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  • Nba, vittorie importanti per Lakers e Thunder, cadono i Boston Celtics

    Nba, vittorie importanti per Lakers e Thunder, cadono i Boston Celtics

    Otto le gare disputate nella notte in Nba nelle quali spiccano le vittorie convincenti di Lakers e Thunder trascinati dai rispettivi leader, Kobe Bryant e Kevin Durant, che hanno realizzato un tripla doppia decisiva ai fini del risultato rispettivamente contro Houston e Golden State.

    Allo Staples Center i Los Angeles Lakers hanno liquidato i giovani Rockets con un secco 119-108. Grande protagonista del match il solito Kobe Bryant, sebbene non al meglio della forma fisica, il quale è stato autore di una prova super condita da una tripla doppia da 22 punti, 11 rimbalzi e 11 assist. Ottima la prova di tutto il quintetto gialloviola finito in doppia cifra guidati dal top scorer di serata Dwight Howard autore di 28 punti e 13 rimblazi, ma importante è stato anche l’apporto di Pau Gasol (17 punti), World Peace (15) e della giovane guardia Darius Morris, chiamata a sostituire l’infortunato Steve Nash, autore di 12 punti e 5 assist.
    Nei Rockets non bastano le buone prestazioni della stella James Harden, 20 punti per lui ma 7/18 dal campo, e di Chandler Parsons, che ha messo a segno 24 punti. Sottotono Jeremy Lin che ha chiuso la serata con 5 punti e 10 assist; Houston è così in calo dopo un positivo avvio di stagione trascinata da un sontuoso Harden ma sta dimostrando di avere inesperienza nel roster che potrebbe compromettere l’accesso ai playoff della squadra texana.

    Per la prima volta in carriera Kevin Durant mette a segno una tripla doppia, fermando il tabellino personale a 25 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. La stella degli Oklahoma City Thunder continua a macinare prestazioni superlative contribuendo a segnare ma soprattutto a far segnare anche i suoi compagni, tra questi Westbrook (miglior realizzatore della serata con 30 punti) e Martin (23 punti per l’ex Rockets), che hanno beneficiato degli assist messi a referto dal numero 35. Nelle file dei Warriors si salvano solo Stephen Curry con 22 punti all’attivo e il merito di aver tenuto in gara gli ospiti fino a metà dell’ultimo quarto prima che Martin e Ibaka chiudessero i giochi, e David Lee autore di una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi.

    Rajon Rondo – Boston Celtics | © Jared Wickerham/Getty Images

    Brutta caduta invece dei Boston Celtics sul parquet dei Detroit Pistons guidati da un ottimo Greg Monroe, autore di 20 punti. Ai Celtics non basta Rajon Rondo, autore di 12 punti e 10 assist, per avere la meglio al Palace of Auburn Hills, poichè i Pistons hanno concesso un misero 4/17 da tre alla squadra biancoverde, ottenendo una schiacciante vittoria dopo che la partita è stata in costante equilibrio per tre quarti di gara. Unica nota positiva della serata dei Celtics la striscia di Rondo che è alla 34esima gara in cui realizza almeno 10 assist e che potrebbe raggiungere il record di Magic Johnson fermo a 46 doppie consecutive.

    Vincono i Portland Trail Blazers contro i Chicago Bulls ancora orfani di Derrick Rose, grazie al solito Nicholas Batum che ha messo a segno 21 punti così come Wes Matthews, e all’importante apporto in fase realizzativa e difensiva di LaMarcus Aldridge, il quale ha chiuso la serata con 18 punti e 13 rimbalzi. Nei Bulls 5 giocatori in doppia cifra e un ottimo Nate Robinson con 18 punti che ha tentato invano di invertire la rotta del match a favore di Chicago dopo il +12 messo a segno da Batum a metà del quarto quarto, ma è arrivata la seconda sconfitta consecutiva dopo il ko in casa dei Clippers. Per Belinelli soltanto 2 punti messi a segno dalla lunetta in 19 minuti di gioco.

    Vittoria anche per i Toronto Raptors di Andrea Bargani che con i suoi 17 punti ha contribuito alla vittoria dei canadesi sugli Orlando Magic. Il Mago è stato protagonista di una buona prestazione nella quale ha messo a referto anche 5 rimbalzi e 2 stoppate, ma il migliore è stato senza dubbio DeRozan autore di 20 punti e 9 rimblazi. Da segnalare la grande prestazione di Calderon, autore di ben 18 assist ieri al Air Canada Center. Ai Magic non è bastata la doppia doppia di Glen Davis con 16 punti e 12 rimbalzi.

    I Brooklyn Nets, alla loro quinta vittoria di fila, hanno superato Sacramento nella trasferta californiana della quale è stato protagonista Blatche che con i suoi 22 punti ha permesso agli ex New Jersey Nets di avere la meglio sui Kings. Decisivo come sempre anche l’apporto di Deron Williams, autore di 14 punti e 10 assist, oltre che di 5 rimbalzi. Ancora una sconfitta per Sacaramento al quale non è bastata la grande prestazione di DeMarcus Cousins, autore di 29 punti e 7 rimbalzi.

