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  • NBA: Ecco il miglior quintetto della stagione

    Sono stati resi noti i migliori quintetti NBA.
    Sostanzialmente non ci sono sorprese, con i migliori giocatori attualmente nella Lega a ricoprire i rispettivi ruoli.

    Come guardie sono stati selezionati Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers e Dwyane Wade dei Miami Heat, come ali Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder e LeBron James dei Cleveland Cavaliers e come centro Dwight Howard degli Orlando Magic.

    James è alla terza stagione consecutiva nella prima migliore squadra ed ha anche superato Larry Bird come migliore ala piccola in assist messi a referto in una singola stagione con la media di 8.6 in questa annata. Il numero 23 è anche stato nominato Giocatore della Eastern Conference per quattro volte questa stagione (e per di più consecutive tra novembre e febbraio) vincendo il secondo MVP di seguito.
    Howard, anche lui selezionato per la terza volta consecutiva è il primo a guidare il campionato sia in rimbalzi che in stoppate ed ha realizzato in questa stagione la bellezza di 64 doppie doppie di cui tre con 20punti e 20rimbalzi. Lui e James hanno ottenuto l’unanimità dei voti per il primo quintetto con 122 voti su 122.
    Bryant invece, selezionato per la quinta volta consecutiva, ne ha collezionate otto in carriera. Arrivato quarto in campionato per punti segnati (27 di media) con 5.4 rimbalzi e 5 assist è inoltre il secondo giocatore attivo insieme a Shaquille O’Neal con più presenze nel primo quintetto dietro solo a Duncan che ne ha collezionate nove.
    Durant, vera sorpresa stagionale, è invece al suo primo miglior quintetto dopo essere stato il giocatore più giovane a vincere la classifica dei marcatori con 30.1 punti di media per partita. Durant è stato anche giocatore del mese ad aprile dopo aver fatto almeno 30 punti in sette partite consecutive. Stagione straordinaria per il talento dei Thunder che ha bruciato tutte le tappe diventando in sole 3 stagioni una delle stelle più luminose del palcoscenico della NBA secondo solo all’irraggiungibile James.
    Al suo secondo miglior quintetto di fila, invece, Wade che assieme al solito LeBron James è l’unico dei vincitori del miglior quintetto NBA a comparire nella top 10 per punti, assist e rimbalzi con le medie di 26.5 punti, 6.5 assist e 4.8 rimbalzi a partita.

    Nel secondo miglior quintetto invece troviamo 2 giocatori di Phoenix (Stoudemire e Nash, segno di quanto abbia operrato bene il G.M. Steve Kerr nella costruzione della squadra che è tornata agli antichi splendori), poi una superstar come Melo Anthony e 2 grandissimi atleti come Deron Williams e Dirk Nowitzki.

    Di seguito riportiamo i 3 migliori quintetti con i voti ottenuti in totale tra parentesi:

    Primo quintetto All-NBA: LeBron James, Cleveland Cavaliers (610 punti); Kevin Durant, Oklahoma City Thunder (579 punti); Dwight Howard, Orlando Magic (610 punti); Kobe Bryant, Los Angeles Lakers (604 punti); Dwyane Wade, Miami Heat (520 punti)

    – Secondo quintetto All-NBA: Carmelo Anthony, Denver Nuggets (321 punti); Dirk Nowitzki, Dallas Mavericks (356 punti); Amar’è Stoudemire, Phoenix Suns (239 punti); Steve Nash, Phoenix Suns (366 punti); Deron Williams, Utah Jazz (343 punti)

    – Terzo quintetto All-NBA: Tim Duncan, San Antonio Spurs (125 punti); Pau Gasol, Los Angeles Lakers (94 punti); Andrew Bogut, Milwaukee Bucks (149 punti); Joe Johnson, Atlanta Hawks (118 punti); Brandon Roy, Portland Trail Blazers (87 punti)

  • NBA: I migliori quintetti difensivi. Manca Ron Artest

    Sono stati resi noti i 2 migliori quintetti difensivi della regular season 2009-2010.

    All’ufficialità dei risultati ci sono state molte polemiche per via dell’esclusione di qualche giocatore che sicuramente avrebbe dovuto aver maggiore considerazione.

    Il migliore quintetto difensivo dell’anno ha la presenza del miglior difensore della stagione ovvero il centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Come Ali sono stati selezionati LeBron James dei Claveland Cavaliers e Gerald Wallace dei Charlotte Bobcats. Guardie invece sono Rajon Rondo dei Boston Celtics e Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers.

    Il secondo quintetto difensivo invece vede la presenza di Tim Duncan dei San Antonio Spurs come centro, di Josh Smith degli Atlanta Hawks e Anderson Varejao dei Cleveland Cavaliers come ali, e di Dwyane Wade dei Miami Heat e Thabo Sefolosha degli Oklahoma City Thunder come guardie.

