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  • Europa League: super Napoli, beffa Lazio, tonfo Fiorentina

    Europa League: super Napoli, beffa Lazio, tonfo Fiorentina

    Serata agrodolce quella delle italiane in Europa League.

    Dopo la goleada del Napoli contro il Bruges nella sfida iniziata alle 19, sono arrivati il pareggio beffa del Dnipro al 93° contro la Lazio ed il ko casalingo della Fiorentina, rimontata dopo l’iniziale vantaggio, dal Basilea.

    Veniamo al racconto delle tre gare partendo, in ordine cronologico da quella del San Paolo.

    NAPOLI – BRUGES

    L'abbraccio tra Mertens e Callejon | Foto Twitter
    L’abbraccio tra Mertens e Callejon | Foto Twitter

    Tutto facile per il Napoli di Sarri che per la prima europea vara sul 4-3-3. La gara si mette subito bene con il tiro-cross di Callejon che al minuto 5, sorprende il portiere e s’infila in rete. Il Bruges abbozza una reazione ma viene castigato in pochi minuti dalla doppietta di Mertens che al 25° in sostanza chiude la gara. I belgi non riescono praticamente a rendersi mai pericoloso e nella ripresa subiscono prima il gol di Hamsik che sfrutta un’uscita incerta di Bolat e poi la doppietta personale di Callejon. Questa gara europea, oltre ai tre punti, porta in dote a Sarri, un ottimo Napoli, come sempre, in fase offensiva e più sicuro negli automatismi difensivi.

    NAPOLI – BRUGES 5-0 (5°, 77° Callejon, 19°, 25° Mertens, 53° Hamsik)

    NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Hamsik (62° Allan), Jorginho, David Lopez; Callejon, Higuain (72° Gabbiadini), Mertens (75° Insigne).

    BRUGES (4-3-3): Bolat; Meunier, Duarte, Mechele, De Bock; Vormer, Simons, Vazquez (69° De fauw); Bolingoli Mbombo (46° Izquierdo), Diaby (60° Claudemir); Leandro Pereira.

     

    DNIPRO – LAZIO 

    Beffa incredibile per la Lazio che sul campo del Dnipro prima sfiora il gol con Matri, poi passa in vantaggio con Milinkovic-Savic bravo a girare in rete una punizione calciata da Kishna al 34°. I biancocelesti vanno vicino al raddoppio contro un Dnipro che ci prova ma senza creare grossi pensieri a Marchetti. Al 93°, terzo ed ultimo minuto di recupero, arriva però la doccia fredda con Seleznyov che si libera sul secondo palo e, praticamente a porta vuota, spinge in rete il pallone del definitivo 1-1.

    DNIPRO – LAZIO 1-1 (34°Milinkovic-Savic (L), 93° Seleznyov (D))

    Dnipro (4-2-3-1): Boyko; Fedetskyi (61° Ruiz), Douglas, Gueye, Anderson; Fedorchuk (45° Danilo), Edmar (86° Gama); Rotan, Matheus, Léo Matos; Seleznyov.

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Parolo, Onazi; Kishna (76° Candreva), Milinković-Savić (89° Mauri), F. Anderson; Matri (76° Keita).

     

    FIORENTINA – BASILEA

    L’incontro con la sua ex squadra non porta certo fortuna a Paulo Sousa. La sua Fiorentina infatti si fa rimontare dagli svizzeri e cede per 2-1 sul campo amico. La gara si era pure messa benissimo con la carambola tra Kalinic e Suchy che aveva visto rotolare la palla in rete al minuto 3°. Il Basilea prima pare in difficoltà ma poi pian piano cresce anche se ad inizio ripresa Blaszczykowski, al termine di una ripartenza, colpisce il palo. La svolta della gara arriva al 66° quando Gonzalo Rodriguez commette un brutto fallo su Embolo che gli costa il rosso diretto. Poco dopo s’infortuna anche Astori,così la Fiorentina si trova senza i propri centrali e al 71° capitola con il tiro di Bjarnason che supera Sepe e s’insacca in gol. Passano solo 7 minuti ed un gioiello balistico da fuori area di Elneny fissa il risultato sul 1-2 che fa sorridere gli svizzeri.

    FIORENTINA – BASILEA 1-2 (3° Kalinic (F), 71° Bjarnason (B), 78° Elneny (B))

    Fiorentina (3-4-3): Sepe; Rodriguez, Roncaglia, Astori (68° Tomovic); Borja Valero, Badelj, Blaszczykowski, Alonso; M. Fernandez (68° Pasqual), Kalinić, Iličič (46° Babacar).

    Basilea (4-4-2): Vaclík; Xhaka, Hoeg, Suchy, Lang; Boetius (72° Delgado), Elney, Zuffi, Bjarnason; Embolo, Janko (86° Callà).

    Espulso G.Rodriguez (F) al 66°.

  • Bacca trascina il Siviglia alla conquista dell’Europa League

    Bacca trascina il Siviglia alla conquista dell’Europa League

    Carlos Bacca, è lui l’eroe della finale di Varsavia per il Siviglia.

    La doppietta del colombiano permette agli spagnoli di imporsi su un Dnipro davvero orgoglioso che ha cercato fino all’ultimo secondo di conquistare il trofeo.

    Una gara che come detto è stata equilibrata, che ha visto un primo tempo totalmente folle, prima è stato il Dnipro a trovare il vantaggio dopo soli 7 minuti con Kalinic, poi c’è stata la rimonta del Siviglia che nel giro di 3 minuti ha ribaltato la gara con Krychowiak e Bacca e sul finire del tempo il nuovo pareggio ucraino con la punizione di Rotan. 

    L'Europa League alzata dal Siviglia | foto Twitter
    L’Europa League alzata dal Siviglia | foto Twitter

    Nella ripresa, al 73°, ecco il colpo vincente di Bacca. Un tocco preciso, solo davanti a Boyko, che si è infilato in fondo alla rete facendo esplodere di gioia i tifosi del Siviglia che ormai paiono abituati a vincere le finali. E’ una bella abitudine perchè dopo quella vinta l’anno scorso, ai calci di rigore contro il Benfica, è arrivata la replica, che permette al Siviglia di conquistare la quarta Coppa Uefa/Europa League, diventando la squadra con il maggior numero di questi trofei.

    Veniamo al racconto della finale.

    Markevich scioglie il dubbio della vigilia inserendo Kalinic nell’undici iniziale al posto dell’eroe della semifinale Seleznyov. 

    Unai Emery schiera il suo Siviglia con il 4-2-3-1 con Vidal che torna a ricoprire l’esterno di difesa, con Reyes che si posiziona nel tridente offensivo con Vitolo e Banega, alle spalle di Bacca.

