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  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012

  • Barzagli resta in gruppo. Astori saluta la Nazionale

    Barzagli resta in gruppo. Astori saluta la Nazionale

    Andrea Barzagli resta tra i ventitre della spedizione italiana ad Euro 2012. Il difensore della Juventus infatti ha superato i test medici cui era stato sottoposto dopo lo stiramento al polpaccio patito qualche giorno fa in allenamento e così Cesare Prandelli ha deciso di tenerlo. C’è da dire però che il difensore salterà di sicuro le prime due sfide del massimo torneo continentale, ovvero quelle con Spagna e Croazia, rientrando, quasi certamente, nel terzo e ultimo match del girone eliminatorio contro l’Irlanda di Trapattoni.

    Niente da fare cosi per il centrale del Cagliardi Davide Astori, messo in preallarme da Prandelli dopo il contrattempo che ha coinvolto Barzagli e che quindi rientra a casa. Per lui dunque niente Europeo. “Dopo l’esame strumentale e la visita clinica, abbiamo notato un sensibile miglioramento e questo ha indotto Prandelli, al quale spetta l’ultima decisione, di tenerlo in gruppo nella speranza di poterlo recuperare almeno per la terza partita“, ha dichiarato Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico della Nazionale azzurra che ha comunicato cosi l’esito positivo dei test medici, almeno dalla terza partita in poi.

    Andrea Barzagli © AFP/Getty Images

    Un’assenza, quella di Barzagli, che contro Spagna e Croazia peserà tanto alla luce del nuovo modulo che ha deciso di adottare Prandelli: la difesa a tre infatti richiede tanti centrali a disposizione, meglio ancora se abituati a questo tipo di reparto arretrato. E lo juventino lo è vista la stagione appena conclusa con il proprio club dove più volte ha giganteggiato. Dunque chi lo sostituirà in questi primi due appuntamenti? Con la Spagna, quasi certamente, toccherà a Daniele De Rossi, ma qualora l’esperimento dovrebbe rivelarsi sbagliato è pronto il torinese Angelo Ogbonna, che anche per caratteristiche fisiche sembra potersi adattare tranquillamente alla difesa a tre. Ovviamente in molti, Prandelli in primis, sperano che già dalla prima gara fili tutto liscio e che Barzagli possa recuperare senza dover forzare troppo i tempi.

  • Euro 2012 Gruppo D, Francia e Inghilterra periocolo Ibra

    Euro 2012 Gruppo D, Francia e Inghilterra periocolo Ibra

    Ed eccoci al Gruppo D, l’ultimo di questi Campionati Europei. Si presenta come il girone più incerto, anche perché un vero padrone non c’è. Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra, saranno loro a giocarsi il passaggio ai quarti di finale. Sulla carta Francia e Inghilterra dovrebbero avere i favori del pronostico, considerando però gli ultimi anni e le vicende legate alle due Nazionali più blasonate, non ci mettiamo la mano sul fuoco. I transalpini sono lontani parenti rispetto agli stessi calciatori che contendevano negli anni 2000 titoli mondiali e continentali alle altre nazioni. L’Inghilterra invece è in una crisi tecnica imbarazzante, con Capello esonerato pochi mesi prima della partenza per gli Europei, e se non bastasse ci si è messa anche la sfortuna ad accanirsi contro la rosa di Roy Hodgson.

    LA STORIA – Apporto minimo quello dato dal Gruppo D all’albo d’oro degli Europei. Due trofei, entrambi vinti dalla Francia, nell’84 e nel 2000, grazie a due geni difficilmente reperibili nella storia mondiale, Platini da una parte e Zidane dall’altra. Dietro i transalpini il vuoto. Il migliore risultato dell’Inghilterra è stata la semifinale del ’96, persa malamente a Wembley contro la Germania alla lotteria dei rigori, nonostante i Leoni d’Inghilterra potessero contare su giocatori del calibro di Shearer, Sheringham e Gascoigne, oltre che giocare di fronte al proprio pubblico. Anche per la Svezia il miglior traguardo agli Europei arrivò dopo aver raggiunto una semifinale, più precisamente nel ’92, anche allora la Svezia era Paese ospitante. Venne estromessa dalla Germania di Sammer e Klinsmann. La Nazionale di calcio dell’Ucraina invece può vantare una storia inferiore ai 20 anni (prima era inglobata nell’Unione Sovietica). Fino ad oggi non ha mai ottenuto una qualificazione alla fase finale del torneo continentale, e quest’anno vi partecipa essendo, insieme alla Polonia, il Paese organizzatore.

