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  • L’Udinese cerca punti importanti contro lo Young Boys. Di Natale parte titolare

    L’Udinese cerca punti importanti contro lo Young Boys. Di Natale parte titolare

    Al Friuli, questa sera alle 19, andrà di scena Udinese-Young Boys, gara valida per la quarta giornata del Gruppo A di Europa League. Gara importantissima per il futuro in Europa del club friulano. Appena due settimane fa, proprio in Svizzera, è arrivata una brutta sconfitta per i bianconeri che hanno riaperto completamente il discorso qualificazione per le quattro squadre del Gruppo A. Infatti la distanza tra il primo posto e l’ultimo è di appena 3 lunghezze. Con il Liverpool che comanda il girone con 6 punti e lo Young Boys lo chiude con 3 punti, a metà classifica troviamo la coppia Anzhi – Udinese a 4 punti. In caso di vittoria, i bianconeri andrebbero a giocarsi il passaggio del turno in Russia contro l’Anzhi e al Friuli contro il Liverpool.

    QUI UDINESE – Guidolin con il dubbio Di Natale. Ai giornalisti, avrebbe espresso il desiderio di poter schierare il centravanti napoletano in ogni gara per un’ora, in modo da preservarlo per tutta la stagione. Ciò fa pensare che il giocatore sarà nell’undici titolare, essendo questa una partita troppo importante per il proseguo dell’avventura europea dei friulani. Il tecnico bianconero punta su gran parte dei titolari. Brkic in porta. La difesa a tre sarà composta da Domizzi, Danilo e Coda (con quest’ultimo che prenderà il posto di Benatia, ancora alle prese con qualche acciacco fisico). Il folto centrocampo vedrà sugli esterni Basta e Armero e una linea mediana con Pereyra, Willians e Lazzari. L’ex Cagliari dovrà essere bravo a legare centrocampo e attacco con le sue giocate e i suoi inserimenti. Nel reparto offensivo spazio all’ex Empoli Fabbrini al fianco del capitano Di Natale. Dopo un inizio di stagione non facile, l’Udinese sembra in netta ripresa, tanto da aver conquistato otto punti negli ultimi quattro incontri.

    Antonio Di Natale
    Di Natale, guiderà l’attacco friulano contro lo Young Boys © Dino Panato/Getty Images

    QUI YOUNG BOYS – Attenzione a Bobadilla, centravanti dal fisico possente in grado di fare reparto da solo. Appena due settimane fa è stato autore di una tripletta fantastica proprio contro i friulani. La squadra svizzera si affiderà anche alla velocità e alla fantasia di Gonzalo Zarate e Costanzo, che avranno il compito di servire palloni giocabili alla punta argentina. In difesa, prenderà posto l’ex di turno Nef, che affronterà la squadra che gli ha permesso di giocare tre partite in Serie A prima di essere ceduto al Piacenza, dove ha avuto decisamente più fortuna.

    LA CHIAVE – Serve una gara importante per superare gli svizzeri che sulla carta, sono la squadra più abbordabile del girone. Per questo serve molta concentrazione e aggressività sin dai primi minuti di gioco. Il trio difensivo è chiamato ad arginare le azioni offensive di Bobadilla, mentre a Lazzari il compito di servire palloni importanti alla coppia d’attacco Fabbrini – Di Natale. L’ex Cagliari, con i suoi movimenti tra le linee può risultare determinante per scardinare l’ordinata difesa dello Young Boys. A Fabbrini il compito invece di svariare su tutto il fronte d’attacco per allargare la linea difensiva della formazione svizzera. Il capitano? Deve buttarla dentro come sa fare lui!

    UDINESE – YOUNG BOYS FORMAZIONI
    Udinese (3-5-2): Brkic; Coda, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Willians, Lazzari, Armero; Fabbrini, Di Natale. Allenatore: Guidolin.
    Young Boys (5-3-2): Wolfli; Ojala, Zverotic, Veskovac, Nef, Lecjaks; Nuzzolo, Farnerud, Costanzo; Zarate, Bobadilla. Allenatore: Rueda.

  • Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Dalla paura alla festa. A San Siro succede tutto in trenta secondi. Ovvero quelli che passano tra il miracolo di Handanovic sul lanciatissimo Lazar Markovic e il cross di Milito che Palacio trasforma in gol vittoria. È il minuto 42 del secondo tempo. Fino a quel punto l’Inter aveva sciupato almeno 3 azioni da rete nitide e rischiato qualcosa di troppo sulle ripartenze fulminee dei serbi. Transizioni ispirate dal solito Markovic, spina nel fianco della retroguardia nerazzurra per almeno 30 minuti. Nella terza gara del girone H di Europa League l’Inter supera 1-0 il Partizan Belgrado e allunga a sei i punti di distacco da Neftchi e Partizan. Insomma, per gli uomini di Stramaccioni passaggio del turno blindato e quinta vittoria di fila in gare ufficiali.