    Si parte ed il Siviglia ha subito un’occasione con la palla deviata da Kankava che giunge a Bacca, l’attaccante colombiano controlla e calcia ma la conclusione è alta. La gara sembra in mano agli spagnoli ma al 7° Kalinic fa la sponda su un lancio lungo e si propone in area, Matheus piazza un cross preciso e l’attaccante degli ucraini di testa sigla il vantaggio. Il Siviglia prova la reazione ma non è facile contro un Dnipro ben chiuso nelle proprie posizioni difensive. Al 24° strepitoso Boyko a chiudere su un bel colpo di testa di Krychowiak, passano 3 minuti e il portiere si ripete su Vitolo. Un minuto dopo però Boyko non può niente sul rasoterra di Krychowiak, è pareggio. Il Siviglia accelera e al 31° trova il vantaggio con Bacca che scatta in profondità, riceva l’assist di Reyes, dribbla Boyko e insacca. Gli ucraini incassano il colpo però poi tentano la reazione con il portiere del Siviglia Rico bravo a neutralizzare un gran tiro di Konoplyanka. Al 44° il Dnipro si guadagna una punizione dal limite, Rotan sistema con cura il pallone e poi lascia partire una traiettoria che non lascia scampo a Rico. Si  va al riposo sul risultato di parità.

    Carlos Bacca | Foto Twitter
    Carlos Bacca | Foto Twitter

    Si riparte con un Dnipro decisamente più sicuro e con la consapevolezza ottenuta dal gol del 2-2. Il Siviglia prova a far possesso palla cercando il momento giusto per colpire ma Boyko non viene praticamente mai impensierito nel primo quarto d’ora. Al 67° Boyko respinge su un corner, la palla finisce nella zona di Koke che calcia ma trova il muro del Dnipro a respingere. Il Siviglia però cresce e gli ucraini faticano a difendersi. Al 73° dopo una serie di rimpalli, il pallone giunge a Vitolo che di prima mette Bacca davanti alla porta, il colombiano non sbaglia e porta nuovamente avanti i suoi. Al 79° super riflesso di Boyko che salva in corner un colpo di testa di Bacca da due passi, negandogli la tripletta. Al 87° lo stadio si ammutolisce per due lunghi minuti, Matheus dopo uno scontro testa a testa, all’improvviso si accascia al suolo. Immediata la richiesta di soccorsi da parte dei calciatori. L’intervento è rapido e il calciatore del Dnipro, che chiuderà in 10, viene trasportato fuori in barella.

     

    DNIPRO – SIVIGLIA 2-3 (7° Kalinic (D), 28° Krychowiak (S), 31°, 73° Bacca (S), 44° Rotan (D))

    Dnipro (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Léo Matos; Kankava (85° Shakov), Fedorchuk (68° Bezus); Matheus, Rotan, Konoplyanka; Kalinić (77° Seleznyov).

    Allenatore: Markevich.

    Siviglia (4-2-3-1): Rico; Vidal, Carriço, Kolodziejczak, Trémoulinas; Mbia, Krychowiak; Reyes (58° Koke), Banega (87° Iborra), Vitolo; Bacca (81° Gameiro) .

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Kankava (D), Krychowiak (S), Kalinic (D), Carriço (S), Bezus (D), Bacca (S), Rotan (D)

  • Niente finale di Europa League per Napoli e Fiorentina

    Niente finale di Europa League per Napoli e Fiorentina

    Delusione tremenda per l’Italia in Europa League, il sogno di una finale tutta tricolore a Varsavia non si avvera ma come nella peggiore delle previsioni, non ci sarà nemmeno una compagine italiana a cercare di alzare la coppa in Polonia. 

    Se per la Fiorentina l’impresa era a livello difficoltà altissimo, diventata poi impossibile per i due gol presi nella prima mezz’ora, dal Napoli ci si aspettava qualcosa di più, sembrava possibile riuscire a battere gli ucraini e invece anche per un po’ d’imprecisione, con Higuain che dopo pochi minuti ha fallito un gol a tu per tu con Boyko, è stato il Dnipro a trovare quel gol che gli ha spalancato le porte per una finale storica.

    Il gol vittoria di Seleznyov | Foto Twitter
    Il gol vittoria di Seleznyov | Foto Twitter

    Il calcio italiano perde una grande occasione, si sperava di poter conquistare l’Europa League ed invece tutto è rimandato alla prossima stagione.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo dalla sfida di Kiev. 

    Il Dnipro alla ricerca di una storica finale scende in campo con il 4-2-3-1 con Markevich che si affida al talento di Konoplyanka sulla trequarti e a Seleznyov di punta.

    Benitez risponde con lo stesso modulo, ma con alcune novità rispetto alle previsioni, Inler gioca in mediana al posto di Jorginho mentre Gabbiadini è schierato nel trio alle spalle di Higuain, con Hamsik in panchina.

    Il Dnipro parte aggressivo ma al 7° Higuain fallisce un occasione clamorosa a tu per tu con Boyko. A sorpresa la gara la fanno gli ucraini, il Napoli attende e cerca di ripartire. Intorno alla mezzora si ripete la sfida Higuain-Boyko ed è nuovamente il portiere a vincere deviando in corner il colpo di testa del Pipita. Il Napoli però è distratto dietro e da una palla persa da David Lopez, Selznyov lascia partire un tiro salvato da Andujar. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Il Napoli cerca di essere più aggressivo nell’inizio ripresa ma un contropiede del Dnipro non viene finalizzato da Luchkevych per pochi centimetri. Al 58° Konoplyanka s’inventa una bella giocata con cross dal fondo che pesca Seleznyov che sotto porta di testa beffa la difesa del Napoli per il gol del 1-0. Benitez si gioca la carta Mertens ed il belga prova subito a spaventare gli ucraini con una bella azione personale. I partenopei ci provano e con un’azione in mischia al 77° sfiorano il pareggio, salva Douglas sulla linea. Il Napoli ci mette tanta grinta ma poca lucidità e al 89° Andujar tiene a galla i suoi con tre interventi di fila. Al 92° la traversa salva il Napoli dal colpo di testa di Mateus. Non bastano nemmeno i cinque minuti di recupero, vince il Dnipro che vola, per la prima volta della sua storia, in una finale europea. Delusione tremenda per il Napoli.

     

    DNIPRO – NAPOLI 1-0 (58° Seleznyov)

    Dnipro (4-2-3-1): Boyko; Fedeckyj, Douglas, Cheberyachko, Matos; Kankava, Fedorchuk; Luchkevych (67° Mateus), Rotan, Konoplyanka (85° Bruno Gama); Seleznyov (75° Kalinic).

    Allenatore: Markevich

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez (79° Henrique), Inler; Callejon, Gabbiadini (55° Hamsik), Insigne (60° Mertens); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Allenatore: Mazic.

    Ammoniti: Matos (D), Gabbiadini (N), Fedorchuk (D), Seleznyov (D), Kankava (D), Ghoulam (N), Mateus (D), Boyko (D)

     

    Veniamo alla sfida del Franchi.

    Montella punta su un 3-5-2 nel quale Gomez parte inizialmente dalla panchina, a fianco di Salah gioca un giocatore in grande forma come Ilicic.

    Unai Emery risponde con il suo 4-2-3-1 che vede Vidal spostarsi nel trio dei trequartisti mentre sulla fascia in difesa gioca Koke.

