Citadin Martins Eder, il giocatore più criticato, che in molti non volevano vedere tra i convocati, ha risolto una partita davvero complicata contro una tenace Svezia, trovando il gol vittoria a 2 minuti dalla fine e certificando il passaggio degli azzurri agli ottavi di finale di Euro 2016.
Una partita in cui non si è visto un gioco brillante ma una difesa azzurra compatta, decisa e concentrata che non ha concesso praticamente nulla allo spauracchio Zlatan Ibrahimovic.
I meriti del gol vanno tutti ad Eder ma importanti si sono rivelate anche le scelte di Conte che ha inserito un vivace Simone Zaza in campo (decisiva la sua sponda per Eder) al posto di un Pellè davvero in giornata poco positiva.
C’è da esser comunque soddisfatti, l‘Italia ha portato a casa tre punti pesanti in una partita difficilissima, per il gioco c’è sempre tempo, adesso serviva assolutamente vincere per il passaggio del turno, così è stato.
Veniamo al racconto della gara.
Parte meglio la Svezia che mette tanta aggressività e cerca di tenere l’Italia lontana dalla propria area. Gli azzurri sembrano molto imprecisi nel palleggio e cercano qualche sortita offensiva, Florenzi si libera e va sul fondo ma non riesce a crossare la difesa scandinava respinge. Dall’altro lato Ibra prova ad accendersi ma non impensierisce mai Buffon. Le emozioni latitano, l’Italia non riesce ad essere incisiva nelle ripartenze perchè la Svezia non concede il minimo spazio. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa si apre senza cambi, con gli stessi 22 protagonisti ma con l’Italia che pare avere un approccio diverso anche se Chiellini rischia tantissimo per un contrasto a palla lontana su Guidetti che l’arbitro non giudica falloso. La Svezia sembra più imprecisa, gli azzurri più aggressivi ma il risultato non si sblocca. Gli esterni azzurri arrivano sul fondo ma i cross son troppo sottoporta ed Isaksson non ha problemi a bloccare. Le squadre si allungano, Parolo si trova per due volte in area ma non riesce a rendersi pericoloso sprecando le chances. Al 72° brividi per Buffon con Ibra che si lancia su un perfetto cross di Olsson ma spara alto, era comunque fuorigioco. I minuti trascorrono e al 82° il pubblico azzurro grida al gol ma il colpo di testa di Parolo, su bel cross di Giaccherini, si schianta sulla traversa. La partita sembra scivolare verso lo 0-0 ma all’ 88° da una rimessa di Chiellini ed una sponda di Zaza, Eder controlla palla, si accentra e lascia partire il tiro sul palo lungo dove Isaksson non può arrivare, è vantaggio azzurro. La Svezia si riversa in avanti, reclama un rigore al 94° ma non riesce a trovare il pareggio, vince l’Italia che fa festa e vola agli ottavi.
ITALIA – SVEZIA 1-0 (88° Eder)
Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi (85° Sturaro), Parolo, De Rossi (74° Thiago Motta), Giaccherini, Candreva; Pellè (59° Zaza), Eder.
Missione compiuta, l’Italia guidata da Mister Antonio Conte vince sul campo dell’Azerbaigian e conquista la matematica qualificazione ad Euro2016.
Gli azzurri dopo aver sbloccato subito il match con Eder, ha commesso le consuete distrazioni viste anche in altre gare, ed ha subito il pareggio dei padroni di casa. Per fortuna di Conte e dei suoi, l’Azerbaigian ha palesato parecchi limiti e prima El Shaarawy sul finire del primo tempo e poi Darmian a metà ripresa, hanno messo al sicuro successo e qualificazione.
C’è sicuramente da migliorare sul piano del gioco, intanto però il primo passo è stato fatto, l’Italia la prossima estate sarà in Francia a cercare di conquistare il titolo europeo.
Veniamo al racconto della gara.
Conte opta per un 4-4-2 con Verratti e Parolo a metà campo sostenuti sull’esterno da Candreva, e non Florenzi, ed El Shaarawy. In attacco coppia Eder-Pellé.
Prosinecki, ancora imbattuto in gare ufficiali sulla panchina dell’Azerbaigian, schiera i suoi con un 4-1-4-1 che vede Gurbanov unica punta.