    INGHILTERRA

    Wayne Rooney © Clive Mason/Getty Images

    QUANTI INFORTUNI – Da quando Roy Hodgson siede sulla panchina dell’Inghilterra, la Nazionale inglese ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che potrebbero condizionarla pesantemente durante gli Europei. Fuori Lampard e Cahill, i due calciatori del Chelsea che avrebbero rappresentato una solida presenza all’interno della rosa anglosassone, senza dimenticare Barry. Oltre agli infortuni però, Hodgson è stato protagonista di alcune scelte quantomeno discutibili. Da una parte rimane un mistero l’esclusione di Rio Ferdinand, come dall’altra è piuttosto strana l’assenza sulla corsia di destra del Citizen Micah Richards. I due calciatori di Manchester non l’hanno presa di certo con filosofia. A sorpresa il club di Premier più presente all’Europeo sarà il Liverpool, con ben sei uomini selezionati. Da Andy Carroll al capitano Gerrard, fino ai due laterali di destra Kelly e Johnson. Anche quest’anno il big dei Leoni d’Inghilterra sarà Wayne Rooney. Con ogni probabilità avrà al suo fianco il suo compagno di squadra Ashley Young, sebbene la vera sorpresa potrebbe essere quella di Welbeck, altro United. Nel 4-4-2 di Hodgson avranno un ruolo fondamentale le fasce di gioco, con Milner da una parte e Downing dall’altra (per la coppia dell’Arsenal Walcott e Chamberlain si profila soltanto panchina). A centrocampo l’Inghilterra mostra una preoccupante carenza di giocatori, con i soli Gerrard, Henderson e Parker. Il motivo? Infortuni. Con Lampard infatti si è fatto male anche il mediano del City Gareth Barry, durante l’amichevole contro la Novergia. Al suo posto è stato convocato il difensore dell’Everton Phil Jagielka. In difesa rimane un rebus la coppia centrale titolare, vista l’incertezza palesata dal nuovo commissario tecnico nelle prime uscite con la squadra. Noi diciamo Terry-Lescott, anche perché le alternative non sono poi così elevate, se consideriamo che Phil Jones dovrebbe essere utilizzato più come difensore a destra, mentre ci rifiutiamo di credere che l’ultimo arrivato Jagielka si ritrovi con una maglia da titolare. In porta giocherà Joe Hart, uno dei migliori portieri di questi Europei.

    FRANCIA

    Francia © FRANCK FIFE/AFP/GettyImages

    MINA VAGANTE – La Nazionale transalpina giocherà in Ucraina e Polonia con l’etichetta di mina vagante del torneo. A parte la difesa, con Mexes e Koscienly che non sembra offrire ampie garanzie al ct Blanc, il 4-3-3 dei francesi sulla carta è uno dei migliori schieramenti, uomini alla mano. Poche Nazionali infatti possono contare su un centrocampo guidato da M’Vila, con Nasri fantasista, mentre in attacco Ribery e Benzema non sono di certo gli ultimi arrivati. C’è da sottolineare poi come la Francia non perda da 19 incontri, e che nelle tappe di avvicinamento ad Euro 2012 ha dimostrato di essere particolarmente in palla. Merito della cura Blanc, che da due anni ha preso il comando delle operazioni sostituendo l’allenatore più odiato della storia del calcio (dagli stessi transalpini tra l’altro) Raymond Domenech. Alla situazione attuale sono i favoriti del Gruppo D. Il vero valore del gruppo transalpino verrà misurato dalle altre Nazionali dai quarti in poi, quando le sfide cominceranno a farsi difficili per tutti. Insieme alla Spagna, i francesi vantano il maggior numero di successi nella rassegna continentale (2), alle spalle della Germania, che comanda la speciale a quota tre. Dopo le due debacle degli ultimi 4 anni (eliminazione alla fase gironi di Euro 2008, identico risultato due anni dopo ai Mondiali del Sudafrica), al di là delle Alpi ci si aspetta finalmente una risposta da vera squadra. Anche perché per gente come Ribery e lo stesso Malouda, occasioni del genere potrebbero non ripresentarsi così spesso nel prossimo futuro.

    SVEZIA

    Zlatan Ibrahimovic © BJOERN LARSSON ROSVALL/AFP/GettyImages

    IBRACADABRA – Fin troppo facile eleggere per la Svezia il big. Si tratta di lui, Zlatan Ibrahimovic, quello che tutto fa e tutto disfa. Se è in giornata è in grado di vincere una partita da solo. Al contrario, se decide di prendersi una pausa, per i compagni di squadra è notte fonda. La Nazionale del ct Erik Hamren può davvero creare più di un grattacapo a Francia e Inghilterra, anche perché non c’è solo l’attaccante del Milan a poter fare la differenza. Occhi puntati sulla stella del Psv Toivonen, che dovrebbe giocare alle spalle di Ibra, capace in questa stagione di segnare 18 reti in Eredivisie. Oltre al trequartista del Psv, la Svezia sarà spinta sulle fasce da Sebastian Larsson, il quale arriva da una brillante stagione in Premier con la maglia del Sunderland. Tutto finito? No, perché a centrocampo ci saranno due giocatori di talento come Kim Kallstrom e Rasmus Elm. Da giovane il primo era considerato come una delle più importanti promesse del calcio continentale. Negli anni successivi Kallstrom non è riuscito a confermare le grandi aspettative intorno a lui, attestandosi in ogni caso come un giocatore di buon livello tra le fila del Lione. I problemi cronici rimangono quelli della difesa. Olof Mellberg continua ad essere il titolare al centro, e già questo può definirsi un grosso problema per i tifosi della Svezia. Non ce ne voglia il colosso dell’Olympiakos, ma la lentezza e grosse lacune nel fondamentale della marcatura fanno di Mellberg un difensore facilmente superabile dagli avversari. L’unica nota positiva del reparto difensivo è il portiere del Psv Isaksson. Proprio quest’ultimo però fa crollare quello che sarebbe potuto essere un clamoroso record. Infatti qualora uno fra Toivonen e l’estremo difensore 30enne fosse mancato nella lista dei 23, la Svezia poteva fregiarsi di essere l’unica Nazionale all’Europeo con tutti i calciatori provenienti da società diverse. Non mancano infine vecchie e recenti conoscenze italiane. Oltre a Ibrahimovic infatti, troviamo i difensori Granqvist e Antonsson, senza trascurare Wilhellmsson, che i più attenti si ricorderanno come discreta ala destra della Roma qualche anno fa.

