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  • Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Una notizia che ha il sapore di un aperitivo molto dolce, prima del pranzo odierno, ha fatto felici i tifosi rossoneri: il Tas ha annullato la parte della Sentenza Uefa che escludeva il club dalle coppe europee.

    Il Tas ha infatti accolto parzialmente il ricorso, depositato dal Milan il 4 luglio, in risposta alla Sentenza Uefa che, in data 27 giugno, aveva comunicato l’esclusione della compagine rossonera dalle coppe europee per per la violazione delle regole del Fair Play finanziario.

    Il Collegio giudicante del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha ritenuto la sanzione imposta, dal massimo organismo calcistico europeo, sproporzionata ed ha cancellato l’esclusione del Milan dall’Europa League 2018/19, conquistata sul campo con il sesto posto nella Serie A 2017/18, rimandando all’Adjudicatory Chamber dell’UEFA CFCB la possibilità di applicare una situazione disciplinare adeguata all’attuale situazione finanziaria del Club.

    Fondamentale per il successo del ricorso è stato, come si legge nel documento ufficiale del Tas, il significativo miglioramento della situazione finanziaria del club dovuta al cambio di proprietà, da Yonghong Li al fondo Elliott.

    Il comunicato del Tas non riporta le motivazioni di questa decisioni ma, al termine del documento, afferma che tali motivazioni saranno comunicate in seguito.

    Adesso il Milan, fatta salva la propria presenza nelle coppe europee, dovrà attendere una nuova Sentenza Uefa con diversi scenari: da una possibile multa sino al blocco di una sessione di mercato, passando alla limitazione delle liste per le competizioni Uefa.

    La buona notizia ovviamente non ha reso felici solo i tifosi, il capitano rossonero Leonardo Bonucci ha così twittato la propria gioia.

    La reazione di Bonucci alla notizia arrivata dal Tas | © Profilo Twitter Ufficiale Leonardo Bonucci

    Il club allenato da Rino Gattuso quindi disputerà l’Europa League 2018/19 partendo direttamente dalla fase a gironi, insieme alla Lazio, torna a dover disputare i preliminari l’Atalanta (26 luglio/2 agosto contro il Sarajevo), niente da fare per la Fiorentina che per diversi giorni aveva accarezzato la possibilità di accedere ai preliminari della seconda competizione europea per club.

  • Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    La notizia che si temeva è arrivata oggi pomeriggio: la UEFA ha deciso di escludere il Milan dalle coppe europee per una stagione.

    I rossoneri si erano qualificati ai gironi di Europa League, nella stagione appena conclusasi ma che quindi non potranno giocare a causa della violazione delle regole sul Fair Play Finanziario.

    Una decisione che si attendeva per lunedì scorso e che molto probabilmente ha avuto tempi più lunghi proprio per permettere alla commissione giudicante di scrivere la sentenza in maniera dettagliata e per non correre rischi di ribaltoni da parte del Tas, tribunale al quale il Milan avrà possibilità di appellarsi entro 10 giorni.

    In realtà non è chiarissima la spiegazione data nel comunicato, molti addetti ai lavori si sono interrogati sulla durata della squalifica, si parla infatti di due stagioni ma in sostanza, essendo che la stagione 2017/18 non è ancora conclusa, il Milan dovrà scontare entro due stagioni (2018/19, 2019/20) un anno di squalifica nelle coppe europee e quindi salterà la prossima.

    Questo il testo integrale apparso sul sito dell’UEFA per comunicare la sentenza:

    “La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).  

    Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).  

    Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.  

    Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito.”

    Una sentenza piuttosto pesante, una vera e propria stangata UEFA al Milan che, a memoria, non si ricorda inflitta ad alcun grande club europeo.

    Il club rossonero ha, come anticipato, possibilità di ricorrere al TAS e presentare il ricorso.

    Ad attendere il ricorso c’è come spettatore interessata anche la Fiorentina che sostituirebbe il Milan in Europa League, partendo dai preliminari, con l’Atalanta promossa direttamente alla fase a gironi.

    La squadra viola, proprio in attesa della sentenza UEFA nei confronti del Milan, ha già comunicato l’anticipo al 2 luglio del ritiro estivo, con la squadra che si riunirà al centro sportivo “Davide Astori”, che era in programma dal 7 al 22 luglio a Moena.

  • Griezmann trascina l’Atletico al trionfo in Europa League

    Griezmann trascina l’Atletico al trionfo in Europa League

    Era il protagonista più atteso e non ha certo tradito le attese, Antoine Griezmann francese dell’Atletico Madrid ha trovato la doppiette che ha permesso ai Colchoneros di sconfiggere l’Olympique Marsiglia ed alzare al cielo di Lione l’Europa League.

    E’ stata una gara che ha visto partire meglio i francesi di Rudy Garcia poi il pasticcio tra Mandanda e Anguissa al 21° ha lanciato Griezmann verso la porta ed ha sostanzialmente, insieme all’infortunio alla mezz’ora di Payet, indirizzato la sfida verso gli uomini di Simeone.

    Ad inizio ripresa sempre lui, sempre Griezmann, ha completato l’opera con la doppietta che ha quasi definitivamente steso i francesi.

    Nel finale gloria anche per il capitano Gabi autore del definitivo 3-0.

