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  • All Star Game NBA, le divise Adidas e le scarpe di Howard e Rose

    All Star Game NBA, le divise Adidas e le scarpe di Howard e Rose

    Da venerdì 24 fino a domenica 26 febbraio ad Orlando andrà in scena l’All Star Week End NBA. Anche quest’anno saranno tantissime le super “Stelle” della Lega che daranno spettacolo per la gioia di tutti i fans che come al solito saranno numerosi.

    Adidas, che è il fornitore ufficiale della NBA, ha svelato le nuove divise e le scarpe per la 61esima edizione della partita delle Stelle, che si giocherà il 26 e che chiuderà l’evento. Nel match tra Eastern Conference contro Western Conference si sfideranno i migliori atleti in circolazione, da LeBron James a Kobe Bryant, passando per Kevin Durant, Dwyane Wade, Chris Paul, Derrick Rose e Blake Griffin per finire con Dwight Howard che avrà il sostegno del pubblico di Orlando visto che è il leader dei Magic. Pronti dalla panchina a dare man forte ci saranno il campione NBA in carica Dirk Nowitzki, Kevin Love, Chris Bosh, Deron Williams, Paul Pierce e LaMarcus Aldridge.

    Non c’è stata fortuna per gli italiani: Marco Belinelli è stato escluso a priori dalle votazioni mentre Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani, pur essendo stati inseriti tra i candidati a giocare l’All Star Game sono stati tagliati fuori dalla manifestazione per via degli infortuni patiti nell’ultimo periodo che li hanno messi KO.

    Le divise del 2012 sono state create appositamente per celebrare il 20esimo anniversario del memorabile All-Star Game NBA del 1992 disputato sempre ad Orlando. Le scarpe Adidas per questa edizione sono di color arancio in omaggio all’Orange County della Florida ed alle famose arance che si producono in questa zona.

    Le divise hanno alcune particolarità: le scritte “East” e “West” All-Star sono in stampatello come quelle del 1992. Le giacche e le maglie che verranno utilizzate dai giocatori hanno un motivo che richiama il disegno del parquet dell’Arena di Orlando. I colori blu e rosso delle divise, saranno esaltati dalle 3 strisce (marchio di fabbrica Adidas) argento e oro, e tutto ciò risalterà incredibilmente sul campo. I pantaloncini invece prendono ispirazione dal mondo del surf e sono realizzati in mesh altamente traspirante.

    Dwight Howard e Derrick Rose, atleti che rappresentano l’Adidas in tutto il Mondo, indosseranno una versione arancione delle loro nuovissime scarpe: le adiPower Howard 2 e le adizero Rose 2.5.

    L’adizero Rose 2.5, quarta scarpa dedicata all’M.V.P. Derrick Rose è la scarpa da basket più leggera mai indossata dal fuoriclasse dei Chicago Bulls e lo supporterà anche nella seconda parte della stagione e nella difficile sfida dei prossimi playoff. La tomaia comprende la tecnologia SPRINTFRAME ed un’area SPRINTWEB ulteriormente allargata per ridurre il peso e garantire il massimo controllo. La cavigliera dotata di tecnologia GEOFIT garantisce una calzata perfetta per il massimo comfort.

    Dwight Howard indosserà a sua volta le adiPower Howard 2, create appositamente per assecondare la potenza e l’esplosività del giocatore più votato da tutti i fans NBA per questo All Star Game. La scarpa messa a disposizione del centro degli Orlando Magic ha la suola con un motivo che richiama il vetro frantumato per ricordare ai tifosi la potenza di Howard e i tanti tabelloni rotti nella sua eccezionale carriera. La tecnologia ALIVE garantisce la migliore ammortizzazione per il suo stile di gioco altamente esplosivo. La firma di Dwight sul tallone, il numero di maglia a metà della scarpa e la linguetta con il logo “dh” completano la personalizzazione.

    Adidas Originals domina al di fuori del campo con le AR2.0. Sulla scia della famosa adi-Rise, la AR2.0 si ispira all’iconica Forum Mid, ma con un look più moderno, caratterizzato dalla suola vulcanizzata, la tomaia in pelle verniciata e lo strap sopra la linguetta. Anche la AR2.0 è basata sui colori navy/arancio in omaggio all’ All-Star Game NBA di Orlando.

    LE DIVISE ALL STAR GAME NBA 2012 E LE SCARPE ADIDAS DI HOWARD E ROSE

  • NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    La NBA ha ufficializzato i quintetti di partenza in vista dell’All Star Game 2012 che si disputerà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. La votazione è stata fatta tramite voto popolare, i giocatori che hanno raccolto più preferenze nei rispettivi ruoli avranno il diritto di scendere in campo come titolari (a meno di infortuni dell’ultim’ora), mentre la prossima settimana, giovedì 9 febbraio, verranno scelte le riserve.

    Tra i magnifici 10 (5 per la selezione dell’Ovest e 5 per quella dell’Est) non figurano nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari che curiosamente sono finiti entrambi al nono posto nelle votazioni del loro ruolo (il Mago ha raccolto poco più di 152mila preferenze tra le ali della Eastern Conference, il Gallo invece ha ottenuto circa 110 mila voti tra i forward della Western Conference).