    UCRAINA

    Andrij Shevchenko © Richard Heathcote/Getty Images

    FARI SPENTI – Nonostante parta sfavorita nei pronostici, non ci sentiamo di dare l’Ucraina già fuori da questi Europei. L’elemento che più ci fa credere che non sia così indietro rispetto alle altre è il fattore casalingo, che per alcune nazioni può rappresentare quella molla in più capace di realizzare imprese memorabili. E se da una parte ci sarà un intero pubblico a spingere gli uomini di Oleg Blokhin, dall’altra c’è anche una grande incertezza generale riguardo le avversarie dei padroni di casa. La rosa dell’Ucraina si fonda principalmente su due blocchi, quello della Dinamo Kiev (9 giocatori) e dello Shakhtar (5 giocatori). L’icona della Nazionale è manco a dirlo Shevchenko, il calciatore ucraino più forte di sempre, ma che ormai all’età di 35 anni dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano rispetto a qualche anno fa. Nel 4-2-3-1 del tecnico Blokhin le vere stelle saranno la coppia della Dinamo Milevsky-Yarmolenko con l’esperto Voronin trequartista. A centrocampo il calciatore più rappresentativo è Timoshchuk, capitano della spedizione e attualmente in forza al Bayern Monaco. La difesa sarà composta quasi interamente da calciatori della Dinamo Kiev, con la coppia centrale Khacheridi-Mykhalyk e a destra l’esterno offensivo Oleg Gusev. In porta invece regna il caos. Sulla carta il titolare dovrebbe essere il portiere dello Shakhtar Pyatov, ma non è da escludere la sorpresa Goryainov.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
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  • La Russia vince e convince, Dzagoev travolge la Rep. Ceca

    La Russia vince e convince, Dzagoev travolge la Rep. Ceca

    Finisce 4-1 il secondo match di questi Campionati Europei di calcio 2012 tra Russia-Repubblica Ceca. I russi fanno da protagonisti nel primo tempo andando a rete al 15′ con Dzagoev che sfrutta un rimbalzo della palla che era finita sul palo, spiazzando sia Cech che i difensori troppo disattenti. Dieci minuti dopo il raddoppio, Shirokov insacca la rete per la seconda volta nel giro di pochi minuti facendo scoppiare l’intero pubblico russo in una vera bolgia. Nel resto del primo tempo pochi brividi e tanto contegno da parte dei russi che cercano di non scoprire la difesa e di evitare alcun colpo da parte dei cechi.

    Si riparte nel secondo tempo con la Russia in vantaggio per 2-0; la Repubblica Ceca opta per un cambio tattico cercando di recuperare i goal di svantaggio ma contemporaneamente di non scoprire troppo la parte difensiva, parte da proteggere dalle continue pressioni dei russi che nonostante il vantaggio si presenta subito aggressiva. Dopo alcuni tentativi di andare in triplo vantaggio, la Russia subisce invece la rete: al 51’ arriva il goal di Pilar, il numero 14 ceco supera magnificamente il portiere russo infilando la palla in rete. La Repubblica Ceca comincia quindi a ricrederci e cerca più volte il raddoppio trovando però davanti a se una gran difesa con delle buone ripartenze e, al 64’ la Russia sfiora il terzo goal con Kerzhakov. Quest’ultimo però sembra avere finito le energie e, viene prontamente sostituito da Pavlyuchenko al 73’, mentre dal lato della Repubblica Ceca arriva il cambio per Jiracek che lascia spazio a Petrzela. Ma nel momento cruciale del match la Russia mette a segno il 3-1 grazie alla seconda rete di Dzagoev sempre pronto e reattivo con grande lucidità supera nuovamente Cech con un tiro centrale sopra la testa.

    Rete Russia © GETTY

    Pochi minuti dopo la terza rete, il cambio fatto da Dick Advocaat si rivela eccezionale: a segno per la quarta rete della Russia arriva Pavlyuchenko che, dopo un dribbling fantastico da appena dentro l’area insacca la rete sotto il sette rendendo impotente per l’ennesima volta Cech. Advocaat a questo punto esegue l’ultimo cambio inserendo la giovane promessa Kokorin al post del goleador Dzagoev che esce tra gli applausi dei tifosi. Cambio anche per la Repubblica Ceca che inserisce Lafata al posto di Baros all’85’; Repubblica Ceca che sembra però aver rinunciato di fronte alla grinta dei russi e ai loro continui tiri dalla vicinanza. Il match si chiude però con l’ultimo sprint ceco dove la rete viene annullata per fuorigioco netto.

