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  • Superbike, Sykes poker a Donington. 4° Biaggi

    Superbike, Sykes poker a Donington. 4° Biaggi

    Ancora una volta sarà Tom Sykes a partire davanti a tutti nel campionato Superbike, dove domani andrà in scena sul circuito di Donington il quinto round stagionale delle derivate di serie.

    Il britannico sul tracciato di casa, teatro del Gran Premio d ‘Europa, piazza per la quarta volta su cinque gare stagionali la sua Kawasaki Ninja ZX10R in pole position con un giro fenomenale, fermando il cronometro sul tempo di 1:27.716, facendo registrare anche il record della pista. Altra soddisfazione per il team di Akashi, che dopo aver conquistato a mani basse la seconda manche del Gran Premio d’Italia a Monza la scorsa settimana porta a casa l’ennesima pole position, la sesta della sua carriera in Superbike.

    Alle sue spalle le due Bmw di Leon Haslam e Marco Melandri che a differenza delle libere di ieri sembrano essersi avvicinate alle migliori nel passo gara e sono sicuramente da tenere d’occhio. Cosi come Max Biaggi che riesce a portare a casa un’importante quanto insperata quarta posizione che per lo meno domani gli permetterà di partire in prima fila vicino ai migliori.

    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    In quinta posizione troviamo il poleman del Gran Premio d’Italia Sylvain Guintoli che riesce a tenere dietro la Honda di Johnny Rea e la Suzuki di Leon Camier. Nelle prime otto moto, quelle che hanno preso parte alla Superpole 3, troviamo l’altra Ducati Effembert di Jakub Smrz, che non è riuscito a ripetersi dopo le belle libere della giornata di ieri.

    Fuori inaspettatamente dalla qualifica più importante anche Carlos Checa, che sembra avere qualche difficoltà in più del previsto nel competere per le prime posizioni. El Toro di casa Ducati partirà dalla nona piazza, e sarà costretto ad inseguire dalla terza fila. Decima e 11esima posizione per le due Bmw Motorrad Italia di Ayrton Badovini e Michel Fabrizio seguite dalla Aprilia gemella di Max Biaggi con Eugene Laverty.

    Tra gli altri italiani Davide Giugliano e Niccolò Canepa chiudono in 13esima e 14esima posizione, Lorenzo “Zorro” Zanetti in 20esima posizione, quart’ultimo.

  • Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Sylvain Guintoli conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio d’Italia che domani ospiterà il quarto appuntamento della stagione 2012 della Superbike. A Monza la maggiore protagonista è stata la pioggia caduta abbondante in mattinata e che ha reso molto insidioso il tracciato brianzolo rimescolando di fatto le carte in tavola.

    La pista bagnata infatti ha favorito la Ducati, bicilindrica a differenza di tutte le altre moto derivate di serie, e che aveva dimostrato di essere poco veloce in tutte le sessioni di prova precedenti, dominate dalle BMW ufficiali e satelliti. La pioggia e il conseguente abbassamento dei tempi ha favorito la casa di Borgo Panigale e Guintoli, che, reduce da una vittoria e un secondo posto nella gara di settimana scorsa ad Assen si toglie la soddisfazione di portare a casa la prima Superpole in carriera, proprio nel “Tempio della Velocità”.

    Sylvain Guintoli © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto la Kawasaki Ninja di Tom Sykes costretto ad abdicare dopo aver conquistato le prime tre pole della stagione. Il britannico firma il record di velocità fermando il tachimetro sui 339,5 km/h, velocità di punta mai raggiunta prima dalle due ruote ma si ferma però a ben sette decimi dalla Ducati Effembert di Guintoli, precedendo al terzo posto Marco Melandri, unico con la BMW in grado di confermarsi nelle prime posizioni. Al quarto posto chiude la prima fila l’altra Ducati di Carlos Checa, che in gara spera nell’aiuto della pioggia per portare a casa un piazzamento importante, cosa che sull’asciutto risulterebbe assai improbabile.