    Work in progress – L’Inter scende in campo con l’ormai rodato 3-4-3, con Coutinho e Cassano a lavorare palloni sugli esterni per l’avanzato Livaja. E i nerazzurri partono bene. Nei primi venti minuti la squadra di Stramaccioni macina bel gioco e azioni interessanti. Peccato manchi l’acuto proprio sul più bello. Le occasioni migliori nascono dalle accelerazioni di un rigenerato Coutinho. Ma il cinismo è un’altra cosa. Come al minuto 28, quando Pereira mette in mezzo un cross che di piatto il brasiliano spedisce di poco a lato. Alla mezz’ora, però, Cou si fa male e l’Inter è costretta a cambiare faccia. Entra Palacio e si passa al 4-4-2: Mudingayi e Livaja diventano esterni di centrocampo. Ma è il Partizan a farsi pericolso. Al 21’ Markovic sorprende la difesa interista e pesca il palo alla sinistra di Handanovic. Brividi. Gli ospiti crescono, mentre sull’asse Guarin – Cassano i lanci lunghi si sprecano. Idea non malvagia vista la retroguardia serba, ma il barese non è certo Bolt. Nella ripresa Cambiasso e Guarin riprendono il controllo del centrocampo ed è tutta la squadra a crescere. Non cresce invece la “fame” di gol: prima Palacio, poi Cassano sprecano malamente veri e propri rigori in movimento. Al 42’ esce fuori la vera anima dell’Inter: pazza, maledettamente pazza. Il Partizan sfonda in contropiede, la difesa nerazzurra pasticcia il pasticciabile e Markovic, insieme al 1600 tifosi ospiti, pregusta il sapore della rete. E invece Handanovic fa due cose, semplici e complicatissime: prima salva con un vero e proprio miracolo la propria porta, poi rilancia l’azione che porterà al vantaggio dei padroni di casa. Sul capovolgimento di fronte Milito prende palla sul vertice destro dell’area di rigore, pennella un cross che Palacio, grazie anche al sapone sui guanti di Petrovic, mette in rete di testa. Vantaggio Inter, e tabù San Siro stregato pure in Europa.

    Palacio, Cambiasso e Milito
    Palacio, Cambiasso e Milito © Marco Luzzan/Getty Images

    Prove d’Europa – Quando si tratta di Coppa l’Inter cambia pelle. O almeno ci prova. Tra pensieri di campionato e turnover, Stramaccioni prova a disegnare ogni volta un undici nuovo di zecca. Ma alla fine chi risolve la partita è Palacio. Su assist di Milito. Non certo due rincalzi da minestra riscaldata. E Handanovic: la parala su Markovic al 42’ della ripresa vale come un gol. Sono piuttosto le seconde linee a convincere poco. Vedi Matias Silvestre, macchinoso fino a diventare stucchevole. Vedi, ancora, Jonathan. Le sue incursioni appaiono sempre troppo velleitarie. Di certo chi strappa il premio di migliore in campo è Juan Jesus. Per lui partita da leader del reparto arretrato. Alcuni recuperi, sulle verticalizzazioni dei serbi, sono quanto meno provvidenziali.

    Chi ferma Markovic? – Per gli uomini di Vernezovic uscire dal Meazza con un pareggio non sarebbe stato un furto. Il Partizan comanda il gioco per almeno 30’ tra il primo e il secondo tempo, poi però si spegne alla lunga lasciando campo ad una compassata manovra interista. Buona la prova dei giovani (in pratica tutti) che dimostrano personalità e grandi doti tecniche. Il classe ’94 Markovic mette gli incubi alla retroguardia interista in almeno tre occasioni. Le sue accelerazioni, la sua rapidità di esecuzione, il suo senso della “porta” lo impongono come giocatore di livello europeo.

    INTER-PARTIZAN 1-0

    MARCATORE Palacio al 43′ s.t.

    INTER (3-4-1-2) Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Juan; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Pereira; Coutinho (31′ Palacio); Livaja (7′ s.t. Zanetti), Cassano (31′ s.t. Milito). In panchina: Belec, Ranocchia, Samuel, Gargano. Allenatore: Stramaccioni.

    PARTIZAN (4-2-3-1) Petkovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smilijavic; Tomic (35′ s.t. S.Markovic), S.Ilicic (31′ s.t. Joljc), L.Markovic; Mitrovic (22′ s.t. S.M.Slepovic). In panchina: R.Ilic, Lazevski, Stretenovic, S. Scepovic. Allenatore: Vladimir Vernezovic.

    ARBITRO Liany (Israele)

    LE PAGELLE

    Handanovic 7: il miracolo del portierone nerazzurro al minuto 42 della ripresa pesa come e più di un gol. Salva il risultato e propizia l’azione della rete di Palacio. Per il resto normale amministrazione.
    Silvestre 5: Ce la mette tutta il ragazzo, ma la lucidità è un’altra cosa. I pericoli per la porta nerazzurra arrivano spesso dalle sue parti. Doveva essere la partita del rilancio. Rimandato.
    Cambiasso 6: il Cuchu è uno di quei calciatori che se sono fuori dal campo poi li rimpiangi. Contro il Partizan non sfoggia di certo il vestito migliore, ma il suo contributo di quantità a centrocampo lo garantisce sempre. Buona qualche incursione a fari spenti.
    Juan 6,5: un muro. Dalle sue parti non si passa, e alcuni recuperi in extremis mettono sale ad una prestazione nettamente sopra la sufficienza.
    Johathan 5,5: tanta corsa ma poca incisività. Prova incolore per il terzino brasiliano, che si applica ma soffre limiti evidenti.
    Guarin 6: Non certo un fulmine di guerra il colombiano centrocampista dell’Inter. Al Porto era tutta un’altra storia. La reazione alle tante chiacchiere dei giorni scorsi non è arrivata. In ogni caso le qualità del giocatore sono evidenti.
    Mudingayi 6: Solito gioco sporco. L’idea di Stramaccioni di piazzarlo esterno di centrocampo gli è piaciuto come un’ape dentro i pantaloni. Ma il ragazzo ha svolto il suo ruolo con dedizione. Nel’ultima fase del match lucido nel gestire diversi palloni.
    Pereira 6: Alvaro è il classico motorino di fascia. Non precisissimo sui cross, ma il suo contributo lo ha dato.
    Coutinho 7: fino al fattaccio (infortunio al 28’pt) nettamente il migliore in campo. Lampi di pura classe per un giovanotto che può e deve ancora crescere molto.
    Palacio 6,5: Mezzo punto in più per il gol. Per il resto l’argentino sbaglia qualcosa di troppo in rifinitura e si divora una clamorosa pala gol. L’infortunio ancora non è stato del tutto assorbito.
    Milito 6,5: il principe lo zampino ce lo mette sempre. I movimenti non sono più quelli del “Bernabeu”, ma la classe è quella di sempre. Delizioso il cross che ispira il gol del vantaggio.
    Cassano 5,5: Fantantonio meno meno. La prova del talento di Bari vecchia si cristallizza nel gol sbagliato malamente in avvio di ripresa.
    Zanetti 6: Infinito potrebbe essere un aggettivo riduttivo per il capitano del’Inter. Mai banale le sue partite, sempre concreto quando c’è da dare consistenza al gioco nerazzurro.
    Livaja 5: non morde il giovanissimo attaccante croato. Va bene, i palloni giocabili lavorati per lui sono pochissimi, ma è lecito attendersi qualcosa di più.

