L’anticipo dell’ora di pranzo della prima giornata di ritorno della serie A propone il derby toscano tra la Fiorentina, sempre a caccia di un’identità ormai smarrita da tempo ed il Siena di mister Sannino che sin qui ha proposto davvero un bel calcio. I viola tenteranno per l’ennesima volta di dare un senso a questo Campionato sino ad ora molto avaro di emozioni ma si troveranno di fronte un Siena molto tosto e che ha dato del filo da torcere a molte squadre, ultima in ordine di tempo, il Napoli di WalterMazzarri
È inutile negare che la novità più attesa in casa viola è rappresentata dal nuovo acquisto Amauri, l’italo – brasiliano avrà subito l’occasione di dimostrare il suo valore dato che DelioRossi ha confermato la sua presenza sin dal primo minuto.
Mister Sannino avrà a disposizione la rosa praticamente al completo con l’unica assenza rappresentata dal portiere titolare Brkic che continua la riabilitazione dopo l’operazione a fine dicembre della parete addominale, il suo sostituto sarà Pegolo reduce da ottima prestazioni e soprattutto dal rigore parato ad EdinsonCavani la scorsa settimana. In attacco Emanuele Calaiò tenterà di dare un dispiacere alla curva fiesole supportato da MattiaDestro, il giovane talento ex Inter richiesto da mezza serie A mentre Brienza dovrebbe accomodarsi inizialmente in panchina.
Un pareggio che non accontenta nessuno fra Siena e Napoli: un 1-1 che serve soltanto a muovere la classifica, ma non soddisfa il Siena che per lunghi tratti aveva accarezzato l’idea di vincere contro un avversario blasonato, e non soddisfa il Napoli che cercava i tre punti per rilanciarsi in classifica ed ottiene solo un pareggio in extremis.
Calaiò
Fra i padroni di casa, super prestazione del portiere Pegolo (che non sembra affatto una riserva) e del bomber Calaiò, ex dell’incontro, che segna senza esultare. Nel Napoli deludente Edinson Cavani che si fa parare anche un calcio di rigore, mentre Pandev appare in grande spolvero soprattutto dopo aver realizzato il gol del pareggio.
PAGELLE SIENA
Pegolo 8 Il migliore in campo in assoluto, salva su occasioni clamorose del Napoli, su Cavani, su Pandev, sul rigore del Matador, ed ancora su Pandev nei minuti di recupero. Non è un secondo portiere, meriterebbe il posto da titolare
Pesoli 6.5 Prova di grande attenzione e concentrazione
Contini 6 Una partita di attenzione, senza eccessive sbavature
Terzi 6.5 Gara positiva, attento e lucido, devia in angolo un tiro pericoloso di Pandev con Pegolo ormai battuto
Del Grosso 6 Gara sufficiente, senza patire eccessivamente il confronto con il diretto avversario napoletano
Bolzoni 5 Il peggiore dei suoi, a volte impreciso e poco lucido
D’Agostino 6 In questa gara doveva essere il fulcro del centrocampo senese: ci riesce a tratti, dispensando anche buone giocate. E’ suo il fallo da rigore su Lavezzi che costa il rigore, poi sbagliato da Cavani. Finisce la gara con un’ammonizione
Vergassola 6 Qualche buon cross, qualche buona iniziativa: è suo il suggerimento per il gol di Emanuele Calaiò
Vitiello 6 Buona gara anche per lui, combatte a centrocampo e rende la vita difficile ai partenopei chiudendo bene gli spazi
Brienza 6 A lui si chiede la qualità, di tenere palla e di illuminare: viene schierato al posto di Destro che parte in panchina, ma disputa una buona gara
Calaiò 7 Dopo Pegolo, il migliore dei suoi: segna il gol del vantaggio e non esulta per rispetto della sua ex squadra, e dei 5000 napoletani presenti al Franchi. Colpisce una traversa clamorosa nel primo tempo, si rende pericoloso in altre circostanze, il Franchi lo ripaga con un’ovazione in occasione della sua sostituzione
PAGELLE NAPOLI
De Sanctis 6 Non molto impegnato, perchè in occasione dei pericoli creati dal Siena (traversa di Calaiò, rete di Calaiò) è abbastanza incolpevole
Campagnaro 5 Distratto, pasticcione ed impreciso, soprattutto in circostanze molto delicate: è suo l’errore che rischia di mandare in porta Calaiò nel primo tempo (quando colpisce la traversa). Una partita da dimenticare
Cannavaro 5.5 Mal supportato da Campagnaro ed Aronica, finisce in apprensione anche lui in molte occasioni, quando soffre le iniziative di Calaiò e Vergassola
Aronica 5 Prova confusionaria anche per lui, che viene surclassato con sorprendente facilità dai senesi
Maggio 6 Non nella sua migliore giornata, si propone poco, spinge poco.
