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  • NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    La NBA ha ufficializzato i quintetti di partenza in vista dell’All Star Game 2012 che si disputerà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. La votazione è stata fatta tramite voto popolare, i giocatori che hanno raccolto più preferenze nei rispettivi ruoli avranno il diritto di scendere in campo come titolari (a meno di infortuni dell’ultim’ora), mentre la prossima settimana, giovedì 9 febbraio, verranno scelte le riserve.

    Tra i magnifici 10 (5 per la selezione dell’Ovest e 5 per quella dell’Est) non figurano nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari che curiosamente sono finiti entrambi al nono posto nelle votazioni del loro ruolo (il Mago ha raccolto poco più di 152mila preferenze tra le ali della Eastern Conference, il Gallo invece ha ottenuto circa 110 mila voti tra i forward della Western Conference).

    Ovviamente ci sarà la possibilità per loro di essere chiamati dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni i 30 allenatori NBA a cui spetterà il compito di completare i 2 roster ma difficilmente i nostri connazionali riusciranno a partecipare all’evento: dovranno essere scelte 7 riserve per parte ed a tuttora sono altri i candidati favoriti tra le ali secondo esperti ed analisti del basket d’oltreoceano. Ad Ovest gli ultimi 2 posti tra i cosiddetti “forward”dovrebbero giocarseli (il condizionale è d’obbligo) mostri sacri del calibro di Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) ed il sempre più migliorato LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers). Ad Est invece la lotta vedrà protagonisti Kevin Garnett (Boston Celtics), Paul Pierce (Boston Celtics), Chris Bosh (Miami Heat), Amar’è Stoudemire (New York Knicks) e l’outsider Luol Deng (Chicago Bulls) autore di una grande stagione finora con i Bulls.

    Per quanto riguarda invece i giocatori già selezionati c’è da dire che la città di Los Angeles monopolizza il quintetto della Western Conference visto che i Lakers sono rappresentati dal solito Kobe Bryant (secondo atleta più votato, alla 14esima apparizione consecutiva come titolare all’All Star Game, eguagliati Shaquille O’Neal, Jerry West e Karl Malone) e dal centro Andrew Bynum, mentre i Clippers aggiungono il playmaker Chris Paul e l’ala grande Blake Griffin. Il ruolo di ala piccola invece è appannaggio di un altro super atleta, quel Kevin Durant stella sempre più luminosa degli Oklahoma City Thunder, capocannoniere della Lega nelle ultime 2 regular season.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il quintetto della Eastern Conference vedrà invece protagonista la città di Miami che porta i 2 fenomeni Lebron James e Dwyane Wade. Lo stato della Florida si conferma di prim’ordine per quanto riguarda i talenti ed aggiunge l’idolo locale degli Orlando Magic Dwight Howard (centro) che è stato anche il giocatore più votato da tutti i fans. Completano la squadra l’ala piccola dei New York Knicks Carmelo Anthony ed il sensazionale playmaker dei Chicago Bulls Derrick Rose, lo scorso anno M.V.P. della stagione NBA.

    Passiamo ai numeri: come già detto chi ha avuto più preferenze è stato Howard con 1milione e 600mila voti, a ruota segue Kobe Bryant (1milione e 550mila), sul gradino più basso del podio ecco Derrick Rose (1 milione 514 mila), che butta fuori dalla Top 3 LeBron James (1milione e 360 mila). Kevin Durant (1milione e 345mila) supera un mostro sacro come Dwyane Wade (1milione e 334mila).  Più staccati tutti gli altri, Chris Paul arriva ad 1milione e 130 mila voti, poi Andrew Bynum con 1 milione e 51mila voti precede Carmelo Anthony (1milione e 41mila). Chiude Blake Griffin con 870 mila preferenze.

    Gli allenatori che guideranno i 2 team di All Star, invece, si sapranno il 15 febbraio: i coach delle 2 squadre in vetta alla rispettiva Conference per quella data, avranno il diritto di sedersi sulle panchine.

    Nella speranza di poter vedere per la prima volta nella storia un giocatore italiano scendere in campo nell’All Star Game ecco i 2 quintetti selezionati dal voto dei tifosi:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    Con il lockout NBA che rischia di restare in vigore per tutta l’annata 2011/2012, le Star della Lega si preparano allo sbarco in Europa per poter disputare qualche partita di alto livello e mantenere una forma fisica decente in vista del futuro.

    Kevin Durant | foto tratta dal web

    Dopo le dichiarazioni di Dirk Nowitzki, che ha fatto sapere di essere interessato ad un ingaggio nella sua Germania (il Bayern Monaco preme forte su di lui) ma che non disdegnerebbe neanche una eventuale esperienza in Spagna (Real Madrid favorito visto il rifiuto di Dwight Howard di muoversi dagli States), Turchia o Cina, arrivano novità importanti anche da altri 3 grandissimi giocatori: Kevin Durant, Dwyane Wade e Paul Pierce sono in trattativa con diverse squadre per poter giocare nel “Vecchio Continente”.

    Il più vicino allo sbarco è il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, il suo agente Aaron Goodwin, ha confermato di aver avviato una trattativa con il Bayreuth, una più che modesta formazione teutonica che occupa attualmente il 14esimo posto nella Bundesliga con un record di 3 partite vinte e 5 perse. Il vincitore delle ultime 2 edizioni della classifica marcatori NBA darebbe lustro e prestigio ad un campionato ancora molto povero tecnicamente.

