Tag: Europa League 2014/15

  • Napoli, senza patemi e a testa alta a Mosca

    Napoli, senza patemi e a testa alta a Mosca

    Napoli chiamato a resistere a quello che alla vigilia si presentava come un vero e proprio assalto al fortino di Rafa Benitez e ci riesce agevolmente perché la Dinamo Mosca mette tanta pressione agli azzurri ma la differenza tecnica tra le due squadre è evidente e certifica anche quanto visto all’andata. Il Napoli gioca una partita attenta, coperta ma anche in grado di offendere a piacimento e se la cosa non avviene è solo perché si cerca troppa accademia e meno i fatti.

    Per i primi dieci minuti si vede poco, la Dinamo cerca di impostare il match ma non trova spazi mentre il Napoli alla prima occasione all’11° coglie la traversa con Mertens. Al 15° Callejon si mangia un gol, cerca ed ottiene il passaggio dai compagni in area e da distanza ravvicinata calcia verso la porta cogliendo il palo sinistro della porta difesa da Gabulov.

    La Dinamo comunque ci prova ed è viva, tuttavia non trova mai spazi e quando li trova come al 17° e al 21° riesce anche a segnare ma in entrambi i casi le azioni sono viziate dalle posizioni di fuorigioco prima di Samba e poi di Kokorin e quindi le reti annullate.

    Il primo tempo si chiude così con lo 0-0 ed un trend di partita che dice Dinamo Mosca in attacco sterile e Napoli che scherza non essendo concreto ma nessuna preoccupazione per la squadra partenopea. Nella ripresa non ci sono cambi, segno anche che Benitez non molla nulla al caso e non si arrischia ad un turn-over dentro al match che potrebbe, nel caso cambiasse la situazione, diventare deleterio.

    Dinamo Mosca e Napoli scendono in campo | Foto Twitter
    Dinamo Mosca e Napoli scendono in campo | Foto Twitter

    La ripresa è esattamente come il primo tempo, padroni di casa in costante affanno alla ricerca del vantaggio e partenopei attenti che in contropiede possono fare male e chiudere ogni discorso, se mai fosse aperto, come al 59° quando Higuain lanciato in profondità ma in posizione defilata si trova il portiere Gabulov davanti, lo salta e nel frattempo un difensore gli si para sulla linea di porta, così l’attaccante opta per un pallonetto che esce veramente di poco sulla traversa.

    Al 70° ottima occasione per Kuranyi che su un cross dalla destra è tutto solo all’altezza del dischetto e devia di testa verso la porta difesa da Andujar ma il tiro esce alto. Il resto della gara sono fiammate, da una parte e dall’altra che producono qualche apprensione ma le emozioni si spengono sempre all’ultimo atto come all’83° quando Hamsik, subentrato a Gabbiadini) serve benissimo Callejon che entra in area e poi calcia debolmente verso la porta facendo bloccare agevolmente il tiro da Gabulov.

    La missione è compiuta e il Napoli ottiene la qualificazione per il prossimo turno di Europa League senza trovare controindicazioni particolari.

    NAPOLI-DINAMO MOSCA 0-0 (0-0)

    Dinamo Mosca (4-3-2-1): Gabulov 6; Kozlov 5, Samba 6, Hubocan 6, Buttner (dall’85° Ionov S.V.); Kokorin 6,5, Valbuena 6, Dzsudzsack 6; Vaiqueur 6, Zhirkov 5,5; Kuranyi 6,5.

    All.: Stanislav Cherchesov 6

    Napoli (4-2-3-1): Andujar 6; Maggio 6,5, Albiol 6, Britos 6,5, Ghoulam 7; Jorginho 6, Lopez 6; Callejon 6,5, Gabbiadini (71° Hamsik 6,5), Mertens 6 (dal 63° De Guzman 6); Higuain 5,5 (dall’81° Zuniga S.V.).