    VIDEO INTER-PARTIZAN BELGRADO 1-0

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  • Alla Lazio non basta l’autogol di Seitaridis, Tochè pareggia al 90′

    Alla Lazio non basta l’autogol di Seitaridis, Tochè pareggia al 90′

    Una partita dominata in lungo e in larga da una sola squadra, dieci minuti finali un po in sofferenza e tutto questo ti costa solo un punto al fischio finale. Questa è Panathinaikos-Lazio, valevole per la terza giornata della Fase a Gironi di Europa League, con i biancelesti padroni del campo per 80 minuti che non riescono a chiudere il match, dopo essere passati in vantaggio grazie ad un comico autogol di Seitaridis, capace di effettuare un retropassaggio verso la porta sguarnita. La formazione di Petkovic concede il minimo indispensabile ai padroni di casa, sostenuti da un pubblico poco caloroso a discapito della attese. Solite prestazioni sopra la media per Hernanes e Ledesma, capaci di cambiare ritmo in una frazione di secondo. Per i greci, ottima prestazione di Sissoko.

    LA PARTITA – Lazio da subito padrona del campo con il suo pressing alto, mettendo in crisi la squadra greca che cerca di rendersi pericolosa solo con l’esterno ivoriano Sissoko (fratello dell’ex centrocampista della Juventus) in giornata positiva. Purtroppo ai capitolini manca il terminale offensivo, Floccari non riesce a sostituire degnamente il bomber Klose e per passare in vantaggio c’è bisogno di un clamoroso autogol del terzino destro Seitaridis al 24′. Da quel momento la partita per la Lazio è ancor di più in discesa, con Ledesma e Hernanes che prendono in mano la situazione gestendo al meglio le fasi finali del primo tempo. La seconda frazione vede una Lazio più sbilanciata, con l’inserimento di Zarate al posto di Mauri e lascia qualche spazio in più al Panathinaikos che non approfitta della situazione. Nei minuti finali la stanchezza si fa sentire e la squadra biancoceleste arretra il baricentro, complice un doppio cambio che spezza in due la squadra (dentro Cana e Onazi per Hernanes e Gonzalez). All’84’ Tochèspara addosso a Bizzarri in uscita disperata ma lo stesso attaccante spagnolo al 90′, è più veloce di tutti a trovare la palla in una mischia in area laziale. 1-1 e grossa delusione nei volti dei giocatori capitolini che erano ad un passo da un’importantissima vittoria esterna che li avrebbe lanciati ad un passo dalla qualificazione al prossimo turno (vista il contemporaneo pareggio tra Maribor e Tottenham).

    Panathinaikos-Lazio
    Tochè supera Bizzarri per la rete dell’1-1 © Aris Messinis/Getty Images

    PAGELLE PANATHINAIKOS-LAZIO

    Hernanes 7.5: Classe, tecnica e semplicità. Tre caratteristiche di questo fantastico giocatore che fa sembrare facile qualsiasi pallone toccato. L’arma in più di questa Lazio. Quando esce, la squadra cala e i centrocampisti non riescono più a tenere un pallone. Solo un caso?
    Ledesma 7: E’ il faro del centrocampo laziale. Disfa e costruisce. Se avesse poco poco più di velocità di base sarebbe il regista perfetto.
    Sissoko 7: Buona tecnica e ottima velocità. Mette in crisi l’out destro capitolino.
    Tochè 7: Entra al posto di Fornaroli (inesistente) e nel giro di pochi minuti ha una doppia occasione. La prima la spreca tirando addosso a Bizzarri in uscita disperata, la seconda, in mischia, non la sbaglia.

    TABELLINO PANATHINAIKOS-LAZIO 1-1

    Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis 6; Seitaridis 5, Pinto 5.5, Velasquez 6, Spyropoulos 5.5; Fourlanos 6 (23′ st Owusu Abeye 6.5), Vitolo 6, Zeca 6, Christodoulopoulos 6.5, Sissoko 7 (33′ st Mavrias 6.5); Fornaroli 5 (28′ st Toché 7).
    Lazio (4-5-1): Bizzarri 6; Konko 5, Ciani 5.5, Dias 6, Cavanda 5.5; Candreva 6.5, Gonzalez 6 (44′ st Cana sv), Ledesma 7, Hernanes 7.5 (33′ st Onazi 5.5), Mauri 6 (1′ st Zarate 5); Floccari 5.5.
    Marcatori: 25′ aut. Seitaridis (L), 45′ st Toché (P)

    Video dei due gol del match
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  • La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    Svizzera amara per l’Udinese, battuta dallo Young Boys per 3-1 grazie ad una tripletta dell’argentino Raul Bobadilla, già capocannoniere della squadra in campionato. I friulani pagano il turnover massiccio di Francesco Guidolin, che decide di lasciare in panchina Di Natale e Pereyra in una formazione titolare già impoverita dalle assenze dei vari Basta, Pinzi, Pasqual e Pinzi e gli “indisponibili” perché nemmeno inseriti nella lista per l’Europa League (i brasiliani Maicosuel, Barreto e Allan). Sebbene povera di elementi pericolosi, l’Udinese ha comunque fatto pochissimo per portare a casa almeno un pareggio, risultato di per sé prezioso, che poteva consentire ai bianconeri di dare continuità al successo ottenuto ad Anfield nei primi giorni di ottobre.