    • Non siamo in dirittura d’arrivo ma sono abbastanza ottimista!”

    Ha detto Goodwin in un’intervista nelle ultime ore. Anche se resta l’ostacolo assicurazione: infatti Durant ha altri 82,3 milioni di dollari garantiti con Oklahoma City, ed il 2% di quella cifra (necessaria per l’assicurazione) è superiore al milione e mezzo di dollari. Un pò la stessa situazione di Andrea Bargnani che ha influito notevolmente nel suo mancato accordo con la Virtus Roma di qualche settimana fa.

    Anche Paul Pierce dei Boston Celtics ha fatto sapere al suo agente di essere disposto a giocare in Europa e su di lui si sono subito fiondate Saragozza ed Unicaja Malaga (favorita quest’ultima visto che può disputare l’Eurolega). Il problema nell’eventuale accordo risiede sempre nella polizza assicurativa ma con un pò di sacrificio da entrambe le parti niente può essere escluso a priori. Intanto Thiago Splitter dei San Antonio Spurs ha trovato un’intesa temporanea con il Valencia che ha battuto la concorrenza dell’Olimpia Milano e del Caja Laboral che spingeva forte sul ritorno del suo ex giocatore. E sempre per restare in Spagna, a Barcellona, assieme ai fratelli Gasol, si allena ora anche Ricky Rubio. Presto i 3 giocatori potrebbero apporre le loro firme su contratti a tempo con i blaugrana per giocare nella Liga fino alla fine del lockout NBA.

    Interessato all’esperienza oltreoceano è anche Dwyane Wade: l’asso dei Miami Heat non ha ancora in mente una destinazione precisa ma in questi giorni valuterà il da farsi con il suo agente:

    • Nell’eventualità che la stagione NBA salti del tutto voglio capire se sia possibile giocare a pallacanestro ad alto livello da qualche altra parte. Ho già perso un anno in passato e non voglio perderne un altro, perché non mi rimane ancora tantissimo tempo per giocare a basket

    Si attendono, quindi, importanti novità nei prossimi giorni.

  • NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    Dopo 2 giorni di riunioni (ieri ed oggi) ed oltre 24 ore complessive passate attorno ad un tavolo a discutere sulle possibili soluzioni per porre fine al lockout NBA, ancora non si è trovato un accordo per scongiurare il rinvio della stagione agonistica. Sembra quasi certa la cancellazione della stagione regolare fino a Natale, dopo aver già deciso di abortire le prime 2 settimane con oltre 100 partite eliminate dal calendario ed una perdita complessiva di oltre 40 milioni di dollari per la Lega e 170 milioni di dollari di stipendio ai giocatori.

    NBA.com
    Intanto le stelle del basket americano hanno deciso di andare in tour mondiale: a partire dal 30 ottobre al 9 novembre è prevista una tourneè  con l migliori superstar, come Kobe Bryant (che evidentemente con questo tour vede soddisfatte le sue pretese economiche!), LeBron James,Derrick Rose, Dwyane Wade, Carmelo Anthony, Chris Paul, Chris Bosh, Rajon Rondo, Paul Pierce, Amar’è Stoudemire e Russell Westbrook. Indeciso invece Kevin Durant, che però secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe dare il suo assenso, forse sarà assente Kevin Garnett, mentre Dwight Howard ha già rifiutato. Alcuni di questi giocatori avrebbero già firmato l’adesione per un accordo che assicurerà ad ogni giocatore un introito. Si tratta in questo caso di 6 esibizioni in 4 diversi continenti, sfide in programma tra Portorico, Londra, Macao e Australia, organizzate da Calvin Darden, celebre organizzatore di eventi cestistici. Si cercano impianti da oltre 15.000 posti per assicurare buoni incassi, e parte del ricavato sarà poi anche devoluto in beneficienza.

  • NBA Finals: Le Pagelle Dei Miami Heat

    NBA Finals: Le Pagelle Dei Miami Heat

    Dopo aver dato i voti alla squadra Campione, i Dallas Mavericks, passiamo ai perdenti, i Miami Heat, secondo molti i veri favoriti in queste Finals 2011 che sono usciti non solo sconfitti ma anche distrutti dal confronto con i texani.

    DWYANE WADE, 7,5: Finchè regge fisicamente è lui l’unico appiglio della franchigia della Florida. Talento purissimo con un innato senso per il canestro, atletismo ai limiti dell’irreale, per stazza fisica e modo di giocare ricorda più di chiunque altro il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, ovvero Michael Jordan. Il problema è che molto probabilmente non è al pari dell’ex fenomeno dei Bulls sul piano psicologico (in primis perchè l’immenso Mike non si lasciava andare a gratuiti siparietti con i compagni finchè la partita non era finita), tuttavia cerca di salvare tutto il salvabile e da questa serie è l’unico che esce con un voto positivo (assieme a Mario Chalmers). La mazzata definitiva alle sue ambizioni ed al suo fisico è inferta da Brian Cardinal che dopo pochi minuti di gara 5 (con la serie sul risultato di 2-2) lo mette KO provocandogli un infortunio all’anca che limita di molto la sua efficacia da quel momento in poi, e Miami affonda irrimediabilmente. Avrebbe avuto un posto di diritto nella “leggenda” se pur infortunato avesse condotto la sua squadra ed i suoi compagni al titolo (così come fece proprio Jordan in passato contro i Jazz, oppure il rivale attuale in questa Finale Dirk Nowitzki che non si è curato del suo infortunio al dito e della febbre in gara 4 risultando anzi sempre decisivo). Nel 2006 era stato proprio lui a svoltare l’inerzia delle Finals sempre contro i Mavs, in gara 3, quando sotto di 13 punti a 6 minuti dal termine e con 2 gare già perse sul groppone, la stella degli Heat diede vita ad uno show che permise alla sua squadra di vincere la partita e successivamente di portare a casa anche le altre 3 chiudendo i conti sul 4-2, diventando l’M.V.P. della serie e portando in Florida un titolo insperato. Sembra passata ora una vita da quel momento anche perchè gli avversari di allora si sono presi, ampiamente, la loro rivincita. Resta l’impressione che sia stato l’unico dei Big Three a non mollare mai.