    Stupisce che non sia stato inserito in nessuno dei 2 quintetti uno dei migliori difensori dell’NBA, ovvero Ron Artest dei Lakers, cifre alla mano che dicono e confermano che è il difensore che concede la minor media punti per tiro al suo diretto avversario. E anche vedendolo in azione nelle immagini di regular season non ci sarebbero dubbi nel dire che è il prototipo di difensore modello!
    Stupisce l’inserimento di Wade che proprio difensore non è, così come le altre 2 super stelle James e Bryant, che alzano il loro livello di difesa solo nei playoff. Rondo probabilmente è stato premiato perchè è il miglior ruba palloni della Lega ma deve crescere ancora molto come applicazione difensiva. Sefolosha sarebbe il secondo migliore difensore dopo Artest ma non è riuscito a prendere posto nel primo quintetto, così come Josh Smith che fa della difesa il suo vero marchio di fabbrica, uno dei pochi assieme ad Artest capace di arginare lo strapotere di LeBron James. Escluso un’altro specialista come Shane Battier degli Houston Rockets. Insomma le polemiche non sono mancate!

  • NBA: James sarà l’MVP della stagione

    Una fonte rimasta anonima nella NBA ha rivelato che secondo le votazioni conteggiate LeBron James sarà il vincitore del premio di MVP, il trofeo più ambito per quanto riguarda le premiazioni individuali dell’intera Lega.

    La fonte non ha rivelato con quanti voto il campionissimo di Cleveland ha portato a casa la statuetta, nè chi si sia classificato alle sue spalle e con quanto margine.

    James aveva già vinto il premio di giocatore migliore della NBA lo scorso anno, precedendo Bryant, Wade, Howard e Paul.

    La star dei Cavs sarà il decimo atleta ad essere eletto MVP in più stagioni consecutive entrando a far parte di un club esclusivo che comprende Bill Russell, Wilt Chamberlain, Kareem Abdul-Jabbar, Moses Malone, Larry Bird, Magic Johnson, Michael Jordan, Tim Duncan e Steve Nash. Ricordiamo che Bird, Chamberlain e Russell sono riusciti a vincere il trofeo per 3 anni di fila e James è in corsa anche per questo record se riuscirà ad imporsi anche il prossimo anno.

    Per il secondo anno consecutivo James accetterà il premio nella sua città natale. Un anno fa tornò ad Akron nella sua scuola (St. Vincent-St. Mary High School) per una cerimonia nella palestra della scuola a cui hanno partecipato familiari, amici, ex insegnanti e studenti.

    LeBron ha disputato la migliore stagione da quando gioca in NBA, non solo per le cifre ma per il gioco espresso, testimoniato dal fatto di aver letteralmente vinto le partite per i Cavs con favolosi ultimi periodi.

    Queste le cifre stagionali:

    76 partite disputate, 76 partendo in quintetto base, 39.0 minuti di impiego per partita, 0.503 la percentuale dal campo (la più alta in carriera), 0.333 dall’arco dei 3 punti, 0.767 ai liberi, 0.9 i rimbalzi offensivi per partita, 6.4 quelli in difesa per 7.3 rimbalzi complessivi, 8.6 assist (media più alta in carriera), 1.6 palle rubate a match, 1 stoppata ad incontro con 29.7 punti di media.

  • NBA: Houston si muove per Chris Bosh

    La dirigenza degli Houston Rockets è già al lavoro in vista del prossimo, caldissimo, mercato estivo che proporrà come agenti liberi alcuni tra i giocatori più forti dell’intera Lega. L’obiettivo numero uno della franchigia texana resta Chris Bosh, che tra tutti gli atleti che si svincoleranno dagli attuali contratti, sembra il più pronosticato a cambiare squadra e divisa di gioco, volendo chiudere la sua esperienza in Canada e ai Toronto Raptors di Andrea Bargnani. Bosh ha già più volte espresso la volontà di tornare a giocare vicino casa, visto che è nativo di Dallas e Houston potrebbe essere la soluzione migliore tra tutte le altre dato che dista poco dalla sua città natale che sarebbe anche la prima opzione nella testa del giocatore ma si sa che i Dallas Mavericks questa Estate non potranno usufruire dello spazio salariale per firmare un campione del calibro del numero 4 dei Raptors.

    Secondo alcune fonti i Rockets, piuttosto che tentare un’offerta diretta, starebbero pensando di proporre un “sign & trade” (per bruciare tutte le altre squadre Houston proporrebbe a Toronto questa soluzione, ovvero rifirmare per un breve periodo la stella numero 4 e poi spedirla immediatamente in Texas. Lì Bosh poi si metterebbe al tavolo delle trattative coi dirigenti di Houston per l’estensione contrattuale a cifre elevatissime). Ai Toronto Raptors in cambio, tra gli altri, potrebbero andare il lungo Jordan Hill, arrivato a febbraio da New York, che pare molto gradito alla dirigenza canadese, più eventualmente altri 2 giocatori di cui però ancora non si sanno i nomi visto che l’operazione è tenuta sotto traccia. Pochi giorni fa anche i Miami Heat per accontentare la loro stella Dwyane Wade hanno proposto la medesima soluzione del “sign & trade” proponendo come merce di scambio il talentuosissimo Michael Beasley: E i Rockets avendo avuto sentore di possibile beffa si sono attivati per cercare di pareggiare in qualche modo l’offerta fatta dai rivali sul mercato. E’ chiaro che potendo perdere Chris Bosh a parametro zero, senza ricevere niente in cambio, i Raptors preferirebbero guadagnarci qualcosa in termini di giocatori, ma non possono tirare neanche troppo la corda pena il rischio di far saltare la trattativa e perdere il giocatore senza ricevere nulla, alla fine. Situazione molto delicata anche se la franchigia canadese spera nell’inserimento di qualche altra squadra per alzare il livello dell’offerta e racimolare qualcos’altro. I prossimi giorni ci diranno di più, ma la caccia a Bosh è appena partita e il via è stato dato da Miami. Houston ha iniziato a gareggiare, resta da vedere chi altri si inserirà nella trattativa.

