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  • Catania Lazio: probabili formazioni. Rientrano Almiron e Brocchi

    Catania Lazio: probabili formazioni. Rientrano Almiron e Brocchi

    Test importante per gli uomini di Vincenzo Montella, impegnati domani al Massimino contro la Lazio terza in classifica di Edi Reja: una partita importante Catania Lazio per testare le condizioni delle due squadre, reduci da periodi differenti. I Catanesi, infatti, hanno vinto la scorsa partita interna contro la Fiorentina, mostrando autorevolezza e sicurezza, riuscendo a condurre in porto un match non facile contro un’avversaria molto motivata. Eppure, una settimana fa, è bastato il rigore di Lodi per regalare agli uomini di Montella i tre punti, che hanno significato un importante passo in avanti in chiave salvezza.

    Vincenzo Montella | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nonostante ciò, però, l’ex aeroplanino continua a volare basso, per mantenere i suoi con i piedi per terra, affinchè non smarriscano la giusta concentrazione nel momento topico della stagione, nonostante i 38 punti in classifica gli consentirebbero di dormire sonni tranquilli.

    La Lazio di Reja, invece, dopo la sbornia della vittoria nel Derby con la Roma, ha subito un brutto colpo d’arresto nello scorso turno di campionato, con la sconfitta interna contro il Bologna per 1 a 3, che ha ridimensionato le ambizioni di vertice: per ora, però, i biancocelesti sono terzi in classifica con 48 punti ed hanno tutte le possibilità di difendere tale posizione dagli attacchi delle altre pretendenti, Napoli e Udinese in primis.

    Per quanto riguarda le questioni di campo, in casa Catania buone notizie per Montella, che recupera uno dei perni del suo centrocampo, Almiron, che rientra dalla squalifica. Probabile, invece, l’assenza di Motta, che è alle prese con problemi muscolari, che potrebbero indurre Montella a decidere di non rischiarlo e sostituirlo con Bellusci. Il Catania, dunque, si dovrebbe schierare con il modulo 4-3-3 con Carrizo in porta, Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese in difesa; Izco, Lodi, Almiron a centrocampo; Barrientos,  Bergessio e Gomez in avanti.

    In casa Lazio, invece, rientrano dalla squalifica Biava e Brocchi, mentre scontano lo stop Matuzalem e Gonzales: dunque Reja potrebbe schierare il modulo 4-2-3-1 con Marchetti fra i pali, Scaloni, Biava, Dias, Zauri in difesa; Ledesma, Brocchi a formare la diga di centrocampo; Candreva, Hernanes,  Mauri e come unica punta il tedesco Klose.

    Catania Lazio: probabili formazioni

    Catania (4-3-3): Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli,  Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez. A  disposizione: Kosicky, Capuano, Llama, Seymour, Ricchiuti, Catellani, Ebagua. All. Montella

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Zauri; Ledesma, Brocchi; Candreva, Hernanes,  Mauri; Klose. A disposizione: Bizzarri, Radu, Diakitè, Cana,  Konko, Alfaro, Kozak. All. Reja

    Al Massimino di Catania arbitrerà il signor Romeo.

  • Lazio, Lotito chiama Zola. De Canio resta in pole

    Lazio, Lotito chiama Zola. De Canio resta in pole

    Si infittisce il giallo sul futuro della panchina biancoceleste, una corsa a tre per Reja, De Canio e Zola. Chi sceglierà Lotito? Il tecnico goriziano ha diretto l’allenamento di ieri pomeriggio e anche quest’oggi si trova a Formello dove alle 15 è in programma la seduta di rifinitura in vista della partita di domani sera contro la Fiorentina all’Olimpico. Ma non vi sono certezze su chi presenzierà la consueta conferenza stampa prevista per le 17.30. Il caos in casa Lazio regna sovrano, e non è escluso che il finale riservi il classico colpo di scena. Fra i tre contendenti spunta il nome di Alberto Bollini, il tecnico della Primavera.