    L’Atletico Madrid conquista la terza Europa League della propria storia mentre per la Francia arriva l’ennesima delusione in una finale europea per club.

    Veniamo al racconto della gara.

    La prima chance della gara, al 4° minuto, capita sui piedi di Germain che, ben imbeccato da Payet, entra calcia da dentro l’area ma la palla finisce sopra la traversa della porta di Oblak. Passano solo due minuti ed è ancora l’Olympique a provarci con il tiro di Rami che però non trova lo specchio. La partita si mantiene equilibrata con l’Atletico che non riesce a creare gioco. Il calcio però spesso è fatto di episodi ed al 21° Anguissa perde malamente la palla sul passaggio di Mandanda, Griezmann riceve il passaggio di Gabi, si presenta davanti al portiere e lo batte con grande facilità per il vantaggio Colchoneros. Al 31° altra brutta notizia per Rudy Garcia, il tecnico francese è costretto a togliere l’infortunato Payet, al suo posto dentro Lopez. La reazione dei francesi al doppio colpo, gol più uscita del capitano Payet, non si vede ed al riposo si va con l’Atletico avanti 1-0.

    Si riparte con una novità, nell’Atletico fuori l’ammonito Vrsaljiko, dentro Juanfran. Al 49° sale nuovamente sul palcoscenico della gara Griezmann, l’attaccante francese dei colchoneros riceve palla da Koke, controlla in area e batte Mandanda in uscita. Come successo nel primo tempo, anche in questo caso non si vede la reazione dell’OM, anzi sono Godin con il colpo di testa e Koke con il tiro da fuori, a sfiorare il gol del 3-0. Al 80° lampo dell’Olympique: colpo di testa di Mitroglou con il pallone che sbatte sul palo interno e rientra in campo. Al 89° arriva anche il gol del 3-0 che viene firmato da Gabi con un preciso diagonale dentro l’area. Finisce così, è trionfo per l’Atletico di Simeone che mette in bacheca così la terza Europa League della propria storia.

     

    OLYMPIQUE MARSIGLIA – ATLETICO MADRID 0-3 (21°, 49° Griezmann, 89° Gabi)

    Olympique Marsiglia (4-2-3-1): Mandanda; Sarr, Rami, Luiz Gustavo, Amavi; Anguissa, Sanson; Thauvin, Payet (31° Lopez), Ocampos (55° Njie); Germain (74° Mitroglou).

    Allenatore: Garcia.

    AtleticoMadrid (4-4-2): Oblak; Vrsaljko (46° Juanfran), Gimenez, Godin, Hernandez; Correa (88° Thomas), Saul, Gabi, Koke; Griezmann (90° Torres), Diego Costa.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Vrsaljiko (A), Amavi (O), Luiz Gustavo (O), Hernandez (A), Njie (O)

  • Quattro minuti di follia costano alla Lazio la semifinale

    Quattro minuti di follia costano alla Lazio la semifinale

    La Lazio in soli quattro minuti butta al vento la qualificazione alle semifinali di Europa League.

    Il 4-2 all’Olimpico nella gara di andata ed il momentaneo vantaggio siglato al 55° da Immobile in casa del Red Bull Salisburgo sembravano mettere in totale discesa il passaggio verso il passaggio del turno.

    Così però non è stato perché dopo il vantaggio dei ragazzi di Inzaghi è arrivato subito il pareggio di Dabbur.

    L’uno ad uno era risultato sempre accettabile che permetteva alla Lazio di tenere in pugno la qualificazione, al 71° arrivava però la svolta della gara, Luis Alberto servito alla perfezione da Felipe Anderson falliva clamorosamente il gol del 2-1, cambio di fronte e Haidara, con un grosso aiuto di Strakosha, trovava il 2-1 da lontano.

    Subito il gol la Lazio si è spenta ed ha concesso, in 4 minuti totali, altri due gol che hanno lanciato il Red Bull Salisburgo verso il passaggio del turno.

    Una vera e propria delusione, quella arrivata stasera in terra austriaca, il Salisburgo si è dimostrato buona squadra ma alla fine per la Lazio rimangono tanti rimpianti per i gol falliti e per quei 4 minuti di totale blackout.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza non è su ritmi altissimi ma al 5° Hwang ben imbeccato da Schlager riesce a calciare da dentro l’area, Strakosha è attento e respinge. La Lazio contiene agevolmente per i primi 15 minuti poi prova anche a crescere cercando di spaventare la difesa austriaca. La prima mezz’ora scorre via piuttosto veloce, senza sussulti, alla Lazio va bene così visto il 4-2 casalingo. Al 40° prima buona chance per gli uomini di Inzaghi, Immobile calcia ma il portiere Walke non si fa sorprendere. Al 42° gran giocata di Luis Alberto che di tacco mette Immobile davanti al portiere avversario, il centravanti della Lazio però spreca tutto calciando addosso a Walke. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 uomini in campo. Al 49° è ancora Immobile ad avere la palla per il vantaggio ma non pare proprio la serata giusta. Come succede spesso nel calcio però bastano pochi minuti per cambiare tutto, al 55° Luis Alberto pesca Immobile in mezzo all’area e questa volta il bomber non fallisce. Passa solo un minuto che arriva la risposta del Red Bull Salisburgo, Dabbur riceve in area, si allarga e lascia partire un tiro che, anche grazie ad una deviazione, supera Strakosha. Il Salisburgo ci prova ed al 66° Schlager rischia di riaprire la qualificazione, per fortuna della Lazio la palla colpisce il palo. Al 71° Felipe Anderson si lancia a tutta velocità ed apparecchia per Luis Alberto che clamorosamente calcia tra le braccia di Walke. Sulla ripartenza la palla arriva ad Haidara che da lontano lascia partire un tiro che pare innocuo, Strakosha sbaglia ed il pallone si insacca. Passano solo 2 minuti e Hwang si trova libero in area, calcia, la palla sbatte su Radu e finisce in gol. La Lazio sparisce completamente dal campo e al 76° su azione da corner una torre di Ramalho trova solo Lainer che a porta vuota cala il poker. Al 83° Immobile viene steso in area da Walke, sarebbe rigore ma la bandierina alzata ferma tutto. La Lazio si getta in avanti con il cuore ma non basta, il gol qualificazione non arriva. in semifinale va il Red Bull Salisburgo. 