La partenza è buona con l’Italia propositiva ed un Azerbaigian in attesa. I padroni di casa sembrano pian piano crescere ma vengono puniti al 11° da Eder che controlla un lungo e preciso lancio di Verratti, si presenta davanti ad Agayev e lo batte. La reazione degli uomini in maglia rossa non si vede e al 15° Pellé ha la chance del raddoppio, salva Agayev in corner. L’Italia sembra in controllo, l’Azerbaigian non riesce a rendersi pericoloso, al 30° però un’indecisione del duo Bonucci-Chiellini costa cara agli azzurri, la palla arriva infatti a Nazarov che lascia partire il tiro che non lascia scampo a Buffon. La nazionale di Conte si lancia in avanti, creando qualche conclusione pericolosa. Il primo tempo sembra doversi chiudere in parità ma al 43° Candreva scatta sul filo del fuorigioco, si presenta davanti al portiere, mette in mezzo il pallone che El Shaarawy spinge in rete a porta vuota.
La ripresa inizia con un’Italia che nei primi minuti parte con il piede giusto e con la giusta concentrazione. Al quarto d’ora Eder ha l’occasione per chiudere la partita ma il suo pallonetto è salvato pochi passi prima della linea. L’attesa dura solo 5 minuti perchè al 65°, dopo l’ennesimo errore in disimpegno dei difensori di casa, Darmian lascia partire il tiro che vale il 3-1. La gara scivola via con il tranquillo controllo degli azzurri. A tre minuti dal termine Giovinco s’invola verso la porta ma viene steso da Huseynov che prende il rosso. Sulla seguente punizione la Formica Atomica centra la traversa.
AZERBAIGIAN – ITALIA 1-3 (11° Eder (I), 30° Nazarov (A), 43° El Shaarawy (I), 65° Darmian (I))
Una prima giornata di Serie A all’insegna di molte sorprese e poche conferme, a cominciare dalla Fiorentina che batte il Milan con una prestazione attenta e precisa che conferma la competitività dei viola e dalla prestazione dell’Inter che con autorità strappa tre punti a Bergamo contro l’Atalanta. La Sampaffonda il Carpi mentre il Torino in rimonta supera il Frosinone. Le sorprese arrivano dal Sassuolo che batte il Napoli e dall’Udinese che strappa tre punti incredibili allo Juventus Stadium.
JUVENTUS-UDINESE 0-1 (0-0) – 78° Thereau (U)
La Juventus non parte male nella gara casalinga con l’Udinese solo impatta nelle difficoltà alle quali dovrebbe essere abituata e invece ci si impantana dentro. Poca cattiveria e idee poco chiare contro il solito avversario che si chiude e aspetta, aspetta fino a quando i bianconeri casalinghi calano la pressione poi in contropiede sono abilissimi a fare male. Bravissimo Colantuono a impiegare la freccia Zapata quando la punta di Di Natale è limata dalla fatica tenendo sempre uno sfogo pericoloso all’azione di rimessa dei suoi. Grave l’ingenuità di Lichtsteiner che si lascia sfilare Thereau in occasione del gol ospite lasciandolo solo a colpire davanti a Buffon.
Una gara ben giocata, a viso aperto, con un Chievo che si porta a casa tre punti preziosi in uno scontro che si potrebbe considerare diretto contro una delle candidate alla salvezza. Parte bene l’Empoli che si porta in vantaggio con Saponara subito anche se gli ospiti sono belli vivi e sembrano non risentire del gap subito. Nella ripresa il Chievo in 11 minuti ribalta la partita con Meggiorini (uno dei migliori in campo), Birsa e Paloschi, un cocktail micidiale che mette ko l’Empoli e farà riflettere molto Giampaolo.
FIORENTINA-MILAN 2-0 (1-0) – 38° Alonso (F), 56° Ilicic (F)
Sinisa Mihajlovic dovrà far tesoro di questo risultato se vorrà rimettere il Milan tra le pretendenti al titolo, inutile far vedere i muscoli nel precampionato se poi alla prima in campionato con Roma e Juventus bloccate non si esce con il muso duro e la cattiveria giusta. La Fiorentina di Paulo Sousa rispetto ai titoloni estivi è squadra attenta e ben preparata con una concentrazione spaventosa, se l’ambiente sosterrà il cammino della squadra viola e non imploderà alle prime difficoltà a Firenze ci sarà da divertirsi. Il Milan nel complesso si vede che ha buone potenzialità tuttavia è sempre ben tenuto dai viola che quando ripartono sono pericolosissimi, Rodrigo Ely al 36° si fa espellere per somma d’ammonizioni facendo andare in un senso preciso il match. Su punizione Alonso due minuti dopo segna. Il raddoppio come il vantaggio si concretizza su palla inattiva, stavolta è Romagnoli a sgambettare un avversario in area di rigore e Ilicic trasforma al 55° chiudendo di fatto la gara.