    Ovviamente ci sarà la possibilità per loro di essere chiamati dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni i 30 allenatori NBA a cui spetterà il compito di completare i 2 roster ma difficilmente i nostri connazionali riusciranno a partecipare all’evento: dovranno essere scelte 7 riserve per parte ed a tuttora sono altri i candidati favoriti tra le ali secondo esperti ed analisti del basket d’oltreoceano. Ad Ovest gli ultimi 2 posti tra i cosiddetti “forward”dovrebbero giocarseli (il condizionale è d’obbligo) mostri sacri del calibro di Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) ed il sempre più migliorato LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers). Ad Est invece la lotta vedrà protagonisti Kevin Garnett (Boston Celtics), Paul Pierce (Boston Celtics), Chris Bosh (Miami Heat), Amar’è Stoudemire (New York Knicks) e l’outsider Luol Deng (Chicago Bulls) autore di una grande stagione finora con i Bulls.

    Per quanto riguarda invece i giocatori già selezionati c’è da dire che la città di Los Angeles monopolizza il quintetto della Western Conference visto che i Lakers sono rappresentati dal solito Kobe Bryant (secondo atleta più votato, alla 14esima apparizione consecutiva come titolare all’All Star Game, eguagliati Shaquille O’Neal, Jerry West e Karl Malone) e dal centro Andrew Bynum, mentre i Clippers aggiungono il playmaker Chris Paul e l’ala grande Blake Griffin. Il ruolo di ala piccola invece è appannaggio di un altro super atleta, quel Kevin Durant stella sempre più luminosa degli Oklahoma City Thunder, capocannoniere della Lega nelle ultime 2 regular season.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il quintetto della Eastern Conference vedrà invece protagonista la città di Miami che porta i 2 fenomeni Lebron James e Dwyane Wade. Lo stato della Florida si conferma di prim’ordine per quanto riguarda i talenti ed aggiunge l’idolo locale degli Orlando Magic Dwight Howard (centro) che è stato anche il giocatore più votato da tutti i fans. Completano la squadra l’ala piccola dei New York Knicks Carmelo Anthony ed il sensazionale playmaker dei Chicago Bulls Derrick Rose, lo scorso anno M.V.P. della stagione NBA.

    Passiamo ai numeri: come già detto chi ha avuto più preferenze è stato Howard con 1milione e 600mila voti, a ruota segue Kobe Bryant (1milione e 550mila), sul gradino più basso del podio ecco Derrick Rose (1 milione 514 mila), che butta fuori dalla Top 3 LeBron James (1milione e 360 mila). Kevin Durant (1milione e 345mila) supera un mostro sacro come Dwyane Wade (1milione e 334mila).  Più staccati tutti gli altri, Chris Paul arriva ad 1milione e 130 mila voti, poi Andrew Bynum con 1 milione e 51mila voti precede Carmelo Anthony (1milione e 41mila). Chiude Blake Griffin con 870 mila preferenze.

    Gli allenatori che guideranno i 2 team di All Star, invece, si sapranno il 15 febbraio: i coach delle 2 squadre in vetta alla rispettiva Conference per quella data, avranno il diritto di sedersi sulle panchine.

    Nella speranza di poter vedere per la prima volta nella storia un giocatore italiano scendere in campo nell’All Star Game ecco i 2 quintetti selezionati dal voto dei tifosi:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, Orlando espugna Oakland con record di Howard

    NBA, Orlando espugna Oakland con record di Howard

    Nelle 5 partite giocate nella notte NBA da segnalare la vittoria esterna dei Magic ad Oakland con Dwight Howard che, oltre ad una prova monumentale da 45 punti e 23 rimbalzi, stabilisce il nuovo record della Lega per tiri liberi tentati (ben 39).

    Atlanta domina ogni singolo quarto e manda KO i Charlotte Bobcats: per la franchigia della Georgia ci sono 6 uomini in doppia cifra con Josh Smith a guidare il gruppo con una performance da 30 punti e 13 rimbalzi. Molto bene anche Joe Johnson (per lui 23 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) mentre per il centro Zaza Pachulia (che sostituiva l’infortunato Horford, out per 3 mesi per guai alla spalla) c’è una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi. Per gli ospiti solo 2 giocatori riescono a superare i 10 punti segnati in partita, uno è B.J. Mullens (21 punti), l’altro è Gerald Henderson (16 punti).

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il ritorno di Bogut continua a dimostrarsi essenziale per Milwaukee che ha la meglio sui Detroit Pistons. Partita tutto sommato sempre in controllo per i Bucks che si affidano ai 27 punti di Brandon Jennings ed ai 25 di Stephen Jackson. Non basta alla squadra del Michigan la sontuosa gara del centro Greg Monroe, alla sua migliore prestazione dall’entrata in NBA che infila 32 punti con 16 rimbalzi. Ottimo anche il rookie Brandon Knight (20 punti per il giovane playmaker) ma per il resto non c’è molto da salvare nelle fila degli ospiti.

