Tag: europa league

  • Sorteggio Europa League 2013 rischi per Napoli e Inter

    Sorteggio Europa League 2013 rischi per Napoli e Inter

    L’Europa League entra nel vivo. Con la chiusura della fase a girone, terminata nella tarda serata di ieri, è già tempo di accoppiamenti in vista dei sedicesimi di finale. Il prossimo 20 dicembre 2012 i sorteggi che apriranno la corsa vera e propria per la conquista della coppa.

    Le italiane – delle quattro squadre italiane che hanno iniziato l’avventura in EL, sono tre quelle che andranno a giocarsi i sedicesimi del 14 e 21 febbraio 2013. Con l’Udinese fuori già in autunno, toccherà a Lazio, Inter e Napoli tenere alto il nome del calcio italiano. I biancocelesti verranno inseriti nell’urna delle testa di serie, mentre per i milanesi e i napoletani (secondi nei rispettivi gironi) sarà una vera e propria roulette.

    Le regole – Alle 24 squadre che si sono piazzate ai primi due posti dei 12 gironi, si aggiungono le otto formazioni giunte terze nella fase a gironi di Champions League (le migliori quattro escluse dalla CL sono incluse nell’urna delle teste di serie): in totale 32 formazioni in lizza per la conquista del trofeo continentale.

    Europa League, trentadue squadre per il trofeo
    In Europa League le squadre italiane dovranno fare attenzione, spauracchio Atletico Madrid © Daniel Mihailescu/ Afp

    Sedicesimi Europa League: questa la lista di squadre per urna

    Urna teste di serie:
    Lazio, Liverpool, Viktoria Plzen, Fenerbahce, Bordeaux, Steaua Bucarest, Dnipro, Genk, Rubin Kazan, Lione, Metalist Kharkiv, Hannover, Chelsea, Cluj, Benfica e Olympiacos

    Urna seconde e peggiori terze dalla Champions league:
    Inter, Napoli, Anzhi, Atletico Madrid, Borussia Mönchengladbach, Newcastle, Stoccarda, Basilea, Sparta Praga, Bayer Leverkusen, Levante, Dinamo Kiev, Bate Borisov, Ajax, Zenit

    Il sorteggio per gli ottavi di finale (7 e 14 marzo) non prevede testa di serie. Tutte le qualificate verranno inserite in un’unica urna. Le 16 palline contenenti i biglietti “Vincitrice gara 1” fino a “Vincitrice gara 16” vengono inserite in una sola urna e mescolate. La prima squadra estratta affronta la seconda squadra estratta e disputa la gara di andata in casa. La procedura si ripete fino all’esaurimento delle palline. Il sorteggio non prevede alcun tipo di restrizione.

    Lazio, fantasmi spagnoli – Al sorteggio valido per i sedicesimi di finale le tre italiane rimaste in corsa rischiano qualcosa. La Lazio dovrà far attenzione a non pescare gli spagnoli dell’Atletico Madrid, da sempre protagonisti principali di questa competizione. Attenzione anche allo spauracchio Bayer Leverkusen. Per Inter e Napoli la faccenda si complica. Possibili accoppiamenti con Liverpool, Lione, Chelsea e Benfica.

  • Europa League, tante insidie per il Napoli. Occhio alle inglesi

    Europa League, tante insidie per il Napoli. Occhio alle inglesi

    E’ l’Europa League ma sembra una piccola Champions. Il Napoli non sarà “Testa di Serie” nel sorteggio del 20 dicembre a Nyon che accoppierà le squadre per formare i sedicesimi di finale, a causa del suo secondo posto nel girone, e i pericoli sono dietro l’angolo. Tanti club importanti sono retrocessi dalla Coppa dalle Grandi Orecchie, rendendo l’ex Coppa Uefa un torneo di livello assoluto. La formazione campana giocherà l’andata tra le mura amiche e non potrà sfidare il Dnipro (che ha fatto parte del suo stesso girone). Inoltre, da regolamento, non è previsto nessun “derby”, eliminando così la minaccia Lazio. Il pericolo maggiore arriva dalle squadre inglesi e tedesche, che hanno una marcia in più in Europa e potrebbero ostacolare il cammino azzurro verso la Finale. Ecco le possibili avversarie Napoli.

    LA RIVINCITA – La vendetta è un piatto che va servito freddo. Con questo motto, il Napoli potrebbe preparare la sua rivincita contro il Chelsea, che eliminò i partenopei dalla scorsa Champions League, dopo aver vinto la partita casalinga. La squadra inglese, gestita attualmente da Benitez (ma non si sa se arriverà a febbraio), pur eliminata dalla Champions, è sempre temibile.