Bella partita al “Matusa” di Frosinone dove le due squadre hanno dato vita ad una sfida emozionante e non sembrava che il Frosinone fosse una neopromossa. Tuttavia rimane marchiano qualche errore di troppo dei padroni di casa su cui dovranno lavorare molto perché il Torino è stato anche sfortunato. Passano sette minuti di gara e il Frosinone con Soddimo ben servito da Paganini realizza il vantaggio, nel primo tempo siamo in pieno equilibrio con azioni da una parte e dall’altra e il Torino avrebbe pure pareggiato se non fosse che Quagliarella al 25° dall’arbitro è ritenuto in fuorigioco. Nella ripresa i granata partono con un altro piglio e schiacciano subito le matricole padroni di casa, al 59° pareggia Quagliarella e sei minuti dopo Baselli segna per l’1-2 finale. La seconda parte della ripresa è ad appannaggio dei padroni di casa ma i granata chiudono ogni varco.
INTER-ATALANTA 1-0 (0-0) – 93° Jovetic (I)
L‘Inter esce da Bergamo con tre punti importanti, non ottenuti attraverso una grandissima prestazione perché i nerazzurri ospiti sono ancora un cantiere aperto, ma importanti perché arrivano con una rete fresca di un nuovo arrivato che porta sempre morale nelle rivoluzioni di squadra. Insomma Mancini raccoglie il massimo con il minimo sforzo, in un campo ostico e può far vedere alla società che, con ancora un piccolo sforzo sul mercato, le potenzialità per tornare grandi ci sono. L’Atalanta non mette mai in seria difficoltà l’Inter e anche questo per i meneghini è un buon segno.
PALERMO-GENOA 1-0 (0-0) – 91° El Kaoutari (P)
Il Genoa inizia meglio ma alla fine arriva il Palermo. La gara inizia con il Grifone che in accelerazione mette in seria difficoltà i padroni di casa, verso la fine del primo tempo cala un po’ la birra e allora i rosanero colgono una traversa clamorosa, insomma si fa preferire il Genoa ma il Palermo è vivo. Nella ripresa il Genoa si sbilancia un po’ e il Palermo coglie un altro legno, Gasperini corre ai ripari e quando sembra che le due squadre si possano accontentare del pari arriva la zampata di El Kaoutari sugli sviluppi di un calcio di punizione evitabilissimo.
SAMPDORIA-CARPI 5-2 (5-1) – 14° Eder (S), 11° Muriel (S), 21° Muriel (S), 33° Eder (S), 37° Fernando (S), 38° lazzari (C), 88° Matos (C)
La Samp battezza il neopromosso Carpi in maniera brutale, gli rifila una cinquina secca che avrebbe abbattuto un toro, una sequenza di reti in 23 minuti impressionante poi si ferma e il Carpi che non si abbatte accorcia due volte il risultato e nei minuti finali con Lazzari sbaglia pure un rigore. Insomma da capire se la partita senza storia è figlia di un approccio completamente sbagliato degli ospiti o se gli emiliani sono veramente così distanti dai livelli della Serie A. Da rivedere la settimana prossima per capire, intanto i blucerchiati se la godono.
Il Napoli spumeggiante del precampionato non si è visto, si è visto invece il solito Sassuolo di Eusebio Di Francesco, quello che non guarda il nome dell’avversario e gioca sempre con disinvoltura, rischiando, ma spesso prendendosi soddisfazioni contro le grandi. Segna subito il Napoli con Hamsik ma il Sassuolo combatte e lotta, raggiunge prima della fine del primo tempo il pari e poi nella ripresa completa il capolavoro.
CLASSIFICA:
3 punti: Sampdoria, Chievo, Fiorentina, Sassuolo, Udinese, Inter, Lazio, Torino e Palermo; 1 punto: Roma e Verona; 0 punti: Atalanta, Bologna, Frosinone, Napoli, Genoa, Juventus, Empoli, Milan e Carpi.
L’Italia di Antonio Conte assapora per la prima volta il sapore amaro della sconfitta. Uno 0-1 con il Portogallo che, se pur in amichevole, si dimostra pesantissimo perchè era l’ultima occasione per l’Italia di riuscire a guadagnarsi la testa di serie nel sorteggio per le prossime qualificazioni mondiali.
