La Lazio si presenta ai suoi tifosi superando il Real Sociedad con un perentorio due a zero. La partita buona per capire le reali condizioni del gruppo in vista del match di Europa League contro il Rabotnicki tra soli sette giorni è stato il preludio a quello che sarà il nuovo idolo dei tifosi laziali: Dibrjl Cissè.
La Pantera nera ha fatto esplodere la torcida sin dalla presentazione pre partita per poi suggellare il suo esordio all’Olimpico con uno splendido colpo di testa dopo appena 4′. Buone indicazioni per Edy Reja con Mauri ed Hernanes già in palla e capitan Rocchi asciutto e pronto a lottare con Klose per il ruolo di prima punta.
Cissè oltre al gol si è fatto apprezzare nel ruolo di rifinitore ma anche per la predisposizione al sacrificio non risparmiandosi nell’inseguire gli avversari in fase di non possesso. Unica ma orami consueta nota negativa sono i fischi a Edy Reja da parte di un gruppo corposo di tifosi.
Con il fischio finale su questo campionato, Edy Reja può abbandonare le scaramanzie del caso ed annunciare il suo rinnovo con la Lazio per la prossima stagione, quando guiderà la squadra biancoceleste in Campionato ed in Europa League.
Una decisione che il tecnico friulano aveva già preso, quasi un mese e mezzo fa, durante un incontro con il presidente Lotito culminato con una stretta di mano che, secondo Reja, è valsa più di una firma.
Ora bisognerà discutere i dettagli, la durata contrattuale ed i rinforzi dell’ organico per affrontare al meglio la prossima stagione, aggiungendo valore ad un gruppoo già competitivo per migliorare ancor di più il risultato ottenuto.
Resta il rammarico per la mancata qualificazione in Champions, ma Reja non si attendeva regali da Udine, nè tantomeno un esito doverso della gara fra Udinese e Milan, riconoscendo però che granm parte della colpa per il mancato raggiungimento del quarto posto si deve far risalire alla sconfitta nello scontro diretto con l’Udinese, pur nella consapevolezza che i 66 punti raggiunti sono uno straordinario risultato, difficilmente pronosticabile ad inizio stagione.
Con Reja, rimarrà a Roma anche il capitano Tommaso Rocchi autore di un’ ottima gara e di un gol. L’attaccante è proiettato già alla prossima stagione, e giura di voler restare perchè ” non esiste il mercato “, nella speranza di poter disputare una stagione con maggiore continuità, con meno problematiche di infortuni.
La speranza e l’ impegno della Lazio non sono state ripagate dal raggiungimento del traguardo desiderato, ma la Lazio ha profuso fino all’ ultima giornata il massimo impegno, conquistando anche nell’ ultima giornata i tre punti, realizzando 4 gol in trasferta in terra salentina. Il Lecce, invece, non aveva più nulla da chiedere al campionato dopo aver raggiunto la salvezza, ma ha comunque offerto una buona prestazione, in una partita nel complesso divertente e veloce.
Le pagelle:
Benassi 5 Impreciso in alcune uscite, viene scavalcato dal pallonetto di Zarate poi respinto dal palo, oltre che nella seconda occasione quando l’ Argentino tira a lato; esce in modo avventato su Rocchi procurandosi un rosso diretto e causando il rigore del 3 a 2.
Donati 6 Buona gara, impreziosita da un buon assist per il 2 a 2 di Piatti
Giacomazzi 5 Impreciso, nella zona centrale la Lazio riesce a creare molti problemi, soprattutto con gli inserimenti di Rocchi e Zarate
Giuliatto 5 Come Giacomazzi, impreciso e lento
Brivio 5.5 Soffre molto le accelerazioni di Lichsteiner sulla sua fascia
Munari 5.5 Partita poco precisa
Vives 6 Sfortunato nella goffa autorete su corner di Zarate, ma nel resto della gara gioca una partita di buona sostanza
Coppola 7 Ottimo il pallonetto che porta il pareggio per 1 a 1 del Lecce, ancor di più la prontezza nel salvataggio su Rocchi a porta vuota.