     

    RED BULL SALISBURGO – LAZIO 4-1 (55° Immobile (L), 56° Dabbur (R), 72° Haidara (R), 74° Hwang (R), 76° Lainer (R))

    Red Bull Salisburgo (4-3-1-2): Walke; Lainer, Ramalho, Čaleta-Car, Ulmer; Haidara, Schlager, Berisha; Yabo (84° Minamino); Hwang (79° Gulbrandsen), Dabbur.

    Allenatore: Rose.

    Lazio (4-4-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta (60° Lukaku), Parolo, Lucas Leiva (78° Nani), Milinkovic-Savic (70° Felipe Anderson), Lulic; Luis Alberto, Immobile

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Ulmer (R), Lucas Leiva (L), Luiz Felipe (L), Milinkovic-Savic (L), Ramalho (R), Walke (R)

  • Grande Lazio, i biancocelesti domano il Salisburgo all’Olimpico

    Grande Lazio, i biancocelesti domano il Salisburgo all’Olimpico

    Grande prestazione della Lazio che nell’andata dei quarti di finale di Europa League s’impone 4-2 su un ostico Red Bull Salisburgo.

    Due volte in vantaggio, due volte raggiunta, la squadra di Simone Inzaghi ha avuto una grande reazione e appena incassato il 2-2 di Minamino ha trovato un uno-due micidiale, firmato da Immobile ed un frizzante Felipe Anderson, entrato nella ripresa.

    I biancocelesti possono anche recriminare per un paio di occasioni sprecate che avrebbero reso il ritorno ancora più semplice.

    Il ritorno a Salisburgo non sarà una passeggiata ma certamente sarà la Lazio a partire da favorita nella sfida di ritorno dei quarti di Europa League in Austria.

    Veniamo al racconto della gara.

    La Lazio parte forte ed al 8° minuto i biancocelesti passano in vantaggio, Immobile allarga sulla destra per Basta, il serbo mette subito un bel cross rasoterra, Immobile non ci arriva ma alle sue spalle c’è Lulic che calcia in porta battendo Walke. La reazione degli ospiti non si vede, la Lazio non crea molte occasioni ma non rischia nemmeno niente, in sostanza la partita rimane piuttosto bloccata. Al 29° Basta colpisce con una manata in area Dabbur, l’arbitro concede il rigore che Berisha trasforma. Al 38° grande imbucata di Leiva, il pallone sembra diretto a Milinkovic-Savic ma il serbo si disturba con Immobile e calcia sopra la traversa. Al 43° clamorosa occasione sprecata da Milinkovic-Savic, il 21 della Lazio, solo sul secondo palo, ha sulla testa una palla ben crossata da Lulic ma clamorosamente trova solo l’esterno della rete. Il primo tempo si chiude, con alcune vibranti proteste della Lazio, sul 1-1.

    Si riparte dai 22 del primo tempo. Passano solo 4 minuti e Parolo, su bell’assist di Luis Alberto, gira di tacco alle spalle di Walke. Il Salisburgo prova una reazione ma Strakosha non corre alcun pericolo. Al 65° Inzaghi manda in campo Felipe Anderson ed il brasiliano ha subito una buona occasione ma il suo tiro da fuori viene ribattuto. Al 71° Minamino, appena entrato in campo, riceve l’assist di Dabbur, si presenta solo davanti a Strakosha e pareggia. La reazione della Lazio è super e si concretizza subito: Felipe Anderson si inventa l’azione personale, si presenta dinanzi a Walke e lo batte con facilità. Passano due minuti ed Immobile, imbeccato da Leiva, cala il poker. Al 83° è ancora Immobile, di testa, a sfiorare il gol del 5-2 ma Walke alza in corner. Al 87° anche Caicedo, entrato al posto di Immobile, ha sulla testa la palla del 5° gol ma ancora una volta Walke si salva. Gli spazi aumentano e al 91° è il diagonale di Patric ad uscire di niente. Finisce così, non è ancora certo ma la Lazio tra 7 giorni potrà gestire un doppio vantaggio per cercare di ottenere il passaggio alle semifinali di Europa League. 

     

    LAZIO – RED BULL SALISBURGO 4-2 (8° Lulic (L), 29° rig. Berisha (R), 49° Parolo (L), 71° Minamino (R), 74° Felipe Anderson (L), 76° Immobile (L))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta (65° Patric), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (65° Felipe Anderson), Immobile (85° Caicedo)

    Allenatore: Inzaghi.

