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  • Europa League: Milan alla grande, cadono Atalanta, Lazio e Napoli

    Europa League: Milan alla grande, cadono Atalanta, Lazio e Napoli

    La serata di Europa League ha lasciato un sapore agrodolce, se da una parte il Milan ha praticamente messo in ghiaccio la qualificazione con un secco 3-0 in trasferta con il Ludogorets, dall’altra Atalanta, a Dortmund con il Borussia, il Napoli, in casa contro il Lipsia e la Lazio, in trasferta a Bucarest con la Steaua, hanno incassato 3 sconfitte.

    Tre sconfitte giunte in tre modi diversi, l’Atalanta ha disputato a tratti una grandissima partita al Signal Iduna Park, è andata sotto, ha saputo ribaltarla con un super Ilicic ma poi è caduta sotto i colpi della doppietta dello scatenato Batshuaiy che al 91° ha trovato il gol del definitivo 3-2, niente è compromesso ovviamente, sopratutto vista l‘Atalanta dei primi 20 minuti della ripresa, al ritorno sarà dura ma non certamente impossibile.

    BORUSSIA DORTMUND – ATALANTA 3-2 (30° Schurrle (B); 51°, 56° Ilicic (A), 65°, 91° Batshuayi (B))

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Burki; Piszcek, Sokratis, Toprak, Toljan; Castro, Weigl (81° Dahoud ); Pulisic (85° Isak), Reus (62° Gotze), Schurrle; Batshuayi.

    Allenatore: Stoger

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara (85° Palomino), Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Spinazzola; Cristante; Ilicic (88° Petagna), Gomez (76° Gosens)

    Allenatore: Gasperini

    Arbitro: Stefanski

    Ammoniti: Piszczek (B), Weigl (B), Cristante (A), Hateboer (A), Schurrle (B), Batshuayi (B).

     

    Tutto facile per il Milan che a casa del Ludogorets soffre un po’ l’intraprendenza iniziale dei padroni di casa ma respinti gli assalti prende in mano il gioco e passa con il gol di Cutrone al 45°. Nella ripresa il Ludogorets prova a trovare il pari e ci va vicino con una traversa colpita da Dyakov. I rossoneri però hanno un Cutrone in più ed il giovane attaccante del Milan al 62° torna protagonista procurandosi il rigore che Rodriguez trasforma per il 2-0. Nel recupero c’è gioia anche per Borini che fissa il risultato su un comodo tre a zero in vista del ritorno tra 7 giorni a San Siro.

    LUDOGORETS – MILAN 0-3 (45° Cutrone, 63° rig. Rodriguez , 92° Borini)

    Ludogorets (4-2-3-1): Renan ; Cicinho , Plastun , Moti , Sasha ; Anicet , Dyakov ; Lukoki (81° Kovachev), Marcelinho (78° Campanharo), Vura ; Swierczok (46° Wanderson).

    Allenatore: Dimitrov.

    Milan (4-3-3): Donnarumma ; Abate (60° Rodriguez), Bonucci, Romagnoli, Calabria; Kessie, Biglia, Bonaventura; Suso, Cutrone (65° André Silva), Calhanoglu (75° Borini).

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Abate (M), Lukoki (L)

     

    Brutto k.o. per la Lazio di Simone Inzaghi che prosegue il momento no in campionato, con una sconfitta in Romania. I biancocelesti nel primo tempo si adattano al ritmo lento imposto dalla Steaua Bucarest e al 29° dopo una palla persa in attacco, subiscono il contropiede finalizzato da Gnohere per il gol del 1-0. La Lazio prova ad alzare i ritmi ma non va oltre ad una traversa colpita nel finale di tempo. Nella ripresa, anche grazie ai cambi offensivi, gli uomini di Inzaghi costruiscono più occasioni ma a causa di una certa imprecisione non riescono a trovare il pareggio. All’Olimpico servirà più concretezza ma il passaggio del turno è possibile.

    STEAUA BUCAREST – LAZIO 1-0 (29° Gnohere)

    Steaua Bucarest (4-2-3-1): Vlad; Benzar, Gaman, Planic, Morais; Pintilii (46° Teixeira), Nedelcu; Man, Budescu, F.Tanase (58° Coman); Gnohere (81° C.Tanase).

    Allenatore: Dica.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Bastos, Luiz Felipe, Caceres; Basta, Murgia, Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku (74° Lulic); Nani (55° Felipe Anderson), Caicedo (55° Immobile).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Aytekin.

    Ammoniti: Pintilii (S), Vlad (S), Gaman (S), Milinkovic-Savic (L), Caceres (S), Lukaku (L), Luiz Felipe (L), Immobile (L).

     

    La delusione più grande della serata arriva dal San Paolo, con il Napoli di Sarri che dopo aver trovato il gol del vantaggio con Ounas nei primi minuti della ripresa, poi cade sotto i colpi di un Lipsia che alzati i ritmi, prima trova il pari con Werner, poi si porta addirittura in vantaggio con un contropiede finalizzato da Bruma e poi nel finale arrotonda sul 3-1 ancora con Werner. Al ritorno in Germania gli azzurri dovranno compiere una vera e propria impresa, cercando di vincere con tre gol di scarto o con due, ma segnandone almeno quattro.

    NAPOLI – LIPSIA 1-3 (52° Ounas (N), 61°, 91° Werner (L), 74° Bruma (L))

    Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Tonelli, Koulibaly, Hysaj (53° Mario Rui); Rog, Diawara, Hamsik (53° Insigne); Ounas (60° Allan), Callejon, Zielinski.

    Allenatore: Sarri.

    Lipsia (4-4-2): Gulacsi; Laimer, Orban, Upamecano, Klostermann; Sabitzer, Kampl, Keita (86° Demme), Bruma (79° Forsberg); Poulsen (81° Augustin), Werner.

    Allenatore: Hasenhuttl.

    Arbitro: Artur Dias.

    Ammoniti: Koulibaly (N), Mario Rui (N)

     

  • L’Atalanta trova il Dortmund, bene Milan, Lazio e Napoli

    L’Atalanta trova il Dortmund, bene Milan, Lazio e Napoli

    L’urna di Nyon ha sorriso a 3 italiane su 4, se Milan, Lazio e Napoli hanno pescato avversari sulla carta non impossibili da affrontare, l’Atalanta si troverà contro il sempre temibile Borussia Dortmund. 

    La sfida tra Italia e Germania proseguirà con Napoli-Lipsia, per la Lazio di Inzaghi ci saranno i rumeni dello Steaua Bucarest mentre il Milan giocherà contro i bulgari del Ludogorets.

    Dopo aver vinto il girone che prevedeva Everton e Lione, l’Atalanta si trova quindi nuovamente contro un’altra big europea del calibro del Borussia Dortmund.

    I gialloneri non attraversano un momento positivo in campionato, tant’è che è appena arrivato l’esonero del tecnico Bosz, ed in Champions hanno chiuso al terzo posto il proprio girone con soli due pareggi conquistati contro l’Apoel, fatta questa premessa c’è da dire che per i bergamaschi non è stato un sorteggio semplice. Aubameyang, Reus, Pulisic, Gotze, sono nomi che possono metter paura. La compagine di Gasperini però dovrà affrontare i tedeschi con la stessa sfrontatezza e la voglia di stupire vista nei gironi, se così sarà allora le possibilità di passare il turno aumenteranno.

    Il Napoli, retrocesso dalla Champions, si troverà di fronte un’altra squadra proveniente dalla massima competizione europea, il Lipsia. La squadra tedesca, autrice di un vero e proprio miracolo nella scorsa edizione della Bundesliga dove è arrivata 2°, è giunta terza nel girone alle spalle di Besiktas e Porto. Il bomber Timo Werner, il fantasioso svedese Forsberg ed il guineano Naby Keita sono i tre nomi su cui la squadra di Sarri dovrà prestare maggior attenzione.