  • Kobe Bryant regna nel merchandising NBA

    Kobe Bryant per il secondo anno consecutivo è in testa per quanto riguarda la vendita di magliette nel mondo NBA.
    La maglia numero 24 gialloviola è ancora la più venduta stando alle stime ricevute dalla Lega.

    LeBron James anche per questa stagione si è dovuto accontentare del secondo posto e della “medaglia d’argento”, sebbene oramai sia lui il dominatore riconosciuto dell’NBA. Il numero 23 di Cleveland paga il fatto di non giocare in un mercato imponente dal punto di vista economico come Los Angeles o New york o ancora Boston o Chicago.

    Gradino più basso del podio per la maglia numero 5 di Kevin Garnett dei Boston Celtics, anche se a livello diprestazioni ormai l’ex T-wolves pare avviato sul viale del tramonto.

    Sorprende Derrick Rose di Chicago che si piazza al quarto posto assoluto, davanti persino ad un fenomeno quale Dwyane Wade dei Miami Heate ad una stella in divenire come Dwight Howard degli Orlando Magic. Settimo posto per Chris Paul dei New Orleans Hornets, a lungo infortunato quest’anno, ottavo per Paul Pierce sempre dei Celtics.
    New entry alla nona posizione con Kevin Durant, nuovo fenomeno degli Oklahoma City Thunder, laureatosi quest’anno miglior marcatore della Lega e più giovane atleta a riuscire nell’impresa nella storia del basket americano.
    Chiude la top ten la divisa numero 15 di Carmelo Anthony dei Denver Nuggets dopo che lo scorso anno era sprofondato in 15esima posizione

    Per quanto riguarda i team il merchandising premia i Lakers, seguiti da Celtics, Cavs, Bulls e New York Knicks.

    Ecco la classifica delle maglie:

    1) Kobe Bryant (LAL)
    2) LeBron James (CLE)
    3) Kevn Garnett (BOS)
    4) Derrick Rose (CHI)
    5) Dwight Howard (ORL)
    6) Dwyane Wade (MIA)
    7) Chris Paul (NOH)
    8 ) Paul Pierce (BOS)
    9) Kevin Durant (OKC)
    10) Carmelo Anthony (DEN)

    Ecco la classifica per team:

    1) Los Angeles Lakers
    2) Boston Celtics
    3) Cleveland Cavaliers
    4) Chicago Bulls
    5) New York Knicks

  • Cleveland non sbaglia, Boozer trascina i Jazz, Wade stratosferico

    Cleveland sbaglia una partita, non 2 di fila: battuti i Bulls a Chicago con la quinta tripla doppia nei playoff di un sensazionale LeBron James da 37 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. La svolta sul finire del secondo quarto quando l’ultimo tiro di LeBron sulla sirena dà la doppia cifra di vantaggio (72-62) che i Cavs non molleranno più ma che addirittura dilateranno nei 2 quarti successivi. James si rende protagonista anche di un favoloso canestro da metà campo sulla sirena del terzo periodo che annienta le flebili speranza di Chicago di portare la serie sul 2-2 (99-76). Ultimo quarto chiuso in scioltezza e ora si torna in Ohio per chiudere la serie. Jamison ottimo chiude con 24 punti e Williams ne aggiunge 19. Cleveland domina nel tiro da 3 (12/25), chiude con il 53% abbondante dal campo e limita i rossoneri dell’Illinois ad un misero 37%. Bulls che vincono la lotta a rimbalzo (49-41) ma non può bastare se non si segna. Noah chiude con 21 punti e 20 rimbalzi, Rose ne piazza 21 e Deng 16, ma non serve contro lo strapotere di questi Cavaliers. Gara 5 per chiudere la serie è in programma martedì 27 aprile a Cleveland.

    Miami batte Boston e spera nel colpaccio in trasferta in gara 5 per riaprire la serie che comunque sembra già scritta. Ottima partenza per gli Heat che chiudono il primo quarto sul 31-18. Celtics che però iniziano a macinare gioco dopo il massimo vantaggio per i padroni di casa (+18 sul 42-24) e che recuperano punto su punto fino a passare in vantaggio con 2 liberi di Rondo (66-64) a 3 minuti dalla fine del terzo periodo. Il pericolo dell’eliminazione con un sonoro “cappotto” da 4-0 sveglia i rossoneri della Florida, che trascinati da Wade iniziano a distruggere il canestro avversario da 3 punti nell’ultimo quarto. Wade ne infila 4 su 4 tentativi (5/7 in totale) e piazza 19 punti dei suoi 46 risultando pressochè immarcabile. Il numero 3 è assistito da Quentin Richardson con 20 punti e Beasley con 15. Ai Celtics quindi non bastano i 23 di Rondo, visto che negli ultimi 2 minuti i biancoverdi sbagliano 5 tiri liberi sui 5 tentati (incredibili gli errori di Ray Allen che in carriera viaggia ad oltre il 90% dalla linea della carità!). Da segnalare il record in negativo per Jermaine O’Neal che con il suo 6/34 complessivo (in 4 partite) eguaglia 2 record per percentuali più basse dal campo degli anni ’60! Gara 5 è in programma a Boston martedì 27 aprile. Celtics che proveranno a chiudere il discorso.