Gli azzurri hanno mostrato poche idee nel primo tempo, tanti pasticci nella difesa ed un evidente calo fisico nella ripresa. Questo stop può rivelarsi un primo campanello d’allarme per Conte che certamente, già dalla prossima sfida, vorrà vedere tutta un’altra Italia.
Il Portogallo, pur privo di Cristiano Ronaldo, ha saputo contenere l’aggressività dell’Italia nei primi minuti e poi è cresciuto pian piano, trovando ad inizio ripresa il gol di Eder, nato da una bella azione Eliseu-Quaresma.
Veniamo al racconto della gara.
Per quest’ultima gara stagionale Antonio Conte vara una nazionale con tante novità, un po’ per gli infortuni, un po’ per dare spazio a giocatori che potrebbero rivelarsi importanti in futuro. Sirigu in porta, in difesa insieme a Bonucci gioca Ranocchia, Darmian e De Sciglio sugli esterni, Soriano e Bertolacci a metà campo con Pirlo, Candreva-Immobile-El Shaarawy tridente d’attacco.
Il Portogallo rinuncia a Cristiano Ronaldo ma manda in campo comunque giocatori di livello del calibro di Coentrao, Joao Moutinho, Tiago e Quaresma.
La partenza non è certo su ritmi alti, gli azzurri dimostrano una buona aggressività ma per i primi 15 minuti non si assiste ad occasioni. La prima emozione la regala Bertolacci, al 18°, con una conclusione fuori di poco. Gli azzurri si rivedono al 27° con un tiro di El Shaarawy fuori di poco. Il Portogallo però cresce e al 30°, dopo una disattenzione della difesa dell’Italia, Ranocchia è costretto a salvare sulla linea su tiro a botta sicura di Varela. Passano pochi minuti ed è lo stesso Ranocchia a sbagliare concedendo palla a Moutinho, il tiro però viene ben bloccato da Sirigu. Il primo tempo si chiude sullo 0-0
L’inizio ripresa vede Conte mandare in campo gli stessi 11 mentre il Portogallo effettua due cambi. Al 50° punizione di Pirlo, colpo di testa di Bonucci e palla sul palo, Darmian si lancia sulla ribattuta ma è bravo Danilo ad intercettare in corner. I lusitani non stanno a guardare e al 52° passano in vantaggio: progressione di Eliseu, palla a Quaresma che piazza il cross per Eder che da due passi gira in rete. Gli azzurri sembrano accusare il colpo e Conte prova a cambiare passando ad un 4-4-2, che ha il sapore del 4-2-4, con l’inserimento di Vazquez. Entra anche Gabbiadini ma è il Portogallo ad avere la chance del raddoppio con Moutinho che spreca. Parte la girandola dei cambi ma l’Italia non riesce a creare grosse occasioni. Al 89° grande occasione per Gabbiadini che si gira e calcia, Beto è bravo a respingere in corner. All’ultimissimo minuto doppia chance per l’Italia, prima con Vazquez, salva Beto e sul successivo corner conclusione fuori di poco di Ranocchia in mischia. Finisce qua, a Ginevra arriva la prima sconfitta dell’Italia di Antonio Conte.
PORTOGALLO – ITALIA 1-0 (52° Eder)
Portogallo (4-3-3): Beto; Vieirinha (46° Cedric), Bruno Alves (58° Carriço), José Fonte, Fábio Coentrão (24° Eliseu); João Moutinho, Danilo, Tiago (46° Adrien Silva); Quaresma (86° Pizzi), Éder, Varela (76° Nani).
La polemica sugli oriundi aveva acceso la vigilia ed alla fine è stato proprio un oriundo, Eder, a trovare quel gol che ha salvato l’Italia consentendo agli azzurri di riagguantare la Bulgaria sul 2-2 che è stato poi il risultato finale.
Non è stata una bella Italia, gli uomini di Antonio Conte sono partiti molto bene trovando subito il vantaggio ma poi hanno subito l’uno-due bulgaro che ha mandato al tappeto, almeno nel primo tempo, la nazionale italiana.
Nella ripresa gli azzurri non sono stati certamente brillanti ma hanno provato a mettere in crisi la Bulgaria, che in difesa ha palesato parecchi limiti. Nel finale di gara si è rivista la buona Italia dei primi minuti del primo tempo ed è arrivato il giusto pari. L’assalto finale non ha portato al successo, finisce in parità, Antonio Conte dovrà lavorare perchè questa sera si è visto troppo poco, l’Italia ha fatto l’Italia per soli 20 minuti sui 90 totali.
Veniamo al racconto della gara.