    Napoli
    Il Napoli trema per il sorteggio di Europa League © Giuseppe Bellini/Getty Images

    DA EVITARE – Tra le insidie, troviamo il Lione, il Benfica, il Liverpool e personalmente aggiungerei anche l’Hannover. I portoghesi sono retrocessi dalla Champions League per mano di Barcellona e Celtic e hanno in Cardozo il loro elemento di spicco. La squadra fracese e quella inglese hanno esperienza internazionale importante, mentre i tedeschi hanno imparato a fare la voce grossa in Europa da qualche anno.

    LE ALTRE – Oltre alle cinque squadre citate poco sopra, il resto del sorteggio non potrà creare troppe ansie al club campano. Sono tutte formazioni alla portata dei ragazzi di Mazzarri, a patto che non si esageri con il turn over. Qualche grattacapo in più possono creare squadre come Olympiakos, Rubin Kazan e Fenerbahce per il loro passato a livello europeo e per la loro capacità di far risultato nelle partite casalinghe.

    LA SPERANZA – Un accoppiamento con Genk o Viktoria Plzen sarebbe una manna dal cielo per i partenopei. Anche se è bene sottolineare che a questi livelli, non bisogna sottovalutare nessun avversario.

    Ecco le possibili sfidanti: Chelsea, Benfica, Liverpool, Lione, Hannover, Olympiakos, Rubin Kazan, Fenerbahce, Cluj, Steaua, Bordeaux, Metalist, Viktoria Plzen e Genk.

  • E se l’Inter pescasse il Chelsea dell’ex Benitez?

    E se l’Inter pescasse il Chelsea dell’ex Benitez?

    Con la qualificazione già in tasca, l’Inter ha chiuso con un pareggio per 2-2 l’ultima partita del girone H, che ha visto i nerazzurri arrivare al secondo posto, dietro ai russi del Rubin Kazan. Anche ieri sera come nella trasferta di Russia, Andrea Stramaccioni ha varato la linea verde, ottenendo stavolta un magro punticino contro gli azeri del Neftchi. Protagonista assoluto del match ancora una volta l’attaccante croato Marko Livaja, autore di una doppietta. L’Inter però si è fatta raggiungere prima sull’1-1 ad inizio ripresa, e più tardi nei minuti conclusivi della partita dalla rete di Nicolas Canales che ha sancito in maniera definitiva il 2-2 finale. L’Inter chiude così a quota 11 punti, tre in meno rispetto al Rubin Kazan, ieri fermato sull’1-1 a Belgrado dal Partizan.

    MAL DI RUSSIA– Nel computo finale della classifica ha pesato in maniera decisiva il ko cocente in Russia, dove l’Inter è stata travolta letteralmente dall’armata allenata dal tecnico Berdiyev. Pesano anche come un macigno le troppe reti incassate dalla squadra di Stramaccioni durante questa prima fase, con nove gol subiti in sei partite, che equivalgono alla peggior difesa del girone. Di contro l’Inter può vantare anche il miglior attacco, grazie alle 11 reti segnate, di cui quattro firmate da Livaja.

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    L’Inter può pescare il Chelsea di Benitez nel sorteggio di Europa League | ©Scott Heavey/Getty Images

    I PERICOLI DELL’URNA – Le possibili avversarie Inter ai sedicesimi di Europa League sono Olympiacos, Cluj, Benfica, Chelsea, Genk, Fenerbache, Lione, Bordeaux, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Metalist, Dnipro, Anzhi, Hannover. Sulla carta quindi un sorteggio altrettanto complicato come quello della Lazio, forse anche più infido perché ricco di squadre che a livello lessicale sono povere ma che invece in campo possono dare grande filo da torcere alla compagine nerazzurra.

    L’EX – Ovviamente fra queste l’avversario più ostico è il Chelsea di Rafa Benitez, in passato allenatore dell’Inter per pochi mesi, sufficienti però per vincere un Mondiale per Club prima di scontrarsi in malo modo con la dirigenza nerazzurra. Sarà un revival per i tifosi della Beneamata?

