Tag: edy reja

  • Caos Lazio, Reja si dimette dopo lite con Lotito ma parte per Madrid

    Caos Lazio, Reja si dimette dopo lite con Lotito ma parte per Madrid

    Tensione crescente in casa Lazio, dopo i non brillanti risultati della squadra contro l’Atletico Madrid in Europa League e contro il Palermo in campionato, con un diverbio molto acceso che nella giornata di ieri ha coinvolto il patron biancoceleste Claudio Lotito, Igli Tare, ed il mister friulano Edy Reja, solitamente pacato ed equilibrato nelle sue esternazioni, sfociato, oggi, nella decisione del tecnico friulano di rassegnare di fatto le dimissioni dalla panchina Laziale.

    Il “misfatto” è accaduto ieri al termine dell’allenamento a Formello, dove il presidente ha voluto incontrare la squadra per tastare il polso dello spogliatoio, soprattutto da un punto di vista psicologico, e comprendere le reali motivazioni alla base delle difficoltà riscontrate in quest’ultimo periodo, che fanno da contraltare ad una prima parte della stagione disputata ad altissimi livelli. La presenza di Lotito e le critiche mosse dal presidente al tecnico, però, devono avere indispettito Edy Reja, che già contestava al presidente una gestione non appropriata della sessione del mercato di riparazione di Gennaio.

    Lo scontro verbale, dunque, sarebbe stato “condito” anche da parole grosse, almeno stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Italpress, che hanno costituito un preludio all’inatteso quanto clamoroso divorzio, annunciato in queste ore, a breve distanza dalla gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro l’Atletico Madrid, in programma giovedì sera nella capitale spagnola.

    Nell’aria, infatti, si respirava la possibile rottura fra Reja e la Lazio al termine della stagione, a causa di alcuni dissapori legati proprio alla gestione del calciomercato, ma era difficile prevedere che ci potessero essere degli sviluppi tanto rapidi e repentini nella questione da indurre il tecnico a dimettersi quest’oggi.

    edi reja | © getty images

    Edy Reja, infatti, negli ultimi periodi, aveva criticato apertamente i mancati rinforzi da parte della società, sottolineado ironicamente come stesse aspettando “rinforzi per il mercato di Marzo” e, di conseguenza, il presidente Lotito (noto per il suo carattere fumantino, ndr) ha deciso di non rivolgere la parola al suo tecnico durante il viaggio di ritorno dalla Sicilia, dopo la sconfitta di Palermo. Il presidente, dunque, aveva scelto la via del silenzio, mentre Reja covava il risentimento nei suoi confronti, esploso poi nel litigio della giornata di ieri ed, oggi, nella decisione di dimettersi e di non partire per Madrid con la squadra. Le dimissioni però sono state respinte dal presidente del club biancoceleste, ragion per il tecnico ha deciso di partire ugualmente con la squadra alla volta di Madrid rimandando di fatto l’addio alla panchina laziale di qualche ora, dopo la trasferta nella capitale spagnola di Europa League per una questione di responsabilità verso la squadra.

    Intanto, per quanto concerne le questioni propriamente di campo, domani sera per la gara contro l’Atletico Miroslav Klose non è stato convocato per la sfida europea, poichè fermato ancora da un fastidioso mal di schiena che lo tormenta già da domenica scorsa, quando fu costretto ad uscire nell’intervallo della gara contro il Palermo, e l’assenza del bomber tedesco potrebbe rendere ancora più complesso il compito già molto arduo dei biancocelesti che hanno l’obbligo di provare a ribaltare il pesante 3-1 subìto all’andata allo stadio Olimpico.

    Subito dopo la gara di Europa League, però, per la Lazio sarà tempo di rituffarsi in campionato probabilmente con una nuova guida tecnica nel tentativo di non render vano il cammino comunque positivo realizzato finora, che vede la Lazio comunque al terzo posto in classifica, con 42 punti all’attivo, al pari dell’Udinese.

  • Palermo Lazio, rientra Miccoli, Reja in piena emergenza

    Palermo Lazio, rientra Miccoli, Reja in piena emergenza

    Reduce da una brutta batosta in Europa League e con una difesa totalmente da inventare, la Lazio di Edy Reja affronta questa trasferta con la volontà di mantenersi sempre nelle posizioni più nobili della classifica, magari con un orecchio ad Udine dove, i friulani affrontano il Cagliari nel secondo posticipo di questa giornata.