    La Fiorentina sa di aver bisogno di un miracolo e cerca di partire forte. Al 17° Gonzalo Rodriguez colpisce di testa su azione da corner ma Rico sfodera un miracolo e salva in angolo. Al 22° però Bacca spegne praticamente tutte le speranze viola girando in porta da due passi dopo un calcio di punizione. Il definitivo colpo del ko arriva dopo 5 minuti, altro schema su punizione e stavolta è Carriço a raddoppiare sottoporta. Il primo tempo vede i viola provarci, con tanto orgoglio ma si assiste ad un’altra ghiotta chance per gli ospiti ed un tiro di Salah fuori di poco. Il primo tempo vede il Siviglia andare a riposo sul rassicurantissimo 2-0

    L'esultanza di Bacca | Foto Twitter
    L’esultanza di Bacca | Foto Twitter

    La ripresa in sostanza non ha niente da chiedere al risultato, c’è solo l’orgoglio viola con Salah che si vede salvare da Rico una conclusione piazzata al 52°. Subito dopo il portiere si ripete su Ilicic. Non è proprio serata per la viola perchè al 65° Ilicic va a a sprecare un calcio di rigore calciando alto. Non arriva nemmeno il gol della bandiera, la gara si chiude sul 2-0 per gli spagnoli che volano in finale per cercare di replicare il successo dell’anno scorso.

     

    FIORENTINA – SIVIGLIA 0-2 (22° Bacca, 27° Carriço)

    Fiorentina (3-5-2): Neto; Savic, Gonzalo Rodriguez, Basanta (46° Pasqual); Joaquin, Mati Fernandez (67° Badelj), Pizarro, Borja Valero (85° Lazzari), Alonso; Salah, Ilicic.

    Allenatore: Montella.

    Siviglia (4-2-3-1): Rico; Tremoulinas, Daniel Carriço, Kolodziejczak, Coke; Mbia, Krychowiak; Vitolo (74° reyes), Banega (55° Iborra), Aleix Vidal; Bacca (70° Gameiro).

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Pizarro (F), Savic (F), Banega (S), Borja Valero (F)

  • Europa League: Napoli beffato, tonfo Fiorentina

    Europa League: Napoli beffato, tonfo Fiorentina

    Una serata piuttosto amara per le due italiane impegnate nelle semifinali di Europa League. Se da un lato il Napoli si può arrabbiare per il gol del 1-1 degli ucraini segnato da Seleznyov in fuorigioco, dall’altro la Fiorentina si lecca le ferite per la caduta pesante a Siviglia per 3-0, dopo aver mancato però nel primo tempo alcune buone occasioni.

    Gli uomini di Benitez vedono ancora possibile l’accesso alla finale di Varsavia, anche se a Kiev non sarà per niente semplice. I ragazzi di Montella invece avranno bisogno di un’impresa ai limiti dell’impossibile per provare a portarsi all’ultimo atto della competizione europea.

    Veniamo al racconto delle gare partendo da quella del San Paolo.

    Benitez ovviamente schiera i suoi con il suo classico 4-2-3-1 con Insigne preferito a Mertens nel trio alle spalle di Higuain. 

    Modulo speculare per Markevich che punta sull’estro di Konoplyanka e sulla capacità di trovar gol del bomber Kalinic.

    Si parte ed il Napoli costruisce una buona occasione con il palo scheggiato da Insigne al 9°. Nella prima frazione di gioco i partenopei comandano il gioco ed hanno anche altre occasioni che però non vengono sfruttate. Il Dnipro non si vede mai, Andujar gioca 45 minuti praticamente da spettatore.

    Nel secondo tempo passano solo 5 minuti ed il Napoli la sblocca con il colpo di testa di David Lopez sul corner di Insigne. Il gol carica il Napoli ed inizia una sfida tra Higuain e Boyko, vince sempre il portiere ucraino che chiude tutte le conclusioni del Pipita. Sembra una serata semplice ma al 81° arriva la beffa firmata da Seleznyov che entrato da poco più di un minuto, in posizione di evidente fuorigioco, realizza il gol del 1-1. Gli uomini di Benitez non riescono a ritrovare il vantaggio e la gara finisce in parità. La qualificazione resta in bilico, il Napoli può farcela ma a Kiev servirà decisamente più concretezza e magari un pizzico di fortuna in più.

    Il gol del 1-1 del Dnipro | Foto Twitter
    Il gol del 1-1 del Dnipro | Foto Twitter

    NAPOLI – DNIPRO 1-1 (50° David Lopez (N), 81° Seleznyov (D))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho (71° Gargano), David Lopez; Callejon (77° Gabbiadini), Hamsik, Insigne (82° Mertens); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Dnipro (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Leo Matos; Kankava (69° Bezus), Fedorchuk; Luchkevych (57° Gama), Rotan, Konoplyanka; Kalinic (80° Seleznyov).

    Allenatore: Markevich

    Arbitro: Moen.

    Ammoniti: Kankava (D), Fedetskiy (D)

     

    Veniamo alla sfida del Sanchez Pizquan. 

    Emery schiera il suo Siviglia con un 4-2-3-1 con Vidal che arretra in difesa e con il trio Reyes-Banega-Vitolo alle spalle di Bacca.

    Montella manda in campo la Fiorentina con il 4-3-3 con Joaquin e Salah esterni, prima punta Mario Gomez.

    Si parte e la prima occasione è viola con Mario Gomez che però non riesce ad inquadrare la porta. Il Siviglia cresce e al 17° dopo una bella azione palla a terra, Vidal scocca il tiro vincente. La Fiorentina reagisce subito ma Mati Fernandez spreca da due passi. Dopo un’occasione per i padroni di casa è ancora Mati al 21° ad avere la palla buona, Rico chiude in uscita. Al 24° è Salah a poter trovare il pari ma ancora il portiere dice di no. Nel resto della frazione non accade molto altro, si va al riposo con il Siviglia avanti per 1-0 ma con la Fiorentina che può rimpiangere per le troppe palle gol sprecate.

    Aleix Vidal | Foto Twitter
    Aleix Vidal | Foto Twitter

    Si riparte ed al 52° Badelj perde una brutta palla che permette al Siviglia una rapida ripartenza concretizzata ancora da Vidal che lascia partire il tiro che vale doppietta e raddoppio. Il gol sembra mandare al tappeto la Fiorentina, Badelj in particolare, con gli uomini di Montella incapaci di reagire e con il Siviglia vicino al terzo gol. E la terza marcatura arriva al 75° con Gameiro, entrato da un minuto, lesto a girare in gol da due passi un perfetto cross rasoterra. La Fiorentina si butta in avanti più con orgoglio che con le idee, in sostanza però Rico non corre pericoli. C’è tempo per far provare un altro brivido alla retroguardia viola, poi l’arbitro fischia la fine, tra 7 giorni a Firenze servirà un miracolo sportivo per ribaltare lo 0-3.

    SIVIGLIA – FIORENTINA 3-0 (17°, 52° Vidal, 75° Gameiro)

    Siviglia (4-2-3-1): Rico; Tremoulinas, Daniel Carriço, Kolodziejczak, Vidal; Krychowiak, Mbia (73° Iborra); Reyes (57° Koke), Banega, Vitolo; Bacca (74° Gameiro).