    L’ULTIMO ARRIVATO – Il nome nuovo delle ultime ore è quello di Gianfranco Zola. Il presidente Lotito sta pressando l’ex allenatore del West Ham e ct dell’Under 21 italiana per convincerlo riguardo il progetto Lazio. Il sardo, ribattezzato “the magic box” dai tifosi inglesi ai tempi della sua avventura con la maglia del Chelsea, dovrebbe atterrare a Roma in queste ore per avere un colloquio con il numero uno della società biancoceleste. L’arrivo di Zola alla Lazio rimane comunque difficile, sopratutto perché l’ex calciatore di Napoli, Parma e Cagliari ha espresso più volte la propria volontà di rimanere a Londra e di volere accettare soltanto eventuali offerte provenienti dalla Premier.

    gianfranco zola | © Christopher Lee/Getty Images

    DE CANIO – L’ex tecnico di Udinese e Napoli rimane in pole position per sostituire il dimissionario Reja. L’incontro con Lotito di ieri sera ha dato esito positivo, confermando un’intesa di massima fra il presidente e De Canio, reduce dalla brillante salvezza ottenuta con il Lecce lo scorso campionato, quando rivestiva anche il ruolo di manager (l’anno precedente era stato alla guida del Qpr nella Serie B inglese, ottenendo un deludente 14° posto).

    CONFUSIONE REJA – Desta perplessità il comportamento della società e dello stesso Reja, le cui dimissioni sono state rassegnate martedì scorso. Sono passati quattro giorni, la sfida contro l’Atletico Madrid e tre allenamenti con la prima squadra. Appena arrivato ai cancelli di Formello ha dichiarato un eloquente “è tutto a posto”, non facendo altro che rendere ancora più difficile il rebus intorno alla guida tecnica della Lazio. Fra meno di tre ore ci sarà con ogni probabilità la parola fine, con l’inizio della conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina. Solo allora sapremo chi si siederà sulla panchina biancoceleste nel posticipo di domani sera.

  • Lazio Milan, Klose contro Ibrahimovic

    Lazio Milan, Klose contro Ibrahimovic

    Stasera va in scena all’Olimpico la sfida fra Lazio Milan, valevole per la 21^ giornata d Serie A. Nonostante il maltempo stia condizionando il regolare svolgimento del turno infrasettimanale, le due squadre dovrebbero scenderanno in campo per conquistare tre punti fondamentali. I rossoneri vincendo a Roma salirebbero al primo posto, in attesa del recupero della partita fra Parma-Juventus. Invece gli uomini di Reja, ottenendo questa sera un successo che manca da 14 anni contro i rossoneri, consoliderebbero il quarto posto in classifica andando ad insidiare l’Udinese che occupa la terza piazza. Tra i padroni di casa Klose agirà come unica punta, in un inedito 4-2-3-1, mentre la squadra di Allegri schiererà la coppia Ibra-Robinho davanti, con Seedorf ancora trequartista.

    KLOSE PUNTO DI RIFERIMENTO – Sarà il tedesco Miro Klose, già a quota 12 reti in campionato, a guidare l’attacco biancoceleste, dopo l’addio di Cissè e la decisione del tecnico Reja di lasciare in panchina il capitano Rocchi e varare il 4-2-3-1, con Hernanes alle spalle dell’ex Bayern e Gonzales-Lulic esterni. A centrocampo giocherà Ledesma in coppia con Matuzalem (l’ex Brocchi da forfait). Reparto di difesa confermato, con la coppia centrale composta da Biava e Dias, Konko terzino destro e Radu sulla corsia opposta. A difendere i pali della porta laziale ci sarà Federico Marchetti, le cui ultime prestazioni hanno entusiasmato l’intero ambiente biancoceleste. I capitolini sono reduci dall’ottima vittoria esterna contro il Chievo di Di Carlo, che ha permesso il balzo al quarto posto in classifica, approfittando del passo falso dell’Inter nella trasferta di Lecce. Nel girone d’andata la Lazio ha avuto un ruolino di marcia casalingo non particolarmente esaltante, con 4 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, conquistando 16 punti sui 30 disponibili.