    Il tecnico biancoceleste, dovrà fare a meno degli squalificati Konko e Diakitè, e degli infortunati Biava, Radu, Stankevicius, che si vanno ad aggiungere alla già lunga lista d’indisponibili. La scelta appare quindi obbligata con una difesa a 3, al centro della quale dovrebbe inserirsi Ledesma, con Zauri e Dias a completare il reparto. A centrocampo Garrido e Gonzalez dovrebbe agire sugli esterni, mentre la coppia interna della mediana sarà composta da Candreva e Matuzalem. In attacco certa la presenza di Klose con alle spalle Hernanes, l’unico dubbio sarà legato al recupero o meno di Lulic, che qualora dovesse farcela sarà titolare, mentre in caso contrario a far coppia con il bomber tedesco sarà Kozak.

    Fabrizio Miccoli | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    In casa Palermo, rientrata l’emergenza infortuni e finalmente, recuperato anche capitan Miccoli, che sarà regolarmente in campo con al fianco Budan, favorito su Hernandez non ancora al top della forma, la voglia di ricominciare a dettare legge al Barbera è tanta. Mutti potrà contare su quasi tutti gli uomini e giocare con il classico 4-3-1-2, detto delle due punte ad agire alle spalle della coppia d’attacco dovrebbe essere Ilicic, favorito su Zahavi, mentre a centrocampo Migliaccio favorito su Bertolo, affiancherà Donati e Barreto. In difesa tutti presenti con Pisano e Balzaretti sugli esterni e Silvestre e Pisano a completare il reparto.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO LAZIO

    Palermo (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Barreto; Ilicic; Budan, Miccoli
    A disp.: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Bertolo, Vazquez, Zahavi, Hernandez.
    Lazio (3-4-1-2): Marchetti; Zauri, Ledesma, Dias; Garrido, Candreva, Matuzalem, Gonzalez; Hernanes, Lulic; Klose.
    A disp.: Bizzarri, Scaloni, Zampa, Mauri, Barreto, Kozac, Alfaro.
  • Europa League, Lazio Atletico Madrid. Simeone, il cuore a metà

    Europa League, Lazio Atletico Madrid. Simeone, il cuore a metà

    Dopo la due giorni di Champions, tocca all’Europa League scendere in campo oggi nelle gare di andata valide per i sedicesimi di finale. La prima delle due squadre italiane rimaste in corsa per la competizione è la Lazio che ospiterà all’Olimpico l’Atletico Madrid che, seppur abbia faticato nella Liga, rimane pur sempre un avversario ostico. L’avvicendamento in panchina tra Gregorio Manzano e Diego Simeone, grande ex della partita, è servito ai colchoneros per risalire la classifica e prendere una boccata d’ossigeno soprattutto con le reti di Radamel Falcao.

    Quella che si presenterà stasera davanti al proprio pubblico sarà una Lazio rimaneggiata per le assenze forzate e per il turnover scelto da Reja in vista della delicata trasferta di campionato domenica sera a Palermo per continuare la rincorsa al terzo posto che vuol dire Champions League. Il tecnico biancoceleste infatti non potrà avere a disposizione Rocchi e Radu infortunati mentre concederà un turno di riposo a Dias e Lulic, quest’ultimo non è al meglio della condizione ma andrà ugualmente in panchina. Spazio dunque al nuovo acquisto Candreva che stazionerà sulla linea dei trequartisti con Hernanes e Gonzalez a supporto dell’unica punta Klose. Il bomber polacco naturalizzato tedesco avrà il difficile compito di scardinare la difesa spagnola. In difesa coppia centrale Diakite e Stankevicius con Zauri e Konko ad agire sulle fasce; in mediana capitan Ledesma sarà affiancato da Matuzalem. In porta andrà Marchetti mentre in panchina siederanno i giovani Zampa, classe ’92, e Rozzi, classe ’94.

    Diego Simeone | © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images

    Simeone, al suo debutto europeo, torna all’Olimpico, dove ha lasciato tanti dolci ricordi, per la prima volta da avversario (l’anno scorso alla guida del Catania incrociò i biancocelesti solo nella gara di ritorno giocata al Massimino, ndr), lui che per 4 anni è stato beniamino del tifo laziale. Modulo speculare per il Cholo che può contare su un potenziale offensivo della squadra non indifferente: Falcao viaggia ad una media reti di quasi 1 centro a partita  17 in 22 presenze stagionali, immediatamente dietro l’attaccante colombiano ci saranno l’ex juventino Diego, il turco seguito da mezza Europa Arda Turan e Adrian Lopez, bomber di coppa per i colchoneros con i suoi 6 centri in questa edizione dell’Europa League. Gabi e Suarez formeranno la diga di centrocampo, in difesa non ci sarà Godin, in panchina, spazio a Miranda e Dominguez.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO ATLETICO MADRID

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Zauri, Diakite, Stankevicius, Konko; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Candreva; Klose.
    Panchina: Bizzarri, Biava, Dias, Zampa, Lulic, Kozak, Rozzi.
    Allenatore: Reja.

    ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Courtois; Juanfran, Miranda, Dominguez, Filipe Luis; Mario Suarez, Gabi; Adrian Lopez, Diego, Arda Turan; Falcao.
    Panchina: Asenjo, Silvio, Godin, Luis Perea, Pizzi, Koke, Salvio.
    Allenatore: Simeone.

  • Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Incredibile Lazio. Si è dovuta trovare sotto di due gol e di un uomo la compagine biancoceleste per cominciare una rimonta che l’ha portata, nel giro di 10’, sul 3-2 a proprio favore. Una prova di cuore e di carattere per il team di Reja che si riprende prontamente dopo lo stop di Genova e sale momentaneamente al terzo posto in classifica a quota 42 punti a due soli punti dal Milan e a tre dalla Juventus capolista che però ha due gare in meno rispetto alle Aquile.

    Sfuma un’occasione d’oro per il Cesena di Arrigoni che già assaporava l’impresa dopo il gol di Mutu e il rigore dell’ultimo arrivato Iaquinta susseguente al fallo da rosso di Konko. Ed invece nella ripresa ecco la Lazio che non t’aspetti. La compagine capitolina tira fuori i denti e l’orgoglio e dal 8’ al 18’ grazie ad Hernanes, Lulic e Kozak incamera tre punti d’oro. Un successo che fa classifica e morale dunque ma che non deve nascondere quelli che sono stati i difetti lasciati intravedere in particolar modo nel primo tempo.

    Passiamo alla partita. Come preventivato Reja, alle prese con numerosissime defezioni, si affida al solito 4-2-3-1. In porta c’è Marchetti, davanti a lui, complice diverse assenze ed in particolare quelle di Diakitè e Dias, la difesa è formata al centro da Biava e Zauri e sulle corsie laterali da Konko e Lulic. Ledesma e Matuzalem agiscono davanti alla difesa con il trio Gonzalez, Hernanes e Candreva che agisce a supporto dell’unica punta Klose, chiamato a fare reparto da solo per via dei problemi fisici che affliggono Rocchi. Arrigoni invece mette in campo i suoi con il 3-5-2 previsto alla vigilia: davanti ad Antonioli difesa che, complice alcuni infortuni, vede in campo dal primo minuto Comotto, Rodriguez e Lauro. I due esterni di centrocampo sono Ceccarelli e Pudil con Santana, Colucci e Parolo in mezzo. In avanti accanto a Mutu c’è Iaquinta, alla prima in bianconero.

    Parte meglio la Lazio che prova ad impostare il proprio gioco in particolare sulle corsie laterali. Devono trascorrere 4’ per vedere la prima azione da gol: merito di Klose che di destro impegna severamente Antonioli. Sul cambio d’azione ecco che ci prova Iaquinta ma Marchetti è attento e sventa il pericoloso. Cesena che si affida ai contropiedi dunque e al 13’ da uno di questi nasce la rete dello 0-1: Iaquinta supera Biava e serve Mutu il quale elude Zauri e non ha problemi a scavalcare Marchetti.

    La Lazio accusa il colpo ma reagisce con Klose, ma per la seconda volta Antonioli gli chiude lo specchio della porta. Cesena come detto bravo di rimessa ma il colpo di testa di Mutu alla mezz’ora si perde sopra la traversa. Il rumeno però fa meglio pochi minuti dopo quando costringe Konko al fallo da ultimo uomo. Espulsione per il laziale e rigore per i romagnoli. E Iaquinta non sbaglia: esordio con gol per l’ex juventino e Cesena avanti 2-0 con un uomo in più.