    Netta vittoria, seppur non brillante, per i New York Knicks sugli Indiana Pacers. La franchigia blu-arancio voleva riscattare la sconfitta di Memphis, la prima in stagione, e ci è riuscita grazie al solito Carmelo Anthony, 26 punti per lui e al contributo difensivo di Tyson Chandler e di tutta la squadra, che ha costretto i Pacers ad un pessimo 3/16 dal campo. Per i gialloblu si salvano soltanto Paul George con 20 punti all’attivo e David West, autore di 14 punti.

    A Philadelphia i Sixers hanno battuto i Cleveland Cavaliers 86-79. Una vittoria ottenuto soltanto nelle battute conclusive del match grazie al parziale di 13-8 che ha permesso a Philadelphia di gestire un vantaggio di 9 punti ottenuto a pochi minuti dal termine. Ottimo l’apporto nella gara di Holiday, Young e Turner, con quest’ultimo che ha spezzato l’equilibrio e ha condannato i Cavs alla sesta sconfitta di fila, nonostante le buone prestazioni di Anderson Varejao (alla quinta doppia doppia in stagione) e di Tristan Thompson (14 punti per lui).

     

    RISULTATI NBA 18 nov 2012

    New York Knicks – Indiana Pacers 88-76
    NY: Anthony 26, Smith 13, Felton 11
    Ind: George 20, West 14, Hill 7

    Toronto Raptors – Orlando Magic 97-86
    Tor: DeRozan 20, Bargnani 17, Johnson 15
    Orl: Davis 16, Moore 16, Afflalo 15

    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 86-79
    Phi: Turner 19, Holiday 14, Hawes 14
    Cle: Gee 17, Thompson 14, Varejao 14

    Sacramento Kings – Brooklyn Nets 90-99
    Sac: Cousins 29, Evans 21, Thornton 12
    Bro: Blatche 22, Williams 14, Brooks 14

    Oklahoma City Thunder – Golden State Warriors 119-109
    Okc:  Westbrook 30, Durant 25, Martin 23
    Gsw: Curry 22, Lee 19, Landry 14

    Detroit Pistons – Boston Celtics 103-83
    Det: Monroe 20, Maxiell 15, Stuckey 14
    Bos: Sullinger 16, Garnett 15, Pierce 13

    Portland Trail Blazers – Chicago Bulls 102-94
    Por: Batum 21, Matthews 21, Aldridge 18
    Chi: Robinson 18, Noah 16, Hamilton 15

    Los Angeles Lakers – Houston Rockets 119-108
    Lak: Howard 28, Bryant 22, Gasol 17
    Hou: Parsons 24, Harden 20, Patterson 14

     

  • I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    Clamoroso colpo di scena nella Nba: i Los Angeles Lakers hanno infatti sollevato dall’incarico l’ormai ex coach Mike Brown dopo un disastroso avvio di stagione (preseason compresa) di cui è stata protagonista la squadra gialloviola. L’head coach 42enne ex Cavaliers ha pagato con l’esonero l’ennesima sconfitta patita all’EnergySolution arena di Salt Lake City contro gli Utah Jazz, sconfitta che segue quelle precedenti, tra cui il derby contro i Clippers perso malamente da Bryant e compagni.

    Il comunicato ufficiale della franchigia losangelina specifica inoltre che il vice di Mike Brown, Bernie Bickerstaff, è stato nominato coach ad interim, in attesa di ingaggiare un nuovo head coach: tra i papabili spiccano i nomi di Mike D’Antoni, che così ritroverebbe Steve Nash dopo gli anni trascorsi a Phoenix, ma anche leggende del basket a stelle e strisce quali Jerry Sloan, ex coach degli stessi Jazz che ha guidato per 23 anni con ottimi risultati seppur non ha mai potuto fregiarsi del titolo Nba, sfiorato per due volte nelle Finals contro i Chicago Bulls di un certo Michael Jordan. Ma Sloan non è l’unica leggenda Nba ad essere accostata alla panchina gialloviola: infatti i tifosi sognano il ritorno di Phil Jackson, il quale ha lasciato proprio i Lakers un anno e mezzo fa decidendo di ritirarsi a vita privata: i rumors che circolano in queste ore parlano di un tentativo della nuova stella losangelina Dwight Howard in procinto di convincere Coach Zen a ritornare sulla panchina con cui ha vinto 5 anelli dal 2000 al 2010.

    Mike Brown
    Mike Brown e Dwight Howard © Stephen Dunn/Getty Images

    La notizia, se vera, avrebbe del clamoroso e porterebbe alla franchigia gialloviola quel tatticismo e quella voglia di vincere che con Brown è mancata, ma gli addetti ai lavori non si sbilanciano su un suo possibile ritorno. Ritorno che potrebbe essere quello di Brian Shaw, già vice di Jackson durante l’avventura a Los Angeles e ora allenatore in seconda degli Indiana Pacers, ma attualmente il favorito sarebbe proprio D’Antoni, sebbene la mancanza di un equilibrio difensivo, contrapposta ad uno spettacolare repertorio offensivo, alimenta più di un dubbio alla dirigenza dei Lakers.