    miroslav klose | © Dino Panato / Getty Images

    MAXI LOPEZ IN PANCHINA – Per Allegri sono tre i dubbi relativi alla formazione che scenderà in campo questa sera nella sfida contro i biancocelesti. Se non sembrano esserci dubbi riguardo la coppia offensiva, che con tutta probabilità sarà formata da Ibra-Robinho più l’olandese Seedorf alle spalle dei due, a centrocampo c’è il ballottaggio fra Ambrosini ed Emanuelson per una maglia da titolare. Confermato l’impiego dal primo minuto di Van Bommel in mezzo al campo e Nocerino mezz’ala sinistra. In difesa rientra Thiago Silva, con Nesta favorito su Mexes come compagno di reparto del brasiliano. L’altro dubbio riguarda l’utilizzo a sinistra di uno fra Antonini e Mesbah. L’algerino sembra riuscire ad avere la meglio sul terzino italiano, dopo le buone prestazioni di cui si è reso protagonista l’ex calciatore del Lecce. Abate scenderà regolarmente in campo presidiando la fascia di destra, in porta invece Abbiati, che ha ormai risolto i problemi muscolari che l’hanno afflitto nelle settimane scorse.
    Il Milan punta alla vittoria per scavalcare la Juventus, bloccata dalla neve di Parma, in classifica ed esercitare una pressione psicologica in più sugli acerrimi rivali bianconeri. La squadra di Massimiliano Allegri ha reagito alla sconfitta del derby conquistando 4 vittorie in 11 giorni, due in campionato contro Novara e Cagliari, più i successi in Coppa Italia contro i piemontesi nerazzurri e gli stessi biancocelesti.

    PRECEDENTI – Il Milan non perde contro la Lazio da 14 anni in campionato, mentre l’ultima affermazione dei capitolini in ambito nazionale sugli avversari rossoneri è datata dicembre 2008, quando in Coppa Italia eliminarono la squadra allora allenata da Carlo Ancelotti. L’andamento degli ultimi anni ha visto trionfare il segno X. Quattro pareggi nelle ultime due stagioni fra le due compagini. Nel girone d’andata il Milan ha impattato sul 2-2, dopo essere passato in svantaggio di 2 reti a San Siro nei primi minuti di gara, con il bomber tedesco a segno.

    Probabili formazioni Lazio Milan

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu, Ledesma, Matuzalem, Hernanes, Lulic, Gonzales, Klose.
    Panchina: Bizzarri, Diakitè,  Stankevicius, Scaloni, Zampa, Candreva, Rocchi. Allenatore: Reja

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, Bonera, Zambrotta, Ambrosini, Maxi Lopez, El Shaarawy. Allenatore: Allegri

  • Coppa Italia: Lazio Verona 3-2, decisivo Hernanes allo scadere

    Coppa Italia: Lazio Verona 3-2, decisivo Hernanes allo scadere

    Finisce con una vittoria sofferta della Lazio sul Verona all’Olimpico il primo ottavo di Coppa Italia, disputatosi ieri sera sul campo dell’Olimpico. Dopo esser passata in doppio vantaggio con le reti di Dias e Rocchi, i biancocelesti si sono fatti rimontare nel giro di tredici minuti (Berrettoni e D’alessandro a segno per i veneti). Quando l’ombra dei supplementari sembrava destinata a concretizzarsi, il brasiliano Hernanes decide di estrarre dal cilindro una perla su calcio di punizione che vale il passaggio ai quarti di finale della competizione.