    Memphis vince abbastanza facilmente contro New York, approfittando anche dell’infortunio alla caviglia, durante la gara, della stella dei Knicks Carmelo Anthony, costretto ad uscire dal parquet. E’ Rudy Gay a guidare i suoi compagni con 26 punti, doppia doppia per Marc Gasol da 10 punti e 12 rimbalzi mentre Mayo porta dalla panchina un sostanzioso contributo di 18 punti. Per i newyorchesi, nonostante solo 19 minuti giocati, il migliore è proprio Anthony con 14 punti, il suo sostituto Walker riesce a segnarne altri 14 ma non basta ad avere la meglio dei padroni di casa viste le brutte prestazioni di Stoudemire (6 punti con un misero 1/7 dal campo) e Chandler (2 punti e gara da dimenticare). Anche il rookie Shumpert, dopo ottime partite nei giorni precedenti, viene coinvolto nel marasma generale chiudendo con 12 punti ma con 5/20 dal campo e ben 6 palle perse.

    Buon risultato per i Cleveland Cavaliers che sbancano Phoenix grazie alla prima scelta ssoluta dell’ultimo Draft Kyrie Irving che piazza 26 punti in una gara non facile per lui che lo opponeva al grande Steve Nash. Oltre al talento ex Duke University si mettono in mostra Jamison (che chiude con 23 punti totali) e Varejao che segna 8 punti ma riesce a prendere ben 17 rimbalzi (quasi la metà di tutti quelli presi dai Suns). Per i padroni di casa, all’ennesima delusione stagionale, si salvano il solito Nash con 16 punti e 15 assist, e Marcin Gortat che arriva in doppia doppia chiudendo con 14 punti e 10 rimbalzi. Il rookie Marcus Morris dalla panchina porta inutilmente alla causa 13 punti ed 8 rimbalzi.

    Infine gli Orlando Magic espugnano il parquet dei Golden State Warriors grazie ad una prova mostruosa del proprio centro Dwight Howard che mette assieme numeri paurosi: per lui 45 punti e 23 rimbalzi, assolutamente immarcabile al centro dell’area, assieme a lui giocano una gara splendida anche Hedo Turkoglu (20 punti e 9 assist) e J.J. Redick (13 punti alla fine). In una partita punto a punto ai padroni di casa non bastano un monumentale Monta Ellis che segna 30 punti conditi da 11 asssit ed un grande David Lee che non sfigura al cospetto del rivale Howard ed alla fine mette assieme cifre di tutto rispetto con 26 punti e 12 rimbalzi. Da segnalare anche per i gialloblu le buone prove di Nate Robinson e del rookie Thompson con 14 punti a testa. Ultima annotazione è per il solito Howard: i 39 tiri liberi tentati nel match (21 a bersaglio) rappresentano il nuovo record NBA, nessuno in un singolo incontro ne aveva battuti così tanti nella storia della Lega.

    Risultati NBA 12 gennaio 2012

    Atlanta Hawks-Charlotte Bobcats 111-81
    Atl: Smith 30, Johnson 23, Teague 16
    Cha: Mullens 21, Henderson 16, Thomas 9

    Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 102-93
    Mil: Jennings 27, Jackson 25, Leuer 15
    Det: Monroe 32, Knight 20, Prince 13

    Memphis Grizzlies-New York Knicks 94-83
    Mem: Gay 26, Mayo 18, Allen 12
    N.Y.: Anthony 14, Walker 14, Shumpert 12

    Phoenix Suns-Cleveland Cavaliers 90-101
    Pho: Nash 16, Gortat 14, Morris 13
    Cle: Irving 26, Jamison 23, Gibson 10

    Golden State Warriors-Orlando Magic 109-117
    G.S.: Ellis 30, Lee 26, Robinson 14, Thompson 14
    Orl: Howard 45, Turkoglu 20, Redick 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Southeast Division. Miami Heat favoriti

    NBA, analisi Southeast Division. Miami Heat favoriti

    I Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh sono nettamente favoriti sia nella corsa al primo posto della Southeast Division, sia nella corsa al titolo NBA. Un anno in più di esperienza per i Big Three e le giuste aggiunte ad un roster che l’anno scorso aveva qualche lacuna potrebbero permettere alla squadra della Florida di migliorare il secondo posto dello scorso campionato quando i Dallas Mavericks riuscirono a beffare in Finale il favorito team rossonero. Un gradino sotto Miami troviamo Orlando, che si porterà dietro l’incognita Howard per molto tempo visti i propositi del centro di essere ceduto al più presto, e gli Atlanta Hawks che si daranno battaglia per la piazza d’onore. Senza speranze invece Washington e Charlotte che stanno ricostruendo per avere un futuro luminoso.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    ATLANTA HAWKS: Squadra pressochè immutata per gli Hawks, ad eccezione di Jamal Crawford che viene sostituito dall’All Star in declino Tracy McGrady. Il ruolo di playmaker sarà affidato ad Hinrich, al suo fianco nel backcourt il leader Joe Johnson. Ala piccola sarà Marvin Williams, sotto canestro l’efficace Al Horford, ma la chiave per le fortune di Atlanta sarà il rendimento di Josh Smith: quando l’ala grande dei “Falchi” è in forma è uno dei giocatori più devastanti della NBA, il problema nasce dal fatto che l’incostanza è uno dei punti forti di questo splendido atleta che non sempre riesce ad essere continuo nel rendimento. Se Smith farà il definitivo salto di qualità allora Atlanta potrebbe anche essere la mina vagante della Eastern Conference (a pari merito con Indiana) con buone possibilità di fare tanta strada nei playoff. In caso contrario non si andrà oltre il primo turno.

