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  • Reja contro i tifosi: basta fischi!

    Reja contro i tifosi: basta fischi!

    Quando i risultati attesi non arrivano, la delusione ed i fischi nel calcio sono all’ordine del giorno. In casa Lazio, dopo l’ottimo avvio di stagione con il pareggio di San Siro contro il Milan, i tifosi si aspettavano una conferma della buona prova mostrata contro il Genoa all’Olimpico, nella prima in casa. Conferma che, però, non è giunta: anzi, la squadra di Reja ha mostrato una preoccupante regressione, subendo due gol e incassando la sconfitta.

    A fine gara, dunque, i fischi, che il tecnico Edi Reja non ha gradito affatto, polemizzando con la tifoseria per le eccessive critiche che “lo hanno stancato.
    La principale preoccupazione del tecnico goriziano consiste nella percezione del clima di diffidenza nei suoi confronti e della squadra, che non permette di lavorare serenamente. Un lavoro settimanale turbato già dagli impegni ravvicinati, considerando l’Europa League, e dalle difficoltà difensive e del filtro di centrocampo, come lo stesso tecnico goriziano ha rivelato.

    A smorzare il clima di tensione, però, è interventuo il presidente Lotito, cogliendo il disagio del suo tecnico e cercando di ricomporre la situazione, rilevando che le critiche eccessive potrebbero condizionare negativamente l’ambiente, con un pericoloso influsso psicologico. Inoltre, si mostra comprensivo nei confronti di mister Reja, precisando che – ad una certa età – può essere più complesso lasciarsi le polemiche alle spalle ed andare avanti, accettando che il proprio lavoro non venga riconosciuto.
    Dal punto di vista tecnico, però, il presidente non si mostra preoccupato, ritenendo che il calo di tensione sia esclusivamente un sintomo legato ad inizio stagione, dato che il ritmo partita non è ancora perfettamente assestato. Si tratta, quindi, solo di attendere: nella speranza che i tifosi abbiano la pazienza di farlo.

     

  • Sculli salva la Lazio, con il Vaslui è solo 2-2

    Sculli salva la Lazio, con il Vaslui è solo 2-2

    Esordio deludente per la Lazio nella prima giornata di Europa League. La squadra di Edy Reja non va oltre un 2-2 contro i rumeni del Vaslui di una vecchia conoscenza del nostro calcio Adailton, pari acciuffato peraltro in inferiorità numerica grazie ad un colpo di testa di Sculli a 20 minuti dal termine dopo aver chiuso la prima frazione di gara in vantaggio.

    Ampio turnover nelle fila dei biancocelesti con Diakitè, Zauri, Gonzalez, Rocchi, alla ricerca del suo 100esimo gol con la Lazio, e appunto Sculli al posto di Konko, Biava, Hernanes, Klose e all’infortunato dell’ultimo momento Mauri ma, nonostante la formazione rimaneggiata, il tecnico Reja non rinuncia a Cissè che va ad agire sul fronte destro dell’attacco.
    Il primo tempo è di marca biancoceleste, i capitolini si fanno vivi dalle parti di Cerniauskas in più di un’occasione con l’attaccante francese ispiratore delle manovre offensive dei padroni di casa.
    Al 35′ Rocchi penetra in area e si procura il calcio di rigore che Cissè trasforma con freddezza, è l’1-0 per la Lazio che rientra negli spogliatoi con la consapevolezza di poter arrotondare il punteggio nella seconda frazione di gioco e portare a casa il riultato.

    Ma gli uomini di Reja non hanno fatto i conti con l’orgoglio del Vaslui che vengono così schiacciati nella propria metà campo: la formazione rumena pareggia di testa con il brasiliano Wesley al 60′ sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato dall’ex Parma,Verona, Genoa e Bologna Adailton. La luce nella testa dei laziali si spegne e, dopo un errore della retroguardia di Reja che sbaglia il fuorigioco, Zauri è costretto al fallo da ultimo uomo su Temwanjera meritandosi il rosso diretto, il Vaslui raddoppia su calcio di rigore trasformato ancora da Wesley. La follia laziale per fortuna dura poco perchè, anche se in inferiorità numerica, Sculli trova l’angolo giusto su un cross di Cissè riportando il risultato in parità. Reja comunque non è soddisfatto e corre ai ripari inserendo Konko per lo sfiancato Alvarez, per una maggiore spinta offensiva, ed Hernanes per Sculli (poco prima era entrato anche Kozak per lo spento Rocchi). Ed è proprio il gigante ceco che sfiora il 3-2 colpendo la traversa da due passi di testa dopo una palla non trattenuta dell’estremo difensore rumeno.