  • Slavina Lazio a Maribor, adesso il sorteggio

    Slavina Lazio a Maribor, adesso il sorteggio

    Grazie al largo successo di ieri in Slovenia contro il Maribor, la Lazio si qualifica ai sedicesimi di Europa League come testa del girone J.  I biancocelesti di Petkovic sbaragliano la concorrenza inglese del Tottenham, aggiudicandosi meritatamente il primato a quota 12 punti, due in più rispetto alla squadra allenata da Villas-Boas. Il successo di ieri in Slovenia ha avuto come protagonista un redivivo Sergio Floccari. L’attaccante è riuscito a segnare una doppietta a cavallo tra primo e secondo tempo, candidandosi prepotentemente per una nuova squadra nel prossimo mercato di gennaio. A sbloccare l’incontro in favore della Lazio era stato Kozak nel primo quarto d’ora del match, con il raddoppio seguente di Radu alla mezzora della prima frazione di gioco.

    PERCORSO NETTO– Il cammino della Lazio in Europa League fin qui può dirsi perfetto. I ragazzi di Petkovic infatti hanno chiuso il girone J da imbattuti, così come il Tottenham, raccogliendo tre vittorie e tre pareggi (due contro gli stessi inglesi ndr). Fra le altre cose la Lazio può vantare anche il miglior attacco (7 reti) e difesa meno perforata (2 gol subiti) di tutto il girone.

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    L’irrefrenabile gioia dei giocatori biancocelesti nel match di ieri sera contro il Maribor | ©Paolo Bruno/Getty Images

    QUALI AVVERSARIE – Le possibili avversarie Lazio ai sedicesimi di Europa League sono Bate Borisov, Ajax, Basilea, Newcastle, Liverpool, Sparta Praga, Levante, Atletico Madrid, Dinamo Kiev, Zenit, Stoccarda, Borussia Monchengladbach o Bayer Leverkusen.

    LA DIFFICOLTÀ – Nonostante quindi sia arrivata al primo posto nel girone J, per la Lazio si presenta un sorteggio piuttosto complicato, con la possibilità che dall’urna esca addirittura il nome dei campioni in carica dell’Europa League, l’Atletico di Diego Simeone, oppure squadre attrezzate come Ajax e lo stesso Zenit di Luciano Spalletti.

    EASY – Non mancano comunque squadre appetibili come Sparta Praga, Levante, Dinamo Kiev, Basilea e Newcastle, così come lo stesso Stoccarda o Bate Borisov, anche se quest’ultimi hanno dato del filo da torcere a squadre come Valencia e Bayern nel proprio girone di Champions League.

  • Europa League, Lazio in Slovenia per il primato

    Europa League, Lazio in Slovenia per il primato

    Dopo la Champions, anche l’Europa League vivrà oggi gli ultimi novanta minuti della Fase a gironi. Per le squadre italiane verdetti già ufficiali, con Inter Napoli e Lazio qualificate matematicamente al prossimo turno dei sedicesimi di finale. L’unica a non farcela tra le italiane è stata l’Udinese, che così vede completarsi il film dell’orrore iniziato a Braga e conclusosi a Udine contro gli svizzeri dello Young Boys. Riguardo gli altri club europei, qualificazione in bilico per il Liverpool nel girone A. Rischia anche il Tottenham nel girone J, con gli inglesi che saranno protagonisti del big match di giornata contro i greci del Panathinaikos. Tutto da definire inoltre nel girone  G, dove gli svizzeri del Basilea dovranno difendere i due punti di vantaggio sul Videoton.

    PER L’ORGOGLIO– L’Udinese affronta nell’ultima partita di Europa League il Liverpool. La squadra bianconera, vincitrice oltre un mese fa ad Anfield, vuole regalare una nuova emozione ai propri tifosi. In ogni caso appare difficile come gli uomini di Rodgers possano proprio al Friuli gettare al vento la qualificazione ai sedicesimi.

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    La Lazio di Petkovic vuole conquistare il primato del girone J in Svezia | ©Andreas Solaro/Getty Images

    GIOCHI GIÀ FATTI – Il Napoli invece se la vedrà contro gli olandesi del Psv, consapevole di non poter cambiare più le carte in tavola. Il Dnipro è infatti sicuro del primo posto nel girone, in virtù dei due gol segnati in trasferta al San Paolo nel ritorno. Contro il Psv Mazzarri schiererà una formazione colma di riserve ma con la punta di diamante Cavani determinata a scendere in campo dal primo minuto.
    Stessa situazione anche in casa Inter. I nerazzurri sono già sicuri di arrivare alle spalle del Rubin Kazan, e la partita casalinga contro gli azeri del Neftchi appartiene dunque alla sfera dell’inutilità.

    PER IL PRIMATO – L’unica italiana che ha la possibilità di cambiare il proprio destino negli ultimi novanta minuti di Europa League è la Lazio di Petkovic. Contro il Maribor potrebbe bastare anche soltanto un punto qualora gli inglesi non riuscissero a battere il Panathinaikos al White Hart Line.  Una vittoria contro gli sloveni toglierebbe qualsiasi dubbio, consegnando ai laziali il primo posto del girone J.

  • Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014

    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014

    Ben presto la Champions League, per come è attualmente strutturata, potrebbe non esistere più e venir sostituita da un torneo a 64 squadre (anzichè 32, ndr) che eliminerebbe, contestualmente, l’Europa League a partire dal 2014. A discuterne è il presidente dell’Uefa Michel Platini a margine di un’intervista al quotidiano francese Ouest-France, affermando che il dibattito è in corso e che entro il 2014 verrà presa una decisione in merito alle competizioni europee del periodo 2015-2018: work in progress, insomma.

    Se l’eventuale allargamento della competizione più prestigiosa è un’ipotesi in via di perfezionamento, un altro provvedimento “nuovo” ha già conosciuto sperimentazione ossia l’introduzione dei due giudici di porta a coadiuvare maggiormente i direttori di gara al fine di limitarne sviste ed errori e, dunque, lo stesso Michel Platini che commenta i risultati finora raggiunti: “i cinque arbitri sono usati in Champions e nel campionato italiano e che li ha adottati ne è contento”, sottolineando anche la necessità che il campionato francese apra a quest’innovazione proprio in virtù del semplice principio “quattro occhi in più vedono meglio”. Una soluzione che, secondo Michel Platini trova conforto anche nel risparmio in termini di costi, se confrontata rispetto all’introduzione di meccanismi tecnologici che segnalino i gol fantasma.

    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014
    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014 | © LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images

    In tal senso, il presidente Uefa si contrappone all’idea del  numero uno della Fifa Joseph Blatter, che qualche tempo fa aveva rimarcato come l’adozione dei giudici di porta comportasse un incremento dei costi. Platini, invece, sottolinea il “differenziale” molto ampio tra le due diverse soluzioni snocciolando cifre: alla luce dei 78 stadi delle competizioni Uefa, il costo dell’introduzione dei giudici di area è pari a 2,3 milioni di euro, mentre l’adozione della “tecnologia” comporterebbe una spesa di 32 milioni di euro per il primo anno e di 54 milioni per cinque anni.

    Sempre in tema di “riforme”, Platini analizza anche un altro discusso aspetto connesso ai regolamenti arbitrali attualmente in vigore, ossia la triplice punizione sui falli da ultimo uomo: espulsione, calcio di rigore e squalifica a seguito del cartellino rosso rimediato. Un provvedimento “eccessivo” secondo il numero uno dell’Uefa che, in tal senso, si uniforma anche al giudizio espresso  dall’Associazione italiana arbitri: secondo Michel Platini, infatti, potrebbe essere ridotta la rigidità del fallo da ultimo uomo, prevedendo la punizione con cartellino giallo piuttosto che cartellino rosso, in modo da “ammorbidirne” la portata ed evitare di stravolgere gli equilibri della gara, compromettendone l’esito per la formazione che subisce il provvedimento. Su questo argomento, come rivela Platini, sono d’accordo anche le commissioni Fifa e Uefa mentre, al momento, non lo è l’International Board, anche se non è escluso che “le cose potrebbero evolversi ed andare verso l’abolizione di questa regola”.

    Dopo aver discusso di regole ed innovazioni, Platini si sofferma su un’altra questione di attualità considerando la prossima assegnazione del Pallone d’Oro: in tal senso, il principale candidato (e quasi certo vincitore) è Leo Messi che, così, potrebbe aggiudicarsi il prestigioso premio per la quarta volta consecutiva, battendo il record detenuto finora proprio da Platini che, da giocatore, lo vinse nell’edizione 1983, 1984, 1985. Ma, a tal proposito, Platini mostra la massima “sportività” nei confronti di Messi riconoscendo che “i record sono fatti per essere battuti, se vincerà il Pallone d’Oro sarà perchè l’avrà meritato”.

  • Anzhi-Udinese 2-0, Samba ed Eto’o eliminano i friulani

    Anzhi-Udinese 2-0, Samba ed Eto’o eliminano i friulani

    Si è concluso ieri sera il sogno di approdare al turno successivo in Europa League per l’Udinese di Francesco Guidolin: nella partita contro l’Anzhi i friulani sono infatti usciti dal campo di Mosca con un 2-0 che li elimina matematicamente dal passaggio alla prossima fase, mentre i padroni di casa festeggiano l’ennesima vittoria senza subire nemmeno una rete. Sebbene la partita resti in equilibrio per tutto il primo tempo la formazione russa esplode nella ripresa dove Di Natale e compagni perdono leggermente la testa sapendo di non potersi accontentare del pareggio.

