Tag: dwight howard

  • NBA, Howard vicinissimo ai Nets. New York ci prova per Camby

    NBA, Howard vicinissimo ai Nets. New York ci prova per Camby

    Sono ore di trepidazione in NBA per i tifosi dei Nets: ad Orlando è in corso una riunione tra i dirigenti dei Magic per dare il via libero allo scambio che porterà Dwight Howard a Brooklyn. I 2 team avrebbero trovato l’accordo per un maxi scambio che coinvolgerebbe ben 14 giocatori, almeno 3 squadre nella trade e tantissime scelte al Draft tra primo e secondo giro. I Magic hanno intensficato i contatti con Billy King, general manager dei Nets, ieri sera, dopo aver appreso che Andrew Bynum, il centro dei Los Angeles Lakers su cui volevano costruire la squadra del futuro, non è interessato a rimanere a Orlando dopo la scadenza del suo contratto nel 2013 (Bynum ha fatto sapere che preferirebbe Dallas, Houston o Cleveland). Brooklyn intanto ha coinvolto nell’affare Howard anche Cleveland, a cui vorrebbe scaricare il nuovo contratto di Kris Humphries. I Cavs però oltre al lungo vorrebbero anche una scelta al primo giro: avendone già promesse ben 3 a Orlando. I Nets inoltre stanno cercando una quarta squadra interessata allo scambio pronta a farsi carico della promettente guardia MarShon Brooks (sotto contratto nel 2012-13 per 1,2 milioni) in cambio di una scelta al primo giro. I Nets in cambio di Howard (e probabilmente di Jason Richardson ed Hedo Turkoglu, 2 giocatori con il contratto pesantissimo nel monte salari dei Magic) spedirebbero ad Orlando un pacchetto incentrato su Brook Lopez, con cui stanno trattando il rinnovo per utilizzarlo in un sign and trade, e almeno 3 scelte al primo giro. Ma i Lakers restano alla finestra, pronti ad intervenire nel caso la trattativa fallisca. Staremo a vedere gli sviluppi nelle prossime ore.

    Orlando ha inoltre ufficilizzato la cessione di Ryan Anderson, giocatore più migliorato dell’ultima stagione NBA, ai New Orleans Hornets. Anderson, 16 punti di media nella stagione appena conclusa con 166 triple a bersaglio (più di tutti nella Lega) firmerà un quadriennale da 36 milioni. Gli Hornets hanno abbastanza spazio salariale per farsene carico e spediranno in cambio il lungo Gustavo Ayon (un anno di contratto a 1,5 milioni) ai Magic, che proseguono così nella loro rifondazione.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Sam Greenwood Getty Images

    Intanto si muove anche New York: la dirigenza si è incontrata con il centro Marcus Camby ed i Knicks ora sono favoriti per prendere il 38enne che piace, e molto, anche a Miami, Dallas, Houston e San Antonio. New York ha già avviato i contratti con i Rockets per un sign and trade che consentirà a Camby di guadagnare almeno 3 milioni il prossimo anno e ai texani di ottenere in cambio almeno uno tra ToneyDouglas, Josh Harrellson, Dan Gadzuric e Jerome Jordan.

    Kirk Hinrich ritorna ai Bulls: il 31enne playmaker firmerà un biennale da 6 milioni e fino a gennaio (o febbraio) dovrà sostituire l’infortunato Derrick Rose.

    Ersan Ilyasova ha deciso di rimanere a Milwaukee. L’agente del giocatore ha confermato che il turco ha accettato la proposta di rinnovo quinquennale (45 milioni di dollari) che gli hanno proposto i Bucks. Ilyasova, 25 anni, è reduce dalla miglior stagione della sua carriera: 13 punti e 8,8 rimbalzi di media.

    Boston pensa al sostituto di Ray Allen (volato a Miami): in lizza Courtney Lee ed O.J. Mayo, entrambi restricted free agent e quindi teoricamente rifirmabili in seguito dalle loro squadre di appartenenza (Houston e Memphis) pareggiando l’offerta dei Celtics.

  • NBA, Deron Williams resta ai Nets. In arrivo anche Howard

    NBA, Deron Williams resta ai Nets. In arrivo anche Howard

    Brooklyn Nets scatenati in questi primi giorni di mercato NBA: la squadra del magnate russo Mikhail Dmitrievitch Prokhorov, dopo aver rinnovato il contratto a Gerald Wallace e dopo aver acquisito Joe Johnson dagli Atlanta Hawks ha trovato l’accordo per trattenere il fortissimo playmaker Deron Williams che nei giorni scorsi aveva fatto scadere il contratto entrando nella lista dei giocatori free agent per sondare il terreno su eventuali offerte. I Nets al momento sono gli assoluti protagonisti del mercato e puntano decisi a costruire una squadra da titolo in questa caldissima Estate.