    Red Bull Salisburgo (4-3-1-2): Walke; Lainer, Ramalho, Caleta-Car, Ulmer; Haidara (82° Wolf), Samassekou, Berisha; Schlager; Gulbrandsen (70° Minamino), Dabbur.

    Allenatore: Rose.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Basta (L), Lulic (L), Parolo (L), Schlager (R), Samassekou (R)

  • Sorteggio Europa League: la Lazio pesca il Salisburgo

    Sorteggio Europa League: la Lazio pesca il Salisburgo

    Sorteggio Europa League non impossibile per la Lazio, l’urna di Nyon ha deciso che saranno gli austriaci del Salisburgo gli avversari degli uomini di Inzaghi nei quarti di finale.

    Evitato il tanto temuto, probabilmente il favorito alla conquista del trofeo, Atletico Madrid ma anche le insidiose Arsenal ed Olympique Marsiglia, i biancocelesti dovranno superare l’ostacolo austriaco per conquistare le semifinali e mantenere vivo il sogno europeo.

    Sospiro di sollievo per aver evitato le corazzate ma attenzione massima verso il Red Bull Salisburgo, squadra non solo rivelazione di questa Europa League ma che nelle 16 partite europee, compresi due turni preliminari di Champions League ed uno di Europa League, non ha mai perso ottenendo 10 vittorie e sei pareggi.

    Una rosa giovane, poco più di 23 anni di media, con qualche talentuosa individualità come il giovanissimo austriaco Wolf o la coppia di attaccanti asiatici, il giapponese Minamino e il coreano Hwang, ma anche giocatori molto interessanti come il centrocampista del Kosovo Valon Berisha, autore della doppietta nel 2-1 a Dortmund, o il capocannoniere della squadra l’attaccante israeliano Dabbur.

    Dunque una squadra alla portata di Immobile e compagni ma che non va certamente sottovalutata visto che negli ottavi di finale gli austriaci hanno avuto la meglio sul Borussia Dortmund, vincendo 2-1 in Germania e pareggiando 0-0 sul proprio campo.

    L’andata della sfida si giocherà all’Olimpico giovedì 5 aprile, il ritorno si disputerà alla Red Bull Arena di Salisburgo giovedì 12 aprile.

    Per quanto riguarda gli altri accoppiamenti usciti dal sorteggio Europa League per questi quarti di finale, spicca una molto interessante sfida iberica tra lo Sporting Lisbona e l’Atletico Madrid. L’Olympique Marsiglia, dell’ex tecnico della Roma Rudi Garcia, si troverà contro il Lipsia, che ha eliminato prima il Napoli e poi lo Zenit di Mancini. Infine l’Arsenal, che ha avuto la meglio sul Milan negli ottavi di finale, dovrà affrontare il Cska Mosca, squadra che nel precedente turno ha eliminato il Lione.

     

     

  • Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Europa League: rabbia Milan, gioia Lazio

    Sensazione e sentimenti differenti per le due italiane impiegate questa sera nel ritorno degli ottavi di Europa League: rabbia per il Milan, gioia per la Lazio.

    I rossoneri giocano un gran primo tempo in casa dell’Arsenal, trovano il vantaggio che riapre una speranza qualificazione, tutto cancellato al 39° da un rigore, visto solo dall’addizionale, procuratosi con grande astuzia da Welbeck. Il pareggio così subito e il 2-1 causato da un errore di Donnarumma, tagliano definitivamente le gambe ai rossoneri che lasciano così, agli ottavi di finale, l’Europa League. 

    Gioia incredibile invece per la Lazio che, sul difficilissimo campo di Kiev, tiene praticamente sempre il controllo della gara e sfrutta due calci d’angolo per aprire, nel primo tempo, e chiudere il match, portando a casa un 2-0 che vale il pass per gli ottavi di Europa League.

    Veniamo al racconto della gara delle 19 con in campo i biancocelesti.

    La Lazio ha il compito di vincere e parte subito forte, al 8° Immobile salta anche il portiere Boyko ma il suo tiro viene respinto da Kádár. Al 16° ancora Immobile, la sua conclusione finisce sul fondo. Al 23° i biancocelesti passano in vantaggio, la rete è di Lucas Leiva che colpisce di testa su un corner preciso di Luis Alberto. Il primo squillo della Dinamo Kiev è firmato dal solito Tsygankov che sfrutta un errore difensivo di Lulic e lascia partire il tiro che esce di poco. Al 34° altro gran bel corner battuto da Luis Alberto ma stavolta, con qualche difficoltà, salva Boyko. Il resto del primo tempo è una sfida tra Immobile e Boyko, vince sempre il portiere anche se al 43° la sua parata sul pallonetto dell’attaccante sembra arrivare fuori area. Si va al riposo con uno 0-1 che sta molto stretto alla Lazio.