    Finisce così 2-2, un risultato non positivo per la Lazio che tra due settimane volerà a Lisbona per affrontare lo Sporting che ha espugnato Zurigo per 2-0. Serve tornare dalla capitale lusitana con un risultato utile.

  • Lazio-Vaslui, fuori Klose dentro Rocchi

    Lazio-Vaslui, fuori Klose dentro Rocchi

    Si avvicina il primo match del girone di Europa League per gli uomini di Edy Reja che domani se la giocheranno in casa contro i rumeni del Vaslui. La squadra biancoceleste viene da un pareggio d’oro a San Siro contro il Milan che solo qualche giorno dopo ha preso un punto nel tempio del calcio, in catalogna contro gli alieni del Barcellona. Come lo stesso Reja ha riconosciuto dopo la buona partita coi rossoneri “aumentano le sicurezze”.

    Dino Panato/Getty Images
    Tutto farebbe pensare ad un Lazio formato europeo, ma da Formello arrivano altre indicazioni. Il vero bomber a livello internazionale della rosa, Miroslav Klose, dovrebbe rimanere in panchina anche a causa di un leggero dolore alla caviglia. Al suo posto Tommaso Rocchi a caccia del centesimo gol in biancoceleste per raggiungere Piola, Signori, Chinaglia e Giordano. Questo perchè l’allenatore laziale ha ammesso che deve “trovare il coraggio di cambiare 4-5 giocatori a partita” senza danneggiare le prestazioni della squadra anche perchè c’è “una rosa adeguata e ci sarà spazio per tutti”. Comunque il tecnico goriziano non nasconde di voler arrivare fino in fondo a questa competizione. Per questo motivo farà turn over, ma senza stravolgere l’assetto di gioco. Confermerà, infatti, il 4-2-3-1 che sta regalando un ottimo inizio di stagione. Reja non si vuole privare di Djibril Cissè che dovrebbe essere titolare è che, via Twitter, non ha negato di puntare molto sulla conquista di una coppa “assolutamente da vincere”. Fra i pali ci sarà sicuramente l’esordio nelle competizioni europee di Federico Marchetti a dirigere una difesa con le novità Diakitè e Lulic con lo spostamento probabile di Zauri a destra. Verosimile che a centrocampo possano rifiatare il profeta Hernanes e Konko con l’inserimento tra i titolari di Matuzalem e Gonzalez. Per Stefano Mauri, invece, ci sarà ancora una maglia nell’unidici iniziale a dimostrazione che Reja lo reputa fondamentale per l’equilibrio tattico di questo modulo.

  • Reja – Lazio, avanti insieme. Il tecnico ha rinnovato

    Reja – Lazio, avanti insieme. Il tecnico ha rinnovato

    E’ stato prolungato di un altro anno il contratto che legava Edy Reja alla Lazio. Il tecnico goriziano, che nei giorni scorsi aveva resistito alle sirene provenienti da Napoli con De Laurentiis che gli avrebbe proposto la carica di direttore tecnico del club azzurro, ha firmato fino al 30 giugno 2012 con opzione per un altro anno.
    Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente biancoceleste Claudio Lotito: “Avevate dubbi? (riferendosi ai giornalisti ndr). Verba volant, scripta manent. Squadra che vince non si cambia“.

    Ripagato con la riconferma quindi l’ottimo lavoro svolto dal tecnico da quando è a Roma: presa in corsa e salvata una Lazio allo sbando nella passata stagione e persa per un soffio la qualificazione ai preliminari di Champions quest’anno, fatale la sconfitta nello scontro diretto ad Udine, Reja ha ottenuto comunque l’accesso in Europa League riportando i biancocelesti in Europa a distanza di un anno.

