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  • Cavani spegne le speranze della Roma, lo United va in finale

    Cavani spegne le speranze della Roma, lo United va in finale

    Vittoria dal sapore amaro per la Roma, nel ritorno della semifinale di Europa League i giallorossi si sono imposti 3-2 contro il Manchester United che però grazie al 6-2 dell’andata ha ottenuto la finale, super protagonista Cavani autore di una doppietta.

    Una partita che però è stata meno scontata del previsto, la Roma è partita forte, è andata sotto per il gol di Cavani poi nella ripresa l’ha ribaltata in due minuti con Dzeko e Cristante e poi nel giro di un minuto e mezzo ha costretto De Gea a tre parate miracolose, anche con un pizzico di fortuna, che hanno tenuto a gallo uno United rientrato in campo con fin troppa sicurezza.

    La rete del 2-2 di Cavani ha sostanzialmente spento tutti gli entusiasmi, non quello del giovane Zalewski che a pochi minuti dalla fine ha bagnato il suo esordio con un gol che alla fine è valso il definitivo 3-2.

    La squadra di Fonseca stasera ha certamente fornito una prestazione di carattere, ha pagato però il terribile secondo tempo di Old Trafford, la sfortuna che anche stasera ha voluto metterci lo zampino con l’infortunio di Smalling ed anche una fase difensive che ha mostrato troppe incertezze.

    L’avventura di Fonseca durerà altre 4 gare di campionato poi sulla panchina della Roma si siederà il suo connazionale Josè Mourinho.

    Veniamo al racconto della sfida valevole per il ritorno delle semifinali di Europa League all’Olimpico tra Roma e Manchester United.

    Subito una chance enorme per la Roma con Mancini che riesce a calciare da pochi passi, strepitosa la risposta di De Gea. Al 7° ci prova anche Pellegrini, il suo tiro però finisce a lato. La gara è sostanzialmente a senso unico con i padroni di casa partiti col giusto spirito.

    Al 20° si vede lo United, Cavani parte sul filo del fuorigioco e tenta il pallonetto su Mirante, la palla scavalca il portiere ma bacia la traversa ed esce sul fondo. Passano cinque minuti e Cavani si presenta nuovamente davanti a Mirante, il suo tiro è forte ma il portiere riesce a respingere in corner.

    Alla mezz’ora Fonseca perde Smalling per infortunio, al suo posto entra il giovanissimo Darboe.

    I giallorossi tornano a fare la gara e Pellegrini al 34° ci prova con un tiro forte dall’interno dell’area, De Gea respinge. Al terzo tentativo Cavani non fallisce e al 38° scatta nuovamente sul filo del fuorigioco e con un tiro dal limite non lascia scampo a Mirante. La risposta della Roma è immediata, Mkhitaryan si allarga forse un po’ troppo ed il suo tiro è respinto e poi bloccato da De Gea.

    Si va al riposo con lo United avanti per 1-0 sulla Roma.

    Secondo tempo che riparte con l’ingresso di Telles e Williams per Shaw e Wan-Bissaka nel Manchester United. La Roma parte con la giusta grinta e buona volontà e al 57° arriva il meritato pareggio, cross di Mkhitaryan, sponda di Pedro e colpo di testa vincente di Dzeko. Passano due minuti, Pellegrini ruba palla ad un distratto Fred, arriva Cristante che lascia partire il tiro vincente.

    Solo un minuto dopo la Roma ha la palla del clamoroso 3-1, Dzeko colpisce sottoporta ma De Gea respinge, ci prova Pedro ed il portiere dello United salva ancora. Altro miracolo di De Gea al 63° su tocco da vicinissimo di Mkhitaryan. Lo United si riprende e il solito straordinario Bruno Fernandes mette in porta Greenwood, il giovane attaccante però calcia incredibilmente fuori.

    Il pareggio è solo rimandato, pennellata di Bruno Fernandes per l’inserimento di Cavani che parte sul filo del fuorigioco e segna di testa. La squadra di Fonseca non molla e al 74° si crea una bella chance con la conclusione di Mkhitaryan che colpisce la base del palo. Il vantaggio arriva comunque, il giovane esordiente Zalewski, colpisce al volo e grazie anche alla deviazione di Alex Telles la palla finisce in rete.

    Non basta un finale volenteroso per rimettere in dubbio la qualificazione, la Roma vince ma non è abbastanza, in finale di Europa League va il Manchester United.

    ROMA – MANCHESTER UNITED 3-2 (38°, 69° Cavani (M), 57° Dzeko (R), 59° Cristante (R), 84° Zalewski (R))

    Roma (4-2-3-1): Mirante; Karsdorp, Smalling (30° Darboe), Ibanez, Bruno Peres (70° Santon); Cristante, Mancini; Pedro (76° Zalewski), Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko (76° Borja Mayoral).

    Allenatore: Fonseca.

    Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka (46° Williams), Bailly, Maguire, Shaw (46° Telles); van de Beek, Fred; Greenwood, Bruno Fernandes (84° Mata), Pogba (64° Matic); Cavani (73° Rashford).

    Allenatore: Solskjaer.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Wan-Bissaka (M), Cavani (M), Karsdorp (R), Cristante (R), Williams (M).

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nell’altra gara di serata l’Arsenal non riesce a completare il poker europeo delle squadre inglesi. In casa contro il Villarreal i Gunners si fermano ai due pali di Aubameyang, la partita si chiude sullo 0-0 con gli spagnoli che festeggiano una prima storica finale europea.

  • La Roma naufraga a Manchester, la finale europea s’allontana

    La Roma naufraga a Manchester, la finale europea s’allontana

    Serata terribile per la Roma che, anche con una bella dose di sfortuna, chiude avanti il primo tempo ad Old Trafford ma poi crolla ed esce sconfitta per 6-2 nella semifinale d’andata di Europa League contro il Manchester United.

    Come detto oltre al talento di Bruno Fernandes e Pogba ed alla bravura sotto porta di Cavani, la partita è stata decisa anche dal fatto che la Roma abbia dovuto usare i tre slot per le sostituzioni già nei primi 37 minuti per gli infortuni di Veretout (fuori già al 5°), Pau Lopez (sostituito da Mirante per un problema alla spalla al 27°) e Spinazzola (che ha lasciato il campo per Bruno Peres al 37°).

    Eppure le cose non si erano nemmeno messe male perché dopo l’iniziale svantaggio firmato dall’asse ex Serie A Pogba-Cavani-Bruno Fernandes, i giallorossi erano riusciti a ribaltarla con il rigore trasformato da Pellegrini e dal gol di Dzeko portandosi negli spogliatoi un prezioso 2-1.

    Nella ripresa il crollo fisico e mentale, lo United è cresciuto, la Roma si è spenta, Fonseca non ha potuto intervenire con i cambi, Diawara e Smalling sono parsi in netta difficoltà fisica, ed ecco che i padroni di casa sono andati a segno ben cinque volte chiudendo sul 6-2.

    La finale di Europa League si fa sempre più lontana, la Roma dovrà vincere con 4 gol di scarto tra sette giorni all’Olimpico, provarci è obbligatorio ma la montagna da scalare sembra davvero insormontabile.

    Veniamo al racconto della sfida valevole per l’andata delle semifinali di Europa League ad Old Trafford tra Manchester United e Roma.

