Tag: euro 2012

  • Italia-Irlanda 2-0, azzurri ai quarti. Adesso non fermiamoci

    Italia-Irlanda 2-0, azzurri ai quarti. Adesso non fermiamoci

    Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Nel match tra Italia-Irlanda gli azzurri hanno superato gli irlandesi con un 2-0 finale che, grazie anche alla vittoria della Spagna sulla Crozia, conquistano così la qualificazione ai quarti di finale di questo Campionato Europeo 2012. Dopo due pareggi l’Italia riesce a sbloccarsi nell’incontro più importante del girone aggiudicandosi così il secondo posto che gli consentirà di disputare la partita contro la prima classifica del girone D. Un fantastico secondo tempo regala agli azzurri la qualificazione grazie alle reti di Cassano e Balotelli, subentrato a Di Natale al 73′ di gioco. Ora Prandelli dovrà preparare al meglio il match per superare anche questo ostacolo e passare in semifinale.

    LA PARTITA: Cambio tattico per Prandelli che decide di schierare una difesa a 4 con un centrocampo 3 e la coppia Di Natale-Cassano in attacco. Fuori quindi Balotelli, oltre a Bonucci, Maggio e Giaccherini titolari nelle prime due partite. Trapattoni scegli invece il solito 4-4-2 con Doyle-Keane in fase offesiva che nei secondi finale mettono in crisi gli azzurri i quali aprono con un erroraccio su retropassaggio, facendo intervenire Buffon che ripara prontamente. Gli azzurri sono troppo fermi durante il primo tempo e si trovano a dover scappare dal pressing degli irlandesi ma è Cassano al 35′ che insacca la retesu calcio d’angolo colpendo di testa il pallone che supera Given e regala il momentaneo 1-0 agli azzurri.

    Balotelli © Christof Koepsel / Getty Images

    Nella ripresa l’Irlanda cerca in tutti i modi di conquistare il pareggio e Prandelli si vede costretto al cambio forzato per infortunio di Chiellini che si procura uno stiramento al flessore destro e lascia il posto a Bonucci al 56′ di gioco. Dopo poco il ct azzurro decide di togliere Cassano ed inserire Diamanti, il quale da un po’ di energia e freschezza all’Italia. Nel giro di 10′ l’Irlanda utilizza tutti e tre i cambi a disposizione optando per la sostituzione di Mcgeady che lascia il posto a Lond, di Doyle per Walters e di Keane per Cox. Ma nei minuti finali a farla da padrone è l’Italia che, dopo il rosso all’irlandese Andreawx all’89, va a segno grazie ad una magnifica rete di Mario Balotelli che su calcio d’angolo insacca la rete zittendo tutti i presenti.

    “Sofferenza, gioia, c’è di tutto – spiega a fine gara il ct azzurro Cesare Prandelli – è stata una partita molto difficile, perchè abbiamo giocato contro una squadra che non molla mai ma noi abbiamo accettato di soffrire ma ci siamo meritati la vittoria finale. Sicuramente nel match di oggi abbiamo capito che dobbiamo mettere anche molto cuore oltre alla tecnica e alla tattica e dobbiamo tenerlo ben presente per la prossima partita che come questa, avrà bisogno di tanto cuore e generosità”.

    “Io devo dire che ho vissuto quattro giorni sereni in quanto l’unica preoccupazione che avevo era la nostra partita – spiega il capitano dell’Italia Gigi Buffon – perchè ero convinto che gli spagnoli vincessero ma non sapevo come potevamo giocare noi. Ho fatto due interventi importanti però credo sia stato importante vincere perchè fino ad oggi noi abbiamo sempre messo in equilibrio ogni partita, sia con le più forti che con le più deboli, invece oggi abbiamo avuto quel cinismo in più che serviva. Avevamo anche bisogno di Mario e Antonio ed è un gran segnale in quanto fino ad oggi sono stati sempre molto presenti in campo ma mancavano le loro reti”.

    ITALIA-IRLANDA 2-0 (p.t. 1-0)
    ITALIA (4-3-1-2):
    Buffon 6, Abate 6, Barzagli 7, Chiellini 6 (dal 12’ s.t. Bonucci 6), Balzaretti 7, Marchisio 7, Pirlo 5.5, De Rossi 6, Thiago Motta 4.5, Di Natale 5.5 (dal 29’ s.t. Balotelli 6.5), Cassano 6 (dal 17’ s.t. Diamanti 6.5). A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Maggio, Giaccherini, Nocerino, Montolivo, Borini, Giovinco. All. Prandelli.
    IRLANDA (4-4-2):
    Given 5.5, O’Shea 5.5, Dunne 5, St Ledger 6, Ward 6, Duff 5, Andrews 6, Whelan 6.5, McGeady 5 (dal 20’ s.t. Long); Doyle 6 (dal 30 ’s.t. Walters), Keane 6 (dal 42’ s.t. Cox). A disposizione: Westwood, Forde, Kelly, McShane, O’Dea, Gibson, Hunt, Green, McClean. All. Trapattoni.
    ARBITRO: Cakir

    Italia Irlanda 2-0 video highlights
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  • Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Biscotto o non biscotto in Croazia-Spagna? Se lo chiedono da qualche giorni i milioni di italiani che questa sera saranno incollati al televisore per spingere idealmente gli azzurri verso una vittoria che potrebbe non bastare per ottenere il pass alla fase successiva. Infatti per scongiurare una precoce eliminazione dall’Europeo, oltre a fare risultato pieno contro l’Irlanda del maestro Trapattoni già eliminata, è assolutamente necessario che Croazia e Spagna, che si giocherà in contemporanea, non termini con un punteggio di parità uguale o superiore al 2-2. In tal caso ogni sogno di gloria azzurro verrebbe vanificato esattamente come 8 anni fa, durante l’Europeo del 2004, quando il derby scandinavo Danimarca-Svezia si concluse con quello stesso punteggio che estromise dal torneo la Nazionale italiana per la classifica avulsa nonostante la rete, illusoria, di un giovane Antonio Cassano contro la Bulgaria ci avesse fatto saltare di gioia ma soltanto per un secondo.