    hernanes | © Paolo Bruno/Getty Images

    Reja aveva chiesto ai suoi uomini una prova d’orgoglio dopo la cocente sconfitta subita al Franchi contro il Siena non meno di tre giorni fa. Difficilmente il tecnico goriziano potrà essere soddisfatto del gioco mostrato durante tutto l’arco dei 90′, e la palese difficoltà mostrata in avvio di match nell’esprimere quel carattere richiesto alla vigilia. Nel primo tempo è il centrale difensivo Dias a sorprendere la retroguardia difensiva del Verona e insaccare da due passi per il momentaneo vantaggio di 1-0 al 44′. Nella ripresa sale in cattedra il capitano laziale Rocchi che al 57′ realizza la seconda rete dell’incontro sfruttando la deviazione del terzino avversario Pugliese. La partita sembra avviarsi verso la vittoria scontata della squadra più quotata, ma il Verona di Mandorlini sorprende i padroni di casa riuscendo a capovolgere l’inerzia del match andando a impattare in soli 13′. Ci pensa prima Berrettoni con un bel colpo di testa in area a segnare il gol che riaccende le speranze venete dopo tre minuti esatti dal gol di Rocchi. A completare l’opera è poi D’alessandro che sfrutta l’assist del suo compagno di squadra Berrettoni e insacca indisturbato alle spalle di Bizzarri. Quando ormai Mandorlini pregustava già l’idea dei supplementari arriva la punizione telecomandata di Hernanes. L’ex San Paolo al 91′ trova un jolly pazzesco dal limite dell’area che buca l’incolpevole Rafael.

    La Lazio ai quarti troverà la vincente dell’altro ottavo di finale che vedrà opporsi i campioni d’Italia del Milan e il Novara di Attilio Tesser. Per Reja l’imperativo categorico è ritrovare in fretta la squadra che prima della sosta natalizia riusciva a volare in campionato, capace anche di qualificarsi ai sedicesimi di Europa League. Il Verona invece può ritenersi comunque molto soddisfatto per aver messo alle corde un club qualitativamente di gran lunga superiore, portando l’esperienza positiva all’Olimpico nelle partite che la vedranno protagonista nella serie cadetta.

    IL CALCIO DI PUNIZIONE STRAORDINARIO DI HERNANES CHE HA DECISO L’INCONTRO:

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  • Coppa Italia, Lazio Verona. Reja in cerca di riscatto

    Coppa Italia, Lazio Verona. Reja in cerca di riscatto

    E’ serata di Coppa Italia. All’Olimpico va in scena Lazio Verona, match che vale l’accesso ai quarti di finale della manifestazione. Reja cerca il riscatto dopo la brutta sconfitta esterna contro il Siena. I veneti di Mandorlini invece vogliono continuare a stupire. La rivelazione della Serie Bwin tenterà di sfruttare il momento negativo dei biancocelesti e uscire dall’Olimpico con un risultato positivo. In caso di parità entro i minuti regolamentari, la partita proseguirà con i tempi supplementari. Se il risultato non dovesse ancora sbloccarsi saranno i rigori a decidere l’incontro.

    edi reja | © getty images

    CASA LAZIO – A Formello si respira un’aria carica di tensione. Il ko subito all’Artemio Franchi non è ancora stato metabolizzato e la sfida di questa sera potrebbe rivelarsi come un momento decisivo per le sorti della stagione laziale. Una sconfitta anche in Coppa Italia spingerebbe l’allenatore Edi Reja ad abbandonare la capitale, con pesanti ripercussioni sul proseguo del campionato. La partita contro il Verona sarà anche l’occasione di vedere l’accoglienza del pubblico di casa a Cissé, uno dei giocatori finiti nell’occhio del ciclone dopo il 4-0 a Siena. Sculli invece, resosi protagonista dello scontro verbale con il tecnico goriziano, si siederà in panchina. Rientrano Dias ed Hernanes negli undici titolari. Anche il capitano Rocchi scenderà in campo dall’inizio, mentre Klose è pronto a subentrare nel secondo tempo qualora il risultato imponesse a Reja l’utilizzo del bomber tedesco.