    MARIO CHALMERS, 7: Se Miami avesse vinto il titolo, la città avrebbe dovuto ringraziare molto di più lui che il tanto osannato LeBron James. Gioca tutte le 6 partite a livello altissimo, è sempre presente nel momento del bisogno, e dimostra di essere molto migliorato perchè da 3 infila canestri a ripetizione ed in questa specialità pare a molti l’unico vero giocatore affidabile. A Dallas buca (sia in gara 3 che in gara 5) per 2 volte la retina avversaria con tiri da centrocampo, poi logicamente il talento non è dei migliori e non può essere lui a risolvere le partite, ma quando viene chiamato in causa fa il suo lavoro ed anche alla grande, Bibby (l’altro play in squadra) esce distrutto dal confronto con lui, sarà il titolare nel ruolo di playmaker per i prossimi anni (sempre che in Florida non decidano di stravolgere tutto). Gran bella sorpresa.

    UDONIS HASLEM, 6: Dopo un lungo infortunio la condizione fisica non può essere al meglio ma pian piano il lungo dei rossoneri riusciva a dare sempre qualcosa in più. L’unico in grado di poter difendere come si deve su Nowitzki (lo dimostra il tiro sbagliato dal tedesco sulla sirena finale di gara 3 con una difesa eccellente del numero 40 di Miami), ma la sua abnegazione non è bastata, troppi compagni di squadra hanno “toppato” nel momento cruciale della serie. Anche lui sarà una pedina importante per gli Heat del futuro. Anche perchè con lui si esauriscono i giocatori di Miami con un voto sufficiente.

    MIKE MILLER, 5,5: Su di lui lo staff dirigenziale della Florida aveva puntato tantissimo in Estate ma le aspettative non sono state rispettate. Lo scorso anno si era dimostrato l’unico giocatore da salvare dei Washington Wizards, ala piccola atipica con una fortissima propensione al rimbalzo e mago nel recupero dei palloni vaganti, eccellente nelle percentuali da 3 punti, buon realizzatore, molto spesso vicino ai 20 punti. E’ stato l’ombra di sè stesso in questa annata e nelle Finals ha dimostrato il suo disagio. Probabilmente gli verrà data una seconda occasione, ma in un’altra squadra renderebbe meglio.

    CHRIS BOSH, 5: Di lui si ricorda un lampo in gara 3, con il jumper decisivo che aveva riportato avanti per 2-1 gli Heat nella serie. Poi scompare nelle successive gare, abbina buoni primi tempi con seconde frazioni di gara da “desaparecidos”: Tyson Chandler non gli concede nulla, farebbe meglio a non “gasarsi” troppo e restare più umile, perchè al momento se la franchigia della Florida dovesse sacrificare una delle 3 stelle, lui sarebbe il prescelto. Alcune volte le cifre non dicono tutto, soprattutto se i punti si mettono a segno all’inizio per poi scomparire nella mediocrità nei finali di gara, dove invece un’altro signore (Nowitzki) si diverte a piazzarne ben 62 negli ultimi quarti.

    MIKE BIBBY, 4: Arrivato a metà stagione per risolvere i problemi in cabina di regia di Miami, non solo non incide ma risulta addirittura dannoso. Per ovviare alle sue mancanze Chalmers deve fare gli straordinari.

    LEBRON JAMES, 4: Mezzo voto in meno perchè alcune volte appare veramente puerile ed infantile nei modi di fare (si veda lo “scimmiottamento” che ha fatto di Dirk Nowitzki con la febbre), un famoso coach della NFL un giorno ha detto: “Qualche volta per avanzare di un miglio, bisogna tornare indietro di un metro”. La sensazione è che lui debba mettere in opera questo insegnamento, ed i motivi sono sotto gli occhi di tutti. E’ il grande sconfitto della serie, non incide come dovrebbe perchè nei finali di gara si limita ad una decina di punti (e poco più) mentre il leader avversario, un tedesco che non ha mai abbandonato la nave con cui era partito per l’avventura NBA, ne infila ben 62 e dimostra cosa vuol dire portarsi e caricarsi una squadra, uno Stato che sogna con le sue prodezze, sulle spalle.
    Dovrà sorbirsi ancora una volta un’Estate di critiche (dopo quelle dello scorso anno per via di “The Decison”), vedremo come ne uscirà, di certo c’è che a 27 anni sulle sue dita non c’è traccia di “anelli” NBA, se prima c’era la scusa che a Cleveland lui doveva fare ogni cosa (segnare, difendere, essere leader, trascinare un’intera città) ora questa scusa non può reggere più perchè a Miami ha tutto ciò che ha sempre sognato. Nel momento in cui Wade si infortuna ci si aspetterebbe che prenda lui il comando delle operazioni ma fallisce miseramente, alcune volte sfiora il ridicolo perchè invece di prendersi le sue responsabilità delega Mario Chalmers come prima opzione offensiva, una cosa che, per quanto abbia giocato bene il buon Mario, non può essere ammessa da un giocatore con il suo talento che ha la nomea di “Prescelto” per succedere a Michael Jordan! Anche Dan Gilbert (proprietario dei Cavaliers che con James si è lasciato malissimo) è riuscito a levarsi un sassolino dalla scarpa: sul social network Twitter la prima cosa che l’owner di Cleveland ha scritto appena finita la Finale è stato un incisivo “nel basket non esistono le scorciatoie!”. Chi vorrà intendere, intenda…