    A distanza di 8 anni ritorna quindi lo spettro del biscotto, questa volta però cambiano gli interpreti: non più gli “amici” scandinavi ma la giovane ma affamata Croazia del ct Bilic e i campioni di tutto della Spagna. E’ proprio nelle mani di quest’ultima che si affida tutto il popolo pallonaro italiano, confidando in quella lealtà sportiva di cui, in queste ore, si fanno portavoci i giocatori e il ct spagnolo Del Bosque. Come detto anche da Prandelli in conferenza stampa, “sarebbe inconcepibile che una squadra come la Spagna, che ha basato la sua fama e i suoi successi sul gioco, sullo spettacolo e sul divertimento, possa pensare di programmare il risultato di una partita. Credo sia impossibile” ma nel calcio, come ben sappiamo, la palla è tonda e tutto può accadere, anche l’imponderabile.

    Le Furie Rosse sono strafavorite per il match di stasera che si giocherà alla PGE Arena Gdansk di Danzica e sulla carta non dovrebbero avere problemi a superare la nazionale croata che è arrivata fino al terribile scontro valido per la terza e ultima giornata del Gruppo C battendo senza patemi d’animo l’Irlanda e strappandoci il pareggio in maniera beffarda sull’unico vero errore della retroguardia azzurra (Chiellini, ndr). La Spagna ha invece travolto letteralmente la squadra guidata da Trapattoni e pareggiato all’esordio contro l’Italia. Quattro punti a testa che valgono per il momento il primato condiviso nel girone. Un 2-2, o superiore, potrebbe tramutare questo primato in qualificazione certa ai quarti di finale e far sprofondare l’Italia negli abissi dell’eliminazione.

    Spagna © Shaun Botterill/Getty Images

    Dalle formazioni che hanno in mente i due tecnici, e non poteva essere altrimenti, si deduce che le due squadre giocheranno per cercare la vittoria, almeno inizialmente: Del Bosque opta per una Spagna a trazione anteriore con El Nino Fernando Torres che ha ritrovato il sorriso e la via del gol al centro dell’attacco sostenuto da Iniesta e Silva, due costanti spine nel fianco per qualsiasi tipo di retroguardia; poco più indietro la regia dell’insostituibile Xavi con al fianco Xabi Alonso e Busquets, in difesa Piquè e Sergio Ramos avranno il compito di tenere a bada uno dei goleador del torneo Mandzukic e proteggere così da pericoli capitan Casillas; gli spagnoli dovranno fare attenzione ai cartellini gialli dal momento che Martinez, Torres, Arbeloa, Xabi Alonso e Jordi Alba sono in diffida e a rischio squalifica in ottica quarti di finale; Bilic si affiderà proprio all’attaccante di proprietà del Wolfsburg e all’estro del centrocampista del Tottenham Luka Modric, che secondo lo stesso ct non ha nulla da invidiare al nostro Pirlo. Corluka e Schildenfeld guideranno il reparto arretrato con Srna a spingere sulla destra e Strinic sulla corsia mancina; occhio a Rakitic e Pranjic che hanno tutte le carte in regola per far male così come Jelavic.

    PRECEDENTI – E’ la prima volta che Croazia e Spagna si affrontano in una gara ufficiale, 4 gli scontri precedenti tutti in amichevole con un bilancio di una vittoria a testa e due pareggi. Il 2-2, per ovvie ragioni, è il risultato più giocato in ambito scommesse.

    PROBABILI FORMAZIONI CROAZIA-SPAGNA

    CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Schildenfeld, Strinic; Rakitic, Vukojevic; Mandzukic, Modric, Pranjic; Jelavic.
    Panchina: Kelava, Subasic, Simunic, Vida, Buljat, Badelj, Vrsalijko, Dujmovic, Perisic, Kranjcar, Kalinic, Eduardo.
    Ct: Bilic.

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xabi Alonso, Busquets; Silva, Xavi, Iniesta; Torres.
    Panchina: Valdes, Reina, Raul Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Fabregas, Llorente, Mata, Negredo, Pedro.
    Ct: Del Bosque.

    SPECIALE EURO 2012

  • Italia-Irlanda, conta solo vincere. Balotelli out, c’è Di Natale

    Italia-Irlanda, conta solo vincere. Balotelli out, c’è Di Natale

    Si gioca oggi la terza ed ultima gara del Girone C dove ad affrontarsi saranno Italia-Irlanda e Croazia-Spagna; importanti match quelli di stasera in quanto l’Italia, la Croazia e la Spagna si giocheranno l’accesso ai quarti di finale. L’Irlanda è infatti già matematicamente eliminata ma non per questo scenderà in campo meno determinata a far suo almeno questo ultimo incontro prima di tornare a casa.

    La formazione di Prandelli è invece costretta a vincere per tentare di passare il turno: la vittoria degli azzurri non è però un pass certo in quanto un possibile pareggio sul 2-2 tra Croazia e Spagna qualificherebbe direttamente quest’ultime essendo ora entrambe a quota 4 punti in classifica. Se invece tra la squadra di Del Bosque e quella di Bilic finisse 1-1 la classifica vedrebbe tre squadre a 5 punti con lo stesso numero di reti segnate negli scontri diretti e quindi per qualificarsi entrerebbe in gioco la differenza reti. Per questo motivo gli azzurri nel match di oggi, oltre a battere l’Irlanda dovrebbero vincere con almeno 2 reti di differenza così da mettere al sicuro ogni dubbio.