    ROSTER ATLANTA HAWKS

    CHARLOTTE BOBCATS: Michael Jordan, proprietario della franchigia del North Carolina, ha tagliato i ponti con il passato ed ha dato il via alla rivoluzione. Molti giovani dalle belle speranze per poter ambire a qualcosa di importante nel prosimo futuro. Dal Draft sono arrivati a Charlotte 2 prospetti interessanti come il playmaker Kemba Walker (che dividerà l’impiego sul parquet con D.J. Augustin) e l’ala grande Bismack Biyombo (che si alternerà con Tyrus Thomas e Boris Diaw nelle rotazioni tra i lunghi). A completare il quintetto l’esperto Corey Maggette in ala piccola e Gerald Henderson come guardi tiratrice (per lasciargli spazio in campo è stato sacrificato un pezzo da 90 come Stephen Jackson ceduto ai Bucks). Manca un centro e la panchina è cortissima, probabile che i Bobcats alla fine della stagione siano una delle 5 peggiori squadre ma con un’altra scelta alta al prossimo Draft si potrebbe completare il puzzle per il rilancio.

    ROSTER CHARLOTTE BOBCATS

    MIAMI HEAT: La grande favorita della stagione 2011/2012. Con un anno in più di esperienza ed un’alchimia di squadra notevolmente migliorata nel corso dei mesi, gli Heat puntano dritti al bersaglio grosso. C’è da dimenticare il brutto KO subìto nelle ultime Finals contro i Mavericks e per provare il nuovo assalto al titolo è arrivato Shane Battier a rinforzare il reparto dei tiratori e contemporaneamente quello difensivo. Il quintetto di Miami è di un livello elevatissimo, Mario Chalmers, dopo gli ottimi playoff è stato riconfermato in cabina di regia ed ha ottenuto il rinnovo contrattuale, Dwyane Wade è una delle 2 migliori guardie in NBA e LeBron James da molti è ritenuto il migliore giocatore della Lega, per cui il reparto esterni è indiscutibilmente il più talentuoso della NBA. Chris Bosh nel ruolo di ala grande dovrà dimostrare di valere quanto gli altri 2 fenomeni appena citati: il suo contributo sarà decisivo visto che in finale contro Dallas nella scorsa post season, quando è calato di rendimento, Dirk Nowitzki ha potuto ergersi ad assoluto dominatore della serie. Per dargli una mano sotto canestro è arrivato Eddy Curry (ma la sua forma fisica sarà tutta da valutare dopo 2 anni di inattività a New York). Dalla panchina (una delle migliori e più complete del campionato), oltre al già citato Battier, usciranno per punti e sostanza Udonis Haslem e Mike Miller. L’obiettivo per gli Heat è il titolo sfuggito la scorsa stagione, ogni altro risultato sarebbe considerato un fallimento.

    ROSTER MIAMI HEAT

    ORLANDO MAGIC: L’altra squadra della Florida riparte ma con tanti dubbi sul futuro: la “Star” Dwight Howard, corteggiato da mezza NBA, alla fine è rimasto ma la situazione è sempre in evoluzione con Nets e Lakers pronti a fare follie per ottenere i servigi del centro. La dirigenza spera di arrivare alla vittoria finale per trattenere il proprio gioiello ma obiettivamente i Magic non sono più la squadra di 3 stagioni fa quando arrivarono in Finale, battuti solo dai fortissimi Lakers di Bryant e Gasol. Da quel momento in poi Orlando ha attraversato una lenta ma inesorabile parabola discendente frutto di scelte tecniche sbagliate sul mercato che non hanno mantenuto alta la competitività del team. Oltre ad Howard come elemento di spicco troviamo Jameer Nelson che si occuperà della regia, Redick e Jason Richardson si contenderanno il ruolo di guardia mentre quello di ala piccola verrà diviso tra Quentin Richardson e Turkoglu, atleta che sembra sulla via del tramonto. Glen Davis, arrivato da Boston, cercherà di dare una mano ad Howard sotto canestro, ma i bei tempi per i Magic sembrano finiti. In attesa di novità su “DH12” non pensiamo che i Magic possano andare oltre il primo turno dei playoff.