    Subito un problema per la Roma, dopo 2 minuti Veretout si ferma e mette fuori il pallone, problema muscolare per lui, il francese stringe i denti e prova a rimanere in campo. La sua resistenza però dura pochissimo, al 5° è costretto ad uscire, al suo posto entra Villar. Al 9° lo United passa in vantaggio, Pogba serve Cavani che di prima imbuca per Bruno Fernandes, il portoghese con un tocco morbido batte l’uscita di Pau Lopez.

    La Roma però reagisce e dopo una bella ripartenza, con Dzeko che spreca mancando la conclusione, Karsdorp riesce a mettere in mezzo, la palla colpisce il braccio di Pogba, è calcio di rigore. Dal dischetto va Pellegrini che calcia forte e batte De Gea. I padroni di casa tornano a comandare il gioco chiudendo dietro la Roma e creando alcune potenziali pericolose occasioni.

    Al 25° problema per Pau Lopez che dopo una parata su tiro da fuori di Pogba rimane a terra con un forte dolore alla spalla, Fonseca è costretto al secondo cambio, entra Mirante. I giallorossi però sono più forti della sfortuna, Mkhitaryan mette palla in area per Pellegrini, il numero 7 serve assist a Dzeko che nell’occasione non è stilisticamente bello ma è efficace, il suo tocco mette la palla in rete.

    La sfortuna sembra avere preso di mira la Roma, al 37° anche Spinazzola esce per infortunio, entra Bruno Peres, Fonseca si trova così con tutti gli slot per le sostituzioni utilizzati. Nel 5° minuto di recupero sciocchezza enorme di Ibanez che serve Cavani, per fortuna della Roma il Matador prima calcia addosso a Mirante e poi su Smalling, si va al riposo con i giallorossi avanti 2-1.

    Secondo tempo che riparte senza cambi nelle due squadre. Pronti via ed il Manchester pareggia, ripartenza veloce Pogba per Cavani, il Matador la tocca a Bruno Fernandes che gliela restituisce, Cavani stavolta davanti a Mirante non sbaglia. Altra grossa chance per Cavani al 53°, l’assist di Shaw è ottimo ma l’uruguaiano calcia altissimo da buona posizione.

    La Roma sembra accusare il colpo e rischia in un paio di occasioni, fondamentale Ibanez. Al 60° però palla geniale di Karsdorp per Pellegrini che cerca Dzeko, Maguire salva i suoi. 4 minuti dopo però lo United non perdona e con un bel giro palla fa giungere la palla a Wan-Bissaka la sua conclusione è respinta da Mirante sui piedi di Cavani che da due passi deposita in rete.

    Il protagonista è sempre lo stesso, Cavani, al 69° Rashford mette in mezzo, Cavani non ci arriva ma poi viene colpito da Smalling, l’arbitro concede il rigore, dal dischetto va Bruno Fernandes che spiazza Mirante. La Roma accusa pesantemente ed al 75° c’è spazio anche per il colpo di testa di Pogba che gira in rete un cross di Bruno Fernandes.

    Gli inglesi non rallentano e al 86° il neoentrato Greenwood riceve da Cavani e lascia partire il destro, Mirante tocca ma non può evitare il sesto gol. Finisce così, lo United s’impone per 6-2, tra sette giorni la Roma avrà bisogno di un vero e proprio miracolo per ottenere quella finale di Europa League che pare lontanissima.

    MANCHESTER UNITED – ROMA 6-2 (9°, 71° rig. Bruno Fernandes (M), 14° rig. Pellegrini (R), 33° Dzeko (R), 48°, 64° Cavani (R), 75° Pogba (M), 86° Greenwood (M))

    Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; McTominay, Fred (83° Matic): Rashford (76° Greenwood), Bruno Fernandes (89° Mata), Pogba; Cavani.

    Allenatore: Solskjaer.

    Roma (4-3-3): Pau Lopez (27° Mirante); Smalling, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Veretout (5° Villar), Diawara, Spinazzola (37° Bruno Peres); Mkhitaryan, Pellegrini; Dzeko.

    Allenatore: Fonseca.

    Arbitro: Del Cerro.

    Ammoniti: Villar (R), Pogba (M), Smalling (R).

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Nell’altra gara di serata il Villarreal in meno di mezz’ora si porta avanti 2-0 contro l’Arsenal grazie ai gol di Trigueros e Albiol, nella ripresa i Gunners rimangono in 10 per il rosso a Ceballos ma grazie al rigore trasformato da Pepé tengono vive le speranze di qualificazione. Nel finale anche gli spagnoli perdono un uomo per il rosso a Capoue.

  • Russia 2018: Mbappé e Cavani mandano a casa Messi e CR7

    Russia 2018: Mbappé e Cavani mandano a casa Messi e CR7

    Una prima giornata di ottavi nel mondiale di Russia 2018 davvero emozionante e con l’incredibile contemporanea doppia eliminazione dei due fenomeni Messi e Cristiano Ronaldo. 

    La Francia trascinata da uno straordinario Kylian Mbappé, che si è procurato il rigore del 1-0 ed ha messo a segno la doppietta che ha definitivamente indirizzato il match, ha eliminato con un pirotecnico 4-3 l’Argentina di Leo Messi, non certo brillantissimo, e del tecnico Sampaoli.

    Nella partita da segnalare anche due gol davvero di pregevole fattura, il momentaneo 1-1 di Di Maria ed il 2-2 siglato dal francese Pavard. 

    Salutato Messi, in serata ci si attendeva l’exploit di Cristiano Ronaldo ed invece anche il portoghese ha dovuto dire addio al sogno di conquistare il titolo mondiale.

    Tanto merito del successo dell’Uruguay e del conseguente k.o. del Portogallo, vanno al Matador Edinson Cavani che ha aperto le marcature su pregevole assist di Suarez ed ha riportato avanti i suoi, dopo il gol del 1-1 di Pepe, con un gran tiro a giro prima di lasciare il campo per infortunio.

     

    Veniamo al racconto del primo ottavo di finale di Russia 2018, Francia-Argentina.