    Cesare Prandelli | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nonostante l’Italia sia vista come vincitrice scontata, l’ultimo precedente tra le due squadre vede come vincitrice l’Irlanda che, a giugno del 2011, superò gli azzurri per 2-0 in un’amichevole. Per quanto riguarda le competizioni ufficiali le due squadre si sono incontrate nel girone di qualificazione ai Mondiali 2010 ottenendo un doppio pareggio, mentre l’ultima vittoria azzurra contro gli irlandesi risale ad agosto 2005 grazie alle reti di Pirlo e Gilardino. In ogni caso guardando tutte le partite disputate l’Italia è in netto vantaggio con 7 successi, 2 pareggi e 2 sconfitte.

    Sinceramente vi posso dire che non importa tanto come giocheremo e chi scenderà in campo spiega il ct azzurro Cesare Prandelliabbiamo provato sistemi diversi è vero, ma conta giocare con la testa e con il cuore e soprattutto avere voglia e determinazione e noi ce l’abbiamo. Per quanto riguarda la questione del biscotto non ne voglio neanche più parlare, penso che dei professionisti come loro non vogliano nemmeno pensare a una cosa del genere e noi dobbiamo solo giocare ed evitare di metterci in mezzo a questi discorsi. La partita contro l’Irlanda sarà la partita più importante della mia carriera, la squadra si è allenata benissimo e siamo consapevoli che dipende solo da noi e da nessun’altro. I test dicono che stiamo molto bene fisicamente e che possiamo giocare 90 minuti a grande velocità. C’è anche da dire che di là c’è il Trap che per me sarà sempre ‘il mister’ e sarà dura perché l’Irlanda non avrà pressioni ed è una squadra che non molla mai ed ha dei lanci lunghi e ripartenze veloci che noi dovremo essere bravi a contrastare in modo da fare noi la partita senza concedere situazioni del genere“.

    Non ci aspettavamo due sconfitte su due partite e quindi daremo tutto anche se ormai non conta più nulla – spiega ct dell’ Irlanda Giovanni Trapattonicontro l’Italia giocheremo soprattutto per l’onore della nazione, per i nostri tifosi che ci hanno supportato e applaudito anche dopo il 4-0 subito contro Spagna. Abbiamo il dovere di fare del nostro meglio, non vogliamo tornare a casa con un’altra sconfitta e se non prendiamo gol nei primi minuti sono certo che per noi sarà una gara del tutto diversa rispetto alle precedenti. Devo dire che Cesare ha fatto un gran lavoro con l’Italia, ha saputo nei giocatori la giusta mentalità, abbinando il bel gioco ai risultati e ha anche dimostrato una certa saggezza nel trattare i casi più delicati, come Mario Balotelli e Antonio Cassano. Lo stimavo prima come giocatore e lo stimo adesso come tecnico“.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:
    Italia (4-3-1-2): Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini, Balzaretti, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Motta, Cassano, Di Natale. Allenatore: Cesare Prandelli
    Irlanda (4-4-2)
    : Given, O’Shea, St Ledger, Dunne, Ward, Duff, Whelan, Andrews, McGeady, Keane, Doyle. Allenatore: Giovanni Trapattoni
    Arbitro
    : Cakir (Turchia)

    L’ITALIA SI QUALIFICA SE…

    SPECIALE EURO 2012

  • Grecia Germania, il servo sfida il padrone

    Grecia Germania, il servo sfida il padrone

    Il bello del calcio, in particolare nelle competizioni fra Nazioni, è che, talvolta, riesce a riproporre sul terreno di gioco sfide che assumono significati ben più profondi di quelli sportivi, più ampi del semplice risultato del campo. Curiosi intrecci del destino, che proiettano nei fatidici novanta minuti confronti fra Nazionali rappresentative di Paesi spesso rivali perchè in contrasto per questioni economiche, politiche, sociali.

    Ecco, dunque, che alla vigilia del giorno in cui la Grecia era chiamata al delicato voto per eleggere il nuovo capo del Governo, la Nazionale ellenica ha conquistato l’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 battendo la Russia dei petrolieri, nei “nuovi ricchi”, con un gol del suo uomo più rappresentativo, Karagounis, trentacinquenne protagonista della sorprendente Grecia che vinse gli Europei nel 2004. Un modo per ricordare ad un popolo afflitto  ed impoverito dalla crisi, i suoi periodi migliori, dando un segnale di speranza, almeno dal punto di vista calcistico.

    Nella giornata di ieri, il popolo greco ha espresso il suo voto eleggendo Antonis Samaras, decidendo di restare nell’Euro, di guardare al futuro continuando a remare nella direzione europeista, anche a costo di altri sacrifici ed ulteriori tagli, rimanendo ancora sotto il giogo di Berlino e dell’intransigenza della cancelliera Angela Merkel che, giornalmente, afferma come non sia tempo di “far sconti ad Atene” riferendosi all’ impossibilità di concedere alla Grecia tempi più lunghi per rispettare gli impegni assunti.

    Esultanza Grecia | © Shaun Botterill/Getty Images

    Dalle questioni politico-economiche alle vicende del calcio il parallelo potrebbe apparire un azzardo, ma – come detto – spesso la cronaca sportiva si intreccia con vicende ben più importanti e, dunque, il campionato Europeo riserverà proprio lo scontro fra la Regina e la Cenerentola d’Europa: Grecia Germania, in programma il 22 Giugno a Danzica sarà il secondo quarto di finale di Polonia e Ucraina 2012.

    Un match che potrebbe fornire alla Grecia l’occasione del riscatto con un significato che andrebbe ben aldilà della metafora di Davide contro Golia. Sarà la sfida del padrone ricco ed in piena crescita, tutore e guardiano del rispetto dei conti Europei, contro il “servo” greco, obbligato al rispetto delle direttive di Berlino, sempre più fermo e deciso a ritenere necessarie le manovre lacrime e sangue.