    ROSTER ORLANDO MAGIC

    WASHINGTON WIZARDS: Per i Wizards bisognerebbe fare lo stesso discorso dei Charlotte Bobcats: squadra in ricostruzione ma con un anno di sviluppo in più rispetto alle “Linci” ed un Johns Wall, uomo franchigia per il futuro, che ha già iniziato ad avere confidenza con le altre stelle NBA. Sarà lui il playmaker del team della capitale che cercherà di portare ad un miglioramento del record dello scorso anno. Sotto canestro si dovrà fare attenzione a JaVale McGee, centro in continua crescita mentre in ala piccola troverà spazio Rashard Lewis (a meno che in queste ore non venga tagliato usando la clausola Amnesty per il suo contratto spropositato). Ruolo fondamentale avrà Andray Blatche (ala grande) chiamato alla definitiva esplosione. Ad affiancare Wall nel backcourt ci sarà Jordan Crawford, scopertosi realizzatore eccezionale dopo il suo trasferimento in maglia rossoblu da Atlanta. Per ora i playoff sono un miraggio ma sul finire di regular season è probabile che vedremo di cosa saranno capaci i Wizards del futuro.

    ROSTER WASHINGTON WIZARDS 

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  • NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    E’ finita la telenovela del mercato NBA: Chris Paul, playmaker corteggiato in questi giorni da metà delle squadre della Lega, passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers. L’accordo è stato trovato poche ore fa e prevede il contemporaneo passaggio di 3 giocatori ed 1 futura scelta alla franchigia della Louisiana. In sostanza la seconda squadra di Los Angeles acquista Paul ed in cambio cede a New Orleans il centro Chris Kaman, l’ala piccola Al-Farouq Aminu e la guardia Eric Gordon ed in più una prima scelta al prossimo Draft, che sarà quella di Minnesota che i Timberwolves diedero ai californiani nel lontano 2005 in aggiunta allo scambio tra Sam Cassell e Marko Jaric. David Stern (commissioner NBA ma al momento anche Presidente degli Hornets), dopo essersi opposto per ben 2 volte alla cessione di Paul, prima ai Lakers in uno scambio a 3 team con l’inserimento degli Houston Rockets, poi 2 giorni fa proprio nei confronti dei Clippers dai quali pretendeva per cedere la sua “Stella” l’inserimento di Eric Gordon, ha finalmente dato il suo benestare visto che alla fine i Clips hanno accontentato le sue richieste. E tanta la soddisfazione sia a New Orleans (che è passata dal perdere Paul praticamente gratis a giugno 2012 ad un pacchetto importante di atleti ed una scelta altissima al prossimo Draft) che a Los Angeles, dove per una volta la squadra meno nobile della città parte leggermente favorita nei pronostici di inizio anno rispetto ai plurititolati cugini dei Lakers. Paul, 26 anni, convocato per 4 volte all‘All Star Game (in tutte le ultime 4 edizioni a partire dal 2008) è arrivato in Louisiana nella stagione 2005/2006 da Wake Forest University, chiamato come quarta scelta assoluta. Per lui 6 stagioni in maglia gialloceleste con una media di 18.7 punti, 9.9 assist e 2.4 recuperi di media a partita, realizzando numerosi record di franchigia. Ora l’avventura in California, dove lo aspetta una formazione altamente competitiva che potrà dire la sua in questa stagione anche ai playoff. I tifosi già sognano pensando alle magie che potrà regalare l’accoppiata che formerà con il fenomeno Blake Griffin, lo scorso anno rookie of the year, giocatore dall’atletismo spaventoso.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    L’altro oggetto del desiderio delle rimanenti squadre NBA è Dwight Howard. Nel pomeriggio di ieri si era fatta largo la voce che voleva il centro degli Orlando Magic in procinto di trasferirsi ai New Jersey Nets in uno scambio che avrebbe coinvolto anche i Portland Trail Blazers. In sostanza la trade avrebbe visto l’approdo di Howard, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu (pesanti contratti di cui Orlando vuole disfarsi) ai Nets che avrebbero girato il centro Brook Lopez e 2 future prime scelte alla franchigia della Florida. Queste 2 scelte abbinate ad una dei Magic sarebbero poi finite a Portland in cambio di Gerald Wallace, talentuosa ala che avrebbe formato una grande coppia con Lopez sotto canestro ad Orlando. Ai Trail Blazers infatti avrebbero fatto molto più comodo 3 prime scelte future per ricostruire la squadra, ora povera di talento dopo il ritiro dell’asso Brandon Roy a soli 27 anni per problemi alle ginocchia, e vista la situazione molto delicata dell’altro uomo franchigia Greg Oden, centro dal potenziale incredibile ma limitato in questi anni da diversi infortuni ai legamenti di entrambe le ginocchia. In serata però è arrivato il dietro-front dei Magic che per ora hanno tolto il loro giocatore simbolo dal mercato nella speranza che un eventuale titolo NBA a fine campionato possa far ritornare Howard sui suoi propositi decidendo magari di rinnovare il contratto in scadenza a luglio e restare avita in Florida.

    Richard Hamilton, scaricato dai Detroit Pistons tramite clausola Amnesty, firma un biennale con opzione per la terza stagione ai Chicago Bulls che quindi sopperiscono al mancato arrivo di Marco Belinelli (che ieri ha prolungato per un’altra stagione con gli Hornets) prendendo un giocatore perimetrale esperto che potrà dare un grande contributo nell’arco del torneo.