    CASA VERONA – Mandorlini sogna l’approdo ai quarti di finale. L’occasione è di quelle ghiotte. La squadra gode di ottima salute, come testimonia il ruolino di marcia entusiasmante dei veneti nelle ultime 10 partite, con 9 vittorie ottenute e un pareggio. Galvanizzati dalla vittoria in rimonta ottenuta nell’ultima sfida contro il Modena in casa, il Verona affronta il match di stasera con la migliore formazione possibile.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO VERONA

    LAZIO (4-3-1-2): Bizzarri, Cavanda, Diakité, Dias, Radu, Gonzales, Ledesma, Lulic, Hernanes, Rocchi, Cisse.
    Panchina: Carrizo, Biava, Zauri, Matuzalem, Del Nero, Sculli, Klose. Allenatore: Reja.

    VERONA (4-3-3): Rafael, Natalino, Ceccarelli, Mareco, Pugliese, Russo, Tachtsidis, Hallfredsson, D’alessandro, Pichlmann, Lepiller.
    Panchina: Hu, Esposito, Abbate, Jorginho, Ferrari, Bjelanovic, Mancini. Allenatore: Mandorlini.

  • Reja e Colomba, la panchina traballa

    Reja e Colomba, la panchina traballa

    Perdere con quattro o cinque gol di scarto non è mai bello, se poi la prestazione della propria squadra è nulla allora la sconfitta potrebbe trasformarsi in autentico capolinea. Reja e Colomba dopo i ko incassati ieri a Siena e Milano vedono allontanarsi la propria panchina. Sebbene siano completamente differenti i motivi per cui rischiano di non essere più gli allenatori di Lazio e Parma.

    REJA DIMISSIONARIO? – L’eventualità delle dimissioni del tecnico biancoceleste non è da scartare fra le possibili soluzioni del caos Lazio. Il 4-0 subito a Siena non passerà inosservato, come è normale che sia dopo un passivo del genere. Lo stesso Reja nelle interviste del post-partita si è addossato ogni responsabilità per la partita giocata dai suoi uomini, senza alcuna combattività e voglia di rimonta quando si son trovati in svantaggio. “La mia Lazio più brutta da quando sono qui”, questa l’affermazione più pesante dell’ex allenatore di Napoli e Cagliari. Reja ha pagato le assenze pesanti di Hernanes a centrocampo e del brasiliano Dias nel reparto difensivo. Da registrare l’ennesima prova deludente del francese Cissè, spesso criticato dai supporter della Lazio. Inoltre il tecnico biancoceleste non ha fatto nulla per nascondere un suo possibile addio alla panchina qualora la squadra non fosse in grado di reagire fin dalla prossima partita, (“bisognerà riflettere molto attentamente se la prestazione di oggi si ripeterà anche fra una settimana“)  che li vedrà impegnati contro l’Atalanta all’Olimpico.

    edi reja | © getty images

    Ciò che spinge Reja verso l’idea delle dimissioni è anche l’operato del presidente Lotito (ieri rimasto seduto in tribuna fino al fischio finale del match nonostante il 4-0 del Siena) e del direttore sportivo Igli Tare, colpevoli di non aver ascoltato fin qui le sue richieste di rinforzamento della squadra durante il mercato di gennaio. Se non bastasse, ad appesantire l’aria che si respira a Formello, il match di ieri all’Artemio Franchi ha lasciato in dote il caso Sculli. L’ex genoano è apparso molto nervoso fin quando è rimasto in campo, e quando è stato sostituito è sbottato platealmente contro il tecnico laziale. Ricordiamo comunque come la Lazio occupi attualmente il quarto posto in classifica, con 30 punti dopo 17 partite disputate, a meno 4 punti dalla vetta che vede Milan e Juventus viaggiare a braccetto. Non si può quindi parlare di vera crisi, ma Reja ha manifestato più volte il proprio malessere nel vedersi piovere addosso le critiche dei tifosi biancocelesti anche quando la Lazio lottava per un posto in Champions la scorsa stagione e la prestazione inguardabile dei propri uomini ieri sera ha fatto scattare il campanello d’allarme una seconda volta, dopo le dimissioni consegnate a Lotito, poi rifiutate dallo stesso numero uno laziale, all’indomani della seconda giornata di campionato che vide i biancocelesti sconfitti in casa dal Genoa.