    ZYDRUNAS ILLGAUSKAS, JOEL ANTHONY, ERICK DAMPIER: La batteria di lunghi di Miami risulta a tutt’ora NON PERVENUTA.

    ERIK SPOELSTRA, 5: Esce demolito dal confronto con il rivale Carlisle, prova anche ad imitarlo quando nelle ultime 2 gare rispolvera Eddie House (così come Carlisle aveva piazzato Barea in quintetto al posto di Stevenson) ma ovviamente le mosse vanno studiate prima di essere messe in pratica. Ha il merito di aver costruito un ottimo sistema difensivo, ma la pallacanestro giocata dalla sua squadra nella metà campo degli avversari è orribile, se non fosse per i contropiedi spettacolari che allestiscono i Big Three: gioco statico, assenza totale (o quasi) di schemi, si vedono per gran parte del tempo i famosi “uno contro uno” dei 3 “tenori”. Dallas ha mostrato una circolazione offensiva di palla da manuale, l’attacco dei Mavs è stato il migliore visto nella Lega, ma coach Carlisle ha vinto le Finali dando ai suoi giocatori anche una buona impronta difensiva, cosa che prima, in regular season si era vista poco e niente. Spoelstra non ha saputo essere la suo livello, perchè all’ottima difesa non è riuscito a dare un attacco in grado di essere prolifico. Ecco la vera sconfitta dell’allenatore di Miami.

    LEGGI LE PAGELLE DEI DALLAS MAVERICKS

  • NBA Finals: Dallas Mavericks Campioni 2011, battuta Miami, ecco la vendetta di Dirk Nowitzki

    NBA Finals: Dallas Mavericks Campioni 2011, battuta Miami, ecco la vendetta di Dirk Nowitzki

       