    Allenatore: Emery.

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomović (46° Richards), Savić, Gonzalo Rodríguez, Alonso; Mati Fernández, Badelj (68° Pizarro), Borja Valero; Joaquín, Gomez (80° Ilicic), Salah.

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Daniel Carriço (S), Marcos Alonso (F), Borja Valero (F), Krychowiak (S)

  • Gioia Italia: Fiorentina e Napoli in semifinale di Europa League

    Gioia Italia: Fiorentina e Napoli in semifinale di Europa League

    Serata di grande gioia per l’Italia calcistica, Fiorentina e Napoli raggiungono le semifinali di Europa League e, sommandosi alla Juventus qualificatasi ieri alle semifinali di Champions, tengono altissimo l’onore del calcio italiano che finalmente torna a ruggire in ambito europeo.

    Due qualificazioni totalmente diverse, il Napoli partiva dall’agevole vantaggio, ha lasciato giocare il Wolfsburg nel primo tempo, ha colpito due volte nella ripresa, si è rilassato nel finale, permettendo ai tedeschi, quantomeno, di pareggiare.

    La Fiorentina invece, a cui bastava anche lo 0-0, è partita fortissimo, ha sbagliato tantissimo, ha sfruttato il rosso a Lens e ha colpito con Gomez nel finale di primo tempo, nella ripresa stesso copione con ampi brividi nel finale spazzati via dal gol in pieno recupero di Vargas.

    La gioia dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle due gare partendo dalla sfida del Franchi.

    FIORENTINA – DINAMO KIEV

    Montella recupera Borja Valero e Pizarro a centrocampo mentre in avanti si affida al tridente Joaquin-Gomez-Salah. 

    La Dinamo Kiev scende in campo con un 4-4-1-1 con Lens e Yarmolenko sugli esterni, Belhanda trequartista e Teodorczyk di punta.

    La Fiorentina parte forte, spinge e trova anche il gol ma Gomez è oltre la difesa ucraina, rete annullata. Al 9° ci prova anche Alonso col tiro da fuori ma la palla si stampa sulla traversa, poi Borja Valero, palla deviata di poco sul fondo, insomma è un vero e proprio dominio viola. Gli uomini di Montella continuano a costruire e serve un super Shovkovski per fermare Gomez al 20°. La Fiorentina continua a costruire ma spreca e al 40° ottiene anche la superiorità numerica perchè Lens riceve il giallo per simulazione, era già ammonito e quindi viene espulso. Passano 3 minuti e le cose si mettono ancora meglio perchè Gomez colpisce in modo strano un cross di Joaquin e la palla finisce in gol. Si va al riposo sul 1-0 per i padroni di casa.

    Si riparte con la Dinamo che sulla carta cerca di essere più offensiva ma è Salah a sfiorare il gol colpendo il palo. Il copione non cambia è la Fiorentina a continuare a costruire con Neto che rimane inoperoso. La squadra di Montella continua a produrre e sprecare palle gol e al 85° serve un prodigioso Neto a salvare sul tiro di Rybalka. Poco dopo altro rischio per la difesa della Fiorentina, la gran giocata di Yarmolenko viene deviata in corner. Il finale è pieno di brividi per la Fiorentina, la beffa sembra dietro l’angolo ma per fortuna non è così perchè al 94° ci pensa Vargas a cacciar via le paure siglando il 2-0 che mette il sigillo sulla qualificazione alle semifinali di Europa League.

     

    FIORENTINA – DINAMO KIEV 2-0 (43° Gomez, 94° Vargas)

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomovic, Rodríguez, Savić, Alonso; Mati Fernández, Pizarro (84° Aquilani), Borja Valero (79° Badelj); Joaquin, Gomez, Salah (88° Vargas).

    Allenatore: Montella.

    Dinamo Kiev (4-4-1-1): Shovkovski; Danilo Silva, Vida, Khacheridi, Antunes; Yarmolenko, Rybalka, Buyalsky (69° Sydorchuk), Lens; Belhanda (63° Kalitvintsev); Teodorczyk (45°+1 Gusev).

    Allenatore: Rebrov.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: /

    Espulsi: Lens (D)

     

    NAPOLI – WOLFSBURG

    Nonostante il netto successo maturato all’andata in Germania, Benitez decide di non rinunciare ai titolarissimi con Higuain al centro dell’attacco supportato dal trio Mertens-Hamsik-Callejon.

    Hecking deve rinunciare a Schurrle, De Bruyne e Vieirinha e dà spazio dall’inizio ad Arnold, Bendtner e Perisic. 

    La gara è certamente condizionata dal risultato dell’andata, i tedeschi dovrebbero fare un impresa e provano subito, dopo appena un minuto, a cercare il vantaggio con Perisic, risponde Andujar. Ci provano poi Guilavogui e Bendtner ma senza trovare la giusta mira. Al 42° torna protagonista Andujar che neutralizza una conclusione molto insidiosa di Bendtner. Il Napoli si vede solo al 44° con una conclusione di Higuain che finisce sul fondo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    La ripresa si apre con tutto un altro Napoli. Gli azzurri prima sfiorano il gol con la conclusione di Mertens, poi lo trovano con Callejon servito da Higuain. La rete carica il Napoli che trova il raddoppio con Mertens al 66°. I tedeschi hanno un moto d’orgoglio e tra il 71° ed il 72° trovano le due reti del pari con Klose e Perisic. La qualificazione rimane ampiamente in mano al Napoli ma il tiro di poco fuori di Naldo al 78° spaventa i partenopei. Non accade altro, il Napoli pareggia ma festeggia il passaggio alle semifinali di Europa League.

     

    NAPOLI – WOLFSBURG 2-1 (50° Callejon (N), 66° Mertens (N), 71° Klose (W))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Britos, Ghoulam; Inler, David Lopez; Callejon, Hamsik (60° Insigne), Mertens (83° Henrique); Higuain (68° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Träsch (79° Bas Dost), Klose, Naldo, Rodriguez (66° Schafer),; Luiz Gustavo, Guilavogui (75° Jung); Caligiuri, Arnold, Perišić; Bendtner.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: /

     

    Nelle altre due gare della serata colpaccio del Dnipro che grazie al gol di Shakov al 82° rompe l’equilibrio con il Club Brugge, era finita 0-0 in Belgio, e conquista la qualificazione.

    Tante emozioni invece tra Zenit e Siviglia. Si partiva dal 2-1 per gli spagnoli dell’andata ed al 6° Bacca porta avanti gli ospiti trasformando un calcio di rigore. Sembra finita per i russi ma nella ripresa al 48° Rondon pareggia, papera di Beto, e al 72° Hulk pareggia calciando quasi da metà campo. Lo Zenit ci crede, accelera ma rimbalza su Beto che diventa straordinario, e al 85° arriva il gol di Gameiro che regala la semifinale al Siviglia. 