  • De Laurentiis-Mazzarri, domani il faccia a faccia. Reja con Gasperini l’alternativa

    De Laurentiis-Mazzarri, domani il faccia a faccia. Reja con Gasperini l’alternativa

    Il giorno tanto atteso per il Napoli sarà domani, quando avverrà il fatidico faccia a faccia fra Mazzarri e De Laurentiis, per provare a mettere la parola fine alla telenovela del rimane o non rimane, riferita al tecnico toscano, appetito da molte squadre, con la Juve in pole position.

    La linea di Mazzarri sarà quella delle richieste di reale rafforzamento della rosa, con giocatori di rilievo, e non solo con giovani di buone prospettive ma ancora da formare e lanciare, come Fernandez e Matavz. Il presidente vorrebbe provare a trovare un punto d’incontro fra le sue idee e le richieste del tecnico, al quale deve buona parte dello straordinario risultato stagionale, ossia la qualificazione diretta in Champions League.

    In alternativa, però, qualora le richieste non collimassero con le sue intenzioni, De Laurentiis si sarebbe cautelato, contattando Edi Reja, attuale tecnico della Lazio ed ex tecnico Azzurro, rimasto molto legato all’ambiente napoletano, proponendogli un importante incarico da responsabile dell’area tecnica, con Gian Piero Gasperini come allenatore.

    Reja e Gasperini, infatti, hanno un ottimo feeling e Gasperini è stato calciatore di Reja ai tempi del Pescara per ben tre stagioni: fra i due vi è stima reciproca e De Laurentiis è certo che insieme lavorerebbero molto bene.

    Il punto cruciale da sciogliere è, però, il seguente: anche se in due, saranno all’altezza del capolavoro di Mazzarri?

  • Lazio – Genoa, probabili formazioni

    Lazio – Genoa, probabili formazioni

    Reduce da tre sconfitte consecutive che hanno minato il cammino in campionato e messo a rischio il quarto posto, la Lazio non può più sbagliare se non vuole veder fallire la qualificazione ai preliminari di Champions League, obiettivo che rischia di sfuggire proprio sul più bello e dopo essere stato inseguito durante tutta la stagione. Oggi pomeriggio all’Olimpico i biancocelesti affrontano nel primo anticipo della 37esima giornata il Genoa dell’ex Ballardini, che dopo la vittoria in extremis nel derby della Lanterna, non ha più niente da chiedere al suo campionato.

    Per rincorrere il sogno c’è bisogno della massima concentrazione possibile: Reja però dovrà fare a meno di Dias Brocchi e Kozak squalificati e forse anche di Lichtesteiner non al meglio per un problema ad una mano; il tecnico biancoceleste è orientato ad escludere Floccari inserendo in campo dal primo minuto capitan Rocchi che sarà supportato dal trio Mauri, Hernanes e Zarate, il cui errore dal dischetto domenica scorsa a Udine pesa come un macigno.

    In casa Genoa, Ballardini lancia dal primo minuto l’eroe del derby Boselli affiancato da Palacio. Attacco tutto argentino per il Grifone che non potrà contare però sulla corsa di Mesto, squalificato, e Kaladze che si è fatto male ieri durante l’allenamento: al posto dell’ex Milan giocherà Moretti.

    Probabili formazioni LAZIO – GENOA (ore 18:00)

    LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Stendardo, Garrido; Matuzalem, Ledesma; Mauri, Hernanes, Zarate; Rocchi.
    Panchina: Berni, Scaloni, Del Nero, Gonzalez, Bresciano, Sculli, Floccari.
    Allenatore: Reja.
    GENOA (4-4-2): Eduardo; Rafinha, Dainelli, Moretti, Criscito; Rossi, Kucka, Milanetto, Antonelli; Boselli, Palacio
    Panchina: Perin, Polenta, Veloso, Jelenic, Destro, Paloschi, Floro Flores.
    Allenatore: Ballardini.

  • Udinese – Lazio, verdetto Champions. Le probabili formazioni

    Udinese – Lazio, verdetto Champions. Le probabili formazioni

    Finale di campionato, ora di match delicati e decisivi. Udinese – Lazio di oggi pomeriggio, alle ore 15.00, si annovera di certo nella categoria degli scontri diretti, fra due squadre in piena corsa per la qualificazione in Champions League e distaccate solo da un punto in classifica: 60 punti la Lazio, 59 punti l’Udinese, per la conquista di quel fatidico quarto posto che permette l’accesso ai preliminari della competizione Europea più prestigiosa.

