzare al cielo, una nottata dedicata ai festeggiamenti, che facesse rivivere i fasti di un tempo, di un epoca lontana e spesso rimpianta. Il presidente Aurelio De Laurentiis è stato l’artefice di tutto questo, ha creduto fortemente nel suo progetto, ha portato avanti i valori della napoletanità e della valorizzazione dei suoi aspetti peculiari, per dimostrare al mondo intero che il prodotto Napoli può essere un investimento redditizio, ma anche molto di più, regalando un sogno alla sua città che, ora, lo ama ancora di più.

    Parla del risultato raggiunto ma non solo, il presidente produttore, che da uomo d’affari navigato guarda già al futuro, alle prospettive della società e della squadra. In ottica mercato in uscita, ad esempio, la questione più importante e delicata riguarda il Pocho Lavezzi, in bilico fra la commozione del saluto e la volontà di voltare pagina, calandosi in una realtà diversa che, probabilmente, sarà oltralpe, nel Paris Saint Germain di Ancelotti e Leonardo che, allo stato dei fatti, sembra essere l’unico club in grado di versare la clausola rescissoria nelle casse del club partonopeo: 30,8 milioni di euro, all’incirca.

    De Laurentiis, dunque, non si lascia abbattere dalla nostalgia per un addio sempre più vicino, e punta dritto ad individuare il successore dell’argentino. Un giovane, naturalmente, che possa garantire al Napoli un futuro importante ed al quale il Napoli possa offrire il giusto spazio e l’adeguata visibilità, com’è giusto che sia: sarà il giovane Insigne il successore designato di Lavezzi, e sarà lui la pagina nuova del club azzurro. “A me piace Insigne perché e un uomo squadra, lui e suo fratello stanno facendo benissimo, avete visto? E allora che facciamo? Li riportiamo a Napoli per non farli mai giocare perché gioca sempre il Pocho Lavezzi? I giovani devono giocare”.

    Lorenzo Insigne | © Getty Images

    Parole chiare, dirette e mirate, per far capire al giovane gioiellino del Pescara di Zeman la volontà del club di puntare su di lui, per valorizzarlo al meglio, in campo, perchè “solo chi gioca può migliorare e crescere facendo esperienza e nel Napoli potrà farlo, perchè con gli impegni europei serve un organico meno ridotto. In questo organico Insigne ci può stare bene”.

    Ecco perchè, nonostante ci siano molte società interessate essendo disposte anche a rilevarlo “in toto” (anche dall’Inghilterra e dalla Francia, ndr) ed altrettante interessate ad un eventuale prestito (su tutte Chievo e Atalanta, ndr) il procuratore del calciatore, Fabio Andreotti, finora ha sempre sottolineato la volontà del calciatore di “rimanere legato al Napoli, che lo detiene in comproprietà”.

    Lorenzo Insigne, dunque, secondo il presidente partenopeo è già maturo e può essere lanciato nei prossimi impegni di Europa League del Napoli, invertendo la rotta rispetto all’impostazione gestionale di Walter Mazzarri, che finora ha sempre dato maggior spazio ai senatori piuttosto che ai giovani, ritenendo che – prima di esser lanciati – debbano avere le spalle larghe e la necessaria esperienza, soprattutto per poter giocare in una piazza particolarmente calda ed ambiziosa come quella napoletana.

  • Napoli, una festa attesa 22 anni

    Napoli, una festa attesa 22 anni

    Napoli fa festa. La vittoria in Coppa Italia contro la Juventus consegna agli azzurri il primo trofeo dopo un digiuno lungo 22 anni. Un’intera città si è riscoperta grande. Scene di pura gioia hanno invaso ogni vicolo del capoluogo campano. Da Roma a Napoli, il passo è stato breve. Quando ancora all’Olimpico i ragazzi di Mazzarri erano circondati dalla folla oceanica partenopea, a 200 km di distanza le urla dei tifosi facevano sobbalzare anche chi era all’oscuro di tutto ciò che stava succedendo. E’ passato quasi un quarto di secolo dall’ultimo trionfo in campionato del dream team guidato da Maradona, ma il film andato in scena questa notte non è stato diverso rispetto a quello girato nel ’90. Passato, presente e futuro, quale sarà il destino di questo Napoli?