    All.: Rafa Benitez 6,5

    Arbitro: Nijhuis 6

    Ammoniti: Maggio (N), Mertens (N), Vainqueur (DM) Espulsi:

  • Calcio, l’Italia piazza una cinquina per il rilancio

    Calcio, l’Italia piazza una cinquina per il rilancio

    Il calcio italiano si prende una discreta rivincita parziale con le coppe europee e ora ha una chance ancora più grande di quella che aveva la scorsa stagione con la Juventus in Europa League e la finale in casa propria. Napoli, Fiorentina, Torino e Inter possono, e lo hanno dimostrato, di poter dire la loro in Europa League classificandosi senza troppi patemi ai sedicesimi di finale, adesso alla truppa qualificata in toto, si aggiunge la Roma che come la Juventus lo scorso anno, è uscita dalla Champions League solo per dettagli e sfortuna.

    La Juventus in Champions ha il compito più proibitivo questo è certo, il gap con le big d’Europa è incolmabile al momento ma la Vecchia Signora ci ha abituato nella sua storia che al tempo stesso gli scontri diretti possono ribaltare il pronostico ed esaltano gli uomini soprattutto se l’avversario è più forte. Il pensiero va ovviamente alla doppia sfida con il Real Madrid della scorsa stagione quando i bianconeri a Madrid non sfigurarono ed al ritorno meritavano qualcosa di più di un pareggio, le merengues alla fine vinsero la Coppa contro l’Atletico Madrid.

    Napoli, Roma e Fiorentina hanno la rosa ed i mezzi tecnici per arrivare in fondo all’Europa League senza penalizzare troppo il loro percorso in campionato. Inter e Torino possono avere qualche problema in più ma Ventura e Mancini sono due vecchie volpi che coadiuvate dall’entusiasmo del tifo hanno le carte ed i numeri per essere imprevedibili.

    Esultanza dei giocatori del Torino dopo la bella vittoria in Danimarca | Foto Twitter
    Esultanza dei giocatori del Torino dopo la bella vittoria in Danimarca | Foto Twitter

    Poi c’è il mercato, un mercato di gennaio che mai come quest’anno potrebbe rappresentare un fattore determinante, in bene o in male, per il resto della stagione ed una pianificazione futura. Inter e Roma hanno qualche ceppo ai piedi messo dalla UEFA ma non devono più di tanto ritoccare la rosa per fare un salto di qualità perché non ce n’è bisogno per i giallorossi e perché al limite si deve sfoltire e rinverdire per i nerazzurri. La Fiorentina deve anche lei sfoltire, ma nel contempo può inserire pezzi pregiati nel suo scacchiere in modo da porre nuove basi anche per la prossima stagione.

    Il Torino non ha al momento gioiellini nella lista spesa di qualche grande club come accadde con Cerci, Immobile, D’Ambrosio e Ogbonna tuttavia è molto attivo sul mercato per cercare di inserire altre frecce all’arco di Ventura. Il Napoli è il rebus più grande, ha tutto per mettere il sigillo in Europa e candidarsi con forza alla terza posizione in campionato ma per un motivo o per l’altro offre prestazioni altalenanti. Il suo poco attivismo sul mercato estivo era determinato dal passaggio o meno del turno preliminare di Champions League, adesso è il momento che De Laurentiis puntelli la squadra con qualcosa di livello internazionale alto, soprattutto sugli esterni bassi o a centrocampo.

    E infine la Juventus, il passaggio agli ottavi di Champions porta buoni liquidi, madama non è abituata a vezzi e esborsi astronomici per vincere ma se vuole fare quel benedetto salto di qualità è questo il momento per piazzare un paio di colpi veri, visto che poi in estate subentrano i fantamilioni delle big e i top player migrano verso lidi dorati per poi rimanere delusi durante la stagione.

    Non importa chi, non importa come ma mai come questa volta da quando è stata istituita l’Europa League il calcio italiano ha la possibilità di vincere il trofeo.

  • Rivoluzione viola, Cuadrado verso l’addio?

    Rivoluzione viola, Cuadrado verso l’addio?

     

    E’ un Vincenzo Montella delusissimo quello che esce dall’ “Artemio Franchi” di Firenze dopo l’ultima fatica della fase a gironi di Europa League per la sua Fiorentina. Oltre ad una prestazione opaca dei viola c’è anche da digerire il malumore di Juan Cuadrado, sostituito dopo 24 minuti di gioco e che non ha digerito per nulla bene il cambio.