    Nei primi minuti di gioco la squadra di Hiddink cerca di macinare gioco pericoloso mentre i bianconeri si concentrano in difesa per poi ripartire in veloci contropiedi e ripartenze: l’attacco dei padroni di casa mette in piedi un’ottima giocata già al 12′ di gioco quando però trova Brkić ad imporsi conquistandosi l’applauso di tutti i presenti. Dopo questo primo lampo a ciel sereno le due squadre calmano i ritmi: da una parte l’Anzhi non riesce a trovare spazi per il proprio bomber Samuel Eto’o mentre i friulani hanno paura a scoprirsi troppo in difesa.

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    Anzhi-Udinese © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    La prima frazione di gioco si conclude quindi con un 0-0 che sottolinea ancora una volta una prestazione non buona dei bianconeri nel cammino in Europa League non hanno brillato nel costruire gioco pericoloso. Nella ripresa la musica non cambia di molto, la noia è la vera protagonista del match fino a che al 72′ di gioco arriva la rete di Samba a sbloccare il risultato: il congolese riesce infatti ad imporsi su tutta la difesa dell’Udinese grazie ad uno stacco grandioso su calcio d’angolo di Boussoufa. I friulani non hanno nemmeno il tempo di ripartire che poco dopo si vedono mettere a segno la seconda rete del definitivo ko: a siglare la vittoria è l’ex bomber neroazzurro Eto’o che, lanciato da Lacina Traoré, non ha problemi a concretizzare. Il match si conclude con l’Anzhi che cerca di mettere a segno la terza rete senza però riuscirci e con l’Udinese che esce a testa bassa sapendo di essere matematicamente eliminata.

    I TABELLINI E LE PAGELLE:

    Anzhi-Udinese 2-0 (p.t. 0-0)
    Marcatori: 27′ st Samba, 30′ st Eto’o
    Anzhi (4-2-3-1): Gabulov 6; Logashov 6, Samba 7 (41′ st Lahiyalov), Joao Carlos 6, Tagirbekov 6; Shatov 6, Jucilei 7; Carcela 6.5 (23′ st Traorè 6.5), Boussufa 6, Zhirkov 6; Eto’o 7. A disposizione: Pomazan, Gadzhibekov, Agalarov, Muhammad, Burmistrov. All.: Hiddink
    Udinese (3-5-2): Brkic 6.5; Heurtaux 5, Danilo 6, Domizzi 6; Faraoni 5 (12′ st Basta, 31′ st Ranegie), Pereyra 6, Willians 5, Badu 5.5, Armero 5 (27′ st Pasquale 5); Fabbrini 6, Di Natale 5. A disposizione: Padelli, Coda, Reinthaler, Marsura. All.: Guidolin
    Arbitro: Gumienny (BEL)
    Ammoniti: Willians, Di Natale, Domizzi (U), Zhirkov, Boussoufa (A)
    Espulsi: Willians (U)

    IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS DI ANZHI-UDINESE:

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  • Lazio qualificata ma che vergogna

    Lazio qualificata ma che vergogna

    Lazio-Tottenham finisce 0-0 e qualifica i biancocelesti al fase ad eliminazione diretta di Europa League. Una partita quasi a senso unico per gli uomini di Petkovic, che soffrono inizialmente qualche sortita offensiva degli inglesi (concedendo anche una rete, poi annullata per fuorigioco inesistente) prima di prendere in mano la situazione e schiacciare i ragazzi di Villas-Boas nella propria metà campo. Prestazione importante contro una squadra di alto livello tecnico che conta giocatori ambiti dalle maggiori squadre europee. Grande emozione per i tifosi laziali  che hanno potuto salutare l’idolo Paul Gascoigne, presente allo stadio Olimpico su invito del presidente Lotito, che ha concesso all’ex centrocampista biancoceleste la passerella sotto la curva del tifo caldo laziale.

    LA PARTITA – E’ stata la sfida tra Kozak e Lloris. Il primo crea almeno quattro-cinque occasioni da rete, il secondo neutralizza tutto. L’attaccante biancoceleste è sembrato da subito in gran forma. Voglia di lottare, corsa e movimenti che hanno messo in difficoltà la difesa inglese. Il portiere francese invece si è superato più volte per sopperire ai buchi dei suoi compagni di reparto. Nell’insieme, una Lazio superiore dal punto di vista delle idee e del gioco, capace di tenere palla a centrocampo prima di verticalizzare improvvisamente alla ricerca del taglio giusto della punta ceca. Non inganni il risultato finale, la partita è stata bella ed è mancato soltanto il gol.