    Ottima la partita dei russi che si impongono dunque con il risultato di 4-1 e vanno a conquistare momentaneamente la vetta della classifica. Nell’altro match del girone Polonia e Grecia hanno infatti ottenuto un 1-1, dopo una partita davvero grintosa.

    PAGELLE

    Russia: Malafeev 6, Anyukov 5.5, Berezutski 6.5, Ignashevich 6.5, Zhirkov 6.5, Shirokov 7, Denisov 7, Zyryanov 7, Dzagoev 8, Kokorin, Arshavin 6, Kerzhakov 5.
    Rep. Ceca: Cech 4.5, Gebre Selassie 6, Kadlec 5, Hubnik 5, Sivok 5, Plasil 5.5, Jiracek 5.5, Petrzela, Rezek 5.5, Hubschman 5.5, Pilar 6.5, Rosicky 6, Baros 5, Lafata.

    CLASSIFICA GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO RUSSIA-REPUBBLICA CECA 4-1

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  • La Grecia beffa la Polonia, a Lewandoski risponde Salpingidis

    La Grecia beffa la Polonia, a Lewandoski risponde Salpingidis

    Termina 1-1 il primo incontro di questi Campionati Europei di calcio 2012, Polonia-Grecia. I padroni di casa erano partiti subito forte, passando in vantaggio al 17′ minuto grazie al colpo di testa del bomber Lewandowski. Quando la partita sembrava in mano ai polacchi, sopratutto anche dopo l’espulsione frettolosa di Sokratis per doppia ammonizione, nella ripresa arriva la risposta della Nazionale di Santos. Il ct portoghese indovina la mossa Salpingidis, entrato ad inizio ripresa al posto di Ninis. Lo stesso giocatore del Paok trova il pareggio al 51′, per poi guadagnarsi il calcio di rigore al 70′, facendo espellere anche il portiere dell’Arsenal Szczesny. Il capitano Karagounis però fallisce il penalty e così la partita si trascina lenta fino al 90′ senza ulteriori sorprese.

    PRIMO TEMPO – Rispetto alle formazioni annunciate nell’immediata vigilia del match, il ct greco Santos lascia in panchina la stella dello Schalke 04 Papadopoulos e Salpingidis, inserendo a sorpresa Sotiris Ninis, che nella prossima stagione giocherà con la maglia del Parma. Sono i padroni di casa a impadronirsi da subito del pallone, mettendo in seria difficoltà la fascia sinistra greca grazie alla catena del Dortmund Piszczek-Blaszczykowski, capace di confezionare pericoli in serie alla retroguardia ellenica. Ed è proprio da una di queste azioni che la Polonia trova il gol del vantaggio al 17′ minuto, con il terzino destro che crossa dall’out di destra un pallone sul quale si avventa il bomber polacco, nonché compagno di club, Robert Lewandowski. Il capocannoniere del Dortmund sigla così la prima rete di questi Europei di calcio. Nella prima mezzora di gioco la Grecia non trova contromisure valide per arginare l’offensiva dei polacchi, che potrebbero raddoppiare al 35′ se il centrale difensivo Perquis non fallisse la più facile delle occasioni. Nel finale del primo tempo l’incontro si incattivisce dopo l’inspiegabile espulsione decretata dal direttore di gara (lo spagnolo Velasco Carballo) ai danni del difensore centrale Sokratis (ex Milan e Genoa) per doppia ammonizione al 43′. La moviola mostra come la trattenuta sia in realtà inesistente, e da qui le vibranti proteste dello stesso Sokratis insieme alla panchina greca. Pochi secondi più tardi un altro episodio contrario alla Nazionale di Santos, che si vede negare un calcio di rigore solare (mani in area di Perquis).

    SECONDO TEMPO – Ad inizio ripresa il commissario tecnico della Grecia decide di sostituire uno spento Ninis per Salpingidis. Il neo entrato cambia il corso del match, rivoltandolo come come un calzino, sorprendendo gli uomini di Smuda. Al 51′ l’esterno destro del Paok sfrutta al meglio un’indecisione della coppia Szczesny-Perquis, potendo ribadire in rete indisturbato il pallone dell’1-1. I padroni di casa accusano il colpo e vanno in bambola. La Grecia potrebbe addirittura passare in vantaggio a metà ripresa, quando l’arbitro fischia un penalty in favore degli ellenici per l’atterramento di un indiavolato Salpingidis da parte del Gunners Szczesny, che nell’occasione viene anche espulso. Dal dischetto si presenta il centrocampista Karagounis (ex Inter), ma la conclusione del capitano viene neutralizzata dal neo entrato Tyton (di proprietà del Psv), che salva così il risultato. Una volta ristabilita la parità numerica in campo, il pubblico dello stadio Varsavia assiste ad una partita equilibrata, dove nessuna delle due squadre riesce a trovare il gol della vittoria. Termina così in parità la partita inaugurale di Euro 2012, 1-1 tra Polonia e Grecia.