    Partenza ottima per uno straordinario Mbappé che al minuto 8 con un’incursione centrale si conquista un bel calcio di punizione, batte Griezmann, Armani battuto, palla sulla traversa. Mbappè è in gran giornata ed al 12°con una ripartenza micidiale supera tutti gli argentini tranne Rojo che però lo stende in area, è rigore, stavolta Griezmann è più preciso e realizza il gol del vantaggio. Il numero 10 francese è incontenibile ed al 19° sfrutta un gran lancio di Pogba e si lancia verso la porta, Tagliafico deve fermarlo con il fallo appena fuori area, giallo e punizione, Pogba calcia alto. L’Argentina non riesce a costruire praticamente niente, la Francia dimostra di far paura con le ripartenze. Serve una gran giocata all’albiceleste per trovare il gol e infatti al 41° Di Maria riceve palla e da lontanissimo lascia partire un siluro imparabile per Lloris. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con un cambio nell’Argentina con Fazio che rileva Rojo. Al 48° l’Argentina trova un rocambolesco vantaggio, dopo un calcio di punizione la palla arriva a Messi che cerca il tiro sul secondo palo, sulla traiettoria c’è Mercado che la tocca quanto basta per spiazzare Lloris. La Francia prova a reagire ma l’Argentina con tanta grinta respinge. Al 55° Fazio ed Armani non si intendono e rischiano la frittata, Griezmann riesce a toccar palla ma mette sul fondo. Al 57° Hernandez dal fondo mette il cross in mezzo, la palla arriva a Pavard che colpisce al volo e prende l’angolo alto per il pareggio Blues. Al 63° ancora Hernandez, questa volta il cross è basso, prima conclude Matuidi, palla respinta poi arriva Mbappé che controlla e piazza la palla alle spalle di Armani. L’Argentina sembra accusare l’uno-due francese, Sampaoli prova a dare la scossa inserendo Aguero per Perez. Al 68° palla per Matuidi che vede libero Giroud, il centravanti innesca Mbappé che davanti ad Armani realizza la doppietta. L’Argentina è in tilt, al 70° Giroud ben servito da Pogba, spreca colpendo l’esterno della rete. Non c’è reazione, ci prova Messi con un’azione solitaria ma il suo destro è debole, blocca con facilità Lloris. Al 92° Messi piazza il cross perfetto per Aguero che incorna alle spalle di Lloris. Il gol da una piccola speranza ai sudamericani che però non riescono nell’impresa, vince la Francia, l’avventura di Messi e l’Argentina a Russia 2018 si chiude agli ottavi.

     

    FRANCIA – ARGENTINA 4-3 (13° rig. Griezmann (F), 41° Di Maria (A), 48° Mercado (A), 57° Pavard (F), 63°, 68° Mbappé (F), 92° Aguero (A))

    Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Kante, Pogba; Mbappé (88° Thauvin), Griezmann (83° Fekir), Matuidi (75° Tolisso); Giroud.

    Allenatore: Deschamps.

    Argentina (4-3-3): Armani; Mercado, Rojo (46° Fazio), Otamendi, Tagliafico; Perez (66° Aguero), Mascherano, Banega; Pavon (75° Meza), Messi, Di Maria.

    Allenatore: Sampaoli.

    Arbitro: Faghani.

    Ammoniti: Rojo (A), Tagliafico (A), Mascherano (A), Banega (A), Matuidi (F), Paavrd (F), Otamendi (A), Giroud (F).

     

    Passiamo ora alla seconda sfida odierna degli ottavi di Russia 2018, Uruguay-Portogallo.

    La prima conclusione della gara arriva al 5° ed ha la firma di Cristiano Ronaldo, Muslera blocca. Passano due minuti, Cavani effettua un cambio di gioco perfetto per Suarez, il pistolero controlla, punta l’avversario poi lascia partire un cross perfetto per lo stesso Cavani che di testa batte Rui Patricio. La reazione dei lusitani è piuttosto caotica, Muslera non corre pericoli. Al 22° Suarez si procura e calcia una punizione che passa in mezzo alla barriera ma non riesce a sorprendere Rui Patricio. La Celeste contiene i tentativi portoghesi e nel recupero rischia pure il raddoppio con Cavani che controlla bene ma non riesce a trovare la porta. Il primo tempo si chiude sul 1-0.

    Si riparte con gli stessi 22 interpreti in campo. La partita prova a farla il Portogallo con un Uruguay attento che aspetta pazientemente. Al 55° su azione da corner Pepe, con un perfetto stacco, anticipa la disattenta difesa Celeste e con un gran colpo di testa pareggia. Il gol cambia l’inerzia della gara con il Portogallo più deciso ed un Uruguay più in sofferenza. I campioni però sanno fare la differenza e al 62° Cavani, su ottimo assist di Bentancur, lascia partire un tiro a giro che vale il 2-1. Al 70° Muslera in uscita perde il pallone, Bernardo Silva prova a coordinarsi ma mette alto. Al 73° l’Uruguay perde Cavani per infortunio. Il Portogallo spinge, la difesa di Tabarez fatica ma tiene. Il finale è un assedio portoghese ma l’Uruguay tiene ed ottiene i quarti di finale di Russia 2018, dopo Messi anche CR7 lascia i mondiali.

     

    URUGUAY – PORTOGALLO 2-1 (7°, 62° Cavani (U), 55° Pepe (P))

    Uruguay (4-4-2): Muslera; Caceres, Gimenez, Godin, Laxalt; Nandez (80° sanchez), Vecino, Torreira, Bentancur (63° Rodriguez); Suarez, Cavani (73° Stuani).

    Allenatore: Tabarez.

    Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Pereira, Pepe, Fonte, Guerreiro; Bernardo Silva, Carvalho, Adrien Silva (65° Quaresma), Joao Mario (85° M.Fernandes); Ronaldo, Guedes (73° André Silva).

    Allenatore: Fernando Santos.

    Arbitro: Ramos.

    Ammoniti: Cristiano Ronaldo (P)

  • Icardi verso Napoli, Inter idea Cavani

    Icardi verso Napoli, Inter idea Cavani

    A margine della festa al San Paolo per i 90 anni della società partenopea trapela sempre più ottimismo verso l’acquisto di Mauro Icardi. L’Inter non resta a guardare e tenta Edinson Cavani con un’offerta al Paris Saint Germain.

    Il Napoli del dopo Higuain è partito a spron battuto e dopo aver acquisito uno dei prospetti più interessanti di Euro2016, Arkadiusz Milik, attaccante polacco che ha ben impressionato nella rassegna continentale ed è stato presentato proprio alla festa andata in scena ieri sera, si è fiondato con offerte concrete anche su Mauro Icardi.

    Mauro Icardi | Foto Twitter
    Mauro Icardi | Foto Twitter

    Che il club del patron De Laurentiis abbia già trovato un’intesa con la procuratrice di Icardi, la moglie Wanda Nara, lo si era capito da tempo, tuttavia l’Inter ha finora respinto ogni tipo di offerta fatta dagli azzurri e quindi l’affare sembrava entrato in una fase di impasse. Restavano a dare buone probabilità alla riuscita dell’operazione la volontà del giocatore e l’indice di gradimento del possibile acquirente che, con la cessione di Gonzalo Higuain ha incassato una cifra da capogiro, quindi se il Napoli vuole fortemente Icardi deve alzare l’offerta ai livelli di gradimento dell’Inter.

    Dalla rassegna di ieri sera del San Paolo escono indiscrezioni importanti sulla cifra che il Napoli ha raggiunto per fare l’assalto decisivo, 70 milioni di Euro ma non trapela solo l’indiscrezione legata alla questione economica.

    C’è anche un altro dettaglio che fa pendere l’ago della bilancia dalla parte del club partenopeo. Secondo quotidiano.net Wanda Nara avrebbe anche già scelto la casa nel capoluogo campano e la ricerca è stata effettuata dalla Proto Group Ltd., società di consulenze immobiliari che cura gli interessi di molti calciatori e che in una nota conferma:

    “Pensavamo di avere maggiori difficoltà a trovare un’abitazione adeguata, ma quando la moglie ha visto la casa ha deciso subito che era quella giusta”.

    E a scanso di equivoci confermano anche di chi si tratta:

    “Siamo rimasti molto colpiti di come tutte le decisioni inerenti la casa e non solo siano state prese dalla moglie di Icardi senza nessun consulto con il marito”.

    Dalla serata di gala al San Paolo inoltre trapela anche il chiacchierato dettaglio secondo cui il Napoli abbia anche già versato più di un milione di Euro per l’acquisto e che l’abitazione sia una villa a Posillipo.