    Ecco perchè un tecnico esperto come Edi Reja dichiara apertamente la straordinaria importanza di questa partita, che “vale una stagione”. La sua Lazio quasi per l’intero campionato ha tenuto in mano la quarta posizione, giocando e vincendo in scioltezza, ma nelle ultime gare si è riscontrato un po’ di appannamento dovuto probabilmente alla tensione crescente.

    La sconfitta di lunedì scorso contro la Juventus va, dunque, inclusa nella categoria degli “incidenti di percorso” e per questo motivo la squadra biancoceleste vuol dare una scossa decisiva alla sua stagione, vincendo al Friuli contro una diretta concorrente come l’Udinese di Francesco Guidolin.

    Per raggiungere la certezza di disputare i preliminari di Champions League – a prescindere che si decida di giocare, poi, al Franchi di Firenze oppure all’Olimpico a Roma – è necessario conquistare 69 punti, ossia tre vittorie nelle prossime tre partite: obiettivo bottino pieno. Anche se, a seconda del risultato di Roma – Milan di questa sera, si potrebbero fare dei calcoli differenti.

    I calcoli, però, sono un aspetto di secondo piano: l’aspetto cruciale, invece, secondo il tecnico della Lazio sarà mantenere la giusta concentrazione e la saldezza dei nervi, mantenendo la calma ed evitando di incorrere in scatti di pericoloso nervosismo in campo, così come accaduto troppe volte in questa stagione.

    I pericoli più temuti in casa Udinese sono la coppia gol Alexis Sanchez – Totò Di Natale, immarcabile nello stretto, che tornerà a guidare l’attacco friulano con il rientro del cileno dopo l’infortunio. Il piano tattico di Reja punta ad un pressing alto ed a non concedere le ripartenze veloci dei friulani che potrebbero rivelarsi letali.

    L’undici che Edi Reja schiererà sarà il seguente, adoperando il consolidato schema 4-2-3-1:  Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido, Brocchi, Matuzalem, Gonzales, Hernanes, Floccari, Zarate. Fuori gli squalificati Mauri e Ledesma, sostituito da Matuzalem, ritorna in panchina Giuseppe Sculli dopo l’infortunio mentre starà fuori Foggia per scelta tecnica. In panchina andranno: Berni, Scaloni, Del Nero, Bresciano, Rocchi, Kozak e, appunto, Giuseppe Sculli.

    L’Udinese di Guidolin ritrova il suo ninho maraviglia Alexis Sanchez e spera di ritrovare, così, anche la vittoria che le consentirebbe legittimamente di ritornare a credere nel suo obiettivo, dopo la cocente sconfitta di Firenze della scorsa settimana contro la Fiorentina. Francesco Guidolin adotterà il suo consolidatissimo modulo 3-5-2 con il seguente undici in campo: Handanovic, Benatia, Zapata, Angella, Isla, Badu, Pinzi, Asamoah, Armero, Sanchez e Di Natale.

    In casa Udinese sono squalificati Domizzi ed Inler mentre in panchina ritornerà l’argentino Denis, che ha recuperato dalla contusione al ginocchio, oltre a Belardi, Eksrand, Pasquale, Cuadrado, Abdi, Denis e Corradi. L’unico dubbio per Guidolin potrebbe essere a centrocampo fra Badu ed Abdi, ma con il pimo favorito nettamente.

    Al Friuli di Udine arbitrerà Rizzoli di Bologna coadiuvato dai due assistenti di linea Faverani e Stefani e dal quarto uomo Giannoccaro.

  • La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    Con una fiammata di Pepe a due minuti dal termine la Juventus, al sesto risultato utile consecutivo (4 vittorie e 2 pareggi), espugna l’Olimpico di Roma vincendo un importantissimo scontro diretto contro un’ottima Lazio per la corsa al quarto posto portandosi a -4 proprio dai biancocelesti e dalla zona Champions League che solo fino a qualche giornata fa per i bianconeri sembrava un obiettivo irraggiungibile. Una gara dominata in lungo e in largo dalla squadra di Reja che però ha pagato a caro prezzo l’espulsione di Ledesma a 10 minuti dal fischio finale che ha dato coraggio alla Vecchia Signora permettendole di portare a casa l’intera posta in palio proprio quando aveva dato l’impressione di aver mollato.