    EMOZIONI AZZURRE – Tra creste rasate e lacrime argentine, trova spazio l’orgoglio del tecnico livornese. Un successo speciale, contro la nemica numero uno. Vittoria che arriva al termine di una stagione ricca di emozioni, forse superiori rispetto allo scorso anno, quando la qualificazione alla Champions League sembrava essere il punto più alto raggiunto da questa squadra. Nonostante sia arrivato solo il quinto posto in Serie A, il Napoli è riuscito a regalare notti indimenticabili ai suoi sostenitori. Il trionfo in Coppa Campioni contro il Manchester City, la serata di Villareal, l’incredibile successo con i Blues campioni d’Europa, e ora la conquista della Coppa Italia.

    ORGOGLIO – Per il tifoso napoletano battere la Juventus è sempre motivo di orgoglio. Negli ultimi anni in campionato Torino è stata spesso terra di conquista per la banda Mazzarri. Quest’anno l’affronto nel match di ritorno, quando allo Stadium i bianconeri intonarono O’ surdato nnamorato all’indirizzo degli ospiti in tono di scherno. Ieri la rivincita, la più bella, con cui la Vecchia Signora perde l’imbattibilità dopo una serie impressionante fatta registrare in questa stagione. Ad agosto Juventus e Napoli torneranno a sfidarsi, stavolta per la Supercoppa Italiana. Sarà ancora festa azzurra?

    NAPOLI, UNA FESTA ATTESA 22 ANNI
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    LE IMMAGINI DELLA FESTA DEL NAPOLI


  • Palacio all’Inter è fatta, ora sotto con Destro

    Palacio all’Inter è fatta, ora sotto con Destro

    A volte ritornano. L’attaccante argentino Rodrigo Palacio sarebbe in procinto di trasferirsi a Milano sponda nerazzurra. Come riportato dal Corriere dello Sport oggi in edicola, l’Inter avrebbe acquistato per 11 milioni di euro il 31enne attaccante del Grifone. In settimana potrebbero esserci già le visite mediche a sancire il primo colpo di mercato del club di Massimo Moratti.

    Ma attenzione ai colpi di scena, perchè ricorderete che lo stesso Palacio 12 mesi fa fu vicinissimo all’Inter, ai tempi di Giampiero Gasperini, ma poi non se ne fece più nulla con il Genoa che confermò l’attaccante argentino e l’Inter che dirottò le sue mire su Mauro Zarate. Non solo questo deve far riflettere ma anche la questione Ezequiel Lavezzi. Se l’Inter prende Palacio addio al pocho napoletano che nella serata di ieri ha trionfato con il Napoli in Coppa Italia e si è lasciato andare ad un mare di lacrime.

    Rodrigo Palacio © Marco Luzzani/Getty Images

    Erano lacrime d’addio? Sembrerebbe proprio di sì e le parole del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis fanno intuire l’imminente addio del numero 22 partenopeo. In definitiva possiamo captare l’accelerata interista su Palacio come una precauzione alla non riuscita dell’operazione pocho. Il Paris Saint-Germain spinge forte e nei giorni scorsi ha presentato la prima offerta ufficiale (23 milioni più bonus a salire fino a 27 ) ma le voci di un possibile arrivo a Parigi di Eto’o fanno intuire che la trattativa tra Lavezzi e i parigini deve ancora decollare. Altro aspetto da non sottovalutare è la volontà del giocatore. Senza dubbio il presidente del Napoli spinge per mandarlo a Parigi visto che ricaverebbe più cash ma con l’Inter si potrebbe sempre trovare una soluzione in virtù degli ottimi rapporti esistenti e la questione riscatto Pandev ancora in ballo. Capiremo di più nelle prossime ore o giorni quando Lavezzi deciderà la destinazione del futuro.

    Altro obiettivo del mercato nerazzurro è Mattia Destro, 21enne attaccante in comproprietà tra Genoa e Siena. Nelle ultime ore ci sarebbe stato il prepotente inserimento della Roma ad opera di Walter Sabatini che non avrebbe preso bene il sorpasso dell’Inter su Rodrigo Palacio e adesso vorrebbe ricambiare lo sgarbo investendo 7 milioni per la metà del cartellino di proprietà del Siena. Il mercato sta entrando nel vivo e gli animi degli addetti ai lavori cominciano ad essere caldissimi.