  • Europa League: uragano Napoli, pari Fiorentina

    Europa League: uragano Napoli, pari Fiorentina

    Un Napoli devastante s’impone sul campo del Wolfsburg con un nettissimo 4-1 che ha il sapore d’ipoteca per il passaggio alle semifinali di Europa League, al San Paolo pare pura formalità.

    Una Fiorentina, che costruisce e spreca tantissimo, invece può ringraziare Babacar che al 92° ha trovato il gol che è valso il pari per 1-1 in casa della Dinamo Kiev e che rende un pizzico più agevole il ritorno tra sette giorni al Franchi.

    Veniamo al racconto delle due gare.

    DINAMO KIEV – FIORENTINA

    La Fiorentina in casa della Dinamo nel primo tempo, fa la partita, costruisce un occasione al 13° con Joaquin, si ripete dopo 5 minuti con Gomez ma la palla finisce sempre sul fondo. Al 26° Salah ha la palla buona ma calcia troppo debole e centralmente. Al 36° arriva la beffa, Lens va al tiro, la palla viene deviata e s’infila alle spalle di un incolpevole Neto. Il primo tempo si chiude con gli ucraini in vantaggio.

    Nella ripresa il copione non cambia, viola sempre avanti ma ucraini che riescono a rimanere sempre in vantaggio. Al 77° sembra fatta, Borja Valero va a colpire di testa ma la palla centra il palo. Quando tutto sembra ormai finito, arriva la zampata di Babacar, l’attaccante, entrato nel finale di gara al posto di Mario Gomez, al minuto 92° con gran caparbietà, in mezzo all’area piccola s’inventa una girata che vale il definitivo 1-1 che rende il ritorno a Firenze in leggera discesa.

     

    DINAMO KIEV – FIORENTINA 1-1 (36° Lens (D), 92° Babacar (F))

    Dinamo Kiev (4-3-3): Shovkovskiy; Danilo Silva, Antunes (24° Vida), Dragovic, Khacheridi; Sydorchuk (68° Belhanda), Rybalka, Buyalskiy (80° Chumak); Lens, Yarmolenko, Teodorczyk.

    Allenatore: Rebrov.

    Fiorentina (3-5-2): Neto; Tomovic, G.Rodriguez, Savic; Alonso, Mati Fernandez, Badelj, Borja Valero (84° Aquilani), Joaquin (68° Vargas); Salah, Gomez (77° Babacar).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Dragovic (D), Gomez (F), Sydorchuk (D), Alonso (F), Khacheridi (D), Lens (D)

     

    WOLFSBURG – NAPOLI

    Marek Hamsik | Foto Twitter
    Marek Hamsik | Foto Twitter

    Si parte e sono i tedeschi a fare la gara, sostanzialmente chiudendo il Napoli nella propria metà campo nel primo quarto d’ora. Allo scoccare del 15° però gli azzurri, alla prima vera occasione, passano. Lancio di Mertens, posizione di partenza sul filo del fuorigioco di Higuain, controllo pregevole con i tedeschi che chiedono il tocco di mano, conclusione e Benaglio è battuto. Il gol manda in tilt il Wolfsburg che al 23° incassa lo 0-2 con Hamsik che servito da Higuain lascia partire il tiro vincente. Il Wolfsburg passa alcuni minuti di tilt completo poi pian piano prova a ripresentarsi in avanti ma Andujar prima smanaccia un pericoloso cross e poi devia sulla traversa un bolide di Schurrle. Il primo tempo si chiude con il Napoli avanti 2-0 in Germania.

    Nella ripresa i tedeschi provano ad accelerare i ritmi ma rischiano di incassare il terzo gol con Benaglio strepitoso su Higuain. Il terzo gol però arriva al 64° con Guilavogui che sbaglia in uscita, Callejon prende palla e l’appoggia ad Hamsik che da due passi fa doppietta. Il Napoli non si ferma e al 76° il neoentrato Gabbiadini spedisce in rete di testa un cross perfetto di Insigne. Gli azzurri calano la tensione e al 79° Perisic si libera, va sul fondo e appoggia per Bendtner che da due passi accorcia le distanze. Negli ultimi minuti il Napoli controlla e cerca anche qualche ripartenza e prende una r. Non accade altro finisce 1-4, è festa per i partenopei che sentono la semifinale sempre più vicina.

     

    WOLFSBURG – NAPOLI 1-4 (15° Higuain (N), 23°, 64° Higuain (N), 76° Gabbiadini (N), 79° Bendtner (W))

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha, Naldo, Knoche, Rodriguez; Luiz Gustavo, Guilavogui (70° Arnold); Caligiuri, De Bruyne, Schurrle (63° Perisic); Dost (57° Bendtner).

    Allenatore: Hecking.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik (75° Gabbiadini), Mertens (60° Insigne); Higuain (85° Henrique).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Lahoz.

     

    Nelle altre gare di serata successo in rimonta per il Siviglia contro lo Zenit e pareggio a reti bianche tra Club Brugge e Dnipro.

    RISULTATI ANDATA QUARTI DI FINALE DI EUROPA LEAGUE

    Club Brugge – Dnipro 0-0

    Dinamo Kiev – Fiorentina 1-1 (36° Lens (D), 92° Babacar (F))

    Siviglia – Zenit 2-1 (29° Ryazantsev (Z), 73° Bacca (S), 87° Suarez)

    Wolfsburg – Napoli 1-4 (15° Higuain (N), 23°, 64° Higuain (N), 76° Gabbiadini (N), 79° Bendtner (W))

     

  • Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    Juve-Monaco per continuare a sognare. I viola sorridono, Napoli no

    L’urna di Nyon ha deciso, sarà Juve-Monaco nei quarti di finale di Champions League. Sorteggio più che positivo per la squadra di Allegri: andata il 14 aprile allo Juventus Stadium e ritorno il 22 a Monaco. La squadra francese attualmente si trova al quarto posto nel proprio campionato dietro Lione, Marsiglia e Psg; in Champions la squadra allenata da Jardim ha vinto il proprio girone che comprendeva Benfica, Bayer Leverkusen e Zenit; le individualità più significative sono rappresentate da Berbatov e Moutinho più dei giovani talenti molto interessanti come Carrasco, Bernardo Silva, Kondogbia e Martial. 

    Il Monaco sarà l'avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League
    Il Monaco sarà l’avversaria della Juventus nei quarti di finale di Champions League

    Il modulo di gioco a cui si è affidato il tecnico Jardim è il 4-2-3-1: Berbatov è il punto di  riferimento offensivo, giocatore che nonostante l’età non più freschissima,34 anni, ha dalla sua una notevole esperienza a livello europeo; in mezzo al campo Toulalan e Fabinho: il primo, capitano della squadra, è un centrocampista molto difensivo, un’incontrista; il secondo abbina tanta corsa e qualità, può essere impiegato sia come esterno che come centrale e riesce a inserirsi con ottimi tempismi in fase offensiva. Il diciannovenne Martial in patria è considerato l’astro nascente del calcio francese. In mezzo alla difesa qualche problema la Juventus può crearlo al Monaco: Carvalho è un giocatore molto logoro anche se navigato e conoscitore delle gare da dentro fuori.