    Ad inizio ripresa Reja si gioca il tutto per tutto: fuori Candreva dentro Kozak. E al 8’ i biancocelesti trovano il gol che riapre il match: merito di un bolide di Hernanes che sfrutta al meglio un assist di Klose e gonfia la rete. Risponde subito il Cesena con Santana, ma il suo tiro si perde a lato. L’ultimo entrato Kozak è tra i più vivaci e lo dimostra al 13’ quando per un soffio manca la deviazione a porta sguarnita. Arrigoni cambia: dentro Rennella e fuori Iaquinta che ancora non ha i 90’ delle gambe. Al quarto d’ora il pareggio della Lazio ad opera di Lulic tra le proteste dei cesenati che vorrebbero un fuorigioco che però non c’è. E nemmeno 2’ dopo i ragazzi del presidente Lotito completano l’opera: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Kozak a trovare il tempo giusto ed insaccare in rete.

    Arrigoni cambia ancora inserendo Del Nero e Guana per Pudil e Ceccarelli, ma la squadra sembra aver accusato il colpo della rimonta subita in inferiorità numerica. Dal canto suo prova a coprirsi Reja che toglie Kozak, inserito ad inizio ripresa, il cui posto è preso da Scaloni. L’unico acuto del Cesena è targato Comotto, ma la palla finisce alta. Per la Lazio tre punti che, per come si era messa la partita, sono oro colato. Rabbia per un’occasione sprecata invece in casa Cesena.

  • Lazio Cesena, Iaquinta fa il suo esordio

    Lazio Cesena, Iaquinta fa il suo esordio

    Il Sei Nazioni di rugby, in programma sabato pomeriggio, fa si che questa sera Lazio e Cesena si sfidino nell’inconsueto anticipo del giovedì. Un match delicato per entrambe anche se sotto diversi profili.

    La Lazio, reduce dal ko con annessa polemica di Genova, vuole riprendere quella marcia culminata con la vittoria sul Milan di Allegri e che sin qui è valsa la quarta posizione. Ed è quella che i biancocelesti vogliono migliorare in un turno a loro favorevole considerando lo scontro diretto tra Udinese e Milan. In caso di vittoria infatti la squadra di Reja potrebbe guadagnare sia sui friulani che sui lombardi nel caso di pareggio di questi ultimi. Ma potrebbe essere anche terzo posto in solitario e addirittura quarto posto ad appena due punti dalla piazza d’onore. Ma per farlo, come detto, non si dovrà prescindere dalla vittoria stasera.

    E non sarà affatto facile, vuoi perché le assenze sono tante, vuoi perché il Cesena, che domenica ha riposato causa la neve, ha un buon mix di giovani e giocatori esperti che potrebbe risultare molto insidioso. Anche Arrigoni avrà qualche problema, in particolare nel reparto arretrato, ma i bianconeri sono comunque chiamati a strappare qualche punto all’Olimpico, non foss’altro perché la classifica al momento piange e serve una svolta.

    Per quanto riguarda la Lazio come detto sono tante le assenze cui deve far fronte Reja. Allo squalificato Diakitè infatti ci sono da aggiungere gli infortunati Rocchi, Mauri, Radu, Dias, Brocchi, Cana, Alfaro e Makinwa. Mezza squadra insomma. Il trainer biancoazzurro schiererà i suoi con un 4-3-1-2. Davanti a Marchetti difesa a quattro con Biava e Zauri centrali, Konko e Lulic esterni. A fare da schermo alla difesa ci penseranno Gonzalez e Ledesma con il trio Matuzalem, Candreva e Hernanes dietro al tedesco Klose. In panchina anche i giovani Zampa e Rozzi.

    Dal canto suo Arrigoni i problemi ce li ha solo dietro ma per il resto può contare, rispetto all’ultima uscita dei suoi, su Santana e Iaquinta, arrivati nel corso della finestra invernale di mercato. Out invece Moras, Von Bergen e Djokovic. Bianconeri che scenderanno in campo con un 3-5-2 che prevede davanti ad Antonioli un trio formato da Comotto, Rodriguez e Lauro. A centrocampo sugli esterni ci saranno Ceccarelli e Pudil con gli interni Santana, Colucci e Parolo. In avanti Mutu e Iaquinta.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO CESENA

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Zauri, Lulic; Gonzalez, Ledesma; Matuzalem, Candreva, Hernanes; Klose. A disposizione: Bizzarri, Stankevicius, Scaloni, Garrido, Zampa, Rozzi, Kozak. All.: Reja.

    Cesena (3-5-2): Antonioli; Comotto, Rodriguez, Lauro; Ceccarelli, Santana, Colucci, Parolo, Pudil; Mutu, Iaquinta. A disposizione: Ravaglia, Benalouane, Guana, Martinho, Martinez, Rennella, Malonga. All: Arrigoni.

  • Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Terza vittoria su tre gare per il Genoa targato Marino sul gelato del “Ferraris” con Rodrigo Palacio e Bosko Jankovic (doppietta) sugli scudi. Battuta d’arresto invece per la compagine biancoceleste che oltre ai tre punti perde per infortunio Rocchi, Stankevicius e forse anche Hernanes oltre all’espulso Diakitè,per il prossimo turno.

    Pagelle Genoa Lazio 3-2
    Genoa

    Jankovic 7,5 sicuramente uno di quei giocatori che se è a posto fisicamente riesce a fare la differenza. Sempre puntuale negli inserimenti approfitta degli errori di Marchetti e Garrido per realizzare una splendida doppietta.

    Palacio 7 l’argentina è in uno stato di forma entusiasmante e l’arrivo di Gilardino gli ha consentito di poter svariare in tutto la zona d’attacco senza poter mai dare punti di riferimento agli avversari. Una vera e propria perla il gol del vantaggio rossoblù che gli consente di festeggiare nel migliore dei modi le sue trenta candeline.

    Sculli 7 l’ex giocatore della Lazio ritorna ai suoi livelli passati lasciandosi trasportare magicamente dall’ambiente rossoblù. Suo l’assist del 2-0 di Jankovic e gol sfiorato in almeno due occasioni.

    Lazio

    Lulic 7 una spina per la difesa rossoblù, mai domo anche quando la sua squadra è sull’orlo del baratro sfiorando il gol e procurandosi il rigore trasformato da Ledesma. Duttilità allo stato puro nega il quarto gol al grifone nel finale del match.

    Klose 6,5 abbandonato per 70’ in attacco riesce comunque a rendersi pericoloso nel finale del primo tempo ed a fornire a Gonzales un assist al bacio per il 3-2 biancoceleste.

    Marchetti 4,5 l’ex portiere del Cagliari si fa un po’ sorprendere dalla magia di Palacio ad inizio partita e poi regala a Jankovic il raddoppio con un uscita velleitaria e completamente fuori tempo.

    Diakitè 5 portato a spasso da Palacio per tutto il match, lascia in 10 i suoi per delle proteste francamente inutili e fuori luogo.

    Le Pagelle

    GENOA (4-4-2): Frey 6,5; Mesto 5,5, Granqvist 6,5, Kaladze 6,5, Constant 6; Jankovic 7,5 (dal 40′ s.t. Birsa s.v.), Kucka 6,5, Biondini 6, Sculli 7 (dal 33′ s.t. Belluschi 6); Palacio 7, Gilardino 6,5. (Lupatelli, Sampirisi, Carvalho, Jorquera, Ze Eduardo). All. Marino.

    LAZIO (4-4-2): Marchetti 4,5; Konko 5,5, Diakité 5, Stankevicius 5,5 (dal 22′ s.t. Biava 6), Garrido 5 (dal 16′ s.t. Rozzi 5,5); Gonzalez 6,5, Matuzalem 6, Ledesma 6,5, Lulic 7; Rocchi s.v. (dal 16′ p.t. Candreva 5,5), Klose 6,5. (Bizzarri, Zauri, Scaloni, Hernanes). All. Reja.

    Genoa Lazio video highlights Youtube
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  • Genoa Lazio 3-2, magia Palacio doppio Jankovic

    Genoa Lazio 3-2, magia Palacio doppio Jankovic

    Nell’anticipo delle 12:30 il Genoa di Pasquale Marino supera la Lazio per 3-2 in una partita rocambolesca in cui gli errori biancocelesti hanno deciso il match. Come contro il Napoli, ancora una volta a Marassi il Genoa sfiora la rimonta subita dopo essere stato in vantaggio per 3-0, regalando al suo Presidente Preziosi, la solita sofferenza nel finale.

    Una Lazio ampiamente rimaneggiata deve fare a meno nel riscaldamento anche del “profeta” Hernanes che preferisce non rischiare la caviglia malconcia nel campo gelato. Appunto il manto del Luigi Ferraris è gelato ed i giocatori impiegano un po’ ad adattarsi alle insidie del terreno di gioco. La sfortuna della Lazio non finisce con Hernanes ma continua con il forfait di Tommaso Rocchi dopo nemmeno 5’ di gioco. Al 9’ il Genoa si porta avanti con una magia di Rodrigo Palacio che, forse in maniera un po’ fortuita, porta in vantaggio il grifone con l’argentino a deviare di tacco su azione da calcio d’angolo. La Lazio risponde subito con Gonzalez che sfiora l’immediato pareggio ma un errore di Marchetti in uscita consente a Jankovic di battere  a rete su assist di Sculli. Sussulto biancoceleste nel finale della prima frazione su due calci d’angolo consecutivi dove nel primo è Frey a respingere su colpo di testa di Klose e nel secondo è Lulic a piazzare la palla a lato di pochissimo. Si chiude così un primo tempo dove la Lazio non ha sicuramente demeritato pagando eccessivamente sulla magia di Palacio e sull’errore di Marchetti.