     

  • Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Nemmeno il tempo di gioire per una Coppa Italia vinta contro una Juve imbattuta, che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, inizia a pianificare il prossimo mercato estivo alle porte. La domanda tormentone del momento arriva puntuale da tutti i tifosi napoletani innamorati e un po’traditi dal Pocho, e dai giornalisti di Sky Sport 24 che chiedono al numero uno del Napoli, quale sarà il futuro del numero 22, Ezequiel Lavezzi?

    “Lavezzi? Il Pocho ha ventisette anni, facciamolo decidere del suo destino, c’è una clausola rescissoria, se qualcuno si presenta e la paga andrà via”.

    Parole che confermano ulteriormente un addio ormai annunciato da tempo. Le stesse lacrime del giocatore a fine partita sono il segnale chiaro e inequivocabile di come il suo ciclo con la maglia del Napoli sia ormai giunto a scadenza. Nessuno è incedibile, questo è il De Laurentiis pensiero, soprattutto ragionando in termini di Fair Play Finanziario e con 31 milioni di euro che permetterebbero importanti investimenti sul mercato in entrata.

    Proprio parlando di un possibile sostituto in grado di colmare il vuoto lasciato dall’addio dell’argentino, il presidente continua l’intervista scoprendo senza timori le carte da giocare sul mercato, con un chiaro riferimento al gioiello del Pescara di Zeman, Lorenzo Insigne:

    “A me piace Insigne perché e un uomo squadra, lui e suo fratello stanno facendo benissimo, avete visto? E allora che facciamo? Li riportiamo a Napoli per non farli mai giocare perché gioca sempre il Pocho Lavezzi? I giovani devono giocare…”

    Lorenzo Insigne © Giuseppe Bellini Getty Images Sport

    Inizia dunque a prendere la giusta fisionomia il nuovo Napoli, che avendo scelto in un primo tempo Palacio come vice Lavezzi, vista la netta accelerazione nella trattativa da parte dell’Inter, vira con decisione sul giovane fantasista del Pescara. Lo stesso De Laurentiis avrebbe contatto telefonicamente Zeman per avere conferme sulla tenuta tecnica e psicologica del giocatore qualora fosse chiamato a giocare in una big come il Napoli, ottenendo conferme e risposte favorevoli.

    Ovviamente c’è prima da chiarire se Mazzarri continuerà a sedere sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. DeLa sembra essere tranquillo, confidando negli anni di contratto rimanenti che legano il tecnico alla panchina partenopea, ma nel calcio si sa, basta un mal di pancia a far cambiare le carte in tavolo con poco tempo.

  • L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    Continuano le grandi manovre in Via Durini. Dopo la conclusione di una stagione al di sotto delle aspettative e che vedrà i nerazzurri scendere in campo il 2 agosto per i preliminari di Europa League, la dirigenza nerazzurra vuole affrettarsi nell’allestire una rosa che sia di gradimento ad Andrea Stramaccioni, comandante della rifondazione interista. Nella giornata di ieri, il presidente dell’Inter Massimo Moratti ha compiuto il suo 67esimo compleanno e nonostante non abbia potuto festeggiarlo con un trofeo, si è comunque regalato l’intero cartellino di Fredy Guarin. All’ex centrocampista del Porto sono bastate 6 presenze in campionato per far capire le qualità per le quali era stato scelto nel gennaio scorso.

    RISCATTATO GUARIN – Il centrocampista colombiano è stato riscattato per 11 milioni di euro. Branca e Ausilio hanno ottenuto il desiderato sconto sul riscatto che inizialmente era stato concordato con il Porto per 13,5 milioni. Sconto di 2,5 milioni più che giusto se si considera che il 25enne colombiano, arrivato infortunato nel mese di gennaio a Milano, ha esordito con la maglia nerazzurra solo a marzo, confermando però nel finale di stagione le ottime qualità intraviste ai tempi del Porto. Fredy Guarin si è legato all’Inter con un contratto quadriennale (scadenza 2016) a 2,1 milioni all’anno. L’Inter ripartirà da lui per iniziare un nuovo ciclo.