    Per Deron Williams sono stati sborsati 98 milioni di dollari complessivi in 5 anni ma a Brooklyn non paiono propensi a fermarsi: secondo le ultime indiscrezioni si starebbe puntando ad un mega scambio con gli Orlando Magic per assicurarsi anche il centro Dwight Howard che proprio ieri aveva chiesto la cessione al suo attuale team. I Nets avrebbero proposto da Orlando una trade che in verità era stata già scartata dai Magic durante la scorsa stagione, mettendo sul piatto della bilancia nuovamente il centro Brook Lopez, l’ala grande Kris Humphries, la guardia tiratrice MarShon Brooks e ben 3 future prime scelte al Draft. La franchigia della Florida probabilmente potrebbe ottenere qualcosa di meglio per il sacrificio di Howard (Andrew Bynum dei Los Angeles Lakers sembra l’ipotesi più allettante per la dirigenza neroazzurra) ma rispetto a qualche mese fa il coltello non è più dalla parte del manico per i Magic visto che proprio Howard ha fatto sapere di accettare come unica destinazione i Nets e se il centro di Orlando dovesse continuare ad impuntarsi su Brooklyn come unica destinazione possibile per il suo futuro (rinnovo e cessione), allora forse potrebbe davvero forzare la mano alla dirigenza dei Magic.

    Se dovesse concretizzarsi anche questa trattativa i Nets diventerebbero assieme ai Miami Heat la squadra da battere nella Eastern Conference, un bel passo in avanti rispetto alle ultime stagioni deludenti. Nei prossimi giorni si attendono grandi novità in merito alla trattativa per Howard.

    Deron Williams | © Warren Little/Getty Images

    I Dallas Mavericks, delusi da Deron Williams che ha declinato l’offerta texana, perdono anche uno dei pilastri della squadra, ovvero Jason Terry che si accorda con i Boston Celtics per un triennale da 16 milioni di dollari complessivi. La perdita di un giocatore come Terry è grave per gli ex campioni NBA ma Mark Cuban ora vorrebbe consolarsi con il suo pupillo Steve Nash (che potrebbe ritornare ai Mavericks dopo parecchi anni) oggetto del desiderio secondo le ultime indiscrezioni anche dei Lakers, oltre naturalmente di New York Knicks e Toronto Raptors (i canadesi sono gli unici ad aver avanzato un’offerta ufficiale da 36 milioni di dollari per 3 anni). Toronto, intanto trova un accordo con Landry Fields dei Knicks (triennale da 20 milioni) ed ora New York ha 7 giorni di tempo per decidere se pareggiare l’offerta se non vuole privarsi dell’ex giocatore di Stanford University.

    Chiudiamo con alcune news sul nostro Marco Belinelli: perso il migliore tiratore nel roster (Jason Terry) i Dallas Mavericks starebbero sondando il terreno per la guardia Azzurra. Nei prossimi giorni incontro tra le parti per vedere se ci sono i margini per una trattativa.

  • NBA, Joe Johnson ai Nets. Howard chiede la cessione ai Magic

    NBA, Joe Johnson ai Nets. Howard chiede la cessione ai Magic

    Nel mercato NBA, che si è aperto da pochi giorni, arriva la prima mossa a sorpresa e di una certa rilevanza: Joe Johnson, guardia tiratrice degli Atlanta Hawks passa ai Brooklyn Nets in cambio di ben 5 giocatori ed una prima scelta futura al Draft. Coinvolti nella trade Anthony Morrow, Jordan Farmar, Jordan Williams, Johan Petro con la “sign and trade” per DeShawn Stevenson. Johnson, il quinto giocatore più pagato della Lega (l’anno prossimo il suo stipendio arriverà a 19 milioni di dollari), rinforza notevolmente il reparto delle guardie ma potrebbe essere la prima avvisaglia che il free agent Deron Williams non intende rinnovare con i Nets e nelle ultime ore le voci che parlano di un suo possibile accordo con i Dallas Mavericks si fanno sempre più insistenti.

    La situazione però è molto complicata perchè un accordo tra le parti prevede che l’affare Johnson possa anche saltare se proprio Williams alla fine non decida di firmare con la franchigia di Brooklyn. Ma su questo punto non giungono conferme.

    Gli Hawks poi in serata hanno messo a segno un altro colpo spedendo a Salt Lake City l’ala piccola Marvin Williams in cambio del playmaker Devin Harris.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Ritorna a farsi sentire Dwight Howard: il centro degli Orlando Magic, in cura per i suoi guai alla schiena, ha chiesto al neo general manager Hannigan la cessione. La società ancora non ha preso una posizione ufficiale ma dovrà farlo necessariamente nei prossimi giorni. Con la cessione proprio di Johnson Atlanta si posiziona in prima linea per la sua acquisizione facendo leva anche sul fatto che Howard è nativo proprio di Atlanta. Ma sono tantissime le squadre che ambiscono a mettere sotto contratto il miglior centro dell’intera NBA. In prima linea i Los Angeles Lakers che potrebbero offrire come contropartita tecnica il pari ruolo Andrew Bynum, molto gradito ai Magic. Sotto traccia cerca di muoversi anche Hosuton ma nelle ultime ore la voce più insistente vede i Dallas Mavericks interessatissimi al giocatore per formare eventualmente una coppia da sogno con Deron Williams: se davvero i texani riusciranno a mettere a segno questo doppio colpo (Williams-Howard) ritornerebbero ad essere una seria candidata per il titolo, ma al momento queste sono solo voci. E sarebbe altresì molto curioso che i 2 atleti, in procinto di riunirsi nello stesso team ma ai Nets, potrebbero ora farlo nella Conference opposta a Dallas.