    Si riparte con la Dinamo che prova a far qualcosa in più ma al 52° è Patric a fallire, da dentro l’area e a porta spalancata, il gol del raddoppio. La Lazio sfrutta gli spazi e sfiora il 2-0 con la punizione di Luis Alberto fuori di nulla. Intorno alla mezz’ora doppio brivido per Strakosha, prima la conclusione di Tsygankov che esce di un niente e poi il tiro di Gonzalez che prende il giro esterno e si spegne sul fondo. Al 83° la Lazio spegne ogni pensiero negativo grazie a de Vrij che sfrutta la sponda di Luis Felipe, su azione di corner, e deposita in rete la palla del 2-0 che chiude definitivamente match e qualificazione. La Lazio passa ai quarti di Europa League.

     

    DINAMO KIEV – LAZIO 0-2 (23° Leiva, 83° de Vrij)

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kędziora, Burda, Kádár (45° Shabanov), Pivarić; Shepeliev, Buialsky; Morozyuk (57° González), Moraes, Tsygankov; Besedin (70° Mbokani).

    Allenatore: Khatskevich.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Patric (72° Marusic), Parolo, Leiva, Luis Alberto, Lulic (69° Lukaku); Felipe Anderson, Immobile (82° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Luiz Felipe (L), Moraes (D), Shabanov (D), Buialsky (D).

     

    Veniamo al racconto della sfida dell’Emirates.

    Il Milan è costretto ad una vera e propria impresa, ribaltare lo 0-2 di San Siro, in casa dell’Arsenal. Passano solo 40 secondi ed Andrè Silva spreca calciando sull’esterno della rete. I padroni di casa perdono Koscielny per infortunio al minuto 11. Al 25° bel cross di Calhanoglu sul quale si lancia Cutrone ma Xhaka salva, sulla ripartenza Welbeck si presenta in area, calcia da posizione defilata e Donnarumma respinge. Al 35° il Milan passa con una grande conclusione da fuori area di Calhanoglu che non lascia scampo ad Ospina. Neanche il tempo di esultare che l’Arsenal trova il pareggio con un calcio di rigore concesso, su suggerimento dell’addizionale, per un contatto leggerissimo, praticamente inesistente, tra Rodriguez e Welbeck, che si lascia ampiamente cadere. Dagli undici metri è proprio Welbeck a spiazzare Donnarumma. Si va al riposo con il pareggio ed un Milan piuttosto arrabbiato.

    Si riparte con gli uomini di Gattuso che provano a lanciarsi all’attacco ed eccezion fatta per una chance avuta da Mkhitaryan al 50°, sono i rossoneri a sfiorare più volte il secondo gol con Suso, Cutrone e Kalinic. Al 71° però arriva il colpo del k.o., Xhaka lascia partire un tiro da fuori non certo imparabile, Donnarumma si fa sorprendere, la tocca malamente e la palla si insacca. Il 2-1 dei Gunners taglia le gambe e spegne ogni entusiasmo per i rossoneri. Al 86° arriva anche la doppietta di Welbeck che di testa mette in gol la respinta di Donnarumma su Ramsey. Finisce 3-1, il Milan saluta l’Europa League, ai quarti va l’Arsenal. 

    ARSENAL – MILAN 3-1 (35° Calhanoglu (M), 39° rig., 86° Welbeck (A), 71° Xhaka (A))

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Bellerin, Mustafi, Koscielny (11° Chambers), Monreal; Ramsey, Xhaka; Ozil (79° Kolasinac), Wilshere, Mkhitaryan (69° Elneny); Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Milan (4-4-2): Donnarumma; Borini, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Suso, Kessie (79° Locatelli), Montolivo, Calhanoglu (70° Bonaventura); Cutrone (67° Kalinic), André Silva.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Donnarumma (M), Romagnoli (M), Calhanoglu (M), Borini (M), Monreal (A), Suso (M)

     

  • Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Europa League: il palo ferma la Lazio, crolla il Milan

    Serata non certo positiva per le italiane impegnate nelle gare di andata degli ottavi di Europa League.

    Il Milan di Gennaro Gattuso ha fermato la propria striscia positiva perdendo per 2-0 in casa contro un Arsenal, che non sarà quello di qualche anno fa, ma che ha messo in campo tutta la qualità dei singoli tanto da chiudere sul 2-0 il primo tempo e gestire poi il tentativo di reazione rossonera nella ripresa.

    Diversa la partita della Lazio di Simone Inzaghi che ha tenuto il pallino del gioco nel primo tempo, creando poco, ha sbagliato l’approccio nella ripresa, finendo sotto ma poi ha reagito accelerando e ribaltando la gara. Una invenzione di Junior Moraes ed il palo all’ultimo secondo di Ciro Immobile ha fissato il risultato su un 2-2 che lascia l’amaro in bocca.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza del Milan è promettente e nei primi 3 minuti i rossoneri creano qualche grattacapo alla difesa ospite. L’Arsenal, superata la sfuriata rossonera, inizia a fare la propria gara e si rende pericoloso al 8° con Mkhitaryan che però colpisce l’esterno della rete. L’armeno si riscatta al 15° quando, servito da Ozil, lascia partire il tiro che, anche grazie alla deviazione di Bonucci, s’infila alle spalle di Donnarumma. Il gol da fiducia ai Gunners che rischiano di trovare il raddoppio, bravo il portiere rossonero a fermare Chambers e Welbeck. Al 44° su azione da corner Bonucci colpisce di testa ma per poco non trova lo specchio della porta. Nel recupero Mkhitaryan prova a ripetere il tiro del gol ma stavolta scheggia la traversa. Al 4° minuto di recupero Ozil s’inventa il passaggio geniale per Ramsey che mette a sedere Donnarumma e deposita, a porta vuota, la palla del due a zero.