    La ripresa si apre in maniera deficitaria per la squadra di Edy Reja con Garrido che scivola in un comodo disimpegno consentendo a Jankovic di realizzare una doppietta facile facile. Sul 3-0 come contro il Napoli la partita sembra finita ma Lulic, il migliore in campo per la Lazio, si procura un calcio di rigore che viene trasformato da Ledesma riaprendo così il match. Tuttavia Frey non è impegnato severamente nei minuti successivi ed al 37’ Diakite pensa bene di farsi espellere per proteste lasciando i suoi compagni in dieci. Il Genoa non riesce a pungere in contropiede ed i minuti finali si rendono palpitanti grazie al 3-2 biancoceleste firmato da Gonzalez su assist di Miro Klose. Dopo 4’ di recupero Tagliavento decreta la vittoria rossoblù consentendo a  Pasquale Marino di realizzare la terza vittoria consecutiva in casa e a Rodrigo Palacio di festeggiare nel migliore dei modi il suo trentesimo compleanno.

  • Genoa Lazio, le probabili formazioni. Klose ed Hernanes in campo

    Genoa Lazio, le probabili formazioni. Klose ed Hernanes in campo

    Genoa Lazio aprirà, nell’anticipo delle 12:30, la 22esima giornata di Serie A che sembra fare un passo indietro nel tempo quando tutte le partite si giocavano nello stesso orario e si ascoltava l’amata radio. Mettendo da parte la parentesi nostalgica andiamo a scoprire un po’ le carte dei due allenatori con la compagine di Edy Reja che si presenterà a Genova sicuramente non al meglio, l’impegno infrasettimanale con il Milan ha fatto spendere energie preziose ai biancocelesti che per giunta non hanno potuto disputare nemmeno un allenamento viste le condizioni meteo proibitive che hanno colpito la capitale.

    Dopo aver invocato invano il rinvio del match e con mille peripezie, la Lazio è comunque riuscita a raggiungere il capoluogo ligure nel pomeriggio di ieri ed ha potuto effettuare una piccola seduta di allenamento. Hernanes e Klose sono acciaccati ma i due uomini simbolo della squadra biancoceleste scenderanno comunque in campo mentre devono dare forfait Radu e Dias che verranno sostituiti da Garrido il primo e ed uno fra Stankevicius e Diakitè il secondo.

    Marino sembra aver trovato finalmente la quadratura del cerchio nel suo Genoa che viene dalla convincente vittoria di Marassi contro il Napoli, anche se i due gol subiti nel finale possono essere un campanello d’allarme. La formazione rossoblu è sempre un rebus, soprattutto in mezzo: in più si aggiungono le indisponibilità (non ancora certe al 100%) di Veloso e Marco Rossi, davvero pesanti; l’ex tecnico dell’Udinese sceglie allora un 4-4-2 in cui in mezzo agiranno Biondini in qualità di regista e Kucka a proteggerlo; Jankovic parte dalla destra con Sculli a sinistra, uno schema decisamente offensivo. Davanti vanno ovviamente Palacio e Gilardino (che ha trovato domenica scorsa il primo gol in rossoblu), mentre in difesa dovrebbe farcela Moretti come terzino sinistro; Granqvist-Kaladze coppia centrale, a destra come al solito Mesto. Panchina quindi per il nuovo acquisto Belluschi.

    Genoa Lazio le formazioni

    GENOA (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Jankovic, Kucka, Biondini, Sculli; Palacio, Gilardino. All. Marino

    A disp: Lupatelli, Carvalho, Sampirisi, Birsa, Belluschi, Constant, Jorquera

    Indisponibili: Bovo, Antonelli, M. Rossi, Veloso

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Stankevicius, Garrido; Matuzalem, C. Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Lulic; Klose. All. Reja

    A disp: Bizzarri, Diakité, Zauri, Scaloni, Candreva, Rozzi, Rocchi

    Indisponibili: Brocchi, Mauri, Kozak, Cana, Alfaro, Dias, Radu
    Arbitro: Tagliavento

  • Inter Lazio 2-1, le pagelle. Milito welcome back!