    Notizie di contorno: senza Derrick Rose per circa un anno, infortunatosi al ginocchio negli ultimi playoff contro Philadelphia, i Bulls pensano ai ricambi e potrebbe toccare al veterano Derek Fisher (nell’ultima stagione ai Lakers e ad Oklahoma City), ma con lui potrebbe arrivare anche Brandon Roy, che a causa degli infortuni alle ginocchia si era temporaneamente ritirato. Nel frattempo, i Pacers estendono per 5 anni con il play-guardia George Hill. Ray Allen resta il primo obiettivo di Miami che però, intanto, sonda un paio di free agent veterani come Marcus Camby e Rashard Lewis. I Suns, invece, pensano al post Steve Nash e vorrebbero ripartire da Eric Gordon. Phoenix potrebbe arrivare a proporre un contratto “massimo” al restricted free agent di New Orleans (58 milioni per 4 anni come i Blazers stanno cercando di fare con Roy Hibbert, centro degli Indiana Pacers). Gli Hornets comunque avrebbero la facoltà di trattenere il giocatore pareggiando l’offerta.

  • NBA, Garnett resta ai Celtics. Griffin rinnova con i Clippers

    NBA, Garnett resta ai Celtics. Griffin rinnova con i Clippers

    Si è aperto ufficialmente il mercato NBA, e subito ci sono state le prime mosse delle squadre in vista della nuova stagione. I protagonisti di questa prima giornata sono stati i Boston Celtics ed i Los Angeles Clippers mentre rumors importanti arrivano da Toronto e  da Dwight Howard.

    Andiamo con ordine: la prima notizia giunge da Boston dove il general manager Danny Ainge e l’ala grande Kevin Garnett hanno trovato l’accordo per la prosecuzione del rapporto. Garnett rimarrà un Celtics per i prossimi 3 anni e percepirà un compenso totale di 34 milioni di dollari (poco più di 11 milioni a stagione). L’ex Minnesota Timberwolves diventa così il giocatore più pagato nella storia dell’intera NBA con 322 milioni di dollari complessivi in carriera e supera il precedente primato di Shaquille O’Neal fermo a quota 293. Garnett, 36 anni, è stato l’uomo in più dei Celtics negli ultimi playoff giocati ad una media di 19.2 punti e 10.3 rimbalzi ma la corsa di Boston si è interrotta nella Finale di Eastern Conference al cospetto dei futuri campioni dei Miami Heat.

    Sempre in Massachusetts si sta pensando di rinnovare il contratto a Ray Allen (corteggiato da Miami e Phoenix), mentre c’è ottimismo sulla situazione di Jeff Green. Ainge punta a formare un team con il giusto mix di giovani e “vecchi” dove i veterani potranno dare una mano ai più giovani a diventare le stelle del futuro dei biancoverdi: Rondo, Bradley, Green ed i 2 rookie Sullinger e Melo saranno le colonne portanti dei Celtics nei prossimi anni.

    Blake Griffin rinnova il contratto con i Los Angeles Clippers in scadenza nel 2013: il lungo resterà in California fino al 2018 per un compenso di 95 milioni di dollari. Estensione offerta anche all’altra Star della squadra, ovvero Chris Paul (20 milioni dollari a stagione per 3 anni) ma il playmaker più forte della Lega ha preso qualche giorno di tempo per decidere.

    Si muovono anche i vice campioni degli Oklahoma City Thunder, il coach Scott Brooks prolunga il suo rapporto per altri 4 anni per 4 milioni di dollari a stagione. Ora per il G.M. Presti arriveranno le” grane” Harden ed Ibaka: il rinnovo dei 2 giocatori, pezzi fondamentali nello scacchiere dei Thunder, è problematico (i 2 giocatori chiedono contratti molto alti) ma Presti potrebbe riuscire anche a trattenerli entrambi.

    Kevin Garnett, Boston Celtics | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Voci importanti anche dal Canada dove i Toronto Raptors sembrano vicini al 2 volte M.V.P. della Lega Steve Nash: il playmaker dei Suns vorrebbe tornare in Patria ed i Raptors offrono un contratto triennale da 36 milioni do dollari complessivi (12 a stagione). Nash, 38 anni, rinforzerebbe notevolmente il team di Andrea Bargnani.

    Dwight Howard è sempre più lontano dagli Orlando Magic: il centro più forte della NBA vuole andare ai Brooklyn Nets (in questo modo i Nets potrebbero rifirmare anche Deron Williams che vuole giocare in una squadra competitiva). Intanto il general manager trova l’accordo con Gerald Wallace che continuerà a giocare nella franchigia del proprietario russo Prokhorov per altri 4 anni per 10 milioni di dollari a stagione.

    Minnesota è interessata all’ala dei Blazers Nicolas Batum (pronto un contratto da 50 milioni di dollari che però Portland potrà pareggiare e trattenere il giocatore). Allo stesso modo i Pacers proveranno a trattenere il centro Roy Hibbert (pareggiando ogni eventuale offerta), inseguito proprio dalla squadra dell’Oregon che sembra disposta a concedere al giocatore addirittura il massimo salario disponibile.

    Ultime news da Houston e Phoenix: i Rockets avrebbero trovato l’accordo per il centro dei Bulls Omer Asik. Per lui 25 milioni di dollari in 3 anni, ora la palla passa a Chicago che avrà tempo 3 giorni per decidere se pareggiare l’offerta (e trattenere il giocatore) o rinunciare alle sue prestazioni. I Suns invece sono interessatissimi a Michael Beasley che andrebbe a colmare la lacuna nel ruolo di ala piccola in Arizona.

  • LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James e Kevin Durant guidano il miglior quintetto NBA

    LeBron James, fenomeno dei Miami Heat (che pochi giorni fa ha ricevuto il premio di M.V.P. della stagione NBA 2011/2012 ed è diventato così vincitore di tre delle ultime 4 edizioni), è stato il giocatore che ha raccolto più punti nella votazione per stabilire il migliore quintetto NBA della stagione. James ha ricevuto 118 voti per la prima squadra su un massimo di 120 voti disponibili. Oltre al numero 6 di Miami nel migliore starting five sono stati inseriti Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder (finito ad una manciata di punti da James con 591 in totale e 117 voti da primo quintetto), Dwight Howard degli Orlando Magic e Chris Paul dei Los Angeles Clippers.

    Nonostante la media di minuti giocati più bassa in carriera (37.5 a gara), James (convocato otto volte per l’All Star Game) ha guidato la Lega nella categoria del plus-minus (differenziale di punti quando un giocatore è sul parquet) con un ottimo +7,6 ed ha concluso al terzo posto nella classifica marcatori (27,1 punti  a partita), è stato il leader dei Miami Heat negli assist (6.2 ad incontro) e nei rimbalzi (7.9 gli stessi del compagno Chris Bosh). Inoltre James ha stabilito i record in carriera per la percentuale dal campo (0,531) e nel tiro da tre punti (0,362). James guadagna gli onori della prima squadra NBA per la quinta stagione di fila e per la sesta volta in carriera.

    Kevin Durant è alla sua terza selezione nel miglior quintetto dell’anno. Ha guidato la NBA in punti segnati (28,0 a partita) per il terzo anno consecutivo, ed ha stabilito il suo massimo in carriera nei rimbalzi catturati (8.0 ad incontro) e negli assist (3.5). Durant ha segnato almeno 40 punti in stagione per quattro volte tra cui si deve registrare il career-high di ben 51 punti stabilito il 19 febbraio contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari. E’ stato eletto anche M.V.P. dell’All Star Game di Orlando dopo aver segnato 36 punti per la squadra della Western Conference nella vittoria per 152-149 contro la selezione dell’Est.

    Kobe Bryant è alla settima selezione consecutiva nel miglior quinetto della stagione, e diventa il giocatore in attività con più selezioni nel miglior quinetto dell’anno a quota 10. Bryant è arrivato secondo in campionato nei punti segnati (27,9 contro i 28 di Durant). Il 6 febbraio, nella sua città natale, Philadelphia, Bryant ha superato l’ex compagno di squadra ai Lakers Shaquille O’Neal al quinto posto in NBA per quanto riguarda i migliori realizzatori di tutti i tempi, e il 9 marzo, a Minnesota, è diventato il più giovane giocatore a toccare quota 29.000 punti in carriera (a 33 anni e 199 giorni). Con la sua decima selezione nella migliore squadra della stagione NBA, Bryant raggiunge mostri sacri come Kareem Abdul-Jabbar, Elgin Baylor, Bob Cousy, Michael Jordan, Bob Pettit, e Jerry West (anche loro a quota 10). Karl Malone è il leader di tutti i tempi con 11 selezioni totali e Kobe il prossimo anno proverà a raggiungerlo in testa a questa graduatoria.

    LeBron James & Kevin Durant | © Joe Murphy/NBAE via Getty Images

    Dwight Howard è stato selezionato nel miglior team NBA per la quinta stagione consecutiva, ha guidato la Lega nei rimbalzi con un 14,5 a gara e ha ottenuto il suo career high nella percentuale di realizzazione dal campo (0,573). E’ arrivato secondo nella statistica delle doppie doppie realizzate (con 43) e terzo nella classifica delle stoppate (2.15 a match). Howard inoltre ha avuto una media di 20,6 punti ed è stato uno degli unici tre giocatori in NBA con la media di almeno 20 punti e 10 rimbalzi a partita (gli altri sono stati Kevin Love e Blake Griffin).

    Chris Paul, alla seconda chiamata nel migliore quintetto dell’anno, è stato il leader NBA nei recuperi (2.53) ed ha concluso al terzo posto negli assist (9.1), aggiungendo anche 19,8 punti a partita con 3.5 rimbalzi. Ha realizzato 23 doppie doppie (16esimo assoluto). Paul in questa stagione è diventato il secondo giocatore (dopo Tim Hardaway nel 1990/1991) nella storia della NBA ad avere una media di almeno 19,0 punti, 9,0 assist, 3,5 rimbalzi e 2.0 recuperi.

    La seconda migliore squadra NBA è composta invece dalle guardie Tony Parker dei San Antonio Spurs e Russell Westbrook degli Oklahoma City Thunder, dalle ali Blake Griffin dei Los Angeles Clippers e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves, e dal centro Andrew Bynum dei Los Angeles Lakers.

    Nel terzo migliore starting five della Lega sono finiti Dwyane Wade dei Miami Heat e Rajon Rondo dei Boston Celtics come guardie, Carmelo Anthony dei New York Knicks e Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks come ali, e Tyson Chandler dei New York Knicks come centro.