    La partita della Grecia sarà la chance per invertire sul campo il divario abissale che la separa dalla grande Germania, unica occasione che consenta di colmare quel gap ed, addirittura, di invertire le gerarchie. Senza dubbio, la Grecia giocherà rappresentando la volontà di rivincita di tutto il suo popolo, affamato e bistrattato, senza lesinare energie ed impegno, per provare a scalfire le sicurezze granitiche di chi si sente forte, solido, inattaccabile, dall’alto del suo gradino privilegiato.

    Tutta l’Europa, probabilmente, tiferà per la Cenerentola-Grecia, che si presenterà al gran ballo vestita di stracci ma che spera in un miracolo che trasformi la sua zucca in carrozza, per risollevare la sua immagine ed il suo orgoglio troppo spesso calpestato, in virtù delle prioritarie esigenze di risanamento della finanza pubblica. Il sostegno verso la Grecia, dunque, risulterà come una naturale simpatia verso i più deboli, sperando che il calcio possa regalare loro una piccola ma significativa soddisfazione, restituendo alla Germania un dolore (sportivo) che possa scalfire quella superbia tipica dei più forti, e possa riscattare la dignità greca per mezzo della stessa arma che l’ha indotta a chinare il capo, il rigore, inteso – in tal caso – come penalty dagli undici metri e non come impostazione di politica economica.

    Forza Grecia!

  • L’Italia si qualifica se… Biscotto permettendo

    L’Italia si qualifica se… Biscotto permettendo

    Il giorno fatidico per gli Azzurri è arrivato: alle 20.45 la Nazionale di Prandelli scenderà in campo contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni, mentre la Spagna affronterà in contemporanea la Croazia nell’ultima giornata della fase a gironi del Gruppo C. La situazione di classifica attuale vede gli spagnoli in testa con 4 punti, al pari dei croati, segue, poi, l’Italia a quota 2 e l’Irlanda, in ultima posizione e già matematicamente eliminata, a 0 punti.

    I calcoli, dunque, sono d’obbligo per capire quali sono le speranze di qualificazione ai quarti di finale degli Azzurri, considerando che le combinazioni possibili sono molteplici e che, dunque, le notizie rimbalzeranno incessantemente fra Poznan (dove giocano gli Azzurri) e Danzica (dove si disputa Spagna-Croazia).

    Naturalmente, l’imperativo per l’Italia è di ottenere la vittoria contro l’Irlanda, sia ai fini della qualificazione sia per legittimare le ambizioni di proseguire nel campionato europeo, ampiamente dichiarate, ma l’avversario – seppur già eliminato – non sarà affatto agevole, considerando soprattutto l’orgoglio del Trap, che non vorrà sfigurare proprio contro la Nazionale che lui stesso ha guidato per quattro anni, ed attualmente allenata dal suo ex calciatore ai tempi della Juventus Cesare Prandelli, che lo ricorda come “il mister, che mi ha preso a 20 anni, mi ha portato a giocare e mi ha sempre rispettato”.

    L’Italia ha l’obbligo di ottenere i tre punti contro l’Irlanda, perchè un risultato diverso (pareggio o sconfitta) porterebbe la certa eliminazione. Supponendo, dunque, una vittoria Azzurra, ecco i possibili scenari:

    1) Se Spagna e Croazia non pareggiano, gli Azzurri si qualificano come secondi nel girone.

    2) Se Spagna e Croazia pareggiano per 0-0, e l’Italia vince con qualsiasi risultato, gli Azzurri si qualificano come primi nel girone, perchè Spagna, Croazia e Italia si troverebbero a 5 punti e la classifica avulsa: dato che, in tal caso, la parità sarebbe perfetta anche in termini di punti negli scontri diretti fra le tre squadre e di differenza reti negli scontri diretti fra le tre squadre. Il criterio che risolverebbe la questione sarebbe, dunque, quello dei gol segnati negli scontri diretti: gli Azzurri sarebbero a quota 2 (uno alla Spagna ed uno alla Croazia), mentre la Spagna e la Croazia a quota 1 (uno ciascuno all’Italia). La seconda nel girone sarebbe la Spagna in virtù della differenza reti complessiva, ossia +4, mentre la Croazia sarebbe eliminata con differenza reti generale +2.

    Cesare Prandelli | © Claudio Villa/Getty Images

    3) Se Spagna e Croazia pareggiano per 1-1, l’Italia deve vincere contro l’Irlanda con almeno due gol di scarto, ma non per 2-0. In caso di vittoria per 3-1, gli Azzurri si qualificherebbero come secondi nel girone, in virtù del maggior coefficiente Uefa rispetto alla Croazia.

    4) Se Spagna e Croazia pareggiassero per 2-2, 3-3, 4-4, e così via, l’Italia sarebbe eliminata a prescindere dal risultato contro l’Irlanda. Sarebbe questa, dunque, la famigerata ipotesi del Biscotto, che prenderebbe forma a causa della classifica avulsa, applicando la regola dei “gol negli scontri diretti tra le squadre a pari punti”: in tal caso, gli Azzurri sarebbero a +2, mentre Spagna e Croazia sarebbero almeno +3.

    Confidando nella sportività degli iberici, ampiamente garantita dallo stesso ct Del Bosque, l’argomento Biscotto – colazione a parte – ci si augura possa finire in secondo piano, lasciando spazio alla concentrazione degli Azzurri ed alla volontà di non cercare potenziali alibi, distaccandosi dalla cultura del sospetto che, tradizionalmente, ci accompagna e profondendo il massimo impegno nella gara contro l’Irlanda.

  • Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Si è conclusa con la vittoria dei tedeschi per 1-2 la sfida Danimarca-Germania, valida per la terza giornata del Gruppo A. Risultato che ha sancito l’eliminazione dagli Europei dei danesi, mentre la Nazionale di Low ha confermato il primato nel girone. Tre vittorie su tre nel Gruppo più difficile, ribattezzato “della morte” dagli addetti ai lavori. Nove punti in tre partite. Già oggi sappiamo che nessuna delle altre squadre riuscirà a fare meglio, almeno in questa prima parte. La Germania di diritto si candida come la favorita numero uno per il successo finale. Ai quarti incontrerà l’incredibile Grecia di Santos. I pronostici li lasciamo al nostro esperto, anche perché quando c’è di mezzo la Grecia si rischiano brutte figure. Quella tedesca però sembra una formazione imbattibile.

