Tag: Esteban Cambiasso

  • Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Catania-Inter 2-1, le pagelle. Bergessio e Almiron sugli scudi

    Inter-mittenza, questa è la parola più adatta alla squadra guidata da Ranieri, proprio perché i nerazzurri accendono la luce con Cambiasso nel primo tempo mostrando poca qualità di gioco, ma molto sostanza e soprattutto una solidità difensiva ancora mai vista in questa stagione.

    Sergio Almiron | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Poi nella ripresa la luce si spegne per 6 minuti ed è black out totale. Almiron e Lodi stendono l’Inter con una combinazione dritto e montante usando uno slang pugilistico. La reazione che solo un paio di anni fa avremmo visto nei nerazzurri specialisti nelle rimonte si fa attendere ma non arriva. Anzi al contrario è proprio il Catania a legittimare il punteggio dimostrando con un paio di occasioni nitide da gol di poter chiudere i conti e aumentare lo scarto del vantaggio. Ranieri dovrà capire cosa c’è che non va e sicuramente i rientri di Sniejder e Thiago Motta daranno un po’ di respiro ad un centrocampo apparso più che in affanno. Interpretazione perfetta della partita per Montella e per i suoi, con un Almiron assolutamente in splendida forma e un Bergessio che con le sue qualità può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. INTER Castellazzi 6 Voto pieno nonostante l’ingenuità sul calcio da rigore concesso sull’atterramento di Bergessio, il portiere nerazzurro tiene a galla il risultato fino alla fine riuscendo a compiere un paio di miracoli prima su Delvecchio e poi su Catellani limitando il passivo dei suoi. Lucio 5 sicuro e deciso nella prima frazione di gioco, assolutamente fuori tempo e spaesato nella ripresa quando non riesce a tenere testa a Bergessio sull’azione del primo gol e quando ancora una volta si fa superare dall’attacante argentino in occasione dell’azione che porterà al rigore per il Catania. La coppia di centrali del triplete Lucio-Samuel è acqua passata. Pazzini 4,5 Affonda sotto il diluvio che si imbatte al Massimino. Mai in partita, mai decisivo, non riesce a entrare nel vivo del gioco. Pochi palloni giocabili senza dubbio per un rapace d’area come lui, ma in questi casi l’assenza per 90 minuti dal campo di gioco non è un alibi. Cambiasso 6,5 Unico superstite dei suoi, in una serata davvero più nera che azzurra. Parte benissimo segnando al 6’ un bel gol contro una delle sue vittime preferite (doppietta lo scorso anno proprio contro il Catania). Detta i tempi e prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa segue la parabola discendente come i suoi compagni e cala vistosamente. CATANIA Legrottaglie 6,5 No fly zone sulla zona difesa da lui. Praticamente svetta su tutti i palloni alti eliminando sul nascere ogni velleità offensiva di Pazzini e Milito su eventuali cross nerazzurri. Buone anche le chiusure su Zarate e soci nel finale. Almiron 7,5 partita da vero leader. Inserimenti perfetti, assist per i compagni e molta sostanza in mezzo al campo. La firma sulla partita è il suo gol capolavoro all’inizio della ripresa quando calcia a giro con Castellazzi che può solo guardare il pallone finire sotto l’angolino. Forse galvanizzato dal suo passato da ex bianconero ha decisamente tirato fuori una prestazione da campione. Lodi 7 L’ex idolo di Empoli e Frosinone riesce a ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo del Catania, entrando spesso nel vivo del gioco. Una certezza nel nuovo ruolo davanti alla difesa con compiti da regista alla Pirlo, serve moltissimi palloni e quando c’è da trasformare il rigore si assume la responsabilità trafiggendo senza paura Castellazzi. Bergessio 7,5 Dire che sia in forma sarebbe davvero riduttivo. Corsa, accelerazione e dribbling sono le sue armi vincenti. Chiedere a Lucio e Castellazzi per avere una conferma. Entra direttamente in entrambi i gol, servendo una bellissima palla ad Almiron per la prima rete e guadagnandosi il rigore che Lodi realizzerà in seguito.

  • Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Catania-Inter 2-1, Almiron e Lodi stendono i nerazzurri

    Ancora uno stop al nuovo corso nerazzurro di Ranieri con l’Inter che perde 2-1 sul campo di un ottimo Catania nell’anticipo della settima giornata di campionato in uno stadio colpito dalla pioggia incessante. Partita dai due volti con un primo tempo noioso nel quale i nerazzurri vanno subito in vantaggio e riescono senza troppi problemi a difendersi e gestire il risultato.