    robert lewandowski | © ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages

    Pagelle Polonia-Grecia 1-1

    Szczesny 4: il peggiore dei suoi. Nonostante sia una delle stelle di questa Nazionale, il portiere dell’Arsenal incappa in una serataccia. In occasione del primo gol è colpevole insieme a Perquis di una topica, che consente a Salpingidis di concludere facilmente a porta sguarnita. Trascorrono venti minuti e il Gunners si fa espellere lasciando i propri compagni di squadra in 10 uomini. E per fortuna che c’è Tyton.
    Perquis 4,5: il difensore centrale del Sochaux non è da meno rispetto al suo compagno di reparto. Fallisce clamorosamente il raddoppio nel corso del primo tempo, quando il risultato era sull’1-0 per la Polonia, mentre nella ripresa è il più in bambola dei suoi, mostrando tutti i limiti difensivi della Nazionale di Smuda.
    Blaszczykowski 6,5: l’ala destra del Dortmund è tra i più pericolosi dei polacchi. Dalla sua fascia arrivano i pericoli maggiori per la Nazionale ellenica nella prima mezzora di gioco. Nel secondo tempo paga l’involuzione dei suoi compagni.
    Lewandowski 6,5: schierato come unica punta dal ct Smuda, il capocannoniere polacco timbra subito il tabellino grazie all’incornata vincente al 17′ minuto del primo tempo. Non riesce a prendersi sulle spalle la squadra quando cala vistosamente nel secondo tempo.

    Chalkias 5: sconosciuto ai più, il 38 enne del Paok Salonicco è il titolare a sorpresa della Nazionale greca. Si presenta agli Europei con un’uscita completamente sballata in occasione della prima rete di Lewandowski.
    Sokratis 5,5: non ci sentiamo di colpevolizzare l’ex rossonero per il cartellino rimediato poco prima dell’intervallo, in quanto entrambi i cartellini gialli rifilati a suo carico sono una punizione troppo eccessiva per il difensore del Werder.
    Karagounis 6: d’accordo, sbaglia il rigore che avrebbe consegnato un’insperata vittoria per i propri compagni, considerato l’andamento del match nel corso del primo tempo, ma il centrocampista del Pana è l’anima della Nazionale, di cui è capitano, e ne guida la riscossa nella ripresa.
    Salpingidis 7: il migliore in campo è l’esterno destro del Paok. Subentrato ad inizio secondo tempo al posto di Ninis, il 30 enne attaccante destro cambia da solo l’andamento della gara. E’ suo il gol del pareggio al 51′, che riporta fiducia nel clan greco, per poi guadagnarsi il penalty del possibile successo a metà ripresa, quando lascia in 10 uomini i polacchi. Con un Salpingidis in tale forma difficile per Ninis poter ripresentarsi da titolare nella prossima partita.

    LA CLASSIFICA DEL GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO POLONIA GRECIA 1-1

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  • Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Piero Chiambretti ama i programmi non convenzionali, fuori dal coro, poco inclini al perbenismo: ecco perchè la prima puntata del suo programma radiofonico su Radio 2 dedicato agli Europei di Polonia ed Ucraina, dal titolo emblematico “Chiambrettopoli” (in onda fino al 2 Luglio), ha avuto come ospite “il grande escluso” dalla competizione calcistica continentale, ossia Domenico Criscito.

    Il suo nome in questi giorni è stato uno dei più pronunciati, in bilico fra la cronaca sportiva e la cronaca giudiziaria, a partire dall’ormai tristemente celebre blitz della Polizia nel ritiro della Nazionale a Coverciano, con annesso avviso di garanzia e perquisizione della sua camera alle 5 del mattino. Un risveglio brusco e traumatico per il difensore campano che, da allora, ha vissuto giorni realmente difficili: i sospetti su di lui, sul suo coinvolgimento nelle combine, sulla sua partecipazione ad una riunione in un ristorante di Genova insieme agli ultras rossoblu, e poi l’esclusione dai ventitrè convocati di Cesare Prandelli, dopo un breve colloquio con il cittì ed il vicepresidente federale Demetrio Albertini. L’intervista radiofonica di Criscito si apre, così, sulle note di “la Lontananza”, a voler sottolineare proprio la distanza fra il difensore dello Zenith San Pietroburgo ed il ritiro di Cracovia, dove si trovano attualmente gli Azzurri: Mimmo Criscito conferma di avvertire proprio tale “distanza”, oltre che “La nostalgia da questa competizione a cui tenevo moltissimo”.