    Nella ripresa il Milan rischia di capitolare per la terza volta, Kessie svirgola una palla che finisce tra Welbeck e Donnarumma, il portiere non è rapidissimo nell’uscita ma riesce a far carambolare la palla addosso all’attaccante, facendola finire sul fondo. Gli uomini di Gattuso ci mettono volontà, provano a fare la partita ma, fatta eccezione per qualche tiro da fuori di Bonaventura, non riesce a creare grossi problemi ad Ospina. Nemmeno l’inserimento di Kalinic, Andrè Silva e Borini, riesce a dare risultati, finisce 0-2. All’Emirates tra 7 giorni al Milan servirà una vera e propria impresa sportiva per non dover salutare l’Europa League agli ottavi di finale.

     

    MILAN – ARSENAL 0-2 (15° Mkhitaryan, 45°+3 Ramsey)

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli, Bonucci, Calabria (79° Borini); Bonaventura, Biglia, Kessie; Calhanoglu (62° Kalinic), Cutrone (68° Andrè Silva), Suso.

    Allenatore: Gattuso.

    Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Chambers (85° Elneny), Koscielny, Mustafi, Kolasinac (62° Maitland-Niles); Ramsey, Xhaka, Wilshere; Ozil (80° Holding), Mkhitaryan; Welbeck.

    Allenatore: Wenger.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Kolasinac (A), Ramsey (A).

     

    Veniamo al racconto della sfida dei biancocelesti.

    Come da previsione è la Lazio a fare la partita all’inizio. La squadra di Inzaghi tiene il pallino del gioco e si rende pericolosa al 14° con una conclusione di Felipe Anderson, al termine di uno scambio con Basta, che sfiora l’incrocio. Al 24° è Basta ad andare al tiro ma sulla sua traiettoria trova il compagno di squadra Murgia che respinge il pallone. La Dinamo Kiev si mantiene sempre piuttosto coperta e col passare dei minuti riesce a non correre più pericoli, anzi nel finale, grazie all’ottimo Tsygankov, prova pure a rendersi insidiosa dalle parti di Strakosha. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte ma si vede un’altra Dinamo, molto più propositiva, più vogliosa e al 52° gli ospiti passano, cross lungo dalla sinistra di Pivaric, sponda di Besedin, Tsygankov sbaglia il tocco da due passi ma nessuno lo contrasta e quindi ha tempo col colpo di tacco di battere Strakosha. La reazione della Lazio è praticamente immediata, Felipe Anderson trova in area Immobile che con un preciso diagonale rasoterra trova il pareggio. Trovata la parità la Lazio si spinge ancora in avanti e al 61° si porta avanti: Milinkovic-Savic ruba palla e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che dentro l’area batte Boyko. Al 66°, dopo un’altra chance per Felipe Anderson deviata in corner, serve una bella parata di Strakosha per impedire a Pivaric di trovare il pareggio. I ritmi sembrano abbassarsi ma al 79° Junior Moraes, poco fuori area, controlla si gira rapidamente e lascia partire una conclusione che supera Strakosha. I biancocelesti ci provano e al 95° solo la sfortuna impedisce ad Immobile di trovare il gol del 3-2: l’attaccante della Lazio si lancia in profondità sulla sponda di Milinkovic-Savic, effettua un dolce pallonetto che beffardo si stampa sul palo. Tra 7 giorni la Lazio dovrà vincere a Kiev, o pareggiare segnando più di due gol, per raggiungere i quarti di Europa League.

     

    LAZIO – DINAMO KIEV 2-2 (52° Tsygankov (D), 54° Immobile (L), 61° Felipe Anderson (L), 79° Junior Moraes (D))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace (84° Nani), de Vrij, Radu; Basta (74° Patric), Murgia (74° Parolo), Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku; Felipe Anderson, Immobile

    Allenatore: Inzaghi.

    Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kedziora, Burda, Kadar, Pivaric; Shaparenko (67° Junior Moraes), Buyalskiy; Tsygankov, Garmash, Morozyuk; Besedin.

    Allenatore: Khatskevich.

    Arbitro: Kruzliak.

    Ammoniti: Pivaric (D), Kadar (D), Milinkovic-Savic (L), Lukaku (L), Boyko (D).

    Espulso: Garmash (D).

  • Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    Europa League, Arsenal e Dinamo Kiev sulla strada di Milan e Lazio

    L’urna di Nyon ha regalato un sorteggio dal sapore agrodolce per le due ultime squadre italiane rimaste in corsa in Europa League.

    La Lazio nella sua sfida di ottavi di finale dovrà vedersela con la Dinamo Kiev, sfida sulla carta non impossibile, mentre per il Milan ci sarà un affascinante, e non certo semplicissimo, match contro l’Arsenal.

    Veniamo alla sfida che aspetta i biancocelesti.

    La Dinamo Kiev in questa Europa League ha vinto il proprio girone, composto da Partizan, Young Boys e Skenderbeu, ottenendo 4 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta, segnando 15 gol, secondo miglior attacco della fase a gironi, ma subendone 9. Nei sedicesimi di finale gli ucraini hanno eliminato l’Aek Atene con un doppio pareggio, 1-1 in Grecia e 0-0 a Kiev.