    Apre la seconda fila la Honda di Johnatan Rea mentre l’altro pretendente al titolo Max Biaggi partirà in quinta posizione, alle spalle di Sykes e davanti alla Ducati di Jakub Smrz. Buona prestazione per Davide Giugliano, che in condizioni critiche è riuscito a portare la sua moto fino all’ultima sessione di qualifica, la Superpole 3, anche se non è riuscito a fare meglio dell’ultima piazza, cioè l’ottavo posto.

    Nona posizione per John Hopkins con la Suzuki mentre l’Aprilia di Eugene Laverty chiude la classifica dei migliori dieci con il decimo tempo. Appena fuori dalla top-ten la BMW di Michel Fabrizio, seguito da Leon Camier e dall’altra BMW di Ayrton Badovini. Soltanto 14esimo invece Leon Haslam

  • MotoGP, Stoner in pole all’Estoril davanti a Pedrosa. Rossi 9°

    MotoGP, Stoner in pole all’Estoril davanti a Pedrosa. Rossi 9°

    Casey Stoner conquista la sua prima pole position personale della stagione sul circuito dell’Estoril, teatro del Gran Premio di Portogallo, terzo appuntamento del Mondiale MotoGP.

    Il campione australiano firma il miglior tempo fermando il cronometro sul tempo di 1:37.188 che sa tanto di grande impresa, non tanto per la bravura e lo stile del pilota quanto per le difficoltà dimostrate fino al warm-up dalla Honda nell’ultimo settore, il più ostico per gli ormai noti problemi di chattering che sfavoriscono i piloti dal “cavatappino” in poi.Nonostante ciò, Stoner, grazie anche ad una guida al limite, è riuscito a portare a casa una prima posizione sudatissima, visto che il compagno di squadra Daniel Pedrosa lo segue a ruota, staccato di soli 13 millesimi. Lo spagnolo non è riuscito a spuntarla nei confronti del suo team-mate ma è pronto a giocarsi la vittoria nella gara di domani a cospetto di un buon passo gara che nelle ultime libere di questa mattina lo aveva portato davanti a tutti.

    Al terzo posto la vera sorpresa di giornata, un sempre più positivo Cal Crutchlow, che piazza la sua Yamaha Monster in prima fila staccato di soli 101 millesimi dalla vetta. Il britannico aveva per un attimo anche assaporato la possibilità di partire davanti a tutti ma la fame dei piloti Honda lo ha fatto scalare fino all’ultimo posto della prima fila, risultato comunque più che positivo.

    Il pilota del team Tech3 relega cosi in seconda fila il suo compagno di marca Jorge Lorenzo, scivolato in quarta posizione e mai apparso brillantissimo per tutto week-end portoghese. Il pilota spagnolo, che venerdì ha festeggiato il suo 25esimo compleanno, è però sempre fortissimo sul passo gara tanto che domani in gara cercherà di farsi come regalo la seconda vittoria stagionale per cercare almeno di dare agli avversari il primo segnale del Mondiale.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Anche perchè la Yamaha sembra esserci, come dimostra la quinta posizione di Ben Spies, che sembra ritrovato dopo aver passato i primi due Gran Premi un pò nell’ombra. Le due Yamaha ufficiali precedono la Honda del team Gresini di Alvaro Bautista che proprio all’ultimo giro scalza dalla sesta posizione un Andrea Dovizioso abbastanza incolore, soprattutto se paragonato al suo compagno di squadra Crutchlow, che fino a questo momento lo ha sempre battuto sia in gara che in qualidfica.

    Per trovare la prima Ducati dobbiamo scendere invece fino alla ottava posizione, dove troviamo la prima GP12 satellite di Hector Barbera staccato di soli 63 millesimi dal forlivese e che a sua volta precede di 53 millesimi Valentino Rossi, che questa volta ha fatto meglio del suo compagno di squadra Nicky Hayden, in decima posizione. La nota positiva per il Dottore è che per la prima volta nella stagione il suo distacco è sceso sotto il secondo e la Ducati comincia a dare i primi segnali positivi e incoraggianti di qualche possibile miglioramento, anche se obiettivamnete i primi restano ancora lontani.

