Tag: emiliano mondonico

  • Addio a Mondonico, il mondo del calcio ancora a lutto

    Addio a Mondonico, il mondo del calcio ancora a lutto

    Alla fine si è dovuto arrendere, questa notte Emiliano Mondonico ha perso la partita contro la malattia che lo aveva colpito sette anni fa.

    Nato il 9 marzo 1947 a Rivolta d’Adda in provincia di Cremona, Mondonico aveva iniziato la carriera di calciatore con la maglia della Cremonese nel 1966. Nel 1968 il passaggio al Torino con cui esordì in Serie A prima di andare in Serie B con il Monza e tornare in A, nella stagione 1971/72, con l’Atalanta. Al termine di quell’annata tornò alla Cremonese dove nel 1979 chiuse la carriera da calciatore.

    I suoi più grandi successi però li ha ottenuti con il ruolo di allenatore, l’esordio sulla panchina della Cremonese, un anno al Como e poi il passaggio all’Atalanta con l’immediata promozione in Serie A ed una strepitosa cavalcata in Coppa delle Coppe fermata solo dai belgi del Mechelen in semifinale. Negli anni successivi porto la Dea a conquistare un sesto ed un settimo posto con conseguenti qualificazioni alla Coppa Uefa.

    Dopo i successi di Bergamo, Mondonico passò al Torino ed anche in granata lasciò il segno con la strepitosa stagione 1991/92 nella quale portò il Torino al terzo posto e ad una straordinaria finale di Coppa Uefa persa contro l’Ajax, con un doppio pareggio, per i gol subiti in casa.

    Mondonico solleva la sedia in segno di protesta ad Amsterdam | Foto Twitter

    Resterà storica la sua immagine della sedia sollevata in aria in segno di protesta verso l’arbitro, che gli costò una squalifica, nella finale di ritorno di Uefa ad Amsterdam.

    Il ritorno sulle panchine di Atalanta e Torino, poi Napoli, Cosenza, Fiorentina, Albinoleffe, nuovamente Cremonese ed infine il Novara con cui chiuse la carriera da allenatore nel 2012.

    Come già detto nel 2011 aveva subito un’operazione per l’asportazione di un tumore ed era tornato a parlare di calcio facendo l’opinionista, oltre alla parentesi sulla panchina del Novara nel 2012, in varie trasmissioni su Rai e tv locali.

    Alla fine però l’ultima partita non è riuscito a vincerla, questa notte Mondonico ci ha lasciato.

    Agli occhi di tutti “Il Mondo” è stato allenatore, allo stesso tempo uomo, schietto, genuino e decisamente privo delle banalità che abbondano nel mondo del calcio, ha saputo lasciare un segno nei cuori dei tifosi delle squadre che ha allenato ma anche in tutti gli appassionati ed amanti del calcio, le testimonianze di cordoglio, di affetto e di stima, alle quali anche noi ci uniamo, che sono apparse sui social alla notizia della sua morte ne sono la dimostrazione.

     

  • Albinoleffe-Siena, Carobbio e Salvatore Mastronunzio

    Albinoleffe-Siena, Carobbio e Salvatore Mastronunzio

    Le motivazioni della sentenza sullo scandalo scommesse della Corte Federale d’Appello in merito alla squalifica di Antonio Conte ha riportato in auge l’ultima partita del campionato 2010/2011 Albinoleffe-Siena vinta dai bergamaschi allora allenati da Emiliano Mondonico e per gli inquirenti combinata con l’intento di favorire i padroni di casa. Mossi dalla curiosità e con la voglia di farci una nostra idea abbiamo iniziato il nostro cammino a ritroso cercando di ricostruire la vicenda iniziando con le immagini della partita (che vi proporremo a fine articolo), contestualizzandola poi nel campionato e aggiungendoci poi le motivazioni della sentenza, le confessioni di Filippo Carobbio, di Salvatore Mastronunzio e infine valutando la posizione di Antonio Conte.

    Cosa c’è scritto nella sentenza della Corte Federale d’Appello?