    Inter Lazio 2-1, le pagelle. Milito welcome back!

    Strana la storia di Ranieri all’Inter, con il tecnico romano che da normalizzatore prende l’aggettivo di tecnico catenacciaro, ma al tempo stesso concretissimo, inanellando una serie infinita di vittorie consecutive: otto per la precisione contando anche la coppa Italia. Rullino di marcia invidiabile, senza mettere mano al mercato di gennaio, riuscendo a riportare i nerazzurri al quarto posto in classifica a soli 3 punti dall’Udinese e a meno 6 dalla vetta bianconera. Manca il gioco? Il problema sorge per gli altri, poiché la grande squadra è proprio quella che riesce a vincere anche giocando male, dimostrando con il carattere e la concretezza sottorete le proprie qualità.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Note positive anche per la Lazio nonostante la sconfitta, con un Tommaso Rocchi assolutamente ritrovato, utile per fare coppia con Klose, mentre le note meno positive arrivano da una retroguardia meno attenta del solito, con un Dias fin troppo nervoso e più volte graziato dal direttore di gara. Recrimina un arbitraggio sfavorevole l’undici di Reja, soprattutto per il secondo gol in fuorigioco di Pazzini, e sul tocco in area di rigore di Lucio sempre nella ripresa, sanzionato a parti inverse, considerando la spinta di Klose.

    PAGELLE INTER

    Lucio 5 Serata no per il difensore brasiliano. Parte male mancando un controllo facile e regalando la palla a Rocchi che grazia Julio Cesar solamente grazie al palo. Non riesce ad essere incisivo come al solito e nella ripresa rischia moltissimo colpendo in maniera evidente con il braccio il pallone in area. La fortuna unita alla svista arbitrale lo salvano da un rigore sacro.

    Alvarez 6 Serataccia anche per lui, che dopo la prova opaca nel derby continua a cancellare quanto di buono fatto fin’ora, tentando giocate utili fino a se stesse che puntualmente non gli riescono e mancando stop elementari. Oggetto misterioso ancora difficile da inquadrare, Ranieri lo toglie a inizio ripresa preferendogli Sneijder. Mezzo voto in più per l’assist per Milito nel gol del pareggio nerazzurro.

    Sneijder 7 ha bisogno di ritrovare il ritmo partita, ma le sue qualità sopperiscono a tutto il resto. Riesce a deliziare il pubblico di San Siro con un paio di cambi di gioco incredibili, mancando l’appuntamento con il gol con una conclusione da quasi 30 metri smanacciata in angolo da un pronto Marchetti. È sulla via del recupero.

    Pazzini 6,5 Puntuale. Gli arriva un pallone buono e si fa trovare con la puntualità di uno svizzero pronto a insaccare la palla in rete, con uno splendido pallonetto a scavalcare Marchetti troppo fuori dai pali. Il resto è ordinaria amministrazione.

    Milito 7 è ufficiale, il Principe è tornato. Quattro reti messe a segno negli ultimi quattro turni di campionato, sono più che un segnale di risveglio. Ancora una volta è lui il salvatore della patria, riportando una partita sul pari difficilmente raddrizzabile.

    PAGELLE LAZIO

    Dias 5 Nervoso inspiegabilmente al secondo minuto rifila una brutta manata al volto di Pazzini, rischiando il rosso diretto, prendendo un giallo color arancio. Nonostante gli avvertimenti non placa gli animi rischiando più volte l’uscita anticipata. Non bastasse non mostra la solita solidità difensiva ostentata a inizio campionato.

    Ledesma 6,5 uno dei migliori in campo. Il centrocampista argentino tiene palla, lotta e detta i tempi di gioco a tutta la squadra, servendo anche l’assist perfetto con una verticalizzazione di pura precisione a Rocchi per il gol del vantaggio biancoceleste.

    Klose 5 Vede ancora i fantasmi della finale di Madrid e quando potrebbe riportare la partita sul pari, si divora un gol non da lui, calciando piano e centrale dall’altezza del dischetto di rigore.

    Rocchi 7 Capitano storico. Segna un gol di rara bellezza beffando Julio Cesar con un rasoterra beffardo e al tempo stesso imprendibile. Si carica il peso dell’attacco sulle spalle e quando serve si inventa anche assist man per i compagni (vedere la palla per Klose su citata). Vince a mani basse la sfida ai punti contro Lucio, risultando il migliore dei suoi.

    Cissè 5 Entra nel finale, gli capita la palla del possibile pareggio tra i piedi e lui la liscia in malo modo. Prova incolore la sua.