    Alle spalle dei primi dieci chiude il gruppetto dei prototipi la Honda LCR del campione del mondo Moto2 Stefan Bradl, davanti alla lunga compagine di CRT aperta da Aleix Espargaro. I nostri Michele Pirro e Mattia Pasini navigano in 16esima e 17esima posizione, mentre penultimo chiude Danilo Petrucci, in 20esima posizione.

    Buone notizie arrivano dalla clinica mobile, dove sono stati trasportati Colin Edwards e Randy De Puniet, autori di un incidente che ha costretto i commissari di gara ad esporre la bandiera rossa e ad interrompere temporaneamente la sessione. La moto del francese dopo una scivolata è andata a finire contro quella dell’americano che nella caduta non ha riportato gravi conseguenze fisiche a parte la frattura della clavicola sinistra già infortunata qualche tempo fa. Con tutta probabilità il texano sarà costretto domani a dare forfait e a non prendere parte alla gara.

  • MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    Casey Stoner si aggiudica il secondo appuntamento stagionale del Mondiale 2012 vincendo meritatamente il Gran Premio di Spagna. Il campione del mondo australiano conquista la sua prima vittoria sul circuito di Jerez de la Frontera, tana del nemico numero uno Jorge Lorenzo, anche un pò a sorpresa vista la non brillantissima prestazione delle qualifiche che lo hanno classificato soltanto in quinta posizione, oltretutto il tracciato spagnolo non è da sempre uno dei preferiti dall’australiano.

    Ma oggi il pilota della Honda ha dimostrato di saper difendersi alla grande anche su un circuito a lui ostico soprattutto quando nel finale le gomme hanno cominciato a calare di prestazione. A differenza del Qatar, dove perse di consistenza cedendo la prima e la seconda posizione a Lorenzo e a Pedrosa, l’australiano trova l’accelerazione definitiva negli ultimi giri della gara rendendo vani gli attacchi di Lorenzo che si era riportato prepotentemente su di lui e andando a conquistare il suo 40esimo successo in carriera.

    Allo spagnolo della Yamaha invece non riesce la stessa rimonta di Doha e deve accontentarsi della seconda posizione in casa sua, laddove gli anni scorsi aveva quasi sempre lasciato soltanto le briciole agli avversari. Il maiorchino è stato bravo a ridurre il gap da Stoner nella parte centrale della corsa ma lo sforzo notevole fatto fare alle gomme lo costringe nel finale a qualche lungo di troppo che gli impedisce di giocarsi la vittoria fino alla fine, ma che comunque non gli compromette la vetta della classifica con i suoi 45 punti.

    Casey Stoner © CRISTINA QUICLER AFP/Getty Images

    Stesso podio del Qatar, solo con protagonisti invertiti, con Dani Pedrosa, terzo, che nel finale ha il suo bel da fare per difendersi dagli attacchi di un arrembante Cal Crutchlow, in crescita con la Yamaha del team Tech 3. Alla fine saranno pochi i millesimi che divideranno i due piloti al traguardo. Più staccato invece, ma stabilmente per tutta la gara in quinta posizione, Andrea Dovizioso, ancora una volta battuto dal suo compagno di squadra e in attesa di tempi migliori per ritornare a lottare con i primi.

    Sesto posto per la Honda Gresini di Alvaro Bautista davanti all’altra Honda del team LCR di Stefan Bradl. Il campione del mondo della classe Moto 2 riesce a beffare nel finale Nicky Hayden, ancora primo delle Ducati al traguardo. Lo statunitense è protagonista di una prima parte di gara strepitosa e coraggiosa al limite della guida che aveva fatto presagire ad un risultato diverso per la casa bolognese. E invece con il passare dei giri il ritmo del campione del mondo 2006  perde di consistenza, e complice anche un contatto con Crutchlow, finisce con il lottare nelle retrovie.

    Hayden riesce comunque a chiudere ancora una volta davanti al suo team-mate Valentino Rossi, mai nel vivo della gara e protagonista soltanto del duello con Barbera, che alla fine deve cedergli la posizione. Il Dottore è ancora alle prese con qualche problema di troppo sulla sua GP12 e alla fine sono tanti i 34 secondi di distacco dalla vetta ma probabilmente a pesare di più sono i 6 secondi di ritardo dal compagno di squadra.