    La stagione per i “lacustri” si è subito complicata, complice le 4 sconfitte nelle prime 5 uscite con squadre non irresistibili, anche se c’è tutto il tempo per rimediare perchè la stagione è lunga ed è appena all’inizio: già stanotte scenderanno in campo allo Staples Center contro i Golden State Warriors, in panchina ci sarà Bickerstaff in attesa che il proprietario Jerry Buss e il general manager Mitch Kupchak decidano a chi affidare una squadra che già da quest’estate è stata costruita per puntare a vincere il titolo con gli importanti acquisti di Nash e Howard.

  • Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna a giocare nella NBA: la stella russa, dopo un anno al CSKA Mosca, ha trovato un accordo con i Minnesota Timberwolves. L’operazione è stata resa possibile dalla trade che il team di Minneapolis ha portato a termine qualche giorno fa con i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets, scambio che ha liberato parecchio spazio salariale nel cap di Minnesota e di cui parleremo tra un attimo. Kirilenko, 31 anni, ha firmato un contratto per 2 stagioni a 20 milioni di dollari complessivi. Il russo sta disputando le Olimpiadi con la sua Nazionale ed ha giocato in NBA per 10 stagioni con gli Utah Jazz, con una media di 12.4 punti e 5.6 rimbalzi a partita, ma nella stagione 2011-12 ha indossato la maglia del CSKA Mosca (complice il lockout NBA che ha tenuto ferma la Lega fino a Natale), vincendo il premio di M.V.P. e di miglior difensore dell’Eurolega. Kirilenko ha dichiarato che è impaziente di giocare per il coach Rick Adelman e che crede che il suo stile di gioco si adatti alla perfezione a quello dell’allenatore dei Timberwolves.

    Torniamo alla trade a 3 squadre di cui parlavamo poco fa: il centro Robin Lopez e l’ala Hakim Warrick si trasferiscono da Phoenix a New Orleans, mentre la guardia-ala Wesley Johnson passa da Minnesota a Phoenix insieme a una scelta al primo giro del Draft, i Timberwolves invece liberano spazio nel cap per poter firmare il free agent Kirilenko. La franchigia di Minneapolis riceve inoltre dagli Hornets 2 scelte da secondo giro al prossimo Draft.

    Andrei Kirilenko | © Christian Petersen/Getty Images

    Situazione Orlando Magic: il general manager Hennigan ha scelto come nuovo head coach Jacque Vaughn, 37 anni ed alla prima esperienza su una panchina NBA (ora l’unica squadra senza allenatore sono i Portland Trail Blazers che comunque dovranno comunicare la oro scelta a breve). Negli ultimi 2 anni Vaughn è stato assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e l’esperienza maturata con un genio del basket come è notoriamente conosciuto l’allenatore degli Spurs non potrà fare altro che avvantaggiarlo nella sua carriera. Il nuovo coach dovrà gestire una squadra che probabilmente perderà la stella Dwight Howard e dovrà essere abile ad avviare il processo di ricostruzione e a favorire la crescita dei giovani.

    Dwight Howard infatti è sempre intenzionato a lasciare Orlando, il centro dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles con lo staff dirigenziale dei Magic (che voleva convincerlo a tornare sui suoi passi) ha confermato la sua volontà: la superstar chiede o la cessione immediata ai Los Angeles Lakers (che però hanno parecchie difficoltà ad imbastire uno scambio con i Magic visto il rifiuto di Bynum di giocare ad Orlando e l’assenza di prime scelte al Draft da offire alla squadra della Florida dato che sono state cedute quasi tutte interamente a Phoenix nell’affare Nash), o la cessione a gennaio ai Brooklyn Nets (che solo nel nuovo anno potranno inserire Brook Lopez nella trattativa visto che il giocatore è stato rinnovato da qualche settimana ed occorrono circa 6 mesi per poterlo scambiare) oppure in casi estremi andrà via a giugno 2013 gratis (via free agency) a Dallas, dato che i Mavericks possono offrire un super contratto al centro. La palla ora passa di nuovo ad Hennigan che dovrà sbrogliare la difficile situazione.

  • Marco Belinelli ai Chicago Bulls. Dwight Howard resta ai Magic?

    Marco Belinelli ai Chicago Bulls. Dwight Howard resta ai Magic?

    Marco Belinelli è ufficialmente un nuovo giocatore dei Chicago Bulls: l’annuncio è stato dato dal diretto interessato sul suo profilo Twitter (“E’ ufficiale… Bulls! Sono entusiasta“) ed è apparsa poi la conferma sul sito ufficiale della franchigia dell’Illinois. La 26enne guardia della Nazionale Italiana ha firmato un contratto di un anno con opzione per la stagione successiva (lo stipendio si aggirerà sui 2 milioni di dollari circa a stagione). Addirittura inferiore il compenso rispetto a quanto percepito con gli Hornets, sua ultima squadra (3,4 milioni per anno).