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  • NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    La cessione di Lamar Odom ai Dallas Mavericks ha lasciato il segno nello spogliatoio dei Los Angeles Lakers, ancora di più pensando che furono proprio i Mavs di Dirk Nowitzki ad eliminare con un secco 4-0 qualche mese fa i gialloviola nei playoff NBA tappa cruciale per la squadra texana vista la vittoria in Finale contro i Miami Heat.

    Kobe Bryant | © Ronald Martinez/Getty Images

    Kobe Bryant, stella indiscussa della franchigia californiana, è letteralmente furioso per l’ultima operazione di mercato condotta dalla dirigenza losangelina. Il numero 24 non le ha mandate di certo a dire:

    A essere sinceri questa cosa non mi piace, non mi piace per niente. E’ difficile perdere Lamar. Si pensava che dovessimo ritornare competitivi per rifarci della sconfitta con i Mavs nei playoff dell’ultimo campionato, ma così è dura. Non credo proprio che Mark Cuban (proprietario dei Mavericks e primo indiziato a far saltare l’approdo di Paul nella “città degli angeli”) si lamenti di questo affare. Odom ha giocato alla grande nell’ultimo campionato. L’ultima stagione è stata la migliore per lui, non era affatto distratto e ha dato tutto in campo. Conosco Lamar da tanti anni, la sua versatilità e la sua personalità hanno significato tanto per la squadra. La sua presenza è importante nello spogliatoio, anche solo se pensiamo alla chimica. Lui è speciale quando si tratta di fare gruppo

    L’umore è molto basso nello spogliatoio dei Lakers dopo lo stop al trasferimento del playmaker Chris Paul dai New Orleans Hornets imposto dallo stesso commissioner Stern, pare su sollecitazione di alcuni proprietari NBA (il regista ora è vicinissimo ai cugini dei Los Angeles Clippers), a cui ora si aggiunge la grave perdita di Odom (oggi Dallas ha annunciato la firma dell’accordo con l’ala). Il 32enne giocatore, premiato quest’anno come miglior sesto uomo della Lega, la scorsa stagione ha avuto una media di 14,4 punti e 8,7 rimbalzi nelle 82 partite giocate con Los Angeles. Ora l’obiettivo per rinforzare la squadra è un certo Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, universalmente riconosciuto come il più forte al momento in NBA. Howard ha anche facilitato il compito al General Manager dei Lakers chiedendo ufficialmente nelle ultime ore la cessione al team della Florida. I gialloviola dovranno cercare in tutti modi di accaparrarsi il giocatore battendo la pericolosa concorrenza di New Jersey Nets e Chicago Bulls (che si sono inseriti prepotentemente nelle ultime ore), anche perchè la perdita di Odom indebolisce sostanzialmente la squadra e non di poco.

    Situazione critica anche per lo spagnolo Pau Gasol, che in questi giorni si è allenato con la squadra ma è di umore nero dato che ha capito che la dirigenza vuole scaricarlo sul mercato per un eventuale affare.

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    NBA, Dwight Howard vuole lasciare gli Orlando Magic

    Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, attualmente il più forte nel suo ruolo nell’intera NBA, ha chiesto ufficialmente la cessione alla dirigenza della sua squadra. Si prevedono dunque giorni infuocati ad Orlando dopo le dichiarazioni del giocatore che ha espresso il suo desiderio anche alla stampa locale.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    La franchigia della Florida ha dato così  il permesso al procuratore di Howard di trattare con 3 club ma non ha fissato la data entro la quale dovrebbe avvenire il trasferimento. I team interessati sono i New Jersey Nets, che mirano all’acquisto del centro per cercare di trattenere nel roster anche il playmaker Deron Williams che a fine anno sarà free agent, i Dallas Mavericks, ora più defilati dopo l’acquisto di Lamar Odom dai Lakers, e gli stessi gialloviola che preso atto delle dichiarazioni di Howard hanno decisamente cambiato obiettivo sul mercato, mettendo da parte (o meglio rinunciando quasi definitivamente) alla trade che avrebbe portato Chris Paul dai New Orleans Hornets in California per mettere nel mirino proprio l’atleta nato ad Atlanta. In questa ottica infatti va letta la cessione di Odom ai campioni in carica dei Mavericks, dal quale sono state ottenute diverse scelte nei prossimi Draft che dovrebbero finire ad Orlando in un pacchetto comprendente anche l’ala grande Pau Gasol ed il centro Andrew Bynum.

    Per i Magic sarebbe proprio questa l’offerta migliore dato che permetterebbe di mantenere sempre una buona competitività all’interno della Lega con l’acquisizione di 2 giocatori molto forti e validi. L’offerta dei Nets prevede invece l’inserimento del centro Brook Lopez, di 2 prime scelte future ed eventualmente di un altro giocatore del roster ad eccezione di Deron Williams. Ma non è da sottovalutare nelle ultime ore l’inserimento dei Chicago Bulls che avrebbero offerto al team di coach Stan Van Gundy qualsiasi atleta nella loro rosa ad eccezione del solo Derrick Rose che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe formare un’accoppiata fenomenale con Howard. Situazione in evoluzione, nelle prossime ore si attendono grosse novità.