    In difficoltà ancora una volta Ben Spies, che come in Qatar chiude con una prestazione deludente. L’americano, campione del mondo Superbike nel 2009, sembra un lontano parente del pilota ammirato in questi anni ma ha come attenuante il fatto di non essere in perfette condizioni fisiche. Alle sue spalle soltanto le CRT capitanate da Aleix Espargaro, fratello di Pol che ha vinto in Moto 2, seguito dai nostri Danilo Petrucci e Mattia Pasini.

    Penultimo, in 16esima posizione, Colin Edwards in mezzo a Ivan Silva e Karel Abraham. Ritiri soltanto per le CRT di Randy De Puniet, Michele Pirro, Yonny Hernandez e James Ellison.

     

  • Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    In attesa di ripetersi e salire sul gradino più alto del podio anche domani, Jorge Lorenzo fa 2 su 2 e, dopo quella conquistata a Losail in Qatar, fa sua anche la pole position del Gran Premio di Spagna, la 20esima in carriera in MotoGP. Sul circuito di Jerez de la Frontera lo spagnolo vice campione del mondo ha ingaggiato un duello a distanza entusiasmante e infuocato con il connazionale Dani Pedrosa per ottenere la pole, l’uno togliendo all’altro il miglior tempo giro dopo giro. Alla fine a spuntarla è stato il pilota della Yamaha che ha staccato uno strepitoso 1:39.532 con il quale ha preceduto di soli 135 millesimi l’alfiere della Honda, unico in grado di tenere il ritmo di Por Fuera vedendo i distacchi dal terzo in poi.

    A completare la prima fila una vera e propria sorpresa, Nicky Hayden con la Ducati. Lo statunitense è riuscito a portare al limite la sua Desmosedici, cosa che invece non è riuscita a Valentino Rossi in evidente difficoltà con la GP12 concepita e realizzata in base alle sue necessità e direttive ma che ha fatto ancora peggio dell’esordio chiudendo la qualifica con il 13esimo tempo, addirittura peggio della CRT (che montano un motore 800 cc) di Randy De Puniet e delle due Ducati clienti di Karel Abraham ed Hector Barbera. La giornata viene resa ancora più amara e disastrosa se si da uno sguardo ai tempi del Dottore, circa 3 secondi e mezzo dal leader e un secondo netto dalla Ducati di Barbera che lo precede in griglia. A questo punto ci si chiede come sia possibile che con la stessa e identica moto Hayden abbia raccolto un ottimo risultato piazzando la Ducati in prima fila e Rossi stenti non solo a trovare la prestazione ma anche un minimo di feeling con la moto. Domani il sette volte campione del mondo farà la danza della pioggia (attesa tra l’altro nella mattinata) dal momento che ieri Valentino sull’asfalto umido è stato uno dei migliori chiudendo con il secondo miglior tempo, difficile infatti che con pista asciutta come sul finale di qualifica il pilota italiano riesca a trovare lo spunto giusto per fare una gara decorosa.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Bene Cal Crutchlow che apre la seconda fila con la Yamaha Tech 3 privata di Poncharal perdendo l’opportunità di partire dalla prima di soli 7 millesimi. Attardato anche Casey Stoner: il campione del mondo in carica soffre ancora i nuovi pneumatici e non fa meglio del quinto tempo, staccato dalla vetta di 1 secondo e 45 millesimi. A seguire due Yamaha, quella “Factory” di Ben Spies e quella clienti di Andrea Dovizioso, rispettivamente in sesta e settima posizione. Ottavo tempo per Alvaro Bautista sulla Honda del team Gresini sulla soglia dei due secondio di ritardo da Lorenzo, poi Stefan Bradl (Honda LCR) e il primo delle moto CRT Randy De Puniet che, come riportato sopra, ha avuto il merito di portare la sua ART davanti a 3 Ducati 1000 cc.