    Ma a far sbocciare l’amore tra Belinelli e i Bulls non sono stati i soldi:

    Sono molto felice e stimolato da questa scelta. Sono state settimane difficili, ci sono state delusioni ma alla fine la mia perseveranza ha portato il risultato che ho sempre desiderato: una squadra dalle grandi ambizioni e che ha scritto la storia della NBA. Ho fatto una scelta guidato dalla passione e dal mio unico desiderio: vincere. Avrei potuto scegliere realtà che mi avrebbero portato maggiori guadagni, ma è per me giunto il momento di mettermi alla prova in un team di questo valore. In 5 anni di NBA ho sempre dovuto lottare e guadagnare ogni minuto giocato. Le sfide non mi spaventano“.

    Queste le prime parole di Belinelli da rossonero durante la conferenza stampa già organizzata da Chicago per dare il bentornato anche a Kirk Hinrich. Jeans strappati e t-shirt, è stato stuzzicato ancora una volta per la sua somiglianza a Sylvester Stallone ed incalzato sul suo presunto ruolo di nuovo Kyle Korver, lo specialista da 3 punti che i Bulls hanno spedito ad Atlanta:

    Penso che lui sia solo un tiratore. Io invece posso fare molto di più

    Una chance importante, che l’ex Fortitudo Bologna si è guadagnato con 2 grandi stagioni a New Orleans. L’ultima annata con gli Hornets è stata la sua migliore in NBA11.8 punti (41% dal campo, oltre il 37% da 3), 2.6 rimbalzi e 1.5 assist di media, con ben 55 partite in quintetto. Erano interessate a lui anche Dallas Lakers, ma non hanno mai affondato il colpo, così, appena è arrivata l’offerta dei Bulls, il”Beli”ne ha subito approfittato. Chicago è la sua quarta squadra NBA dopo i Golden State Warriors (team che lo scese al Draft del 2007), i Toronto Raptors (2009/2010), ed i New Orleans Hornets (2010/2012).

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Belinelli si metterà subito al lavoro in vista del training camp, sa che coach Thibodeau esige il massimo soprattutto in difesa e su questo dovrà ancora migliorare tanto. Ma i Chicago Bulls gli permetteranno di competere per il titolo, soprattutto dopo il recupero della stella Derrick Rose (infortunato ai legamenti del ginocchio) il cui ritorno in campo è previsto per gennaio o al massimo febbraio.

    Omer Asik invece non giocherà più nei Bulls che non hanno pareggiato l’offerta dei Rockets di 25 milioni di dollari in 3 anni.

    Telenovela Dwight Howard: è in corso un faccia a faccia a Los Angeles tra la stella di Orlando e la dirigenza dei Magic che è convinta di farlo tornae sui suoi passi per farlo restare in Florida. A breve aggiornamenti sull’evolversi della vicenda.

    I New York Knicks mettono sotto contratto Ronnie Brewer, guardia che nelle ultime stagioni ha giocato a Chicago.

    Notizia di contorno ma non meno importante: si fa strada l’ipotesi e la voce di un ritorno dei Seattle SuperSonics in NBA: la squadra era stata spostata nel 2008 ad Oklahoma City e rinominata Thunder ma ora la città costruirà (molto probabilmente) una nuova Arena per sostituire la precedente (il motivo per cui la franchigia fu spostata 4 anni fa). Da decidere però le modalità del possibile rientro: difficile l’espansione (ovvero una Lega a 31 squadre con i rinati SuperSonics), forse per far tornare in gioco Seattle ci dovrà essere un nuovo spostamento di franchigia con i Sacramento Kings fortemente indiziati al trasferimento di città e successivamente rinominati SuperSonics.

  • Marco Belinelli vicinissimo ai Chicago Bulls, Lee va a Boston

    Marco Belinelli vicinissimo ai Chicago Bulls, Lee va a Boston

    Marco Belinelli, guardia italiana che nelle ultime 2 stagioni ha militato nei New Orleans Hornets, è vicinissimo a vestire la maglia dei Chicago Bulls nella prossima stagione. Ad ore potrebbe esserci l’incontro per chiudere la trattativa, la squadra dell’Illinois così potrebbe sostituire il fortissimo tiratore da 3 punti Kyle Korver ceduto agli Atlanta Hawks. Sempre Chicago molto attiva sul mercato con la firma di Nazr Mohammed, centro veterano che andrà a sostituire (per 2 anni) il lungo turco Omer Asik, partito per Houston (triennale da 25 milioni di dollari che non sarà pareggiato).

    Minnesota rinforza il reparto lunghi con l’acquisizione di Greg Stiemsma dai Boston Celtics: il giocatore è restricted free agent ma la difficile situazione del salary cap dei Celtics non permetterà di pareggiare l’offerta dei Timberwolves per cui il giocatore può già considerarsi a Minnesota. Un arrivo importante per la squadra di Minneapolis che nei giorni scorsi ha dovuto rinunciare al francese Nicolas Batum, dato che Portland ha pareggiato l’offerta di quasi 50 milioni in 4 anni che i Timberwolves avevano proposto all’ala.

    Boston comunque si rafforza prendendo dai Rockets Courtney Lee (che voleva fortemente i Celtics per il rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers) in uno scambio a 3 dove a Houston finiscono JaJuan Johnson, E’Twaun Moore, Sean Williams, una seconda scelta al prossimo Draft (da Boston), e Jon Diebler (da Portland). Ai Blazers invece come controparte dell’affare va Sasha Pavlovic ormai ex Celtics mentre Lee ha potuto firmare con i biancoverdi.