    Leggendo e rileggendo le tredici pagine della sentenza di appello la prima cosa che salta all’occhio è l’unicità dell’argomento: Antonio Conte. Una Corte Federale non può seguire la volontà popolare ma deve esser più completa possibile per sostenere la propria indipendenza e imparzialità. Nella sentenza invece si parla solo e soltanto del caso Conte omettendo ad esempio le motivazioni che hanno portato a rigettare il ricorso di Palazzi all’assoluzione di Pepe, Bonucci e Di Vaio. Andando avanti comunque cerchiamo di capire il perché dei 10 mesi di squalifica al tecnico della Juventus nonostante l’assoluzione per la partita Novara-Siena. Secondo i giudici Carobbio non è credibile per la partita Novara-Siena ma lo è per Albinoleffe-Siena e ad inchiodare Antonio Conte (“che non poteva non sapere”) ci sarebbero le posizioni di Stellini (suo collaboratore) e di Salvatore Mastronunzio.

    Filippo Carobbio: Si legge sulla sentenza “La teoria, elaborata dalla difesa del Conte, secondo la quale Carobbio sarebbe un soggetto che avrebbe, in modo quasi scientifico e peraltro a freddo, costruito un vero e proprio castello di menzogne al fine di causare un gravissimo pregiudizio alla società del Siena e al sig. Conte, non convince affatto. Non si vede per quale ragione la versione dei fatti, fornita da Carobbio e fatta propria dalla Disciplinare, sarebbe inattendibile, in quanto il predetto soggetto non avrebbe parlato di Conte quando si trovava in carcere o agli arresti domiciliari ma, più tardi, quando era stato rimesso in libertà. Di solito si sospetta della veridicità delle versioni, fornite da un soggetto quando si trovi in stato di restrizione della libertà personale in quanto si pensa che, al fine di ottenere la rimessione in libertà, un individuo sarebbe disposto a tutto, anche a mentire per compiacere, per così dire, la pubblica accusa”.

    Salvatore Mastronunzio per i giudici si rifiutò di combinare Albinoleffe-Siena | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Stellini più di Carobbio La posizione di Stellini oltre ad avvalorare la tesi di Carobbio dimostra, sempre secondo i giudici, che Conte “non poteva non sapere”. Stellini in quanto collaboratore e uomo di fiducia di Antonio Conte confessò di aver mandato proprio Carobbio e Terzi al termine della gara di andata a parlare con Bombardini e Garlini per tener buoni i rapporti in vista della gara di ritorno.

    La “vipera” Mastronunzio Ultimo cardine è la posizione di Salvatore Mastronunzio messo a detta dei giudici fuori rosa per essersi rifiutato di combinare la partita contro l’Albinoleffe per non aver ottenuto lo stesso trattamento per la partita contro l’Ascoli (nonostante la lunga militanza nell’Ancona) squadra sfavorita dalla vittoria dei bergamaschi.

    Video Albinoleffe-Siena 1-0 28 maggio 2011

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  • Mondonico esonerato, al Novara torna Tesser

    Mondonico esonerato, al Novara torna Tesser

    Il Novara ha ufficializzato in tarda mattinata l’esonero di Mondonico. Al suo posto torna Attilio Tesser, licenziato non meno di un mese fa dalla dirigenza piemontese. Fin dai primi minuti la notizia ha destato scalpore, suscitando l’indignazione dei tifosi di calcio, per i quali il Mondo rappresentava una delle immagini più positive del nostro sport.

    Oltre a Mondonico è stato sollevato dal proprio incarico anche il direttore sportivo Pederzoli, al suo posto il vice Cristiano Giaretta. Con questa decisione a sorpresa il Novara si gioca l’ultima disperata carta per raggiungere una salvezza che sembra ormai più che un miraggio un autentica mission impossible.

    emiliano mondonico | © Valerio Pennicino/Getty Images

    CRISI DI RISULTATI – Mondonico paga la recente sequenza di risultati negativi che ha allontanato la squadra piemontese dal quartultimo posto in classifica occupato dal Siena. Dopo la storica vittoria contro l’Inter (1-0 grazie al gol dell’Airone Caracciolo), il Novara ha collezionato un pareggio e due sconfitte, fra cui l’ultima contro il Bologna, diretta concorrente per la salvezza. Il Mondo ha raccolto cinque punti in sette partite, un bottino considerato troppo esiguo dalla società nerazzurra, che ha deciso di esonerare il tecnico due giorni dopo la sfortunata trasferta del Dall’Ara. L’ex allenatore di Atalanta e Torino è durato in carica soltanto un mese e otto giorni.

    RIECCO TESSER – Licenziato il 30 gennaio scorso a seguito della sconfitta in trasferta contro il Palermo, il Novara richiama Attilio Tesser. Ancora oggi l’allenatore di Montebelluna è considerato un vero e proprio idolo tra i tifosi della squadra piemontese, essendo l’artefice della indimenticabile doppia promozione consecutiva dalla Serie C alla Serie A. Il “nuovo” tecnico del Novara ha raccontato la propria gioia per essere ritornato ad allenare la sua vecchia squadra e si è detto più motivato di prima nel raggiungere un traguardo che al momento pare davvero irrangiungibile.