    Ancora una battaglia a San antonio e ancora una volta dalla lotta senza esclusione di colpi emergono gli Spurs: neroargento che ringraziano il trio Hill-Ginobili-Jefferson che segna 61 dei 92 punti totali. Spurs che riemergono in un sensazionale terzo quarto dopo essere stati sotto di 15 lunghezze. Fondamentale per la vittoria la tripla dall’angolo di Ginobili sull’86-84 ad 1 minuto e 50 secondi dalla fine del match. +5 (89-84) e partita che scorre via sul 3-1 Spurs che ora si trovano 3 match point. Nowitzki limitato a soli 17 punti, non brilla neanche Duncan (4 punti e 11 rimbalzi in 37 minuti di impiego). Da segnalare alcuni falli al limite del regolamento, in particolare quello che costa l’espulsione a Najera ad inizio quarto periodo che fa insorgere la panchina di San Antonio (coach Popovich in testa) visto il pericolo per Ginobili che già gioca con una vistosa fasciatura al naso per la botta subita da Nowitzki in gara 3. Martedì 27 si torna tutti a Dallas, probabilmente in un clima infuocato dove i Mavs cercheranno di rimanere ancora in vita e gli Spurs vorranno ridare ai padroni di casa la stessa delusione subita da loro nella serie playoff dello scorso anno.

    Utah non si cura degli infortuni e batte ancora una volta i Nuggets. L’accoppiata Deron Williams-Carlos Boozer va a meraviglia (24 punti e 13 assist per il playmaker, 31 punti e 13 rimbalzi per l’ala grande) e Denver non riesce atrovare le adeguate contromisure. Buoni i contributi di Miles e Matthews (rispettivamente 21 e 18 punti) più in ombra il protagonista di gara 3 Paul Millsap (12 punti) che lascia il palcoscenico al compagno Boozer. I Nuggets dopo un piccolo vantaggio iniziale sono stati costretti ad inseguire per tutto l’incontro, stando sempre sulla doppia cifra di ritardo. Nell’ultimo periodo si sono trovati 2 volte sul -7 ma avere un regista come Williams permette alla squadra di gestire non solo i vantaggi ma anche le rimonte degli avversari. Anthony mette a referto 39 punti (4/4 da 3) con 11 rimbalzi ma non è bastato a fare la differenza anche perchè Billups gioca alquanto male in questom periodo. Solo 14 punti per il numero 1 biancoceleste e uscita per raggiunto limite di falli a 4 minuti dalla fine, segno del nervosismo di non riuscire ad arginare il suo dirimpettaio Williams che sta letteralmente dominando la serie. Si ritorna in Colorado con Denver che deve necessariamente riaprire i giochi mercoledì 28. Sarebbe un’ eliminazione clamorosa dopo che lo scorso anno fecero sudare i Lakers poi campioni NBA nella finale della Western Conference. L’assenza di coach George Karl sta pesando come un macigno, anche se Denver è al completo con tutti i suoi giocatori: quando si dice “l’importanza di un coach!”

    Risultati NBA del 25 aprile 2010

    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 98-121
    –> Chi: Rose 21, Noah 21, Deng 16 – Cle: James 37, Jamison 24, Williams 19
    Miami Heat – Boston Celtics 101-92
    –> Mia: Wade 46, Richardson 20, Beasley 15 – Bos: Rondo 23, Garnett 18, Pierce 16
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 92-89
    –> SA: Hill 29, Ginobili 17, Jefferson 15 – Dal: Nowitzki 17, Butler 17, Marion 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 117-106
    –> Uta: Boozer 31, Williams 24, Miles 21 – Den: Anthony 39, Martin 14, Billups 14

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3

    Suns – Trail Blazers 2-2

  • Utah autoritaria, Boston e Spurs si impongono nel finale

    Un canestro di Paul Pierce, sulla sirena finale, doma gli Heat e permette a Boston di portarsi sul 3-0 il che vuol dire passaggio del turno ormai assicurato: nessuna squadra nella storia dei playoff NBA è mai riuscita a ribaltare un 3-0 in 4-3. Pierce protagonista non solo nel finale ma in vari momenti chiave del match e alla fine a referto scriverà 32 punti con 8 rimbalzi e 4 bombe da 3. A fare da secondo violino un ottimo Ray Allen da 25 punti, Rondo aggiunge la solita regìa con 17 punti e Garnett ne piazza 16, con Perkins che si dedica solo alla difesa prendendo 12 rimbalzi e distribuendo 2 stoppate. Miami ancora una volta è sembrata solo Wade senza contributi dei compagni (almeno quelli del quintetto di partenza): Beasley 16 punti dà un certo aiuto, ma Richardson (5 punti), Arroyo (2 punti) e O’Neal (2 punti, nelle ultime due partite 4 punti e 2/17 dal campo!) non danno una mano al talento degli Heat che deve arrangiarsi in solitario segnando 34 punti con 5 rimbalzi, 8 assist, 2 steal e 2 stoppate. Buono l’apporto di Dorell Wright dalla panchina con 15 punti. Gara 4 è in programma sempre a Miami domenica 25: Boston va per chiudere la serie, Miami per segnare almeno il punto della bandiera ed evitare il cosiddetto “cappotto”, cosa sempre spiacevole da subire nel mondo dello sport.