    A questo punto ci sarebbe da capire l’altra parte della medaglia che cosa intenda fare e nella serata di ieri, mentre le voci e le indiscrezioni si accavallavano ecco che dalla Francia arrivano rumors che avvalorano la tesi che porta alla chiusura positiva della trattativa. L’Inter avrebbe fatto un’offerta di 50 milioni di euro al Paris Saint Germain per Edinson Cavani.

    Edinson Cavani | Foto Twitter
    Edinson Cavani | Foto Twitter

    Che l’attaccante uruguaiano volesse tornare in Italia era cosa risaputa, con la partenza di Ibrahimovic però, Cavani aveva tentennato sicuro di avere maggiori possibilità di giocare a Parigi come prima punta. Inoltre il Paris Saint Germain dopo la partenza dello svedese preferiva non “spuntarsi” del tutto e quell’approccio avuto con la Juventus ad inizio giugno era rimasto bloccato. L’Inter ora va diretta invece sulla società parigina e spera di strappare l’accordo, non si chiuderà subito ma le speranze ci sono, così come ci sono due problemi da affrontare l’ingaggio del giocatore ed il Fair Play finanziario imposto ai nerazzurri dall’UEFA.

    Va da sé che per risolvere la situazione a favore dell’Inter, ammesso che il Paris Saint Germain sia d’accordo, la cessione di Mauro Icardi al Napoli diventi una “conditio sine qua non”.

    A questo punto non ci resta che aspettare gli sviluppi per scoprire se questa girandola sia già stata innestata, come pare dalle indiscrezioni partenopee, o se con Cavani l’Inter cercasse solo di sondare il terreno per accettare l’offerta del Napoli con le spalle coperte.

  • Ibra via dal PSG, e se andasse alla Juve?

    Ibra via dal PSG, e se andasse alla Juve?

    Ibra non è più un elemento indispensabile per il Paris Saint Germain, a rivelarlo è l’Equipe che ritiene sicura la dipartita del campione svedese a fine stagione dalla Capitale transalpina.

    Il fattore scatenante del divorzio secondo la popolare rivista francese sono state le parole poco eleganti che il calciatore pronunciò il 15 marzo scorso dopo la partita contro il Bordeaux in Ligue 1. Ibrahimovic disse allora che “la Francia è un paese di m….” e questo comportò una serie di reazioni importanti coinvolgendo anche noti volti della politica transalpina, la questione poi si ridimensionò ma come una brace ardente che è viva sotto una coltre di cenere è tornata a bruciare demarcando una linea che pare insanabile tra la proprietà del club e lo stesso giocatore.

    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter
    Zlatan Ibrahimovic | Foto Twitter

    Da quella partita ne conseguirono ben quattro turni di squalifica, ieri contro il Metz il giocatore era in tribuna a seguire i compagni che strapazzavano i rivali per 3-1 e si riprendevano, senza di lui, la vetta del campionato francese. Oltre al fatto sportivi, prettamente legato al risultato, in questi giorni sono accadute alcune cose che fanno riflettere sullo scenario del mercato che si andrà ad aprire nei prossimi mesi e le strade di Paris Saint Germain e Juventus sembrano destinate ad incrociarsi con sullo sfondo lo sguardo imperscrutabile proprio di Ibra.

    Andiamo con ordine. Che le strade di Ibrahimovic e del PSG si stessero dividendo si poteva intuire, ma non in maniera così repentina, considerando poi chi è il procuratore dello svedese (Raiola) si poteva avvertire già l’ennesimo trasferimento ma dove? Secondo l’Equipe il PSG sarebbe intenzionato ad onorare il contratto con il calciatore, riconoscendogli quanto pattuito nel contratto ma rescindendo lo stesso a fine stagione, come una sorta di rimborso per il disturbo di andarsene.

    Edinson Cavani | Foto Twitter
    Edinson Cavani | Foto Twitter

    Nei giorni scorsi Le Parisien, altra rivista autorevole francese, aveva ipotizzato che la cessione di Edinson Cavani a fine stagione a favore della Juventus fosse una cosa fisiologica, dovuta proprio al dualismo esistente tra il Matador e Ibra, in questo modo uno dei due elementi doveva essere escluso dal club ed il più debole, secondo il magazine era proprio l’uruguaiano, tuttavia l’Equipe ora rimette, secondo quanto detto sopra, nuovamente alla pari i due gioielli del PSG.

    Paul Pogba, oggetto del desiderio di Al-Khelaifi | Foto Twitter
    Paul Pogba, oggetto del desiderio di Al-Khelaifi | Foto Twitter

    La Juventus è alle prese con la difesa di Pogba, o meglio cerca di tenerlo o di monetizzare il più possibile su un’eventuale sua cessione di fronte a qualcosa di indecente e questo non è un mistero, chi è il procuratore del giocatore? Mino Raiola. Nella giornata di ieri, sempre attraverso Le Parisien ecco che esce un’intervista a Nasser Al-Khelaifi, sceicco proprietario del Paris Saint Germain, il quale ammette di aver incontrato Paul Pogba, che il giocatore gli interessa ma che c’è una folta concorrenza dietro di lui. Oltre a questo Al-Khelaifi conferma anche Blanc, Ibra e Cavani per il prossimo anno. Ovviamente non tutto è credibile ma si può ipotizzare una strategia ben definita con dietro le quinte proprio Mino Raiola.

    Ibrahimovic pare essersi bruciato in Francia, le giornate di squalifica mitigano le reazioni ma al suo rientro in campo potrebbe riaccendersi il fuoco, i francesi sono molto nazionalisti, quindi Raiola potrebbe essere alla ricerca di una nuova sistemazione per il giocatore veramente. Paul Pogba, ha dichiarato più volte il suo debole per il Paris Saint Germain, essendo parigino e se avesse la possibilità di raddoppiare il suo ingaggio prenderebbe l’ipotesi in considerazione lasciando la Juventus. Cavani è nel progetto del PSG che vede in lui un’alternativa valida alla star Ibrahimovic, ecco che quindi Raiola potrebbe intercedere a favore di uno scambio tra Juve e PSG per i suoi due assistiti, facendo però entrare nelle casse della Juventus un consistente conguaglio economico per la differenza di valore attuale tra i due giocatori.

    In questo caso resta il problema dell’ingaggio alto di Ibra per la Juve, ma se l’Equipe ha visto giusto quell’indennizzo previsto per lo svedese, di cui abbiamo parlato sopra,  sarebbe un contributo al compenso più basso che Zlatan prenderebbe dai bianconeri. La Juventus metterebbe a posto l’attacco con due pezzi da novanta come Tevez, ammesso che resti ancora un anno, e Ibrahimovic e in questo modo avrebbe una cinquantina di milioni più gli introiti derivanti dalla Champions League di quest’anno da spendere per rinforzare gli altri reparti.

    Ovviamente indovinare le strategie del mercato quando ci sono personaggi come Raiola e Marotta come registi è sempre molto complicato, ma se fosse possibile come la prenderebbero i tifosi juventini un eventuale ritorno di Ibrahimovic a Torino?