  • Emiliano Mondonico, l’uomo delle mille battaglie

    Emiliano Mondonico, l’uomo delle mille battaglie

    E’ indubbiamente il personaggio del momento. La vittoria ottenuta dal suo Novara in casa dell’Inter rappresenta il primo passo verso una salvezza ancora possibile. E di recuperi da situazioni difficili lui ne sa qualcosa: parliamo ovviamente di Emiliano Mondonico. Uno che non molla mai, uno che della grinta ne ha fatto uno stile di vita. Ed è riuscito a sconfiggere un avversario duro da combattere, un tumore all’addome che lo ha colpito a gennaio 2011 quando era alla guida dell’Albinoleffe, in Serie B, categoria dove detiene il record di campionati vinti, ben cinque. Il “Mondo” non si è arreso, ha lottato con tenacia, cercando di scacciare via quel brutto male e ritornando in sella giusto in tempo per salvare ai playout i bergamaschi. Nel giugno dello stesso anno il 65enne tecnico di Rivolta D’Adda ha bisogno di altre cure, tanto che è costretto a lasciare l’Albinoleffe.

    Ma nel novembre scorso l’annuncio che tutti attendevano: Mondonico ha sconfitto il male che lo affliggeva ed è pronto a tornare in sella. Durante questo periodo però nessuno si è dimenticato di lui, tanto che in un Torino-Albinoleffe le due tifoserie intonano dei cori in suo onore. Torino così come Cremona e Bergamo: tre città che hanno visto Mondonico protagonista sia da allenatore che da giocatore. Ma lui è amato da tutti: la sua lotta con conseguente vittoria è stata accolta con gioia da tutti, perché un personaggio come lui è ben voluto da tutti. Spesso agli allenatori capita di plasmare le squadre sulla base del proprio carattere. Lui ha saputo fare anche l’inverso: portare la voglia di combattere e di vincere dai campi di calcio alla vita. E ce l’ha fatta.

    A gennaio una chiamata lo riporta, dopo sette anni dall’esperienza con la Fiorentina, in Seria A: è quella del Novara, che lo vuole sulla propria panchina per sostituire Attilio Tesser. Qualcuno parla già di impresa impossibile, considerando che la squadra è ultima in classifica. Ma le imprese impossibili, evidentemente, fanno per lui. Dopo una sconfitta all’esordio ecco il pari interno contro il Catania: uno 0-0 significativo perché è la prima volta che i piemontesi non subiscono gol in casa e giocano una grande gara, tanto che la frase detta dal tecnico negli spogliatoi a fine primo tempo “bravi, avete giocato benissimo ma a volte ciò non basta” fa il giro del Paese. Ma la domenica dopo il “Mondo” fa ancora meglio, riuscendo a cogliere un importantissimo successo in casa dell’Inter. Una vittoria storica quella ottenuta a “San Siro”, che rappresenta tra l’altro il primo exploit in campionato per il Novara. A fine gara Mondonico commenta che “è stato come vincere Sanremo”.

    E questo successo, considerato difficile da raggiungere alla vigilia, è l’emblema degli ultimi tempi dell’allenatore di Rivolta d’Adda per ciò che riguarda anche la sua vita personale. E chissà che non riuscirà a coronare anche l’altro sogno che ha nel cassetto: scontare quella famosa giornata di squalifica europea che gli residua dall’impegno con l’Ajax quando era sulla panchina del Torino e fu allontanato dall’arbitro.

  • Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Quattro partite e un solo punto raccolto dall’Inter, questo racconta la sfida con la favola del Novara di Mondonico che scende in campo con ordine e riesce a strappare con le unghie e con i denti i tre punti in un campo ostico se non impossibile per una neopromossa. Ranieri ha scelto di giocare con un modulo più abbottonato lasciando spazio ai due trequartisti Sneijder e Alvarez con l’unica punta Milito, ma nel primo tempo ne è venuto poco o nulla di buono. Nella ripresa scelte sconfessate con Pazzini al posto di Alvarez e si ritorna al modulo a due punte. Dopo essere stata colpita e affondata come spesso accade ultimamente, la difesa nerazzurra ha mostrato i suoi evidenti limiti senza la giusta copertura della linea dei centrocampisti. Ancora stravolgimenti dopo il gol di Caracciolo con l’uscita di un buon Poli per far spazio a uno spaesato Forlan con il nuovo modulo a tre punte. A questo punto un po’ per la sfortuna (vedere la traversa di Sneijder) un po’ per la fretta e la troppa voglia di fare gol in mezz’ora di gioco anche con l’uomo in più per l’espulsione di Radovanovic l’Inter ha mostrato tutta la sua approssimazione. Imprecisa e frettolosa, questi sono i due aggettivi che potrebbero descrivere la squadra di Ranieri nella partita di ieri. Viceversa un Novara cinico e spietato con un Caracciolo che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite realizzando gol davvero da cineteca. Ranieri per curare l’Inter a questo punto dovrà tirar fuori un vero e proprio numero di magia.

    PAGELLE INTER

    Chivu 4,5 Ha sempre detto che odia giocare da terzino e che si sente più un centrale e puntualmente lo dimostra con le sue prestazioni sul campo che le sue dichiarazioni sono fondate. Permette a Caracciolo di stoppare la palla dal limite dell’area lasciandogli libero l’angolo per calciare e battere Julio Cesar. Spinge più nel primo tempo e nella ripresa Nagatomo fa molto meglio di lui in fase offensiva. A questo punto perché non schierare  sin dal primo minuto il nipponico?

    Poli 6 Forse il migliore in campo dei suoi. Corre recupera palloni e ha il giusto tempo degli inserimenti. Si vede negare un rigore da Russo inspiegabilmente quando viene atterrato in area da Garcia, con l’arbitro che fa cenno di rialzarsi. Lascia il campo per Forlan nella ripresa .

    Sneijder 5,5 L’olandese è un oggetto misterioso, perché invece di integrarsi nei meccanismi di gioco della squadra gioca praticamente da solo. È sfortunato nel finale quando colpisce la traversa che avrebbe potuto regalare il gol del pari, ma mostra un’imprecisione figlia della voglia di riprendersi il suo posto da leader che ora non ha.

    Forlan 4,5 Lui e Sneijder in teoria dovrebbe essere le armi in più per la sua squadra, ma il loro  inserimento nei meccanismi della squadra è abbastanza lontano. Viene fischiato dal pubblico in un paio di cross sbagliati malamente. Gioca troppo lontano dalla porta e non gli riesce nulla di buono. Irriconoscibile.

    Pazzini 4,5 Entra nella ripresa per dare peso all’attacco ma praticamente è come se non fosse entrato mai in campo. Non è nel suo momento migliore e quando ha sui piedi la palla del possibile pari, da un metro la calcia troppo centrale facendosi neutralizzare la conclusione.

    PAGELLE NOVARA

    Ujkani 6,5 è sempre pronto e reattivo, e dalla sua parata su un tiro di Lucio nasce l’azione della ripartenza che porterà al gol di Caracciolo. Nel finale tiene a galla il risultato impedendo a Pazzini di mettere in rete da due passi.

    Radovanovic 5 In mediana non demerita dove insieme ai suoi compagni cerca di fermare le continue avanzate nerazzurre. Poi compie un’autentica stupidità quando già ammonito calcia via il pallone allontanandolo, attirando l’attenzione di Russo che non può che ammonirlo di nuovo, con conseguente espulsione per doppio giallo.

    Garcia 5,5 Viene graziato dall’arbitro per l’intervento sciagurato che falcia in piena aera Poli. Per il resto tiene a bada gli attaccanti nerazzurri con diligenza.

    Caracciolo 7 L’airone vola alto quando vede nerazzurro. Stop e tiro a giro da vero campione per segnare un gol da ricordare, e per regalare ai suoi una vittoria storica a San Siro.

  • Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Terza sconfitta nelle ultime quattro partite per l’Inter. Definirla crisi sarebbe davvero riduttivo a questo punto. Sconfitta che lascia il segno, con i nerazzurri che perdono in casa contro il fanalino di coda Novara, di fatto perdendo ulteriore terreno nella rincorsa al terzo posto con la Lazio staccata di sei lunghezze. Caracciolo si conferma la bestia nera dell’Inter e Mondonico può sorridere visto che la sua squadra aveva realizzato solo due punti in trasferta prima di questo match, mentre i nerazzurri  mostrano un rullino di marcia da retrocessione: un punto in quattro partite. La panchina di Ranieri balla.