    Gli Spurs mettono a segno il punto del 2-1 sui Mavericks: gara tiratissima anche questa decisa solo nel finale grazie ovviamente agli uomini migliori dei neroargento. Duncan segna 25 punti e 23 vengono dalle mani di Tony Parker. Hill sembra non accusare dolori alla caviglia e ne piazza 17, mentre Ginobili, nonostante un bruttissimo colpo al naso provocatogli dal gomito di Nowitzki mette a referto 15 punti. Dallas troppo dipendente dal tedesco che segna 35 punti, ma ha contributi importanti solo da Terry (17 punti) e Barea (14). Gara 4 sempre sul parquet degli Spurs è in programma per domenica 25 aprile e molto probabilmente sarà un’altra battaglia.

    Vittoria pesantissima per gli Utah Jazz che hanno la meglio sui deludentissimi Denver Nuggets: dopo un primo quarto giocato molto bene da Denver e chiuso sul +6 per la franchigia del Colorado, ecco scatenarsi la “strana coppia” Williams-Millsap. Il playmaker segna 24 punti con 10 assist, l’ala grande 22 ma si scatena sotto i tabelloni acchiappando 19 rimbalzi (quasi la metà dell’intera squadra di Denver che chiude a 40), Boozer non è in serata di grazia al tiro (sbaglia le prime 6 conclusioni per un bruttissimo 6/18 totale per segnare 18 punti) ma il contributo del resto della squadra è fondamentale per allungare e portarsi addirittura a +23 nel quarto periodo. Nuggets che vivono sulle gesta di Melo Anthony e Billups (25 punti ciascuno) ma non trovano collaborazione nei compagni che non riescono a superare la doppia cifra di fatturato dal campo. Gara 4 sempre a Salt Lake City è in programma domenica 25 ed è partita decisiva per Denver che se non vincerà molto probabilmente dovrà dire addio al sogno di qualificarsi al turno successivo.

    Risultati NBA del 23 aprile 2010

    Miami Heat – Boston Celtics 98-100
    –> Mia: Wade 34, Beasley 16, Wright 15 – Bos: Pierce 32, r. Allen 25, Rondo 17
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 94-90
    –> SA: Duncan 25, Parker 23, Hill 17 – Dal: Nowitzki 35, Terry 17, Barea 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 105-93
    –>Uta: Williams 24, Millsap 22, Boozer 18 – Den: Billups 25, Anthony 25, Lawson 9

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 2-1
    Hawks – Bucks 2-0
    Celtics – Heat 3-0
    Nuggets – Jazz 1-2
    Lakers – Thunder 2-1

    Magic – Bobcats 2-0
    Mavs – Spurs 1-2
    Suns – Trail Blazers 2-1

  • NBA: Wade potrebbe restare a Miami, Bosh il rinforzo perfetto

    Dwyane Wade ha fatto sapere che il suo futuro potrebbe non essere lontano da Miami.
    La superstar infatti ha posto come condizione primaria e necessaria il rafforzamento della franchigia e Pat Riley si è messo subito al lavoro per esaudire le sue richieste.
    Sembra infatti che la prima scelta della franchigia della Florida sia Chris Bosh, ala grande dei Toronto Raptors che come Wade andrà in scadenza di contratto questa Estate. Il numero 4 dei canadesi pare intenzionato a lasciare la squadra e Miami, al contrario di altre pretendenti, potrebbe essere la favorita inserendo come contropartita il giovane talentuoso ma troppo discontinuo Michael Beasley, anch’egli ala grande e perciò possibile sostituto di Bosh nel quintetto titolare di Toronto.
    Infatti altre franchigie si sono interessate a Bosh ma tutte lo vorrebbero firmare da free agent, ovvero senza dare nulla in cambio, vista la scadenza del contratto.
    Per bruciare tutte le altre squadre Miami proporrebbe a Toronto un “sign and trade”, ovvero rifirmare per un breve periodo la stella numero 4 e poi spedirla immediatamente a Miami in cambio di Beasley. Lì Bosh poi si meterebbe al tavolo delle trattative coi dirigenti rossoneri per l’estensione contrattuale a cifre elevatissime.
    L’operazione renderebbe tutti contentissimi perchè Bosh andrebbe a giocare assieme a Wade e alzerebbe il livello di squadra facendo diventare gli Heat una seria pretendente al titolo. Toronto riceverebbe un super talento che a Miami assieme a Bosh risulterebbe inutile e farebbe solo panchina, per poterlo sviluppare come atleta per ritrovarselo nel giro di 2 anni tra le superstar della Lega: Beasley è infati del 1989 e ha amplissimi margini di miglioramento, il talento non si discute, essendo stato seconda scelta assoluta del draft del 2008 (solo Derrick Rose dei Bulls gli è finito davanti).
    Si attendono sviluppi nelle prossime ore, ma la notizia non pare campata in aria.

    I Milwaukee Bucks invece sono fortemente intenzionati a rinnovare il contratto a John Salmons anche per la prossima stagione.
    Dal suo arrivo in Wisconsin nello scorso febbraio, l’ex Bulls ha letteralmente dato qual cambio di marcia che ha consentito ai Bucks di centrare i playoff: 15.4 punti, 3.3 rimbalzi e 2.8 assist ad uscita per lui. Con tanti tiri da 3 punti, cosa che un pò mancava a coach Skiles. Il problema è l’intenzione del giocatore il quale fa sapere che prima di rinnovare con i Bucks vorrebbe dare un’occhiata al mercato estivo che lo vedrà tra i giocatori liberi più contesi.