    MISSION IMPOSSIBLE – L’incontro di ieri sera era una mission impossible per la Nazionale di Morten Olsen. Se poi un ct che ha quel nome e guida una squadra all’interno del girone della morte, secondo voi come poteva andare a finire? La partenza aveva sorpreso tutti, con la vittoria contro l’Olanda nella partita inaugurale. C’era già chi paragonava Eriksen e compagni alla Nazionale, quella che nel ’92in Svezia ribaltò i pronostici e andò a conquistare un titolo insperato. Le cose però sono andate diversamente, i miracoli d’altronde non sono sempre all’ordine del giorno. La sconfitta contro il Portogallo nell’incontro successivo lasciava poche speranze. Bisognava sperare almeno in un pareggio contro la Germania e un risultato favorevole nell’altra sfida del Gruppo, Portogallo-Olanda.

    lars bender | © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    RIFLESSO RONALDO – I tedeschi hanno da subito messo in chiaro le cose al 19′ minuto, quando Podolski segnava la sua prima rete in questi Europei. La Danimarca ha un sussulto d’orgoglio 5′ minuti più tardi, trovando la rete del pareggio con il colpo di testa del numero 9 Krohn-Dehli. L’illusione però dura pochi istanti, perché il Portogallo nel frattempo pareggiava i conti con Ronaldo, riportandosi così al secondo posto. Nel secondo tempo l’eliminazione, decretata prima dalla doppietta di Ronaldo e poi dal terzino tedesco Bender, che a dieci minuti dal termine infilava per la seconda volta Andersen.

    Pagelle Danimarca-Germania 1-2

    DANIMARCA

    Simon Kjaer 6,5: qualche tifoso giallorosso si starà chiedendo come mai non abbia giocato così anche quando era all’Olimpico. Misteri del calcio. Ci auguriamo per la nuova Roma di Zeman che il Kjaer formato Europeo possa durare anche per tutta la prossima stagione.
    Christian Eriksen 5: brutta partita della stella dell’Ajax, che già in passato tra le fila dei lancieri aveva dimostrato di non essere ancora un giocatore al top sotto l’aspetto mentale. La classe non si discute, il problema è che la si dovrebbe mettere a disposizione anche delle grandi platee, e non solo per l’Eredivisie o i soliti noti. Avrà modo di crescere comunque.
    Nicklas Bendtner 6,5: anche ieri prestazione positiva per l’attaccante dell’Arsenal (suo l’assist per il momentaneo 1-1). Solo Neuer gli impedisce la rete del clamoroso 2-1 al 76′, gol che sarebbe stato in ogni caso vano considerata la contemporanea vittoria del Portogallo.

    GERMANIA

    Hummels 6: non esattamente il miglior Hummels a cui ci eravamo abituati nei primi giorni. Il difensore del Dortmund soffre la prestanza fisica di Bendtner. Adesso viene il bello anche per lui, dovrà dimostrare di essere il miglior giovane difensore a questi Europei. Noi scommettiamo su di lui.
    Muller 7: propizia il primo gol di Podolski, si mangia qualche gol, ma è anche protagonista di una prestazione monstre. Il simbolo della Germania di Low.
    Gomez 5,5: il panzer della Baviera stavolta non trova la via della rete. E quando una punta come lui non segna, prevalgono più i difetti che i pregi a fine partita.

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    DANIMARCA-GERMANIA 1-2 HIGHLIGHTS
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  • Portogallo-Olanda 2-1, finalmente Ronaldo. Orange eliminati

    Portogallo-Olanda 2-1, finalmente Ronaldo. Orange eliminati

    E venne il giorno di Cristiano Ronaldo. Al Metalist Stadium Portogallo-Olanda termina 2-1 in favore dei lusitani che si qualificano per i quarti di finale come seconda del Gruppo B, il girone della “morte”. A morire sono proprio gli olandesi che chiudono gli Europei a quota zero. Non male per una Nazionale che soltanto due anni fa era arrivata in finale ai Campionati del Mondo di Sudafrica. Come dicevamo, protagonista assoluto del match è il fuoriclasse del Real Madrid. Ridicolizzato Van der Wiel, non il primo arrivato. Non fa meglio Willems, che contro Nani vive una serata da incubo. Ai quarti la squadra di Bento affronterà la Repubblica Ceca, prima del Gruppo A. Incontro in programma il 21 giugno a Varsavia. I tulipani si guarderanno i restanti match comodamente a casa.

    ZITTITI – Bene, dopo la gara di ieri sera sappiamo che Ronaldo non sarà il flop degli Europei. Le sue credenziali per la conquista del titolo meno ambito dai calciatori sono letteralmente crollate ieri sera. Il portoghese ha lasciato in buona compagnia Robben e Ibrahimovic, con il calciatore del Bayern avvantaggiato sullo svedese, perché quest’ultimo almeno un gol (inutile) l’ha pur sempre segnato. Dall’altra parte non sappiamo se Ronaldo è stato avvantaggiato dal fatto di avere difronte la brutta copia di Van der Wiel o meno (senza contare che l’Olanda di Marwijk è un pugno allo stomaco per gli esteti del calcio). Registriamo in ogni caso la doppietta con cui ha eliminato gli orange e il fatto di essersi preso sulle spalle la propria Nazionale nella partita fin qui più importante. Oltre ai due gol messi a segno (ricordiamo che l’Olanda si era illusa passando in vantaggio nei primi minuti con Van der Vaart), CR7 ha colpito anche due pali e fornito assist a gogò ai compagni di squadra, che hanno mostrato sciaguratamente il lato peggiore del Portogallo: forti sì, ma di segnare non ne vogliamo sapere. Menomale che Ronaldo c’è (non siamo in par condicio).