    Catania-Inter | © Maurizio Lagana
    L’avvio della ripresa è una doccia fredda per l’Inter che prende due schiaffi in rapida successione prima con il gol di Almiron e poi con il rigore trasformato da Lodi. Il campanello d’allarme che deve far riflettere l’intera società nerazzurra è la pessima condizione fisica di tutto i giocatori apparsi visibilmente stanchi e con un ciclo di partite importanti ancora da disputare. Lille è vicina e Ranieri avrà un bel po’ di problemi da risolvere. Nessuna novità per quanto riguarda le formazioni per i nerazzurri con Ranieri che sceglie il tandem offensivo Pazzini-Milito, mentre per il Catania targato Montella l’unica novità è l’utilizzo di Adrian Ricchiuti al posto di Delvecchio. Problema dell’ultim’ora nel riscaldamento per Capuano che non ce la fa e viene sostituito da Marchese. PRIMO TEMPO – Dopo una bella partenza del Catania è l’Inter a sferrare il colpo vincente al 6’ sugli sviluppi di una bella azione prolungata di Milito e Stankovic, con l’attaccante argentino che scarica su Maicon e il brasiliano che crossa tagliando fuori tutta la difesa, trovando Cambiasso in area libero di calciare e battere Andujar per la gioia dei tifosi nerazzurri. È un’Inter molto chiusa e molta stretta tra le linee con i centrocampisti che aiutano il reparto difensivo limitando le azioni del Catania. Alla mezz’ora ancora molto pericolosa la manovra dell’Inter sull’asse Maicon-Milito: il Principe va sul fondo e mette dentro un pallone deviato dall’intervento in extremis da Spolli. Catania che avrebbe la palla del pareggio con Gomez al 33’ su una bella azione di contropiede, ma l’argentino colpisce malissimo il pallone calciando alto sugli spalti. Qualche altro guizzo per i nerazzurri in un primo tempo che si chiude senza grandi occasioni da entrambi le parti dove il copione della gara vede un’Inter molto attenta in fase difensiva, cercando di non far giocare il Catania e provando a far male con le ripartenze. SECONDO TEMPO Squadre che tornano in campo con le stesse formazioni. Nemmeno il tempo di iniziare e il Catania prova una percussione devastante con Bergessio che resiste in corsa alla pressione di Lucio, serve il pallone a Almiron che calcia a giro un pallone imprendibile per Castellazzi portando il risultato sull’1-1. Partita che cambia nel giro di 5 minuti con Bergessio che prende in velocità la difesa nerazzurra, si presenta solo davanti a Castellazzi che in uscita butta giù l’attaccante del Catania. Orsato non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Dagli undici metri Lodi è inflessibile e segna con la freddezza del grande campione portando il Catania in vantaggio per 2 -1. I nerazzurri sono visibilmente colpiti da questo uno due del Catania, Ranieri cambia le carte in tavola inserendo Alvarez al posto di Stankovic e Zarate a sostituire Milito. La sfortuna sembra non finire mai per l’Inter e subito dopo il doppio cambio è Samuel a chiedere la sostituzione per un problema muscolare, con l’ingresso di Cordoba al suo posto. La reazione dell’Inter non c’è, l’occasione per chiudere i conti è del Catania sui piedi Delvecchio che libero di calciare dal limite dell’area trova una bella parata di Castellazzi a negargli la rete del possibile 3-1. Ancora Catania al 37’ con Catellani lanciato da solo a tu per tu con l’estremo difensore nerazzurro che rimane in piedi fino all’ultimo istante e riesce a parare  la conclusione dell’attaccante numero 30. Forcing finale nerazzurro sterile che non crea più occasioni, dopo 4 minuti di recupero Orsato fischia e da inizio ai festeggiamenti dei giocatori del Catania.

  • Inter e la strana metamorfosi, ma era tutta colpa di Gasp?

    Inter e la strana metamorfosi, ma era tutta colpa di Gasp?

    Due partite di Claudio Ranieri sulla panchina nerazzurra ed altrettante vittorie con un rilancio prepotente sia in campionato che in Champions League. Ecco la repentina metamorfosi della squadra nerazzurra, da compagine allo sbando poco più di una settimana fa a Novara a potenza del calcio europeo, come descritta da Claudio Ranieri in conferenza stampa.

    ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Tuttavia, ad alcuni di noi è sorto un dubbio e cioè, ma sarà stata tutta colpa di Gian Piero Gasperini nella partenza più brutta dell’Inter dal lontano 1983 oppure qualche senatore dello spogliatoio interista, diciamo, non ha profuso proprio tutto il suo impegno nella breve gestione del tecnico ex Genoa? Partiamo dal principo, arriva Gasperini nella Milano nerazzurra come settima scelta estiva dopo i vari rifiuti di Bielsa, Capello, Villa Boas e compagnia bella. La prima dichiarazione di Moratti: Pazzini deve giocare, le prime dichiarazioni dei giocatori: la difesa a quattro è un marchio di fabbrica della squadra, quindi si poteva capire sin da subito come l’avventura di Gasperini all’Inter  fosse iniziata non proprio nel migliore dei modi. Nelle sue poche partite sulla panchina nerazzurra, partenza titubante in Campionato con sconfitta rocambolesca a Palermo (due papere di Julio Cesar) ed in Champions con il Trabzonspor (errori marchiani di Milito e Pazzini sotto porta), pareggio con la Roma condito da altri errori in fase offensiva e la tragedia sportiva di Novara con una squadra al limite della decenza umana, il buon Gasp ha subito una pioggia di critiche da tutti, tv, carta stampata ed illustri suoi colleghi senza nessuna difesa profusa dalla dirigenza interista. Sicuramente Gasperini non si è certo aiutato, rasentando una presunzione assoluta nell’escludere Pazzini e non riuscendo a capire come la squadra fosse completamente allergica al suo modulo, allergia talmente grande tanto da indurre Cambiasso, nella partita contro il Novara a “consigliare” a Ranocchia di disporsi con la difesa a 4, disattendendo così in corsa, tutte le disposizioni gasperiniane. Adesso è arrivato Ranieri e la squadra, tutta di un colpo, ha riguadagnato carattere, forza mentale e condizione fisica, sicuramente un gran bel miracolo per chi si definisce un “normalizzatore” ma a noi, qualche dubbio, comunque ancora rimane.

  • Bologna-Inter 1-3, le pagelle. Pazzini e Cambiasso protagonisti assoluti

    Bologna-Inter 1-3, le pagelle. Pazzini e Cambiasso protagonisti assoluti

    Un’Inter che soffre e lotta come forse nemmeno più i suoi tifosi erano abituata a vederla esce imbattuta da Bologna e porta in casa i primi tre punti stagionali che sanno come una rivincita personale. Ranieri lascia già il segno caricando i suoi al punto giusto, e schierando una formazione più adatta agli uomini a disposizione rispetto al suo predecessore. Pazzini, Cambiasso e Milito sono gli eroi della serata, con l’immagine di un Julio Cesar che festeggia come un bambino al terzo gol di Lucio che parla più di mille parole. Bisoli e il suo Bologna certamente non meritavano un passivo così pesante anche considerando come nel secondo tempo la sua squadra abbia giocato bene e messo in difficoltà i nerazzurri.

    © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Pagelle Bologna Diamanti 6,5 Non avrebbe dovuto essere nemmeno disponibile per la partita e invece recupera dalla contusione al piede e scende in campo lottando su ogni pallone. Invisibile e poco cercato dai compagni nel primo tempo, nella ripresa si carica tutto il peso delle responsabilità sulle spalle e inizia a far vedere di cosa è capace. Sfiora il gol su punizione in un paio di occasioni e si incarica di battere il rigore che realizza con la solita freddezza. Nel finale è sfinito, ma sinceramente non gli si poteva chiedere di più Morleo 5,5 Sarebbe stato assolutamente superiore alla sufficienza se non avesse commesso il fallo costato nel finale il rigore e l’espulsione, atterrando un Milito lanciatissimo a rete. Fa praticamente impazzire Nagatomo e considerando quanto il nipponico sia veloce non è di certo cosa facile. Un rullo compressore su quella fascia, gioca una bella partita errori a parte. Ramirez 6,5 Non dispiace affatto, anzi! Ora iniziamo a capire perché il Bologna abbia resistito agli assalti di calciomercato estivi della Fiorentina, tenendosi stretto un tesoro in casa che varrà davvero molto già a gennaio. È davvero devastante palla al piede e riesce sempre a trovare gli spazi giusti per gli inserimenti. Da tenere d’occhio! Di Vaio 5 Serataccia per Marco che non riesce ancora a trovare il guizzo vincente per tornare a segnare. Nonostante questa sera abbia in canna la possibilità di gonfiare la rete trova sempre sulla sua strada Samuel o Julio Cesar a dirgli di no. Pagelle Inter Milito 6,5 Ranieri aveva spiegato come Milito e Pazzini potessero coesistere nonostante fossero due rapaci d’area, e la conferma arriva nell’azione che porta al rigore per l’Inter, con il Pazzo che di tacco serve un pallone bellissimo al Principe. L’argentino si guadagna il penalty e lo trasforma portando il suo score a quota 3 gol stagionali. Pazzini 7 Inspiegabile lasciarlo in panchina, e quindi ancora una volta viene naturale domandarsi come Gasperini potesse fare una simile scelta? Realizza un gol bellissimo nel primo tempo battendo Gillet con un rasoterra micidiale e mette il piede nell’azione che porterà Milito a guadagnarsi il rigore con un assist di tacco che da solo vale il prezzo del biglietto. Cambiasso 7,5 Man of the match. Torna a giocare una partita ai suoi livelli, entrando di fatto in tutte le azioni decisive della partita. Diga davanti alla difesa nel primo tempo, soffre come tutti i compagni nella ripresa, ma il pezzo forte è l’assist al volo per Pazzini che ringrazia buttandola in rete. Forlan 6,5 Mezzo voto in meno per i molti palloni persi nella prima parte di gara, poi si inventa una giocata spettacolare che gli permette di creare superiorità numerica a centrocampo e lanciare Cambiasso nello stresso nella combinazione vincente che porterà Pazzini a segnare. Sfortunato quando colpisce con un gran tiro da fuori area il palo esterno. Nella ripresa cala visibilmente e Gasperini lo sostituisce.

  • Inter, solo un pari con il Galatasary. Video

    Inter, solo un pari con il Galatasary. Video

    Primo test probante per l’Inter di Gasperini impegnata questo pomeriggio a Bochum contro l’ambizioso Galatasaray di Fatih Terim. La partita maschia e piena di duri scontri non è stata bellissima con le due squadre imballate forse dai pesanti carichi di lavoro della preparazione estiva.

    Gasperini conferma ancora il 3-4-3 con Sneijder in regia, Samuel in difesa a dirigere, questa volta bene, Ranocchia e Chivu in avanti Castaignos ed Alvarez ai lati di Eto’o. A destra quest’oggi gioca, e lo fa bene, l’eclettico Nagatomo mentre un inedito Obi garantisce dinamismo e quantità sulla sinistra.

    La partita inizia subito con uno choc per i nerazzurri, Castellazzi in un contrasto fortuito Colin riporta la peggio costringendo Gasperini al cambio con Orlandoni e al portiere titolare per la Supercoppa, visto l’infortunio di Viviano, gli accertamenti in ospedale.

    I nerazzurri soffrono un pò a centrocampo dove Stankovic e Sneijder garantiscono qualità ma faticano a far legna venendo spesso presi in inferiorità. In avanti un pò spento Alvarez i pericoli arrivano dal solito Eto’o la sua conclusione più pericolosa termina sul palo e Castaignos di testa su un bellissimo assist di Nagatomo. La difesa regge e Orlandoni con qualche buona parata si candida in caso di emergenza a cogliere la pesante eredità.

    Da segnalare intorno al 65′ un fitto lancio di fumogeni da parte dei tifosi turchi che ha costretto larbitro a sospendere l’incontro per circa dieci minuti.

    Rumors di Mercato. Il Galatasaray, pare abbia sfruttato l’amichevole per capire i margini di trattativa su Cambiasso e Milito che lo stesso Terim ha più volte confermato di sperare di aver in squadra.

    Gli highlihgts
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    Il fitto lancio di fumogeni
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  • Inter, entusiasmo Sneijder. Milito e Cambiasso finiscono sul mercato

    Inter, entusiasmo Sneijder. Milito e Cambiasso finiscono sul mercato

    L’evolversi del mercato e le indicazioni che arrivano dai ritiri potrebbero starvolgere ulteriormente il mercato nerazzurro. L’Inter dopo aver messo sotto contratto Alvarez e Jonathan cerca altri rinforzi, almeno uno per reparto per assecondare le esigenze tattiche del nuovo modulo di Gasperini.