Inler 5 Qualche buon tocco di palla, ma appare troppo lezioso in una gara in cui al Napoli serve maggiore sostanza
Gargano 5.5 Il centrocampo del Siena risulta superiore rispetto a quello partenopeo: meno intensità del solito per Gargano
Dossena 6 Gara altalenante fatta di buone iniziative e di momenti di sterilità: fra le cose positive, il cross perfetto per la testa di Goran Pandev che vale l’inzuccata del pareggio per 1-1
Hamsik 5.5 Da Marechiaro ci si aspetterebbe di più: quest’oggi, qualche buona triangolazione, ma nulla di più, poco incisivo
Cavani 4.5 Un tiro insidioso, molta svagatezza ed un rigore parato da Pegolo, con il Napoli sotto per 1-0. Il penalty avrebbe potuto portare il pareggio qualche minuto prima, ma ciò che preoccupa è la reiterazione degli errori dal dischetto, dove il Napoli ha realizzato solo un gol su quattro rigori concessi. El Matador, comunque, appare lontano dai suoi standard abituali
Pandev 7 E’ lui l’uomo più pericoloso dell’attacco del Napoli: buone azioni personali, un gol di testa da grande bomber, un altro gol sfiorato nei minuti di recupero
Lavezzi 6.5 Entra solo nel secondo tempo, ma mostra di essere in crescita di condizione: cambia il ritmo della gara, dimostrando di essere ossigeno puro per il gioco dei partenopei
Siena Napoli, una gara importante per il rilancio della squadra di Mazzarri contro il Siena del partenopeo Giuseppe Sannino: una gara che gli Azzurri vogliono vincere, per spezzare il fattore negativo in trasferta, e rilanciarsi in classifica, anche per ringraziare i numerosissimi supporters giunti allo stadio Franchi di Siena, e che a tratti rendono lo stadio una vera bolgia.
Nel Napoli non parte titolare il rientrante Lavezzi, perchè Mazzarri preferisce non rischiarlo da subito per evitare qualche ricaduta, ed al suo posto c’è Pandev. Nei minuti iniziali della gara gli ospiti riescono a rendersi pericolosi in avanti, sfruttando alcuni errori individuali della difesa del Siena: al 22′, ottima occasione per Edinson Cavani, con il portiere Pegolo (secondo del Siena) che neutralizza con qualche difficoltà; un minuto dopo, su calcio d’angolo, pericolosissimo colpo di testa di Campagnaro, praticamente a colpo sicuro, ma il Siena riesce nuovamente a salvarsi in extremis.
Al 29′, calcio di punizione a favore del Napoli dal limite dell’area per fallo ai danni di Inler: la barriera respinge in angolo e sfuma, così, per il Napoli una potenziale occasione pericolosa su calcio da fermo. La gara prosegue lungo binari di un “muro contro muro”, soprattutto per merito dell’aggressività del Siena, che chiude efficacemente gli spazi a centrocampo, soffocando in parte le iniziative dei napoletani, che ripartono solo sfruttando qualche errore dei padroni di casa.
Ma al minuto 42′ è clamoroso l’errore della difesa azzurra, con in testa Campagnaro e poi anche capitan Paolo Cannavoaro, che rischia di essere punita immediatamente: Calaiò si incunea in area, a tu per tu con De Sanctis prova il pallonetto a colpo sicuro ma è beffato dalla traversa con la difesa che spazza in angolo, dopo aver rischiato incredibilmente di subire l’1-0. Sugli svliluppi del corner, ancora pericoloso il Siena, ma la difesa napoletana riesce ancora a salvarsi. Il primo tempo si chiude a reti inviolate, ma il Napoli ha davvero rischiato moltissimo sul finire della prima frazione di gioco.