    HIGHLIGHTS INTER LAZIO 2-1

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  • Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Continua la marcia trionfale della banda Ranieri, l’Inter batte la Lazio 2-1 e conquista il quarto posto in classifica, tenendo il passo con le altri rivali davanti. I nerazzurri confermano di essere una squadra rocciosa e concreta, con un rendimento inversamente proporzionale al gioco espresso in campo. Un’equazione matematica che porta i nerazzurri a vincere sette gare consecutive in campionato (8 con quella in Coppa) chiudendo nel migliore dei modi un girone d’andata a quota 35 punti. Cifre impensabili considerando la posizione in classifica dei nerazzurri di sole poche settimane fa.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Ranieri cambia qualche carta in tavola schierando Chivu in difesa largo a sinistra, avanzando Nagatomo a centrocampo a destra davanti a Maicon e lasciando in panchina Faraoni. Rimane invariato l’attacco con Pazzini e Milito. Per i biancocelesti, Reja conferma l’undici previsto, schierando Rocchi al fianco di Klose, come era nei pronostici.

    PRIMO TEMPO – Brutto gesto di Dias nei primi minuti del match nei confronti di Pazzini, l’argentino rifila una manata al volto all’attaccante nerazzurro e Rizzoli non troppo lontano sanziona il difensore della Lazio con un giallo. Tanti errori in fase di impostazione per i nerazzurri, messi spesso in difficoltà da un pressing asfissiante della Lazio, con i biancocelesti che giocano  con una linea difensiva molto alta. Prima conclusione di Alvarez al 13’ su un brutto rinvio di Marchetti con una conclusione al volo di poco alta sopra la traversa. Buona manovra della Lazio che trova un’occasione clamorosa con Rocchi al 14’: Lucio manca l’intervento sul pallone e lascia l’attaccante della Lazio solo contro Julio Cesar, il numero nove biancoceleste calcia a botta sicura e trova il legno a negargli il gol. Continua a far circolare la palla con fatica l’Inter a causa del pressing della Lazio sul primo portatore di palla nerazzurro.
    Alla mezz’ora arriva il momento decisivo per l’affondo della Lazio: Rocchi servito da Hernanes sugli sviluppi di un calcio di punizione si gira da posizione angolatissima e beffa Julio Cesar con una diagonale imprendibile, portando la Lazio in vantaggio.
    Lazio che sembra avere la partita in controllo fino ad un minuto dalla fine del primo tempo, quando Milito cerca e trova una splendida triangolazione in area con Alvarez per calciare e battere con un diagonole Marchetti riportando la partita sul pari. Si va a riposo sul punteggio di 1-1.

    SECONDO TEMPO – Cambi per entrambi i tecnici nella ripresa, Reja schiera Matuzalem al posto di Hernanes mentre Ranieri toglie Alvarez e Chivu, spostando Nagatomo al suo posto inserendo Obi in mediana insieme a Sneijder. Partita che sembra rimanere bloccata, fino al minuto 18’ quando Pazzini pescato da un assist di Lucio, scavalca con un pallonetto Marchetti e porta i suoi in vantaggio. Molte proteste laziali in seguito alla rete per una presunta posizione di fuorigioco dell’attaccante nerazzurro, le immagini sembrano dare ragione agli uomini di Reja. La Lazio non si abbatte e avrebbe l’occasione di portare la partita sul pari nemmeno un minuto dopo sull’asse Rocchi-Klose, con l’attaccante tedesco che servito all’altezza del dischetto calcia un rigore in movimento, indirizzando il tiro troppo centrale, facilmente neutralizzato da Julio Cesar.  Pasticcio con i cambi per Reja, che dovrebbe togliere Zauri per inserire Konko, mentre invece inspiegabilmente per un errore di segnalazione ad uscire è Gonzalez, con il tecnico biancoceleste su tutte le furie. Cambio anche per l’Inter con Ranieri che si copre togliendo il Principe Milito, inserendo Faraoni al 24’.
    La Lazio si gioca l’ultima carta con l’ingresso di Cissè al 28’ al posto di Zauri, giocando in questo modo con un tridente super offensivo. Ancora proteste della Lazio al 34’ su un evidente tocco di mano in area di Lucio, con Rizzoli che fischia invece un fallo di Klose proprio sul difensore brasiliano. L’Inter controlla la gara nel finale senza soffrire e conquista la settima vittoria consecutiva tenendo il passo con le grandi davanti.