    Piero Chiambretti

    La nostalgia però non è l’unico sentimento che pervade l’animo di Criscito in questi giorni delicati: c’è posto anche per una punta di risentimento nei confronti dei vertici della Federcalcio, Albertini e Abete, che non hanno fatto scudo per proteggerlo dalla vicenda che lo stava coinvolgendo, al contrario di quanto hanno fatto per Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, regolarmente convocato dal cittì nonostante gli siano stati ascritti gli stessi reati di Criscito, anche se nel suo caso non gli è stato consegnato l’avviso di garanzia. Piero Chiambretti provoca Criscito chiedendogli (con un gioco di parole rispetto al cognome del presidente Figc, ndr) “se a Natale farà l’Abete”, sottolineando, poi, senza peli sulla lingua la netta differenza di trattamento tra lui e Bonucci: “tu sei a Forte dei Marmi in vacanza mentre lui è all’Europeo”. Dopo la “provocazione” la risposta di Criscito non tarda ad arrivare, anche se con toni sempre moderati, all’insegna della diplomazia: “Avviso di garanzia non vuol dire essere colpevoli, sia io che Bonucci meritavamo la nazionale”. 

    Sulla questione-Nazionale, poi, è d’obbligo affrontare l’argomento-Prandelli, per approfondire quale sia stato il reale comportamento del cittì nei confronti di Criscito e, soprattutto, per comprendere meglio cosa si siano detti nel colloquio che ha poi preceduto la sua esclusione dai convocati per Euro 2012. In tal senso, Criscito adopera parole di gratitudine nei confronti del mister: “mi aveva promesso che se la mia situazione fosse migliorata, mi avrebbe portato all’Europeo, ma in 8 giorni la situazione non poteva cambiare, sono stato condannato per una foto, ma io ero lì per spiegare una partita giocata male”.

    Una promessa che era stata “resa nota” in occasione dell’infortunio di Barzagli che aveva imposto la necessità di individuare un sostituto (anche se in queste ore si è deciso di non sostituirlo, ndr): il nome di Criscito, però, non venne preso in considerazione, preferendo l’opzione Astori, probabilmente a causa della contrarietà dello stesso Albertini. La risposta di Mimmo Criscito, in tal caso, appare molto più decisa:  “sono felice che il mister creda in me, nella persona che sono. Per il resto, se è vero, mi dispiace”. 

  • Polonia-Grecia, la prima di Euro 2012

    Polonia-Grecia, la prima di Euro 2012

    Mancano poche ormai ormai all’inizio degli Europei di calcio 2012. Alle 18 Polonia-Grecia scenderanno in campo per il primo match dei Campionati. I padroni di casa guidati da Smuda partono favoriti rispetto alla selezione ellenica. Prima del fischio di inizio allo stadio Varsavia, che può ospitare 50 mila persone, andrà in scena la cerimonia d’apertura della rassegna continentale. L’evento è programmato per le ore 17.30, e porta la firma del veneziano Marco Balich. Saranno 12 minuti di spettacolo allo stato puro, in quanto l’artista italiano ha già firmato la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2010. Chi saranno i protagonisti di Polonia-Grecia? Analizziamo il match con le probabili formazioni che scenderanno in campo.

    LEWAGOLLewandowski è pronto a trascinare la propria Nazionale al successo nel debutto di oggi. Smuda schiererà un 4-4-1-1 che prevede l’attaccante del Dortmund unica punta lì davanti, con il numero 10 Obraniak alle sue spalle (trequartista del Bordeaux). Le fasce saranno occupate da Jakub Blaszczykowski, compagno di squadra del bomber Lewandowski, e il giovane esterno sinistro Rybus (in forza al Terek). A centrocampo agirà la coppia Polanski-Murawski (quest’ultimo esperto centrocampista del Lech Poznan, noto club polacco). La difesa invece sarà guidata dal portiere dell’Arsenal Szczesny, con la coppia centrale costituita da Perquis (28enne in forza al Sochaux) e l’esperto centrale dell’Anderlecht Wasillewski. Sulla destra agirà il talentuoso terzino del Dortmund Piszczek, a sinistra Boenish (giocatore del Werder Brema).

    GEKAS RISPONDE – Allenati dal portoghese Fernando Santos, gli ellenici vorranno tirare un brutto tiro ai padroni di casa della Polonia. Il ct portoghese schiera i suoi uomini con il 4-3-3, collocando Gekas (ex bomber di Bochum e Bayer Leverkusen) come terminale offensivo dall’attacco completato da Samaras ed il generoso Salpingidis. A centrocampo largo all’esperienza della coppia Panathinaikos Katsouranis-Karagounis (il primo regista, il secondo capitano della Nazionale), più l’aggiunta del 25enne Maniatis (Olympiacos). In difesa la Grecia può contare sulla stella dello Schalke 04 Papadoupolos, al cui fianco giocherà l’ex milanista Papastathopoulos. Sugli esterni giocheranno invece i due dell’Olympiacos, Torosidis e Holebas.