    A Lipsia è legato un bel ricordo per il Napoli, nella coppa Uefa 1988/89 i partenopei guidati da Diego Armando Maradona si trovarono contro nei sedicesimi la Lokomotiv Lipsia. Gli azzurri passarono il turno e poi andarono a conquistare proprio quel trofeo.

    Ci sarà il Ludogorets sul cammino verso la finale di Lione del Milan. La squadra bulgara, arrivata seconda nel proprio girone alle spalle del Braga, conta su un gruppo di brasiliani ma non ha punte di diamante in grado di creare grosse difficoltà ai rossoneri, certo gli uomini di Gattuso non dovranno sottovalutare l’ostacolo e cercare così di proseguire la tradizione che vede il Milan sempre qualificato contro squadre bulgare.

    Infine veniamo alla Lazio che, dopo aver vinto in scioltezza il proprio girone di Europa League, nei sedicesimi di finale si troverà contro la Steaua Bucarest. Squadra di grande tradizione storica che però non è più tra le grandi dell’elite del calcio europeo. Eliminata nei preliminari Champions, la Steaua è giunta seconda nel proprio gruppo di Europa League con 10 punti alle spalle del Viktoria Plzen. Non ci sono vere e proprie stelle, nella rosa emergono l’attaccante Gnohere, il giovane centrocampista rumeno Florin Tanase, l’ex Inter Alibec ed il giovanissimo attaccante classe ’98 Dennis Man. Tutto sommato quindi anche i biancocelesti possono sorridere, la Steaua non va sottovalutata ma certamente non pare scoglio insormontabile.

    Nelle altre gare dei sedicesimi spiccano sfide interessanti come Celtic-Zenit, Lione-Villarreal e Real Sociedad-Salzburg. Sorteggi sulla carta fortunati per l’Atletico Madrid di Simeone e l’Arsenal di Wenger che sfideranno rispettivamente i danesi del Copenhagen e gli svedesi dell’Ostersund.

     

     

  • L’Atalanta completa il tris di primi in Europa League

    L’Atalanta completa il tris di primi in Europa League

    Serata di gioia per l’Atalanta in Europa League, i nerazzurri di Gasperini battono 1-0 il Lione e, dopo la qualificazione conquistata lo scorso turno, si aggiudicano il primo posto nel Gruppo E.

    Un traguardo da definire storico e difficilmente pronosticabile al momento del sorteggio, l’Atalanta veniva vista da molti come terza forza del girone con qualche chance di insidiare l’Everton per il secondo posto.

    Finisce male l’esordio europeo da allenatore per Gattuso, il suo Milan gioca una brutta partita ed esce sconfitto per 2-0 in casa del Rijeka. Niente di preoccupante per quanto riguarda la classifica del girone D di Europa League che i rossoneri avevano già vinto, qualche pensiero in più il tecnico certamente lo avrà a causa della prestazione negativa.

    Già qualificata e prima lo era anche la Lazio, i biancocelesti di Inzaghi hanno subito la prima sconfitta europea stagionale in casa dei belgi dello Zulte Waregem. Sotto per 2-0, la Lazio è riuscita a recuperare sul 2-2, grazie ad un Lucas Leiva versione assistman prima e goleador poi, prima di subire il definitivo 3-2 firmato da Leya Iseka. Da segnalare il buon rientro in campo di Felipe Anderson, assente dallo scorso maggio.

     

    Partiamo con il racconto della gara dei nerazzurri.

    Al Mapei Stadium di Sassuolo va in campo un vero e proprio spareggio per la vetta del girone di Europa League. Nei primi minuti si assiste ad un’occasione per parte, prima Diaz costringe Berisha ad una bella parata, poi Cristante si fa trovare solo in area ma di testa mette fuori. Al 10° l’Atalanta passa in vantaggio: cross di Spinazzola, Hateboer tenta la girata al volo, la palla rimbalza alta e finisce verso Petagna che con la faccia segna il gol. Il gol carica ancora di più i bergamaschi che non permettono alcuna reazione al Lione, l’unica azione degna di nota per i francesi arriva sul finale di tempo e se la costruisce Depay, ma il suo tiro dalla distanza viene deviato sul fondo.

    La ripresa vede ancora l’Atalanta al controllo della sfida con gli ospiti che non riescono a rendersi mai pericolosi. I nerazzurri di Gasperini tengono alla grande il controllo delle operazioni ma rischiano una clamorosa beffa al 92° quando la punizione calciata da Fekir colpisce il palo. Finisce 1-0 per l’Atalanta che conquista il primo posto nel girone E di Europa League e sarà così testa di serie nel sorteggio.

     

    ATALANTA – LIONE 1-0 (10° Petagna)

    Atalanta (3-4-3): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Cristante (87° De Roon), Freuler, Spinazzola; Iličić (83° Palomino), Petagna (75° Kurtic), Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Lione (4-2-3-1): Lopes; Rafael, Marcelo, Diakhaby, Mendy; Ferri, Ndombele; Cornet (45°+1 Geubbels), Fekir, Depay (68° Aouar); Mariano Diaz (75° Gouiri)

    Allenatore: Genesio.

    Arbitro: Eskov.

    Ammoniti: Freuler (A)

     

    Passiamo all’altra gara delle 19 con una italiana in campo ovvero il Milan.

    La sfida di Rijeka non ha alcuna validità ai fini della classifica in quanto il Milan è già qualificato come primo ai sedicesimi di Europa League ed i croati già eliminati. Gattuso sfrutta il suo esordio europeo per fare parecchio turnover, con la speranza di vedere la grinta di chi sino ad ora ha giocato meno. Le cose si mettono subito male perché al 6° Puljic pennella una punizione che bacia l’interno del palo non lasciando scampo a Storari. Ci si aspetta una reazione rabbiosa o quantomeno un Milan più aggressivo ed invece per tutto il primo tempo i rossoneri non riescono praticamente mai a spaventare la difesa dei padroni di casa.

    Si riparte ed il Rijeka raddoppia subito, cross basso dal fondo di Kvrzic, Paletta si fa anticipare con troppa facilità da Gavranovic che gira in rete la palla del 2-0. Subita la seconda rete il Milan prova a farsi più intraprendente ma il primo pericolo per il portiere Sluga arriva al 59° con la conclusione di Antonelli, servito da Locatelli, deviata sul fondo. Al 77° insidiosa punizione di Biglia fuori non di molto. Non accade molto altro, Gattuso inizia la propria marcia europea con una sconfitta.

     

    RIJEKA – MILAN 2-0 (6° Puljic, 47° Gavranovic (M))

    Rijeka (4-2-3-1): Sluga; Vesovic, Zuparic, Elez, Zuta; Pavicic, Males; Acosty (76° Puncec), Puljic, Kvrzic (85° Mavrias); Gavranovic (81° Crnic)

    Allenatore: Kek.

    Milan (3-5-2): Storari; Zapata, Paletta, Romagnoli; Calabria, Zanellato (74° Abate), Biglia, Locatelli, Antonelli (80° Forte); Cutrone, André Silva

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Vad.

    Ammoniti: André Silva (M), Males (R), Antonelli (M), Locatelli (M)

     

    Concludiamo con la partita della Lazio iniziata alle 21.05.