    Per completezza riportiamo le dichiarazioni di Howard ai giornalisti dopo il primo giorno di training camp dei Magic:

    Non si può premere il tasto “reset”. Questo non e’ “Call of Duty” (esplicito riferimento al videogame del momento), lì quando muori, ricominci. Qui è totalmente diverso: non posso riportare indietro il tempo. Ho fatto tutto per questa città. Non penso che la gente capisca quanto amo questa città. Se ora mi odiate perché voglio cambiare allora non mi avete mai amato!

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  • NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    NBA, Lakers su Howard. Miami tenta Oden

    Venerdì 9 dicembre il mercato NBA aprirà ufficialmente ma in questi giorni sono già tante le voci di possibili trattative tra le squadre. Sulla cresta dell’onda c’è sempre Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, a cui scadrà il contratto alla fine di questa stagione. “Superman” non sembra intenzionato a rifirmare con la franchigia della Florida (fatale la sconfitta nel primo turno playoff dello scorso torneo contro gli Atlanta Hawks) essendosi ormai convinto che sarebbe difficile arrivare a vincere il titolo con il suo attuale team e starebbe vagliando con attenzione le offerte pervenute al suo agente in modo da scegliere poi la squadra potenzialmente migliore per puntare alla vittoria del campionato. I più interessati all’acquisizione di Howard sono i Los Angeles Lakers che se riuscissero nel colpaccio porterebbero via da Orlando un altro grande centro dopo aver strappato qualche anno fa, a suon di milioni di dollari, Shaquille O’Neal. La storia potrebbe (il condizionale è comunque d’obbligo vista la lunga lista di pretendenti) ripetersi dato che i Magic non vogliono assolutamente perdere a parametro 0 il loro giocatore simbolo il che significherebbe l’ennesima ricostruzione della loro giovane storia. I gialloviola sono pronti a mettere sul piatto della trade 2 giocatori da scegliere in una rosa di 3 ed i nomi sono di tutto rispetto dato che comprendono il centro Andrew Bynum, ragazzo dalle numerose qualità e potenzialità, un pò fragile fisicamente ma sempre uno dei migliori nel suo ruolo, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol, giocatore su cui tecnicamente non si può discutere ed infine il versatile Lamar Odom. Lo scambio permetterebbe ai Lakers di avere un atleta dominante come nessun altro in NBA a centro area ed ai Magic di restare sempre altamente competitivi. Secondo alcune fonti il trasferimento dovrebbe essere praticamente fatto ma attenzione agli inserimenti di altri team dell’ ultima ora dato che ad Orlando comunque conviene scatenare un’asta per ottenere quanto più possibile dalla cessione di Howard.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Sempre a proposito di centri si sta facendo strada prepotentemente la voce che vede i Miami Heat dei “Big Three” Wade-James-Bosh interessati allo sfortunato centro dei Portland Trail Blazers Greg Oden. L’ex Ohio State University, prima scelta assoluta di Portland al Draft del 2007, paragonato da molti esperti a Shaquille O’Neal per l’impatto che avrebbe potuto avere nella Lega e per la potenza fisica fuori dal comune assimilabile a quella del giovane Shaq nelle sue migliori stagioni ai Magic ed ai Lakers, in 4 stagioni è riuscito a scendere in campo solo per 82 partite (in pratica un solo torneo su 4) a causa di gravissimi infortuni ad entrambe le ginocchia. A gennaio è previsto il suo ennesimo ritorno sul parquet ma ai Blazers sono indecisi sul da farsi visto che il giocatore è free agent con restrizione, ovvero libero sul mercato ma pareggiando l’offerta migliore che perverrà all’agente del centro la squadra dell’Oregon potrà tranquillamente tenerlo in squadra avvalendosi del suo diritto. Miami ha evidenziato nell’ultima stagione grandi problemi a centro area e seppur sia arrivata in Finale (persa però contro i Mavericks di Dirk Nowitzki) punta ad un massiccio rafforzamento del roster. Un Oden in salute sarebbe l’ideale, non solo per gli Heat ma per qualsiasi franchigia NBA. Tuttavia l’incognita sulle sue reali condizioni fisiche sono tante e permangono nonostante le rassicurazioni dello staff sanitario dei Blazers. Il team della Florida potrebbe usare la sua eccezione salariale da 5 milioni di dollari all’anno per strapparlo ai biancorossoneri, staremo a vedere l’evolversi della situazione.

    Restano sul mercato altri 2 centri di rilievo, Tyson Chandler che ha rifiutato la proposta di rinnovo dei Dallas Mavericks campioni in carica ritenendola troppo bassa e Marc Gasol, fratello minore di Pau, che sta valutando il prolungamento di contratto con i Memphis Grizzlies anche se la prima offerta della franchigia del Tennessee non ha soddisfatto del tutto lo spagnolo.

