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  • Il silenzio di Totti e Zeman nella settimana di Roma-Milan

    Il silenzio di Totti e Zeman nella settimana di Roma-Milan

    La sconfitta di ieri contro il Chievo rischia di lasciare pesanti strascichi nell’ambiente giallorosso. Il gol di Pellissier a tre minuti dal termine tengono la Roma inchiodata a quota 29 punti, punteggio che comunque conferma la squadra di Zeman al sesto posto in classifica, con un distacco di 4 punti rispetto la terza posizione, ultimo piazzamento utile per un posto in Champions League. Ma nella nebbia di Verona sono palesi le urla di Totti e compagni. Grida che sono state soffocate saggiamente dagli stessi protagonisti al termine dell’incontro per evitare ulteriori provvedimenti disciplinari. Anche il silenzio però a volte sa essere efficace, sopratutto se accompagnato da immagini televisive che appoggiano l’ira funesta dell’ottavo e nono re di Roma.

    DUE RIGORI – Due clamorose topiche della terna arbitrale hanno condizionato in maniera pesante il risultato finale che ha visto il Chievo battere la Roma 1-0. Due come i rigori non concessi alla squadra giallorossa, nonostante quest’ultimi siano stati ciò che più hanno brillato nel match di ieri pomeriggio, avvolto nel finale da una fitta nebbia. Oltre ai due penalty che mancano ai giallorossi, non c’è nemmeno la certezza assoluta che il gol di Pellissier sia regolare, con il dubbio del fuorigioco non chiarito dalla moviola, costretta anche lei a divincolarsi tra le nebbia di Verona.

    Zeman in silenzio dopo la sconfitta della Roma sul campo del Chievo | ©Dino Panato/Getty Images
    Zeman in silenzio dopo la sconfitta della Roma sul campo del Chievo | ©Dino Panato/Getty Images

    RABBIAIl silenzio di Totti e Zeman può trasformarsi alla ripresa degli allenamenti in rabbia furente. Se il tecnico boemo riuscirà a incanalare questa rabbia entro i termini dell’agonismo, per il Milan la trasferta dell’Olimpico potrebbe diventare ancora più pericolosa di quanto già non fosse 24 ore fa. Entrambe le formazioni daranno tutto, consapevoli che sarà l’ultima partita prima della sosta invernale e un match fondamentale per l’Europa. Qualora fosse il Diavolo ad avere la meglio, gli uomini di Allegri effettuerebbero il sorpasso proprio ai danni dei giallorossi, con quest’ultimi che vedrebbero allontanarsi sensibilmente la terza piazza. Se invece fosse la Roma a conquistare i tre punti, sarebbe il Milan a dover continuare una rimonta che fino a un mese fa pareva impossibile.

  • Errori arbitrali, Milan ancora favorito

    Errori arbitrali, Milan ancora favorito

    Come accaduto nelle ultime giornate, esiste una variabile che sembra influire molto sulle vittorie del Milan di Allegri, ma non stiamo parlando delle visite di Berlusconi a Milanello che, soprattutto nelle ultime settimane, hanno assunto il carattere di pre-campagna elettorale. L’argomento in questione sono gli errori arbitrali che hanno condizionato le ultime gare dei rossoneri e, in ordine cronologico, anche quella contro il Torino, aldilà del pesante passivo per i granata con cui si è poi conclusa.

    Torino-Milan – Su tutti, sono soprattutto due gli episodi in cui l’arbitro Romeo di Verona ha preso la decisione sbagliata. In primis, non ha fischiato un evidente fallo di Yepes in area intento a trattenere Rolando Bianchi: il calcio di rigore sembrava nettissimo anche perchè la trattenuta è molto vistosa ed era davvero difficile non vederla. Inoltre, la rete del 3-1 realizzata da Giampaolo Pazzini è viziata da un fallo dell’attaccante milanista ai danni del difensore granata Salvatore Masiello, ed è la stessa dinamica dell’azione a far capire che tutti si attendano che l’azione venga fermata: lo stesso Pazzini sembra attendere il fischio dell’arbitro che avrebbe dovuto annullare il gol che, però, non arriverà ed il Pazzo batte a rete.

    Errori arbitrali, gravi sviste di Romeo in Torino-Milan
    Errori arbitrali, gravi sviste di Romeo in Torino-Milan | © Enrico Locci/Getty Images

    Precedenti errori arbitrali pro Milan – Come detto, la gara di ieri sembra confermare un trend, positivo per il Milan e negativo per i fischietti, che prosegue da almeno quattro giornate, a partire proprio da Milan-Juventus a San Siro quando i rossoneri vinsero per 1-0, pur meritando la vittoria sul campo, con un rigore per “fallo di ascella” di Mauricio Isla, realizzato poi da Robinho, e che nel post partita suscitò anche le battute di Galliani, che chiese l’intervento del Dottor House per capire se l’ascella fosse parte del braccio oppure no.

    Ma, se in quell’occasione il coefficiente di difficoltà della decisione arbitrale era più elevato (considerando il movimento scomposto con il braccio alzato di Isla, ndr) nella gara disputata a Catania del 30 Novembre, il Milan ha beneficiato di un gol (quello del momentaneo 1-1, ndr) in nettissimo fuorigioco accordato a Stefan El Shaarawy, con una posizione irregolare del “Faraone” di circa un metro: un fatto grave e troppo grossolano che, in quell’occasione, scatenò l’ira degli etnei e che è costato al guardalinee Rosi, assistente di Orsato in quella occasione, un mese di sospensione.

    Errori arbitrali di giornata – Nella sedicesima giornata di serie A soltanto Torino-Milan è stata viziata da pesanti errori arbitrali, considerando che le altre direzioni di gara non hanno presentato sviste clamorose, fatta eccezione per la mancata espulsione in Roma-Fiorentina, giocata sabato sera all’Olimpico, di Olivera. Il giocatore Viola, infatti, dopo aver fatto fallo calpesta volontariamente il romanista Pjanic e innesca un parapiglia in campo. L’espulsione diretta avrebbe reso giustizia ma, invece, il direttore di gara Banti di Livorno decide di comminare soltanto un cartellino giallo ad Olivera. In Palermo-Juventus, invece, nel secondo tempo i rosanero reclamano un rigore per fallo di mano di Andrea Pirlo: l’arbitro De Marco non concede il penalty, che non sarebbe stato giusto, ma sbaglia nel non accordare la punizione dal limite perchè il fallo c’è ma avviene fuori dall’area di rigore.