    nba.com
    I Dallas Mavericks battono i Miami Heat in gara 6 delle Finals 2011 e si laureano così Campioni NBA. Un successo aspettato da troppo tempo, dato che la franchigia texana da almeno una decina di anni è tra i top team della Lega ma ha sempre mancato l’appuntamento decisivo, soprattutto nel 2006 quando sono stati gli stessi Heat a negare la gioia del primo titolo della storia ai Mavericks in una Finale rimasta negli annali del basket per il suicidio sportivo di Dirk Nowitzki e compagni (anche se ora tutti gli incubi di quella serie possono essere cancellati). La vendetta si compie così 5 anni più tardi, non è un caso che a “servirla” siano gli unici 2 superstiti di quella squadra, ovvero proprio il tedesco di Wuzburg e Jason Terry, autentici trascinatori in tutte le partite vinte. E la soddisfazione per Dallas è doppia visto il potenziale di talento assemblato da Miami nella scorsa Estate con un mercato che ha portato alla corte di Dwyane Wade le stelle LeBron James e Chris Bosh.     La partita inizia benissimo per i padroni di casa che mettono subito la testa avanti grazie ad un LeBron James che sembra infallibile dal campo ed autore già di 9 punti. Miami guida 20-11, e per Dallas piove sul bagnato quando Nowitzki e Chandler compiono il secondo fallo e devono uscire dal parquet per non rischiare ulteriori sanzioni: a prima vista potrebbe materializzarsi la fuga dei rossoneri ma in campo entra Jason Terry che con 5 punti riporta sotto i suoi compagni (22-20). La squadra della Florida va in confusione e gli ospiti ne approfittano con il solito Terry (9 punti nel primo periodo), con la tripla di Cardinal e le bombe di Stevenson che portano il parziale sul 32-24 in favore dei Mavs, ripresi in parte dalla tripla di Eddie House sulla sirena che regala il provvisorio 32-27 con cui si chiude il primo quarto. Il secondo periodo vede protagonista Stevenson che apre con 2 tiri da oltre l’arco, i pasticci degli Heat, uniti alla vena realizzativa dei Mavs portano gli ospiti sul +12 nei primi minuti (40-28), il tutto con Nowitzki comodamente in panchina ed autore di soli 2 punti. Le risorse, i padroni di casa, le trovano in Eddie House che dalla distanza si dimostra cecchino infallibile e riporta prima sul -5 i suoi compagni (40-35), poi la sua terza bomba della serata manda avanti Miami sul 42-40. Il time out successivo porta in dono anche una rissa tra Haslem e Chalmers da una parte e Stevenson e Chandler dall’altra (gli arbitri sanzionano il tutto con 2 tecnici per Miami ed uno per Dallas). Al ritorno in campo è ancora Jason Terry a guidare la sua squadra al contro-sorpasso (saranno 17 i punti a metà gara per lui contro i soli 3 con un brutto 1/12 per Nowitzki) ed all’intervallo lungo i texani guidano per 53-51. Nella ripresa inizia però lo show di Nowitzki che in apertura firma 4 punti per il provvisorio +7, acquistando fiducia in vista del finale di gara. Dallas sembra padrona del match anche perchè Bosh non incide, Wade pare limitato dall’infortunio all’anca subito in gara 5 per un contatto con Cardinal ma ancor più sorprendente è che LeBron James pare nascondersi, esulando dalle sue responsabilità nel momento del bisogno del proprio team. Il tutto si traduce nel canestro del +9 con cui Mahinmi brucia la sirena di fine terzo quarto (81-72). Il decisivo ultimo quarto vede la reazione di Miami che risale fino al -4, ma è incredibile il modo in cui Dallas ristabilisce le distanze con apparente facilità: Barea infatti riporta immediatamente a +8 i suoi compagni (85-77 a 9 minuti dal termine). Nel giro di un minuto il divario aumenta grazie a Terry e proprio a Barea che continua nel suo personalissimo show (+12 con 8 minuti da giocare). James cerca di scuotersi e di dare un senso alla sua partita e porta il risultato sul -7 per gli Heat (94-87 a 5 minuti dalla fine). Come al solito i finali di gara hanno un solo ed unico dominatore, ovvero Dirk Nowitzki: prima 2 tiri da fuori, poi dimostrazione di forza anche vicino al canestro, i Mavs prendono il largo, gli Heat devono arrendersi, il tempo scorre via veloce ed alla fine c’è una sola ed unica certezza: i Dallas Mavericks sono, meritatamente, i Campioni NBA 2011. A trascinare i texani le grandi prove di Terry (27 punti ed una precisione chirurgica per la guardia nata a Seattle) e Nowitzki, leader emotivo di una squadra che ha ampiamente meritato la vittoria (per lui 21 punti ed 11 rimbalzi), eletto alla fine del match (ed era ovvio per come è stato sempre decisivo in questa serie) M.V.P. delle Finals 2011, ma da non dimenticare l’importanza di Barea, diventato un vero rebus perla difesa degli Heat, e la grande prova di Jason Kidd, 38 anni, ed una difesa esemplare contro mostri di atletismo come James e Wade, per non parlare della sua capacità di playmaking come al solito eccezionale. Un grande applauso va fatto a tutti i giocatori biancoblu, da Marion a Chandler, passando per i gregari come Haywood, Cardinal, Stevenson, Stojakovic e Mahinmi. Miami ad onor del vero esce distrutta da questa serie di Finale: a parte le prove insufficienti dei “Big Three” in questa gara 6 (con un James pessimo) emerge con chiarezza che la squadra ha molti limiti, se la bravura dei 3 “primi violini” lo aveva mascherato nelle precedenti serie di playoff, in Finale invece è emerso tutto, dalle lacune in cabina di regia, fino alla poca concretezza sotto canestro, a dimostrazione che ancora serve un centro alla squadra della Florida per poter competere ad alti livelli (e con questo intendiamo vincere il titolo il prossimo anno). Non vogliamo gettare addosso agli Heat la nomea di perdenti anche perchè le qualità tecniche e fisiche per dominare la Lega nei prossimi anni ci sono tutte e basterebbe lavorare bene per colmare i pochi vuoti rimasti in organico per avere un team eccezionale, ma il basket è uno sport strano e non serve “accumulare” o mettere assieme i migliori giocatori per poter vincere: serve un progetto che possa dare agli interpreti a disposizione nel roster la libertà di esprimersi al livello più alto possibile. Al momento abbiamo una certezza però: LeBron James perdeva a Cleveland con una squadra non alla sua altezza, e perde anche a Miami, nella squadra dei suoi “sogni”. LE PAROLE: Emblematiche queste 2 dichiarazioni prese a caldo appena terminata gara 6. La prima è ovviamente di Dirk Nowitzki che corona un sogno dopo 13 anni di vani inseguimenti:

    • Incredibile, ancora non ci credo!

    Poche parole che però dicono tantissimo. La seconda è una dichiarazione, postata su Twitter, del proprietario dei Cleveland Cavaliers, Dan Gilbert, che con James nutre un rapporto burrascoso dopo l’addio dell’ex numero 23 dei Cavs:

    • Nel basket non esistono le scorciatoie!

    Immediato, diretto ed esaustivo, un messaggio che dice più di ogni altra cosa! Finals NBA 2011 Miami Heat-Dallas Mavericks 95-105 Mia James 21, Bosh 19, Chalmers 18 Dal Terry 27, Nowitzki 21, Barea 15 LA SERIE: Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-4 Mavericks (MAVERICKS CAMPIONI NBA 2011) GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELL’INCONTRO GUARDA LE MIGLIORI GIOCATE DI GARA 6 GUARDA LA PREMIAZIONE DEI DALLAS MAVERICKS

  • NBA Finals: Terry e Nowitzki portano Dallas ad un passo dal titolo

    NBA Finals: Terry e Nowitzki portano Dallas ad un passo dal titolo

    Importantissima vittoria dei Dallas Mavericks sui Miami Heat in gara 5 delle Finals NBA: i texani a questo punto conducono (per la prima volta) la serie per 3 partite vinte contro le 2 degli avversari ed ora avranno a disposizione 2 incontri per chiudere il conto in proprio favore anche se dovranno cercare il successo sul campo di Miami.