    I Denver Nuggets hanno ufficializzato la firma di Anthony Randolph. Il giocatore arriva dai Minnesota Timberwolves.

    Accordo tra Lakers e Jordan Hill con il lungo che guadagnerà 8 milioni di dollari in 2 stagioni.

    Shannon Brown resta ai Phoenix Suns con un biennale da 7 milioni complessivi. Kwame Brown, ex prima scelta assoluta dei Washington Wizards (una delle peggiori della storia tra l’altro) ha firmato con i Sixers.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    I Golden State Warriors sono alla ricerca di un lungo sul mercato ed hanno mostrato interesse per Carl Landry e Kenyon Martin, ma stando alle ultime indiscrezioni provenienti dalla Baia di Oakland anche il russo Andrei Kirilenko è finito nel mirino dei Warriors. Il russo, attualmente sotto contratto con il CSKA Mosca, rappresenterebbe un’ottima alternativa a David Lee, ala grande titolare dei Warriors. Per la difesa di Golden State sarebbe inoltre un’aggiunta preziosa e la dirigenza ci sta pensando seriamente. Kirilenko ha ricevuto anche un’offerta dai Brooklyn Nets del magnate russo Prokhorov.

    L’ultima notizia riguarda un giocatore del campionato italiano: i San Antonio Spurs infatti sono molto ad interessati a Bo McCalebb. Il folletto della Montepaschi Siena, fortemente inseguito da Fenerbahce e Unics Kazan, potrebbe finire alla corte di Gregg Popovich. L’ostacolo per i neroargento potrebbe essere il sontuoso buyout richesto da Siena, ben 550 mila dollari per lasciarlo partire, ma non è escluso che si riesca a limare la cifra con un incontro tra le parti. Quello di McCalebb sarebbe un gran colpo per i texani dato che in Europa il playmaker naturalizzato macedone ha dimostrato di essere di gran lunga il  migliore ed il più forte giocatore di basket del Vecchio Continente.

  • McGee resta con Gallinari a Denver, ufficiale Mayo a Dallas

    McGee resta con Gallinari a Denver, ufficiale Mayo a Dallas

    Continuano i movimenti nel mercato NBA, la notizia del giorno è il nuovo accordo che il centro JaVale McGee ed i Denver Nuggets hanno siglato da poche ore: il general manager del team del Colorado Masai Ujiri ha annunciato ai media l’intesa che prevede un compenso di 44 milioni di dollari in 4 anni.

    Dopo la conferma di Andre Miller, playmaker veterano di mille battaglie, arriva un’altra ottima notizia per la squadra in cui milita il nostro Danilo Gallinari. Il 24enne McGee infatti con i Nuggets ha disputato una splendida seconda parte di stagione, dopo essere arrivato in chiusura della sessione invernale di mercato dai Washinton Wizards in cambio del pari ruolo brasiliano Nenè. Per lui complessivamente l’annata si è chiusa con le medie di 11.3 punti, 7.8 rimbalzi e 2.16  stoppate in 61 partite giocate appunto tra Denver e Washington.

    JaVale McGee e Danilo Gallinari | © Harry How/Getty Images

    Notizie importanti anche dal Texas, dove i Dallas Mavericks hanno annunciato la firma della guardia O.J. Mayo che già nei giorni scorsi aveva detto sul suo profilo twitter di aver raggiunto un’intesa con i Mavs. I Memphis Grizzlies, squadra in cui il giocatore ha militato finora nella sua carriera NBA, non hanno pareggiato l’offerta lasciando scadere i termini a disposizione per trattenere Mayo. I Mavericks comunque ancora non hanno reso noti i termini dell’accordo con la terza scelta assoluta del Draft 2008 (scelto da Minnesota fu subito scambiato con Memphis ed i Timberwolves ricevettero in cambio Kevin Love).

    Firma al minimo salariale Antawn Jamison con i Los Angeles Lakers. La squadra californiana si sta facendo in 4 per poter arrivare al centro Dwight Howard degli Orlando Magic, il pezzo pregiato di questo mercato. Per arrivare ad Howard possibile l’inserimento nella trade dei Cleveland Cavaliers, per far quadrare i conti. I Cavs erano stati già coinvolti dai Brooklyn Nets qualche giorno fa sempre in merito all’affare Howard ma poi si tirarono indietro al momento di concludere il tutto. La situazione dei gialloviola resta però sempre difficile, perchè i Magic vogliono parecchie scelte future al Draft per lasciar partire il proprio gioeiello ma i Lakers hanno già ceduto ben 4 scelte ai Phoenix Suns in merito all’acquisto di Steve Nash. Ed ora in mano hanno poco o niente, tranne Bynum che però ad Orlando non vuole proprio saperne di andare.