    Fredy Guarin in azione © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    DESTRO IN ARRIVO – Non solo riscatti e rinnovi, l’Inter è pronta a piazzare il primo acquisto della rifondazione. Mattia Destro è sempre più vicino a ritornare nerazzurro. Il 21enne attaccante è attualmente in comproprietà tra Siena e Genoa, ma l’Inter ha già un accordo di massima con la società toscana mentre con il Genoa bisogna limare alcuni dettagli riguardanti le rispettive valutazioni del giocatore. Tuttavia visti anche i numerosi affari degli anni scorsi sull’asse Milano-Genova, non ci dovrebbero essere problemi per la chiusura della trattativa. Momento d’oro per l’attaccante di Ascoli Piceno, recentemente convocato in nazionale maggiore da Cesare Prandelli. L’Inter vuole chiudere al più presto l’operazione Destro per poi concentrarsi sull’affare Lavezzi, complicatosi negli ultimi giorni dal prepotente inserimento del Paris Saint-Germain.

    ADDIO LUCIO – Come preannunciato nei giorni scorsi, l’Inter e Lucio stanno per dirsi addio. Il 34enne difensore brasiliano è alla ricerca di una nuova squadra dopo aver trascorso 3 anni nerazzurri ricchi di soddisfazioni. A confermarlo è stato proprio il suo procuratore: “Lucio ha passato tre anni bellissimi all’Inter, ma ora pensa che sia arrivato il momento di cambiare aria. Stiamo parlando con la società per trovare una soluzione. Abbiamo fatto la nostra proposta e il club l’ha accettata per questo da oggi siamo alla ricerca di una nuova squadra. Con l’Inter ci lasciamo bene, da amici, e nonostante i due anni di contratto ancora in essere, se troveremo una squadra ce ne andremo senza problemi. Lucio vuole giocare ancora in Europa, anche se c’è molto interesse nei suoi confronti dal Brasile, in vista del mondiale del 2014″. L’addio di Lucio e il probabile non rinnovo di Christian Chivu spianano la strada ad Andrea Ranocchia che dovrebbe avere come suo vice Marco Andreolli del Chievo Verona.

  • Lavezzi PSG è fatta, parola di Bronzetti

    Lavezzi PSG è fatta, parola di Bronzetti

    Finirà domenica con Juventus-Napoli, la carriera di Ezequiel Lavezzi in azzurro. Ad annunciarlo è stato Ernesto Bronzetti (procuratore Fifa), ad una emittente radiofonica proprio nella giornata di ieri. Lavezzi lascerà quindi il Napoli. Sii attende solo l’ufficialità, la quale potrebbe arrivare già domenica sera dopo la finale di Coppa Italia contro la Juventus.

    Se prima, il futuro dell’attaccante argentino pareva essere colorato di neroazzurro, lo stesso Bronzetti ha smentito l’ipotesi Inter in maniera drastica e decisa. Non sarà la compagine milanese la prossima squadra di Lavezzi dunque. Sulle tracce del numero 22 napoletano si sono mosse diverse società. Già dalla scorsa stagione il Manchester City, fece un sondaggio per valutare l’acquisizione del cartellino del “Pocho“, risultando però un interessamento superficiale e mai concreto, di fatto non se ne fece nulla. Nelle ultime ore c’è stato anche un leggero interessamento del Manchester United, ma anche qui non pare esserci nulla di concreto. Ecco allora avanzare solidamente la candidatura del Psg.

    Ezequiel Lavezzi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lo stesso Ernesto Bronzetti ha scosso l’ambiente del calciomercato dichiarando che Ezequiel Lavezzi la prossima stagione giocherà sicuramente nel Psg di Carletto Ancelotti. Nessuna titubanza da parte dell’agente Fifa nelle sue dichiarazioni. E’ chiaro quindi che l’affare sia vicino alla conclusione. Non si conoscono ancora le cifre. La clausola rescissoria del “Pocho ” si aggira intorno ai 30 milioni di euro.