    Pagelle Portogallo-Olanda 2-1, terza giornata Gruppo A

    portogallo-olanda
    cristiano ronaldo | ©Ian Walton/Getty Images


    PORTOGALLO
    Pepe 6,5: il difensore centrale del Real Madrid è in forma smagliante. Gioca da veterano nella linea a 4 impostata da Bento che può contare sulla spinta di Joao Pereira e Coentrato, anche ieri sera tra i migliori in campo. Contro la Repubblica Ceca Pepe ha già un avviso per Baros: amico, torna indietro.
    Joao Moutinho 7: classe infinita per il giocatore del Porto, e sopratutto come corre. Siamo sicuri che a Zeman sarebbe piaciuto un giorno allenarlo. Ora è troppo vecchio purtroppo (25 anni), e costa altrettanti soldoni.
    Nani 6,5: d’accordo, ha giocato una grande partita. Però non ha segnato quando ha avuto l’occasione (non solo una), e sopratutto davanti non aveva Paolo Maldini ma Willems, 18 enne del Psv Eindhoven. A quella età non si può essere già svezzati per un Campionato Europeo, specialmente se giochi nell’Olanda.
    Cristiano Ronaldo 8: ieri è stato il boss dei boss. Già dall’inizio ha fatto capire chiaramente che non ce n’era per nessuno. Ha umiliato Van der Wiel come se fosse l’ultimo arrivato, uno dei terzini destri più scarsi della storia del calcio, un Vitiello o un Oddo post 2006. L’hanno insultato, l’hanno sbeffeggiato, e infine si è mostrato. Meglio tardi che mai. Ora ci si aspetta il bis però.

    OLANDA
    Van der Wiel 4: giornate storte possono capitare a tutti, quindi anche a Van der Wiel. Sarà lo shock di aver visto la formazione del suo ct, sarà che Ronaldo ieri era qualcosa di sensazionale, però da un terzino della sua fama non ci si aspetta una prestazione così scarsa. La valutazione del lanciere sarà sicuramente scesa di qualche milione ieri sera.
    Van der Vaart 6: nel naufragio della squadra di Van Marwijk si è salvato solo lui. Eccezione più unica che rara di questi tempi. Segna il gol del momentaneo vantaggio olandese al 10′ minuto, non riuscendo però a tenere la barca a galla quando i portoghesi ripartivano. Anche per lui gli Europei sono già finiti.
    Robben 4: il calciatore del Bayern non ha attenuanti. Se i tifosi orange fossero potuti entrare in campo non vi assicuriamo che sarebbe poi uscito integro. Atteggiamento supponente, da primo della classe, quando invece i punti in classifica raccontavano una situazione completamente diversa. Robben saluta un 2012 niente male: secondo in campionato, umiliato in Coppa di Germania nella finale contro il Dortmund, sconfitta in Champions League nella finale contro il Chelsea, uscito nella Fase a gironi degli Europei totalizzando la bellezza di zero punti. Quando si dice che è l’anno…
    Van Persie 5: un’attenuante ce l’ha, per questo un voto in più se lo merita. Giocare nel ruolo di trequartista per il capocannoniere della Premier League non dev’essere stato proprio il massimo. E per questo deve ringraziare il ct Marwijk (voto 2), che in queste tre partite del girone ha fatto la figura del Polifemo, accecato. Accecato quando si trattava di mandare in campo la formazione, accecato al termine della prima partita, alla quale non ha voluto porre rimedio nel match successivo contro la Germania, confermando Van Bommel e De Jong mediani. Accecato quando si poteva cambiare modulo e non l’ha fatto, mai. L’ossessione del 4-2-3-1 alla fine è costata cara. Avanti un altro.

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    PORTOGALLO-OLANDA 2-1 HIGHLIGHTS
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  • Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Danimarca-Germania, i danesi sognano l’impresa

    Stasera all’Arena Lviv di Leopoli va in scena l’ultima fatica della fase a gironi di una Germania ormai ad un passo dall’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 che affronta la Danimarca etichettata da tutti come la “cenerentola” del gruppo di ferro e ancora in corsa sorprendentemente per la qualificazione. Ai danesi infatti potrebbe bastare anche un pari, Portogallo – Olanda permettendo: se gli Orange dovessero battere i lusitani nell’altra gara del Gruppo B per i ragazzi di Morten Olsen potrebbe essere sufficiente dividere la posta in palio con i tedeschi che diversamente non potranno permettersi passi falsi per non rischiare una eliminazione che avrebbe dell’incredibile nel caso dovessero andare incontro ad una sconfitta contro la Danimarca per tutti i punteggi inferiore al 4-3 o con due gol di scarto e con la contemporanea vittoria del Portogallo sulla squadra guidata da Bert Van Marwijk, accreditata all’inizio come una delle candidate alla vittoria finale e vera delusione di questi Europei.

    VIETATO SBAGLIARE – La Germania è la favorita numero uno, anche di più rispetto ai campioni in carica e del mondo della Spagna. La nazionale di Joachim Low ha mostrato all’Europa intera la propria solidità e al tempo stesso di poter essere cinica e letale come nessun’altra. Dopotutto imporsi in un girone definito dagli addetti ai lavori “della morte” domando prima il Portogallo di Cristiano Ronaldo e poi battendo con autorità un’Olanda alla ricerca di un pronto riscatto dopo la debacle all’esordio contro la Danimarca, non è roba da squadra qualsiasi. Nessun riposo per il capocannoniere del torneo, insieme a Dzagoev e Mandzukic, Mario Gomez, l’ariete tedesco sarà regolarmente in campo per aumentare il suo bottino di reti (3 per il momento, ndr) e trascinare la Germania verso il primato nel girone, l’unica tra le 16 nazionali partecipanti a chiuderlo a punteggio pieno. Low non potrà contare su Boateng squalificato dirottando capitan Lahm sulla corsia di destra e inserendo su quella opposta Bender. Dubbi per quanto riguarda l’impiego di Podolski e Ozil non al meglio della condizione fisica ma entrambi dovrebbero esserci dal primo minuto; in caso di forfait pronto la giovane promessa del calcio tedesco e del Bayern Monaco Toni Kroos che andrebbe a dar manforte ai compagni di reparto e di club Muller e Gomez. Una volta acciuffata la qualificazione, si spianerebbe la strada per le semifinali dal momento che la Germania nei quarti dovrebbe incrociarsi con l’abbordabile Grecia o la Repubblica Ceca se dovesse finire seconda. Due squadre non proprio irresistibili.