    Chiudiamo con New York: la “Grande Mela” sarà sicuramente sotto i riflettori di questo mercato estivo: a parte gli obiettivi già dichiarati, la società deve affrontare anche la questione in merito al futuro di David Lee, free agent al prossimo mercato, ma che ha disputato una stagione mostruosa nel ruolo di centro. Il prodotto di Florida ha recentemente rilasciato un’intervista dove senza usare mezzi termini ha spiegato dove vorrebbe giocare:

    Amo New York, amo i tifosi e la città! Ho passato qui cinque anni stupendi e vorrei tanto rimanere anche nella prossima stagione“.

    Senza ombra di dubbio Lee è stato (alla pari col nostro danilo Gallinari) il miglior giocatore della compagine allenata da Mike D’Antoni sia sotto l’aspetto carismatico che tecnico, chiudendo la stagione 2009/10 con cifre veramente da capogiro: 20.2 punti, 11.7 rimbalzi e 3.6 assist ad uscita.
    I primi a cercarlo sono stati i New Orleans Hornets, convinti che, se dovesse restare Chris Paul (miglior playmaker della Lega), Lee sarebbe il partner ideale. Staremo a vedere anche qui come si svilupperà la situazione.

  • NBA, playoff 2010, primo turno: Boston Celtics – Miami Heat

    Una delle serie più indecifrabili visto che Boston ha, nonostante l’età non più verdissima dei suoi campioni, atleti di prima qualità e molto pericolosi sui parquet NBA. Miami ha una super stella come Dwyane Wade e una condizione fisica ottimale che ha permesso alla squadra della Florida di scalare parecchie posizioni in classifica nell’ultimo mese di stagione regolare prendendosi in pratica il quinto posto.
    Le variabili di questa serie sono tante: se parliamo dei Celtics bisognerà vedere in primis la condizione fisica, il fattore infortuni giocherà un ruolo importante visto che i biancoverdi se restano sani e senza acciacchi sono un osso molto duro da masticare per qualsiasi squadra, anche la più quotata. Rajon Rondo farà pendere l’ago della bilancia da una parte oppure dall’altra visto che influenza in modo notevole tutti i meccanismi della franchigia del Massachusetts e il capitano Pierce dovrà dare quella leadership che è mancata negli scorsi playoff.
    Se parliamo di Miami invece si dovrà vedere se la crescita di Michael Beasley sarà tale da poter affidare proprio all’ala ex Kansas State i tiri che scottano sui raddoppi a Wade. Se il numero 30 si dimostrerà maturo per fare questo tipo di lavoro si potrebbe arrivare al ribaltamento del pronostico con gli Heat che passerebbero la serie e i Celtics spediti a casa.

    In stagione regolare ci sono stati 3 scontri fra le 2 franchigie e tutte le partite sono andate a Boston, segno apparente che è lei la squadra ancora avvantaggiata. Ma ci sono dei dubbi: se avessimo visto lo stesso accoppiamento non più tardi di un mese  fa, avremmo dato per quasi certa una vittoria dei Celtics. Ma in questo periodo Miami ha vinto 12 delle ultime 13 partite mentre i Celtics ne hanno perse ben 7 su 10 il che fa capire come la serie sia in realtà equilibrata nonostante il predominio biancoverde in stagione regolare negli scontri diretti.

    Le chiavi della serie principalmente sono 2: la crescita dei giovani Heat che dovranno dimostrare di valere qualcosa (soprattutto Michael Beasley, poi a ruota i vari Mario Chalmers, Dorell Wright, Daequan Cook) per dare pieno appoggio al leader indiscusso di squadra ovvero Dwyane Wade. L’altra chiave della serie sarà invece la condizione fisica di Kevin Garnett che se a posto fisicamente diventa letale sia in attacco che in difesa. Coach Rivers ha assicurato che il numero 5 sta bene e non risente più dell’infortunio al ginocchio. Il campo ci dirà la verità.

    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace.
    Miami opporrà ai “Celtici” Carlos Arroyo e Dwyane Wade come guardie, Quentin Richardson e Michael Beasley come ali e Jermaine O’Neal come centro. Importante sarà il minutaggio di Udonis Haslem, la vena realizzativa di Dorell Wright e la regia di Mario Chalmers. Atteso ad una crescita sostanziale anche il terrificante tiratore da 3 punti Daequan Cook, molto in ombra questa stagione dopo la positiva annata dello scorso anno (vittoria nel tiro da 3 punti all’All Star Game).

    Come annotazione riportiamo che in questa serie potrebbe saltare il fattore campo in quanto Boston quest’anno ha fatto molto meglio in trasferta rispetto che al “Garden” quindi il fatto di perdere un’eventuale gara casalinga non significa affatto non poter espugnare il parquet dei rossoneri della Florida.