    Parte subito forte la Lazio con la giusta dose di aggressività e ben equilibrata tra i reparti completamente l’opposto della Juventus che appare sfilacciata in mezzo al campo e con un Aquilani stordito, da cosa non si capisce bene, che sembra passeggi in mezzo al campo e che sbaglia una miriade di passaggi.
    Hernanes e Zarate mettono a dura prova la difesa bianconera con le loro continue accelerazioni, soprattutto l’attaccante è in serata e dimostra di avere la gamba giusta per far male alla Juve. I vari tentativi verso la porta di Buffon però non sono di particolare pericolosità, la Lazio infatti gioca un buon calcio ma non riesce a concretizzare quanto costruito negli ultimi metri di campo.
    Per vedere la Juve, unica volta, dalle parti di Muslera bisogna attendere il 36′ con Matri coincidente anche la migliore palla gol di tutto il primo tempo: Del Piero vede con la coda dell’occhio Pepe sulla sinistra e lo cerca con un colpo da maestro, Lichtsteiner però anticipa di testa l’esterno bianconero servendo involontariamente Matri tutto solo in area ma l’attaccante bianconero calcia addosso all’estremo difensore biancoceleste in uscita.

    Nella ripresa la Juve da l’impressione di aver cambiato marcia rendendosi subito pericolosa con un cross tagliato rasoterra di Grosso per Matri che però viene anticipato da Muslera ma è solo un fuoco di paglia perchè i padroni di casa guadagnano campo e schiacciano l’avversario nella propria trequarti rispondendo prontamente con un missile di Brocchi di controbalzo di sinistro che sfiora la traversa.
    Del Piero è ingabbiato dal pressing asfissiante della mediana biancoceleste, Krasic è assente ingiustificato e così Del Neri prova a mescolare le carte togliendo Matri e Motta inserendo Toni e Salihamidzic. La squadra di Reja reclama un penalty per un tocco, leggero, sul piede di Chiellini su Floccari che accentua di molto la caduta ed è proprio questo che induce Mazzoleni a non fischiare la massima punizione.
    L’azione di spinta della Lazio però perde d’intensità al calare della prestazione di Zarate che si eclissa e durante un contropiede bianconero condotto da Felipe Melo, Ledesma è costretto al fallo tattico beccandosi il doppio giallo e la conseguente espulsione. In questi 10 minuti di superiorità numerica la Juve si affaccia in avanti non troppo convinta ma nonostante ciò pesca al minuto 88 il jolly con Pepe che su un cross di Salihamidzic batte Muslera di sinistro. E’ il gol vittoria che rimette la Juve in corsa per un piazzamento Champions, giunto immeritatamente per come ha affrontato la partita, in maniera troppo rinunciataria (era la Juve a dover cercare la vittoria e la Lazio a potersi accontentare anche del pari e non il contrario), e fortunatamente per come è arrivato che riscatta in parte la sfortuna che ha perseguitato la squadra di Del Neri in questo campionato. La Champions, nonostante tutto, è ancora lì a portata di mano.

  • La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    A volte è incredibile come nel calcio tutto possa cambiare repentinamente, basti pensare come una giornata di campionato possa cambiare radicalmente le prospettive delle diverse squadre.

    Strano ma vero, soprattutto in casa Lazio. Prima della vittoria di ieri contro il Catania, sonoro e netto 4 a 1 al Massimino, la Lazio doveva cercare di guardarsi alle spalle, dalla rincorsa di Roma, Juve e Udinese ora, invece, anche per i risultati negativi di Roma e Juventus, può guardare avanti con grande fiducia, puntando addirittura al terzo posto, dando il quarto ormai per consolidato, a cinque giornate dal termine del campionato.