    Il Psg potrebbe ricoprire interamente il costo della clausola, assicurandosi così le prestazioni dell’attaccante argentino senza margini di trattativa con la dirigenza partenopea. Per quel che riguarda il contratto di Lavezzi, non si conoscono ancora le cifre ufficiali, ma secondo alcuni rumors si parla di un contratto quadriennale da oltre 6 milioni a stagione, più eventuali bonus. Non ci sorprenderebbe se le cifre del contratto risulterebbero ancor più faraoniche, basti pensare che la dirigenza francese ha offerto 12 milioni di euro netti a stagione a Kakà, pur di convincerlo ad abbandonare Madrid e sposare il progetto francese.

     

  • Inter sliding doors, Destro arriva, Pazzini parte

    Inter sliding doors, Destro arriva, Pazzini parte

    Il calciomercato estivo non è ancora ufficialmente aperto, ma in casa Inter sono già in fermento le manovre per programmare una rifondazione annunciata dallo stesso presidente Massimo Moratti. Stramaccioni ottenuta la conferma sulla panchina nerazzurra, dirigerà insieme a Branca ed Ausilio le prossime scelte di mercato estive, per plasmare la sua nuova rosa secondo il suo credo tattico. L’Inter ha già messo gli occhi e intavolato le trattative per riportare Mattia Destro, in forza al Siena, e in comproprietà con il Genoa, ad Appiano Gentile, considerando come l’attaccante 21enne fu ceduto dall’Inter proprio al club di Preziosi nell’affare che portò Andrea Ranocchia a Milano. Altro obiettivo dichiarato e fin troppo evidente è il Pocho Lavezzi, che sembra aver definitivamente rotto con l’ambiente Napoli, e con De Laurentiis pronto a lasciarlo partire. Occhio però perché con due possibili innesti così pesanti davanti, il primo a farne le dovute spese potrebbe essere Giampaolo Pazzini, ai margini delle scelte di Stramaccioni, totalmente eclissato dalla parabola ascendente di Diego Milito.

    Mattia Destro © Gabriele Maltinti/Getty Images

    DESTRO- L’attaccante del Siena è più che una conferma, con uno score stagionale di 12 reti senza rigori, rappresenta un investimento certo per il futuro a venire. La convocazione in nazionale maggiore ad opera di Prandelli è la ciliegina sulla torta di una stagione che l’ha consacrato al grande salto di qualità nella Serie A. Destro è in comproprietà tra il Siena e il Genoa, con i rossoblù pronti al riscatto immediato, per vendere il talento italiano in seguito all’Inter. Le trattative sono già ben avviate, con Branca che ieri ha incontrato il presidente genoano Enrico Preziosi, per buttare le basi dell’affare. I nerazzurri considerano Destro come il profilo ideale per il vice Milito, e avrebbero offerto al Genoa la metà di Kucka in loro possesso, (con l’altra metà già nelle mani del Genoa, per un valore totale di 7 milioni) aggiungendo inoltre il prestito del baby talento Samuele Longo, in mostra al Next Gen Series e che ha esordito proprio domenica contro la Lazio. A tutto questo andrebbe aggiunta una cifra cash. Preziosi valuta il suo pupillo non meno di 20 milioni di euro, i nerazzurri 15. La differenza da colmare con l’aggiunta di Kucka e Longo si aggirerebbe su 8-9 milioni di euro, cifra che potrebbe realmente chiudere la trattativa vista anche la volontà dell’attaccante di tornare a vestire i colori nerazzurri.

    PAZZINI- Ovviamente considerando come la forma stratosferica di Milito abbia chiuso le porta a Pazzini nel corso della stagione attuale, l’aggiunta di un’altra punta con le stesse caratteristiche si tradurrebbe in un quantomeno obbligatorio bisogno di cambiare area per l’attaccante toscano. Il Pazzo ha deluso, dopo aver fatto intravedere grandi numeri nella stagione di Leonardo, non riuscendo a confermarsi agli stessi livelli, venendo sempre come secondo nelle scelte dei tecnici nerazzurri rispetto a Milito. Il nuovo modulo tattico nella mente di Stramaccioni, dovrebbe prevedere due esterni d’attacco e una sola punta centrale. A questo punto è chiaro come Pazzini difficilmente digerirà un altro anno da non protagonista sulla panchina nerazzurra. Pare più logico che possa salutare l’ambiente interista, magari come pedina di scambio nell’affare Lavezzi, oppure salutando l’Italia con destinazione Psg, alla corte di Carletto Ancelotti, suo grande estimatore. Dopo la nazionale, sempre per colpa di Destro, Pazzini potrebbe perdere anche l’Inter.