    Si parte oggi alle 2.00 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Miami Heat @ Boston Celtics sabato 17 aprile 8.00 pm (2.00 italiane)
    Gara 2: Miami Heat @ Boston Celtics martedì 20 aprile 8.00 pm (02.00)
    Gara 3: Boston Celtics @ Miami Heat venerdì 23 aprile 7.00 pm (01.00)
    Gara 4: Boston Celtics @ Miami Heat domenica 25 aprile 1.00 pm (19.00)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Boston martedi 27 aprile
    Gara 6: @ Miami giovedi 29 aprile
    Gara 7: @ Boston sabato 1 maggio

  • NBA: Durant manda KO i Suns, Bargnani e Gallinari ancora sconfitti

    28 punti di Danilo Gallinari (5/10 da 3) non bastano ai Knicks per espugnare Orlando. I Magic esplodono 15 bombe nel canestro arancioblu e i 25 punti a testa di Vince Carter e Dwight Howard (per lui anche 13 rimbalzi) danno la 56esima vittoria stagionale a coach Stan Van Gundy e la corsa al secondo posto assoluto nella Lega, dietro ai soli Cavs, continua.

    Vittoria dei Bucks a Philadelphia con uno straordinario Carlos Delfino da 23 punti. i 76ers hanno l’occasione di mandare la gara in overtime ma la tripla di Jrue Holiday va sul ferro a soli 8 secondi dalla fine. Per Phila ottima la gara di Andre Iguodala (21 punti) ma non basta ad evitare il sesto KO consecutivo.

    I 15 punti di Andrea Bargnani ( ma con 17 tentativi!) non servono ai Raptors per avere la meglio sugli Hawks: Atlanta recupera lo svantaggio iniziale grazie ad un favoloso secondo quarto (45-22 il parziale) e mantiene poi sempre la testa avanti anche grazie ai 25 punti di Jamal Crawford e alla buona prestazione del tuttofare Josh Smith (17 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate). Toronto paga molto cara, come al solito, la non difesa in vari frangenti di gioco e un ottimo Amir Johnson (sostituto di Chris Bosh) da 18 punti e 13 rimbalzi non serve a portare a casa il risultato. Ottava piazza ancora per i Canadesi vista la sconfitta di Chicago in quel di New Jersey e domenica scontro diretto in Canada sicuramente decisivo.

    Boston viene piegata in casa dai derelitti Washington Wizards: in alcuni momenti i Celtics vengono addirittura umiliati dagli avversari che toccano il +28 di vantaggio, salvo poi rientrare nel finale quando ormai le cose sono compromesse. Andray Blatche mette a referto 31 punti e 11 rimbalzi, Shaun Livingston sembra aver trovato la squadra giusta dopo il gravissimo infortunio alla gamba che 2 anni addietro poteva costargli l’amputazione dell’arto (25 punti per il playmaker). Per Boston brilla solo Rajon Rondo con 17 punti e 12 assist, poi poco altro e terzo posto che forse sfuma in maniera definitiva.

    Successo prestigioso per gli Indiana Pacers sul parquet dei Cleveland Cavaliers: privi di 3 pedine fondamentali come Antawn Jamison, LeBron James e Mo Williams (ma solo il primo risulta essere infortunato!) i Cavs subiscono la quinta sconfitta interna della stagione e non basta uno splendido J.J. Hickson da 21 punti e 10 rimbalzi. I Pacers si affidano a Danny Granger che non tradisce le attese dei compagni e piazza 36 punti di cui 7 nell’ultimo minuto (frutto di una bomba da 3 punti e 4 liberi) che ricacciano indietro i vani tentativi dei Cavs di rientrare in partita. A coach Mike Brown valutare ora se è più utile tenere i giocatori migliori a riposo in vista dei playoff, oppure farli giocare affinchè non perdano il ritmo partita (cosa che è già successa molte volte quest’anno per Cleveland).

    Dopo 9 vittorie di fila gli Heat cadono sul parquet amico al cospetto dei Detroit Pistons: gran serata per Ben Gordon che chiude con 39 punti e 7 triple nel canestro avversario, ben coadiuvato dal solito Tayshaun Prince con 28 punti. Miami ha un Dwyane Wade leggermente sottotono (19 punti e 9 assist) e forse, vista la contemporanea vittoria dei Bucks, perde la possibilità di arrivare quinta nella Eastern Conference.

    Tutto facile per i Lakers a Minneapolis: pur senza Kobe Bryant tenuto a riposo per la seconda gara di fila, i campioni in carica sbrigano la pratica già nel primo tempo grazie ad un monumentale Pau Gasol da 29 punti e 15 rimbalzi. I T-wolves provano a rientrare in partita (Kevin Love trascinatore con 12 punti e 18 rimbalzi, coadiuvato da Johnny Flynn con 19 punti) e arrivano anche al -4 a pochi minuti dalla fine ma il solito spagnolo e l’all around player Lamar Odom (13 punti e 12 rimbalzi) chiudono la partita regalando ai gialloviola la testa di serie numero 1 dell’intera Western Conference in vista dei playoff.

    Periodo strano per i Chicago Bulls che dopo aver battuto la squadra migliore della Lega ieri, cadono invece sul parquet della peggiore: i Nets si impongono dopo 2 overtime grazie ad uno stratosferico Terrence Williams che chiude in tripla doppia (la prima della sua carriera) mettendo a referto 27 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Fondamentale anche l’apporto del centro Brook Lopez che chiude con 26 punti e 14 rimbalzi e il tiro sulla sirena finale che ha impattato la partita per andare ai supplementari. Per i Bulls torna a brillare Brad Miller con 27 punti mentre Derrick Rose chiude con 25 ma non sono sufficienti alla franchigia dell’Illinois.