    I migliori team della stagione NBA sono stati scelti da una giuria di 120 giornalisti sportivi  degli Stati Uniti e del CanadaI giornalisti hanno votato per i giocatori e per la selezione nella migliore squadra sono stati assegnati 5 punti, per l’inserimento nel secondo miglior team sono stati dati 3 punti ed infine per la chiamata nella terza squadra è stato fornito solo 1 punto.

    2011-12 All-NBA First Team:

    G: Chris Paul (Los Angeles Clippers) 484 punti
    G: Kobe Bryant (Los Angeles Lakers) 568 punti
    C: Dwight Howard (Orlando Magic) 476 punti
    F: LeBron James (Miami Heat) 596 punti
    F: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder) 591 punti

    2011-12 All-NBA Second Team:

    G: Tony Parker (San Antonio Spurs) 367 punti
    G: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder) 239 punti
    C: Andrew Bynum (Los Angeles Lakers) 400 punti
    F: Blake Griffin (Los Angeles Lakers) 170 punti
    F: Kevin Love (Minnesota Timberwolves) 365 punti

    2011-12 All-NBA Third Team:

    G: Rajon Rondo (Boston Celtics) 142 punti
    G: Dwyane Wade (Miami Heat) 235 punti
    C: Tyson Chandler (New York Knicks) 60 punti
    F: Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) 136 punti
    F: Carmelo Anthony (New York Knicks) 154 punti

    Questi gli altri giocatori che hanno ricevuto voti dalla giuria (ordinati secondo i punti totali ottenuti): LaMarcus Aldridge, Portland, 55; Marc Gasol, Memphis, 52; Derrick Rose, Chicago, 44; Josh Smith, Atlanta, 33; Paul Pierce, Boston, 31; Al Jefferson, Utah, 30; Pau Gasol, Los Angeles Lakers, 27; Steve Nash, Phoenix, 24; Kevin Garnett, Boston, 22; Tim Duncan, San Antonio, 18; Joe Johnson, Atlanta, 16; Deron Williams, New Jersey, 14; Rudy Gay, Memphis, 10; James Harden, Oklahoma City, 8; Luol Deng, Chicago, 5; Roy Hibbert, Indiana, 5; Manu Ginobili, San Antonio, 3; Danny Granger, Indiana, 3; Joakim Noah, Chicago, 3; Monta Ellis, Milwaukee, 2; Chris Bosh, Miami, 2; Luis Scola, Houston, 2; Marcin Gortat, Phoenix, 2; Paul Millsap, Utah, 2; Serge Ibaka, Oklahoma City, 2; David Lee, Golden State, 1; DeMarcus Cousins, Sacramento, 1.

  • NBA, votato il migliore quintetto difensivo. LeBron James davanti a tutti

    NBA, votato il migliore quintetto difensivo. LeBron James davanti a tutti

    La NBA ha ufficializzato il migliore quintetto difensivo della stagione: a guidare lo starting five c’è LeBron James che è stato già eletto pochi giorni fa M.V.P. della Lega. Il leader dei Miami Heat ha collezionato 53 punti complessivi con 24 voti da primo posto, unico tra tutti i votati a superare quota 50 punti.

    Dietro all’ala del team della Florida si è piazzato Serge Ibaka degli Oklahoma City Thunder, il miglior stoppatore della stagione che ha collezionato 47 punti. Seguono Dwight Howard, centro degli Orlando Magic con 41 punti in totale e poi chiudono Chris Paul dei Los Angeles Clippers (35 punti ottenuti) e Tony Allen dei Memphis Grizzlies (33 punti).

    Per Ibaka e Tony Allen si tratta della prima selezione, dalla loro entrata in NBA, nel quintetto dei migliori difensori della stagione. Per LeBron James invece non è la prima volta: il numero 6 di Miami ha portato gli Heat ad un record di 46 vittorie e 20 sconfitte (e la testa di serie numero 2 nei playoff della Eastern Conference) giocando davvero alla grande anche in difesa. E’ stato il leader della sua squadra in recuperi (1,9 a partita) e rimbalzi difensivi (6,4 a match), e più in generale nei rimbalzi totali (7.9). Con James a guidarla la difesa di Miami ha concesso solo 91,3 punti agli avversari di media, tenendo al 43% al tiro le altre squadre affrontate.

    LeBron James, Miami Heat | © Jeff Zelevansky/Getty Images

    Ibaka ha guidato la statistica delle stoppate (3.65 ad incontro!), mentre Paul è stato il migliore nei recuperi (2.53).Howard è stato miglior rimbalzista della lega (14.5 a partita), così come il miglior rimbalzista difensivo (10,8). La forza in difesa di Tony Allen invece è semplificata da questi numeri: i Grizzlies hanno concesso 96.0 punti in 100 possessi con lui in campo rispetto ai 102 punti subiti in 100 possessi con Allen fuori dal parquet.

    Il secondo quintetto difensivo è composto invece dalle guardie Rajon Rondo (dei Boston Celtics) e Kobe Bryant (dei Los Angeles Lakers), dal centro Tyson Chandler (dei New York Knicks, votato migliore difensore della stagione qualche settimana fa) e dalle ali Luol Deng (dei Chicago Bulls) e Kevin Garnett (dei Boston Celtics).

    Il pannello di votazione era formato dai 30 allenatori NBA, ai quali è stato chiesto di selezionare sia la prima squadra difensiva che la seconda. Agli Allenatori, c’è da ricordare, che non è stato permesso di votare per qualsiasi giocatore della propria squadra. Sono stati assegnati due punti agli atleti inseriti nel migliore quintetto ed uno solo invece a chi è stato inserito nel secondo quintetto difensivo.