    Robert Lewandowski | © MESSINIS/AFP/GettyImages

    ULTIME PARTITE – Le ultime amichevoli della Polonia raccontano di una Nazionale in salute. Nel 2012 i polacchi sono ancora imbattuti. Dopo il prestigioso pareggio contro il Portogallo a febbraio, sono arrivate tre vittorie contro Lettonia, Slovacchia e Andorra. Da settembre del 2011 ad oggi la squadra di Smuda ha perso soltanto una volta, proprio contro l’Italia a novembre. Diverso invece l’avvicinamento della Grecia ad Euro 2012. Gli uomini di Santos, dopo aver concluso il girone eliminatorio al primo posto lasciandosi alle spalle la Croazia, hanno collezionato un solo successo (contro l’Armenia una settimana fa). Per il resto sono arrivati tre pareggi e una sconfitta (Grecia-Romania 1-3).

    PRECEDENTI – In 50 anni Polonia e Grecia si sono incontrate solamente in quattro occasioni a livello ufficiali (due partite di qualificazioni mondiale e altre due gare di qualificazioni europee), per il resto soltanto amichevoli (11). Il bilancio è nettamente a favore dei polacchi, che hanno vinto in 10 occasioni. Soltanto 3 successi per i greci. L’ultima sfida tra le due Nazionali è terminata in parità (0-0), in occasione dell’amichevole disputata nel marzo del 2011.

    QUOTAZIONI E ARBITRO – La Polonia è favorita anche per i bookmakers Snai. Il successo dei padroni di casa è dato a 1.95, mentre chi punta sulla vittoria della Nazionale di Santos vince 4 volte la posta. La quota del pareggio è data a 3.20. Fino ad oggi l’83% delle scommesse ha rivelato una preferenza netta sull’1 dei polacchi. L’arbitro dell’incontro è lo spagnolo Carlos Velasco Carballo.

    Polonia-Grecia, probabili formazioni

    Polonia (4-4-1-1): Szczesny; Piszczek, Perquis, Wasilewski, Boenisch; Blaszczykowski, Polanski, Murawski, Rybus; Obraniak; Lewandowski.
    A disp: Sondomierski, Tyton, Wojtkowiak, Matuszczyk, Wolski, Wawrzyniak, Kaminski, Grosicki, Dudka, Mierzejewski, Sobiech, Brozek. Allenatore: Smuda.

    Grecia (4-3-3): Chalkias; Torosidis, Papastathopoulos, A. Papadopoulos, Holebas; Maniatis, Katsouranis, Karagounis; Salpingidis, Gekas, Samaras.
    A disp: Tzorvas, Sifakis, Tzavellas, K. Papadopoulos, Malezas, Makos, Fortounis, Fetfatzidis, Fotakis, Ninis, Liberopoulos, Mitroglu. Allenatore: Santos

  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO B
    ANALISI GRUPPO D

  • Prandelli copia Luis Enrique, De Rossi in difesa aspettando Barzagli

    Prandelli copia Luis Enrique, De Rossi in difesa aspettando Barzagli

    Nel giorno della visita della truppa Azzurra ai luoghi dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, tempio degli orrori nazisti divenuti luogo della memoria, della riflessione, della commozione e del ricordo, le questioni tattiche in prospettiva della gara di esordio con la Spagna passano in secondo piano ma, considerando che il match con le furie rosse campioni d’Europa e del Mondo si avvicina sempre più, nel pomeriggio odierno sarà già tempo di tornare a lavoro, soprattutto perchè il cittì Cesare Prandelli ha intenzione di proporre “condizioni nuove”, necessarie e indispensabili dopo la pessima prestazione nell’amichevole contro la Russia.

    Novità che, secondo lo stesso Prandelli, la squadra ha accolto con grande positività e volontà di sperimentare, anche alla luce della palese necessità di trovare un assetto migliore, per provare a fronteggiare l’emergenza infortuni in difesa: d’altronde, a volte la necessità può diventare virtù e dalle difficoltà possono nascere situazioni positive. E’ questo il pensiero positivo cui bisogna far riferimento, anche perchè – allo stato dei fatti – pare l’unico possibile, sempre che la squadra riesca a trovare dentro di sè la giusta motivazione e la giusta cattiveria derivante proprio da tanti ostacoli. In tal senso, il ct si dichiara “curioso” di vedere una squadra che all’Europeo possa fare cose importanti.

    Non ci sono, dunque, più dubbi: sarà Daniele De Rossi il centrale difensivo nella gara d’esordio, a completare il reparto a tre insieme al recuperato Giorgio Chiellini ed a Leonardo Bonucci. Una scelta che si può interpretare nell’ottica di voler attendere almeno fino a venerdì il recupero di Barzagli, definito dal cittì “troppo importante, tenteremo di recuperarlo fino all’ultimo”, con fiducia rispetto alla possibilità di proseguire nel cammino europeo oltre che nella volontà di proporre De Rossi in un ruolo in cui ha già giocato, per necessità, nella Roma di Luis Enrique, ottenendo buoni risultati.

    In tal senso, secondo Prandelli, Daniele De Rossi “sarà un centrocampista in più, non un difensore” e, considerando tale aspetto, pare consequenziale ritenere che lo schieramento tattico che verrà proposto presenterà in campo due “impostatori”, uno a centrocampo ed uno in veste di regista difensivo, capaci di far partire la manovra, con il “plus” riferito al fatto che “De Rossi centrale è una soluzione e non un’idea, perchè ci ha già giocato”. 