Al 7′, tiro molto insidioso di Cavani che si coordina e tira in porta: Pegolo para, ma nell’occasione si fa male ad un dito della mano, riuscendo comunque a stringere i denti per rimanere in campo. Al 17′ ottima uscita di Pegolo che riesce a fermare un’azione pericolosa del neoentrato Lavezzi, che con il suo ingresso ha dato brio e ritmo alla manovra offensiva partenopea. Al 21′, inaspettato vantaggio del Siena, con l’ex Emanuele Calaiò, che non esulta, ma riesce a beffare la difesa del Napoli, raccogliendo un ottimo suggerimento di Vergassola e realizzando di testa il gol dell’ 1-0.
Al 30′, ancora pericoli per il Napoli, con un’azione innescata dallo stesso Calaiò che beffa la difesa Azzurra e mette in mezzo pericolosamente ma non trova pronto Brienza a raccogliere il suggerimento, per un raddoppio che sarebbe stato alquanto agevole in tale circostanza. Sul capovolgimento di fronte, calcio d’angolo per la squadra di Mazzarri, con il solito schema a spizzare la palla sul primo palo: questa volta è Pandev ad andare vicinissimo al gol del pareggio, ma Pegolo sventa prontamente.
Un minuto dopo, al 34′, calcio di rigore per il Napoli per fallo di D’Agostino sul Pocho Lavezzi entrato in area: proteste vibranti per il regista senese, che viene ammonito, ma Edinson Cavani dagli undici metri si fa parare il penalty da un super Gianluca Pegolo. Prosegue, così, la maledizione dei rigori dei Napoletani, che sbagliano il terzo rigore su quattro in questa stagione. Al 35′ sostituzione per Emanuele Calaiò, al quale il Franchi regala un’ovazione, per Mattia Destro. Al 37′ grande azione personale del macedone Goran Pandev, che scarta gran parte della difesa senese, e prova il tiro che viene deviato, con Pegolo battuto, da Terzi.
Al 40′, il Napoli riesce a pareggiare la gara: 1-1 firmato da Goran Pandev con un grande stacco di testa – da grande centravanti – su cross di Dossena, su quale Pegolo non può arrivare. Dopo il gol, Mazzarri è scatenato e incita i suoi a provare a vincere la gara: il Napoli prova a imbastire qualche ripartenza, ma Cavani non è il solito Matador, ed appare eccessivamente svagato, la difesa senese riesce a contenere gli assalti dei partenopei, subendo soltanto un grande brivido al 48′ con un grande tiro di Pandev sul quale Pegolo è ancora super reattivo e devìa in calcio d’angolo con lo stinco destro.
Delio Rossi cerca la scossa dalla sua Fiorentina rientra Montolivo dal primo minuto mentre in attacco potrebbe esserci l’avvicendamento tra Cerci e Vargas nel tridente con Lazzari e Jovetic alle spalle di Gilardino. In difesa Nastasic sembra dover confermare la maglia da titolare al fianco di Gamberini.
Siena Fiorentina è dunque un match che promette emozioni anche se per i bookmakers sarà abbastanza spigoloso e all’insegna dell’equilibrio come dimostra l’under e l’1X come quote più giocate.
Probabili formazioni Siena Fiorentina
Siena (4-4-2): Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Calaiò, Destro. A disp.: Pegolo, Contini, Rossi, Bolzoni, Grossi, Reginaldo, Gonzalez. All. Sannino.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Vergassola e Belmonte.
Siena Genoa è uno dei due anticipi delle 18:00 della 15esima giornata di Serie A. La gara è di fondamentale importanza sia per l’una che per l’altra squadra: i toscani, dopo un ottimo avvio di stagione, si sono un pò smarriti ed arrivano alla gara reduci da 3 sconfitte nelle ultime 4 uscite, idem per il Grifone che nell’ultimo mese ha vinto solo con il Novara rimediando 3 ko pesanti con Fiorentina, Cesena e Milan.