    INIZIA IL BOBADILLA SHOW– Allo Stade de Suisse si mette subito male per l’Udinese, in svantaggio dopo soli quattro minuti per la prima rete della serata di Bobadilla, bravo ad approfittare di una retroguardia difensiva bianconera non di certo impeccabile. Nel primo tempo stupisce la pochezza dei friulani, protagonisti di una prestazione al limite della decenza. Della gestione Guidolin quella di ieri sera è stata forse la partita più brutta a livello europeo. Un peccato, sopratutto per i mille tifosi che da Udine avevano seguito la squadra nella trasferta svizzera, convinti di un’altra bella prova dopo quella contro i Reds.

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    Raul Bobadilla, il giustiziere dell Udinese in Svizzera | ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    ENTRA TOTO’ – Nella ripresa il tecnico bianconero cerca di correre ai ripari inserendo il capitano e Pereyra. Le cose migliorano ma non troppo, perché è ancora lo Young Boys a trovare la via della rete, ancora con Bobadilla, ancora per un errore difensivo. Sul 2-0 l’Udinese ha un sussulto d’orgoglio, con Coda che su calcio d’angolo accorcia le distanze firmando il momentaneo 2-1. Il cronometro conferma che ci sarebbe spazio per una rimonta bianconera, salvo venire smentito sempre da Bobadilla. L’argentino su penalty (errore di Domizzi ndr) mette la parola fine all’incontro, suggellando il 3-1 definitivo.

    CLASSIFICA – Dopo tre partite del Girone A l’Udinese è al secondo posto con l’Anzhi, sconfitto ieri sera ad Anfield, a quota quattro punti. Il Liverpool guida la classifica con 6 punti. Per lo Young Boys invece quelli di ieri sono stati i primi tre punti, dopo le due sconfitte consecutive contro inglesi e russi. Adesso l’Udinese è costretta a battere gli svizzeri al Friuli, e sperare in un’altra impresa contro i Reds sempre davanti al proprio pubblico. La trasferta in Russia invece appare al momento proibitiva, quindi pareggiare contro Eto’o e compagni sarebbe una vera e propria manna dal cielo.

    Le pagelle di Young Boys-Udinese 
    Brkic 6: incolpevole sui gol della squadra di casa. Davanti a lui la difesa fa acqua da tutte le parti.
    Benatia 5,5: il marocchino non riesce a tenere la leadership della retroguardia bianconera. La serata si conclude nel peggiore dei modi con un infortunio che lascia l’Udinese in dieci uomini.
    Danilo 5,5: altra serata in chiaro-scuro del brasiliano. L’ex Palmeiras sta vivendo una stagione di ridimensionamento, sorte che accomuna molti brasiliani in squadra quest’anno.
    Coda 6: la sufficienza è soltanto per il gol segnato nella ripresa, ma a livello difensivo Andrea ha sulla coscienza il raddoppio di Bobadilla.
    Faraoni 6: si limita al compitino senza più più di tanto. Giocando così è difficile levare il posto a Basta.
    Badu 5: a centrocampo è uno dei peggiori. Asamoah (e Isla) sono soltanto un ricordo. (1′ st: Pereyra 5)
    Lazzari 5: l’italiano era chiamato a dare imprevedibilità e maggiore tecnica alla manovra bianconera. Missione fallita miseramente. (26′ st: Domizzi 5)
    Willians 5,5: qualcosina meglio rispetto alle ultime uscite ma non può bastare per conquistare un posto da titolare.
    Armero 5: sembra che l’Europa League gli stia stretta. Atteggiamento non bellissimo per chi come il colombiano ha contribuito all’eliminazione dalla Champions dei bianconeri.
    Fabbrini 6: scintille qua e là di un ragazzo chiamato ad esplodere durante questa stagione. L’appuntamento forse è rinviato al 2013-2014.
    Ranegie 4,5: dopo le prime uscite convincenti, compreso il gol al Milan, lo svedese è letteralmente sparito. Un paradosso per un ragazzo alto 196 cm. (1′ st: Di Natale 6)

    Young Boys-Udinese 3-1, il video
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  • Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Dnipro-Napoli 3-1, gli azzurri non si rialzano anzi, cadono nuovamente e rovinosamente in quel di Dnepropetrovsk sotto i colpi del Dnipro firmati Fedetskyi, Matheus e Giuliano. Al Napoli, pieno zeppo di seconde linee, non basta la classe e il gol di Cavani (subentrato nel secondo tempo) per uscire indenne dalla Dnipro Arena. Fortunatamente per gli uomini di Mazzarri, il Psv ha pareggiato il suo match casalingo con l’Aik Solna tenendo quindi in piena corsa il Napoli per la qualificazione. Dopo 3 partite, il girone F vede al comando il Dnipro a punteggio pieno, il Psv vola al secondo posto con 4 punti, un punto in più del Napoli fermo ai 3 punti conquistati nella prima giornata.

    LA PARTITA – Inizio da incubo per il Napoli. Dopo appena un minuto i padroni di casa passano in vantaggio grazie al gol di Fedetskiy, bravo di rovesciata a superare Rosati dopo una mischia in area nata dagli sviluppi di una punizione. Il gol a freddo del Dnipro manda in bambola il Napoli 2, visto che Mazzarri rispetto al match con la Juve cambia ben nove undicesimi della formazione. Gli ucraini, supportati dal caloroso pubblico della Dnipro Arena, sono messi meglio in campo e riescono a giocare con quella intensità che al Napoli 2 sembra mancare maledettamente. I ragazzi di Mazzarri faticano ad impostare la manovra e soffrono le ripartenze veloci degli ucraini, che vanno vicini al raddoppio prima con un diagonale di Strinic che sibila il palo con Rosati immobile e dopo con un tiro del bomber Seleznyov che esce di poco a lato. Nonostante tutto il Napoli trova il gol del pareggio con Insigne ma l’arbitro lo annulla per fuorigioco. Ecco allora che sul finire di primo tempo il Dnipro punisce nuovamente la banda di Mazzarri ancora una volta sugli sviluppi di un calcio piazzato. A segnare il raddoppio ci pensa Matheus, che servito da Seleznyov anticipa Rosati di quel tanto che basta per spingere il pallone in rete. Il Napoli sembra rivivere la debacle di Eindovhen e chiude la prima frazione di gioco sotto di 2 gol proprio come in Olanda.