    Daniele De Rossi | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Per quanto riguarda le condizioni di Andrea Barzagli, al momento non lasciano ben sperare e sembra molto probabile l’ipotesi che, nonostante si attenderà fino a venerdì prima di una decisione definitiva, possa lasciare il posto al cagliaritano Astori, che raggiungerà nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 18, il ritiro di Cracovia: Davide Astori, dunque, è stato preferito a Mimmo Criscito ed a Ranocchia (che aveva subito uno stiramento nell’ultimo allenamento a Parma, ndr) ed approderà in Polonia dopo essere stato messo in preallarme già dallo scorso lunedì, dopo l’accertamento dello stiramento al polpaccio per Barzagli.

    La marcia di avvicinamento alla gara contro la Spagna si preannuncia ancora all’insegna della sperimentazione e dell’attesa, nella speranza che le brutte sorprese siano terminate.

    Da tante difficoltà, Prandelli sottolinea con grande ironia la presenza di un potenziale vantaggio per gli Azzurri, connesso all’ effetto-sorpresa sugli avversari spagnoli, i quali “non ci hanno capito nulla, fin qui”. Sarà sufficiente?

  • Italia in visita ad Auschwitz lacrime, emozioni e ricordi

    Italia in visita ad Auschwitz lacrime, emozioni e ricordi

    Dopo l’arrivo in terra Polacca, anche gli azzurri si sono recati a fare visita al purtroppo conosciuto campo di sterminio di Auschwitz. Ad accogliere l’intero staff, i giocatori e l’allenatore al campo di sterminio nazista è stato proprio il direttore del museo del lager assieme al presidente della comunità ebraica italiana Renato Gattegna e il direttore del Museo dell’Olocausto di Roma Marcello Pezzetti.
    “Sicuramente la presenza dell’Italia è importantissima – spiega Marcello Pezzetti – giocatori come Balotelli possono prendere per mano i giovani e fargli capire cosa è successo in passato quando non è stato bloccato il razzismo”.
    La Nazionale Italiana ha deposto una corona di fiori ai piedi del muro delle fucilazioni, all’interno del campo di sterminio di Auschwitz, segno di ricordo e soprattutto di non dimenticanza.

    Dopo un’ora di visita al museo del lager, giocatori e staff sono rimasti in silenzio per alcuni attimi di fronte alla parete di mattoni rossi dove venivano eseguite le condanne a morte: qui Buffon ha deposto una corona di fiori bianco-rosso-verdi in onore di tutte le persone che sono state uccise in questo lager dell’orrore. Inoltre ciascun giocatore ha acceso un lumino in memoria dei morti.
    Successivamente, seduti sul binario della morte, Prandelli e i 23 giocatori hanno ascoltato i racconti di Piero Terracina, Anna Weiss e

    Gli Azzurri ad Auschwitz | © Claudio Villa/Getty Images

    Samuel Modiano. Molti sono stati i giocatori che non sono riusciti a trattenere le lacrime dinanzi a tanta crudeltà; a fine della visita gli azzurri si sono stretti in un abbraccio collettivo ai sopravvissuti.

    “Loro, come tutti noi, avranno letto libri e visto documentari ma essere qui e toccare con mano quello che è stato davvero è tutta un’altra cosa – spiega il sopravissuto Samuel Modiano – se siamo qui a testimoniare è perché il ricordo viva all’infinito e perché tutto quello che è successo allora non accada mai più. Perché noi ci siamo salvati? Penso che la mia missione sia quella di spiegare a tutti che siamo tutti uguali, che non ci sono razze diverse l’una dall’altra e che non deve mai più succedere”.

    Dopo aver visitato Auschwitz la nazionale di Cesare Prandelli si è recata a Birkenau, altro campo di sterminio nazista dove furono uccisi un milione di ebrei, a tre chilometri dal lager principale. “Per noi è stata un’esperienza molto toccante – spiega Chiellini – è stato importante venire qui soprattutto per ricordare e testimoniare, essendo consapevoli che tutto quello che è accaduto non si dovrà mai più ripetere nel corso della storia mondiale. Sono contento di vedere quanta gente venga a fare visita ai lager perchè è giusto che sia così; soprattutto tra i giovani, tra le scolaresche, perchè è a loro che and

    Cesare Prandelli | © Dino Panato/Getty Images

    rà in mano il mondo del futuro. Bisogna comunicare la lotta contro ogni discriminazione razziale e contro ogni atrocità commessa”.

    “Quella di oggi è stata una visita che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita – spiega il ct Prandelli – visitare questi posti serve per far capire alle nuove generazioni che spesso basta veramente poco per creare dei disastri. Credo che per questo motivo sia un obbligo di tutti visitare i posti di questi drammi. Voglio inoltre ricordare il nostro paese che ora sta vivendo un momento difficile visto il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna; posso dire che abbiamo già dato la nostra disponibilità ad eventuali iniziative in favore delle popolazioni terremotate. Ora possiamo solo sperare di poter regalare loro qualche momento di serenità all’interno del dramma che stanno vivendo”.