    © Christophe Simon/Getty Images
      Il 3-4-3 appunto, sembrava avesse messo Sneijder sul mercato per ragioni tattiche ma anche motivazionali. L’olandese dopo la prima stagione da assoluto protagonista non si è ripetuto forse anche per la delusione per la mancata vittoria del Pallone d’Oro, riconoscimento che avrebbe meritato abbondantemente. Wesley però coccolato dai tifosi e stimolato da Gasperini ha ripreso la nuova stagione con rinnovate motivazioni che lo hanno portato a cimentarsi in un ruolo non suo ma nel quale può dimostrare le sue enormi qualità di impostazione. La sfida è di quelle difficile ma l’olandese è uno tenace e pronto a superarsi, in fondo qualche anno fa anche con Pirlo molti storcevano il naso. Se l’olandese sembra essersi riguadagnato l’Inter a far posto al possibile arrivo di Carlos Tevez potrebbe esser il Principe Milito anche lui reduce da una stagione deludente finita poi con il ruolo di comparsa in Coppa America nella deludente avventura dell’Argentina. Il Principe potrebbe, riducendosi l’ingaggio, ritornare al Genoa dove lo accoglierebbero a braccia aperte ma come confermato dallo stesso Terim l’argentino fa gola anche al Galatasaray pronto a concedergli un contratto d’oro pur di portarlo in Turchia. Incredibilmente, sul piede di partenza potrebbe esserci anche Esteban Cambiasso anche lui nel mirino del vulcanico Terim al cui posto l’Inter sterebbe vagliando le ipotesi Casemiro e Guarin. L’Inter incontrerà in Germania il galatasaray in amichevole e potrebbe esser un occasione per capire le reali intenzioni del club.

  • Inter – Catania probabili formazioni. Cambiasso e Lopez ko

    Scendono in campo oggi pomeriggio alle 18.00  a San Siro Inter e Catania per la passerella finale del campionato. Già, perché l’Inter con il pareggio strappato a Napoli si è garantita aritmeticamente la seconda posizione in classifica, e il Catania battendo nel precedente turno la Roma di Montella ha strappato il pass per la permanenza in serie A anche per la prossima stagione. Partita dai toni amichevoli, con la possibilità per Simeone, ex nerazzurro di rivedere e ricevere applausi dal suo pubblico interista, e con la possibilità invece per Leonardo di lasciare spazio a chi ha giocato meno, e far tirare il fiato in vista della prossima finale di Tim Cup contro il Palermo in programma il 29 maggio. Curiosità del giorno, l’anno scorso proprio il 22 maggio l’Inter scendeva in campo per la finale Champions League a Madrid contro il Bayern Monaco: emozioni diverse, in un anno diverso.

     

    INTER– Situazione non delle più rosee in casa Inter, a livello di condizione fisica, con il numero degli infortunati che tende ad aumentare di giorno in giorno. Out Sneijder, (che dovrebbe recuperare per la finale di Tim Cup), indisponibile anche Julio Cesar alle prese con i soliti dolori alla schiena, salta fuori all’ultimo momento anche l’infortunio i Cambiasso che complica i piani di Leonardo. Per il centrocampista argentino si parla di uno stiramento al bicipite femorale di terzo grado. Un infortunio più grave del previsto che mette ancora una volta in allarme il centrocampo nerazzurro. Ultimo forfait quello di Maicon, perché essendo squalificato in coppa Italia, Leo vuole capire in questa partita chi può sostituire il brasiliano al meglio. Quindi undici titolare con Castellazzi tra i pali, difesa a quattro con Materazzi e Samuel al centro, il primavera Faraoni e Nagatomo sulle corsie laterali; Centrocampo in totale emergenza con Mariga e Thiago Motta più arretrati e Zanetti e Pandev ai lati.  Se si optasse per il rombo spazio a Coutinho sulla trequarti. Ovviamente in zona gol largo ad Eto’o, con la possibilità di infrangere il suo record personale di 36 gol segnati con la maglia del Barcellona, e minuti nelle gambe per Milito, che nelle ultime partite è sembrato in ottima condizione.