    L’appuntamento è per domani alle 14:00 con il via al Gran Premio di Spagna, seconda prova del Motomondiale 2012.

  • MotoGP, a Jerez Rossi bene con la pioggia

    MotoGP, a Jerez Rossi bene con la pioggia

    La prima giornata di prove libere sul circuito di Jerez dove in questo week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, secondo appuntamento stagionale del Motomondiale, è stata influenzata dal maltempo. La pioggia infatti, caduta copiosamente sul tracciato al mattino, non ha permesso ai piloti di affrontare la prima sessione di prove preferendo rimanere ai box e aspettando che le condizioni meteo, e soprattutto quella della pista, migliorassero.

    Solo in pochi si sono cimentati in qualche giro di pista: a parte le due Honda clienti di Alvaro Bautista e Stefan Bradl, sono stati i piloti CRT i temerari. Il miglior tempo è andato a Ivan Silva sulla BQR-FTR, autore di un poco indicativo 1:48.674 ottenuto in condizioni di pista ancora accettabili, che ha preceduto di 6 secondi appunto Bradl e De Puniet, di 7 Bautista, di 8 Pasini e di oltre 10 Pirro, Hernandez ed Edwards. I big hanno preferito rimanare rintanati nei box evitando di prendere inutili rischi.

    Valentino Rossi © CRISTINA QUICLER/AFP/GettyImages

    Nella sessione pomeridiana, con le condizioni della pista che andavano progressivamente migliorando, a staccare il miglior tempo è stato Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda ha chiuso con il crono di 1:50.780 mettendosi in fila tutti gli altri. Exploit di Valentino Rossi con la pista umida, il sette volte campione del mondo della classe regina e la Ducati sembrano trovarsi a loro agio in queste condizioni di aderenza precaria portando a casa un ottimo secondo posto a 6 decimi dal leader, risultato che potrebbe far ben sperare per domani in qualifica e domenica in gara poichè le previsioni meteo promettono ancora pioggia.

    Rossi si è messo dietro i due super favoriti per la lotta al titolo Mondiale, Jorge Lorenzo e Casey Stoner, che hanno accusato entrambi oltre un secondo da Pedrosa e sono tallonati dall’altra Ducati ufficiale di Nicky Hayden ad un soffio dal pilota della Yamaha e della Honda. Più staccati Andrea Dovizioso, Alvaro Bautista e Cal Crutchlow che hanno chiuso rispettivamente con il sesto, settimo e ottavo tempo. Stesso crono per Ben Spies e Stefan Bradl, le CRT di Randy De Puniet e Mattia Pasini hanno fatto meglio delle Ducati di Karel Abraham e di Hector Barbera.

    Domani alle 10:10 la terza e ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche che assegneranno la pole position a partire dalle 14:00.

  • Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Sylvain Guintoli e Jonathan Rea conquistano rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda, corso sullo storico tracciato di Assen, l’Università del Motomondiale. Il francese si impone in gara 1 sulle altre due Ducati di Davide Giugliano e Carlos Checa, mentre in gara 2 deve arrendersi al britannico della Honda autore di una grande corsa. Biaggi e Checa faticano più del previsto con condizioni di meteo a dir poco pazze, e il terzo appuntamento della stagione va dunque ai due outsider, ma alla fine chi sorride è il romano che ritorna in vetta alla classifica Mondiale proprio a discapito dello spagnolo campione del mondo in carica.

    GARA 1 –  Partiti con pista asciutta la gara vede subito fuori uno dei principali protagonisti di giornata, il poleman Tom Sykes che è costretto al ritiro a causa di problemi al motore della sua Kawasaki ZX10R mentre è al comando della corsa. In testa al gruppo resta cosi Marco Melandri che conduce la gara fino a nove giri dal termine, quando l’arrivo della pioggia comincia  a rimescolare le carte.