    COLOMBA VERSO L’ESONERO – Quella di ieri sera contro l’Inter a San Siro potrebbe essere stata l’ultima panchina di Franco Colomba con la società gialloblu. Il presidente Ghirardi ha lasciato infuriato il Meazza dopo il gol di Giampaolo Pazzini che fissava momentaneamente il punteggio sul 4-0 per i nerazzurri di Ranieri. Durante l’intervallo il numero uno del Parma era sceso negli spogliatoi per chiedere ai calciatori di scendere in campo nel secondo tempo per salvare quantomeno l’onore della maglia. Appello che non ha prodotto i frutti sperati e che ha reso ancora più cupo l’umore di Ghirardi. Lo stesso direttore sportivo degli emiliani Pietro Leonardi ha espresso tutta la sua delusione per lo spettacolo inaccettabile offerto dalla squadra e ha voluto rimandare qualsiasi decisione all’inizio della nuova settimana. L’esonero sembra una possibilità molto concreta. A pesare sul destino del tecnico il pessimo rendimento lontano dal Tardini, 4 punti in 8 partite con 6 sconfitte e 20 gol subiti (peggior difesa della Serie A in trasferta). In classifica il Parma occupa al momento il 13° posto, con 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, ma se Novara e Lecce dovessero raccogliere tre punti nella giornata di oggi, lo spettro della Serie B si avvicinerebbe pericolosamente. Nelle ultime ore i nomi che circolano per sostituire Colomba sono tanti, fra cui l’ex ct della nazionale Donadoni, De Canio e Del Neri. Affascinante anche l’ipotesi di un ritorno a Parma dell’idolo Gianfranco Zola, già allenatore di West Ham e dell’Italia Under 21.

  • Lazio Sporting Lisbona, Reja ci prova senza Klose e con Cavanda

    Lazio Sporting Lisbona, Reja ci prova senza Klose e con Cavanda

    Impegno europeo questa sera alle ore 19.00 allo stadio Olimpico, Lazio Sporting Lisbona vale per l’undici di Edy Reja le residue speranze di qualificazione ai sedicesimi, nell’ultima gara della fase a gironi dell’Europa League, in cui i biancocelesti si giocano la possibilità di approdare ai sedicesimi di finale.

    Edi Reja, tecnico della Lazio | © Getty Images

    In prospettiva qualificazione, la formazione di Edi Reja, dovrà centrare la vittoria contro i portoghesi per poi sperare nella non vittoria del Vaslui contro lo Zurigo. In alternativa, la Lazio potrebbe accontentarsi anche di un pareggio contro lo Sporting Lisbona, ma a condizione che i rumeni del Vaslui perdano contro lo Zurigo, peraltro già eliminato dalla competizione: una circostanza alquanto improbabile.

    La Lazio, nel suo cammino europeo ha, finora, totalizzato tre pareggi, un successo ed una sconfitta, (proprio all’andata contro lo Sporting Lisbona in trasferta) per un totale di sei punti in classifica generale: non sufficienti per poter contare solo sulle proprie forze ed essendo costretti a badare al risultato altrui, anche se Reja puntualizza che per prima cosa bisognerà dare il massimo contro i portoghesi, in una gara che si prospetta particolarmente insidiosa.