    Stride però a prima vista l’esclusione, dal migliore starting five difensivo, del vincitore del premio di difensore dell’anno ovvero Tyson Chandler a favore di Dwight Howard. Non si capisce come sia possibile che il giocatore che alla fine del torneo è risultato il migliore nel gioco difensivo possa essere poi scivolato fuori dal quintetto ideale che comprende i migliori difensori. Un’incongruenza che sarà difficile spiegare da parte della Lega e che negli Stati Uniti sta già generando una marea di discussioni tra esperti ed analisti. Anche perchè Tyson Chandler ha dimostrato di meritare quel premio e di conseguenza avrebbe avuto ogni diritto di entrare nel miglior team NBA che riguarda la difesa.

  • NBA, Stan Van Gundy licenziato dagli Orlando Magic

    NBA, Stan Van Gundy licenziato dagli Orlando Magic

    Stan Van Gundy non sarà più l’allenatore degli Orlando Magic nella prossima stagione. Lo ha annunciato poco fa il team della Florida in un comunicato del proprietario della squadra Alex Martins. Oltre a Stan Van Gundy viene licenziato anche il general manager Otis Smith, vanno via così 2 dei principali artefici dei successi dei Magic negli ultimi anni che hanno portato Orlando alle migliori stagioni nella storia della franchigia.

    In conferenza stampa Martins ha fatto intendere che i dissidi tra Van Gundy e la stella della squadra, il centro Dwight Howard non erano più tollerabili e che il cambiamento si è reso inevitabile proprio per questi motivi. Ancora non si conoscono i nomi dei candidati per ricoprire gli incarichi di head coach e general manager ma Martins ha fatto sapere che verranno annunciati in tempo per programmare al meglio le scelte del Draft di giugno e per il mercato estivo dei Magic.

    Stan Van Gundy | © Christian Petersen/Getty Images

    Orlando sotto la guida dell’ex allenatore ha terminato la stagione regolare 2011/2012 al sesto posto della Eastern Conference con un record di 37 vittorie e 29 sconfitte ma nel primo turno playoff è stata eliminata dagli Indiana Pacers con un netto 4-1. Van Gundy ha allenato i Magic per 5 stagioni ottenendo 259 vittorie e 135 sconfitte, con un record nei playoff di 31-28. Nel 2009 è arrivato il massimo risultato sul campo, con Orlando che si è laureata campione della Eastern Conference ma ha perso la Finale NBA contro i Los Angeles Lakers.

    Nella scelta di Martins pesa tantissimo il voler trattenere in Florida il suo centro Dwight Howard che ha esercitato l’opzione di rinnovo fino al giugno del 2013 dopo lunghissimi tira e molla che volevano la superstar dei Magic in partenza per altri lidi (Lakers su tutti). Ottenuto un ulteriore anno di contratto, Howard ha espresso alla dirigenza il desiderio di allontanare Van Gundy con la possibilità concreta di firmare un accordo a lungo termine per prolungare la sua permanenza in squadra. E probabilmente l’owner Martins lo ha accontentato, decidendo di sollevare anche il general manager Simth.

  • NBA, Tyson Chandler è il difensore dell’anno

    NBA, Tyson Chandler è il difensore dell’anno

    Tyson Chandler è stato votato miglior difensore dell’anno. La notizia, già nell’aria da ieri (era stata rivelata da una persona a conoscenza del premio rimasta anonima), è stata resa ufficiale dalla NBA ed il centro dei Knicks è il primo nella storia del team di New York ad essere premiato in questa categoria.

    La vittoria di Chandler (che ieri era stata riportata anche da Yahoo Sports), è meritata visto che i Knicks con lui a centro area sono migliorati tantissimo nel settore difensivo in questa stagione.

    Chandler ha ricevuto 311 punti, di cui 45 voti da primo posto, da una giuria di 121 giornalisti sportivi degli Stati Uniti e  del Canada. Serge Ibaka dei Thunder è arrivato secondo con 294 punti e Dwight Howard di Orlando, che aveva vinto il premio per tre stagioni di fila, è finito terzo con 186 punti. Sono stati assegnati cinque punti per ogni voto da primo posto, tre punti per ogni voto da secondo posto e un punto per ogni voto da terzo posto ricevuto.

    Chandler ha aiutato Dallas a vincere  il suo primo titolo NBA della storia nella scorsa stagione risultando a dir poco determinante ma i Mavericks non hanno fatto nessun tentativo in Estate per rifirmarlo preferendo mantenere la flessibilità salariale per il mercato 2012.

    Tyson Chandler © Chris Trotman/Getty Images

    Così Chandler è diventato rapidamente uomo mercato e i Knicks, a lungo considerati una delle peggiori squadre difensive della Lega, si sono accaparrati il giocatore con un’offerta da 14 milioni di dollari all’anno. Per ottenere la sua firma New York ha anche rinunciato al playmaker Chauncey Billups esercitando la clausola Amnesty in modo da poter mantenersi sotto la soglia del salary cap

    Chandler ha una media di 9.9 rimbalzi e 1.4 stoppate. Quella appena finita è stata la regular season migliore per punti segnati in attacco, con una media 11.3 punti e 67,9% di realizzazione dal campo.