Malesani potrà contare su Rodrigo Palacio che torna a disposizione del tecnico veronese dopo aver scontato il turno di squalifica. Basterà però l’attaccante argentino a salvare la panchina, che si fa sempre più traballante, dell’allenatore? In caso di sconfitta del suo Genoa infatti Malesani, che ha disertato la conferenza stampa preferendo rimanere in silenzio, rischierebbe l’esonero, il rapporto con il presidente Preziosi non è mai stato idilliaco fin dall’inizio che, stufo di assistere alle deludenti prestazioni della sua squadra, potrebbe decidere di dare la scossa all’ambiente con il cambio in panchina del tecnico immediato prima della sosta natalizia. Malesani, che quindi rischia, come si suol dire in questi casi, di non arrivare a mangiare il panettone, farà ancora a meno di Caracciolo rinnovando ancora fiducia a Pratto con Merkel che torna titolare dopo diverse panchine, inspiegabili, e pronto a far male con i suoi inserimenti dalla sinistra. In mediana il dinamismo di Constant e la regia di Veloso.
Sannino conferma l’undici tipo con Calaiò e Destro, coppia d’attacco più prolifica a disposizione, e Gonzalez pronto a subentrare a partita in corso, in cabina di regia ci sarà D’Agostino con Gazzi a fare diga in mezzo al campo e Mannini e Brienza a spingere sugli esterni. Anche per l’ex tecnico del Varese la gara è fondamentale, serve un ritorno alla vittoria ma sicuramente la sua posizione è molto più leggere di quella del collega Malesani.
La fortuna aiuta gli audaci recita un famoso proverbio latino, ma Ranieri sa benissimo che dovrà affidarsi a qualcos’altro per continuare a fare punti nelle prossime sfide che attendono l’Inter in campionato. L’audacia dimostrata dal tecnico nel finale non si discute, quando ha rischiato moltissimo togliendo Cambiasso e inserendo Milito disegnando un’Inter a trazione anteriore con 3 punte di ruolo, ma il gioco espresso nel corso dei 90 minuti devono far preoccupare tutto l’ambiente nerazzurro.
Se mancava il gol da parte di un attaccante da così tanto tempo è perché la manovra di gioco nerazzurra è assolutamente inadeguata e lenta per i ritmi del nostro campionato. Senza i vari Sneijder, Maicon, Forlan e soci i nerazzurri perdono tantissima qualità e anche se il nuovo modulo cerca di dare più peso al centrocampo, non riesce a mettere nelle condizioni migliori un attaccante d’area come Pazzini.
Discorso a parte per il Siena che assolutamente non merita la sconfitta, cedendo solo nel finale della ripresa dopo aver disputato una partita di contenimento e velocissime ripartenze. Proprio per come è arrivata la vittoria nel finale Ranieri avrà molto lavoro da fare, perché sia il gioco espresso, sia la gestione della partita non sono stati affatto sufficienti per un allenatore che guida un grande club come l’Inter.
Pagelle Siena
Calaiò 6 Non si discute il suo impegno, soprattutto considerando come fosse in dubbio fino all’ultimo per il recupero dall’infortunio. Tiene il campo benissimo cercando di sorprendere i difensori nerazzurri senza troppa fortuna. Bocciato per la freddezza sottoporta, quando gli capitano un paio di occasioni buone calcia male senza trovare mai lo specchio della porta.
D’Agostino 6,5 Assolutamente positiva la prova del centrocampista bianconero, che quando vede una big tira fuori una prestazione da giocatore di livello. Regge il peso del centrocampo toscano trascinando i suoi evitando in moltissime occasioni le incursioni dei giocatori interisti. Serve assist perfetti per gli attaccanti combattendo con Cambiasso per il ruolo di signore del centrocampo, tessendo ogni trama di gioco per la sua squadra.
Brienza 5,5 Mezzo voto in meno per l’idiozia commessa nel finale quando rompe una bandierina per disapprovare una decisione arbitrale e si becca il secondo giallo finendo la partita in anticipo con un’espulsione decisamente evitabile. Partita di assoluto sacrificio per un attaccante di ruolo che gioca tutti i 90 minuti a supportare la fase difensiva come un terzino puro.
Larrondo 5,5 L’argentino corre tantissimo e fa spesso a sportellate con Samuel e Ranocchia, ma non riesce mai a risultare pericoloso dalle parti di Julio Cesar. Anche lui è assolutamente prezioso in fase di ripiegamento.