  • Napoli, Lavezzi tra Inter e Psg

    Napoli, Lavezzi tra Inter e Psg

    Ezequiel Lavezzi è sempre più lontano da Napoli, l’attaccante argentino è intenzionato a cambiare aria dopo 5 stagioni trascorse all’ombra del Vesuvio. Di certo al Pocho non mancano gli estimatori, l’Inter su tutti, ma pare che nelle ultime ore il Paris Saint Germain abbia premuto forte sull’acceleratore per chiudere la trattativa in tempi ristretti anticipando e spiazzando così il club nerazzurro tanto che dalla capitale francese arrivano voci circa la lussuosissima villa nel centro di Parigi nella quale andrà ad abitare il Pocho con la sua fidanzata Yanina Screpante.

    Persa la Ligue1 salvo miracoli nell’ultima giornata con il Lille capolista, al quale basterà anche un pari per laurearsi campione di Francia per la prima volta nella sua storia, impegnato sul campo del già retrocesso e fanalino di coda Auxerre precedere di 3 punti il club parigino che affronterà al Parco dei Principi il Lorient, il tecnico Carlo Ancelotti avrebbe richiesto alla proprietà araba massicci investimenti per la prossima stagione che vedrà comunque il ritorno del Psg in Champions League a distanza di 7 anni. Dopo Javier Pastore, Jeremy Menez, Momo Sissoko, Salvatore Sirigu e Thiago Motta la spesa in Italia del club parigino potrebbe quindi continuare assicurandosi le prestazioni di Lavezzi. Il Pocho, da sempre idolo del San Paolo, è stato fischiato nell’ultimo turno di campionato da una buona parte del pubblico partenopeo, anche se sugli spalti campeggiavano alcuni striscioni in suo favore, e quella di domenica contro la Juve nella finale di Coppa Italia con ogni probabilità sarà la sua ultima gara con la maglia azzurra, la grande occasione per il Napoli per conquistare il primo trofeo dopo gli ultimi successi datati 1990, lo scudetto e la Supercoppa italiana.

    Ezequiel Lavezzi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Per assicurarsi Lavezzi basta pagare la clausola rescissoria inserita nel suo contratto ammontante a 30.8 milioni di euro senza che il presidente Aurelio De Laurentiis e la società possano fare qualcosa per impedire il trasferimento. Semplice lo è per un club che, come il Psg, non ha problemi di liquidità, al contrario l’Inter si trova in una posizione sfavorevole sotto l’aspetto economico. I nerazzurri è vero che si sono messi sulle tracce del giocatore da diverso tempo ma il patron Massimo Moratti non ha nessuna intenzione di sborsare i quasi 31 milioni di euro tutti in contanti della clausola ma solo pareggiandola con l’inserimento nella trattativa di alcune contropartite tecniche come Giampaolo Pazzini, Davide Faraoni e Joel Obi che però pare non interessino al Napoli. Le dichiarazioni del ds Riccardo Bigon lasciano aperte tutte le porte riguardo ad una cessione dell’attaccante argentino “Ci sono delle trattative che sono alla fase embrionale, Lavezzi è un calciatore che desta interesse di più societa nel mondo, ma è l’unico con una clausola che consente una trattativa in questi termini“, nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro con Marco Branca che ha individuato proprio nel Pocho l’uomo dal quale far partire la rifondazione nerazzurra.

  • Inter chi va e chi viene? La Rifondazione di Moratti

    Inter chi va e chi viene? La Rifondazione di Moratti

    Si è chiuso con una sconfitta il campionato dell’ Inter , nello stesso modo in cui era cominciato contro il Palermo, con Gasperini in panchina. Tre sberle prese dalla Lazio, dopo essere passati in vantaggio evidenziando un’incapacità di gestire il risultato, con la classifica finale che esclude i nerazzurri dalla Champions, e con la sesta posizione in classifica che costringerà Stramaccioni e tutta la truppa interista a saltare le vacanze considerando come il primo match ufficiale per il preliminare di Europa League è in programma il 2 Agosto. Salviamo il salvabile era stato il diktat del presidente Massimo Moratti, quando aveva consegnato un’Inter spompata e incerottata nelle mani dell’esordiente Stramaccioni. Il tecnico romano ha messo in luce tutte le qualità dei singoli, facendo ritrovare voglia e entusiasmo a una squadra che sembrava come spenta, lasciando aperte le speranze europee sino all’ultima giornata. Situazione inimmaginabile fino a poche settimane fa.