    Lazio-Tottenham
    Azione di gioco in Lazio-Tottenham © Giuseppe Bellini/Getty Images

    LE SCELTE – Mentre Petkovic conferma le scelte della vigilia, il suo collega-avversario Villas-Boas lascia in panchina Lennon e Defoe, privando la sua squadra di due velocisti che avrebbero messo in difficoltà la retroguardia biancoceleste. Il solo Bale ha potuto far poco contro l’organizzazione difensiva della Lazio e Adebayor è lontano anni luce dall’attaccante che abbiamo apprezzato ai tempi dell’Arsenal.

    VERGOGNA – Siamo nel 2012 (quasi 2013) eppure negli stadi continua a sentirsi di tutto. Intorno al 10′ dalla Curva Nord (tifosi laziali) si alzato un coro “Juden Tottenham, Juden Tottenham“, seguito qualche minuto dopo dall’esposizione di uno striscione “Free Palestina“. Il tutto si potrebbe ricollegare all’aggressione avvenuto alla vigilia in un pub romano ai danni dei tifosi del Tottenham, considerata la squadra degli ebrei di Londra. La Uefa starebbe analizzando la situazione.

    PAGELLE LAZIO-TOTTENHAM

    Kozak 7: Croce e delizia dell’attacco laziale. Giocatore capace di creare tantissime occasioni da rete, ma altrettanto abile a finalizzarne zero! Tiene alta la squadra con il suo imperioso fisico e fa respirare i compagni.
    Cavanda 6.5: Torna titolare e deve affrontare un cliente scomodo come Bale. Riesce ad annullarlo e si spinge in avanti più di quanto potessimo pensare alla vigilia.
    Ledesma 6.5: Organizza il centrocampo, sempre in posizione pronto ad aiutare i compagni in fase di contenimento e in fase di costruzione. Sbaglia qualche lancio di troppo.
    Lloris 7.5: Se la partita finisce 0-0 gran merito va dato al portiere francese autore di almeno quattro parate decisive. Magnifica quella su Ciani che colpisce di testa a botta sicura su calcio d’angolo trovando la risposta dell’estremo difensore ex Lione.
    Adebayor 5: L’unica azione degna di nota dell’ex Arsenal si sviluppa sulla fascia destra, trovando un buon cross per il taglio di Bale anticipato ottimamente da Biava. E’ solamente fuori forma?
    Sandro 6: Il brasiliano si limita al compitino. Distruggere l’azione avversaria e servire il pallone al giovane Carroll per ripartire in avanti. Commette qualche fallo di troppo.

    TABELLINO LAZIO-TOTTENHAM 0-0
    Lazio (4-1-4-1): Marchetti 6.5; Cavanda 6.5, Biava 6.5, Ciani 6.5, Radu 7; Ledesma 6.5; Mauri 6, Gonzalez 6, Hernanes 6 (69′ Ederson 6.5), Lulic 5.5 (79′ Candreva 6.5); Kozak 7 (79′ Floccari 6). Allenatore: Petkovic 7
    Tottenham (4-5-1): Lloris 7.5; Walker 6.5, Caulker 6, Vertonghen 6, Naughton 6; Dempsey 5.5 (64′ Defoe 5.5), Sigurdsson 5 (64′ Lennon 6), Carroll 6 (77′ Dembelé 6), Sandro 6, Bale 6; Adebayor 5. Allenatore: Villas-Boas 5.5

    Ecco l’azione del gol annullato a Bale al 4′
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  • Aik Solna-Napoli 1-2, Cavani regala qualificazione al 94′

    Aik Solna-Napoli 1-2, Cavani regala qualificazione al 94′

    All’ultimo respiro, quando ormai la gara sembrava scivolare verso il triplice fischio finale che avrebbe portato ad un pareggio in Aik Solna-Napoli, El Matador Edinson Cavani ha lasciato la sua firma, realizzando al 94′ il calcio di rigore che ha regalato agli uomini di Walter Mazzarri la vittoria e l’aritmetica  qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, scongiurando il rischio di rimanere “sospeso” fino all’ultima giornata, quando – con la qualificazione ormai in tasca – la gara con il PSV al San Paolo avrà, ora, il significato di un buon allenamento.

    Il Napoli, dunque, ha dimostrato in terra svedese di avere grande grinta e cuore, nonostante l’ampio turnover voluto da Mazzarri, che ha schierato Gamberini in difesa, al posto di Campagnaro che è andato in tribuna, e poi ha riproposto il 3-4-1-2 con Dzemaili sulla trequarti dietro a Cavani ed Edu Vargas.