  • Champions: Chelsea pari a Parigi, Shakhtar ferma il Bayern

    Champions: Chelsea pari a Parigi, Shakhtar ferma il Bayern

    Ritorna la Champions League e le prime due gare si concludono in parità. Se la sfida tra Psg e Chelsea era considerata equilibratissima e il risultato di parità era aspettato un pareggio, per di più a reti bianche, tra Shakhtar e Bayern Monaco era difficile da prevedere alla vigilia.

    Veniamo al racconto delle due gare

    PSG – CHELSEA

    Branislav Ivanovic | Foto Twitter
    Branislav Ivanovic | Foto Twitter

    Parte meglio il Psg che nella prima mezz’ora gestisce la gara e  costruisce anche un paio di occasioni con Matuidi e Cavani, in entrambe le occasioni è bravo Courtois a respingere. Alla prima vera chance, al minuto 36, il Chelsea passa ed è un’occasione costruita e finalizzata dai tre difensori: cross di Terry, sponda di tacco di Cahill e colpo di testa vincente di Ivanovic. I parigini abbozzano una reazione ma non costruiscono palle gol, il primo tempo si chiude sullo 0-1.

    La ripresa vede i padroni di casa partire fortissimo e trovare la parità al 54° con il colpo di testa di Cavani, tutto solo in area, su perfetto cross di Matuidi. I parigini insistono e sfiorano diverse volte il gol del vantaggio con Ibrahimovic, Lavezzi e Cavani. Gli uomini di Blanc insistono, ci provano in ogni modo mentre la squadra di Mourinho si chiude accontentandosi del pareggio. All’ultimo minuto serve ancora un super Courtois a negare la gioia ad Ibrahimovic. Gioca meglio il Psg ma l’uno ad uno sorride al Chelsea.

    PSG – CHELSEA 1-1 (36° Ivanovic (C), 54° Cavani (P))

    Psg (4-3-3): Sirigu; Van der Wiel, Marquinhos, Thiago Silva, Maxwell; Verratti, David Luiz, Matuidi; Lavezzi (81° Pastore), Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Chelsea (4-2-3-1): Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Ramires, Matic; Willian (79° Cuadrado), Fabregas (84° Oscar), Hazard; Diego Costa (81° Remy).

    Allenatore: Mourinho.

     

    SHAKHTAR DONETSK – BAYERN MONACO

    Il primo tempo della gara, sul neutro di Leopoli, si svolge seguendo le previsioni della vigilia: i tedeschi fanno la gara e vanno vicini al gol con Schweinsteiger, Muller, un paio di volte, e Ribery, mentre lo Shakhtar prova a sfruttare le ripartenze. Il Bayern però non riesce a sfondare e al fischio dell’arbitro la prima frazione si chiude sullo 0-0.

    Il secondo tempo si apre con lo stesso copione del primo ma al 65° arriva l’episodio che potrebbe cambiare la gara, Xabi Alonso prende il secondo giallo ed il Bayern rimane in 10. L’inferiorità numerica però non spaventa i tedeschi che provano a cercare il gol del vantaggio. Sul finale le due squadre sembrano accontentarsi di uno 0-0 che effettivamente arriva, si deciderà tutto a Monaco.

    SHAKHTAR – BAYERN MONACO 0-0

    Shakhtar (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk; Fernando, Fred; Douglas Costa (78° Marlos), Alex Texeira, Taison (83° Wellington); Luiz Adriano (89° Hladkyj).

    Allenatore: Lucescu.

    Bayern Monaco (3-3-3-1): Neuer; Rafinha, Boateng, Alaba; Schweinsteiger, Xabi Alonso, Bernat; Robben, Gotze (75° Lewandowski), Ribery; Muller (70° Badstuber).

    Allenatore: Guardiola.

    Espulso: Xabi Alonso (B)

  • Ligue1: Lille stop, Psg non decolla, terzetto al comando

    Ligue1: Lille stop, Psg non decolla, terzetto al comando

    La 6° giornata di Ligue1 ha visto un nuovo cambio in vetta alla classifica con il terzetto formato da Olympique Marsiglia, Bordeaux e St.Etienne che ha approfittato del pareggio del Lille. Continua a non convincere il cammino del Psg che viene fermato in casa dal Lione.

    Veniamo al racconto delle gare di questo turno.

    Il Bordeaux dopo la sconfitta con il Guingamp nello scorso turno, torna al successo nell’anticipo del venerdì battendo per 2-1 l’Evian.

    Pierre Andre Gignac
    Pierre Andre Gignac

     

     

    L’Olympique Marsiglia il giorno dopo ha prontamente risposto al tentativo di fuga dei Girondini, sconfiggendo nettamente per 3-0 il Rennes. La squadra di Bielsa sembra aver innestato la marcia giusta. Protagonista della gara Gignac autore di una doppietta.

     

     

     

    Spettacolare botta e risposta tra Tolosa e Caen con gli ospiti capaci di portarsi per ben tre volte in vantaggio ma vengono sempre rimontati dal Tolosa che prima sfrutta due rigori, per l’1-1 e il 2-2, e poi trova il definitivo 3-3 al 87° con Ninkov.

    Terza vittoria su quattro gare casalinghe per il Nantes che s’impone per 2-1 su un Nizza che fuori casa mantiene l’andamento negativo.

    Il successo per 3-1 sul Bastia permette al Metz di risalire in classifica, per la squadra della Corsica inutile il gol del momentaneo 1-1 siglato da Ayite sul finire del primo tempo.

    Colpaccio del Reims che grazie al gol di Moukandjo nella ripresa espugna il campo del Lorient.

    Il Lille non riesce ad andare oltre allo 0-0 con il Montpellier ed è costretto a lasciare la testa della classifica conquistata la scorsa settimana.

    Il Monaco prova ad uscire dalla crisi e conquista tre punti importantissimi contro il Guingamp, avversario sconfitto agevolmente dalla Fiorentina giovedì scorso in Europa League. Il gol vittoria lo segna Dirar al 38°.

    Vittoria in trasferta per il St.Etienne, squadra inserita nel girone di Europa League dell’Inter, in casa del Lens. Un successo che consente al St.Etienne di ritrovarsi nel trio di testa.

    Il Psg continua a non brillare. I parigini sono sì imbattuti dopo sei giornate ma anche in questa giornata contro il Lione, non riescono a difendere l’iniziale vantaggio siglato da Cavani al 20° e vengono ripresi dagli ospiti al 84° con il gol di Umtiti. La vetta dista solo 3 punti ma, per lo meno in quest’inizio di stagione, il Psg non sembra la squadra schiacciasassi vista l’anno scorso.

     

    RISULTATI 6° GIORNATA

    Bordeaux-Evian 2-1 (19° Rolan (B), 56° Khazri (B), 86° Tejeda (E))

    Olympique Marsiglia-Rennes 3-0 (50°, 63° Gignac, 94° Alessandrini)

    Lorient-Reims 0-1 (72° Moukandjo)

    Metz-Bastia 3-1 (14° Krivets (M), 42° Ayite (B), 64° Milan (M), 74° Falcon (M))

    Nantes-Nizza 2-1 (9° aut. Amavi (Ni), 43° Shechter (Na), 70° Amavi (Ni))

    Tolosa-Caen 3-3 (7° Raspentino (C), 21° rig. Ben Yedder (T), 76° Nangis (C), 83° rig. Regattin (T), 86° Calvé (C), 87° Ninkov (T))

    Lille-Montpellier 0-0

    Lens-St. Etienne 0-1 (82° Lemoine)

    Monaco-Guingamp 1-0 (38° Dirar)

    Psg-Lione 1-1 (20° Cavani (P), 84° Umtiti(L))

     

    CLASSIFICA

    Olympique Marsiglia, Bordeaux e St.Etienne 13, Lille 12, Psg, Montpellier e Nantes 10, Rennes e Metz 8, Caen, Lorient, Lione, Lens, Tolosa, Reims, Monaco e Nizza 7, Bastia e Guingamp , Evian 1.