    La pensa così anche il tecnico Edi Reja, e, verrebbe da dire, se si sbilancia lui allora qualcosa è realmente cambiato. Il tecnico, infatti, dall’inizio della stagione ha cercato di spegnere i facili entusiasmi, almeno nelle dichiarazioni: dapprima affermava di puntare a quota quaranta, ossia alla salvezza, poi ha pian piano iniziato ad accarezzare quel sogno, che pareva assolutamente irragiungibile all’inizio del campionato, chiamato quarto posto, ossia preliminari di Champions League. Ora, invece, trova il coraggio di spronare i suoi ad alzare l’asticella, aumentando il coefficiente di difficoltà ed ambizione, puntando al terzo posto, ossia alla qualificazione dalla porta principale.

    Anche perchè il terzo posto è davvero a portata di mano, distante soli tre punti, ed il calendario nella prossima giornata propone proprio lo scontro diretto con l’Inter, attualmente in terza posizione. Far risultato a San Siro appare difficile ma non impossibile, soprattutto in virtù del difficile momento attualmente attraversato dai nerazzurri, ma avrebbe comunque un’ importanza assoluta, anche per poter affrontare con maggior serenità l’altro scontro diretto, con l’Udinese di Guidolin, fermo restando che la quota qualificazione quest’anno si è alzata, e sarà necessario conquistare almeno 69 – 70 punti. Edi Reja in merito alla situazione attuale dichiara: “Soprattutto in virtù dello scontro diretto di Udine sarebbe stato importante staccarli in questa giornata. Senza contare che ora l’Inter avrà ancora la motivazione di giocarsi il secondo posto con il Napoli. Lo stesso Milan, che è ad un passo dallo Scudetto, ora potrà gestire. Adesso è chiaro che i punti necessari per raggiungere il piazzamento Champions aumenteranno”.

    Il segreto della Lazio secondo il tecnico finora è stato l’approccio alle gare, la mentalità e l’ umiltà, con tenuta mentale, rialzandosi di fronte ad ogni difficoltà. In questo discorso, si inserisce la situazione legata agli screzi del tecnico con Zarate, che avevano portato all’esclusione dell’argentino dall’unidici titolare di ieri, relegandolo in panchina per “punirlo” per il ritardo in allenamento. Il destino, però, ha voluto regalare alla vicenda un lieto fine, con la complicità inconsapevole di Giuseppe Sculli. Dopo 13′ della gara di Catania, infatti, l’attaccante calabrese si è infortunato, costringendo il tecnico a sostituirlo proprio con Mauro Zarate. L’ingresso dell’Argentino, però, ha avuto un impatto straordinario sul match, in termini di assist, giocate e di gol, la rete che ha suggellato il definitivo 4 a 1.

    Edi Reja, dunque, non può che ringraziarlo, coccolarlo ed elogiarlo, consapevole dell’estremo valore tecnico del suo giocatore dal geniale estro: “In alcune circostanze, quando si è lasciato andare a qualche dribbling di troppo davati la difesa, Zàrate mi ha fatto venire quasi un infarto, Ma devo dire che si è calato alla grande nello spirito della gara. Tra l’altro spesso si è sacrificato molto anche in fase di ripiegamento, è stato costante come rendimento, ha fatto benissimo sulle corsie esterne, in particolare su quella di destra. Ma Mauro è già un po’ di tempo che sta facendo bene, ci sta mettendo il piglio giusto, ha promesso che vuole finire alla grande, mi auguro continui così”.

    Chissà se lo scaramantico tecnico goriziano ora non decida, almeno per le prossime cinque gare, di lasciar sempre in panchina Mauro Zarate, sperando in cinque repliche della straordinaria gara di ieri.

    In tal caso, di sicuro, all’argentino verrebbe perdonato qualsiasi ritardo in allenamento.

  • Catania – Lazio, probabili formazioni

    Catania – Lazio, probabili formazioni

    Alle 15.00 allo stadio Massimino di Catania arriverà la Lazio quarta in classifica, in un delicato scontro salvezza-Champions. I biancocelesti hanno l’imperativo di provare a conquistare tre punti fondamentali per preservare la quarta posizione valida per la qualificazione in Champions League, un risultato che acquisirebbe un risvolto importante in virtù della sconfitta subita ieri dai cugini giallorossi contro il Palermo, ed in vista del difficile impegno di questa sera della diretta concorrente Udinese in posticipo contro il Napoli, ed anche del delicato impegno della Juventus a Firenze.