Mesbah (49′ Corvia) 6 Qualche buona accelerazione e giocata, ma non incide
Piatti (49′ Chevanton) 6.5 Buona partita, per spunti ed impegno, culminata con il gol del provvisorio 2 a 2
Di Michele (53′ Rosati) 5.5 Poco incisivo, attacca poco la profondità e non riesce a pungere
Lazio:
Muslera 5.5 Disattento sul pallonetto di Coppola, poi riesce a riscattarsi con alcuni interventi positivi. Discontinuo nel rendimento ma non è una novità
Lichtsteiner (83′ Scaloni) 6.5 Spinge e crossa, fa soffrire molto il suo diretto marcatore sulla fascia destra
Biava 6 Partita sufficiente nel complesso, soffre in alcuni casi ma si riscatta con chiusure importanti
Dias 6.5 Salva sulla linea di porta un gol già fatto dal Lecce con Piatti, molto attento in quell’ occasione così come nel corso della gara
Garrido 5 Poco presente e spesso lontano dal vivo del gioco
Brocchi 6 Partita di grande sostanza e generosità: corre, recupera, ripiega instancabilmente
Ledesma 6 Qualche intuizione lodevole, suggerendo in modo preciso ed intelligente, ma pecca di continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti
Mauri 6 Si inserisce frequentemente, anche senza palla, recupera palloni prezioni, trova sempre la posizione giusta, aiutando i compagni in fase di ripiegamento e facendola ripartire con intelligenza
Hernanes (46′ Gonzalez) 5 Molto deludente in quest’ occasione, a differenza di quanto mostrato nell’arco della stagione. Molle e poco lucido, oltre che disattento tatticamente cosatringendo Reja a sostituirlo
Zarate 6.5 Alcuni errori per eccesso di sicurezza come spesso gli accade, soprattutto all’ inizio del secondo tempo quando scarta il portiere e tira a lato a porta vuota. Segna, però, due gol di cui un rigore che gli consente di riscattarsi – in parte – del clamoroso errore di Udine dal dischetto che è costato alla Lazio una buona fetta della qualificazione in Champions League. Autore anche del tiro d’angolo che Vives manda nella sua porta per il 3 a 2.
Rocchi (64′ Floccari) 7 Sempre nel vivo dell’azione ed al posto giusto, scatta sul filo del fuorigioco, corre, segna il primo gol, fa da assist man a Zarate sul 2 a 1, potrebbe segnare anche la doppietta se non venisse fermato da Coppola sulla linea di porta: è il migliore in campo da vero capitano
In terra salentina la Lazio cercava il risultato per sperare, con l’ orecchio attento a carpire il risultato dell’Udinese impegnata contro il Milan, in vista della rincorsa al quarto posto. Un risultato che arriva, ma che non basta a raggiungere il traguardo più ambito.
Al Via del Mare di Lecce la partita inizia già al sesto minuto, con gol di Tommaso Rocchi ad aprire i giochi per la Lazio: azione in contropiede e diagonale preciso in scivolata, che si infila nell’angolino basso. Il primo quarto d’ ora di gioco scorre fra le difficoltà del Lecce a riorganizzarsi, soprattutto nei movimenti offensivi, che mancano di incisività in profondità-
Al 15′ buona azione di Zarate che prova una serie di dribbling e si accentra, producendo, però, un tiro troppo centrale. Al 19′, il Lecce inizia a dare segnali positivi di ripresa, con un buon tiro di Di Michele che finta lo scatto profondo e rientra, sferrando un ottimo tiro che viene, però, rimpallato da Diaz in angolo.