    Chandler interrompe il triennio vincente di Dwight Howard degli Orlando Magic.

  • NBA: Howard infortunato, stagione finita e niente Olimpiadi di Londra

    NBA: Howard infortunato, stagione finita e niente Olimpiadi di Londra

    Dwight Howard, centro NBA degli Orlando Magic, dovrà operarsi alla schiena per un’ernia del disco (problema fisico che lo tormenta dai primi di marzo) e dovrà stare fermo almeno per i prossimi 4 mesi. Per lui campionato finito ed oltre al danno c’è la beffa perchè dovrà rinunciare a prendere parte alla spedizione della Nazionale degli Stati Uniti alle prossime Olimpiadi di Londra 2012.

    Termina così nel peggiore dei modi l’annata più difficile e travagliata per il miglior centro della Lega: è dall’inizio della stagione che infatti il numero 12 del team della Florida ha avuto problemi, in primis di carattere contrattuale visto che a più riprese ha chiesto alla dirigenza della sua squadra (in particolare al general manager Otis Smith) la cessione ad un’altra franchigia per poter lottare per il titolo NBA, cosa che evidentemente non riteneva di poter raggiungere con gli Orlando Magic. In un gioco di continue smentite e continue riconferme alla fine Howard ha esercitato l’opzione (presente nel suo contratto) di rinnovo di un ulteriore anno con Orlando a pochissimi giorni dalla fine degli scambi.

    Ma qui è arrivato il secondo problema del suo tribolato 2012: il centro soffriva infatti di dolori alla schiena ed esami specifici hanno rilevato un’ernia del disco. Howard ha provato a giocare ma le sue prestazioni erano evidentemente al di sotto della media ed alla fine il giocatore si è arreso al dolore, dovendo necessariamente ricorrere all’operazione chirurgica.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Sam Greenwood Getty Images

    Howard verrà operato in giornata a Los Angeles ma i problemi in cui è incappato hanno minato anche il rapporto con i tifosi dei Magic che ora sono divisi a metà in merito ad una sua permanenza in Florida: c’è chi preme per un suo ulteriore rinnovo per farlo diventare il simbolo di questa squadra e tentare di ricostruire un team da titolo attorno a lui, altri invece spingono per la sua cessione dalla quale ricavare ottime contropartite tecniche e magari qualche scelta molto alta nei prossimi Draft NBA in modo da poter inserire tasselli importanti che possano ridare splendore ai Magic, che dopo la Finale di qualche anno fa persa contro i Los Angeles Lakers sono andati incontro ad un inarestabile declino non riuscendo più a tornare su quei livelli.

    La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la fuga di notizie dallo spogliatoio quando si è saputo che Howard aveva chiesto espressamente alla dirigenza, in vista di un suo rinnovo pluriennale, il licenziamento di coach Stan Van Gundy, idolo dei tifosi e che poco ha a che fare con il peggioramento della squadra, smontata e riassemblata senza soluzione di continuità, da un anno all’altro, dal G.M. Otis Smith. I giocatori (e non solo i tifosi) al momento sono tutti dalla parte dell’allenatore e pare probabile che Howard nella prossima campagna di mercato possa essere scaricato: su di lui i Lakers che farebbero carte false per averlo ma non sembrano poter offrire buone scelte al Draft anche se la contropartita tecnica, il centro Andrew Bynum, fa gola ai Magic visti i miglioramenti compiuti. In pole ci sono sempre i New Jersey Nets che oltre ad un paio di ottimi giocatori (in primis il centro Brook Lopez) hanno delle scelte al Draft piuttosto interessanti da poter inserire nella trattativa. Staremo a vedere l’evolversi della situazione.

    Intanto questi sono i numeri della stagione di Howard, che non hanno risentito dei problemi accusati dentro e fuori dal campo: il 26enne centro, prima scelta assoluta al Draft 2004, chiude con 54 partite alla media di 20,6 punti, 14,5 rimbalzi (massimo in carriera e leader della classifica specifica), 2,1 stoppate e 43 doppie doppie.

  • NBA, All Star Game: Vince La Western Conference. Kevin Durant M.V.P.

    NBA, All Star Game: Vince La Western Conference. Kevin Durant M.V.P.

    Una partita divertente e spettacolare ma allo stesso tempo intensa e combattuta, un pò controcorrente rispetto alle solite Partite delle Stelle in cui la cosa primaria è offrire uno show indimenticabile agli spettatori, magari anche a discapito del risultato che spesso generava partite segnate già dall’inizio. Ed invece in questa edizione 2012 c’è stato il giusto mix tra tutti gli ingredienti, ovvero le giocate sensazionali nella prima parte di match e nel secondo tempo la voglia di vincere di entrambe le squadre che non ci stavano a perdere. Alla fine però, dopo un finale di gara davvero emozionante, l’ha spuntata la Western Conference che si è imposta per 152-149 sulla Eastern Conference. Kevin Durant è stato nominato M.V.P. della gara grazie ai suoi 36 punti che hanno trascinato la sua squadra ma non possiamo non citare uno stoico Kobe Bryant che quando il match si è fatto “duro” ha ricevuto un colpo che gli ha rotto il naso (stando a quanto dicono i ben informati). Il fenomeno dei Lakers però è rimasto in campo lo stesso a battagliare ed alla fine ha inciso in modo notevole sul risultato mentre dall’altra parte una menzione speciale va fatta per un irriducibile LeBron James, l’ultimo ad alzare bandiera bianca tra le fila del suo team e per il suo fido “gregario” Dwyane Wade capace di scrivere una sontuosa tripla doppia.