    Al 20′ del primo tempo giunge l’episodio che sblocca il match, con una grande iniziativa di Edinson Cavani, che parte dall’area partenopea e dà il La ad un grande contropiede che travolge la difesa svedese: il portiere Turina respinge di piede ma, poi, Dzemaili è pronto a ribadire il rete: 0-1. Il Napoli, dopo aver ottenuto il vantaggio, sembra perfettamente in grado di controllare la gara in scioltezza anche alla luce della forza non irresistibile dell’avversario. Tuttavia, come spesso accade, l’imprevisto è dietro l’angolo e basta un episodio a rimettere tutto in discussione: al 35′ Danielsson raccoglie di testa un cross proveniente da sinistra e riesce ad inventare una traiettoria che beffa il portiere Rosati: 1-1.

    Nel secondo tempo di Aik Solna-Napoli, Walter Mazzarri prova ad affidarsi ai suoi titolari per provare a vincere la gara, considerando che la rete del pareggio dell’Aik Solna era giunta in maniera fortuita: il tecnico dei partenopei manda in campo, così, Zuniga ed Inler al posto di Mesto e Donadel e prova a fornire alla squadra un maggior tasso di esperienza, oltre ad una migliore freschezza fisica per poter sfruttare eventuali errori della statica difesa svedese. La squadra trae beneficio dagli innesti dei due nuovi entrati ed in particolar modo Inler riesce a dare il suo contributo al match, con un prezioso cross per Cavani – che di poco non riesce a deviare il rete – e con altre giocare di qualità. Dopo poco, Mazzarri fa entrare anche Hamsik al posto di Dzemaili, giocandosi l’ultima carta a disposizione per l’assalto finale nonostante gli azzurri siano in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Aronica, al 40′ per somma di ammonizioni.

    Negli scampoli finali giunge la notizia che diviene la “molla” per spingere il Napoli verso la vittoria con ancor più convinzione: il Dnipro ha ribaltato il risultato contro gli olandesi del PSV e, dunque, se gli azzurri riuscissero a conquistare i tre punti otterrebbero il passaggio ai sedicesimi con un turno d’anticipo: il momento topico è proprio il quarto di recupero, al 94′, quando Edinson Cavani si procura e realizza con assoluta freddezza il calcio di rigore: 1-2 risultato finale, missione compiuta.

    Cavani, decisivo in Aik Solna-Napoli
    Cavani, decisivo in Aik Solna-Napoli | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Pagelle Aik Solna-Napoli:

    Cavani 7 Gioca titolare a causa della squalifica che lo costringerà a saltare la gara di campionato con il Cagliari: una “casualità” che porta il Napoli ai sedicesimi con un turno di anticipo, con un calcio di rigore procurato e realizzato all’ultimo respiro

    Aronica 4.5 Serata storta e da dimenticare: impreciso in occasione del pari dell’Aik Solna, rimedia anche l’espulsione proprio sul finire della gara

    Dzemaili 6.5 Buona gara di sostanza, realizza anche il gol del provvisorio 0-1

    Tabellino Aik Solna-Napoli 1-2:

    Aik Solna (4-4-2): Turina 6; Lorentzson 5,5, Karlsson 5, Backman 6, Johansson 6; Quaison 6 (31′ st Karikari), Danielsson 6,5, Borges 5,5, Moro 6; Lundberg 6, Bangura 6,5.
    Napoli (3-4-1-2): Rosati 5,5; Gamberini 5,5, Aronica 4,5, Britos 6; Mesto 5,5 (18′ st Zuniga 6), Behrami 6,5, Donadel 5,5 (17′ st Inler 6), Dossena 6; Dzemaili 6,5 (28′ st Hamsik 5,5); Vargas 5, Cavani 7.