Al 21′ la Lazio si rende molto pericolosa con un’ azione innescasta dall’assist di Mauri a cercare Zarate che accelera e si infila centralmente, provando un pallonetto a scavalcare il portiere leccese: la fortuna, però, non aiuta il tiro dell’Argentino che, dopo aver scavalcato l’ estremo difensore giallorosso, colpisce il palo.
Arriva, così, la risposta del Lecce che trova il pari con Coppola che riesce ad inserirsi in area ed a realizzare un pallonetto perfetto che beffa Muslera per il provvisorio 1 a 1.
Al 35′, però, il risultato cambia ancora: Rocchi scatta sul filo del fuorigioco e suggerisce per Zarate che questa volta non sbaglia e realizza il 2 a 1.
Al 40′ arriva, poi, il secondo pareggio del Lecce: cross di Donati per Piatti che, da solo in area, colpisce bene di sinistro e batte Muslera.
Nel 2° tempo la Lazio prova a ritrovare il vantaggio, ed ha un’ ottima opportunità con Zarate che salta in dribbling il portiere Benassi ma calcia sull’ esterno della rete con molta imprecisione. Al 9′, però, Mauro Zarate ha l’occasione di rifarsi calciando un rigore procurato un minuto prima da Tommaso Rocchi che, scattato sul filo del fuorigioco, entra in area stoppando il pallone di petto e portandolo avanti di sinistro, colpito dall’ uscita del portiere Benassi, che rimedia anche l’ espulsione diretta lasciando il Lecce in inferiorità numerica: Zarate mantiene la calma e realizza il penalty che porta la Lazio sul 3 a 2.
Al 17′ Mauro Zarate batte un calcio d’angolo che Vives colpisce in modo molto scordinato con il collo del piede beffando il suo portiere Rosati con un clamoroso autogol che rende il passivo molto pesante per il Lecce: 4 a 2.
La gara dopo il quarto gol della Lazio ha poco da aggiungere, poichè in campo c’è poco da esprimere, considerando la stanchezza per il finale di campionato, e la tensione crescente, con l’attenzione rivolta sempre più costantemente al tabellone luminoso, per cogliere un segnale positivo dal Friuli di Udine, nella speranza che l’ Udinese non faccia risultato positivo.
Una notizia che, però, non arriva: la partita termina ed il campo esprime il suo verdetto. La Lazio di Edi Reja non raggiunge la Champions e deve accontentarsi dell’Europa League, ma è comunque un ottimo risultato a conclusione di una stagione di alto livello, conclusasi con un traguardo in più: per la prima volta nella gestione di Lotito, la Lazio chiude in classifica sopra i cugini romanisti.
Manca ancora una giornata al termine del campionato, ma il mercato sta già entrando nel vivo. In casa biancoceleste, il presidente Lotito abbozza qualche riferimento ad un interessamento della Lazio per Maxi Lopez del Catania, rivelando che con la squadra etnea non ci sono problemi di rapporti ed il dialogo è aperto, inserendo nelle varie discussioni di mercato anche Silvestre.
In primis, però, Lotito vuol consultarsi con Edi Reja, per gettare le basi della progettazione della prossima stagione, in chiave mercato ed in chiave di rinnovo del suo contratto.
La firma del suo rinnovo contrattuale dovrebbe arrivare nella prossima settimana, dopo aver archiviato l’ultimo impegno di campionato contro il Lecce. Nonostante per la firma si dovrà attendere ancora un po’. dunque, non sembrano esservi dubbi sulla permanenza del tecnico friulano perchè, secondo Lotito, “la sua stretta di mano vale più di ogni altra cosa, ed è il tecnico giusto per la Lazio”.
Problemi in casa Lazio in vista della volata Champions League, sia per quanto concerne le squalifiche effettive, ossia da scontare, che per la situazione in “bilico” di molti uomini, in diffida.