    La gara viene interrotta e ripresa successivamente sotto il diluvio che questa volta vede primeggiare l’altra BMW di Leon Haslam che accumula un grande vantaggio sul diretto inseguitore Ayrton Badovini. Ma le insidie del circuito olandese, bagnato come un lago, non risparmiano nessuno e colpisce prima il leader della corsa Haslam e successivamente Badovini, autore di una gara fino a quel momento a dir poco perfetta con la BMW clienti. Cosi chi ne beneficia è Sylvain Guintoli, da sempre bravissimo sotto la pioggia, che capotalizza al massimo gli errori degli avversari andando a conquistare la sua prima vittoria nelle derivate di serie. Al secondo posto un’altro italiano, Davide Giugliano, che riesce a conquistare il suo primo podio in Superbike grazie ad una gara tutta d’attacco.

    Il tris Ducati viene completato da Carlos Checa, che chiude davanti alle Aprilia del principale rivale in classifica Max Biaggi, autore di una fantastica rimonta dalla 17esima posizione fino alla quarta, e di Eugene Laverty. Melandri con pista bagnata non è più riuscito a trovare il feeling con la sua BMW e non è andato oltre la nona posizione. Meglio di lui Michel Fabrizio, sesto alle spalle del duo Aprilia.

    Sylvain Guintoli © VINCENT JANNINK/AFP/Getty Images

    GARA 2 – Colpi di scena sin da subito nella seconda manche. La gara viene dichiarata bagnata anche se la maggior parte della pista è completamente asciutta. Per questo motivo quasi tutti i piloti optano per entrambe le coperture slick ad eccezione di Carlos Checa, che decide di montare due gomme da bagnato sperando nel ritorno della pioggia. Scelta sbagliata quella del campione del mondo che dopo due giri è costretto a rientrare ai box per cambiare le gomme, rimanendo impatanato nel gruppone.

    Davanti Smrz allunga su Guintoli e Rea ma il calo delle sue coperture Pirelli è dietro l’angolo. Pochi giri più tardi infatti sia Guintoli che Rea superano il ceco che poco dopo viene costretto all’errore da Aitchinson, doppiato, che non si accorge del suo arrivo e lo spinge fuori dal cordolo dove l’erbetta sintetica bagnata lo scaraventa a terra facendogli dire addio ai sogni di gloria.

    Alla fine Rea, grazie anche ad una migliore scelta di gomme rispetto a Guintoli (due gomme morbide per il francese, dura al posteriore per il britannico) riesce a spuntarla andando a conquistare la sua nona vittoria in carriera. Guintoli conclude un week-end da favola portando a casa una vittoria e un secondo posto che neanche lui forse si aspettava.

    Alle loro spalle la lotta tra Laverty, Melandri e Haslam ha raggiunto l’apice nelle fasi finali di gara, con sorpassi e controsorpassi spettacolari che alla fine hanno visto uscirne vincitore il pilota della Aprilia sulle due BMW di Melandri e Haslam, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra sul traguardo per soli due millesimi.

    Il poleman Tom Sykes è stato il primo invece ad accusare il calo degli pneumatici e non è andato oltre la sesta posizione davanti al bravissimo Ayrton Badovini. Ottavo Max Biaggi che comunque torna dal week-end olandese con il primo posto nella classifica mondiale davanti a Carlos Checa, che paga a caro prezzo la scelta di gomme sbagliata chiudendo ultimo in 17esima posizione.

  • Superbike, pole per Sykes ad Assen. Checa 5°, Biaggi solo 17°

    Superbike, pole per Sykes ad Assen. Checa 5°, Biaggi solo 17°

    Tom Sykes conquista la Superpole del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen, valevole per il terzo appuntamento stagionale della Superbike. All’Università del Motomondiale il britannico porta la sua Kawasaki ZX10R  davanti a tutti per la terza volta consecutiva bissando alla grande le pole position di Phillip Island e Imola, fermando il cronometro sul tempo sensazionale di 1:35.399, oltre un secondo meglio del primo inseguitore, vale a dire Johnatan Rea, che non riesce a fare meglio di 1:36.432.

    Risultato dedicato da tutto il team allo sfortunato compagno di squadra di Sykes Joan Lascorz, rimasto gravemente infortunato nei test di Imola successivi al Gran Premio stesso nei quali ha riportato la frattura della quinta e sesta vertebra cervicale, che ne ha messo a serio pericolo la carriera.