Pagelle Inter
Samuel 6,5 torna ad appendere il cartello “non si passa” sulla zona da lui presidiata, chiudendo ogni velleità degli attaccanti toscani, e svettando su ogni pallone alto che si aggira nella propria area. Duro come una roccia l’argentino con l’aiuto di Ranocchia tiene inviolata la porta nerazzurra, e di questi tempi fa notizia.
Zanetti 6,5 Trentotto anni e non sentirli, il capitano sempreverde nerazzurro, corre come un ragazzino senza fermarsi un istante, dimostrando la sua duttilità tattica giocando in qualsiasi ruolo lo schieri Ranieri. Chiusure perfette e diagonali difensive da manuale del calcio. Il pallone che toglie sulla testa di Calaiò gli vale un abbraccio da Julio Cesar e un coro da parte dei suoi tifosi.
Alvarez 5 Talento puro o fuoco di paglia? Non bisogna eccedere nelle critiche, ma nemmeno negli elogi perché il giovane argentino non riesce a ripetere le buone cose evidenziate contro il Cagliari e contro i turchi, giocando al rallentatore e intestardendosi in dribbling inutili. Due buoni cross pervenuti in 45 minuti di gioco sono poca roba e Ranieri lo boccia perché troppo avulso dal gioco.
Thiago Motta 6,5 Il playmaker italo brasiliano che dovrebbe dettare i tempi di gioco alla manovra nerazzurra è fin troppo spesso raddoppiato dai giocatori del Siena e non riesce mai a servire la palla giusta ai suoi compagni. Non sfigura in fase di interdizione, ma Ranieri gli chiede di costruire gioco e lui si vede solo nel finale quando serve l’assist vincente per Castaignos. Buona anche la punizione calciata nella ripresa, con una pronta respinta di Brkcic.
Castaignos 6 Assolutamente inesistente per 44 minuti. Viene mandato in campo per sostituire Zarate e garantire il giusto mix di spinta e copertura in fase di ripiegamento, ma non riesce a combinare niente di buono, anzi perde diversi palloni sbagliando controlli decisamente facili. Qualcosa cambia nel finale quando prima conquista una buona punizione dal limite dell’area e all’ultimo respiro inventa il gol del vantaggio sorprendendo tutti, (forse anche Ranieri) e regalando una vittoria inaspettata che gela la squadra toscana.
Dal 24 settembre a Bologna nessun attaccante nerazzurro riusciva più a trovare il gol e con la rete di Castaignos l’Inter torna a casa con 3 punti fondamentali dalla difficile trasferta di Siena, anche senza convincere per il gioco espresso. Ranieri punta forte con il nuovo modulo, ma la partita stenta a decollare con pochissime azioni da gioco rilevanti e un Pazzini a fare lo spettatore in attacco. È il Siena a giocarsela, coprendo tutti gli spazi e rischiando di trovare il vantaggio in diverse occasioni. Stesso copione nella ripresa, nonostante i cambi di Obi e Castaignos per Alvarez e Zarate, l’Inter gioca un calcio compassato e lento che si riduce spesso all’inutile fraseggio in orizzontale e in pochissime verticalizzazioni. Quando la partita sembra finire sul pari, arriva il guizzo vincente di Castaignos che ripaga la fiducia del tecnico romano segnando la sua prima rete stagionale e regalando 3 punti assolutamente decisivi per una risalita in classifica.
PRIMO TEMPO- Squadre molto chiuse nei primissimi minuti, con entrambe le compagini che chiudono tutti gli spazi e di conseguenza la partita si gioca molto a centrocampo in attesa che vengano serviti palloni migliori per le punte. Primi spunti nerazzurri che arrivano dalla fascia di Alvarez al 16’, con l’argentino che serve un gran cross in area a trovare la torre di Pazzini per un colpo di testa facilmente neutralizzabile da Brkcic di Zarate. Ritmi fin troppo lenti per i nerazzurri che si appoggiano troppo spesso a Julio Cesar in fase di ripartenza, permettendo in questo modo al Siena ogni volta di riorganizzare la linea difensiva.
La partita si infiamma alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio d’angolo per l’Inter, con Samuel che avrebbe l’occasione di segnare il gol del vantaggio e invece calcia malissimo addirittura facendo uscire il pallone fuori dall’area. A seguire ripartenza velocissima del Siena che ha sui piedi di Brienza l’occasione buona per punire l’Inter, con la conclusione del giocatore bianconero che va di poco alta sulla traversa. Ancora Siena nel finale con Calaiò che fa a sportellate con Samuel, calcia a incrociare di precisione sul secondo palo sorprendendo Julio Cesar ma il pallone finisce di poco a lato.
