Tag: europei 2008

  • Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio a Luis Aragones, il “sabio de Hortaleza”, tecnico della Spagna campione d’Europa 2008, spentosi all’età di 75 anni questa mattina all’alba nella sua Madrid dopo una lotta con la leucemia. Un personaggio molto amato in Spagna, una “leggenda del calcio spagnolo”, un punto di riferimento per intere generazioni di allenatori, giocatori e appassionati, così come ha voluto ricordare anche Rafa Benitez, attuale allenatore del Napoli molto legato alla figura di Luis Aragones. Alla figura di colui che, dopo anni di delusioni, riuscì a portare le Furie Rosse ad un successo importante con l’Europeo 2008, preludio alla vittoria Mondiale del 2010 che sancì definitivamente la supremazia del calcio spagnolo, di quel Tiki Taka che proprio Luis Aragones contribuì a valorizzare, anche a costo di subire pesanti critiche come quelle legate – ai tempi dell’Europeo di Austria-Svizzera 2008 – all’esclusione dell’amatissimo Raul.

    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d'Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images
    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d’Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il tiki taka, però, prima di tutto: prima della Nazionale Spagnola la sua carriera di tecnico inizia verso la metà degli anni ’70, quando allenò l’Atletico Madrid portandolo alla conquista della Coppa Intercontinentale e, negli anni immediatamente successivi, anche la Coppa del Re e la Liga. Ritornò, poi, all’Atletico per altre tre volte, inframezzando tali esperienze con altre panchine importanti: Betis Siviglia, Barcellona, Espanyol, Siviglia, Valencia, Maiorca, prima dell’approdo come commissario tecnico sulla panchina della Roja nel 2004 dove rimase fino al trionfo del 2008. Poi, la sua ultima esperienza in panchina al Fenerbahce, in Turchia.

    Ma la parentesi di maggior rilievo è di certo quella sulla panchina della Nazionale Roja durata quattro anni: una partecipazione mondiale, quella del 2006, in cui la Spagna venne eliminata dalla Francia – poi finalista sconfitta dall’Italia a Berlino – negli ottavi di finale. Un passaggio necessario, per “fare esperienza”, per rodare quel gruppo dall’altissimo potenziale. Due anni dopo, infatti, arrivò puntuale e atteso l’exploit Europeo delle Furie Rosse, con annessa eliminazione dell’Italia di Donadoni ai calci di rigore nei quarti di finale, e poi il trionfo in finale a Vienna contro la Germania.

    Una consacrazione definitiva per il calcio spagnolo che aveva finalmente imparato a non temere le grandi competizioni affermando la sua filosofia di calcio e aprendo un vero e proprio ciclo di successi, sia a livello di Nazionale che a livello di club. “Luis Aragones ha influenzato in maniera determinante la crescita di un’intera generazione di calciatori spagnolo, compiendo scelte importanti ma in modo franco e sincero” come ha ricordato in queste ore il portiere Iker Casillas. Ha cambiato la storia della Nazionale Spagnola e, su tutto questo, rimarrà indelebile per sempre la firma di Luis Aragones.

  • La Spagna conquista uno storico “triplete”

    La Spagna conquista uno storico “triplete”

    Con la vittoria sull’Italia al Campionato Europeo 2012, la Spagna conquista un fantastico e storico “triplete” che fino ad ora nessuna Nazionale era mai riuscita a conquistare. Le furie rosse di Del Bosque hanno infatti dato ragione al detto “non c’è due senza tre” e, nel giro di quattro anni, hanno portato a casa ben tre titoli internazionali: a quello Europeo di ieri sera infatti si aggiungono quello dei Mondiali di Sudafrica del 2010 e quello degli Europei del 2008.

    Un’emozione unica per i giocatori spagnoli, aiutati sicuramente dal fatto che sono solamente due i maggiori club da cui provengono i calciatori; ma a godersi tutte e tre le coppe sono stati solo nove di loro. Dopo la conquista dell’Europeo 2008 grazie alla rete di Fernando Torres, arriva, due anni dopo, la conquista del Mondiale in Sudafrica.

    A guidare la Spagna è Del Bosque, il successore di Aragones, il quale ha disputato come ct con le furie rosse 62 partite vincendone 51 e perdendone solamente due. Il nuovo allenatore inserisce alla precedente rosa Piquè, Busquets, Pedro, Jesus Navas e Llorente e si dirige in Sudafrica con grandi obiettivi; fin dall’inizio ci pensano come sempre il gran possesso palla e una fantastica difesa a portare avanti la Roja che approda in un batter d’occhio in finale contro l’Olanda dove a risolvere ogni cosa è il bravissimo Iniesta.