    Tra Zulte Waregem e Lazio la gara ha il sapore dell’amichevole in quanto i padroni di casa sono già eliminati mentre i biancocelesti hanno già vinto il proprio girone da un paio di turni, per questo motivo Inzaghi attua un corposo turnover puntando anche sui propri giovani. La partenza della sfida sorride allo Zulte che al 6° passa già in vantaggio con il colpo di testa, non irresistibile, di De Pauw su cross di Kaya. La Lazio prova subito a reagire ma in sostanza non crea nulla di pericoloso, anzi è De Pauw ad avere ad avere un’altra chance di testa, blocca Vargic. Al 26°gli uomini di Inzaghi sfiorano il pareggio, cross di Patric, tocco di Caicedo e palla che arriva verso Crecco che però non riesce a colpire. Il pareggio biancoceleste arriverebbe anche al 34° con Palombi, si alza però la bandierina del guardalinee, rete annullata. Al 45° un pasticcio del portiere Vargic rischia di regalare il raddoppio allo Zulte ma i belgi non ne approfittano, il pallone finisce altissimo sopra la traversa ed il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con la Lazio che prova ad alzare le proprie posizioni, cercando di chiudere indietro lo Zulte. I biancocelesti sembrano sempre poter creare presupposti positivi in ogni azione ma alla fine concretamente Bostyn non corre pericoli. Al 60° lo Zulte raddoppia con Haylen bravo a divincolarsi e a girare in rete su azione da corner. Al 66° la Lazio accorcia con Caicedo che gira in gol la sponda di Lucas Leiva arrivata dopo il cross di Lukaku. Al 76° arriva addirittura il pareggio, Lucas Leiva è rapidissimo con un colpo di tacco a mettere in gol una palla vagante nell’area piccola. Lo Zulte però non ci sta e al 83° Leya Iseka si gira dal limite e lascia partire una conclusione talmente precisa da non lasciare scampo a Vargic. Non succede molto altro, lo Zulte Waregem s’impone per 3-2.

     

    ZULTE WAREGEM – LAZIO 3-2 (6° De Pauw (Z), 60° Heylen (Z), 66° Caicedo (L) 76° Lucas Leiva (L), 83° Leya Iseka (Z))

    Zulte Waregem (3-4-1-2): Bostyn; Heylen, De Fauw, Baudry; Walsh (87° Saponjic), Doumbia (46° De Sart), Kaya, Madu (46° Hamalainen); Coopman; Leya Iseka, De Pauw.

    Allenatore: Dury.

    Lazio (3-5-2): Vargic; Patric, Luiz Felipe (65° Wallace), Bastos; Basta, Miceli (55° Lucas Leiva), Murgia, Crecco (55° Felipe Anderson), Lukaku; Palombi, Caicedo

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Kalogeropoulos.

    Ammoniti: Walsh (Z)

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA.com

    Queste le squadre qualificate ai sedicesimi di Europa League: Villarreal (Spa), Astana (Kaz), Dinamo Kiev (Ucr), Partizan (Srb), Braga (Por), Ludogorets (Bul), Milan (Ita), Aek Atene (Gre), Atalanta (Ita), Lione (Fra), Lokomotiv Mosca (Rus), Copenhagen (Dan), Plzen (Cze), Steaua Bucarest (Rom), Stella Rossa (Srb), Salzburg (Aut), Olympique Marsiglia (Fra), Athletic Bilbao (Spa), Ostersunds (Sve), Lazio (Ita), Nizza (Fra), Zenit (Rus), Real Sociedad (Spa).

    A queste 16 si aggiungono le 8 retrocesse dalla Champions League: Cska Mosca (Rus), Celtic (Sco), Atletico Madrid (Spa), Sporting Lisbona (Por), Spartak Mosca (Rus), Napoli (Ita), Lipsia (Ger), Borussia Dortmund (Ger).

     

  • Europa League: manita per Milan e Atalanta, Lazio pari indolore

    Europa League: manita per Milan e Atalanta, Lazio pari indolore

    Serata fantastica per le squadre italiane impegnate in Europa League, Atalanta e Milan rifilano una manita rispettivamente in trasferta a Liverpool con l’Everton e in casa contro l’Austria Vienna. La Lazio viene fermata sul 1-1 in casa ma è un pari che non fa male, i biancocelesti erano già qualificati al primo posto nel girone.

    Il doppio successo per 5-1 regala a Milan ed Atalanta la qualificazione ai sedicesimi di Europa League e per i rossoneri arriva anche il primo posto nel girone, i nerazzurri bergamaschi si giocheranno la vetta del proprio gruppo nell’ultima gara in casa contro il Lione. 

    L’Italia realizza così un ottimo ed importante 3 su 3 in Europa League e il tutto con un turno d’anticipo.

    Veniamo al racconto della sfida delle 19 con la Lazio protagonista.

    Una Lazio che fa molto turnover viene subito attaccata dal Vitesse a cerca di punti per sperare nella qualificazione. Al 4° Matavz sfiora il gol, per il vantaggio ospite basta attendere pochi minuti perché al 13° Linssen su calcio di punizione non lascia scampo a Vargic. Il portiere biancoceleste è bravo a salvare su Mount. La Lazio si sveglia e prima della mezz’ora sfiora il pari con Palombi e al 42° trova l’uno ad uno grazie ad una gran conclusione al volo di Luis Alberto. Il gol sostanzialmente chiude la gara con 45 minuti d’anticipo, nella ripresa infatti non si segnalano emozioni, all’Olimpico finisce 1-1 con il Vitesse che saluta l’Europa League con un turno d’anticipo.

     

    LAZIO – VITESSE 1-1 (13° Linssen (V), 41° Luis Alberto (L))

    Lazio (3-5-1-1): Vargic; Patric, Luiz Felipe, Bastos; Basta (86° Miceli), Murgia, Luis Alberto (68° Marusic), Crecco, Lukaku; Nani (54° Lulic); Palombi

    Allenatore: Inzaghi.

    Vitesse (4-3-3): Pasveer; Lelieveld (81° Dabo), Kashia, Miazga, Faye; Serero, Mount, Foor; Rashica (69° Van Bergen), Matavz (62° Castaignos), Linssen

    Allenatore: Fraser.

    Arbitro: Palabiyik.

     

    Passiamo alla sfida di San Siro.

    Il Milan parte tenendo in mano il pallino del gioco ma con un ritmo basso che non crea problemi agli avversari. Al 21° Bonucci tiene in gioco Monschein, l’attaccante supera Donnarumma in uscita e poi calcia a porta vuota, il tiro però è lentissimo e sulla traiettoria c’è Bonucci, il capitano del Milan però inspiegabilmente non riesce a deviare il pallone che beffardo gli passa tra le gambe ed entra. La reazione del Milan è immediata, Rodriguez al 27° è bravo a farsi trovare solo sul secondo palo, controlla la palla e poi con freddezza la infila alle spalle del portiere. Al 36° Rodriguez è ancora protagonista il suo calcio di punizione rasoterra trova sulla traiettoria André Silva, il portoghese controlla e a due passi da Pentz sigla il raddoppio. Al 42° c’è anche tempo per il gol di Cutrone che ben servito dal cross dal fondo di Borini, segna di testa il 3-1. Al riposo si va con questo risultato.

    Il Milan parte subito forte e costruisce un paio di palle gol ma non riesce a concretizzarle, l’Austria Vienna si affida a qualche ripartenza del velocissimo Pires ma niente più. Al 69° il poker arriva e lo serve André Silva con un bel diagonale, dall’interno dell’area, che sorprende Pentz e si insacca. Prima del fischio finale c’è tempo anche per la doppietta di Cutrone che dribbla il portiere e al 93° segna il 5-1, il Milan porta a casa un successo importante che non solo vale la qualificazione ai sedicesimi di Europa League ma significa anche primo posto del girone.

     

    MILAN – AUSTRIA VIENNA 5-1 (21° Monschein (A), 27° Rodriguez (M), 36°, 69° André Silva (M), 42°, 93° Cutrone (M))

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci (80° Gomez), Zapata; Borini (74° Locatelli), Kessié, Calhanoglu, Biglia, Rodriguez (64° Antonelli); André Silva, Cutrone

    Allenatore: Montella.