    La gara è bellissima fin dai primi minuti di gioco, Dallas parte più concentrata e si mantiene avanti di 7 lunghezze, solo Wade riesce a limitare i danni per gli ospiti ma un contatto con Brian Cardinal manda il numero 3 degli Heat negli spogliatoi per le necessarie cure. Miami però trova la forza di restare sempre a contatto pur priva del suo leader e grazie a 2 triple di Mario Chalmers (la seconda da centrocampo a tempo quasi scaduto) riesce addirittura a portarsi avanti per 31-30 alla fine del primo periodo.
    Nel secondo quarto torna Wade e Miami prova ad andar via portandosi sul +6 (52-46) sfruttando la vena offensiva che però non manca neanche dall’altra parte e così i Mavs riescono in un batter d’occhio a riportarsi in parità nel giro di una manciata di minuti (52-52). Non paghi della grande prestazione i texani continuano a spingere ed arrivano sul +4 grazie a Jason Terry ma Chalmers con la sua quarta bomba della serata tiene ad un solo possesso di distanza gli avversari che comunque chiudono avanti 60-57 con percentuali dal campo altissime (66%).

    La ripresa vede i padroni di casa cercare l’allungo decisivo e il tedesco Nowitzki guida i suoi compagni al momentaneo +9 (80-71) anche se il merito va diviso con i micidiali tiratori di Dallas che iniziano ad infilare il canestro avversario con precisione chirurgica da oltre l’arco (2 triple di Barea ed una di Kidd, oltre a quella del solito Nowitzki). Coach Spoelstra chiama timeout e Miami inizia a giovarsi della mini-pausa ricucendo lo strappo fino al -5 grazie al duo Wade-James.
    Si arriva così al quarto quarto dove a sorpresa a trascinare inizialmente i Mavs è il piccolo Barea che crea più di un problema con la sua velocità alla difesa rossonera. Un nuovo timeout per la squadra della Florida ridisegna schemi ed atteggiamento sul parquet ed un super parziale firmato in gran parte da Dwyane Wade regala un inaspettato vantaggio a Miami che si porta sul 99-95 a 4 minuti e mezzo dalla fine. A questo punto esce fuori (nuovamente) il cuore, il carattere e la determinazione dei texani che con una serie impressionante di triple chiudono il match (2 sono di uno straordinario Jason Terry, una dell’eterno Jason Kidd) per il provvisorio ma rassicurante 108-101 con soli 33 secondi da giocare. Gli Heat alzano bandiera bianca ed il risultato finale è 112-103 in favore di Dallas.
    Per i padroni di casa grandi prestazioni di Nowitzki (29 punti con 6 rimbalzi e 10/10 dalla lunetta), Terry (21 punti e 3 triple di capitale importanza), Barea (che lanciato in quintetto chiude con 17 punti e 4 bombe) e Jason Kidd (che infila 13 punti e 3 tiri dalla distanza), oltre al solito Tyson Chandler che in area annulla i lunghi avversari (per lui 13 punti, 7 rimbalzi e 2 stoppate). Irreale la percentuale da 3 punti dei Mavericks che chiudono con 13/19 (quasi il 70%!), al contrario degli Heat che pur tirando discretamente (8/20, 40% netto) non riescono a stare dietro al ritmo dei texani. Per James c’è un’amara tripla doppia da 17 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, Wade aggiunge 23 punti e Bosh (scomparso come al solito nel secondo tempo) 19. Menzione per Mario Chalmers che sta dimostrando il suo valore, ieri per lui 15 punti con 4/6 da 3 e per la seconda volta in queste Finals 2011 capace di bucare il canestro avversario con un tiro da centrocampo.
    Per la prima volta in questa serie di Finale gli Heat sono con le spalle al muro, ma avranno le ultime 2 partite da giocare in casa dato che ora ci si trasferisce tutti in Florida. Per Dallas invece c’è solo una necessità: non prolungare ulteriormente le cose e chiudere tutto già in gara 6. Per il resto un ringraziamento a queste 2 squadre che ci stanno facendo vivere una Finale NBA veramente degna di questo nome!

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 112-103
    Dal Nowitzki 29, Terry 21, Barea 17
    Mia Wade 23, Bosh 19, James 17

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-3 Mavericks

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  • NBA Finals: Dallas batte Miami, serie di nuovo in parità

    NBA Finals: Dallas batte Miami, serie di nuovo in parità

    Altra rimonta vincente per i Dallas Mavericks che in gara 4 delle Finals NBA riescono ad avere la meglio sugli Heat ed impattano la serie che ora si trova sul risultato di 2-2.

    Ancora una volta Miami si lascia sorprendere, come già successo in gara 2, nell’ultimo quarto: avanti di 9 punti (65-74) gli Heat lasciano il campo ai texani scomparendo dal parquet ed il solito Nowitzki, seppur in condizioni precarie dovute ai quasi 39 gradi di febbre, riesce a raddrizzare il match ed a condurre i suoi compagni verso un successo che lascia ancora vive le speranze di Dallas di vincere il tanto agognato primo titolo della sua storia.