    Mario Gomez © GENYA SAVILOV/AFP/GettyImages

    RIPETERE L’IMPRESA – I danesi sono artefici del proprio destino perchè con un successo sarebbero automaticamente qualificati inguaiando i tedeschi, la squadra guidata dal ct Morten Olsen sogna l’impresa e sogna di ripetere l’exploit del 1992 quando divenne campione d’Europa, dopo il ripescaggio ai danni della Jugoslavia esclusa dalla rassegna continentale per motivi politici, battendo nella finalissima giocata a Goteborg proprio la quotatissima Germania per 2-0 con le reti di due colonne del Brondby di quei tempi, John Jensen e Kim Vilfort. Questa volta non si tratta di una finale ma la storia, si sa, finisce col ripetersi sempre (o quasi). Non ci sarà Rommedahl, per lui problemi fisici, l’attacco poggerà tutto sulle spalle di Niklas Bendtner, attaccante di proprietà dell’Arsenal che ha trascorso l’ultima stagione al Sunderland, autore della doppietta, poi inutile, al Portogallo nella scorsa giornata; dietro il gigante danese agirà la stella dell’Ajax Eriksen. In difesa coppia centrale Agger e il romanista Kjaer che avrà il suo bel da fare per contrastare Gomez.

    PRECEDENTI – Nei 25 precedenti disputati la Germania può vantare 14 vittorie contro le 8 dei vichinghi ma questi hanno il vantaggio nei confronti ufficiali, 2 successi su tre match disputati entrambi ai campionati Europei e tutti con lo stesso risultato, ovvero di 2-0.

    PROBABILI FORMAZIONI DANIMARCA-GERMANIA

    DANIMARCA (4-2-3-1): Andersen; S. Poulsen, Agger, Kjaer, Jacobsen; J. Poulsen, Kvist; Krohn-Dejli, Eriksen, Mikkelsen; Bendtner.
    Panchina: Lindegaard, Schmeichel, C. Poulsen, Bjelland, Okore, Schone, Silberbauer, Pedersen, Wass, Kahlenberg.
    Ct: Olsen.

    GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Badstuber, Hummels, Bender; Schweinsteiger, Khedira; Podolski, Ozil, Muller; Gomez.
    Panchina: Wiese, Zieler, Gundogan, Schmelzer, Howedes, Mertesacker, Schurrle, Kroos, Gotze, Reus, Klose.
    Ct: Low.

    SPECIALE EURO 2012

  • Portogallo-Olanda, Ronaldo contro Van Persie

    Portogallo-Olanda, Ronaldo contro Van Persie

    Il girone di ferro vive il suo ultimo atto. Al Metalist Stadium si affrontano Portogallo-Olanda. L’unica certezza è che al termine della gara almeno una delle due Nazionali lascerà gli Europei. Quello che sarà il dopo non lo sappiamo, anche se possiamo intuire come la stampa avrà vita facile contro Cristiano Ronaldo oppure il ct dei tulipani Van Marwijk. Abbiamo scritto “almeno una” perché c’è anche il rischio che possano uscire entrambe, con Germania e Danimarca qualificate ai quarti. L’Olanda, ferma a zero punti dopo due incontri, ha un solo risultato: la vittoria (con due o più gol di scarto), sperando poi che la Danimarca perda contro i tedeschi. Al Portogallo invece potrebbe bastare anche un pareggio se la Danimarca non batterà la Germania.

    PORTOGALLO – Paulo Bento si affida all’undici titolare delle prime due partite. In porta Rui Patricio, in difesa spazio alla coppia centrale costituita da Bruno Alves e Pepe, con Coentrao a sinistra e Joao Pereira a destra. Nel centrocampo a tre Miguel Veloso agirà da play basso, con Meireles e Moutinho in posizione più avanzata. In attacco il ct portoghese conferma la fiducia alla punta centrale Postiga (in gol contro nell’ultimo incontro con la Danimarca), mentre non può far a meno di schierare sugli esterni Nani da una parte e Cristiano Ronaldo dall’altra. In quello che sarà il big-match della giornata, riuscirà l’attaccante del Real Madrid a giocare una partita degna del suo nome?

    OLANDA– La situazione in casa orange non è disperata, di più. Però se è vero che questi Europei regalano una sorpresa ogni giorno, allora tutto può essere ancora messo in discussione. Van Marwijk continua ostinatamente a schierare la coppia di mediani formata da Van Bommel e Nigel De Jong. Dietro i due mediani la linea a quattro della difesa, con Mathijsen-Heitinga centrali, Van der Wiel a destra e Willems a sinistra. In attacco la novità Huntelaar, che agirà come unica punta. Dietro di lui un terzetto niente male, costituito da Van Persie, Robben (a destra) e Sneijder. Le scelte della vigilia daranno ragione al ct olandese?

    Cristiano Ronaldo | © FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages

    PRECEDENTI – A sorpresa gli ultimi precedenti sono favorevoli ai lusitani. Negli ottavi di Berlino 2006, il Portogallo sconfisse l’Olanda per 1-0. Due anni prima, negli Europei di casa, i portoghesi erano approdati in finale dopo aver sconfitto gli orange per 2-1 in semifinale. Dal 2000 ad oggi la Nazionale lusitana non ha mai perso contro la selezione olandese.