    Austria Vienna (4-3-3): Pentz; de Paula, Kadiri, Borković,  Salamon (69° Gluhakovic); Alhassan, Serbest, Holzhauser (86° Lee); Prokop, Monschein, Pires (78° Tajouri).

    Allenatore: Fink.

    Arbitro: Treimanis.

    Ammoniti: Musacchio (M), Salamon (A)

     

    Concludiamo con la sfida del Goodison Park tra Everton ed Atalanta.

    I bergamaschi volano in Inghilterra per cercare di chiudere il discorso, l’Everton è al’ultima chiamata. I primi 10 minuti sono sostanzialmente di marca Toffies ma Berisha a parte una buona uscita non deve compiere interventi. Al 10° ci prova di testa Masiello ma la palla finisce alta. Passano solo 2 minuti e l’Atalanta passa in vantaggio, percussione sulla destra di Castagne, il belga arriva sul fondo e poi piazza un passaggio basso in area che trova pronto Cristante, conclusione di destro e palla in gol. I padroni di casa cercano di reagire ma i primi pericoli arrivano dopo la mezz’ora, prima Mirallas calcia fuori, poi è bravo Toloi a salvare, il primo tempo si chiude con i nerazzurri avanti 1-0.

    Si riparte e l’Atalanta ha subito una super chance per indirizzare ancor di più il match, Cristante si procura un calcio di rigore che però Gomez si fa parare. Cristante è in una serata strepitosa, al 50° va anche vicino al 2-0 ma l’Everton salva quasi sulla linea. Al 63° Cristante corona la sua super partita girando di testa in gol un corner battuto da Gomez. La reazione dell’Everton questa volta porta i suoi frutti ed al 71° Ramirez controlla in area l’assist di Mirallas e fa partire il diagonale che Berisha non riesce a parare. L’Atalanta non si spaventa e anzi nel finale dilaga prima al 87° con la conclusione da fuori di Gosens e negli ultimissimi minuti con la doppietta di Cornelius che vale il definitivo 5-1. L’Atalanta si qualifica ai sedicesimi di Europa League e nell’ultimo turno si giocherà il primo posto del gruppo con il Lione.

     

    EVERTON – ATALANTA 1-5 (12°, 63° Cristante (A), 71° Ramirez (E), 87° Gosens (A), 89°, 94° Cornelius (A))

    Everton (4-3-3): Robles; Kenny (69° Feeney), Martina, Keane, Williams; Davies, Baningime, Klaassen (62° Vlasic); Mirallas (79° Calvert-Lewin), Rooney, Ramirez.

    Allenatore: Unsworth

    Atalanta (3-5-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello (61° Caldara); Hateboer (70° Gosens), Cristante (82° Cornelius), de Roon, Freuler, Castagne; Petagna, Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Kehlet

    Ammoniti: Williams (E), Martina (E), Davies (E), Calvert-Lewin (E)

     

  • Europa League, volano Lazio ed Atalanta, delude il Milan

    Europa League, volano Lazio ed Atalanta, delude il Milan

    La serata della terza giornata dei gironi di Europa League sorride a Lazio ed Atalanta che giocano due grandi gare e s’impongono, contro il Nizza in trasferta i biancocelesti e contro l’Apollon Limassol in casa i nerazzurri. Rimane deluso San Siro che vede il Milan di Montella non andare oltre allo zero a zero contro l’Aek Atene.

    Fortunatamente la classifica dei gironi di Europa League sorride ancora a tutte e tre: Il Milan si trova al comando del girone D con 7 punti, due di vantaggio sul Aek, al terzo posto il Rijeka con 3, fanalino di coda l‘Austria Vienna con 1 punto. Nel Gruppo E l’Atalanta è in testa con 7 punti, davanti al Lione con 5, l’Apollon con 2 e sorprendentemente all’ultimo posto si trova l’Everton con 1. Ancora meglio per la Lazio che guida il gruppo K a punteggio pieno (9), davanti al Nizza con 6 e alla coppia Vitesse, Zulte Waregem ferma ad 1.

    Partiamo con la gara della prima italiana in campo, la Lazio.

    I biancocelesti, con un discreto turnover, partono malissimo e al 4° vanno subito sotto, perfetto cross dell’ex Inter Sneijder, la palla arriva a Balotelli che di testa batte Strakosha. La reazione della Lazio è immediata, palla al centro, un paio di passaggi ed il pallone è in area francese, Dante e Cardinale non si intendono, s’infila Caicedo che di tocca segna il gol del pari. La partita prosegue in maniera piacevole ad al 37° Radu non è bravo a sfruttare una respinta del portiere e calcia sopra la traversa. Si va al riposo sul 1-1.

    Nella ripresa è Balotelli ad avere una buona occasione ma la spreca. Al 60° Inzaghi si gioca la doppia carta pesante Immobile-Luis Alberto ma il gol del vantaggio al 65° lo confezionano Caicedo, con un bel assist dal fondo, e Milinkovic-Savic che gira in gol. La rete che chiude definitivamente la gara la sigla ancora Milinkovic-Savic con il colpo di testa su azione da corner al minuto 89°.

     

    NIZZA – LAZIO 1-3 (4° Balotelli (N), 5° Caicedo (L), 65°, 89° Milinkovic-Savic (L))

    Nizza (4-2-3-1): Cardinale; Marlon, Dante, Le Marchand, Jallet (88° Srarfi); Mendy, Walter; Lees Melou (70° Plea), Snejider, Burner; Balotelli.

    Allenatore: Favre.

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, Luiz Felipe, Radu; Patric, Murgia, Di Gennaro (60° Luis Alberto), Milinkovic, Lulic; Nani (60° Immobile); Caicedo (75° Lucas Leiva).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Thomson.

    Ammoniti: Mendy (N), Luiz Felipe (L).

     

    Veniamo al racconto del match dei nerazzurri bergamaschi.

    La partenza dell’Atalanta è buona, l’Apollon Limassol non demerita ma al 11° i ciprioti cadono, bell’azione personale di Spinazzola che mette in mezzo un bel rasoterra che trova Ilicic pronto a segnare a porta vuota. Il gol carica ancora di più i padroni di casa che avrebbero subito la chance di raddoppiare con Freuler ma il portiere si salva. Gli uomini di Gasperini dominano la gara, Petagna ha due volte la palla per il raddoppio ma non riesce a concretizzare ed il primo tempo si chiude soltanto sul 1-0.

    La ripresa non sembra vedere l’Atalanta in difficoltà ma il tecnico dell’Apollon azzecca i cambi e al 59° i ciprioti trovano il pareggio con Schembri. Un pari che però dura solo 5 minuti perchè il colpo di testa di Petagna su azione di corner riporta avanti i nerazzurri che nel giro di soli due minuti chiudono la pratica con Freuler che, imbeccato dall’assist di petto di Ilicic, infila il gol del 3-1. La rete, se pur con oltre 20 minuti da giocare, sostanzialmente chiude la gara per la gioia di tutti i tifosi atalantini che vedono proseguire alla grande l’avventura degli uomini di Gasperini in Europa League.

     

    ATALANTA – APOLLON LIMASSOL 3-1 (11° Ilicic (At), 59° Schembri (Ap), 64° Petagna (At), 66° Freuler (At))

    Atalanta (3-4-3): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (70° De Roon), Freuler, Spinazzola; Ilicic (86° Cornelius), Petagna, Gomez (79° Kurtic).

    Allenatore: Gasperini.

    Apollon Limassol (4-3-3): Vale; Pedro, Yuste, Pitian, Santana; Alef, Sachetti, Allan (56° Alex); Jakolis, Maglica (56° Zelaya), Schembri (81° Adrian).

    Allenatore: Avgousti.

    Arbitro: Kabakov.

    Ammoniti: Gomez (At), Sachetti (Ap), Allan (Ap), Petagna (At), Masiello (At), Caldara (At)

     

    Veniamo ora all’ultima italiana impegnata in questa serata, il Milan.