  • I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    I Rockets per prendere Dwight Howard tagliano Luis Scola

    Giornata di transizione nel mercato NBA, senza particolari colpi di scena che avevano caratterizzato invece i giorni precedenti. I movimenti maggiori si sono avuti sul fronte dei tagli, dato che fino al 17 di luglio le squadre hanno tempo per tagliare un giocatore (se necessario) dal roster senza che lo stipendio poi dovuto vada ad influire sul salary cap. I primi a muoversi sono stati gli Houston Rockets che hanno l’Amnesty (la nuova regola che permette la rinuncia gratuita ad un atleta, come già detto poco fa), per tagliare il lungo argentino Luis Scola (il cui contratto comportava 21 milioni di dollari per i prossimi 3 anni). La mossa sarà utile ai texani perchè creando spazio salariale potranno prendere Dwight Howard, il corteggiatissimo centro degli Orlando Magic che in Florida non vuole più restare come ha ribadito ieri in un incontro con la dirigenza che gli chiedeva di rivedere la sua posizione. Il “no” è stato inequivocabile, ribadendo i suoi propositi di cambiare squadra. Ora, con i Brooklyn Nets che apparentemente si sono chiamati fuori dai giochi, ed i Lakers in difficoltà ad imbastire uno scambio, i favoriti nella corsa ad Howard sono proprio i Rockets che oltre al lungo potrebbero prendere anche Jason Richardson, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu o meglio i loro corposi contratti di cui la dirigenza dei Magic vuol disfarsi per iniziare la ricostruzione partendo da un salary cap ridotto al minimo. Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e Richardson (3 anni per 18.6 milioni) avrebbero dato il benestare al passaggio di squadra. A breve ulteriori sviluppi.

    Ufficiale anche la rinuncia dei Mavericks al centro Brendan Haywood che verrà sostituito a breve da Elton Brand “amnistiato” dai Sixers. Con Kaman e Nowitzki il pacchetto lunghi di Dallas sarà completamente rinnovato.

    A New York sono stati ufficializzati gli arrivi di Marcus Camby, che sarà il ricambio di Tyson Chandler, e di Jason Kidd, che molto probabilmente farà da chioccia al playmaker Jeremy Lin, giocatore che ha ricevuto un’offerta molto interessante dai Rockets ma che con ogni probabilità i Knicks pareggeranno trattenendolo in squadra (anche Mike Woodson, coach dei newyorchesi, si è espresso in tal senso). Secondo le ultime voci invece i bluarancio non pareggeranno l’offerta dei Toronto Raptors fatta pervenire alla guardia Landry Fields che così sarà lasciato libero di approdare in Canada alla corte di Andrea Bargnani (New York ieri ha rifirmato J.R. Smith per sostituire proprio Fields).

    Golden State, pur vicina al tetto salariale causa contratti ingombranti di Richard Jefferson ed Andris Biedrins, cerca ancora un vice David Lee, ma per arrivare a Carl Landry (vero obiettivo di mercato) sarà necessario un sign and trade con New Orleans.

    Luis Scola | & copy; Harry How/Getty Images

    Charlotte prende Ramon Sessions e lascia libero Augustin, corteggiato dai Pacers. Milicic viene tagliato da Minnesota che aspetta di sapere se Portland pareggerà l’offerta per Nicolas Batum: in caso i Blazers trattenessero l’ala son pronte le soluzioni alternative come O.J. Mayo, Andre Iguodala (ancora sotto contratto con Philadelphia) e Courtney Lee (che però vorrebbe andare a Boston da coach Doc Rivers a cui è legato da profonda amicizia).

    Chicago cerca un acquirente per il formidabile tiratore Kyle Korver, Jamison vorrebbe andare a Charlotte per stare vicino alla famiglia ma su di lui si sono gettati Nets e Lakers.

    Infine, speriamo, una buona notizia: Greg Oden, (centrone di ruolo che in molti avevano paragonato al nuovo Shaquille O’Neal), che fu prima scelta al Draft del 2007 (addirittura davanti ad un fenomeno come Kevin Durant) ma che ha giocato appena 82 gare in 5 anni a causa di svariati infortuni ad entrambe le ginocchia, è pronto a ritornare in gioco e vorrebbe firmare (al minimo salariale ovviamente) con i neo campioni dei Miami Heat, che hanno bisogno proprio di un centro per completare il roster ed il mercato di questa stagione.

  • Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Sembra sfumata la trattativa tra Nets e Magic che avrebbe portato il centro Dwight Howard a Brooklyn e nella corsa al centro di Orlando si inseriscono a sorpresa gli Houston Rockets che fino a poche ore fa dovevano solo essere i partner dei Los Angeles Lakers per far quadrare lo scambio con il team della Florida. Il pacchetto offerto dai texani al neo general manager dei Magic Hennigan prevede soluzioni interessanti come quello di accollarsi i pesanti contratti di Hedo Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), di Chris Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e di Jason Richardson (3 anni per 18.6 milioni). Orlando in questo modo otterrebbe ciò che vuole, ovvero azzerare il cap in vista della rifondazione che partirà a breve. Houston però per fare spazio nel salary cap dovrà necessariamente usare la clausola Amnesty per tagliare qualcuno dei contratti più sostanziosi a bilancio. L’indiziato prinicipale per il taglio è Luis Scola che nei prossimi 3 anni percepirà 21 milioni di dollari. Nel fine settimana non mancheranno gli sviluppi anche perchè i Lakers e forse anche i Nets (che secondo alcuni stanno cercando di forzare la mano alla dirigenza dei Magic tirandosi fuori dalla trattativa) potrebbero non essere tagliate fuori. Proprio la franchigia di Brooklyn per cautelarsi da ogni scherzo mette rinnova per 4 anni (a 60 milioni di dollari complessivi) il centro Brook Lopez.