    Una squadra quindi di cui avere il dovuto rispetto ma che non può divenire un ostacolo insormontabile per la Lazio. Da tenere d’occhio il bomber Junior Moraes ma anche Derlis Gonzalez.

    L’andata sarà giocata a Roma l’otto marzo mentre il ritorno si giocherà il 15 marzo a Kiev. Sarà importante per gli uomini di Inzaghi provare a mettere un bel mattoncino verso la qualificazione già nella gara di andata visto che, un po’ per la bravura casalinga della Dinamo, un po’ per i possibili fattori climatici complicati, non sarebbe ideale doversi giocare il passaggio del turno nello stadio Olimpico della capitale ucraina.

    Veniamo ora all’avversario degli ottavi di Europa League del Milan, ovvero l’Arsenal.

    I Gunners non sono certo una squadra sconosciuta da dover scoprire. Gli uomini di Wenger hanno vinto il proprio girone di Europa League, che comprendeva Stella Rossa, Colonia e Bate Borisov, ottenendo quattro vittorie, un pareggio ed una sconfitta.

    Nei sedicesimi l’Arsenal ha vinto in scioltezza in casa dell’Ostersunds per 3-0, poi però in casa, probabilmente con la convinzione di avercela già fatta, si è trovato sotto 0-2. Il gol di Kolasinac ha rimesso le cose a posto per l’uno a due finale che ha evitato la rimonta svedese.

    L’Arsenal si presenterà a questa sfida con il solo Welbeck in attacco in quanto Lacazette è infortunato ed Aubameyang non può essere utilizzato. Detto questo non vuol dire che l’attacco sia meno insidioso, non si possono trascurare la classe e l’imprevedibilità dei vari Ramsey, Ozil, Mhkitaryan, Xhaka.

    L’andata si giocherà a San Siro l’otto marzo mentre il ritorno sarà il 15 marzo all’Emirates, campo sempre molto complicato da espugnare.

    Venendo agli altri accoppiamenti, sfide a Mosca attendono l’Atletico Madrid, che se la vedrà con la Lokomotiv, e il Lione, che giocherà con il Cska. Il Borussia Dortmund, che ha eliminato l’Atalanta, affronterà il Red Bull Salisburgo mentre l’Olympique Marsiglia di Rudi Garcia affronterà l’Athletic Bilbao. Il Lipsia, squadra che ha estromesso il Napoli, se la vedrà con lo Zenit di Roberto Mancini. Il quadro degli ottavi sarà completato da Sporting Lisbona-Viktoria Plzen.

     

     

  • Europa League: bene Milan e Lazio, fuori Napoli ed Atalanta

    Europa League: bene Milan e Lazio, fuori Napoli ed Atalanta

    Le gare di ritorno dei sedicesimi di Europa League hanno emesso i verdetti e l’Italia si trova con il proprio contingente dimezzato verso gli ottavi.

    La Lazio, trascinata da Super Ciro Immobile, ribalta agevolmente lo 0-1 dell”andata e con un netto 5-1 si sbarazza della Steaua Bucarest. 

    Il Napoli di Sarri riesce a battere 2-0 il Lipsia in Germania ma, a causa del tonfo casalingo per 3-1 di 7 giorni fa, è costretto a salutare l’Europa League.

    Il Milan viaggia sul velluto, agevolato del 3-0 dell’andata, e ottiene il passaggio agli ottavi di finale conquistando il successo anche a San Siro, l’uno a zero finale è deciso dal gol di Borini nel primo tempo.

    Beffa tremenda per l’Atalanta che con Toloi passa subito in vantaggio contro il Borussia Dortmund ed in virtù del 2-3 dell’andata assapora il passaggio del turno. Al 82° però arriva la doccia gelata firmata da Schmelzer che fissa il risultato sul 1-1 e qualifica i tedeschi agli ottavi.

    Veniamo al racconto delle gare.

    Tutto facile per la Lazio che sistema la pratica Steaua Bucarest già nel primo tempo. Pronti via e la Lazio prima costruisce ma non concretizza poi al 7° passa con Immobile che controlla l’assist di Lulic e gira in porta. I biancocelesti potrebbero raddoppiare subito ma Immobile e Felipe Anderson non trovano il tocco vincente. Al 26° Caceres esce per infortunio, entra Bastos. E’ proprio il neoentrato a siglare il 2-0 al 35° di testa su azione da corner. Al 43° Felipe Anderson crea ed Immobile ringrazia per la doppietta che vale il 3-0.

    Nella ripresa bastano 6 minuti a Felipe Anderson per calare il Poker biancoceleste. La reazione degli ospiti si limita al palo colpito da Coman al 55°. Al 71° arriva anche la tripletta per Immobile che sigla il 5-0 ancora una volta su assist di Felipe Anderson. Il gol di Gnohere ad otto minuti dal termine, con un pizzico di fortuna perché la parata in uscita di Strakosha colpisce l’attaccante ospite e s’infila, rende solo un pizzico meno amaro il K.o. della Steaua. La Lazio stravince e vola agli ottavi di Europa League.