    Il Milan parte discretamente bene, l’Aek all’inizio si limita a contenere e a provare a ripartire. All’ottavo minuto Cutrone fa gridare al gol tutto lo stadio ma il giovane attaccante si fa pescare in fuorigioco e la rete viene annullata. Le emozioni latitano anche se la partita rimane in mano al Milan. Al 30° pasticcio di Musacchio che si fa rubare palla da Simoes, la conclusione attraversa l’area a due passi dalla linea ma per fortuna del Milan finisce sul fondo. Non accade molto altro degno di nota, si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa vede un Milan provarci, al 58° con Andrè Silva, poi al 69° anche con Cutrone ma in entrambi i casi è bravo Anestis a dire di no. Montella prova a cambiare qualcosa ma i rossoneri non decollano. Suso al 81° ha la palla del vantaggio ma ancora una volta il portiere dei greci dice di no. Nell’ultimo minuto di recupero addirittura un contropiede dell’Aek potrebbe segnare il gol beffa con Araujo ma Musacchio salva in corner. Finisce 0-0 in un San Siro delusissimo.

     

    MILAN – AEK ATENE 0-0

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Rodriguez; Calabria, Suso (83° Borini), Locatelli, Calhanoglu, Bonaventura (73° Kessie); André Silva (63° Kalinic), Cutrone

    Allenatore: Montella.

    Aek Atene (3-4-1-2): Anestis; Vranjes, Tzanetopoulos, Bakakis; Galo, Johansson, Simoes, Lopes; Mantalos; Lazaros (64° Araujo), Livaja (76° Bakasetas)

    Allenatore: Jimenez.

    Arbitro: Ekberg.

    Ammoniti: Simoes (A), Locatelli (M), Mantalos (A), Livaja (A).

     

  • Europa League: buona Lazio, sospiro Milan, cuore Atalanta

    Europa League: buona Lazio, sospiro Milan, cuore Atalanta

    Il secondo turno dei gironi di Europa League non vede ripetersi il bottino pieno del primo ma regala comunque 2 successi ed un pari alle tre italiane impegnate nella competizione.

    La giornata si è aperta con la Lazio che ha proseguito l’ottimo inizio di stagione imponendosi per 2-0 contro lo Zulte Waregem grazie ai gol di Caicedo e del solito bomber Ciro Immobile.

    Nelle gare delle 21.05 erano impegnate Atalanta e Milan, gli uomini di Gasperini sul difficile campo di Lione sono andati sotto sul finire di primo tempo ma hanno riacciuffato un prezioso pari grazie al Papu Gomez, pareggio gestito benissimo fino alla fine anche grazie ad un’ottima difesa.

    Discorso diverso per il Milan che dopo essersi portato sul 2-0 con i gol di André Silva e Musacchio, si è fatto riacciuffare, per alcuni errori difensivi, dal Rijeka nel finale di gara. Decisivo si è rivelato Cutrone autore del gol vittoria al 93°.

    Veniamo al racconto della sfida della Lazio.

    In un Olimpico deserto, per una vecchia squalifica, una Lazio in versione turnover prende subito il dominio del gioco ma non riesce a rendersi pericolosa. Al 18° la gara si sblocca, Lukaku, crossa in mezzo, Marusic fa la sponda e Caicedo in tuffo sigla il gol del 1-0. Trovato il vantaggio i biancocelesti costruiscono altre buone occasioni ma hanno il difetto di non concretizzare ed al riposo si va sul 1-0.

    Nella ripresa lo Zulte, anche grazie ad un paio di cambi, si dimostra più aggressivo, più propositivo. Inzaghi manda dentro Immobile e Milinkovic-Savic però è Caicedo ad avere una grossa chance sottoporta, strepitoso Leali nella risposta, cambio di fronte ed è Strakosha a salvare su Iseka Leya. Il portiere della Lazio si ripete sul colpo di testa di Olayinka al 83°. Al 90° arriva il gol che chiude i giochi, la Lazio riparte veloce in contropiede, Murgia serve un pallone delizioso ad Immobile che con una precisa conclusione non lascia scampo a Leali. Finisce 2-0 per la Lazio che dopo due gare di Europa League mantiene il punteggio pieno nel girone K.

    LAZIO – ZULTE WAREGEM 2-0 (18° Caicedo, 90° Immobile)

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Patric,L.Felipe Radu; Marusic, Parolo, Di Gennaro (54° Immobile), Murgia Lukaku (79° Lulic); L.Alberto (54° Milinkovic-Savic); Caicedo

    Allenatore: S.Inzaghi.

    Zulte Waregem (4-3-3): Leali; De Fauw, Baudry (85° Saponjic), Heylen, Hamalainen; Derijck, De Pauw (46° Olayinka), Doumbia; Coopman, Leya Iseka, Kastanos (46° Onur Kaya).

    Allenatore: Dury.

    Arbitro: Lechner.

    Ammoniti: Baudry (Z), Iseka Leya (Z).

     

    Veniamo al racconto della sfida dei rossoneri.

    La partenza è favorevole ai croati che dopo soli 3 minuti, per una disattenzione della difesa del Milan, avrebbero la chance di trovare il vantaggio ma il diagonale di Heber finisce a lato. Gli ospiti tengono il pallino del gioco ma al 14° il Milan sblocca la gara grazie ad una bella giocata di André Silva che riceve palla, rientra saltando il difensore e lascia partire un tiro che s’insacca. Nei restanti minuti di primo tempo il Milan prova a gestire la gara, Donnarumma non rischia praticamente niente ma anche il portiere dei croati non deve esibirsi in grandi interventi, a San Siro si va al riposo sul 1-0.

    Si riparte ed il Rijeka ha subito una potenziale chance ma Abate fa un’ottima diagonale e salva. Al 52° il Milan raddoppia, corner di Bonaventura, sponda di Cutrone che sbatte sul tacco di Bonucci e finisce a Musacchio che da due passi non può sbagliare. Gli uomini di Montella controllano abbastanza agevolmente anche se al 68° Donnarumma è costretto ad intervenire per salvare su Misic. Al 84° un pasticcio tra Bonucci e Donnarumma permette ad Acosty di segnare un gol davvero fortunoso e nato da un rimpallo sul tentativo di uscita del portiere. Al 88° pasticcio di Romagnoli che si fa scippare il pallone sulla linea di fondo e poi commette il fallo da rigore che permette ad Elez dagli 11 metri di trovare il 2-2. Il Milan subisce per qualche istante il colpo e poi si rilancia in avanti e trova con un perfetto inserimento di Cutrone il gol del preziosissimo 3-2.

    MILAN – RIJEKA 3-2 (14° André Silva (M), 52° Musacchio (M), 84° Acosty (R) 89° rig. Elez (R), 93° Cutrone (M))

    Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Locatelli, Calhanoglu (46° Bonaventura), Kessie (70° Mauri), Borini; Cutrone, André Silva (82° Suso).

    Allenatore: Montella.

    Rijeka (4-4-2): Sluga; Vesovic, Elez, Zuparic, Zuta; Kvrzic (58° Acosty), Misic, Bradaric, Heber; Puljic (80° Crnic), Pavicic (71° Males).

    Allenatore: Kek.

    Arbitro: Grinfeld.

    Ammoniti: Bradaric (R), Elez (R).

     

    Contemporaneamente al Milan è scesa in campo anche l’Atalanta, veniamo al racconto della gara dei nerazzurri.