    CATANIA- Simeone strappata la salvezza e la permanenza in A nella prossima stagione contro la Roma, oggi torna a San Siro per il saluto ai suoi ex tifosi nerazzurri. Personaggio molto amato dai colori interisti, nonostante quel gol segnato in maglia biancoazzurra il 5 maggio, quando l’Inter perse lo scudetto contro la Lazio. “Non so se mi hanno perdonato quel gol- ha spiegato Simeone- Credo però che quando i tifosi dell’Inter vedono me, vedono una persona pulita e nel calcio italiano è bello di tanto in tanto vedere una persona così”. Formazione inedita anche per il Catania, con diversi giocatori nemmeno partiti per la trasferta milanese. Rimane a casa il bomber Maxi Lopez per un infortunio al piede, come anche i difensori Spolli, Bellusci e Silvestre, indisponibili per acciacchi vari. Mancheranno all’appello anche Biagianti e Pesce, alle prese con dei risentimenti muscolari. Quindi Simeone dovrebbe schierare dal primo minuto una difesa con quattro uomini: Augustyn e Terlizzi al centro e Capuano e Alvarez sugli esterni. Centrocampo con Carboni, l’ex Frosinone Lodi, e l’argentino Ledesma. Tridente offensivo con Bergessio, Gomez e Schelotto.

    INTER(4-4-2): Castellazzi; Nagatomo, Materazzi, Samuel, Faraoni; Zanetti, Mariga, Thiago Motta, Pandev; Milito, Eto’o.

    A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Chivu, Stankovic, Obi, Coutinho, Pazzini.

    Allenatore: Leonardo.

    Squalificati: nessuno.

    Indisponibili: Sneijder, Cordoba, Julio Cesar, Cambiasso.

     

    CATANIA(4-3-3): Andujar; Alvarez, Augustyn, Terlizzi, Capuano; Ledesma, Carboni, Lodi; Gomez, Bergessio, Schelotto.

    A disposizione: Campagnolo, Potenza, Izco, Marchese, Ricchiuti, Martinho, Morimoto.

    Allenatore: Simeone.

    Squalificati: nessuno.

    Indisponibili: Sciacca, Bellusci, Spolli, Silvestre, Lopez.

  • Leonardo: “Sanchez è pronto per una grande squadra”

    Leonardo: “Sanchez è pronto per una grande squadra”

    Il tecnico nerazzurro Leonardo fa il punto della situazione in casa interista nella conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Inter e Catania. Leonardo domani scenderà in campo cercando di ottenere l’en-plein per quanto riguarda le vittorie casalinghe da quando siede sulla panchina nerazzurra, entrando nella storia dell’Inter. Motivo in più per chiudere il campionato in bellezza, cercando di evitare scivoloni, in un momento in cui la lista degli indisponibili continua ad allungarsi.

    NON CONVOCATI – L’argomento clou del giorno sono le condizioni di molti giocatori nerazzurri, in vista della prossima finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Leonardo analizza con queste parole il momento non proprio roseo dei suoi uomini dal punto di vista fisico: “Cambiasso ha avuto un problema in allenamento oggi, dobbiamo valutare nei prossimi giorni. L’infortunio c’è, bisogna valutare la gravità. Julio Cesar ha avuto un problema alla schiena l’altro giorno e non ha la possibilità di giocare. Sneijder non ha ancora recuperato totalmente. Mentre Maicon non è stato convocato essendo squalificato per la Tim Cup e noi abbiamo bisogno di vedere i giocatori per la prossima settimana”.
    Mentre a sorpresa rientra nella lista dei convocati, Marco Davide Faraoni, giovanissimo calciatore proveniente direttamente dalla primavera nerazzurra: “È un ragazzo che mi piace. Il suo è un ruolo difficile, quello del terzino, e se riesci a trovarlo in casa è una cosa molto bella”.

    CATANIA – Parlando in maniera più dettagliata della gara contro il Catania, Leonardo non ammette scuse e carica i suoi per vincere e arrivare in questo modo con il morale alto alla sfida contro il Palermo nella finale di Tim cup: “La gara di domani è da affrontare nel modo migliore, noi dobbiamo mantenere la nostra concentrazione e il nostro modo di giocare. Siamo in crescendo e così continuiamo a voler fare, anche perché poi abbiamo la partita che chiude la stagione. Le buone prestazioni portano sempre cose positive, quindi domani vogliamo vincere, anche per valutare la formazione in vista della finale di Tim Cup”.