    Una partita, questa dell’All Star Game 2012, che verrà ricordata a lungo (solo 3 punti in meno rispetto al record assoluto) e che porta Kobe Bryant ancora di più nell’Olimpo del basket americano e mondiale dato che il numero 24 di Los Angeles supera il grande ed inimitabile Michael Jordan come miglior realizzatore nella storia della Partita delle Stelle. Proprio il Black Mamba mette a segno i primi 2 punti del match e dà il via ufficialmente alle ostilità. Grazie anche al contributo di Durant l’Ovest prende il largo in avvio e con qualche schiacciata di Blake Griffin si arriva sul 25-13 in cui Kobe e Kevin scrivono ben 19 punti in combinata. Wade e James riducono il divario ed al primo riposo si va sul 39-28.

    Gli 11 punti di vantaggio non soddisfano la Western Conference che in apertura di seconda frazione arriva sul +18, Deron Williams (molto più produttivo del titolare Derrick Rose) prova a mantenere in partita i suoi compagni ma prima Russell Westbrook (17 punti in appena 10 minuti) ed alla fine del primo tempo la tripla di Blake Griffin (evento più unico che raro) portano la selezione in maglia rossa ad un vantaggio di 19 punti (88-69).

    Kevin Durant, M.V.P. All Star Game NBA 2012 | © Ronald Martinez

    La ripresa si apre con l’Ovest che continua a martellare il canestro avversario ed il vantaggio arriva fin sopra i 20 punti, la fortuna della Eastern Conference è Derrick Rose che assieme a LeBron James inizia a recuperare punto su punto. I risultati sono evidenti e la Western Confernce inizia a sentire il fiato sul collo degli avversari. Sale anche il nervosismo con Wade che ferma con le cattive maniere Kobe Bryant proiettato verso canestro: naso sanguinante (sospetta frattura) e Mamba che resta però in campo per dare man forte alla sua squadra. L’Est rientra fino al provvisorio -7 prima che Chris Paul in cabina di regia guidi il suo team di nuovo a distanza di sicurezza (124-112 in chiusura di terzo quarto).

    Ultimo periodo davvero entusiasmante: James rimette piede in campo quando mancano 7 minuti alla fine con i suoi compagni sotto di 15 punti (merito di Kevin Love e delle sue giocate che portano la Western, teoricamente, ad affrontare nel migliore dei modi la parte finale della gara). Il prescelto però non ci sta ed inizia a bombardare il canestro avversario (2 triple di fantastica fattura) ed a 3 minuti dalla fine sono solo 3 i punti di distacco tra le 2 squadre.

    L’Ovest sembra in bambola nonostante le giocate di energia di Russell Westbrook, Deron Williams approfitta di ogni minimo errore e sigla il -1 per la selezione dell’Est (148-147 a 100 secondi dalla sirena). Griffin porta a 150 punti i suoi compagni con una schiacciata volante a 40 secondi dal termine. Carmelo Anthony va per il pareggio ma sbaglia, per sua fortuna Wade prende il rimbalzo e subisce fallo infilando entrambi i tiri liberi. A 18 secondi dalla chiusura siamo sul 150-149. Fallo sistematico su Bryant che realizza il primo libero ma sbaglia il secondo (151-149). Questa volta è Deron Williams a provare la tripla ma anche il suo tentativo non va a buon fine. Griffin subisce fallo ma come Bryant sbaglia un tiro libero lasciando ancora speranze al team della Eastern Conference ad un secondo dalla fine. La palla arriva a Wade che però prende un tiro completamente fuori equilibrio che non tocca neanche il ferro. Termina 152-149 e Durant a fine match viene eletto M.V.P. grazie ai suoi 36 punti e 7 rimbalzi. Sempre per la Western Conference importanti i 27 punti di Bryant, i 22 di Griffin, i 21 di Westbrook ed i 17 di Love. Dall’altra parte non basta LeBron James (36 punti), Wade chiude in tripla doppia (24 punti, 10 rimbalzi e 10 assist) e Deron Williams infila con 20 punti. Delude Howard che sebbene sul parquet di Orlando, dove gioca di solito, riesce a scrivere a referto solo 9 punti.

    WESTERN CONFERENCE-EASTERN CONFERENCE 152-149
    Western Conference: Durant 36-7-3, Griffin 22-8-3, Bynum 0-3-1, Bryant 27-1-1, Paul 8-5-12; Nowitzki 7-4-1, Westbrook 21-5-2, Love 17-7-1, Parker 6-2-4, Gasol 4-3-0, Aldridge 4-1-1, Nash 0-0-4
    Eastern Conference: Anthony 19-9-0, James 36-6-7, Howard 9-10-3, Wade 24-10-10, Rose 14-1-3; Deng 0-0-1, Hibbert 3-3-1, Rondo 2-2-8, Pierce 3-2-0, Bosh 7-2-1, Iguodala 12-4-2, Williams 20-3-4

    *In ordine nei tabellini sono evidenziati punti, rimbalzi ed assist.

    HIGHLIGHTS ALL STAR GAME:

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    TOP 10 ALL STAR GAME:

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