Il Ct bulgaro Petev schiera i suoi con un 4-2-3-1 affidandosi a Micanski unica punta supportato dal trio Milanov, Popov, e M. Aleksandrov.
Conte dopo aver rinunciato a Pasqual, Florenzi e Marchisio, è costretto a fare a meno all’ultimo minuto all’influenzato Buffon, al suo posto gioca Sirigu. A centrocampo spazio a Bertolacci a fianco di Verratti e Candreva. In attacco la coppia Immobile-Zaza.
Si parte e dopo pochi secondi Immobile ha subito una chance ma la sua conclusione è deviate in corner. Il gol però è nell’aria e al 4° Bertolacci lascia partire un cross su cui Mihaylov è piuttosto incerto Minev cerca di anticipare Zaza ma spinge la palla nella sua porta. Sembra tutto facile per gli azzurri ma all’undicesimo Popov sfrutta un’errata uscita di Bonucci e lascia partire il tiro che s’infila alle spalle di Sirigu. La Bulgaria sembra essersi tolta il timore iniziale e al 17° da una palla persa da Zaza a centrocampo parte l’azione dei padroni di casa finalizzata dal colpo di testa di Micanski per il gol del vantaggio. L’Italia avrebbe subito la palla del 2-2 ma Immobile spreca da pochi passi. Gli uomini di Conte sembrano in difficoltà specialmente nel contenere uno scatenato Popov. E’ proprio il numero 10 bulgaro a spaventare gli azzurri con un calcio di punizione al 37° che pizzica la traversa prima di uscire. Con qualche azione, più confusa che ragionata, l’Italia cerca il pari nel finale di primo tempo che però non arriva.
Si riparte senza cambi ed è subito la Bulgaria a spaventare la difesa dell’Italia con una punizione dalla destra che sfila pericolosamente. Conte si gioca la carta Eder al 57°, poco dopo, al 60° si vede la prima conclusione verso la porta, un tiro di Verratti che però esce distante. Buona chance per l’Italia al 67° quando Bertolacci si trova sui piedi il pallone, dopo una corta respinta della difesa bulgara in seguito ad un tiro parato ad Immobile, ma il centrocampista del Genoa calcia a lato. Il Ct Conte prova a modificare lo schema inserendo Gabbiadini per provare a sfruttare il tridente. Al 83° quando sembra vincere la confusione rispetto alle idee, Eder s’inventa il tiro a giro che s’infila in rete per il gol del pareggio. L’Italia ci crede e al 86° Gabbiadini spreca la palla del sorpasso. Gli azzurri ci provano ma i padroni di casa si salvano, al fischio finale è 2-2.
BULGARIA – ITALIA 2-2 (4° aut. Minev (B), 11° Popov (B), 17° Micanski (B), 83° Eder (I))
Sampdoria vittoriosa contro l’Empoli: a decidere la gara Eder il quale fornisce alla formazione di Mihailovic di rimanere in orbita Uefa. Bene il Chievo che supera il Parma; al Cagliari lo scontro salvezza contro il Cesena.
ATALANTA – CHIEVO 1-1 Pari sostanzialmente giusto quello maturato tra l’Atalanta e il Chievo al termine di una gara che ha visto le reti realizzate da Zappacosta al 72′ e da Lazarevic al 90′ con un ottimo calcio di punizione.
CAGLIARI – CESENA 2-1 Vittoria per la formazione di Zola la quale fa sua la sfida salvezza nel match contro il Cesena; vantaggio dei padroni di casa al 10′ con Joao Pedro il quale si fa parare un calcio di rigore ma è abile a intervenire sulla respinta del portiere. Al 27′ è avvenuto il secondo gol del Cagliari: Donsah ha conquistato la palla, trovando la sponda di Pedro al limite dell’area e superando Leali con una conclusione di destro. Al 88′ la squadra di Di Carlo ha accorciato le distanze: Brienza ha deviato in rete a due passi dalla linea di porta.
FIORENTINA – PALERMO 4-3 E’ pirotecnico il 4-3 con cui la Fiorentina ha sconfitto al “Franchi” il Palermo; la squadra di Montella si è portata avanti di due reti con le marcature realizzate da Pasqual e Basanta ma è stata ripresa nel giro di due minuti dalla doppietta di Quasion; Cuadrado e Joaquin hanno riportato avanti la viola ma il rigore realizzato da Bellotti ha reso il finale del match palpitante fino al triplice fischio finale.