    Iker Casillas © DANI POZO/AFP/GettyImages

    Due anni dopo, nonostante la mancata presenza di Villa e Puyol, la Spagna si ripete. Del Bosque inserisce nella formazione Jordi Alba, piccolo difensore di grande talento per sostituire l’infortunato Puyol e spesso decide di giocare senza punta usando Fabregas come centravanti relegando in panchina El Nino. Senza grandi problemi la Spagna supera rispettivamente Irlanda, Croazia, Francia, Portogallo e arriva in finale contro l’Italia. Qui le furie rosse sono in grado di sfoderare un gioco pazzesco e gonfiano la rete non una, non due, non tre, ma ben quattro volte asfaltando gli azzurri che appaiono stanchi e fuori forma, entrando così di diritto nella storia per un fantastico “triplete” spagnolo.

    LE ROSE DEI TRE CAMPIONATI:

    Negli Europei 2008 di Austra e Svizzera il ct Luis Aragones decide di convocare: Iker Casillas, Raul Albiol, Fernando Navarro, Carlos Marchena, Carles Puyol, Andres Iniesta, David Villa, Xavi Hernandez, Fernando Torres, Cesc Fabregas, Joan Capdevila, Santi Cazorla, Andres Palop, Xabi Alonso,  Sergio Ramos, Sergio Garcàa, Daniel Guiza, Alvaro Arbeloa, Marcos Senna, Juanito Gutierrez, David Silva, Ruben De la Red e Pepe Reina.

    In Sudafrica ai Mondiali del 2010, dopo l’arrivo a comando della Spagna di Del Bosque, i convocati sono: dal Real Madrid Iker Casillas, Raúl Albiol, Alvaro Arbeloa, Xabi Alonso e Sergio Ramos; dal Barcellona ha prelevato invece Victor Valdès Arribas, Gerard Pique, Carles Puyol, Sergio Busquets Burgos, Andres Iniesta, Xavi Hernandez e Pedro Rogriduez. Quattro sono stati i giocatori convocati del Valencia: Carlos Marchena, David Silva, Juan Mata Garcia e David Sanchez. Gli altri componenti della rosa furono José Reina e Fernando Torres del Liverpool, Joan Capdevila Méndez del Villarreal, Cesc Fabregas dell’Arsenal, Javier Martínez Aguinaga e Fernando Llorente dell’Athletic Club e Jesús Navas González del Siviglia.

    E a questo Campionato Europeo 2012, Del Bosque ha confermato gran parte della squadra: Iker Casillas, Josè Reina, Victor Valdes, Alvaro Arbeloa, Gerard Piquè, Jordi Alba, Raul Albiol, Sergio Ramos, Andres Iniesta, Cesc Fabregas, David Silva, Javi Martinez, Jesus Navas, Juan Juanfran, Santiago Cazorla, Sergi Busquets, Xabi Alonso, Xavier Xavi, Alvaro Negredo, Fernando Llorente, Fernando Torres, Juan Mata, Pedro Rodriguez.

    Ora il tecnico della Spagna guarda avanti: tra due anni la formazione giallorossa dovrà farsi valere ai Mondiali 2014 dove tutti cercheranno di strapparle di mano la nomina di miglior squadra al mondo mentre le furie rosse cercheranno di centrare il poker.

  • E’ ufficiale: David Villa è il terzo acquisto del Real Madrid dopo quelli di Kakà e Cristiano Ronaldo

    E’ ufficiale: David Villa è il terzo acquisto del Real Madrid dopo quelli di Kakà e Cristiano Ronaldo

    Il Real Madrid non si ferma più: dopo gli acquisti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro di Kakà e Cristiano Ronaldo, il terzo neo acquisto “galacticos” è David Villa.
    Ieri sera è stato trovato l’accordo con il Valencia sulla base di 37 milioni di euro e l’annuncio non è stato dato David Villaperchè mancherebbero solo alcuni piccoli dettagli.
    A darne conferma ci pensa anche Juan Cruz Sol, uomo-mercato Chelsea in Spagna, che ha incontrato i dirigenti del Valencia per intavolare una trattativa ma ha ricevuto come risposta un “Villa vuole giocare nel Real, l’affare è già quasi chiuso, non possiamo fare niente“.
    Villa, capocannoniere agli Europei del 2008, è stato uno dei migliori goleador nella Liga con 28 gol realizzati e la sua vendita è stata praticamente obbligata perchè il Valencia vive un momento di crisi finanziaria.
    E i soldi spesi dal Real in meno di una settimana ora ammontano a 200 milioni di euro…