    Per circa 3 quarti si assiste ad un botta e risposta tra Wade-Bosh e Marion-Terry a cui qualche volta si aggiunge qualche punto sporadico di Nowitzki e Chandler: fughe poi riprese, sorpassi e controsorpassi fino al momento in cui Miami si issa sul +9 pur priva del contributo di LeBron James che sul parquet viene visto più per gli assist che per le sue conclusioni.
    Si arriva così all’ennesima prova di forza dei padroni di casa, Nowitzki dimentica acciacchi e febbre ed inizia a carburare (saranno 10 punti e 5 rimbalzi nei minuti decisivi), Terry e Tyson Chandler danno il loro contributo ed i Mavericks si riportano avanti. Wade ha la possibilità, a 30 secondi dal termine, di pareggiare il match ma sbaglia il secondo tiro libero e permette a Nowitzki di firmare, nell’azione seguente il +3 per i Mavs. Mancano 9 secondi, Wade trova 2 punti veloci e viene fatto fallo su Terry ma la guardia biancoblu non trema e riporta a +3 i suoi compagni. Nell’ultima azione gli ospiti combinano un pasticcio e Miller con l’ultimo tiro non arriva neanche a toccare il ferro. Finisce 86-83 e Dallas può sorridere.
    Nowitzki chiude la sua gara (con 39 di febbre) piazzando 21 punti, Terry e Marion ne mettono rispettivamente 17 e 16, importanti anche Chandler (che annulla Bosh nella ripresa) e firma una doppia doppia da 13 punti e 16 rimbalzi (di cui 9 offensivi) e la marcatura di Kidd su James che viene limitato ad 8 punti (peggior prestazione nei playoff in carriera) con un misero 3/11 dal campo a cui comunque aggiunge 9 rimbalzi e 7 assist. Non basta a Miami il solito fenomenale Wade per ottenere il punto del 3-1: il numero 3 infila 32 punti, 24 sono di Bosh ma l’ala degli Heat viene cancellata nella ripresa dalla difesa di Chandler. Gara 5 è ancora a Dallas, sarà una partita cruciale per le sorti di questa bellissima serie.

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 86-83
    Dal Nowitzki 21, Terry 17, Marion 16
    Mia Wade 32, Bosh 24, James 8

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-2

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  • NBA Finals: Miami batte Dallas e ritorna in vantaggio

    NBA Finals: Miami batte Dallas e ritorna in vantaggio

    Se gara 2 delle Finals NBA aveva dimostrato il carattere dei Dallas Mavericks (che avevano recuperato in 7 minuti di gioco 15 punti di deficit) in gara 3 è emerso invece quello dei Miami Heat che hanno espugnato il parquet texano per 88-86, riprendendosi il vantaggio del fattore campo ed il vantaggio nella serie che ora dice 2-1 in favore della squadra della Florida.

    La situazione era difficile per gli Heat che potevano uscire con le ossa rotte da Dallas dopo la batosta di gara 2. Invece la squadra di coach Spoelstra dimostra a tutti le grandissime qualità atletiche, tecniche e caratteriali che potrebbero veramente portarla a diventare la squadra dominatrice della Lega per i prossimi 5-6 anni.
    Parte bene Miami, guidata da un ottimo Wade, e chiude il primo quarto a quota 29 punti e con un +7 nei confronti dei Mavs dovuto anche ad una tripla spaziale di Chalmers sulla sirena che buca il canestro da metà campo.
    I padroni di casa sono chiamati a reagire ma la musica non sembra voler cambiare e gli ospiti arrivano sul +14 grazie ad una giocata difensiva di Wade su Terry che scatena il contropiede e grazie a 2 tiri liberi di LeBron James. Dallas cerca di riorganizzarsi e stringe le maglie difensive, gli Heat subiscono la pressione in difesa e riescono a segnare solo 2 punti negli ultimi 3 minuti prima del riposo lungo, permettendo a Nowitzki di ricucire parzialmente il divario: si va al riposo sul 47-42.

    Nel terzo quarto si assiste al grande ritorno in campo di Miami che con un 8-0 di parziale e 4 canestri consecutivi ritorna immediatamente sul +13. Nowitzki non ci sta e con delle giocate spettacolari firma un contro-parziale di 12-2 che riporta ad un solo possesso di distacco i suoi Mavs alla fine del terzo periodo (67-64).
    Quarta frazione di gioco elettrizzante: Chalmers (preziosissimo) e Bosh tengono avanti i rossoneri, Wade regala con una bomba il +6 a 4 minuti e mezzo dal termine. Miami però non riesce a gestire i vantaggi e il solito tedesco con 8 punti in fila riporta in parità il match sull’86-86. Il canestro decisivo quando mancano 39 secondi alla fine lo sigla Chris Bosh che porta i suoi compagni a quota 88 punti. Poi c’è tanta difesa per gli ospiti, soprattutto di Haslem che nell’ultima azione di gioco si incolla a Nowitzki che è costretto a forzare. Il tiro danza sul ferro ed esce, la sirena suona ed il match viene vinto dagli Heat.
    Top scorer è Nowitzki con 34 punti ed 11 rimbalzi, Terry e Marion provano a dare man forte al leader biancoblu rispettivamente con 15 e 10 punti, Kidd aggiunge 9 punti, 10 assist e 6 rimbalzi. Per gli ospiti invece c’è un grande Wade a quota 29 punti ed 11 rimbalzi, James arriva a 17 con 9 assist (decisivo l’ultimo per Bosh) e proprio Bosh ne mette 18 tra cui i 2 punti decisivi. Sono 64 i punti totali realizzati dai “Big Three” di Miami, ma uno spazio sempre maggiore viene riservato a Chalmers che ad una prima impressione viene “usato” da James come Daniel Gibson quando il “Prescelto” vestiva la maglia dei Cavs: il numero 15 della squadra della Florida mette 12 punti con 4 triple, tutte fondamentali. Gara 4 (in programma domani notte) è la gara della vita per Dallas, un 3-1 per Miami chiuderebbe i giochi quasi in modo definitivo, serve il punto del pareggio per poter continuare a sperare.