    In Europa League non ci sarà il derby tra le uniche due squadre rimaste in lizza, ovvero Napoli e Fiorentina; leggermente peggio è andata al Napoli che dovrà vedersela con il Wolfsburg, secondo nella Bundesliga e qualificato ai quarti dove aver eliminato l’Inter; il tecnico Hackett può contare su una rosa di tutto rispetto, il modulo impiegato è il 4-3-1-2 e sulla qualità dei suoi gioielli: De Bruyne, già autore di 14 reti tra Campionato e Coppe, con  Schurrle e Dost a completare il reparto offensivo; in porta Benaglio è un portiere di grande affidamento; in difesa Naldo ha nella velocità il suo punto debole quindi sarà questa una carta che Benitez dovrà tenere bene il conto.

    La Dinamo Kiev è un’avversaria da non sottovalutare ma la Fiorentina potrà giocarsi tutte le sue carte nel mazzo avendo anche il ritorno a Firenze; in casa gli ucraini sono imbattuti e hanno eliminato il Guingamp nei sedicesimi e  l’Everton agli ottavi; la squadra che in campo si schiera con il 4-1-4-1 è allenata da Rebrov il quale ha giocato al fianco di Shevchenko; a difendere la porta c’è Shovkovskiy, classe 1975; a centrocampo Miguel Veloso rappresenta un punto fisso; i pericoli maggiori per la Fiorentina possono arrivare dalla trequarti in su, soprattutto sugli esterni dove giocano Yarmolenko e Gusev, in attacco Teodorczyk non ha ancora maturato una grande esperienza internazionale.

     

     

  • Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Servivano due imprese nella notte di Europa League, non sono arrivate, se pur siano state due gare totalmente diverse.

    L’Inter ha fatto sperare i tifosi con un buon inizio ma le solite falle difensive nerazzurre hanno permesso al Wolfsburg di trovare il gol nel primo tempo che ha sostanzialmente ammazzato la gara. Nella ripresa un po’ d’orgoglio ha permesso all’Inter di trovare il pareggio con Palacio e di provare una decina di minuti di spinta. Nel finale però è arrivato il gol di Bendtner a spegnere tutte le speranze. I nerazzurri escono tra i fischi, Mancini dovrà riflettere, l’Europa per la prossima stagione si fa lontana.

    Il Torino invece non può rimproverarsi niente, c’ha provato in ogni modo, non ha concesso praticamente niente allo Zenit, ha trovato davanti un portiere in vena di miracoli e ha trovato il gol, troppo tardi, con Glik al 90°. I granata escono sì dall’Europa League ma escono tra gli applausi del pubblico dell’Olimpico.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da Inter-Wolfsburg.

    Mancini opta per un 4-2-3-1, trasformabile in 4-4-2 con Hernanes e Kovacic dal primo minuto.

    Nel Wolfsburg rispetto all’andata mancano Naldo, assente per squalifica, e Schurrle, inizialmente in panchina per Trasch.

    Si parte con l’Inter aggressiva che però regala un paio di ripartenze al Wolfsburg che però i tedeschi non concretizzano anche per un’ottima uscita di Carrizo che salva su Dost. Poco dopo il 20° Icardi ha una grande chance, un rimpallo gli consegna la palla, lui calcia ma Benaglio si supera. Al 24° i tedeschi sfruttano una disattenzione difensiva dell’Inter e con Caligiuri, solo in area, trovano il vantaggio. La reazione dell’Inter è troppo leggere, anzi i “verdi” rischiano di raddoppiare. Sul finale di tempo buona chanche per Guarin che sottoporta calcia addosso a Benaglio. La prima frazione si chiude sullo 0-1.

    L'esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter
    L’esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter

    Nella ripresa ci si aspetta un’Inter arrembante ed invece i nerazzurri fanno un giro palla troppo lento e rischiano il contropiede del Wolfsburg. La prima chance dell’Inter arriva al 65° con una bella giocata di Palacio, salvata da un bell’intervento di Benaglio. Ci prova anche Hernanes ma la sua conclusione, dopo un’azione personale esce di poco. Al 71° Palacio, ben imbeccato da Hernanes riesce a battere Benaglio. Il pareggio dà un pizzico di fiducia all’Inter che approfittando anche di un leggero calo del Wolfsburg prova a spingere. Ad un minuto dal 90° quando l’Inter ormai ha perso tutte le speranze, arriva anche il gol di Bendtner a chiudere definitivamente i conti.

     

    INTER – WOLFSBURG 1-2 (24° Caligiuri (W), 71° Palacio (I), 89° Bendtner (W))

    Inter (4-2-3-1): Carrizo; Campagnaro (67° D’Ambrosio), Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel; Hernanes, Palacio, Kovacic (55° Kuzmanovic); Icardi.

    Allenatore: Mancini.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha (84° Arnold), Klose, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri (73° Perisic), De Bruyne, Trasch; Dost (63° Bendtner).

    Allenatore: Hacking.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: De Bruyne (W), Arnold (W), Medel (I)

     

    Veniamo al racconto dell’altra gara, Torino-Zenit.

    Per cercare l’impresa Ventura si affida al suo 3-5-2 con Quagliarella-Maxi Lopez coppia d’attacco.

    Vilas Boas schiera i suoi con il 4-2-3-1 dando fiducia a Tymoshchuk in mediana, a Rondon in attacco supportato da Hulk, Danny e Shatov.

    I granata ci provano, dopo un inizio di gara piuttosto tattico e bloccato, gli uomini di Ventura si costruiscono alcune buone chance con Maxi Lopez che prima vede un suo tiro respinto da Garay e poi non arriva per poco su una sponda di Quagliarella. Al 36° il Torino chiede il rigore, l’arbitro dice che è punizione dal limite, va Quagliarella, tiro fuori non di molto. Lo Zenit, sostanzialmente, si vede sono nel finale di frazione con Witsel. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte ed il Torino troverebbe anche il gol al 50° con Glik ma l’arbitro annulla per il fuorigioco del polacco. I granata vogliono trovare quel gol che riaprirebbe qualche speranza e ci provano con Quagliarella al 56°, niente di fatto. Gli uomini di Ventura ci provano, non si danno per vinti, al 78° ci provano prima Martinez e poi Gazzi ma il pallone non ne vuol sapere di entrare, perché Lodygin s’inventa due miracoli. Al 90° la rete finalmente arriva, corner di Bovo e Glik di testa punisce lo Zenit. Ai granata restano 6 minuti di recupero per provarci e al 92° Maxi Lopez trova un colpo di testa che viene salvato sulla linea da Lombaerts. E’ l’ultima chance ad un Torino che esce a testa altissima, non basta il successo, ai quarti va lo Zenit.

     

    TORINO – ZENIT 1-0 (90° Glik)

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud (64° Bovo), Gazzi, El Kaddouri (75° Martinez), Molinaro (80° Amauri); Quagliarella, Maxi Lopez.

    Allenatore: Ventura.

    Zenit(4-2-3-1): Lodygin; Smolnikov, Neto, Garay, Criscito; Tymoshchuk, Witsel; Hulk, Danny (87° Lombaerts), Shatov (81° Ryazantsev); Rondon.