    Marcatori: 20′ Dzemaili, 34′ Danielsson, 94′ rigore Cavani
    Ammoniti: Moro, Backman; Cavani, Aronica, Behrami
    Espulsi: 40′ st Aronica

    Video Aik Solna-Napoli:

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  • Sconfitta in Russia per la baby Inter, il Rubin cala il tris

    Sconfitta in Russia per la baby Inter, il Rubin cala il tris

    Alla fine l’Inter torna dalla campagna di Russia con le ossa rotte. Il Rubin Kazan si impone per 3 a 0 e, obiettivamente, le prospettive non è che fossero altre. Quello sceso in campo stasera nella sfida esterna di Europa League, tanto per dire, è l’undici nerazzurro più giovane di sempre. Età media 22,9 anni. Roba da stropicciarsi gli occhi. Forse un premio all’ottimo lavoro svolto dal settore giovanile in questi ultimi anni. Forse la necessità di fare turnover selvaggio in vista del campionato. Di certo l’Inter che affronta il Rubin registra esordi a raffica. E la differenza di qualità si vede subito, dopo appena 2’ dal fischio di inizio, quando Karadeniz spezza gli equilibri approfittando ribadendo in rete un pallone rimbalzato sul palo. Poi solo fuffa e qualche buona trama russa. In mezzo l’ingenuità di tanti ragazzotti di belle speranze. Tipo il classe ’95 Donkor. Ma soprattutto la certezza Palacio. Allo scadere gli altri due centri del Kazan: Rondonboom boom. E tutti a casa.

    Stramaccioni analizza la sua baby inter
    Andrea Stramaccioni, per lui turnover selvaggio con il Rubin Kazan
    &copy Marco Luzzani/Getty Images Sport

    Cose russe –  Al Rubin Kazan basta un gol a freddo per avere ragione del nerazzurri. Alla seconda azione della partita Kasaev brucia tre avversari sulla fascia sinistra e crossa. Juan Jesus prova a liberare in angolo ma centra in pieno il palo: la palla torna verso il centro dove Karadeniz la spinge in rete. L’Inter crea pochissimi pericoli alla porta di Ryzhikov, ma tiene discretamente il campo. Con un Coutinho evanescente, sale in cattedra Rodrigo Palacio, che prova a sfruttare un pallone lavorato da Ranocchia centrando in pieno, però, il palo. Al 41′ della ripresa Rondon invece non sbaglia. Partenza sul filo del fuorigioco. Donkor non lo contiene e il diagonale successivo si infila diritto nell’angolino. preciso all’angolino. Solo pochi minuti e ancora Rondon concretizza un cross del solito Karadeniz. .

    Va bene lo stesso – Insomma, in Russia l’Inter incassa la sconfitta più pesante dell’intera stagione. Ma, al di là del risultato, la cosa importa relativamente poco. Senza i titolari, Stramaccioni ha lanciato nella mischia sei calciatori nati dopo il 1990. Il 3-0 conta per la statistica. E per poco altro. Perché i nerazzurri sono comunque ai sedicesimi di Europa League. Da secondi, certo. Ma comunque ci sono con netto anticipo.

    RUBIN KAZAN-INTER 3-0

    Rubin Kazan(4-2-3-1):Ryzhikov; Kuzmin, Sharonov, Bocchetti, Ansaldi; Orbaiz, Natcho; Karadeniz, R.Eremenko (8’st Carlos Eduardo), Kasaev (16’st Tore); Dyadyun (14′ st Rondon). In panchina: Arlauskis, Marcano, Davydov. Allenatore: Berdyev.

    Inter (3-5-1-1): Belec; Silvestre, Ranocchia (28’st Donkor), Juan Jesus; Jonathan, Romanò (1’st Zanetti), Gargano, Benassi, Pereira; Coutinho; Livaja (1’st Palacio). In panchina: Castellazzi, Bandini, Pasa, Garritano. Allenatore: Stramaccioni.

    Arbitro: Skjerven.

    Ammoniti: Livaja, Gargano, Silvestre (I).

    Marcatori: 2′ pt Karadeniz, 41’st Rondon, 45’st Rondon.

    LE PAGELLE

    Donkor 6: Paga la giovane età. Ma il talento c’è. La sufficienza è un premio alla tenacia.

    Silvestre 5: Diverse sbavature in fase difensiva e poco carisma in un ruolo che a questo punto lo vede tagliato fuori.

    Coutinho 5,5: Ti aspetti emozioni forti, e invece il giovane talento brasiliano va a corrente alternata sbagliando molto. Occorre darsi una mossa. Da subito.

    Palacio 6,5: L’unico che prova a creare qualche pericolo alla porta del Rubin. Nella ripresa pesca anche un palo. Una sorta di certezza per Stramaccioni.

    Karadeniz 7: Segna il gol dell’immediato vantaggio, poi inventa un assiste per il secondo acuto di Rondon. Non è che avesse davanti colossi del calcio, ma alla fine per lui rimane una buona prova.

    Rondon 7: Vedi sopra. La difesa dell’Inter è obiettivamente qualcosa di più di una bella juniores, e alla fine la differenza si vede.

    VIDEO RUBIN KAZAN-INTER 3-0

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