SECONDO TEMPO- Cambio a sorpresa per Ranieri che inaspettatamente all’inizio della ripresa boccia entrambi gli esterni e sostituisce Alvarez inserendo Obi, con Castaignos a rilevare Zarate. Non cambia il modulo ma cambiano gli interpreti, ma è ancora il Siena ad essere pericoloso nei primissimi minuti con il solito Calaiò particolarmente ispirato. Il cambio effettuato da Ranieri non sembra modificare l’atteggiamento dei nerazzurri, che faticano a creare gioco, con i tifosi ancora in attesa di un azione degna di nota in zona offensiva. È invece il Siena a fare la partita e a rendersi particolarmente pericoloso nei pressi dell’area presidiata dal portiere nerazzurro, aiutato dalle tempestive chiusure di Samuel e Zanetti che tengono ancora immutato il risultato. Intanto Sannino al 19’ sostituisce uno stremato Calaiò inserendo Reginaldo. L’Inter di rivede in attacco al 21’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo in un azione molto rocambolesca dove arrivano alla conclusione prima Stankovic, poi Ranocchia, ma entrambi vengono murati senza trovare la porta del Siena. Ancora un cambio per Sannino che affida il peso dell’attacco a Gonzalez rilevando uno spento Larrondo, mentre Ranieri si gioca l’ultima carta rischiando tutto inserendo Milito per Cambiasso, con un’Inter a trazione anteriore. Arriva all’ultimo respiro il vantaggio nerazzurro con il peggiore in campo sin in quel momento, Castaignos che riceve palla da Thiago Motta, spalle alla porta controlla, si gira e calcia di precisione battendo Brkcic, segnando il suo primo gol in maglia nerazzurra. Espulsione negli ultimi minuti per Brienza che macchia la sua prova distruggendo per un gesto di stizza con un calcio la bandierina del corner, rimediando il secondo giallo e terminando la partita anzitempo.
Fischio finale e i nerazzurri passano all’Artemio Franchi con una prova decisamente opaca che garantisce comunque i 3 punti fondamentali per la risalita.
SIENA- Il tecnico dei toscani Giuseppe Sannino nella consueta conferenza stampa alla vigilia della partita ha analizzato il momento che sta vivendo la sua squadra e mettendo in guardia i suoi giocatori sulle numerose insidie nella sfida contro l’Atalanta: “Abbiamo lavorato bene, ma ci aspetta una sfida molto impegnativa e dovremo giocare al meglio altrimenti rischiamo di andare in difficoltà”. Capitolo infortuni che sicuramente avrà un certo peso sull’andamento della partita, poiché proprio Sannino dovrà fare a meno oltre a Vergassola e Grossi alle prese con i recuperi dagli infortuni muscolari, anche del bomber Emanuele Calaiò (5 gol in 9 partite) assente dell’ultima’ora, anche lui alle prese con una lesione muscolare. L’undici che scenderà in campo quindi dovrebbe vedere Brkcic tra i pali, linea a quattro per il reparto arretrato con Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. Centrocampo che vedrà sicuramente D’agostino e Gazzi agire centralmente supportati sulle corsie laterali da Brienza e Mannini. Coppia d’attacco inedita con Gonzalez e Destro, dove il giovanissimo attaccante ex Genoa e Inter avrà la possibilità di bissare l’ottima prestazione ottenuta con l’Under 21 contro la Turchia di dieci giorni fa, realizzando una pesante doppietta.