    RENDIMENTI – Il  tecnico brasiliano si ritiene soddisfatto da quando siede sulla panchina nerazzurra e in particolar modo analizza i rendimenti di Nagatomo, da schierare al posto di Maicon vista l’indisponibilità del brasiliano, e del bomber Eto’o che sembra non voler smettere mai di segnare. Nagatomo giocherà a destra?: “Mi è piaciuto contro la Sampdoria. Lui ha giocato a destra, a sinistra, nella linea di centrocampo a quattro, non ha quindi un problema di lateralità. Riesce ad esprimersi bene a prescindere dal lato del campo in cui gioca, e questa è una grande qualità”.
    Su Eto’o a quota 35 gol, Leonardo non può che aggiungere lodi allo splendido campionato dell’attaccante camerunense: “Se guardiamo quello che ha fatto negli ultimi anni, quest’anno compreso, non si può dire altro se non che Samuel Eto’o è uno dei giocatori migliori al mondo, e questa stagione lo ha premiato. È una stagione straordinaria la sua”.

    PREOCCUPAZIONI – Le preoccupazioni di Leonardo arrivano dalla lunghissima estate che aspetta la colonia brasiliana e argentina in casa Inter, in vista della Coppa America. Leonardo ammette come questo potrebbe rappresentare un problema per la prossima preparazione estiva: “Ci saranno le qualificazioni agli Europei, Coutinho avrà l’Under 20, mentre gli altri argentini e brasiliani giocheranno subito due amichevoli, il 4 e il 7 giugno, poi penso avranno una decina di giorni di vacanza e dopo cominceranno la preparazione in vista della Coppa America, che comincia i primi di luglio. E’ faticoso, riguardo alla nostra preparazione ci saranno molte situazioni da valutare”

    MERCATO – Sul tema mercato Leonardo non si sbilancia dichiarando la perfetta sintonia con la società nerazzurra: “Io sono un allenatore, questo faccio, l’allenatore. Mi sento in sintonia con Branca e Ausilio per il mercato e con il presidente Moratti che poi fa le scelte, ma faccio l’allenatore. Se poi posso dare in qualche modo un contributo, comunque ci sono”. Alla domanda finale sul prossimo mercato dell’Inter, a Leonardo viene chiesto un suo giudizio, o una sua preferenza su Robben, Tevez e Sanchez: “Giocatori diversi fra loro, ma che giocano in attacco e lo possano fare ovunque. Robben è una realtà, Tevez anche, e Sanchez è lì pronto per fare il salto di qualità, le prospettive sono straordinarie”.

    Dichiarazioni tratte da Fc Inter News

  • Cambiasso insulta Ambrosini, la risposta di Gattuso a Leo? Video

    Cambiasso insulta Ambrosini, la risposta di Gattuso a Leo? Video

    I cori di Gattuso contro Leo nel post partita di Roma-Milan con i rossoneri intenti nei festeggiamenti scudetto ha fatto insorgere un caso “quasi” diplomatico. Prima Leo e poi Moratti e Zanetti si sono trovati a commentare l’episodio crticando la non posizione ufficiale dei rossoneri e il tentantivo di minimizzare l’accaduto.

    In risposta a quel video da qualche ora gira in rete quello di Cambiasso intento nei festeggiamenti lo scorso anno si fece trasportare nei cori contro capitan Ambrosini, da tempo preso di mira dai nerazzurri per la famosa bandiera nei festeggiamenti per la vittoria post Champions League. Gli episodi sono sullo stesso piano?

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  • Inter Fiorentina 3-1. Secondo posto nerazzurro

    Inter Fiorentina 3-1. Secondo posto nerazzurro

    L’Inter di Leonardo ottiene l’undicesima vittoria su undici a San Siro, e consolida in maniera più forte il secondo posto in campionato approfittando dello scivolone del Napoli. Bella la prova dell’undici nerazzurro con un Pazzini sempre più ispirato, Eto’o uomo assist, Julio Cesar in forma strepitosa e il primo gol in Serie A di Coutinho.

    Scarsa l’intesa invece tra gli attaccanti viola che hanno sprecato diverse occasioni e avranno fatto infuriare non poco Sinisa Mihajilovic. Rimane tra le file nerazzurre un pizzico di amarezza, dopo queste ultime vittorie, nella consapevolezza di aver visto sfuggire via la possibilità di aver una voce in capitolo in questo campionato proprio nel derby scudetto perso contro i cugini rossoneri.