  • Ligue1, gioia per Bordeaux e St.Etienne, disastro Monaco

    Ligue1, gioia per Bordeaux e St.Etienne, disastro Monaco

    La seconda giornata di Ligue1 vede il Bordeaux, vincente nettamente contro il Monaco, ed il St.Etienne continuare a mantenere la vetta della classifica.
    Primo successo per il Psg, mentre il Monaco infila la seconda sconfitta consecutiva e l’Olympique Marsiglia dopo il pazzo pareggio del primo turno cade in casa con il Montpellier.

    Veniamo all’analisi della seconda giornata.

    Il turno si è aperto con il Lille che ha espugnato il campo del Caen grazie ad un calcio di rigore di Origi al 69°.

    Nella giornata di sabato arriva il successo del Psg che perde Ibrahimovic per infortunio ma poi trova la vittoria contro il Bastia grazie ai gol di Lucas e Cavani. Nel dopogara testata di Brandao che rompe il naso a Thiago Motta e che potrebbe costare al giocatore del Bastia una squalifica da 2 anni.

    Successo all’ultimo respiro del Guingamp che trova il gol vittoria in casa del Lens al 93° con Douniama.

    Tra Lorient e Nizza è pareggio a reti bianche.

    Finisce in parità anche tra Metz e Nantes, al vantaggio ospite di Veretout al 3° risponde Ngbakoto per il Metz al 12°.

    Partita divertente e spumeggiante quella tra Rennes ed Evian, un 6-2 per il Rennes nel quale si sono viste ben 4 doppiette. Toivonen, Mexer e Ntep per i padroni di casa, Wass per gli ospiti.

    Vittoria importante per il Tolosa che con i gol di Akpa-Akpro e Ben Yedder nel primo tempo, rende inutile la rete del Lione con Lacazette al 76°.

    Veniamo alle gare della domenica, tonfo clamoroso dell’Olympique di Bielsa che dopo il divertente 3-3 del primo turno subisce un secco 2-0 dal Montpellier. Per il Loco, la situazione si fa già calda.

    Il St.Etienne si prende la vetta, e nonostante l’iniziale vantaggio del Reims grazie all’autogol di Perrin, rimonta con tre gol nell’ultima mezzora portando a casa il secondo successo su due gare.

    La gioia dei calciatori del Bordeaux
    La gioia dei calciatori del Bordeaux

    Ci si aspettava la reazione del Monaco sul campo del Bordeaux, e dopo il vantaggio di Berbatov al 45° sembrava esser così. Nella ripresa però i padroni di casa hanno trovato la giusta reazione andando in gol 4 volte e portando a casa 3 punti che portano così il Bordeaux in vetta a 6 punti e lasciando il Monaco sul fondo a 0.

     

     

    RISULTATI 2° GIORNATA

    Caen-Lille 0-1 (69° rig. Origi)

    Psg-Bastia 2-0 (26° Lucas, 57° Cavani)

    Lens-Guingamp 0-1 (93° Douniama)

    Lorient-Nizza 0-0

    Metz-Nantes 1-1 (3° Veretout (N), 12° Ngbakoto (M))

    Rennes-Evian 6-2 (7°, 56° Toivonen (R), 35°, 82° Wass (E), 40°, 43° Mexer (R), 76°, 86° Ntep (R))

    Tolosa-Lione 2-1 (9° Akpa-Akpro (T), 45° Ben Yedder (T), 76° Lacazette (L))

    Olympique Marsiglia-Montpellier 0-2 (18° Mounier, 68° Sanson)

    Saint Etienne-Reims 3-1 (27° aut. Perrin (S), 60° Gradel (S), 70° Monnet-Paquet (S), 81° Erding (S))

    Bordeaux-Monaco 4-1 (45° Berbatov (M), 48°, 65° Rolan (B), 61° rig. Sala (B), 75° rig. Khazri (B))
    CLASSSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Bordeaux e St Etienne 6, Psg, Nizza, Lorient, Nantes e Lille 4, Rennes, Caen, Lione, Montpellier, Tolosa e Guingamp 3, Metz 2, Bastia, Olympique Marsiglia e Reims 1, Lens, Monaco ed Evian 0.

  • Il PSG sbanca il San Paolo, tanti fischi per Cavani

    Il PSG sbanca il San Paolo, tanti fischi per Cavani

    Sconfitta per il Napoli nella terza amichevole internazionale contro il Paris Saint Germain. Dopo le vittorie con PAOK Barcellona,  al San Paolo la squadra di Benitez perde 1-2 contro i campioni di Francia,  più avanti nella preparazione per il semplice fatto che il campionato francese è già iniziato (con la squadra di Blanc che ha pareggiato 2-2 con il Reims). In vantaggio i partenopei con Higuain al minuto 51, solo un illusione per gli azzurri, che vengono rimontati dalle reti di Ibrahimovic al 55° minuto e Pastore, 77° minuto. Poche emozioni nel primo tempo:  gol annullato a Cavani per fuorigioco, due tiri del Napoli con Insigne ed Hamsik e nient’altro. Napoli avanti a inizio ripresa: Douchez (entrato al posto di Sirigu) respinge corto un diagonale di Insigne, Higuain anticipa David Luiz e porta avanti i suoi, che vengono raggiunti appena quattro minuti dopo:  Rafael si oppone coi pugni a una conclusione di Matuidi, ma il tap-in al volo di Ibra è imprendibile. 77°: Pastore salta Britos e fulmina Andujar. Occasione per Lucas nel finale, ma finisce 2-1 per il PSG. Infortunio per Thiago Silva, costretto a uscire dopo appena 13 minuti.

    La reazione di Cavani ai fischi dei tifosi partenopei
    La reazione di Cavani ai fischi dei tifosi partenopei

     

    Due grandi ex del Napoli sono stati trattati decisamente in modo differente dalla tifoseria partenopea: se el pocho Ezequiel Lavezzi è stato applaudito e ha ricevuto cori nei suoi confronti, el matador Cavani ha ricevuto fischi e insulti dai suoi ex tifosi, con cui non si è lasciato bene, causando anche una sua reazione. In particolare, al 39° minuto Cavani, dopo aver liberato l’area mentre attaccava il Napoli spazzando lungo, ha ricevuto una bordata di fischi, a cui ha reagito con un gesto del braccio come per dire una cosa come “dai, continuate, che non mi importa niente dei vostri fischi”

    Il Napoli tornerà in campo nel preliminare di Champions contro l’Athletic Bilbao. Il PSG invece giocherà il 16 la seconda giornata di Ligue 1 contro il Bastia.