    Fonti molto attendibili riferiscono che nelle prossime ore i New York Knicks pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets per Jeremy Lin e tratteranno il playmaker.

    Ufficiali gli ingaggi di Ray Allen e Rashard Lewis (ex compagni ai Seattle SuperSonics) che vestiranno la maglia dei Miami Heat per i prossimi 3 anni. Entrambi si inseriscono alla perfezione nel piano di Miami per aiutare James, Wade e Bosh con tiratori dalla distanza che possano far allargare le maglie delle difese avversarie. I 2.718 canestri da 3 punti messi a segno da Allen rappresentano il record NBA di tutti i tempi (superato il grande Reggie Miller), mentre Lewis è al quinto posto della classifica dei giocatori in attività con 1.690 centri da oltre l’arco.

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Presentazione ufficiale anche per Steve Nash con la maglia dei Lakers. Il playmaker canadese, grande appassionato di calcio, indosserà la maglia numero 10 (la numero 13 gialloviola è ritirata dato che è appartenuta al grande Wilt Chamberlain) ed ha dichiarato che è un omaggio ai grandi “10” del calcio degli ultimi anni quali Zinedine Zidane ed Alessandro Del Piero, che furono compagni di squadra nella Juventus.

    Dallas taglia il centro Haywood con la Amnesty Rule (27 i milioni dovuti nei prossimi 3 anni) e trova l’accordo con Chris Kaman. L’ex Hornets così ritrova il suo amico e compagno di nazionale tedesca Dirk Nowitzki. I Mavericks rinnovano completamente il reparto lunghi con Elton Brand, nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità. Texani scatenati: mettono anche in piedi l’operazione di mercato che porta ai Pacers, via sign and trade, Ian Mahinmi e Dallas il playmaker Darren Collison più la guardia Dahntay Jones. Per quanto riguarda proprio gli Indiana Pacers, news dell’ultim’ora dato che sono vicinissimi a mettere sotto contratto Gerald Green (triennale da 10 milioni) reduce da una buona stagione con i Nets.

  • Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli è finito nel mirino dei Los Angeles Clippers: a sponsorizzare l’arrivo della guardia Azzurra sarebbe stato il suo ex compagno di squadra, ai New Orleans Hornets, Chris Paul. Belinelli tornerebbe in California (è stato scelto dai Golden State Warriors nel Draft del 2007) per colmare il vuoto lasciato da Nick Young accasatosi ai Philadelphia 76ers. I losangelini vorrebbero offrire a Belinelli un contratto con la “mid level exception”. L’altro scenario prevede invece un sign and trade con gli Hornets con il coinvolgimento dell’ala Ryan Gomes. In attesa di vedere se si concretizzerà il passaggio del “Beli” a Los Angeles, i Clippers stanno costruendo una grande squadra per la prossima stagione: rinnovato il fenomeno Blake Griffin (la prima scelta assoluta al Draft 2009 si metterà in tasca 95 milioni di dollari nelle prossime 5 stagioni), sono arrivati a dare man forte a Chris Paul (in attesa anche lui di firmare il rinnovo contrattuale) Lamar Odom e Jamal Crawford.

    Tim Duncan, 36 anni, ha trovato l’accordo per giocare altre 3 stagioni nei San Antonio Spurs: per lui 36 milioni di dollari complessivi che lo terranno alla corte di coach Gregg Popovich probabilmente fino a fine carriera. Duncan è arrivato a San Antonio nel 1997 come prima scelta assoluta al Draft. I movimenti degli Spurs non finiscono qui, infatti è stato anche raggiunto l’accordo per il ritorno di Boris Diaw (biennale da oltre 9 milioni) e Danny Green (triennale da 12 milioni). San Antonio pesca anche in Spagna: il 25enne francese Nando De Colo, negli ultimi 3 anni al Valencia, ha annunciato attraverso il sito del club spagnolo che giocherà negli Spurs le prossime 2 stagioni.

    L’altra notizia di giornata è la complicazione dell’affare Dwight Howard tra Brooklyn Nets e Orlando Magic. L’affare sembrava in dirittura d’arrivo, la trade doveva essere la seguente con 4 squadre coinvolte (oltre a Magic e Nets anche Cavaliers e Clippers): a Brooklyn sarebbero finiti, oltre ad Howard, anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic sarebbero andati Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (tutte da primo giro). Per i Cavaliers pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece avrebbero rilevato il contratto della guardia MarShon Brooks. Cleveland però ora si sarebbe tirata indietro, Brooklyn ha provato a convincere Orlando a mandare lo scambio in porto anche senza i Cavs ma non c’è stato nulla da fare. Ed allora sono entrati in gioco i Los Angeles Lakers che hanno inserito come terza parte dell’accordo gli Houston Rockets. In breve Howard finirebbe ai Lakers, Bynum a Houston (visto che il centro non vuole andare assolutamente ad Orlando) e i Magic riceverebbero una miriade di scelte future al Draft per poter ricostruire la squadra. In più pare che i pesanti contratti di Turkoglu e Jason Richardson, che gravano nel monte salari del team della Florida, potrebbero essere assorbiti proprio dai californiani e dai texani che prenderebbero un giocatore ciascuno. Tuttavia lo scambio appare ancora molto “fumoso”, alcuni analisti dicono addirittura che comunque la strada che porterebbe Howard ai gialloviola sia morta, dato che il giocatore firmerà il nuovo contratto (in scadenza a giugno 2013) solo quando approderà ai Brooklyn Nets, voluti fortemente dal centro. Staremo a vedere l’evoluzione della trattativa.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Secondo fonti ben informate i New York Knicks nelle prossime ore pareggeranno l’offerta dei Rockets fatta a Jeremy Lin (restricted free agent) e tratterranno il playmaker nella Grande Mela.