    Nel dettaglio l’andamento della sfida tra Inter e Fiorentina:

    Sorpresa nella formazione iniziale per l’Inter dove Leonardo sceglie Materazzi per tornare titolare al centro della difesa con Ranocchia, e lancia il baby Coutinho a centrocampo con Kharja, Cambiasso e Zanetti. Nessuna novità per Mihajilovic  con il tridente Cerci, Gilardino e Vargas confermato.

    PRIMO TEMPO– Primi minuti con una Fiorentina molto ordinata che cerca di far girare palla e rendersi pericolosa in zona offensiva, mentre i nerazzurri aspettano il momento giusto per colpire la difesa viola.

    Gol sfiorato al 10’ con Cerci che dalla fascia serve un assist perfetto per Gilardino. Il bomeber viola da rapace d’area colpisce la palla al volo e la stampa sulla traversa, facendo tirare un sospiro di sollievo a Julio Cesar.

    Risposta nerazzurra al 12’ su spunto di Coutinho che serve la palla in area al Pazzo. Stop di Pazzini spalle alla porta, controllo e tiro violentissimo che impatta sulla traversa. Un legno per parte e partita bellissima.

    Al 25’ è l’Inter a portarsi in vantaggio con Eto’o che manda in tilt mezza difesa viola per servire un pallone difficilissimo a Pazzini, che marcato stretto aggancia la palla e spalle alla porta fa partire una rasoiata micidiale per Boruc. Inter 1 Fiorentina 0. Non passano nemmeno tre minuti e i nerazzurri tornano a esultare quando,al 28’ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Eto’o Cambiasso si fa trovare pronto e in area stacca anticipando tutti e mettendo la palla alle spalle di Boruc, raddoppiando il vantaggio sulla Fiorentina. Viola frastornati da questo uno due dell’Inter, e soprattutto non in grado di rendersi più pericolosa dopo la bell’azione di Cerci segnalata in precedenza.

    Brividi per la Fiorentina nel finale di primo tempo quando su una lunga azione insistita nerazzurra Maicon ha la possibilità di calciare a botta sicura, e non trova il gol solo grazie a una fenomenale parata di Boruc, che tiene il risultato sul 2 a 0. Fischio di Banti e squadre a riposo.

    SECONDO TEMPO- Nessuna modifica negli schieramenti per entrambe le squadre al ritorno in campo. Occasione clamorosa all’8’ per la Fiorentina con Gilardino  servito da Beherami, che riesce ad aggirare Ranocchia e a tu per tu con Julio Cesar sbaglia un gol impossibile calciando a lato.

    Mihahjilovic  non  si arrende e prova  a dare atteggiamento più offensivo alla sua squadra, sostituendo al 11’ D’agostino con Mutu, tenendo Mutu Cerci e Vargas alle spalle di Gilardino.

    Troppo molle la difesa nerazzurra al 27’ su spunto di Beherami che di testa serve l’assist per il compagno Mutu. Il romeno prova un gol di rara bellezza, cercando di scavalcare con una traiettoria a pallonetto Julio Cesar con la palla che va di poco sulla traversa. È solo il preludio al gol della Fiorentina che arriva al 29’  con Gilardino, che anticipa Ranocchia, stoppa il pallone in corsa con la coscia destra e calcia di sinistro al volo battendo Julio Cesar realizzando un gol bellissimo. Inter 2 Fiorentina 1. Partita riaperta.

    Almeno così sembrerebbe. Perché sulla punizione guadagnata dall’Inter al 31’ dal limite dell’area, Coutinho si prende la responsabilità di calciare e riesce con uno splendida conclusione a segnare il suo primo gol in Serie A, portando l’Inter sul punteggio di 3 a 1. Ancora un’occasione per i viola al 35’ con Mutu in area defilato che impegna Julio Cesar in una parata non facile. Nel finale leggerezza di Lucio che si dimentica il pallone e lo regala a Mutu, che in corsa serve un pallone perfetto a Gilardino, chiuso da un’uscita perfetta di Julio Cesar. 5 minuti di recupero e fischio finale di Banti e Nerazzurri sempre più lanciati verso la conquista del secondo posto a discapito dei partenopei guidati da Mazzarri.