Per quanto concerne la prima problematica, è stato respinto il ricorso inoltrato dall’ avvocato Gentile per la richiesta di riduzione della squalifica di due turni di campionato inflitta a Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, che sarà, così, costretto a saltare sia la partita di lunedi sera in posticipo all’ Olimpico contro la Juventus, sia la trasferta successiva allo Stadio Friuli di Udine contro i bianconeri di Guidolin, sua ex squadra: due partite fondamentali per la lotta alla qualificazione in Champions League.
Il centrocampista è ritenuto colpevole di aver adottato una condotta violenta, colpendo con un calcio il centrocampista nerazzurro giapponese Nagatomo, nel corso di Inter – Lazio, nel sabato pre – Pasquale, quando il gioco era, però, già stato interrotto dall’ arbitro Morganti per un fallo subito dallo stesso centrocampista Laziale qualche istante prima.
Sarà, dunque, un’ assenza molto pesante per la compagine di Edi Reja, soprattutto per il peso decisivo di Stefano Mauri nell’economia del gioco Laziale, con sei gol all’attivo e nove assist in stagione.
La squalifica si annovera come la diciottesima subita da calciatori biancocelesti nel corso del solo girone di ritorno, anche se, comunque, evidenzia inequivocabilmene un momento di particolare nervosismo per lo spogliatoio Laziale, che nel corso della stagione si è troppo spesso contraddistinto per alcuni episodi di particolare nervosismo: come la rissa che ha coinvolto Mauro Zarate al termine di Bologna – Lazio, il rumeno Radu, colpevole di aver colpito con una testata il romanista Simplicio nel Derby, Matuzalem, autore di una gomitata ai danni del cileno Jimenez nel match contro il Cesena e punito con quattro turni di squalifica. Inoltre, per il match contro i bianconeri di Lunedì sera mancherà anche l’ attaccante calabrese Giuseppe Sculli, che avrebbe potuto essere molto utile per sostituire lo stesso Mauri.
In proposito, il tecnico goriziano ha voluto esprimere il suo rammarico, anche in vista delle difficoltà di formazione che dovrà riscontrare: “Peccato per l’assenza dell’attaccante calabrese che complica il mio piano tattico. Stavolta sarò costretto a fare scelte obbligate. Ma affrontare la Juve regala sempre grandi stimoli a tutti. Le motivazioni non mancano, e mi auguro di vedere la migliore Lazio. Da qui alla fine non possiamo più sbagliare: per avere ragione della Juve, dovremo dare il 110%”.
Tuttavia, bisogna ricordare anche il pericolo incombente di ulteriori squalifiche per i biancocelesti, dovute alle numerose diffide per diverse pedine fondamentali, ben sei, che potrebbero, se rimediassero un’ altra ammonizione, creare ulteriori problemi di formazione al tecnico Edi Reja in vista della volata finale: Biava, Dias, Stendardo, Ledesma, Brocchi, Bresciano e Kozak.
All’ ambiente biancoceleste, quindi, non resta che sperare che tutti i protagonisti riusciranno nello sforzo di mantenere i nervi ben saldi.
È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.
LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.
Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,
REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.
Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.
L’Inter vince e convince contro la Lazio, strappando 3 punti ai biancocelesti e scavalcando il Napoli in classifica fermato a Palermo a quota 65 punti, piazzandosi al secondo posto. Una vittoria che davvero mette a tacere molte critiche per il modo in cui è maturata. Squadra poco convinta e senza grinta quella di Leonardo nei primi minuti, contro una Lazio molto determinata. L’espulsione di Julio Cesar e lo svantaggio sono stati quasi una sveglia per i nerazzurri che hanno creduto nella rimonta, e non si sono mai arresi, vincendo una partita nella ripresa con il cuore la determinazione e la compattezza di un gruppo che fin troppe persone avevano dato per finito.
Vediamo nel dettaglio le emozioni che ci ha regalato la partita.