    La vigilia del match, però, in casa biancoceleste non è stata delle più serene, soprattutto per i problemi fisici di Cristian Brocchi, e del nuovo episodio legato ai comportamenti non impeccabili dell’argentino Mauro Zarate, presentatosi a Formello con un’ora di ritardo, perchè “aveva dimentato che fosse in programma l’allenamento”, nonostante i calciatori fin da Lunedì conoscono il programma settimanale di lavoro, come lo stesso tecnico Reja ha precisato.

    Pertanto, Mauro Zarate (che non è affatto nuovo a simili episodi), potrebbe essere punito da Edi Reja, che lo lascerebbe in panchina preferendogli Giuseppe Sculli al fianco di Floccari, ma la decisione definitiva verrà presa immediatamente prima di scendere in campo come lo stesso tecnico ha dichiarato.

    Brocchi, invece, sarà costretto ad uno stop a causa di un ematoma al quadricipite alto: non parteciperà alla partita Catanese e verrà sostituito molto probabilmente da Bresciano, oppure, da Gonzales. Inoltre, sarà ancora assente per squalifica Matuzalem.

    Oltre alle assenze, però, quello che maggiormente preoccupa il tecnico friulano è l’approccio alla gara della sua squadra, evitando cali di concentrazione e mettendo in campo temperamento e personalità giocando sempre partita per partita e facendo i calcoli soltanto alla fine: “Noi cerchiamo sempre di vincere ovunque. Mi auguro che la mia squadra affronti la gara con il piglio giusto. Il Catania in casa è particolarmente motivato, ma andiamo lì con la mentalità giusta per fare il massimo, dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci capiteranno”.

    L’obiettivo per i biancocelesti è quello di migliorare il rendimento in trasferta, dato che la formazione di Edi Reja non riesce a vincere fuori casa dal 13 Febbraio dopo la vittoria per 2-0 a Brescia; un miglioramento del rendimento necessario anche in vista delle prossime quattro trasferte che attendono i biancocelesti sul totale delle sei partite che restano fino al termine del campionato cercando, inoltre, di sfatare il tabù Catanese, dove non riescono a conquistare i tre punti da ben 50 anni: nell’ultimo precedente, disputato il 20 Settembre 2009, vi fu un pareggio per 1-1, con reti di Jorge Martinez per il Catania e di Julio Cruz per la Lazio.

    La probabile formazione Laziale è la seguente,  schierata con un 4-2-3-1 composto da: Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Bresciano, Ledesma; Mauri, Hernanes, Sculli; Floccari. In panchina vi saranno: Berni, Scaloni, Stendardo, Garrido, Meghni, Gonzalez, Kozak.

    Il Catania, invece, dopo il pareggio ottenuto a Bari nell’ultimo turno di campionato, è ora alla ricerca di preziosi punti salvezza, cercando di agguantare i tre punti che gli consentirebbero di raggiungere la quota di 39 punti, che significherebbe quasi certa permanenza in A, mantendosi a distanza di sicurezza dalle sabbie mobili degli ultimi posti.

    Il tecnico argentino Diego Simeone, grande ex dell’incontro dopo i lunghi anni da calciatore in biancoceleste, non ha dubbi particolari di formazione, e schiererà un 4-2-3-1 con Andujar in porta, Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Marchese in difesa ; Carboni, Lodi; Schelotto, Ricchiuti; Bergessio; Maxi Lopez in attacco. In panchina siederanno: Campagnolo, Augustyn, Spolli, Ledesma, Pesce, Gomez, Morimoto.

    Rientrerà quindi il capitano Silvestre, reduce dalla squalifica, mentre è stato recuperato in extremis Spolli che sarà in ballottagio con Terlizzi per un posto da centrale difensivo. L’altro ballottaggio, per il ruolo di terzino sinistro, riguarderà invece Marchese e Capuano, con il primo nettamente favorito.

    Al Massimino di Catania arbitrerà Rizzoli di Bologna, coadiuvato dai guardalinee  Stefani- Faverani, e dal quarto uomo Russo: sul loro operato vigilerà certamente l’ormai celebre “task force” del presidente Lotito.