    Allenatore: Vilas Boas.

    Arbitro: Jug.

    Ammoniti: Molinaro (T), Tymoshchuk (Z), Criscito (Z), Neto (Z), Quagliarella (T), Danny (Z), Lodygin (Z), Rondon (Z), Smolnikov (Z), Hulk (Z)

     

    Nelle altre gare di serata arriva la conferma del Ko delle squadre inglesi con l’Everton, ultima rimasta, che crolla a Kiev contro la Dinamo. Prosegue la corsa dei campioni in carica del Siviglia che vincono anche il ritorno del Derby contro il Villarreal. La sorpresa di questa Europa League è certamente il Bruges, i belgi vanno sotto nel caldissimo campo del Besiktas, ma poi rimontano e grazie a Bolingoli-Mbombo e vincono 3-1. L’ultima a qualificarsi è il Dnipro che, contro l’Ajax, subisce la rete che manda alla sfida ai supplementari ma poi grazie ad un gioiello di Konoplyanka al 97° mettono la qualificazione in cassaforte rendendo inutile il 2-1 dei lancieri.

    RISULTATI

    Dinamo Kiev – Everton 5-2 qualificata Dinamo Kiev

    Siviglia – Villarreal 2-1 qualificato Siviglia

    Besiktas – Bruges 1-3 qualificato Bruges

    Ajax – Dnipro 2-1 d.t.s. qualificato Dnipro

  • Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Roma, che orrore! La Fiorentina la umilia 0-3

    Un match attesissimo, che metteva a confronto due squadre italiane in un duello fratricida. All’andata l’1-1 mette più in difficoltà la Fiorentina che deve fare la partita ed è più in forma della Roma, che al contrario sebbene non sia costruita per giocare un calcio d’attesa, potrebbe aspettare l’avversario e colpirlo di rimessa.

    La partita è il contrario di quanto ci si poteva aspettare, la Roma parte subito per chiudere il discorso, convinta di poter dominare l’avversario senza fare i conti con la maggiore verve della Fiorentina che nell’ultimo periodo ha trovato una linfa nuova ed è decisamente più pericolosa dei giallorossi. La Fiorentina aveva un’idea tattica precisa  e l’ha portata fino in fondo mettendo subito le cose in chiaro anche in questa difficile trasferta, e lo si vede subito.

    7° minuto follia di Holebas che in area aggancia da dietro Fernandez e provoca un rigore per i viola. Gonzalo Rodríguez a primo tentativo spiazza Skorupski e segna ma l’arbitro fa ripetere per i troppi uomini presenti in area al momento della battuta e nella seconda battuta cambia l’angolo ma non l’esito. Un inizio da incubo per i giallorossi.

    La reazione della Roma è immediata perché da un cross dalla destra di Florenzi Pjanic calcia al volo verso la porta in modo splendido ma la sfera esce di poco a lato. Al 17° su un angolo battuto dalla destra è Torosidis a staccare sopra tutti i difensori viola ma anche a mettere il pallone a lato rispetto alla porta difesa da Neto.

    Il 2-0 per i viola arriva su un altro regalo, Marcos Alonso pressa la manovra giallorossa sulla propria sinistra e avviene un retropassaggio verso Skorupski che il portiere fatica a tenere in campo e nel farlo lo regala allo stesso Alonso che resiste al ritorno dell’estremo difensore della Roma e deposita la sfera in rete. Doppio vantaggio della squadra di Montella e Olimpico gelato.

    La rete di Basanta per lo 0-3 della Roma | Foto Twitter
    La rete di Basanta per lo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    Non è tutto perché al 22° la Fiorentina fa tris, angolo da destra di Fernandez e Basanta salta solissimo e altissimo battendo ancora il portiere dei padroni di casa per uno 0-3 che dai mugugni fa passare definitivamente lo stadio in fase di contestazione.

    La Roma è evidentemente stordita e incapace di rialzare la testa, Garcia toglie Torosidis e inserisce Iturbe nel tentativo disperato di aumentare la pericolosità della squadra. Al 28° Ljajic avrebbe un’ottima occasione per accorciare le distanze ma il suo tiro viene fermato da un attento Neto e la Fiorentina in contropiede mette sempre in apprensione la retroguardia giallorossa. Sul finire del primo tempo Pjanic colpisce di testa da un calcio d’angolo battuto da Florenzi, Neto sembra battuto ma sulla linea di porta è Borja Valero che respinge il tiro.

    La ripresa è una fotocopia del primo tempo, la Roma cerca di tenere palla e costruire il gioco, la Fiorentina aspetta e riparte improvvisamente, nella corsa delle due squadre si nota tutta a differenza di morale e di motivazione, quando partono i viola sembrano imprendibili. Al 48° tutti in piedi per Salah, discesa fenomenale dalla sinistra e quando sembra chiuso con una finta di corpo lascia fermi due difensori giallorossi in area trovandosi davanti a Skorupski da solo, peccato che il suo tiro morbido però baci la parte superiore della traversa perché sarebbe stato un gol meraviglioso.

    Al 55° Babacar, sempre su un’azione in velocità di rimessa, dopo aver stoppato il pallone e saltato un uomo in area calcia in porta, ma Skorupski para il fendente nell’angolino basso, è l’ultima vera emozione di una partita finita troppo presto e la Fiorentina non offende più fino alla fine una Roma che probabilmente cala in modo triste il sipario su una stagione che doveva vederla protagonista ed invece già a marzo la vede out da ogni competizione. E finita la partita i tifosi della Curva Sud hanno fermato i giocatori contestandoli.

    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter
    La Curva Sud espone lo striscione di contestazione sullo 0-3 della Fiorentina | Foto Twitter

    La Dynamo Kyev distrugge, in casa propria, con un incredibile 5-2 l’Everton mettendo fuori dalle competizioni europee tutte le squadre inglesi e certificando il sempre più probabile sorpasso nel ranking UEFA delle squadre tedesche su quelle britanniche.

    ROMA-FIORENTINA 0-3 (0-3) – 9° Rodríguez rig. (F), 18° Alonso (F), 22° Basanta (F).

    Roma (4-3-3): Skorupski 5; Torosidis 6 (dal 27° Iturbe 5,5), Manolas 5, Yanga-Mbiwa 5 (dal 58° Astori 6), Holebas 4,5; Pjanic 6,5, De Rossi 5, Keita (dal 44° Verde 6); Florenzi 6, Gervinho 5, Ljajic 5.

    All.: Rudi Garcia 5

    Fiorentina (3-5-2): Neto 6; Savic 6 (dal 41° Tomovic 6,5), Rodríguez 7, Basanta 6,5; Joaquin 6, Fernandez 7, Badelj 6,5, Borja Valero 6,5 (dal 79° Aquilani S.V.), Alonso 7; Salah 7,5, Babacar (dal 63° Vargas 6).

    All.: Vincenzo Montella 7,5.