    DNIPRO-NAPOLI
    Il Dnipro schianta il Napoli © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo inizia con un Napoli desideroso di evitare la seconda sconfitta di fila in campo europeo. Mazzarri suona la carica e al 50′ opta per un Napoli a trazione anteriore con gli ingressi di Cavani per Vargas e Pandev per Dossena. Proprio el Matador si rende subito pericoloso al 56′ centrando il palo con un colpo di testa. Il Dnipro non ci sta però a subire il ritorno degli azzurri e al 63′ mette in chiaro le cose andando in rete per la terza volta con il brasiliano Giuliano, bravo a ribadire in rete la respinta di Rosati. Il 3-0 è un duro colpo per la banda di Mazzarri, che però prova subito a reagire con un’azione pericolosa di Mesto che solo davanti a Lastuvka non riesce a riaprire la partita. La partita la riapre però Edinson Cavani, che al 75′ si procura un rigore e lo trasforma riaccendendo le speranze azzurre. A 10′ dal termine c’è spazio anche per Gokhan Inler che sostituisce Gamberini. Gli azzurri nel finale di gara vanno vicini al 2-3 con il solito Cavani che esalta i riflessi del portiere Lastuvka ma la voglia del bomber uruguaiano non basta per evitare la sconfitta. Il Napoli crolla ancora, perde la seconda partita consecutiva in Europa, ma resta ancora in corsa per la qualificazione grazie soprattutto al pareggio casalingo del Psv con l’Aik Solna. Il Dnipro si conferma invece leader incontrastato del girone a F volando a punteggio pieno dopo 3 giornate. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta è oramai pura formalità per gli ucraini guidati da Juande Ramos.

    Pagelle e tabellino Dnipro-Napoli 3-1

    Dnipro (4-4-2): Lastuvka 6.5; Mandziuk 6, Mazuch 6, Cheberyachko 6, Strinic 6,5; Fedetskiy 7 (37′ s.t. Denisov s.v), Rotan 6,5, Giuliano 7, Matheus 7; Zozulya 6 (37′ p.t. Kankava s.v), Seleznyov 6,5(14′ s.t. Kalinic 6).
    A disp.: Shelikhov, Odibe, Kravchenko, Aliyev. All.: Juande Ramos

    Napoli (3-4-1-2): Rosati 5; Gamberini 5 (34′ s.t. Inler s.v), Fernandez 5, Aronica 5; Mesto 5,5, Donadel 5,5, Dzemaili 5,5, Dossena 5 (7′ s.t. Pandev 6), Zuniga 5,5; Insigne 5,5, Vargas 5 (7′ s.t. Cavani 7).
    A disp.: De Sanctis, Cannavaro, Uvini, El Kaddouri. All.: Mazzarri

    Video Dnipro-Napoli 3-1 

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  • In Svizzera l’Udinese con Willians ma senza Di Natale

    In Svizzera l’Udinese con Willians ma senza Di Natale

    Stasera allo Stade de Suisse si gioca Young Boys-Udinese, match valido per la terza partita del Girone A di Europa League. I friulani arrivano all’appuntamento europeo dopo la preziosa vittoria di domenica contro il Pescara. Il match winner dell’ultimo incontro, il brasiliano Maicosuel, mancherà, come del resto gli altri brasiliani della rosa (Allan e Barreto ndr). Perché è vero che c’è lo Young Boys, squadra da prendere con le molle, ma è altrettanto vero che fra tre giorni c’è un appuntamento molto importante in campionato, dove i bianconeri saranno chiamati alla difficile trasferta dell’Olimpico contro la Roma di Zdenek Zeman. La sfida contro i giallorossi induce il tecnico Guidolin a proporre un mini-turnover durante la partita di questa sera in Svizzera, turn-over che potrebbe colpire il capitano Totò DI Natale.

    GIOCA WILLIANS– Nell’immediata vigilia sono trapelate indiscrezioni (Gazzetta dello Sport ndr) circa un passaggio all’albero di natale. In ogni caso rimane più probabile la conferma dello storico 3-5-2. Difesa titolare composta da Benatia-Danilo e Domizzi. Sugli esterni Faraoni prenderà il posto di Basta, mentre sull’altra corsia troveremo il colombiano Armero. A centrocampo la sorpresa più grande, con il rientro dal primo minuto di Willians, fin qui oggetto misterioso della rosa bianconera ma che Guidolin continua a ritenere un elemento di indubbio valore. Al fianco dell’ex Flamengo giocheranno Badu e Lazzari. In attacco spazio alla coppia Fabbrini-Ranegie, con Di Natale pronto ad entrare nella ripresa.

    Torino FC v Udinese Calcio - Serie A
    Guidolin si gioca la carta Willians per la trasferta in Svizzera | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    SITUAZIONE GIRONE – Dopo due partite, Udinese e Anzhi comandano il Gruppo A con quattro punti. L’Anzhi, dopo aver pareggiato al Friuli, ha battuto in casa gli svizzeri con un secco 2-0. L’Udinese invece viene dalla straordinaria vittoria di Anfiel contro il Liverpool, Reds che avevano battuto alla prima giornata lo Young Boys con un tennistico 3-5 in Svizzera. Quindi gli svizzeri occupano attualmente l’ultima posizione del girone, avendo perso gli incontri delle due giornate precedenti. Nonostante lo zero in classifica, gli elvetici sono una squadra da prendere con le pinze, per via dell’ottima organizzazione di gioco conferitale dal tecnico Martin Rueda (in sella dal luglio scorso). Entro i confini nazionali lo Young Boys si trova al quinto posto in classifica con 17 punti in 13 partite. Il miglior marcatore della squadra è l’attaccante argentino Raul Bobadilla, autore di cinque gol in otto partite di campionato, e a segno anche nel match casalingo contro il Liverpool durante la prima giornata.