    Come prevedibile la gara la fanno i padroni di casa che però, oltre al dominio territoriale non creano niente ed anzi la prima occasione della gara ce l’ha Hateboer al 23°, l’olandese però non riesce a girare in rete il buon cross di Spinazzola. Il Lione risponde con un bel colpo di testa di Tete che costringe Berisha a respingere una palla ben direzionata sotto la traversa. Al 35° altro spavento per l’Atalanta con una conclusione di Mendy, leggermente deviata, che attraversa l’area piccola e finisce sul fondo. Quando il primo tempo sembra potersi chiudere sullo 0-0 Fekir s’inventa una gran giocata, mette la palla in mezzo per il colpo al volo di Traorè che trova Berisha pronto alla respinta ma la palla torna ancora al 10 del Lione che ribadisce in gol.

    L’approccio dei bergamaschi ad inizio ripresa è buono, dopo 3 minuti Petagna calcia da dentro l’area ma una deviazione regala solo corner. Al 57° l’Atalanta si procura una punizione dal vertice dell’area, il Papu Gomez si fa toccare la palla poi lascia partire un bolide che, approfittando anche dell’apertura della barriera, s’infila alle spalle di un immobile Lopes. Subito il gol, il Lione cerca di ributtarsi in avanti ma concede anche qualche spazio che i nerazzurri provano a sfruttare. I francesi attaccano e al 68° Caldara salva in corner un tiro di Diaz, dal calcio d’angolo successivo arriva il colpo di testa di Tete respinto da Castagne e subito dopo una gran conclusione da lontano di Ndombele alzata oltre la traversa da Berisha. Al 75° è super il riflesso di Berisha che tocca in corner un cross basso insidioso deviato verso la porta da Caldara. Il Lione si butta in attacco ma Caldara e Masiello sono due muri insuperabili e alla fine l’Atalanta porta a casa un 1-1 che gli permette di mantenere la testa, a quota 4, del girone E di Europa League.

    LIONE – ATALANTA 1-1 (45° Traorè (L), 57° Gomez (A))

    Lione (4-2-3-1): Lopes; Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Tousart, Ndombele; B. Traorè (85° Cornet), Fekir, Aouar (70° Depay); Dìaz (70° Maolida).

    Allenatore: Genesio.

    Atalanta (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (46° Castagne), de Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (61° Ilicic), Gomez

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Siebert.

    Ammoniti: Cristante (A), de Roon (A), Tete (L), Ilicic (A).

  • Sorteggi Champions e Europa League, i gironi delle italiane

    Sorteggi Champions e Europa League, i gironi delle italiane

    La scorsa settimana i sorteggi avvenuti a Nyon hanno delineato la strada che dovranno percorrere le sei squadre italiane per raggiungere le finali di Champions League ed Europa League.

    Un risultato che ha un gusto agrodolce per le nostre compagini, da gironi di ferro ad altri decisamente abbordabili con grandi sfide all’orizzonte, andiamo però ad analizzare nel dettaglio ciò che hanno stabilito i sorteggi partendo da quelli di Champions League dove, finalmente, l’Italia torna a schierare tre squadre: Juventus, Roma e Napoli. 

    Sorteggi Champions League | © UEFA.com

    GRUPPO C: Chelsea, Atletico Madrid, ROMA, Qarabag

    Il sorteggio non è stato certamente favorevole con la Roma. I giallorossi di Eusebio di Francesco se la dovranno vedere con due avversarie di altissimo livello: il Chelsea di Antonio Conte, e delle varie stelle Curtois, Kante, Fabregas e Morata, campione d’Inghilterra e l’Atletico Madrid dell’altra conoscenza del calcio italiano Diego Simeone.

    L’altra forza del girone è il Qarabag, squadra che ha già incrociato l’Inter prima e la Fiorentina poi nelle scorse edizioni dell’Europa League. La Roma dovrà garantirsi i sei punti contro i campioni di Azerbaijan e sulla carta la complessità più grande può esser la lunga trasferta.

    GRUPPO D: JUVENTUS, Barcellona, Olympiacos, Sporting Lisbona

    Decisamente affascinante la sfida che il sorteggio ha posto dinanzi alla Juventus, nel gruppo dei bianconeri ci sarà il Barcellona. Una avversaria di altissimo livello ma che potrebbe accompagnare gli uomini di Allegri agli ottavi di finale visto che sulla carta ne Olympiacos ne Sporting Lisbona sembrano a livello di Juve e Barça.

    Grande attenzione all’Olympiacos che già in passato ha creato qualche grattacapo ai torinesi. Nello Sporting occhio agli ex Serie A Schelotto, Doumbia ma sopratutto Bruno Fernandes. 

    GRUPPO F: Shakhtar Donetsk, Manchester City, NAPOLI, Feyenoord

    Partendo dalla terza fascia poteva andare peggio ma poteva certamente anche andare meglio il sorteggio per il Napoli. Promette scintille e spettacolo la sfida tra Guardiola e Sarri, certamente Man.City-Napoli sarà una partita che entusiasmerà chiunque vi assisterà. Lo Shakhtar non è più la squadra forte di qualche stagione fa ma certamente il Napoli non dovrà sottovalutare gli ucraini.

    La squadra più debole del girone pare il Feyenoord ma anche gli olandesi hanno qualche carta da giocare, in particolare il numero 10 Tonny Vilhena.

    Veniamo ora ai tre gruppi che vedranno le tre italiane, Milan, Atalanta e Lazio, in Europa League. 

    Sorteggi Europa League | © UEFA.com

    GRUPPO D: MILAN, Austria Vienna, Rijeka, Aek Atene

    Il ritorno dei rossoneri in Europa sarà, sulla carta, decisamente morbido. Gli uomini di Montella dovranno temere maggiormente l’Austria Vienna. I croati del Rijeka paiono destinati ad essere la più debole del girone mentre contro l’Aek Atene il Milan si troverà contro due ex giocatori del campionato italiano, Marko Livaja e Lazaros Christodoulopoulos.

    GRUPPO E: Lione, Everton, ATALANTA, Apollon Limassol 

    Girone d’acciaio quello che si troverà ad affrontare l’Atalanta, i nerazzurri di mister Gasperini dovranno vedersela con due corazzate come il Lione, molto forte anche dopo le partenze di Lacazette e Tolisso, che tra l’altro ospiterà la finale, ed Everton del figliol prodigo Wayne Rooney. Decisamente alla portata dei bergamaschi la squadra cipriota dell’Apollon Limassol.

    GRUPPO K: LAZIO, Nizza, Zulte Waregem, Vitesse

    Eliminato dal Napoli nei preliminari di Champions, il Nizza di Mario Balotelli e Wesley Sneijder finisce nel girone di Europa League della Lazio. Un gradino sotto ai biancocelesti, ma sempre in linea teorica, troviamo i belgi dello Zulte Waregem la cui porta è difesa dall’italiano Leali, e gli olandesi del Vitesse che hanno in rose due insidiose punte del calibro di Tim Matavz e Luc Castaignos.

     

  • Manchester sorride, lo United di Mourinho trionfa in Europa League

    Manchester sorride, lo United di Mourinho trionfa in Europa League

    In una Friends Arena di Stoccolma avvolta dalla tristezza per la tragedia di pochi giorni fa alla Manchester Arena, il Manchester United di Josè Mourinho batte 2-0 l’Ajax e conquista l’Europa League.

    Una partita in cui i giovani lancieri sono stati bloccati dalla strategia impostata del tecnico portoghese. Una volta trovato il vantaggio, con una conclusione di Pogba deviata dal difensore dell’Ajax Sanchez, per lo United è stato tutto ancora più semplice.

    La mazzata definitiva alla gara l’ha data Mkhitaryan con il gol dopo soli due minuti dall’inizio del secondo tempo. Gli uomini di Bosz non hanno praticamente mai espresso il loro consueto gioco spumeggiante e il temibile e temuto Dolberg è stato praticamente un fantasma.

    L’omaggio del Manchester City allo United a fine gara | © Profilo Twitter ufficiale ManCity

    Veniamo al racconto della gara.