    PRIMO TEMPO – Primo squillo nerazzurro al 9’ sugli sviluppi di un’azione corale nerazzurra finalizzata da una bella conclusione dal limite dell’area di Sneijder che si vede negare il gol da una pronta respinta di Ujkani. Buona Inter nei primi minuti che tiene palla, cerca il fraseggio stretto con i suoi centrocampisti e costringe come era da copione il Novara a schiacciarsi con tutti gli uomini dietro la linea del centrocampo. Al 14’ problemi fisici per Dellafiore  che lascia il campo e costringe Mondonico a giocarsi il primo cambio con l’ingresso di Morganella. Ancora pericolosa la squadra nerazzurra al 25’ sulla corsia sinistra: bella combinazione tra Chivu e Sneijder con l’olandese che da posizione defilata mette dentro un tiro cross che attraversa tutta l’area senza trovare il tap in vincente di Milito, sfiorando il palo. Rischia moltissimo l’Inter su una ripartenza del Novara, con Julio Cesar costretto a un’uscita spericolata su Caracciolo per togliergli dai piedi il pallone. Molti dubbi su una decisione arbitrale al 35’ con Poli che viene letteralmente abbattuto da Garcia  in area prima di riuscire a calciare, ma Russo fa cenno di proseguire tra le numerose proteste nerazzurre. Il primo tempo si chiude senza regalare troppe emozioni, con due minuti di recupero.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa altro cambio per Mondonico che manda in campo Pesce al posto di Porcari, mentre Ranieri inserisce Pazzini al fianco di Milito togliendo Alvarez. Ottima verticalizzazione di Cambiasso al 7’ con l’inserimento con i tempi perfetti di Milito che entra in area salta un uomo e calcia, indirizzando troppo centrale la conclusione con Ujkani ben piazzato. I nerazzurri spingono molto, ma senza trovare mai l’affondo vincente e come spesso accade nel calcio su uno splendido contropiede è il Novara a essere letale. La doccia fredda arriva per l’Inter al 11’ dai piedi di Caracciolo che inventa un gol bellissimo: l’airone stoppa la palla tra Lucio e Chivu e da fuori area fa partire un tiro a giro sul palo lontano a battere Julio Cesar, confermandosi la bestia nera dei nerazzurri. La risposta dell’Inter arriva subito con una buona conclusione di Stankovic che calcia forte dal limite dell’area sfiorando il palo. Ranieri al 16’ si gioca il tutto per tutto inserendo Forlan al posto di Poli, schierando tre punte per cercare di ribaltare il risultato, mentre Mondonico pochi minuti dopo si copre togliendo Gemiti e inserendo Paci. Paradossalmente nonostante l’Inter si riversi nella metà campo avversario è il Novara ad avvicinarsi nuovamente al gol con un grande anticipo di Julio Cesar su Caracciolo.

    Al 33’ Morganella impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro su una gran conclusione al volo ad incrociare. Novara in dieci al 34’ con Radovanovic che allontana il pallone dopo un fallo di Nagatomo dal limite dell’area: il serbo era già ammonito  e con il secondo giallo si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Sfortunata la squadra di Ranieri che nel finale con Sneijder impatta la traversa con un destro violentissimo dal limite dell’area. L’ultima occasione capita sui piedi di Pazzini che da un passo calcia centrale facendosi neutralizzare la conclusione, con Ujkani che blocca il pallone e deve solo aspettare il fischio finale che regala i tre punti al Novara e condanna l’Inter a un punteggio inaspettato alla vigilia.

  • Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Cancellare e dimenticare totalmente la brutta sconfitta subita all’Olimpico nell’ultimo turno di campionato è l’obiettivo principale degli uomini guidati da Ranieri. Inter Novara che si giocherà oggi pomeriggio alle 15, sarà nuovamente un crocevia della stagione nerazzurra, ricordando come nel girone d’andata la sconfitta per 3-1 costò il posto e la panchina all’allora tecnico Gian Piero Gasperini.

    Dopo aver ottenuto le sette vittorie consecutive la banda Ranieri di fatto ha come mollato i remi in barca, perdendo a Lecce, racimolando un rocambolesco pari contro il Palermo e rimediando una dura lezione proprio a Roma. Rialzarsi diventa fondamentale e obbligatorio per rimanere incollati a un terzo posto più lontano, con una Lazio in versione lepre che scatta e si distanzia di 6 punti, mentre l’Udinese incassato lo stop contro il Milan subisce un leggero rallentamento. Occhio anche alle spalle perché la Roma di Luis Enrique è sempre in agguato e potrebbe rappresentare un’altra rivale per la corsa alla zona Champions.