    Probabili formazioni Young Boys-Udinese
    Young Boys (4-2-3-1): Wolfli, Sutter, Ojala, Nef, Lecjaks, Veskovac, Farnerud, Zarate, Costanzo, Nuzzolo, Bobadilla.
    A disposizione: Benito, Gonzales, Zverotic, Raimondi, Schneuwly, Frey, Vitkieviez. Allenatore: Rueda.
    Udinese (3-5-2): Brkic, Danilo, Benatia, Domizzi, Faraoni, Willians, Badu, Lazzari, Armero, Fabbrini, Ranegie.
    A disposizione: Padelli, Coda, Heurtaux, Berra, Pereyra, Marsura, Di Natale. Allenatore: Guidolin.

  • La Lazio in Grecia si affida a Floccari al posto di Klose

    La Lazio in Grecia si affida a Floccari al posto di Klose

    Riprende il cammino europeo della Lazio che dopo aver battuto all’Olimpico il Milan per 3-2 deve affrontare la difficile sfida esterna contro il Panathinaikos. I biancocelesti guidano il Gruppo J di Europa League grazie al pareggio 0-0 nella trasferta inglese contro il Tottenham e la vittoria casalinga di misura contro il Maribor. Una sorte di sfida testa-coda, visto che i greci chiudono la classifica con un solo punto conquistato (nel match casalingo contro il Tottenham). Proprio per questo motivo Petkovic alla vigilia della sfida Panathinaikos-Lazio, ha predicato calma e attenzione, non sottovalutando l’avversario che comunque non vive un bel periodo. Solamente due vittorie nelle ultime dieci partite (entrambe in trasferta) e sei pareggi consecutivi in casa.

    QUI PANATHINAIKOS – I greci puntano su un’ex conoscenza del calcio italiano. Bruno Fornaroli, attaccante argentino arrivato in Italia alla Sampdoria ma mai riuscito ad imporsi nel campionato italiano. L’ex blucerchiato sarà l’unica punta della squadra greca e verrà supportato dal trio Zeca, Christodoulopoulos e Sissoko. In difesa due osservati speciali. Il primo è Seitaridis, esperto terzino destro più volte accostato alle squadre italiane negli ultimi anni. Il secondo è il giovane difensore centrale Velazquez, classe ’90, venezuelano ma con passaporto italiano.

    Sergio Floccari
    Floccari, guiderà l’attacco della Lazio nella trasferta greca © Andreas Solaro/Getty Images

    QUI LAZIO – Petkovic ha sempre dichiarato di voler puntare molto sull’Europa League e in questo inizio di stagione evita il turn over. Starà a riposo il solo Klose, che arriverà in Grecia con qualche ora di ritardo grazie ad un permesso che gli ha concesso la società per poter andare in Germania per motivi personali. Al suo posto guiderà l’attacco Sergio Floccari, ancora panchina per Tommaso Rocchi. A supportare l’ex attaccante del Parma ci saranno i soliti Hernanes, Mauri e Candreva. Bizzarri viene confermato tra i pali a causa dell’assenza di Marchetti e guiderà la difesa formata da Konko e Cavanda sulla fasce e Biava – Ciani come coppia centrale. Ledesma sarà come al solito il faro della mediana capitolina. Ennesima bocciatura per Zarate che non trova più spazio in squadra.

    Il calcio d’inizio avverrà alle ore 19.

    PROBABILI FORMAZIONI PANATHINAIKOS-LAZIO
    Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis; Seitaridis, Pinto, Velazquez, Chouchoumis; Vitolo, Marinos; Zeca, Christodoulopoulos, Sissoko; Formaroli. Allenatore: Ferreira
    Lazio (4-1-4-1): Bizzarri; Konko, Biava, Ciani, Cavanda; Ledesma; Candreva, Mauri, Hernanes, Gonzalez; Floccari. Allenatore: Petkovic

  • Dnipro-Napoli, Mazzarri non rinuncia al turnover

    Dnipro-Napoli, Mazzarri non rinuncia al turnover

    Il Napoli di Walter Mazzarri vuole rialzare la testa dopo la prima sconfitta in campionato rimediata con la Juve. I partenopei questa sera sono attesi a Dnipropetrovsk, dove è in programma Dnipro-Napoli, match valido per la terza giornata del girone F di Europa League. Gli ucraini guidano il girone a punteggio pieno, Napoli e Psv sono fermi a quota 3 mentre gli svedesi dell’Aik Solna sono ancora fermi al palo. Il Napoli quindi è chiamato a non sbagliare in Ucraina soprattutto dopo il 3-0 rimediato in Olanda dal Psv Eindovhen nell’ultima apparizione europea. Una sconfitta stasera e una contemporanea (e probabile) vittoria del Psv con l’Aik Solna complicherebbe, non poco, il discorso qualificazione per gli uomini di Mazzarri. Nonostante questo stasera il Napoli varerà il solito turnover sperando di non dover ricorrere all’artiglieria pesante in panchina che risponde ai nomi di Cavani e Pandev. Hamsik squalificato per l’espulsione rimediata con il Psv, non sarà della partita così come Maggio e Campagnaro non sono stati convocati.