    L’Ajax scende in campo con il 4-3-3 con il bomber Dolberg supportato dai talentuosi Traore e Younes. In difesa Riedewald prende il posto dello squalificato Viergever.

    Il Manchester United, che deve rinunciare da tempo a Zlatan Ibrahimovic, affronta la sfida con un 4-1-4-1 che vede Rashford in attacco con Mata e Mkhitaryan da esterni e con Fellaini-Pogba coppia di centrocampo.

    Il primo tempo parte senza grandi sussulti, come c’è da aspettarsi da una finale non certo abbonda lo spettacolo. Al 18° da un errore della retroguardia dei lancieri, ne approfitta Herrera che appoggia a Fellaini, il belga la passa a Pogba che dal limite lascia partire un tiro non certo imparabile, la deviazione di Sanchez però mette completamente fuori causa Onana ed il pallone s’insacca per l’uno a zero dello United.

    La reazione dell’Ajax è fatta di tanta grinta ma di poco costrutto, il centrocampo di Mourinho chiude bene sui pensatori di gioco olandesi e le punte non ricevono i giusti rifornimenti. Si va al riposo sullo 0-1.

    Nella ripresa l’Ajax pare avere lo spirito giusto ma dopo solo due minuti il Manchester United raddoppia con Mkhitaryan lesto in acrobazia, su azione di corner, a girare in porta la palla del 2-0.

    I ritmi dell’Ajax rimangono troppo bassi, lo United si chiude con estrema facilità e Romero sostanzialmente non corre alcun pericolo.

    Bosz le prova tutte ma il risultato non cambia, l’Ajax non riesce mai ad impensierire la retroguardia dello United, anche per merito di un Darmian in versione extra lusso.

    Lingard avrebbe anche la palla per sigillare il risultato ma si addormenta e si fa recuperare da Sanchez. C’è giusto il tempo per far entrare Rooney, i 4 minuti di recupero servono solo per preparare la festa, per una Manchester che trova un pizzico di sorriso in giorni decisamente pieni di tristezza.

     

    AJAX – MANCHESTER UNITED 0-2 (18° Pogba, 47° Mkhitaryan)

    AJAX (4-3-3): Onana; Veltman, Sanchez, De Ligt, Riedewald (81° De Jong); Klaassen, Schone (70° Van de Beek), Ziyech; Traore, Dolberg (62° Neres), Younes.

    Allenatore: Bosz.

    MANCHESTER UNITED (4-1-4-1): Romero; Valencia, Smalling, Blind, Darmian; Herrera; Mata (90° Rooney), Fellaini, Pogba, Mkhitaryan (74° Lingard); Rashford (84° Martial).

    Allenatore: Mourinho.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Mkhitaryan (M), Fellaini (M), Veltman (A), Younes (A), Mata (M), Riedewald (A)

  • Inter, Milan e Fiorentina: quando l’Europa è questione di nervi

    Inter, Milan e Fiorentina: quando l’Europa è questione di nervi

    Isterismi e crisi di nervi sulla strada che porta all’Europa League per una fetta delle squadre italiane impegnate nella lotta. Sarà un finale di stagione caldo per Inter, Milan e Fiorentina su questo non ci sono dubbi.

    Nell’anticipo del sabato abbiamo visto quanto è deleterio per una squadra far parlare l’ambiente, su cambi di allenatore su rivoluzioni future etc. etc. I nerazzurri hanno impattato in uno dei peggiori secondi tempi visti in tutta la loro stagione, mentre la Fiorentina è riuscita a raddrizzare una partita, senza mai avere un picco d’intensità nel gioco, che pareva in mano proprio ai milanesi.

    Il Milan incappa in una sconfitta certamente inaspettata ma che a vederla bene va di pari passo con il rendimento visto nella prima frazione del derby della settimana scorsa.

    Cosa ha funzionato:

    Per l’Inter hanno funzionato certamente coloro che sono più in forma in questo finale di stagione Joao Mario, Handanovic, Candreva e soprattutto Icardi. La Fiorentina si prende tre punti importanti che la rimettono nel gruppo in lotta per l’Europa e la squadra dimostra di non risentire, in una sfida così importante, del ribaltone subito nella prima frazione. Per il Milan ha funzionato, ma non è bastato, la reazione della squadra sotto per due reti in casa contro l’Empoli.

    Cosa non ha funzionato:

    Non funziona per tutte e tre le squadre certamente quello che si sta creando intorno, le voci riguardanti i cambi delle panchine provocano sempre alibi nella testa dei giocatori, inoltre creano nervosismi per i tecnici in una fase di stagione molto delicata. L’Inter come nel derby si sfalda nella ripresa, si disunisce e trova solo per individualismi pochi risultati, non attacca di squadra e non difende da squadra mettendo in evidenza i limiti individuali dei suoi difensori, Medel su tutti.

    Stefano Pioli | Foto Twitter

    Pioli, al quale si continua a paragonare la media punti di De Boer e non si capisce perché, non è ancora riuscito ad amalgamare un gruppo che vive sulle intuizioni geniali degli uomini in forma del momento, ora alcuni, mesi fa altri. Inoltre anche questa volta lascia stupiti, con la rosa che ha il tecnico, che mentre si costruiva la disfatta non siano stati fatti cambi utili per modificare l’assetto della squadra.

    La Fiorentina ha il merito di avere un’identità ma non il merito di saper variare, a seconda delle occasioni, la sua velocità ed intensità. Una partita piatta, senza picchi che ha messo in evidenza la fragilità difensiva dei viola quando cala la concentrazione. Borja Valero fa una fatica bestia a tenere incollati difesa ed attacco per dare equilibrio alla squadra e proprio per questo il ritmo resta sempre a bassi giri. Paulo Sousa in panchina vive una situazione da “separato in casa” lo si vede nel rapporto timido che ha con i giocatori durante il match.

    Il Milan aveva un impegno agevole contro un avversario che gioca al massimo delle sue possibilità e lo ha dimostrato la settimana precedente a Firenze. Il primo tempo dei rossoneri conferma la difficoltà, della squadra, nel saper leggere la partita e prendere subito le misure all’avversario. L’Empoli fa il suo gioco molto semplice eppure riesce a mettere in difficoltà i rossoneri facilmente chiudendogli gli spazi in campo. Solo nel secondo tempo con alcuni innesti il Milan ha sfiorato il recupero  ma sempre con delle azioni d’attacco confusionarie e dettate dalla stanchezza degli avversari che quindi hanno lasciato più spazi.

    Gli scenari:

    Gli scenari che si stanno delineando non sono certamente positivi su tutti e tre i fronti.

    Su Montella qualcuno inizia a domandarsi il vero valore di un tecnico che in una stagione non è riuscito a dare equilibrio nei risultati alla squadra. Appendersi a Bacca dopo averlo bocciato in tutti i modi, e dire che gol ne ha fatti, quando è all’ “ultima spiaggia” rende colpevole anche Montella che a differenza dei suoi due colleghi pare abbia la conferma per la prossima stagione in tasca.

    Vincenzo Montella | Foto Twitter

    Pioli a voce ha la fiducia ma intorno sente muovere le trame per un’altra guida tecnica nella prossima stagione, infatti la stampa lo mette sempre sotto esame nei risultati. Prima Conte, poi Spalletti nominati come sostituti e pochi gironi prima del match con i viola si è letta la possibilità che proprio Pioli possa essere il prossimo tecnico della Fiorentina non considerando, in tale ipotesi, da parte dei maligni l’illazione secondo cui la sconfitta dei nerazzurri agevoli proprio la prossima squadra del tecnico e quindi fosse, in un certo senso, somatizzato meglio il risultato. A fine gara la mezz’ora di briefing con la dirigenza negli spogliatoi del “Franchi” ma con i giocatori già in mix zone confermano che siamo alle ultime spiagge. Ultime notizie parlano della dirigenza dell’Inter intenta a riportare Mourinho a Milano. In tutto questo bisogna considerare con amarezza che in ogni caso le idee non sono chiare e questo dà il tasso di credibilità sui progetti futuri nerazzurri.