    INTER – Ranieri ha di fatto mescolato un po’ le carte in tavola dopo la sconfitta romana, dovendo rinunciare a Samuel per infortunio (meno gravi di quanto sembra), al nuovo acquisto Guarin ancora fermo in infermeria e a Maicon che dovrà scontare il turno di squalifica. In allenamento sono stati provati diversi moduli, con il 4-3-1-2 che sembra poter offrire maggiori garanzie di copertura, visti gli otto gol presi in sole due partite. Tra i rientri più importanti ci sono quelli di un senatore come Stankovic, e uno come Forlan che deve ancora dimostrare il suo vero valore in maglia nerazzurra.

    Nel dettaglio in difesa c’è un ballottaggio aperto per un posto al centro, dove Ranocchia e Cordoba si giocano una maglia al fianco di Lucio. Sulle corsie esterne Chivu a sinistra e il capitano Zanetti al posto di Maicon. In mediana la linea a tre dovrebbe vedere Cambiasso al centro con Poli e Stankovic ai lati, mentre più avanzato nel ruolo di trequartista torna titolare Sneijder a supporto delle due punte Milito e Forlan. Pazzini dovrebbe rimanere in panchina poiché è stato recentemente colpito da un’influenza.

    NOVARA – Mondonico non ha molto da sorridere vista la lunga lista di indisponibili che conta i nomi di Ludi, Marianini, Coser e Morimoto. Non bastasse la classifica parla da sola con il Novara fermo a quota 13 punti, ultima ruota del carro di questo campionato. Motivazioni opposte dunque per una squadra che cerca punti salvezza utili a staccarsi dal fondo, ma sa, che di fronte troverà un avversario nettamente superiore almeno sulla carta.

    Per battere i nerazzurri serve una grande partita e Mondonico va verso la conferma di nove undicesimi della formazione vista contro il Cagliari: linea a quattro dietro con al centro Lisuzzo e Centurioni, mentre Dellafiore e Garcia agiranno sulle corsie laterali. A centrocampo rimane il dubbio tra la scelta di Radovanovic (che stringe i denti per la pubalgia) e Pesce, con Gemiti e Morganella più larghi. Più avanzati davanti dovrebbero agire Rigoni e Mascara a supporto dell’unica punta l’airone Caracciolo, che più volte ha saputo punire i nerazzurri realizzando reti importanti con le squadre in cui ha militato. Se Mondonico dovesse schierare le due punte, spazio a Jeda in coppia con Caracciolo, ed ad accomodarsi in panchina dovrebbe essere Mascara.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER NOVARA

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Cordoba, Chivu; Poli, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Forlan, Milito. A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Alvarez, Nagatomo, Pazzini. All.: Ranieri

    Novara (4-3-2-1): Ujkani; Dellafiore, Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Morganella, Pesce, Gemiti; Rigoni, Mascara, Caracciolo. A disp.: Fontana, Paci, Rinaudo, Radovanovic, Porcari, Rubino, Jeda. All.: Mondonico

  • Novara Chievo 1-2, Pellissier fa 100. Mondonico subito ko

    Novara Chievo 1-2, Pellissier fa 100. Mondonico subito ko

    Il posticipo della 21esima giornata Novara Chievo si è concluso con la vittoria degli uomini di Di Carlo bravi ad interpretare al meglio la partita e a sfruttare la giornata positiva di capitan Pellissier e dell’interessantissimo Thereau. Come avevamo anticipato nel prepartita il Novara affidato da qualche giorno a Mondonico si presentava rivoluzionato tatticamente rispetto al consueto 4-4-2 firmato Tesser. Il Mondo infatti si affida ad una difesa a tre cercando di proteggere meglio la porta di Ujkani, inserisce Rigoni tra i centrocampisti e in avanti si affida ai nuovi arrivati Mascara e Caracciolo. Diverso l’atteggiamento di Di Carlo che si presenta al Piola con un attacco pesante schierando Thereau alle spalle di Paloschi e Pellissier scegliendo poi un centrocampo dinamico e muscolare bravo a coprire ed impedire lo sviluppo della manovra dei padroni di casa.