    Utah continua a mostrare il suo favoloso attacco ed espugna New orleans: Deron Williams top scorer per i Jazz con 27 punti e 16 assist, Carlos Boozer ne aggiunge 19 con 10 rimbalzi e Paul Millsap chiude in doppia doppia con 15 punti e 12 rimbalzi. A New Orleans non basta il rookie Darren Collison che piazza 28 punti. Jazz che continuano a cullare il sogno secondo posto nella Western Conference.

    Charlotte perde a Houston ed in base agli altri risultati sembra destinata ad affrontare i Magic nel primo turno dei suoi primi playoff. Vincono i Rockets con Aaron Brooks che s’accende nel finale segnando 10 dei suoi 23 punti nel quarto periodo con Trevor Ariza vicino alla tripla doppia (19 punti, 9 rimbalzi e 8 assist). Charlotte tiene a riposo Stephen Jackson con l’attacco che ne risente parzialmente. 90 punti realizzati con il 43% dal campo e 18 punti a testa per Boris Diaw e Gerald Wallace.

    Brutta sconfitta casalinga per gli Spurs che si fanno sorprendere dai Memphis Grizzlies e scendono all’ottavo posto ad Ovest accoppiandosi per i playoff con i Lakers. Grande gara di Zach Randolph che segna 28 punti con 15 rimbalzi mentre in casa texana Manu Ginobili festeggia amaramente l’estensione di contratto con 26 punti per il dodicesimo KO interno della stagione.

    I Suns cadono adf Oklahoma City: Amar’è Stoudemire segna 24 punti conditi da 15 rimbalzi, Steve Nash ne fa 11 con 12 assist, ma ad essere decisivo è il solito fenomeno Kevin Durant, autore di 35 punti e 9 rimbalzi per gli ex Seattle Sonics. Jeff Green è la solita spalla ideale con i suoi 15 punti, Serge Ibaka una presenza non solo più in difesa (3 stoppate) ma anche in attacco (15 punti) e Russell Westbrook sempre vicino alla tripla doppia con 8 punti, 8 rimbalzi e 10 assist. Su queste basi gli ex Sonics potranno dire la loro nei prossimi playoff che ora li vedono al sesto posto nella Conference. Durant sempre più solo e sempre più leader della classifica marcatori con 30 punti di media.

    40 punti di uno straordinario Dirk Nowitzki permettono ai Mavs di battere a domicilio i Blazers. LaMarcus Aldridge ha provato in tutti i modi a rispondere all’asso tedesco di Dallas ma si è dovuto arrendere alla fine (27 punti per lui). Portland ha pagato molto cara la pessima serata al tiro di Brandon Roy con 13 punti in 14 tentativi dal campo.

    Risultati NBA del 9 aprile 2010

    Orlando Magic – New York knicks 118-103
    (Orl: Dwight Howard 25, Vince Carter 25, Anderson 19 – NY: Gallinari 28, Duhon 13, Rodriguez 13)
    Philadelphia 76ers – Milwaukee Bucks 90-95
    (Phi: Iguodala 21, Louis Williams 15, Holiday 13 – Mil: Delfino 23, Ridnour 18, Jennings 16)
    Atlanta Hawks – Toronto Raptors 107-101
    (Atl: Crawford 25, Joe Johnson 18, Josh Smith 17 – Tor: Weems 18, Amir Johnson 18, Bargnani 15)
    Cleveland Cavaliers – Indiana Pacers 113-116
    (Cle: Hickson 21, Telfair 21, Anthony Parker 17 – Ind: Granger 36, Brandon Rush 16, Watson 16)
    Miami Heat – Detroit Pistons 99-106
    (Mia: Wade 19, Haslem 16, Dorell Wright 15 – Det: Ben Gordon 39, Prince 28, Villanueva 11)
    Minnesota Timberwolves – Los Angeles Lakers 88-97
    (Min: Flynn 19, Sessions 16, Gomes 15 – Lak: Gasol 29, Odom 13, Farmar 13)
    New Jersey Nets – Chicago Bulls 127-116 (2 overtime)
    (NJ: Terrence Williams 27, Brook Lopez 26, Devin Harris 19 – Chi: Brad Miller 27, Rose 25, Deng 19)
    New Orleans Hornets – Utah Jazz 103-114
    (NO: Darren Collison 28, David West 19, Marcus Thornton 15 – Uta: Deron Williams 27, Matthews 20, Boozer 19)
    Houston Rockets – Charlotte Bobcats 97-90
    (Hou: Aaron Brooks 23, Ariza 17, Budinger 12, Scola 12 – Cha: Gerald Wallace 18, Diaw 18, Hughes 16, Felton 16)
    San Antonio Spurs – Memphis Grizzlies 99-107
    (SA: Ginobili 26, Bonner 19, Duncan 15 – Mem: Randolph 28, Gay 21, Conley 19)
    Oklahoma City Thunder – Phoenix Suns 96-91
    (Okl: Durant 35, Jeff Green 15, Sefolosha 15, Ibaka 15 – Pho: Stoudemire 24, Jason Richardson 12, Nash 11)
    Portland Trail Blazers – Dallas Mavericks 77-83
    (Por: Aldridge 27, Roy 13, Fernandez 11 – Dal: Nowitzki 40, Caron Butler 18, Jason Terry 12)

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