    Mazzarri
    Mazzarri e il Napoli vogliono rialzare la testa © Marco Luzzani/Getty Images

    In attacco spazio quindi dal 1′ a Edu Vargas, capocannoniere europeo del Napoli grazie ai 3 gol rifilati all’Aik Solna, affiancato dall’estro di Lorenzo Insigne, ancora a caccia del primo gol europeo con la maglia del Napoli. Degli 11 che hanno affrontato la Juve, stasera scenderanno in campo solo Behrami e Gamberini, per il resto squadra rivoluzionata negli uomini ma non nel modo di giocare. In porta Rosati sostituirà De Sanctis, in difesa detto della presenza di Gamberini, ci saranno anche Aronica e l’argentino Fernandez. A centrocampo agiranno sulle fasce Mesto e Dossena, con Donadel e Behrami al centro. Dzemaili farà le veci di Hamsik alle spalle della coppia d’attacco formata da Insigne e Vargas.

    Non un impegno facile per il Napoli quello di stasera, il Dnipro infatti è un avversario alquanto temibile soprattutto se affrontato tra le mura amiche. I 6 punti con i quali guida il girone non sono casuali, chiedere al Psv che prima di demolire a domicilio il Napoli, aveva perso in Ucraina per 2-0. Reduce dalla seconda sconfitta stagionale in campionato, il Dnipro dopo 12 gare è secondo con 24 punti nella Premier League ucraina, comandata a punteggio pieno dallo Shakhtar Donetsk, squadra che in Champions ha messo in fila niente meno che il Chelsea, campione d’Europa, e la Juventus, campione d’Italia.

    Il Dnipro, che di recente in campionato ha battuto a domicilio la Dinamo Kiev, impegnata nel girone di Champions del Psg, rappresenta una squadra estremamente tecnica ma con dei limiti difensivi che il Napoli può e deve sfruttare. Gli ucraini, allenati da Juande Ramos ex tecnico del Siviglia che vinse 2 Coppa Uefa consecutive ma anche di Tottenham e Real Madrid, giocano con un 4-4-2 dove trovano maggior risalto i 2 giocatori più talentuosi, il 24enne attaccante croato Kalinic e il numero 10 ucraino Konoplyanka. In attacco oltre a Kalinic da tenere d’occhio Seleznyov, capocannoniere degli ultimi 2 campionati ucraini. Grazie a questi interpreti la fase offensiva è l’arma più pericolosa degli ucraini, che di contro spesso mancano di una buona fase difensiva lasciando spazio ai contropiedi degli avversari. Il Napoli, una delle squadre maestre del contropiede, ha le capacità per far male alla retroguardia ucraina ma allo stesso tempo gli azzurri dovranno dimostrare una solidità difensiva che in Europa (complice l’ampio turnover) non sempre hanno dimostrato di avere vedi i 3 gol presi dal Psv.

    Probabili formazioni Dnipro-Napoli

    Dnipro (4-4-2): Lastuvka; Mandziuk, Mazuch, Odibe, Strinic; Zozulya, Rotan, Giuliano, Konoplyanka; Kalinic, Seleznyov. All.: Juande Ramos

    Napoli (3-4-1-2): Rosati; Gamberini, Fernandez, Aronica; Dossena, Behrami, Donadel, Mesto; Dzemaili; Insigne, Vargas. All.: Walter Mazzarri

  • Inter-Partizan per chiudere il girone di Europa League

    Inter-Partizan per chiudere il girone di Europa League

    Battere il Partizan per consolidare la posizione nella mini classifica del girone di Europa League. E guardare alle tre sfide di ritorno con più tranquillità. Questi alcuni dei temi che accompagneranno l’Inter, questa sera al Meazza, nella gara valida per il terzo turno di coppa.

    Stramaccioni tiene molto all’Europa League, è risaputo, ma almeno per ora il campionato ha un’altra priorità. Quindi occhio al turnover e alle soluzioni tattiche che potrebbero venire fuori prima e durante la partita. Il rientro di parecchi elementi consentirà un ricambio meno traumatico rispetto soprattutto alla prima sfida col Rubin Kazan. In pratica i nerazzurri dovranno fare a meno solo di Obi (piccolo fastidio muscolare durante l’ultimo allenamento). Per il resto tutti a disposizione, specie in attacco, dove le scelte sono contate. Ma come si schiereranno i nerazzurri? Confermare la difesa a 3 o ritornare al passato? Probabilmente l’obiettivo sarà anzi tutto risparmiare energie. Di sicuro Palacio dovrebbe essere della partita. Poi spazio a Coutinho per dare rapidità alle transizioni nerazzurre.

    Andrea Stramaccioni
    Andrea Stramaccioni è sempre più idolo della Milano nerazzurra | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Dalla Serbia – Il Partizan sta dominando il campionato serbo. Ma in Europa qualche difficoltà la fa registrare, specialmente in trasferta. Pari casalingo all’esordio nel girone con il Neftchi e sconfitta 0-2 a Kazan. Il tecnico è Vladimir Vermezovic, un allenatore eclettico, che ama cambiare spesso il volto dell’undici schierato in campo. Non a caso nelle due partite fin qui disputate in Europa League, i bianconeri si sono visti prima con un rombo di centrocampo, poi con tre uomini offensivi alle spalle di una punta. Lazar Markovic è il giocatore più significativo per una rosa che, con i doverosi distinguo, sa esprimere talenti di qualità. Ma è l’intero reparto avanzato ad abbassare sensibilmente la media dell’età, e a far salire l’asticella del talento. Mitrovic, Ninkovic e Marko Scepovic. Ragazzi di grande prospettiva. Più esperto Tomic, esterno offensivo già con esperienze di nazionale, e ovviamente il capitano Ilic, con alle spalle una lunga carriera in giro per l’Europa. Certo, i punti deboli ci sono. E sono voragini quando il Partizan gioca fuori casa. La difesa è, stando ai numeri, l’anello debole della squadra allenata da Vermezovic. Ed è lì che l’Inter dovrà attaccare, con rapidità e palla a terra.
    Probabili formazioni:

    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Silvestre, Samuel, Juan Jesus; Nagatomo, Gargano, Guarin, Alvaro Pereira; Coutinho; Palacio, Milito.
    PARTIZAN (4-2-3-1): Petkovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Lazevski; Kamara, S. Markovic; Tomic, Ilic, L. Markovic; Mitrovic.