    LAZIO – STEAUA BUCAREST 5-1 (7°, 43°, 71° Immobile (L), 35° Bastos (L), 51° Felipe Anderson (L), 82° Gnohere (S))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, de Vrij, Caceres (26° Bastos); Basta, Parolo, Leiva, Luis Alberto (67° Murgia), Lulic; Felipe Anderson (84° Caicedo); Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Steaua Bucarest (4-2-3-1): Vlad; Benzar, Gaman (60° Balasa), Planic, Morais; Nedelcu (46° Filip), Teixeira; Man, Budescu, F. Tanase (46° Coman); Gnohere.

    Allenatore: Dica.

    Arbitro: Vinčić.

    Ammoniti: Basta (L), Immobile (L).

     

    Il Napoli si presenta a Lipsia con un’impresa da compiere, vincere con tre gol di scarto. La partenza è favorevole ai tedeschi con Tonelli che rischia l’autogol deviando sulla traversa la conclusione di Sabitzer. Poco dopo la mezz’ora però i partenopei passano con Zielinski bravo a siglare il tap-in vincente dopo la respinta di Gulacsi su tiro di Insigne. Si va al riposo con gli azzurri in vantaggio.

    Nella ripresa il Lipsia prova a rendersi pericoloso con Werner e Poulsen, ben neutralizzati da difesa e Reina. Il Napoli prova a spingere, la difesa di casa tiene, sino al 86° quando Insigne si fionda su un perfetto cross di Callejon e gira in rete il raddoppio. E’ troppo tardi nei restanti 8 minuti, 4 sono stati quelli di recupero, gli azzurri non riescono a creare i presupposti per il gol qualificazione. Finisce 2-0 per la squadra di Sarri che saluta l’Europa League e può solo mangiarsi le mani per l’atteggiamento troppo rinunciatario dell’andata al San Paolo.

    LIPSIA – NAPOLI 0-2 (33° Zielinski, 86° Insigne)

    Lipsia (4-4-2): Gulacsi; Laimer, Konatè, Upamecano, Bernardo; Sabitzer, Kampl, Demme, Bruma (74° Forsberg); Poulsen (91° Ilsanker), Werner (85° Augustin)

    Allenatore: Hasenhuttl.

    Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Tonelli, Albiol, Mario Rui (67° Hysaj); Allan, Diawara (82° Jorginho), Hamsik (65° Callejon); Zielinski, Mertens, Insigne.

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Taylor.

    Ammoniti: Tonelli (N), Poulsen (L), Zielinski (N), Kampl (L), Sabitzer (L), Augustin (L).

     

    L’Atalanta parte subito forte alla ricerca del gol qualificazione e lo trova al 11° con Toloi bravo a farsi trovare pronto su azione di corner. La reazione del Borussia Dortmund non si vede ed i gialloneri provano a rendersi pericolosi nel finale di un primo tempo che si chiude sul 1-0.

    Nella ripresa sono ancora i nerazzurri a provarci ma Ilicic non ha la “cattiveria” vista all’andata e non riesce a trovare il raddoppio. Gli uomini di Gasperini rischiano poco o nulla e al 80° avrebbero anche la palla del K.o. ma Gomez si fa respingere la conclusione da Burki. Berisha si salva su Schurrle ma poi al 83° commette un errore gravissimo non trattenendo una conclusione non irresistibile di Reus, sul pallone si avventa Schmelzer che da due passi firma il pari, gela tutti i tifosi della Dea e spegne il sogno dell’Atalanta di raggiungere gli ottavi di Europa League. 

    ATALANTA – BORUSSIA DORTMUND 1-1 (11° Toloi (A), 83° Schmelzer (B))

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi (88° Cornelius), Caldara, Masiello; Hateboer, de Roon (87° Petagna), Freuler, Spinazzola; Cristante; Iličić, Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Burki; Piszczek, Sokratis, Toprak, Toljan (46° Schmelzer); Sahin, Dahoud (82° Isak); Pulisic (59° Reus), Gotze, Schurrle; Batshuayi.

    Allenatore: Stoger.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Sokratis (B), Hateboer (A), Spinazzola (A), Piszczek (B), Burki (B)

     

    Gattuso, forte della vittoria per 3-0 in trasferta all’andata, effettua un po’ di turnover. Ad inizio gara gli ospiti provano ad essere insidiosi ma alla prima vera giocata il Milan passa: minuto 21, Cutrone si veste da assist man e serve a Borini la palla che con un perfetto inserimento si fa trovare pronto e segna. I rossoneri controllano bene il match, a parte un paio di errori di Locatelli che potrebbero agevolare gli ospiti che però non sfruttano, al riposo si va sul 1-0.

    Nel secondo tempo, con la qualificazione ormai completamente in ghiaccio, le emozioni latitano, la squadra di Gattuso gestisce bene e porta a casa la vittoria.

    MILAN – LUDOGORETS 1-0 (21° Borini)

    Milan (4-3-3): A. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli (74° Bonucci), Zapata, Abate; Montolivo, Locatelli, Kessie (56° Mauri); Cutrone (56° Kalinic), André Silva, Borini.

    Allenatore: Gattuso.

    Ludogorets (4-2-3-1): Broun; Natanel, Moti, Terziev, Cicinho; Anicet (82° Dyakov), Goralski; Wanderson, Marcelinho (63° Campanharo), Misidjan (71° Lukoki); Swierczok.

    Allenatore: Dimitrov.

    Arbitro: Mallenco.

    Ammoniti: Goralski (L), Bonucci (M)