    Rashard Lewis firma un biennale con i Miami Heat: Lewis raggiunge in Florida l’ex compagno di squadra Ray Allen ai Seattle Supersonics.

    Atlanta sostituisce Joe Johnson (andato a Brooklyn) con Louis Williams, in uscita da Philadelphia. Il corteggiatissimo Courtney Lee (nell’ultimo anno agli Houston Rockets) vuole andare a Boston (per il grande rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers ed alla sua famiglia) ma su di lui c’è l’interesse di almeno altre 7-8 squadre.

    Il 39 enne Grant Hill è pronto a raggiungere l’amico Steve Nash ai Lakers, il russo Shved approda ai Minnesota Timberwolves (triennale da 10 milioni complessivi), Dorell Wright va dai Golden State Warriors ai Philadelphia Sixers. Bayless, lasciato libero dai Raptors, trova la sua  nuova casa ai Grizzlies.

  • NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    Si scalda il mercato NBA, mancherebbero solo gli ultimi dettagli e poi “Superman” Dwight Howard  diventerà un giocatore dei Nets a tutti gli effetti: i dirigenti di Orlando e Brooklyn infatti starebbero visionando le cartelle mediche di Howard e Brook Lopez (il centro che prenderà il posto di Dwight ai Magic) per assicurarsi che tutto sia a posto visto che i 2 giocatori sono reduci da infortuni piuttosto lunghi.

    Nel maxi scambio, oltre ai Cleveland Cavaliers, dovrebbero entratre anche i Los Angeles Clippers: la trade, a dir poco imponente, vedrebbe arrivare alla corte di Deron Williams, a Brooklyn, oltre ad Howard anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic andrebbero Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (dovrebbero essere tutte da primo giro). Per i Cavaliers sarebbe pronto il pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece rileverebbero il contratto della guardia MarShon Brooks. Sono 2 però le questioni sul tavolo che sino ad ora hanno provocato lo stallo della trattativa: le condizioni di Brook Lopez, fermo spesso durante l’ultimo anno, che preoccupano non poco i Magic (come abbiamo già detto in precedenza la dirigenza del team della Florida sta visionando le cartelle mediche per assicurarsi che sia tutto a posto), oltre alle richieste contrattuali di Kris Humpries che potrebbero complicare il “sign and trade” con i Cavaliers. Alla fine però tutti i tasselli dovrebbero andare al posto giusto per un affare che in fin dei conti conviene un pò a tutte le squadre coinvolte.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Buone notizie anche per i New York Knicks: la franchigia della Grande Mela si assicura per i prossimi 3 anni le prestazioni del centro Marcus Camby (contratto da 13 milioni di dollari complessivi). Il 38enne lungo ritorna così a New York, nel “sign and trade” con Houston arrivano in Texas 3 giocatori bluarancio ovvero Toney Douglas, Josh Harrellson, Jerome Jordan più 2 seconde scelte (nel 2014 e nel 2015). La dirigenza dei Knicks, in attesa della risoluzione del caso Jeremy Lin (offerta dai Rockets che deve essere pareggiata per trattenere il playmaker), ha concluso la trattativa con un altro free agent ovvero Steve Novak. Per lui, specialista assoluto dal perimetro, quadriennale da 15 milioni di dollari. In dirittura d’arrivo anche la trattativa con J.R. Smith, per la guardia contratto biennale da 2,8 milioni di dollari.

    Roy Hibbert, centro in piena esplosione, è stato un giocatore importante per Indiana nell’ultima stagione ed i Pacers ovviamente non hanno nessuna intenzione di perderlo. Secondo fonti ben informate l’offerta di 58 milioni di dollari (il massimo possibile) fatta da Portland all’ex Georgetown University verrà pareggiata e il giocatore non si muoverà da Indianapolis.

    Triennale per Danny Green che dopo una grande stagione a San Antonio, ha deciso di rinnovare con gli Spurs e di rimanere in Texas.

    Infine i Rockets provano a strappare alla concorrenza Aaron Brooks, reduce da una stagione in Cina. Il 27enne playmaker è già stato ai Rockets dal 2007 al febbraio 2011, quando venne ceduto ai Phoenix Suns in cambio di Dragic. Le alternative per Houston sono Ramon Sessions (ma Dallas è in netto vantaggio) e Raymond Felton.