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 86-88
    Dal Nowitzki 34, Terry 15, Marion 10
    Mia Wade 29, Bosh 18, James 17

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-1 Heat

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  • NBA Finals: Suicidio Miami, Dallas fa 1-1

    NBA Finals: Suicidio Miami, Dallas fa 1-1

    Incredibile e clamorosa rimonta dei Dallas Mavericks in gara 2 delle Finals NBA 2011. Grazie al successo esterno i texani impattano la serie sull’1-1 alla vigilia delle prossime 3 gare casalinghe ed avranno l’opportunità di vincere serie e campionato se rispetteranno il vantaggio del favore campo che ora pende a loro favore.

    La gara è molto diversa dalla precedente gara 1 con gli attacchi che predominano sulle difese. Nel primo quarto si va al riposo sul 28 pari, i Mavericks però sembrano più in palla ed infatti nella seconda frazione toccano il +9 (51-42) a 3 minuti dal riposo lungo. Ci pensa la solita coppia James-Wade a ricucire tutto il gap nel tempo rimanente con un parziale di 9-0 chiuso da una tripla della stella con il numero 3 che riequilibra le sorti del match e si va al riposo sul 51 pari.

    Nella ripresa gli Heat tentano la fuga e grazie ad una serie di contropiedi terrificanti di Wade e James e ad una tripla di Bibby toccano il +9 ma Dallas non molla e ritorna sotto con un contro parziale che fissa il risultato sul 75-71 in favore degli Heat.
    Il bello deve ancora venire perchè Miami inizia a spingere forte ed arriva a prendere il largo con un eloquente +15 a 7 minuti dalla fine del match (bomba di Wade). Sembra fatta, Dallas in confusione chiama time out, il pubblico rossonero va in delirio ma coach Carlisle ordina le giuste indicazioni ai suoi giocatori che tornano sul parquet trasformati e grazie ad 8 punti Terry ritornano prepotentemente a giocarsi le loro possibilità. Nowitzki firma i successivi 4 punti che pareggiano l’incontro (90-90 a 57 secondi dalla fine). Si ritorna in campo e Wade sbaglia da 3, nel successivo possesso Nowitzki invece dalla distanza è letale e fissa il 93-90 (26 secondi rimanenti). Time out Miami con coach Spoelstra che disegna un buono schema ed al ritorno in campo permette a Mario Chalmers di pareggiare quando restano solo 24 secondi sul cronometro. L’ultima azione in teoria è per i Mavs che sfruttano quasi tutto il tempo ed assestano il canestro vincente con Nowitzki a 3 secondi dalla fine. Per Miami i time out sono finiti, Wade prova il tiro della disperazione da distanza siderale ma ovviamente la palla non va a bersaglio. Festeggiano i texani, per gli Heat invece una mazzata che sarà dura da assorbire.
    Miami ha in Wade il top scorer con 36 punti, bene anche James che chiude a quota 20, Bibby infila 4 bombe per un totale di 14 punti, male Bosh che viene annullato da Nowitzki e Chandler. Proprio il tedesco è il protagonista del finale e chiude la sua gara con 24 punti ed 11 rimbalzi, ben assistito da Marion (20 punti) e Terry (16 punti ed autore della clamorosa rimonta nei 7 minuti di fuoco), con Chandler che chiude l’area e segna 13 punti con 7 rimbalzi.
    E’ la prima sconfitta casalinga per la squadra della Florida in questi playoff, una caduta che potrebbe costare molto cara, visto che ora la serie si trasferisce in Texas per le prossime 3 gare e Dallas in teoria potrebbe chiudere i giochi. La rimonta compiuta in questa gara 2 dai Mavs lascia oscuri presagi dato che assomiglia in maniera impressionante a quella subita dagli stessi Mavericks, 5 anni fa, in gara 3, sempre in finale NBA proprio contro gli Heat: allora Nowitzki e compagni guidavano la serie 2-0 e persero per 4-2, non riuscendo più a riprendersi, ora staremo a vedere come reagiranno Wade, James e Bosh. Certo è che la squadra biancoblu ha dimostrato di avere una carattere d’acciaio e sarà molto difficile da superare sul proprio parquet.

    Finals NBA 2011

    Miami Heat-Dallas Mavericks 93-95
    Mia Wade 36, James 20, Bibby 14
    Dal Nowitzki 24, Marion 20, Terry 16

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 1-1

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