    Chiudiamo il discorso mercato parlando di un grandissimo giocatore come Grant Hill: la 39enne ala piccola, nell’ultima stagione ai Phoenix Suns, non sembra accusare il peso dell’età che avanza e dopo l’ottima regular season con la squadra dell’Arizona starebbe pensando ad un team di vertice per chiudere la carriera magari vincendo un titolo. Se Chris Paul andasse ai New York Knicks (rendendo quindi gli arancioblu una seria pretendente all’anello) il suo ingaggio da parte della franchigia della Grande Mela sarebbe cosa certa per unirsi al fantastico trio che si formerebbe con Paul in cabina di regia, Carmelo Anthony star indiscussa del Madison Square Garden ed Amar’è Stoudemire a dominare a centro area. Hill darebbe qualità ed esperienza ad una panchina molto carente come quella dei Knicks, ma su di lui attenzione alle mosse di Chicago Bulls e Los Angeles Clippers.

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  • NBA, prime voci di mercato per Dwight Howard e Chris Paul

    NBA, prime voci di mercato per Dwight Howard e Chris Paul

    Manca ancora qualche giorno per l’apertura del mercato NBA ma già iniziano a rincorrersi ed imperversare le prime voci di trattative tra le squadre. I giocatori più “chiacchierati” sono i 2 più importanti cestisti che a fine anno diventeranno free agent, ovvero Dwight Howard degli Orlando Magic e Chris Paul dei New Orleans Hornets.

    Chris Paul e Dwight Howard | © Sam Greenwood/Getty Images

    Iniziamo col parlare della situazione di Howard che sembra l’indiziato numero 1 a cambiare maglia in vista della stagione: il centro dei Magic è appetito in particolar modo dai New Jersey Nets e dai Los Angeles Lakers. I Nets metterebbero sul piatto un’offerta irrinunciabile che prevede uno scambio con il pari ruolo Brook Lopez a cui aggiungerebbero 2 prime scelte in vista dei prossimi Draft. Inoltre sarebbero pronti ad accollarsi il pesante contratto di Hedo Turkoglu dando un pò di respiro al pesante salary cap accumulato negli ultimi anni dalla franchigia della Florida. I gialloviola propongono invece uno scambio con Andrew Bynum, centro di grande livello ma fragile nel fisico, o in alternativa con Pau Gasol. La scelta è tutta dei Magic che dovranno decidere se sia più conveniente cercare di vincere quest’anno il titolo con Howard in squadra e poi magari perderlo a 0 sul mercato oppure approfittare di una contropartita tecnica di valore subito però riducendo le potenzialità del team.

    Sempre i californiani monìtorano con attenzione anche la situazione di un altro pezzo da 90 in procinto di lasciare la sua squadra, ovvero il playmaker Chris Paul: i nomi per lo scambio sono i soliti, Gasol o in alternativa Bynum ma il regista compagno di squadra di Marco Belinelli, che ha già rifiutato una proposta dei Boston Celtics che proponevano uno scambio alla pari con il play Rajon Rondo, sembra avere in mente solo i New York Knicks dei suoi amici Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire. Un grande trio che metterebbe i newyorchesi in pole per la conquista dell’anello! Paul non firmerà il rinnovo di contratto con New Orleans quindi bisognerà trovare presto una soluzione.

    A proposito di Rajon Rondo i Celtics sembrano intenzionati a scaricarlo (senza motivi validi peraltro dato che il piccolo numero 9 è uno dei migliori giocatori di Boston) e stanno parlando con i Thunder per una trade che prevede il ritorno in Massachusetts di Kendrick Perkins, ceduto proprio ad Oklahoma City un pò troppo frettolosamente lo scorso febbraio per motivi contrattuali. Insieme a lui in maglia bincoverde arriverebbe l’atletico play Russell Westbrook  (ai ferri corti con la Star Kevin Durant per motivi di leadership all’interno del team), mentre in Oklahoma, oltre a Rondo, ritornerebbe Jeff Green, pedina di scambio già nell’affare Perkins nei mesi scorsi. Il G.M. Sam Presti però non sarebbe totalmente convinto dall’operazione.

    Tyson Chandler non sembra intenzionato a rimanere ai Dallas Mavericks: il centro texano ha fatto sapere che si aspetta di iniziare il training camp con una nuova squadra (i motivi sarebbero principalmente economici dato che Dallas non accontenterà le sue richieste di rinnovo contrattuale). Il destino di Brandon Roy ai Blazers è segnato: a causa di un contratto troppo oneroso e delle ginocchia troppo fragili che ne mettono a rischio la carriera a Portland avrebbero deciso di esercitare la nuova clausola “Amnesty” per scaricare la guardia e risollevare il salary cap. Le pretendenti (ma a cifre molto più basse) non mancano certo con Minnesota Timberwolves, Chicago Bulls e Golden State Warriors in prima fila. Da monitorare anche la situazione su Greg Oden che potrebbe subìre la medesima sorte per i noti problemi alle rotule delle ginocchia. Un vero peccato per i Blazers che sui 2 giocatori circa 3 anni fa avevano deciso di costruire un futuro luminoso per la franchigia dell’Oregon.

    Un altro giocatore appetibile sul mercato è Marc Gasol, fratello del ben più noto Pau, esploso negli ultimi playoff con i Grizzlies: Memphis propone per il rinnovo del contratto 5 milioni di dollari a stagione mentre lo spagnolo ne vorrebbe quasi il doppio ovvero 9. In Tennessee pensano anche alla cessione della stella Rudy Gay per rinforzare il roster in vista della stagione ormai alle porte.