    Pellissier fa 100 in Novara Chievo | ©Getty Images
    Novara Chievo, la partita. Parte meglio il Chievo che comanda il gioco per tutto il primo tempo e trova il meritato vantaggio con Pellissier, arrivato a quota cento con la maglia gialloblu, al 33′ legittimando la mole di gioco prodotta. Il Novara si fa vedere dalle parti di Sorrentino solo con un calcio di punizione dalla distanza battuto da Radovanovic, mentre nel finale prima Ujkani si supera su Therau poi Caracciolo spreca incredibilmente la rete del pari. Nella ripresa i padroni di casa aumentano l’intensità della manovra trovando discreti fraseggi tra Rigoni e Gemiti sulla sinistra e negli inserimenti di Mascara. Paci ha la più ghiotta occasione ma arriva in ritardo sul cross di Gemiti e il Chievo sornione ha la possibilità di chiudere il match grazie ad una bella triangolazione Pellissier, Sammarco Thereau che vale il raddoppio. Appena un minuto dopo Mascara trova il gol che potrebbe riaprire la partita, ma il Chievo controlla bene e porta a casa tre punti pesanti. Per il Novara adesso la situazione di classifica inizia ad esser difficilissima e ad acuire il momento no c’è la quasi rottura con i tifosi che hanno mal digerito l’allontanamento di Tesser.

    Novara Chievo 1-2, le pagelle
    Rinaudo: 5
    Chiamato da Mondonico a guidare l’insolita linea a tre di difesa sbanda clamorosamente.
    Morganella: 5 Parte bene sulla destra, poi cala terribilmente e si divora il gol del possibile pareggio.
    Rigoni e Mascara: 6 La salvezza del Novara passa dai loro piedi. Se riusciranno a migliorare l’intesa potranno esser d’aiuto a Mondonico.
    Caracciolo: 4 L’airone non sa più volare. Continua nel momento no iniziato con la maglia del Genoa.
    Bradley: 6,5 Il ruolo da playmaker affidatogli da Di Carlo gli calza a pennello. Perfetto nel guidare il pressing si fa apprezzare anche per la qualità d’impostazione della manovra.
    Thereau: 7 Trasformato da attaccante a trequartista il ragazzo dimostra di aver tanta qualità e temperamento.
    Pellissier: 7,5 Pellissier è il Chievo e il centesimo gol in maglia gialloblu ne è la conferma.

    Novara Chievo 1-2
    33′ Pellissier (C), 33′ st Thereau (C), 34′ st Mascara (N)
    Novara (3-5-2): Ujkani 6; Paci 5, Rinaudo 5 (22′ st Rubino 6), Lisuzzo 5,5; Morganella 5, Porcari 5,5 (46′ st Jeda sv), Radovanovic 6 (37′ st Jensen sv), Rigoni 6, Gemiti 6; Mascara 6, Caracciolo 4. A disposizione: Fontana, Garcia, Jensen, Pesce, Centurioni. All.: Mondonico
    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Sardo 6, Andreolli 6, Acerbi 6, Dramè 6; Luciano 6, Bradley 6,5, Hetemaj 6 (39′ st Cesar sv); Thereau 7 (39′ st Moscardelli sv); Pellissier 7,5, Paloschi 5,5 (32′ st Sammarco 6,5). A disposizione: Puggioni, Jokic, Vacek, Cruzado. All.: Di Carlo 7.
    Arbitro: Massa
    Ammoniti: Radovanovic, Porcari (N), Hetemaj, Dramè (C)

    Novara Chievo video highlights youtube

  • Novara Chievo rivoluzione Mondonico

    Novara Chievo rivoluzione Mondonico

    Lo spezzatino della 21esima giornata contempla questa sera il match salvezza Novara Chievo che si disputerà normalmente nonostante i -4° della cittadina piemontese e la neve caduta sul prato del Silvio Piola. Il match importantissimo per la classifica ha un sapore ancora più particolare per il ritorno alla panchina di Emiliano Mondonico costretto all’allontanamento forzato da seri problemi di salute che per fortuna adesso sono oramai un ricordo. Da Tesser a Mondonico il Novara cambia il suo modo di stare in campo passando dall’ormai solito 4-4-2 ad una insolita difesa a tre con Rinaudo, centrale, a coordinare Pato e Dellafiore. In avanti la coppia di nuovi arrivati Caracciolo Mascara che si alternerà con Rigoni sulla trequarti.