    Massimo Moratti © Julian Finney Getty Images Sport

    STAGIONE FALLIMENTARE- Non è bastata la vittoria nel derby per far tornare i nerazzurri nei posti di classifica che merita una squadra di tale blasone, e inevitabilmente si deve parlare di stagione fallimentare, con un ciclo di vittorie che si è di fatto chiuso con la Tim Cup conquistata da Leonardo nella passata stagione. Più che la sconfitta della squadra, e dei tecnici (tre in una sola stagione, con Gasperini bruciato in 5 partite, Ranieri artefice di una rimonta e di una serie negativa altrettanto importante, e l’ultimo Stramaccioni) si deve e si dovrà parlare di una sconfitta della dirigenza e degli uomini mercato che non hanno saputo progettare una rifondazione che la rosa necessitava inevitabilmente dopo l’addio di Mourinho. Guardando l’ultima di Champions contro il Marsiglia, l’Inter scese in campo con nove undicesimi della squadra formato Triplete di due anni prima. Cambiasso, Samuel, Lucio, Maicon, Stankovic, volendone citare solo alcuni non sono stati rimpiazzati a dovere, con giovani in grado di sostituirli e permettergli di tirare il fiato in una stagione lunga. La partenza di Eto’o, capace di segnare quasi 40 gol in una sola stagione, ha portato in dote milioni investiti in malo modo con l’arrivo di Zarate, Forlan e Castaignos, che insieme non sono arrivati nemmeno a 10 reti.

    PARLA MORATTI- Moratti intercettato dai microfoni dei cronisti sportivi ha parlato chiaro in merito al futuro della sua Inter, predicando calma e attesa per capire il momento opportuno per chiudere i giusti affari di mercato. Prima di acquistare però è fondamentale capire chi merita di restare in nerazzurro, analizzando l’intricata situazione dei rinnovi contrattuali.  Su cosa non sia andato quest’anno Moratti, non da colpe specifiche ai giocatori o ai tecnici, ma semplicemente parla di un concorso di colpe e di numerosi errori che dovranno servire da lezione per il futuro prossimo.

    CHI VA CHI VIENE?- Occhio dunque ad un mercato che potrebbe regalare molte sorprese, con la seria intenzione di effettuare molti tagli importanti, da rimpiazzare con giocatori giovani e con la voglia di vincere che un po’ è mancata ai senatori appagati. Chivu non dovrebbe rinnovare, secondo le parole del suo procuratore Becali, c’è troppa differenza tra la richiesta del suo assistito e la proposta formulata dal club. Lucio potrebbe partire se arrivasse un’offerta importante. Stesso piano per Maicon. Con una difesa che potrebbe passare in mano a Ranocchia, Juan e Caldirola, più un esterno difensivo come Isla. Rimangono i dubbi in mediana sulla permanenza di Stankovic, e su quella di uno Sneijder rigenerato da Stramaccioni. Arrivasse un’offerta made in England da Sir Alex Ferguson, Moratti ci penserebbe bene prima di rifiutare. Da valutare i rientri importanti nella tournée estiva indonesiana di Coutinho e di Jonathan. Per il capitolo dei riscatti, ci sono conferme positive per Guarin e per Poli, mentre Zarate tornerà alla base in casa Lazio. Davanti dovrebbe lasciare i colori nerazzurri anche Forlan, senza aver mai lasciato il segno nei cuori dei tifosi, e nel tabellino del suo score personale con l’Inter, cercando gloria nel campionato brasiliano. Occhio inoltre agli affari importanti in entrata con i soliti nomi caldi di Lucas Moura, il sogno di un rientro improbabile di Mario Balotelli, e l’intrigo partenopeo sull’argentino Lavezzi, conteso anche dal Psg.

  • Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Tutto come previsto. Il Napoli batte il Siena ma il successo non è sufficiente per accedere alla prossima edizione della Champions League. La doppietta di Dossena, intervallata dal gol di destra, è resa vana infatti dal contemporaneo successo dell’Udinese a Catania che relega gli azzurri al quinto posto, dietro anche alla Lazio vittoriosa contro l’Inter. Quinta piazza che significa Europa League da fine agosto, a meno che non arrivi una vittoria contro la Juventus domenica prossima in Coppa Italia. Beccato per tutta la durata della gara Ezequiel Lavezzi, prossimo all’addio e autore di una prova incolore.

    Mazzarri, privo di Aronica, Dzemaili e Cavani, schiera dall’inizio Campagnaro in difesa mentre in mezzo al campo recupera Gargano il quale prende il posto di Zuniga. Dall’altra parte Sannino cambia qualcosa ma si affida, in avanti al trio formato da Brienza, D’Agostino e Destro. Match che comincia nel migliore dei modi per il Napoli: è il 4’ infatti quando Hamsik salta Vitiello e mette in mezzo per Dossena il quale non ha problemi ad infilare Farelli sul primo palo. Ma il Siena non vuole essere la classica vittima sacrificale e 2’ dopo Destro sfrutta al meglio una pessima uscita di De Sanctis per insaccare la palla che vale il gol numero dodici in stagione.

    Esultanza Dossena © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lavezzi è completamente spento e non basta la buona vena di Hamsik e Dossena ai partenopei per ritrovare il vantaggio. Anzi, è il Siena alla mezz’ora a mancare il vantaggio con un tiro di Vergassola sul quale stavolta De Sanctis si fa trovare preparato. Ma il Napoli ha mille risorse e al 34’ Campagnaro sfugge via a Terzi mettendo al centro, Farelli respinge corto e per Dossena è un gioco da ragazzi siglare il nuovo vantaggio azzurro.

    Nella ripresa il Napoli amministra e intanto in tribuna, tra i fischi generali, c’è chi intona cori pro Lavezzi. In campo invece Inler e Hamsik provano a gonfiare ancora la rete toscana, ma Farelli si oppone come può. Il neo convocato in nazionale Destro invece è indemoniato, e al 12’ ci vuole un superbo De Sanctis per negargli la gioia del gol. Per il Siena si chiude qui un’annata ricca di soddisfazioni. Per il Napoli ora c’è la finale di Coppa Italia che si disputerà domenica a Roma contro la Juventus.

    Le pagelle di Napoli Siena:
    De Sanctis 5,5: Sul gol di Destro la fa veramente grossa, ma l’esperienza che ha non lo fa abbattere e nella ripresa riesce a compiere un paio di interventi importanti.
    Dossena 7,5: E’ un peperino sulla fascia e i due gol evidenziano ancora di più una prova molto positiva.
    Hamsik 7: Finalmente gioca una gara degna delle sue potenzialità. Non trova il gol, ma non sempre serve come stasera.
    Lavezzi 5: Risente molto dei fischi del pubblico e in campo scompare.
    Terzi 5: Si fa scavalcare facilmente da Campagnaro sul gol del raddoppio.
    Vergassola 6,5: Tra i più positivi dei suoi: e pensare che il suo impiego era in dubbio.
    Destro 7: Un gol al San Paolo a coronamento di un’ottima stagione che l’ha portato, poche ore prima della partita, in Nazionale.

    Il tabellino di Napoli Siena:
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 5,5; Campagnaro 6,5 (45′ st Grava sv), Cannavaro sv (17′ pt Fernandez 6), Britos 6; Maggio 6, Inler 6,5, Gargano 6, Dossena 7,5; Hamsik 7, Pandev 6,5 (23′ st Zuniga 6); Lavezzi 5. In panchina: Rosati, Fideleff, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    SIENA (3-4-2-1): Farelli 6; Vitiello 5,5, Contini 6, Terzi 5; Giorgi 5,5 (12′ st Sestu 6), Bolzoni 6 (9′ st Parravicini 6), Vergassola 6,5, Rossi 5,5; D’Agostino 5,5, Brienza 6; Destro 7 (38′ st Larrondo sv). In panchina: Brkic, Belmonte, Gazzi, Grossi. Allenatore: Sannino

    La video sintesi di Napoli Siena:
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