ATALANTA– La squadra rivelazione del campionato è sempre di più l’Atalanta, considerando come senza i 6 punti di penalizzazione sarebbe a quota 18, staccata un solo punto dalla Juventus (da considerare una partita in meno per i bianconeri) al quinto posto in classifica. Colantuono ricevuti i complimenti della tifoseria e di un tifoso speciale come Zampagna, che in una recente intervista a Sky Sport 24 gli ha assegnato moltissimi meriti di quest’impresa, vuole confermare quanto di buono già fatto, riuscendo a mettere in difficoltà la squadra toscana guidata da Sannino. Gli orobici però, devono fare i conti con la lista degli indisponibili e degli squalificati: fuori Masiello e Cigarini, entrambi fermati dal giudice sportivo e ancora ai box per infortuni vari Bellini e Brighi. Le buone notizie arrivano dalla stella della squadra German Denis, che dopo essere tornato dagli impegni con la propria nazionale è tornato ad allenarsi con i suoi compagni di squadra. Novità nell’undici titolare, dove viste le assenze verrà probabilmente dirottato Raimondi sulla fascia in zona difensiva con Lucchini e Capelli al centro e Peluso sull’altra corsia. Da segnalare un possibile ballottaggio tra Manfredini che si candida per un posto da titolare nel ruolo di Capelli. Centrocampo con Carmona affiancato da Padoin, con Schelotto e Bonaventura a garantire tanta corsa sulle fasce. Coppia d’attacco inamovibile con il bomber Denis, (a quota 7 gol secondo solo a Di Natale) e la rivelazione del nostro campionato Maxi Moralez.
Siena Atalanta Probabili formazioni
Siena (4-4-2) Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Gonzalez, Destro A disp.: Pegolo, Belmonte, Contini, Angelo, Bolzoni, Reginaldo, Larrondo. Allenatore: Sannino
Dopo la promozione in serie A ormai raggiunta, con la serenità e la consapevolezza dell’obiettivo centrato, il Siena di Antonio Conte pensa a giocare divertendosi, in scioltezza, ed archivia la pratica del posticipo della 41esima di serie B contro il Varese con un sonoro e schiacciante 5-0, firmato Caputo, doppietta di Calaiò, Brienza e Reginaldo, che incrina le certezze del Varese, pronto per affrontare i play off per giocarsi la promozione in A, ed esalta, invece, il pubblico di casa dell’Artemio Franchi, salutandolo nel migliore dei modi nell’ultimo match tra le mura amiche di questa stagione.
E’ un saluto che vuol dire “Arrivederci” in serie A, anche se per qualcun altro si profila come un Addio.
Per il tecnico Antonio Conte, infatti, quella di ieri sera è stata l’ ultima panchina bianconera senese, in vista dell’approdo (o meglio, del ritorno) ad altri colori bianconeri, quelli che ha vestito per quasi tutta la sua carriera da calciatore, quelli della Juventus. Un congedo che il tecnico salentino ha sentito molto, compiendo a fine partita un giro di campo per salutare i tifosi, emozionato e visibilmente commosso.
Il pubblico, però, ha capito i motivi della sua scelta e lo ha applaudito calorosamente. In settimana per Conte dovrebbe arrivare la firma e l’ufficializzazione dell’accordo con la Juve, ma a Siena lascerà sicuramente un grande ricordo.
Nell’anticipo della 40esima giornata di Serie B l’Ascoli ottiene una vittoria importantissima in chiave salvezza battendo un Siena forse già sazio e privo di stimoli dopo aver conquistato la promozione in Serie A la settimana scorsa. Grande tenacia della squadra marchigiana che non si perde d’animo nemmeno quando gli uomini allenati da Conte vanno sul 2-0, vantaggio che avrebbe potuto tagliare le gambe e che invece trasmette forza ai bianconeri allenati da Castori.
Alle reti di Calaiò, al 19′ del primo tempo, e di Reginaldo, al 19′ della ripresa, l’Ascoli risponde ed effettua ed accorcia le distanze a 20 minuti dal termine con il tap-in vincente di Romeo. Nelle fasi finali di gara succede di tutto con Feczesin prima che trova il pari all’88’ e con Romeo poi che al terzo minuto di recupero completa la rimonta e sigla il 3-2 finale che tira, per il momento, fuori l’Ascoli dalla zona retrocessione.
In classifica infatti la squadra marchigiana sale a quota 45 punti e scavalca Albinoleffe e Cittadella che saranno impegnate rispettivamente nel derby con l’Atalanta e con il Crotone. Comunque vadano le cose, l’Ascoli sta disputando un campionato straordinario considerati i 7 punti di penalizzazione in classifica e gli appluasi del pubblico del Del Duca lo dimostrano: i bianconeri infatti, senza questo handicap, non solo sarebbe già salvo ma sarebbe anche in piena corsa per i playoff.