  • Brasile 2014: girone D con Inghilterra, Italia, Uruguay e Costa Rica

    Brasile 2014: girone D con Inghilterra, Italia, Uruguay e Costa Rica

    Brasile 2014: il girone D si presenta come un girone molto equilibrato, la Costa Rica sembra essere, sulla carta, la vittima sacrificale mentre Italia, Inghilterra e Uruguay si giocheranno l’accesso agli ottavi di finale: solo in due ci riusciranno. Vediamo nel dettaglio il girone a cui presteremo maggiore attenzione.

    Italia - Brasile 2014
    Italia – Brasile 2014

    L’Italia arriva in Brasile senza aver perso nemmeno una partita. Gli azzurri hanno dominato il loro girone di qualificazione conquistando il pass per i Mondiali con due giornate d’anticipo. Pur senza un modulo prestabilito ed anni luce distante dalle Nazionali che negli anni 90′ e nel primo decennio del nuovo millennio dominavano la scena, l’Italia di Cesare Prandelli è una tra le compagini meglio attrezzate e capace di far bene ai Mondiali brasiliani. L’affidabilità di giocatori del calibro di Buffon, De Rossi e Pirlo, il gruppo Juventus su cui far leva e la classe di talenti come Balotelli e Rossi costituisce un mix che tutte le avversarie farebbero bene a  non sottovalutare.

    Cesare  Prandelli si appresta a vivere il suo primo Mondiale da C.t. e lo farà con la consapevolezza di partire non da favorito. Reduce da un positivo Europeo, Prandelli è stato confermato al termine della rassegna continentale dimostrando di meritare la fiducia della Federazione conducendo la squadra ad una qualificazione agevole come mai avvenuto in precedenza.

    In porta la sicurezza si chiama Gianluigi Buffon, capitano, veterano del gruppo. Insieme a lui Sirigu, oramai una certezza nel Psg, e il giovane Matteo Perin.

    In difesa sarà il blocco Juve la fa da padrone con Chiellini, Barzagli e Bonucci, i milanisti De Sciglio e Abate reduci da una stagione altalenante e costellata da diversi infortuni. De sciglio è il giocatore che potrebbe fare la differenza e risultare l’arma in più per Prandelli. Un giocatore come Romulo del Verona, anche lui naturalizzato, potrebbe fare al caso del C.t.: con l’Hellas ha dimostrato di poter giocare terzino nei quattro dietro, interno nei tre di centrocampo e volendo anche esterno d’attacco.

    Il centrocampo vive sulle certezze chiamate Pirlo, Marchisio, De Rossi.  Thiago Motta e Candreva arrivano da una stagione sopra la media e sono apprezzati dal C.t., cosi come Montolivo.

    In attacco tra pregi e difetti, è impossibile non indicare in Mario Balotelli la stella della Nazionale. Croce e delizia delle squadre in cui ha militato: sa essere tanto l’uomo in più quanto l’uomo in meno. Insieme a lui Giuseppe Rossi il quale però, reduce da un infortunio subito nel ginocchio, rimane un’incognita. Antonio Cassano reduce da una stagione ottima nel Parma, artefice della promozione alla Europa League, può essere l’arma in più della nazionale: il suo sarà il suo primo e, forse, ultimo Mondiale quindi le motivazioni saranno certamente al massimo. Il capocannoniere Ciro Immobile arriva al Mondiale dopo una stagione eccezionale nelle file del Torino cosi come il suo compagno di squadra Alessio Cerci.  E’ stato Alberto Gilardino il grande escluso dalle pre convocazioni.

    Ecco la lista dei preconvocati dal C.t. Cesare Prandelli

    Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Psg), Mirante* (Parma).
    Difensori: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Paletta (Parma), Pasqual (Fiorentina), Ranocchia (Inter).
    Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Romulo (Verona), Thiago Motta (Psg), Verratti (Psg).
    Attaccanti: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Destro (Roma), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Rossi (Fiorentina).

    URUGUAY

    sorteggi-mondiali-ItaliaPartito bene nel classico girone eliminatorio del Sudamerica con 3 vittorie e 2 pareggi nelle prime 5 partite, l’Uruguay ha poi inanellato una striscia  di due soli punti nelle successive 6 gare che ha reso la strada della “Celeste” pesantemente in salita. Una china che non è stata risalita del tutto, visto che la squadra di Tabarez non è riuscita ad acciuffare il quarto posto valido per la qualificazione diretta, finendo appaiato all’Ecuador in classifica, ma dietro di esso per differenza reti. Decisiva il tal senso la sconfitta di misura in casa dei diretti rivali a Quito nel penultimo turno, inutile poi il successo finale sull’Argentina. Poco male, visto che il successivo playoff con la Giordania, candidata a sua volta al ripescaggio dall’Asia, si è trasformato in una pura formalità, già archiviata col 5-0 dell’andata ad Amman.

    Seduto sulla panchina uruguayana da quasi una decade, Oscar Washington Tabarez, è più di un C.t in patria. Ha ottenuto riconoscimenti  a suon di risultati importanti ottenuti; dal quarto posto al Mondiale sudafricano fino allo storico trionfo in Coppa d’America in casa dell’Argentina nel 2011.L’attuale rosa della squadra è tutta fatta da gente che Tabarez ha plasmato nel corso di un lungo periodo.

    In porta il tirolare sarà Fernando Muslera, insieme a lui Martin Silva e  Rodrigo Munoz.

    In difesa il titolare e capitano inamovibile Diego Alfredo Lugano, Diego Godín reduce da la storica vittoria della Liga con la maglia dell’Atletico Madrid, Álvaro Daniel Pereira difensore dell’Inter danno solidità e sicurezza al reparto.

    In mezzo al campo Cristian Rodriguez reduce da una stagione da comprimario nell’Atletico Madrid potrebbe trocare nel Mondiale brasiliano la sua definitiva consacrazione, Egidio Are’valo Rios è un tenace centrocampista in grado di svolgere anche la fase difensiva, è abile quindi nell’interdizione e nel far ripartire la manovra offensiva con qualche inserimento in fase offensiva. Diego Perez è reduce dalla retrocessione in Serie B con il suo Bologna ma la voglia di giocare un Mondiale, magari da protagonista, faranno passare i brutti momenti passati da poco. Walter Gargano mediano di interdizione, destro naturale che può fare l’interno di centrocampo è un giocatore sempre da seguire. La vera sorpresa di questo Uruguay può essere rappresentato da Nicolas Lodeiro il quale viene utilizzato da mediano; non fa del fisico la sua dote migliore, ma ha un piede sinistro preciso e potente ed è in grado di calciare anche con il destro. E’ tecnico e abile nel calciare i calci piazzati.

    In attacco  l’Uruguay dispone della coppia più forte di tutte le squadre che disputeranno la competizione. Edinson Cavani e Luis Suarez sono due giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero aver. Il secondo si è fatto operare al menisco e rischia di diventare da protagonista a meteora per cause di forza maggiore. Senza dimenticare che Diego Forlan non ha certo dimenticato il modo di fare i gol. Si attende l’esplosione di Abel Hernandez dopo tante promesse fatte: il Modiale è la vetrina giusta.