    Qui Appiano – “Io posso avere tutte le idee del mondo ma sono i giocatori a metterle in pratica, in campo. Io ho la fortuna di avere con loro un rapporto diretto. Poi, la cosa più importante, è con quanta fame e voglia di fare bene lavorano tutti, e loro lo fanno con tantissima fame e voglia”. È un’Andrea Stramaccioni sereno quello che si presenta ai giornalisti per la conferenza stampa di Inter – Partizan Belgrado. L’attenzione è tutta puntata sulle prestazioni altalenanti di alcuni giocatori in questo avvio di stagione. “Guarin – spiega il tecnico – è stato uno dei più sollecitati con le nazionali, insieme a Gargano e Pereira. Avendo io la possibilità di scegliere tra giocatori che sono tutti bravi, ho optato per qualcun altro, ma il valore di Guarin non è in discussione, né per il presente né per il futuro”. Ma Silvestre e Jonathan un po’ in discussione lo sono. E prova ne è lo scarso utilizzo da parte del mister. “L’ho detto e dimostrato sul campo, non c’è n nessun giocatore in questo organico che non abbia considerazione, non c’è nessuno che abbia avuto poco spazio, sia Silvestre che Jonathan hanno giocato gare importanti da titolari. Ci sono però dei giocatori che sono in uno stato di forma migliore, io do molta importanza a questo. In difesa, poi, molto importante è la continuità. Ma Matias rappresenta il presente e anche il futuro. Se pensate alle difficoltà avute da Ranocchia all’inizio, ci sta che anche Silvestre all’inizio giochi un po’ meno”.

    Qui Belgrado – Nonostante la notizia dei trecento ultrà serbi trovati senza biglietto e pronti alla partenza verso Milano, in conferenza stampa sia Vermezovic sia il capitano Sasa Ilic, hanno preferito concentrarsi sulla gara contro l’Inter. “Davanti a noi abbiamo una partita molto importante per la nostra giovane squadra, possiamo fare esperienza. Sappiamo tutti che l’Inter è fortissima, potrebbero esserci alcuni cambi da parte loro ma per noi non cambia nulla. Faremo la nostra gara, giocheremo al meglio e cercheremo di strappare un risultato positivo. Mi aspetto una partita molto intensa e spero che i miei giochino senza rispettare troppo l’avversario. Si gioca sempre in undici contro undici e non abbiamo nulla da perdere”.

  • Ederson trascina le aquile, Lazio-Maribor finisce 1-0

    Ederson trascina le aquile, Lazio-Maribor finisce 1-0

    Vittoria doveva essere e vittoria è stata: nel match contro il Maribor la Lazio è infatti riuscita ad uscire dall’Olimpico a testa alta grazie al risultato di 1-0 che le ha consentito di guadagnare tre punti importanti. Così facendo, complice anche il pareggio tra le altre due squadre del girone, la formazione di Petkovic è riuscita a portarsi in vetta alla classifica a quota 4 punti, mettendosi alle spalle Tottenham, Maribor e Panathinaikos.

    Nonostante un avvio non dei migliori i biancocelesti hanno infatti conquistato la vittoria grazie al goal di Ederson che, dopo la rete contro il Siena, raddoppia e fa incrementare il voto per il suo ottimo lavoro svolto fino ad oggi. Al fischio d’inizio la Lazio sembra un po’ spenta e sono gli sloveni del Maribor a tentare il colpaccio fuori casa: fortunatamente però, nonostante Petkovic sia privo di Klose e Ledesma, i padroni dell’Olimpico ingranano la marcia giusta e vanno vicini alla rete in più occasioni.

    Honorato Ederson © Paolo Bruno/Getty Images

    Lo sfortunato di turno è Candreva che colpisce ben due volte il palo, il quale si impone contro di lui a favore di Handanovic, cugino del portiere neroazzurro. Nonostante la Lazio non riesca ad infilare il pallone in rete la squadra che sta nettamente dominando è quella di Petkovic che, grazie all’ottima prestazione della coppia Candreva-Ederson, riesce a macinare gioco pericoloso.

    Nella ripresa infatti gli sforzi del primo tempo vengono ripagati dalla rete di Ederson il quale insacca la palla al 17′ dopo che Handanovic l’aveva respinta. Per la Lazio c’è anche l’occasione di raddoppiare: un rinato Floccari viene infatti steso da Vidovic, il quale viene espulso, facendo guadagnare un calcio di rigore ai biancocelesti. Petkovic si affida ad Hernanes per il tiro ma Handanovic si fa trovare pronto tra i pali e toglie alla Lazio la possibilità di gioire nuovamente: nei minuti finali gli sloveni tentano una minima reazione d’orgoglio ma il triplice fischio arriva presto, consegnando di conseguenza la vittoria ai padroni di casa che volano in vetta al girone J. Ora gli occhi sono puntati al tanto atteso match di campionato di domenica dove andrà in scena Pescara-Lazio.

    LE PAGELLE:

    Lazio-Maribor 1-0
    Lazio (4-1-4-1): Bizzarri 6.5; Konko 5.5, Dias 6.5, Ciani 6, Cavanda 5.5; Cana 5; Candreva 7.5, Ederson 7, Hernanes 5.5, Gonzalez 7 (84′ Zarate); Floccari 7 (92′ Kozak). Allenatore: Petkovic
    Maribor (4-4-2): Handanovic 7; Milec 7, Rajcevic 5.5, Vidovic 4.5, Mejac 6.5; Ibraimi 6.5, Filipovic 6.5, Mertelj 6.5, Cvijanovic 6 (87′ Komazec); Tavares 5 (61′ Mezga 6), Beric 5. Allenatore: Milanic