    Infatti, i portoghesi, dal canto loro, sembrano attraversare ora un’ottimo stato di forma e mostrano una particolare propensione per le gare in trasferta: nel campionato lusitano, infatti, sono reduci da ben sei vittorie consecutive fuori casa.

    In casa biancoceleste la vigilia della gara Europea è stata caratterizzata da qualche infortunio di troppo, e la formazione che il tecnico goriziano schiererà in campo sarà, con tutta probabilità, la seguente con modulo 4-2-3-1: in porta Bizzarri al posto dell’infortunato Marchetti (ritorna dopo aver giocato la prima di campionato per sostituire Federico Marchetti), poi Cavanda, Diakité, Biava, Radu; Cana, Ledesma; Cissé, Hernanes, Sculli; Rocchi. A disposizione: Carrizo, Crescenzi, Radu, Gonzalez, Zampa, Klose, Kozak. Allenatore: Reja.

    Lo Sporting Lisbona, invece, dovrebbe schierarsi con un modulo 4-4-2, con in campo:  Marcelo, Pereirinha, Daniel Carrico, Onyewu, Evaldo; Martins, Santos, Schaars,  Carrello; Insua, Bojinov. A disposizione: Tiago, Carlos, Mario, Betinho, Esgaio, Rui Patricio, Rubio. Allenatore: Paciencia.

  • Lazio-Catania, un derby per Montella. Reja cerca il tris

    Lazio-Catania, un derby per Montella. Reja cerca il tris

    Una partita delicata, con una Lazio in grande spolvero, dopo la vittoria nel derby che ha rinvigorito gli animi dei biancocelesti, permettendo loro di conquistare i tre punti nello scorso turno di campionato. Il Catania di Vincenzo Montella, invece, è reduce dal pareggio contro la Fiorentina di Sinisa Mihajilovic nell’anticipo della scorsa giornata di campionato, ma appare evidente una discontinuità di risultati degli etnei fra partite in trasferta e partite al Massimino di Catania.

    Vincenzo Montella | ©Getty Images
    Il tecnico dei biancocelesti Edi Reja, nonostante il grande entusiasmo dell’ambiente, alla vigilia del match riveste i  panni del pompiere, spegnendo gli entusiasmi dell’ambiente, affermando che la lotta scudetto “E’ una faccenda che non ci riguarda”. Nonostante ciò, il tecnico friulano precisa che la sua squadra ha un grande potenziale non ancora completamente sfruttato, poichè alcuni giocatori non sono ancora al top della forma, e per testare le reali condizioni della squadra è necessario un ciclo di 10-15 partite. Il Catania, secondo Edi Reja è un avversario ostico, “che merita rispetto”, e che è importante superare al meglio per continuare positivamente nel cammino intrapreso. Vincenzo Montella, invece, torna nello stadio che lo ha visto protagonista da calciatore, in maglia giallorossa, da avversario degli ex cugini biancocelesti, riproponendo il modulo 3-5-2, che ha dato garanzie tecniche ed equilibri nelle ultime uscite, ma applicando un leggero turnover per far rifiatare alcuni interpreti maggiormente spremuti. In ogni caso, affrontare la Lazio, soprattutto in un momento di grande forma come questo, è un grande stimolo per l’Aeroplanino e, di riflesso, lo sarà per i suoi uomini.

  • Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no

    Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no

    Zeman ex di Lazio e Roma attualmente alla guida del Pescara parla del derby capitolino a 360 gradi. L’allenatore che conosce così bene il calcio italiano e la piazza romana comincia la sua analisi dai due allenatori delle squadre. Per quanto riguarda l’asturiano della Roma, Luis Enrique, Zeman ha parole d’elogio perchè lo spagnolo “è ve­nuto in Italia e cerca di pro­porre il suo calcio fatto dipossesso palla”.