Novità dell’ultimo momento in casa nerazzurra nella formazione, dove Leonardo conferma le previsioni ma cambia la coppia di attaccanti: non ci sarà Giampaolo Pazzini, bensì Diego Milito a fare coppia con Samuel Eto’o. Nella Lazio, invece, è Bresciano a vincere il ballottaggio con Brocchi per il posto in mediana affiancando Ledesma.
PRIMO TEMPO- .E’ Zarate a fare gli onori di casa quando al 5’ fa quello che gli riesce meglio: dal limite dell’area salta con un dribbling secco Cambiasso e prova la conclusione, trovando la respinta in due tempi di Julio Cesar.
È proprio Zarate l’uomo in più della Lazio, che dopo una stagione altalenante sembra in queste ultime partite essere veramente ispirato.
Al 22’ sempre Zarate viene servito in profondità, si trova a tu per tu con Julio Cesar, con il portiere nerazzurro che in uscita travolge l’argentino. Morganti non ha dubbi e decreta rigore ed espulsione diretta per il numero 1 dell’Inter. Zarate dagli undici metri è freddissimo e batte senza problemi Castellazzi subentrato a Julio Cesar. Lazio in vantaggio.
L’Inter non si arrende e al 28’ su una botta da fuori ribattuta di Stankovic, è Sneijder che prova a riportare la partita sul punteggio di parità. L’olandese libero di calciare, trova una grande parata di Muslera a chiudergli lo specchio della porta.
Al 38’ è Ranocchia a mancare il tap in vincente di testa, anticipando anche Lucio dietro le sue spalle liberissimo da marcature.
Al 40’ con l’uomo in meno l’Inter si affida alla grinta e alle giocate dei suoi campioni, e Sneijder risponde a Zarate segnando un gol bellissimo su calcio di punizione beffando Muslera e riportando la partita sul punteggio di parità: Inter 1 Lazio 1. Nel finale di tempo Lazio pericolosa con i nerazzurri che si salvano grazie ad una splendida chiusura di Nagatomo che anticipa tutti sul cross di Lichtseiner. 3 minuti di recupero e squadre a riposo.
SECONDO TEMPO- Si torna in campo nella ripresa con le stesse formazioni del primo tempo. Al 5’ Sneijder pecca di egoismo, quando entra in area da sinistra e prova la conclusione invece di servire Eto’o e Stankovic sotto porta. È Proprio Stankovic a chiedere la sostituzione per un possibile stiramento, e Leonardo corre ai ripari inserendo Mariga. Torna a sorridere Samuel Eto’o al 8’ quando Biava commette un errore imperdonabile scivolando e lasciandolo solo davanti a Muslera. Il camerunense scarta con facilità il portiere biancoceleste e porta i suoi sul 2 a 1.
Sneijder nelle fila nerazzurra accusa un malore e chiede più volte il cambio, ma Leonardo chiede all’olandese di stringere i denti e rimanere in campo. Brividi per l’Inter al 18’ quando Zarate servito da Mauri in area calcia e la palla va di pochissimo a lato del palo.
Al 20’ la partita si infiamma quando Nagatomo scavalca Mauri con un spinta, il centrocampista laziale reagisce da terra scalciando il terzino nerazzurro. Morganti vede il gesto di stizza del laziale e sanziona Mauri con il rosso diretto. Ristabilita anche la parità numerica in una partita che si è incattivita fin troppo.
Al 30’ la Lazio va vicinissima al 2 a 2 con Zarate a servire un assist di petto a Kozak, che colpisce di destro e impatta la traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Castellazzi.
Reja nel finale si gioca anche la carta Rocchi, per una squadra totalmente a trazione anteriore con 3 punte in campo.
Al 39’ l’occasione di chiudere la partita per l’Inter è sui piedi di Maicon che a prova a beffare Muslera con un pallonetto, ma il numero uno biancoceleste con un gran colpo di reni evita il gol. 5 minuti di recupero e partita Morganti manda tutti nello spogliatoio sul punteggio di 2 a 1 per l’Inter che vince una partita fondamentale per lo sprint finale della stagione.