    QUOTE – Grandissima incertezza nelle quote. Leggermente favorita l’Olanda (2,55), mentre l’1 del Portogallo è quotato 2,60. Il pareggio viene considerato il risultato meno probabile dai bookmakers (3,40).

    Probabili formazioni Portogallo-Olanda

    Portogallo (4-3-3): Rui Patricio, Joao Pereira, Bruno Alves, Pepe, Coentrao, Veloso, Meireles, Moutinho, Nani, Ronaldo, Postiga.
    A diposizione:  Eduardo, Beto, Costa, Rolando, Lopes, Custodio, Quaresma, Ruben, Viana, Almeida, Oliveira, Varela. Allenatore: Bento

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg, Van der Wiel, Mathijsen, Heitinga, Willems, Van Bommel, De Jong, Robben, Van Persie, Sneijder, Huntelaar.
    A disposizione: Vorm, Krul, Bouma, Vlaar, Boulahrouz, Schaars, Strootman, Van Der Vaart, Kuyt, Luke De Jong, Narsingh, Afellay.

    SPECIALE EURO 2012

  • Buffon sfogo su Facebook, “basta parlare del biscotto”

    Buffon sfogo su Facebook, “basta parlare del biscotto”

    Questo Europeo 2012 verrà ricordato come il primo “senza barriere”, perlomeno dal punto di vista comunicativo. Senza filtri, nè intermediazioni, rendendo i calciatori protagonisti, oltre che in campo, con le parole, esprimendo il proprio punto di vista con sincerità e schiettezza, come in uno sfogo rivolto agli “amici”, seppur virtuali.

    E’ una veste nuova, cui ci stiamo abituando con piacevole sorpresa, in particolare da parte dei calciatori Azzurri che, soprattutto nel momento della difficoltà, percependo il rischio di una nuova delusione da parte del popolo italiano nei loro confronti, avvertono la necessità di esprimere in libertà i loro pensieri, andando al di là delle opinioni mostrate nelle conferenze stampa o nelle interviste in cui la situazione “formale” li ingessa in un ruolo meno spontaneo e sincero.

    I social network superano le barriere, come spesso si dice, ed è realmente così, in particolare per Gigi Buffon, capitano Azzurro e senatore dello spogliatoio di mister Prandelli, che, dall’inizio della spedizione polacca, aggiorna continuamente la sua pagina Facebook con i suoi pensieri, a mò di “flusso di coscienza” in stile James Joyce (perdonerete il paragone probabilmente azzardato, ndr).

    L’ultima occasione, in ordine cronologico, è stato lo sfogo suscitato dall’argomento “sportivo” di maggiore attualità,  il famigerato “Biscotto” spagnolo-croato. Da uomo di sport, ma soprattutto da uomo intelligente, capace di una profonda riflessione, senza retorica nè banalità, Gigi Buffon ha affrontato di petto la questione, senza paura, come nelle sue uscite sicure a bloccare gli assalti degli attaccanti avversari, concedendosi tanto di latinismo “sic transit gloria mundi“, probabilmente proprio per elevare il tono della sua analisi.

    Si giunge ben presto al punto chiave del suo pensiero, espresso con grande onestà intellettuale. Il problema biscotto è solo un paravento offensivo nei confronti degli avversari, e dei loro valori sportivi, è un modo per portare avanti la cultura del sospetto che da sempre ci accompagna, che ci rende incapaci di assumerci le nostre colpe e le nostre responsabilità, che ci rende “piccoli” di fronte ai problemi, ignavi ed incapaci di rimboccarci le maniche per affrontarli, che ci frena di fronte alla necessità di sentirci unici e soli padroni del nostro destino, senza alibi nè scusanti, senza recriminazioni arbitrali, senza appellarsi a questioni extracalcistiche “di disturbo”.

    Gigi Buffon | © ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/GettyImages

    Questioni calcistiche, ma non solo, il respiro della riflessione è ben più ampio: Gigi Buffon accenna in maniera esplicita alla carente cultura del merito italiana, alla difficoltà del nostro Paese di valorizzare chi può dare un contributo, preferendo affidarsi alle scelte di comodo, ritenendo che i successi sono spesso frutto del caso e della fortuna e non del duro lavoro: un modo per sminuire l’impegno altrui, che impedisce di accettare le sconfitte con sportività, di riconoscere – anche quando è evidente – la superiorità dell’avversario stringendogli la mano per complimentarsi con lui, perchè “sarebbe uno smacco troppo grande per il nostro ego”.

    Piuttosto che elevare la nostra cultura (sportiva e non solo) troppo spesso si preferisce rifugiarsi nella miope curiosità morbosa, nel gossip più basso, come quello relativo alla questione omosessuali in Nazionale, divenuto – come sottolinea lo stesso Buffon – “l’unico interesse del Paese“.

    La chiosa del portierone è amara, quasi rassegnata, espressione di chi sa che in Italia tali distorsioni sono troppo radicate: “vabbè… come se questi pensieri servissero a qualcosa”, anche se, in fondo, un moto d’orgoglio lo spinge a mostrare il suo obiettivo che, crediamo, sia rappresentativo di tutto lo spogliatoio, o almeno di gran parte. “Pensiamo a noi e cerchiamo di vincere, il resto è aria fritta, discorsi da bar, congetture da mediocri, argomentazioni da perdenti”: parole da leggere con attenzione e stima nei confronti del loro autore, che meritano di esser sottolineate soprattutto per la loro rarità e per il loro coraggio di distaccarsi da ogni ipocrisia.

    Se bastassero le parole, Gigi avrebbe già vinto questo Europeo: bisognerà tradurre in campo questi intenti positivi e dimostrare, con il sudore e l’impegno, l’importanza di onorare la maglia Azzurra, dando un esempio positivo ad un Paese che ne ha davvero tanto bisogno.