    A proposito di idee chiare non si può non notare che, la Fiorentina aveva già scelto Di Francesco, come tecnico per la prossima stagione, ma nelle settimane scorse il patron del Sassuolo Squinzi ha blindato il tecnico. Questo pone i viola di fronte alla ricerca di nuovi nomi ed ecco spuntare Pioli ma a rifletterci bene sono due allenatori completamente diversi quindi se fosse vero conferma il fatto che, anche per la Fiorentina non c’è molta chiarezza su cosa e come si voglia procedere.

    Paulo Sousa | Foto Twitter

    Paulo Sousa è attaccato tutta la settimana dalla stampa e nonostante la vittoria sulla diretta concorrente a fine gara in modo nervoso ha risposto agli addetti ai lavori, la Fiorentina a tratti fa un bel calcio è a ridosso dell’Europa League come da obbiettivo ma nonostante tutto sul banco degli imputati è solo come un cane nella freddezza generale.

    In questa corsa chi ne sta beneficiando di più sono Atalanta e Lazio che continuano a macinare punti e guadagnando strada sui passi falsi delle altre tre. Sarà una corsa dettata dai nervi che ci saprà dire chi vuole veramente andare in Europa la prossima stagione.

     

  • La Roma sfiora la Remuntada ma saluta l’Europa League

    La Roma sfiora la Remuntada ma saluta l’Europa League

    La corsa in Europa League della Roma si ferma agli ottavi di finale, ai giallorossi di Spalletti riesce una mezza remuntada, il successo per 2-1 non basta infatti a ribaltare il 4-2 subito all’andata.

    Una doppia sfida che era decisamente alla portata della Roma, il Lione si è dimostrato squadra con buon potenziale offensivo ma con una difesa non certo impermeabile, il migliore in campo per i francesi questa sera è stato certamente il portiere Lopes.

    Rimangono quindi tanti rimpianti per la squadra guidata da Spalletti, l’ostacolo Lione sembrava superabile e una volta raggiunti i quarti soltanto il Manchester United avrebbe potuto rendere insidioso il cammino della Roma verso Stoccolma.

    Veniamo al racconto della gara, Spalletti sorprende inserendo sulla fascia sinistra del suo 3-4-2-1 Mario Rui anzichè Emerson, per il resto solo certezze con il due Nainggolan-Salah ad agire alle spalle di Dzeko. In difesa ritorna Rudiger che aveva saltato l’andata per squalifica.

    Praticamente zero sorprese per Genesio che manda in campo 9/11 della formazione vista nella gara di 7 giorni fa con l’inserimento di Jallet, che all’andata entrò a gara in corso e fece molto bene, al posto di Rafael e di Cornet per Ghezzal.

    La Roma come è normale che sia dovendo recuperare da un 2-4, parte fortissimo ed al 6° ha subito una ghiottissima chance con Rudiger che, dopo una sponda di Manolas su azione da corner, lascia partire un vero e proprio siluro che si schianta contro la traversa, sulla palla si avventa Salah che colpisce di testa costringendo Lopes ad una gran parata in corner.

    I giallorossi spingono, sfruttano gli inserimenti di Salah per rendersi pericolosi ma come all’andata, alla prima occasione, alla prima punizione dalla destra calciata da Valbuena, arriva il colpo di testa vincente di Diakhaby, perso colpevolmente da Fazio. Al minuto 16 il Lione si porta sul 1-0.

    Passa però solo un minuto e la Roma reagisce e sul calcio di punizione di De Rossi si avventa Strootman che con un tocco non stilisticamente perfetto, ma decisamente efficace, infila il pallone alle spalle di Lopes per il pareggio.

    La Roma prova subito a trovare il vantaggio, attacca con il solito Salah che con i suoi inserimenti, imbeccati da Bruno Peres, cerca di creare pericoli alla retroguardia francese che in un modo o nell’altro se la cava e quando poi hanno la palla tra i piedi gli uomini di Genesio cercano di addormentare il ritmo. Ci prova anche Nainggolan poco dopo la mezz’ora ma il suo tiro si spegne sul fondo non di molto.

    Al 41° serve uno strepitoso Lopes a chiudere due volte su Strootman, l’olandese, servito da un geniale colpo di tacco di Salah, calcia a botta sicura ma il portiere chiude, la palla torna a Strootman che calcia ancora ma Lopes è ancora lì pronto a chiudere in corner.

    Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte, senza sostituzioni, con la Roma subito all’attacco ma con il solito Lopes protagonista, il portiere francese salva su un bel colpo di testa di Nainngolan dopo circa un minuto.

    I padroni di casa provano a respirare qualche minuto e poi ripartono in attacco, spingendo alla ricerca del vantaggio. Spalletti si gioca la carta El Shaarawy al 59° e il faraone ripaga subito la scelta del suo tecnico con il cross basso in mezzo che manda in tilt la difesa del Lione che con la coppia Jallet-Tousart confeziona un clamoroso autogol.

    Passano solo 3 minuti ed El Shaarawy ha la palla per il gol qualificazione ma il suo diagonale non trova lo specchio. L’Olimpico ribolle d’entusiasmo ma al 66° per un secondo il popolo giallorosso di gela, giocata di Morel, cross basso indietro, arriva Cornet che però calcia altissimo.

    I ritmi si abbassano ma Spalletti ci crede e rende ancora più offensiva la propria squadra andando a sostituire Mario Rui con il più offensivo Perotti. Si vede anche Alisson, praticamente inoperoso per il resto della gara, che prima respinge su gran conclusione di Tolisso e poi esce col tempo giusto sull’inserimento di Cornet.

    Al 84° strepitoso Alisson a fermare Cornet presentatosi da solo dopo un perfetto contropiede del Lione, il portiere brasiliano con un’uscita perfetta tiene vive le speranze dei suoi.

    Entra anche Totti, la Roma si butta in avanti ed al 92° sfiora il gol con il colpo di testa di Dzeko alto di poco. I giallorossi ci mettono tutta la grinta, tutto il cuore ma non basta, la remuntada si ferma sul più bello e la Roma è costretta a salutare l’Europa League. 

     

    ROMA – LIONE 2-1 (16° Diakhaby (L), 17° Strootman (R), 60° aut. Tousart (L))

    Roma (3-4-2-1): Alisson; Rudiger, Manolas, Fazio; Bruno Peres (59° El Shaarawy), De Rossi (84° Totti), Strootman, Mario Rui (76° Perotti); Salah, Nainggolan; Dzeko.

    Allenatore: Spalletti.

    Lione (4-2-3-1): Lopes; Jallet, Mammana (77° Yanga-Mbiwa), Diakhaby, Morel; Tousart, Gonalons; Cornet, Tolisso, Valbuena; Lacazette (83° Fekir).

    Allenatore: Genesio.

    Arbitro: Kassai.

    Ammoniti: Manolas (R), Tousart (L), Strootman (R), Nainggolan (R), Mammana (L), Gonalons (L), Lopes (L), Perotti (R)

     

    Le altre gare di serata hanno visto la qualificazione di Besiktas, Genk, Celta Vigo, Ajax, Anderlecht, Schalke e Manchester Utd.

    RISULTATI GARE RITORNO 1/8 FINALE EUROPA LEAGUE

    Besiktas – Olympiacos 4-1

    Genk – Gent 1-1

    Krasnodar – Celta Vigo 0-2

    Ajax – Copenhagen 2-0

    Anderlecht – Apoel 1-0

    Borussia Moenchengladbach – Schalke 2-2

    Manchester Utd – Rostov 1-0