    Zeman ex di Lazio e Roma | © Getty Images
    Non certo dichiarazioni al miele, invece, nei confronti dell’avversario Edi Reja. Secondo il tecnico boemo, infatti, Reja  “cambia troppo spesso i moduli, una volta Hernanes gioca al cen­tro, un’altra volta a sinistra”. Ma la stoccata più dura arriva in merito alla storia professionale del mister goriziano che secondo Zeman  “non è abituato a lottare per lo scudetto, questo dice la sua lunga carriera”. Il tecnico del Pescara parla anche del clima del derby e di quello che può comportare una sconfitta considerando che lui ne dovette subire quattro consecutive sulla panchina giallorossa: “c’è tanta passione, tanto tifo e per i tifosi è im­portante. Quell’anno siamo arrivati davanti alla Lazio che aveva una squadra im­portante. Ho perso qualche tifoso daa’ Roma ma ho ac­quistato qualche tifoso daa’ Lazio”. E poi un consiglio spassionato al collega Reja il quale “deve pregare per vincere” e questo soprattutto perchè i tifosi gioiscano. A proposito di supporters quando gli si chiede che tipo di presidente sia Claudio Lotito, Zeman è breve e incisivo: “non credo che fosse un tifoso della Lazio”. Dall’altra parte,però, c’è Thomas Di Benedetto. Anche l’americano presidente della Roma non entusiasma uno Zeman che si dice abituato al calcio vec­chio: “per me il presidente deve essere il primo tifoso della squadra e un appassio­nato, deve aver vissuto die­tro la squadra per tanto tem­po. Questa mi sembra troppo un’operazione economica. Non è il mio ideale. Anche se oggi per fare calcio ci voglio­no soldi”.

  • E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    A sei giorni dalla straccitadina della capitale che vede la Lazio contro la Roma si affollano i pronostici e le dichiarazioni dei protagonisti e degli addetti ai lavori. L’atmosfera è già febbricitante e la città si prepara alla grande sfida fatta di sfottò ed entusiasmi che possono condizionare l’intera stagione dei tifosi e delle squadre. Come ad esempio Delio Rossi, ex allenatore dei biancocelesti e accostatto alla panchina giallorossa in estate. Il tecnico riminese prevede una partita in cui la farà da padrone la voglia di vincere. “Non credo sarà una partita tattica– afferma Rossi- e le squadre giocheranno per superarsi”. Alla classica domanda sul pronostico il mister, che fece il bagno nella fontana del Gianicolo per festeggiare la vittoria del derby del Dicembre 2006, risponde inequivocabilmente Lazio. Perchè la squadra di Reja è più collaudata ed è avanti con la forma fisica e inoltre ha operato molto bene sul mercato. Ma ha parole d’elogio anche per la Roma quando afferma che nonostante il derby “il futuro è della Roma”.

    Osvaldo e Bojan | ©Paolo Bruno/Getty Images)
    La voce del mondo laziale arriva proprio da parte del suo timoniere Edi Reja. Il mister goriziano che non ha mai vinto un derby in carriera si dimostra ottimista. Vede la sua Lazio in crescita dal punto di vista fisico e psicologico. Reja spera che “il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista” ma riconosce che anche i giallorossi stanno migliorando e arrivano alla partita con due vittorie alle spalle e tanto entusiasmo. Sull’altra sponda del Tevere Luis Enrique risponde in modo laconico ma deciso: “sono pronto per il derby e forza Roma”. A condire le parole dei due allenatori ci sono le dichiarazioni del gioiellino della Roma Bojan Krkic. Il giovane attaccante giallorosso ha le idee chiare sul derby capitolino: “è più del Clasico tra Real e Barça”. Il motivo principale è che il Camp Nou in occasione del derby è popolato praticamente solo da tifosi catalani. L’Olimpico invece si colora sia di biancoceleste che di giallorosso e questo secondo Bojan rende il match più intenso e spettacolare. E lui vuole vincerlo anche perchè “non è una partita che vale solo tre punti e vorrei poter edire di aver vissuto il derby romano”.