    Arbitro: Cuneyt Cakir 6

    Ammoniti: Holebas (R), Basanta (F), Ljajic (R), Ljajic (R) Espulsi: Ljajic (R)

  • La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La Roma agguanta i viola. Bene Napoli, ko Inter e Toro

    La serata di Europa League non è stata certo brillante e positiva come ci si aspettava per le compagini italiane.

    Nel tardo pomeriggio sono arrivati i K.o. di Torino a San Pietroburgo in casa dello Zenit e dell’Inter a Wolfsburg. Due sconfitte che rischiano seriamente di compromettere la qualificazione ai quarti delle due squadre.

    In serata, oltre al Derby tra Fiorentina e Roma conclusosi in parità sul 1-1, risultato che sulla carta sorride ai giallorossi, si è avuto l’unico successo delle italiane, quello del Napoli che in un vero e proprio Higuain Show ha sconfitto, in rimonta, per 3-1 la Dinamo Mosca provando a mettere un bel tassello per il proseguimento del proprio cammino in Europa.

    Gonzalo Higuain | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle gare.

    ZENIT – TORINO

    Il cammino in Europa League del Torino si fa decisamente in salita. La gara di andata degli ottavi di finale a San Pietroburgo ha visto i padroni di casa dello Zenit imporsi per 2-0. Una vittoria netta che è stata anche agevolata dall’espulsione di Benassi arrivata al 28°. Sino a quel punto il match era stato equilibrato e senza grosse emozioni. Ottenuta la superiorità numerica lo Zenit ha anche trovato il vantaggio al 38° con Witsel bravo a mettere in gol una respinta poco sicura di Padelli. Nelle ripresa dopo una bella azione tra Danny e Hulk, arriva il raddoppio di Criscito che spinge in porta una conclusione dello stesso Hulk respinta dal palo. In sostanza la gara si chiude qua, lo Zenit non spinge, il Torino non riesce a creare niente. All’Olimpico servirà tutto il cuore Toro per cercare l’impresa.

    ZENIT – TORINO 2-0 (38° Witsel, 53° Criscito)

    Zenit (4-2-3-1): Lodygin; Criscito, Neto, Garay, Smolnikov; Javi Garcia, Shatov (81° Ryazantsev); Witsel (90° Tymoshchuk), Danny, Hulk; Rondon.

    Allenatore: Villas Boas.

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Josef Martinez (33° Vives (51° Farnerud)), Quagliarella (74° Maxi Lopez).

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Da Sousa.

    Espulso Benassi (T) al 28°.

     

    WOLFSBURG – INTER

    L’Inter riesce a complicarsi la vita ed in sostanza regala il successo al Wolfsburg. I Nerazzurri non riescono a sfruttare l’immediato vantaggio realizzato da Palacio, ben assistito da Icardi, dopo soli 5 minuti. L’Inter non riesce a trovare il raddoppio con Hernanes al 21°, tiro deviato in corner, ed al 28° subisce il pareggio con Naldo bravo a saltare più in alto di tutti e a colpire di testa alle spalle di Carrizo, si va al riposo sul 1-1. Nella ripresa i tedeschi provano a spingere ma è Palacio ad avere e a fallire una clamorosa palla gol al 57°. Al 63° arriva il primo pasticcio di Carrizo che serve involontariamente i calciatori avversari, palla a De Bruyne che a porta sostanzialmente vuota non perdona. Al 75° il portiere dell’Inter completa la frittata facendosi infilare da una punizione di De Bruyne non certo irresistibile. Negli ultimi minuti Icardi fallisce il gol del 2-3 che renderebbe più semplice un ritorno che invece adesso sembra difficilissimo.

    WOLFSBURG – INTER 3-1 (5° Palacio (I), 28° Naldo (W), 63°, 75° De Bruyne (W))

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha (88° Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Gustavo, Guilavogui; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (46° Trasch); Dost (70° Bendtner).

    Allenatore: Hecking.

    Inter (4-3-1-2): Carrizo; Santon, Ranocchia, Juan Jesus, D’Ambrosio (82° Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (58° Vidic); Shaqiri (82° Kovacic); Palacio, Icardi

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Marciniak.

     

    FIORENTINA – ROMA

    Il derby italiano d’Europa League finisce in parità. Partono meglio i viola che sfruttando una grave incertezza di De Rossi, riescono a trovare il vantaggio con Ilicic al 17°. Il primo tempo sembra decisamente di marca casalinga con Garcia costretto a due cambi per infortunio, De Rossi e Manolas, nella prima mezz’ora. Nel finale di frazione si vedono anche i giallorossi ma Ljajic spreca calciando alto da due passi. Nella ripresa la Roma pare avere un altra grinta ed al 60° Ljajic ha una chance enorme, ma si fa parare un calcio di rigore che Neto aveva causato in uscita su Iturbe. I viola però sembrano stanchi e la Roma ne approfitta con Keita che al 76° si trova solo, su azione di corner, e di testa schiaccia in gol. Non accade altro, per i giallorossi arriva un altro pareggio ma questo sembra decisamente più prezioso.

    FIORENTINA – ROMA 1-1 (17° Ilicic (F), 76° Keita (R))

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Rodriguez, Basanta, Alonso, Tomovic; Badelj, Pizarro (45°+1 Mati Fernandez), Borja Valero (72° Aquilani); Joaquin, Ilicic (81° Babacar), Salah

    Allenatore: Montella.

    Roma (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Manolas (26° Astori), Yanga Mbiwa, Holebas; Nainggolan, De Rossi (23° Pjanic), Keita; Florenzi, Ljajic (75° Gervinho), Iturbe

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Lahoz.

     

    NAPOLI – DINAMO MOSCA

    La Dinamo Mosca spaventa il Napoli ma poi ci pensa Higuain a trascinare i suoi ad un successo importantissimo. Ospiti subito in vantaggio dopo poco più di un minuto con il colpo di testa di Kuranyi su azione di corner. Il Napoli si spaventa rischia lo 0-2 con un’azione fotocopia ma poi si accende Higuain che con un bel colpo di testa pareggia al 25° e poi trasforma un calcio di rigore, procuratosi da Mertens, al 31°. Ad inizio ripresa Dinamo subito in 10 per il rosso a Zobnin ed il Napoli ne approfitta quasi subito con Higuain che trova la tripletta con una bella conclusione dopo lo stop di petto. Nei restanti minuti la squadra di Mosca non riesce a pungere mentre i partenopei cercano il quarto gol che però non arriva. Finisce 3-1, niente è deciso ma il Napoli parte certamente da una buona base di partenza.

    NAPOLI – DINAMO MOSCA 3-1 (2° Kuraniy (D), 25°, 31° rig, 55° Higuain (N))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Henrique, Koulibaly (8° Albiol), Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon (82° Zuniga), De Guzman (70° Hamsik), Mertens; Higuain

    Allenatore: Benitez.

    Dinamo Mosca‬ (4-4-2): Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Zhirkov; Valbuena (82° Ionov), Vainquer, Zobnin, Dzsudzsak (90° Tashaev); Kuranyi (62° Buttner), Kokorin.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Sidiropoulos.

    Espulso Zobnin (D) al 46°