SAMPDORIA – EMPOLI 1-0 La Sampdoria, sconfiggendo 1-0 l’Empoli, rimane nelle zone nobili della classifica di Serie A,
a decidere la gara una rete di Eder la quale ha permesso alla formazione di Mihailovic di chiudere imbattuta a “Marassi” il girone d’andata, tornando alla vittoria dopo tre giornate nel Campionato di Serie A. Eder ha realizzato con un bellissimo destro a giro dopo l’assist di Berghessio.
VERONA – PARMA 3-1 E’ terminata 3-1 la sfida che ha visto opposte Verona e Parma. I padroni di casa sono andati in vantaggio al 38′ con Sala il quale ha effettuato un gran tiro dalla distanza; al 62′ il gol di Lodi riequilibra la gara con una specialità della casa ovvero il calcio di punizione; al 70′ di nuovo avanti la squadra di Mandorlini con Toni che ha sfruttato un cross dalla sinistra di Valoti e con l’esterno del piede ha messo la palla dentro; al 90′ terza rete veronese con Valoti abile a saltare Mirante ed a insaccare.
A Marassi, la sfida che vale per la corsa al 3° posto, tra Sampdoria e Napoli finisce in parità, un 1-1 che in sostanza fa felice il Genoa, che approfitta di questa frenata delle due rivali, e rimane così al terzo posto a pari punti con i partenopei.
Una partita che ha visto la Sampdoria fare una grande gara, trovare il vantaggio ad inizio ripresa con Eder, guadagnarsi la superiorità numerica a 5 minuti dalla fine per l’espulsione di Koulibaly e venire riagganciata al secondo minuto di recupero dal colpo di testa di Duvan Zapata.
Veniamo al racconto del match.
Mihajlovic schiera la sua Sampdoria con un 4-3-1-2 che vede Okaka-Eder coppia d’attacco supportata da Soriano, panchina per Gabbiadini e Bergessio.
Benitez non modifica lo schema ma preferisce inserire Ghoulam, e non De Guzman, nel trio di trequartisti, insieme ad Hamsik e Callejon, alle spalle di Higuain.
Si parte e si assiste a 10 minuti di equilibrio poi arriva la prima chance per il Napoli con un cross girato di spalla da Ghoulam verso la porta, Romero appare sorpreso ma la palla esce di poco. Le squadra sono più brave nella fase difensiva anzichè in quella offensiva e sostanzialmente non si contano occasioni sino al 21° quando Eder trova il gol del vantaggio ma è in fuorigioco. Subito dopo Romero commette un pasticcio e sul susseguente corner Higuain colpisce alto di testa. La Sampdoria però cresce e al 23° in una mischia nell’area del Napoli Soriano chiede il rigore, Rocchi lascia correre, poi lo ammonirà per proteste, la difesa partenopea si salva in corner. I blucerchiati fanno la partita e creano qualche problema alla retroguardia azzurra specialmente sui calci piazzati. Al 36° ripartenza rapida del Napoli con Higuain che prova a saltare Romero ma il portiere argentino con un balzo si fionda sulla palla e la fa sua. Il primo tempo non vede altri sussulti e si chiude sullo 0-0.
La ripresa parte con un cambio nella Sampdoria con Duncan che va a sostituire l’ammonito Obiang. Il copione della gara sembra non cambiare con i padroni di casa più propositivi e con il Napoli pronto a ripartire. La qualità dei partenopei pian piano cresce e alcune combinazioni degli avanti provano a metter in difficoltà la retroguardia blucerchiata. Al 57° la gara si sblocca, Eder controlla il pallone e poi da fuori lascia partire un tiro potente e preciso che batte Rafael. Il gol subito fa sbandare, sul momento, il Napoli che rischia prima di tornare ad accendersi intorno al 64° con una giocata per Higuain che però calcia troppo centrale. Gli ospiti però ci sono e creano altre potenziali occasioni che per un motivo o per l’altro non riescono a concretizzare. Il Napoli sembra un altra squadra, molto più propositiva rispetto a quella timida che si è vista sino al gol di Eder ma la difesa doriana si chiude bene esercitando anche un’ottima pressione. Al 84° il solito straripante Eder parte a tutta velocità e costringe Koulibaly al secondo giallo, lasciando i suoi in 10. Gli azzurri provano a crederci anche per un paio di distrazioni della difesa della Sampdoria. Al 92° dopo che Duncan ha sprecato l’occasione del 2-0 arriva il pareggio con il colpo di testa di Zapata su perfetto cross di Ghoulam. Non c’è più tempo Sampdoria-Napoli finisce 1-1.