    Emiliano Mondonico | ©Getty Images
    In casa Chievo dopo la batosta subita tra le mura amiche ad opera della Lazio di Reja cerca un repentino riscatto. Di Carlo pare abbia lavorato molto in settimana sulla testa dei suoi giocatori cercando di curare i particolari e la concentrazione dei suoi uomini per tutta la durata del match. Tutti a disposizione per il tecnico veronese che si gioca l’attacco pesante inserendo Thereau alle spalle del Pellissier Paloschi dato in un ottimo momento di forma. A centrocampo Bradley fungerà ancora una volta da metronomo con Sammarco e Luciano ai latii, in difesa Dramè dovrebbe esser preferito a Jokic. C’è curiosità nel conoscere come il PIola accoglierà Mondonico non avendo preso bene la scelta societaria di licenziare Tesser considerato un eroe a Novara per aver condotto la squadra dalla Lega Pro alla serie A.

    NOVARA CHIEVO PROBABILI FORMAZIONI

    NOVARA (3-4-1-2): Ujkani; Dellafiore, Rinaudo, Paci; Morganella; Jensen, Radovanovic, Gemiti; Rigoni; Caracciolo, Mascara. All. Mondonico. A disp.: Fontana, Pesce, Lisuzzo, Porcari, Mazzarani, Rubino, Jeda.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Ludi, Marianini, Coser.

    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Cesar, Dramè; Luciano, Bradley, Sammarco; Thereau; Pellissier, Paloschi. A disp.: Puggioni, Jokic, Mandelli, Hetemaj, Rigoni, Cruzado, Moscardelli.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: nessuno.

    Arbitro: Massa.

  • Novara, esonerato Tesser, arriva Mondonico

    Novara, esonerato Tesser, arriva Mondonico

    Nella serata di ieri è arrivata l’ufficialità dell’esonero di Attilio Tesser dalla panchina del Novara. Al suo posto la dirigenza piemontese ha scelto di affidare la guida tecnica della squadra a Emiliano Mondonico. Per l’ex tecnico di Albinoleffe, Torino e Fiorentina si tratta di un ritorno commovente, avendo sconfitto per la seconda volta il cancro solamente sei mesi fa. “Mondo” è uno degli allenatori italiani che può vantare maggiore esperienza, e sono ormai celebri le sue mission impossible con squadre di bassa classifica portate sempre al traguardo insperato della salvezza. Il Novara ha un motivo in più per credere in una rimonta sulla quale al momento in pochi scommetterebbero.

    L’ANNUNCIO IERI SERA – Nel tardo pomeriggio è apparso sul sito della società piemontese il comunicato che apportava i crismi dell’ufficialità alla notizia trapelata negli ambienti del calciomercato, ovvero l’interruzione del rapporto di collaborazione fra il Novara e il mister Attilio Tesser. Il club nerazzurro ha voluto manifestare la propria riconoscenza al tecnico che ha condotto nel giro di due stagione i piemontesi dall’anonimato della Serie C alla storica promozione in Serie A, dopo lo spareggio vinto contro il Padova a fine giugno, massima serie che mancava al Silvio Piola da 55 anni.

    emiliano mondonico | &; Dino Panato/Getty Images

    ARRIVA MONDO – Emiliano Mondonico, insieme a Papadopulo, era uno dei nomi che girava con più insistenza nelle ultime ore che hanno preceduto l’esonero di Tesser. Il presidente Massimo De Salvo e il direttore sportivo Mauro Pederzoli (ex Torino) hanno scelto l’allenatore tra i più navigati attualmente in circolazione nel nostro Paese. Durante la sua carriera ha ottenuto 5 promozioni in Serie A (record in Italia), una finale di Coppa Uefa con il Torino persa contro gli olandesi dell’Ajax, una Coppa Italia vinta sempre durante l’esperienza granata. Tra il ’94 e il ’98 portò l’Atalanta in finale di Coppa Italia (perdendola), un sesto e un settimo posto in Serie A (che allora significava piazzamento in Coppa Uefa). Sempre con i bergamaschi indimenticabile la semifinale della Coppa delle Coppe negli ultimi anni ’80, contro i belgi del Mechelen, i quali andarono poi a vincere la competizione battendo l’Ajax in finale.

    “PORTO LA MIA VOGLIA DI VIVERE” – Significativa la dichiarazione di Mondonico dopo aver accettato l’incarico di allenatore del Novara: “porto la mia voglia di vivere, e non è poca”. Dopo esser stato operato di tumore allo stomaco nel recente passato (si trattava del secondo intervento in due anni), Mondo può finalmente sorridere e rientrare nel mondo che più ama. Giovedì il debutto ufficiale in campionato contro il Chievo. Bentornato Mondo.