    Ecco la pre-lista dei convocati:

    Portieri: Fernando Muslera (Galatasaray/Tur), Martin Silva (Vasco Da Gama/Bra), Rodrigo Munoz (Libertad/Par)
    Difensori: Diego Lugano (West Bromwich/Eng), Diego Godin (Atletico Madrid/Spa), Jose Maria Gimenez (Atletico Madrid/Spa), Martin Caceres (Juventus), Maximiliano Pereira (Benfica/Por), Jorge Fucile (Porto/Por), Sebastian Coates (Nacional)
    Centrocampisti: Egidio Are’valo Rios (Morelia/Mes), Walter Gargano (Parma), Diego Perez (Bologna), Sebastian Eguren (Palmeiras/Bra), alvaro Gonzalez (Lazio), Alejandro Silva (Lanus/Arg), alvaro Pereira (San Pablo/Bra), Cristian Rodriguez (Atletico Madrid/Spa), Gaston Ramirez (Southampton/Eng), Nicolas Lodeiro (Botafogo/Bra)
    Attaccanti: Edinson Cavani (Psg/Fra), Luis Suarez (Liverpool/Eng), Diego Forlan (Cerezo Osaka/Gia), Abel Hernandez (Palermo), Cristian Stuani (Espanyol/Spa)

    INGHILTERRA

    Vincitrice del suo gruppo l’Inghilterra ha raggiunto il Mondiale con un ruolino di tutto rispetto.

    Roy Hodgson ha vinto poco in carriera ma è riuscito sempre a risollevarsi, anche nei momenti in cui la sua carriera sembrava destinata quasi all’oblio: dopo aver girato il mondo, Roy Hodgson ha trovato anche in patria la giusta consacrazione. L’Inghilterra punta ad un Mondiale in prima linea: se cosi non sarà, l’esperienza del C.t. potrebbe anche finire.

    In porta ci sarà Joe Hart titolare del Manchester City insieme a Fraser Forster e Ben Foster.

    In difesa Cahill è reduce da una splendida stagione nel Chelsea, cosi come A.Cole. Smalling ha sofferto ed è stato altalenante come tutto il Manchester United ma si sa quanto un Mondiale possa sovvertire ogni logica.

    A centrocampo le certezze sono i veterani, navigati Gerrard e Lampard. Da tenere sotto osservazione l’ala destra del Manchester City Milner, calciatore molto rapido il uale non segna tanti gol ma ha all’attivo parecchi assist vincenti, potendo  essere schierato su entrambe le fasce. Jordan Brian Henderson è un giocatore che può essere impiegato da centrale, esterno destro o da trequartista.  E’ pronto a vivere un Mondiale da protagonista Jack Wilshere, il numero 10 dell’Arsenal: Capello lo fece esordire in Nazionale a 18 anni.

    In attacco la stella si chiama Wayne Rooney sul quale sono riposte le speranza mondiali. Hodgson lo ha proposto sia come terminale offensivo sia alle spalle delle punte. La punta sembra aver ritrovato negli ultimi mesi smalto e ispirazione, tornando ad essere essenziale non solo per la Nazionale inglese ma anche per il suo club. Sturridge è un attaccante di valore ed è una garanzia. Defoe è un attaccante di grande movimento, rapido e imprevedibile grazie anche alla sua statura; bravo anche nei tiri da fuori area. Welbeck può essere un arma molto utile al C.t.: è un attaccante di movimento dotato di un’eccelsa progressione in velocità, tra le sue doti spiccano l’agilità, l’imprevedibilità e la facilità di saltare l’uomo. Prevalentemente ricopre il ruolo di seconda punta o esterno di un attacco a tre.

    Ecco la lista dei convocati:

    Portieri: Joe Hart (Manchester City), Fraser Forster (Celtic), Ben Foster (WBA)
    Difensori: Baines (Everton), Cahill (Chelsea), A.Cole (Chelsea), Gibbs (Arsenal), Jagielka (Everton), Johnson (Liverpool), Jones (Manchester United), Smalling (Manchester United), Walker (Tottenham)
    Centrocampisti: Barkley (Everton), Carrick (Manchester United), Cleverley (Manchester United), Gerrard (Liverpool), Henderson (Liverpool), Lallana (Southampton),  Lampard (Chelsea), Milner (Manchester City), Townsend (Tottenham), Wilshere (Arsenal)
    Attaccanti: Defoe (Tottenham), Lambert (Southampton), Jay Rodriguez (Southampton), Rooney (Manchester United), Sturridge (Liverpool), Welbeck (Manchester United).

    Standby: John Ruddy (Norwich City), Jon Flanagan (Liverpool), John Stones (Everton), Michael Carrick (Manchester United), Tom Cleverley (Manchester United), Andy Carroll (West Ham United), Jermain Defoe (Toronto FC).

    COSTA RICA

    La Costa Rica è stata la grande sorpresa del girone di qualificazione centro-nord americano. Dopo aver terminato il terzo turno alle spalle del Messico, nella quarta fase si è classificata al secondo posto. La squadra è alla quarta qualificazione ad un Mondiale: la sua prima partecipazione risale al 1990 in Italia.

    A guidare la nazionale è il colombiano Jorge Luis Pinto il quale è riuscito ad ottenere una sorprendente qualificazione.

    In porta il titolare sarà Keilor Navas, le due riserve saranno Patrick Pemberton e Daniel Cambronero.

    In difesa Christian Gamboa, Johnny Acosta,  Giancarlo Gonzalez e Michael Umana: questo dovrebbe essere il pacchetto dei quattro che partirà titolare.

    Da osservare il centrocampista Christian Bolanos è un giocatore veloce e di buona finitura, ha maturato un certo numero di partite in ambito internazionale.

    Il 26enne Bryan Ruiz  è senza dubbio il giocatore di maggior talento della nazionale. Anche per questo l’attaccante esterno attualmente al Fulham, indossa la fascia di capitano della nazionale nella quale gioca ala sinistra. Joe Campbell prima punta di proprietà dell’Arsenal ma in prestito dell’Olimpiakos è la promessa del calcio costaricense; attaccante che può fare indifferentemente la prima o la seconda punta, è dotato di grande estro e rapidità, nonchè di una grande accellerazione sullo spazio breve.

    Ecco i convocati del Ct Jorge Luis Pinto:

    Portieri: Keilor Navas (Levante), Patrick Pemberton (Alajuelense), Daniel Cambronero (Herediano)
    Difensori: Johnny Acosta (Alajuelense), Giancarlo Gonzalez (Columbus Crew), Michael Umana (Saprissa), Oscar Duarte (Brugge), Waylon Francis (Columbus Crew), Heiner Mora (Saprissa), Junior Diaz (Mainz), Christian Gamboa (Rosenborg), Roy Miller (Red Bull New York), Kendall Waston (Saprissa)
    Centrocampisti: Celso Borges (AIK), Christian Bolanos (Copenhaguen), Oscar Esteban Granados (Herediano), Michael Barrantes (Aalesund), Yeltsin Tejeda (Saprissa), Diego Calvo (Valerenga), Jose Miguel Cubero (Herediano), Carlos Hernandez (Wellington Phoenix)
    Attaccanti: Alvaro Saborio (Real Salt Lake), Bryan Ruiz (PSV Eindhoven), Joel Campbell (Olympiacos), Randall Brenes (Cartagines), Marco Urena (Kuban Krasnodar)

    Tutti i gironi di Brasile 2014:

    Girone A
    Girone B
    Girone C
    Girone D
    Girone E
    Girone F
    Girone G
    Girone H