SAMPDORIA – NAPOLI 1-1 (0-0) (57° Eder (S), 92° Zapata (N))
Sampdoria (4-3-1-2): Romero; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Obiang (46° Duncan), Palombo, Rizzo (79° Gabbiadini); Soriano (70° Krsticic); Okaka, Eder.
Allenatore: Mihajlovic.
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos (58° Mertens); Inler (63° Jorginho), David Lopez; Callejon, Hamsik (79° Zapata), Ghoulam; Higuain.
Sampdoria-Chievo era lo scontro salvezza dell’ora di pranzo e si presentava alla vigilia come un match equilibrato e tirato, soprattutto per l’importanza della posta in palio per due squadre appaiate in classifica prima della gara di Marassi e che avevano la possibilità di compiere un balzo importante per allontanarsi ancor di più dalla zona pericolosa della classifica. Alla fine l’ha spuntata chi aveva più motivazioni, chi aveva la volontà di sfruttare a dovere il fattore campo, ossia la Sampdoria alla quale l’assenza in panchina dello squalificato tecnico Delio Rossi sembra portare bene, e che in generale ha mostrato ancora una volta una grande solidità di squadra, in tutti i reparti. La gara è iniziata con i blucerchiati subito all’attacco e dopo soli venti secondi Sansone per Obiang con Rigoni a salvare in extremis. La Sampdoria ha continuato a far gioco per tutta la prima frazione, ed al minuto 33 è giunto il gol del vantaggio con Poli servito al limite dell’area da Obiang, che riesce a trovare un preciso tiro di destro a giro che si infila nell’angolino basso dove il portiere gialloblu Puggioni non può arrivare: 1-0. Il Chievo prova a rispondere con un gran tiro da fuori di Guana, che il portiere blucerchiato Romero riesce a intercettare proprio all’incrocio dei pali, evitando il gol del pareggio dei veronesi.
Nell’intervallo iniziano a cadere i primi fiocchi dal cielo di Genova, ma la situazione al rientro delle squadre in campo sembra non cambiare rispetto al primo tempo. E’ sempre la Sampdoria a fare gioco e Costa imbecca Icardi che riesce a infilarsi in area di rigore, ma il portiere Puggioni colpisce con un calcio l’attaccante argentino sul ginocchio ed il direttore di gara Abbattista decide solo per il cartellino giallo per un intervento che, invece, poteva essere punito con l’espulsione. Il Chievo prova ad alzare la pressione per cercare il pareggio ma al minuto 83′ è la Sampdoria ad andare in gol, con il raddoppio su azione da contropiede firmata da Eder che realizza uno spettacolare coast to coast: 2-0.
La gara finisce così con un’altra vittoria interna per la Sampdoria che si proietta sempre di più in zona-tranquilla, mentre il Chievo evidenzia ancora una volta le palesi difficoltà in trasferta, considerando che lontano dal Bentegodi è riuscito ad andare a punti soltanto in tre occasioni.
Le Pagelle di Sampdoria-Chievo:
Romero 6.5 Dà grande sicurezza alla difesa della Sampdoria e compie una grande parata su Guana che evita il pareggio del Chievo nel primo tempo
Poli 7 E’ il migliore in campo, realizza il gol dell’1-0 di pregevole fattura, partita di sostanza nel complesso
Thereau 6.5 Nonostante il Chievo non riesca a far gol, il suo apporto è realmente determinante nel ruolo di regista avanzato
Vincere il derby per mettersi alle spalle un periodo complicatissimo. Il filotto di sconfitte consecutive, per la Sampdoria, sembra non arrestarsi più. Ogni volta la stessa storia: vigilia di grande attese, tra pretattica e motivazioni a mille, e poi flop sul campo. Quasi mancasse ancora qualcosa ai blucerchiati per scrollarsi di dosso un andazzo a dir poco terrificante. Il prossimo avversario, domenica, sarà il Genoa. L’antagonista più indicato per provare a dare la svolta. Aggiudicarsi la stracittadina vorrebbe dire almeno due cose: punti per una classifica preoccupante e, aspetto cruciale questo, panchina meno pericolante per il tecnico Ciro Ferrara.