    Un gesto di stizza evidente e la faccia di pietra che dicono molto sullo stato umorale del trequartista colombiano autore di una stagione fin qui sotto il suo standard. Le assenze di Gomez e di Rossi la scorsa stagione infatti erano state sopperite nel migliore dei modi proprio dall’apporto incredibile che ha dato Cuadrado, ponendo la Fiorentina sempre in zone alte di classifica, questa stagione invece stessi problemi per i viola ma con diverse prestazioni da parte del colombiano e la viola infatti si ritrova leggermente attardata.

    Sono deluso della prestazione, soprattutto nella prima ora, a livello di atteggiamento e di volontà“.

    Queste parole dicono molto da parte di Montella sulla prestazione dei suoi ragazzi che sono usciti sconfitti dal confronto casalingo contro la Dinamo Minsk. Dicono molto perché il tasto della concentrazione e della cattiveria hanno sempre fatto da caposaldo per i concetti che il tecnico campano vuole implementare nelle sue squadre. Oltre a questo stato d’animo Montella lascia anche altre due frasi che sono da interpretare, o meglio possono voler dire molto sulla futura permanenza in viola di alcuni giocatori.

    Mi aspettavo di più, perché credo che la differenza tra le due squadre sia netta. Mi aspettavo delle risposte ulteriori e credo comunque di averle avute“.

    Juan Cuadrado | Foto Twitter
    Juan Cuadrado | Foto Twitter

    E’ chiaro che il riferimento è verso quei giocatori che sono stati impiegati poco fino ad oggi e che proprio l’Europa League dovrebbero usarla per rilanciarsi e dimostrare di essere all’altezza dei titolari ed invece hanno mostrato uno scarso impegno. Ma il riferimento è anche verso giocatori come Cuadrado che non sarebbero dovuti partire tra i titolari e che non hanno fatto vedere di cosa sono capaci:

    “Le partite si vincono con gli attaccanti e Gomez era l’unico che avessi, Cuadrado non stava bene prima della gara, è squalificato per domenica e ho cercato di farlo giocare. L’ho cambiato perché non era con la testa prima della partita”.

    Un giudizio negativo e pesante che fa da contro altare alle prestazioni positive di Marin e soprattutto del giovane Minelli che ha proprio sostituito il colombiano dopo 24 minuti di partita e nella sua prestazione fatta di numeri e ottimi palloni giocati mette a segno anche l’assist per Marin per l’1-2 finale. Altro giocatore che sta regalando prestazioni discontinue in stagione è il difensore Gonzalo Rodríguez ma il cambio per lui è arrivato al 59° quando Montella voleva dare più dinamismo alla manovra viola, già sotto di due reti, con l’inserimento di Pizarro.

    Cuadrado in stagione non sta brillando ed il nervosismo al momento del cambio pongono anche l’attenzione sul suo rapporto con il tecnico e dire che il rinnovo del contratto è una questione di pochi mesi fa, con un legame rinnovato fino al 2019, un ingaggio alto in rosa ed una clausola rescissoria par a 35 milioni di Euro. Tutte cifre che non spaventano il Manchester United e Louis Van Gaal, infatti proprio i Red Devils sono sempre in caccia del talentuoso trequartista colombiano e dall’Inghilterra continuano ad essere sicuri sul fatto che Cuadrado a gennaio si trasferirà laggiù, proprio grazie alla clausola rescissoria che mette in condizione la Fiorentina di dover accettare l’offerta del Manchester alla cifra impostata sul contratto e le ultimissime parlano anche dell’interesse del City, che vorrebbe inserirsi nella trattativa con una cifra pari a 28 milioni di sterline (35 milioni di Euro)

    Oltre a Cuadrado la Fiorentina potrebbe cedere Ilicic, anche stasera autore di una prova incolore, che fa gola alla Sampdoria ed in entrata si allargano le possibilità di Sebastian Giovinco, sempre più lontano dalla Juventus e non gradito dalla tifoseria del Torino, altra pretendente del giocatore.