Fattore infermeria – Certo, un derby le motivazioni le crea da solo. Poi, però, servono anche gli uomini giusti per provare a vincerlo. E anche questa volta la Sampdoria, ormai alla vigilia di un match spartiacque, è costretta a guardarsi allo specchio. Dalla seduta di questa mattina, svolta a porte chiuse sul prato superiore di Bogliasco, le notizie giunte non fanno sorridere. Maresca e Obiang si sono allenati con il gruppo, così come Mustafi, rientrato dopo l’impegno con l’Under 20 tedesca. Allenamento pomeridiano individuale invece per Estigarribia, così come per lo svizzero Berardi. Cure per i lungodegenti Pozzi e Maxi Lopez. Anche per Eder difficile in reinserimento: proverà a stringere i denti, ma è difficile la sua presenza al derby.
Tutto su Icardi – Con l’attacco debilitato dagli infortuni, Ciro Ferrara starebbe valutando alcune variazioni di tipo tattico. La Samp, domenica, dovrebbero scendere il campo schierata con un 4-4-2 a trazione anteriore. La novità dovrebbe essere l’inserimento della giovane punta Mauro Icardi dal 1’. Insieme a lui, nel caso Eder non dovesse farcela, pronto Juan Antonio. Icardi in questa stagione ha collezionato pochi minuti. Per lui, quindi, l’occasione per mettersi in mostra da titolare. E magari per provare a cambiare le sorti di una Sampdoria ormai in piana crisi.
Amauri trascina il Parma ad una vittoria importantissima per i ducale che mancava dal 16 settembre. Per la Sampdoria invece è notte fonda, arrivata ormai alla terza sconfitta consecutiva dopo aver iniziato la stagione in modo strepitoso, stando nelle parti alte della classifica. La partita Parma-Sampdoria, valida per l’ottava giornata di Serie A, finisce 2-1 e non regala particolari emozioni. Due gol su tre sono stati realizzati su calcio di rigore (il sesto contro i gialloblu in 8 gare). Donadoni ha stupito tutti e dal primo minuto ha schierato la squadra con un inedito 4-3-3 mettendosi a specchio rispetto alla formazione blucerchiata e lasciando spaesati almeno inizialmente i ragazzi di Ciro Ferrara.
La gara è stata segnata dall’espulsione alla mezzora del portiere della Sampdoria Romero. L’estremo difensore argentino blocca, con un gancio tra le gambe, l’esterno gialloblu Biabiany in piena area di rigore e l’arbitro non ha dubbi a giudicare l’azione come chiara occasione da rete (anche se c’erano in netto recupero due difensori liguri). Ferrara a quel punto è stato costretto ad un cambio e opta per la sostituzione della punta Maxi Lopez. Amauri dal dischetto non sbaglia e mette in discesa la gara per il Parma. Ad inizio ripresa i ragazzi di Donadoni chiudono la pratica. Dalla destra Rosi pennella un ottimo cross sempre per il bomber italo-brasiliano che sovrasta i difensori ospiti e di testa realizza la sua personale doppietta. Sampdoria ko. A dieci minuti dalla fine i blucerchiati riaprono la partita. Eder viene steso in area da Mirante(che viene solamente ammonito) e realizza la rete che riapre la partita. Il Parma reagisce e sfiora più volte il gol del 3-1 in contropiede.
Ghirardi a fine partite può lasciarsi andare ad una esultanza di liberazione, dopo aver conquistato una vittoria molto importante in una fase della stagione in cui la squadra gialloblu aveva ottenuto meno di quel che meritava. Non sarà stata una gara spettacolare, ma i tre punti possono rilanciare moralmente i ragazzi di Donadoni. Per la Sampdoria invece, bisogna cambiare registro. Ultime tre partite perse, poche idee e gioco che latita.
LE PAGELLE DI PARMA-SAMPDORIA
Amauri 7.5: Doppietta e tanto lavoro per la squadra. L’attaccante ha trovato la sua isola felice a Parma, come dimostrato anche due anni fa. Ghirardi e Donadoni se lo coccolano. Da lui chiedono i gol salvezza. Biabiany 7: La sua velocità mette in grossa difficoltà la difesa blucerchiata. Guadagna il rigore che porta in vantaggio il Parma. Indispensabile per la squadra. Paletta 7: Solito leader difensivo. Comanda la difesa, affiancato da Zaccardo, formando la coppia centrale nell’inedito 4-3-3. Esperimento riuscito. Maresca 6: Uno dei pochi sufficienti della formazione ligure. Prova a costruire qualche trama di gioco, lotta su tutti i palloni ma nessuno lo segue. Estigarribia 5: Brutta bestia il francese Biabiany! In più mettiamoci che il ruolo di terzino sinistro non è quello più adatto alle sue caratteristiche ed ecco che ci ritroviamo davanti ad una prestazione molto al di sotto della sufficienza.