    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    In prima fila anche le Ducati, quelle che non ti aspetti, perchè sono quelle del team Effembert di Jakub Smrz, uno dei migliori interpreti di Assen, e Sylvain Guintoli. Carlos Checa aprirà la seconda fila dalla quinta posizione con il tempo di 1:37.156. Lo spagnolo non è parso al top della condizione e i quasi due secondi di distacco dalla vetta ne sono la dimostrazione. Sarà dura nella gara di domani lottare con un Sykes in queste condizioni, ma “El Toro” della Ducati proverà a tirare il meglio di sè in gara, soprattutto se le condizioni meteo continueranno a variare come capitato nella giornata di oggi. In sesta posizione il primo portacolori dell’Italia è Michel Fabrizio con la BMW, davanti al suo compagno di squadra Leon Haslam e alla Suzuki di John Hopkins.

    Le condizioni di meteo variabile hanno mietuto vittime illustri, come Marco Melandri che non è riuscito ad andare oltre il nono posto, bloccato nella prima delle due sessioni da venti minuti in cui è stata suddivisa oggi eccezionalmente la Superpole. Ancora più in difficoltà Max Biaggi che scatterà soltanto dall 17esima posizione.

  • Rossi riceve il Tapiro d’oro di Striscia

    Rossi riceve il Tapiro d’oro di Striscia

    Dopo la brutta figura rimediata in Qatar con il decimo posto sconsolante nel primo Gran Premio della stagione era inevitabile per Valentino Rossi essere “attapirato” e ricevere così il Tapiro d’Oro. Puntuale come un orologio svizzero il tapiroforo per eccellenza, Valerio Staffelli, ha consegnato al campione del motociclismo il famigerato “premio” del tg satirico di Antonio Ricci, Striscia La Notizia, nel servizio che verrà trasmesso nella puntata di stasera venerdì 13 aprile.

    E’ uno dei Tapiri più giusti della storia – ha detto Rossi “sorpreso” da Staffelli all’Autodromo di Monza dove in questo week-end il pilota pesarese sarà impegnato per una gara Gran Turismo al volante di una Ferrari 458 che lo stesso ha battezzato sul suo profilo Twitter “Ferrarino” – Sono molto attapirato perché non sono competitivo. Non riesco a guidare al 100%, mentre gli altri vanno più forte. Vorrei vincere e soffro quando sono così indietro.

    Valentino Rossi © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Rossi ai microfoni dell’inviato ha inoltre affermato che non ha nessuna intenzione di lasciare la moto di Borgo Panigale “Resterò alla Ducati. Ci riproveremo in tutte le gare, non ci arrendiamo. Ce la metteremo tutta per far funzionare l’accoppiata Rossi-Ducati” cercando in questo modo di tranquillizzare i suoi sostenitori e di mettere a tacere le voci riguardo ad un probabile divorzio dalla casa bolognese.

    Nei giorni seguenti il Gran Premio era circolata infatti l’indiscrezione secondo la quale Valentino Rossi avrebbe potuto chiudere il suo rapporto con la Ducati addirittura anticipatamente alla scadenza naturale del suo contratto prevista a fine 2012, considerate le difficoltà evidenziate dal pilota di Tavullia nel guidare la GP12 nonostante sia stata costruita sotto sue strette indicazioni, come la necessità del passaggio ad un telaio perimetrale in alluminio per la nuova moto seguendo le orme delle case giapponesi, stravolgendo in questo modo il progetto Desmosedici e l’identità storica della Ducati che ha sempre sfruttato la tecnologia del telaio a motore portante in fibra di carbonio.

  • Rossi e Ducati, è l’inizio della fine. Il divorzio la soluzione migliore

    Rossi e Ducati, è l’inizio della fine. Il divorzio la soluzione migliore

    L’esito del week-end in Qatar, primo appuntamento stagionale del Motomondiale, potrebbe aver aperto una voragine incolmabile tra Valentino Rossi e la Ducati. Il responso della pista nella notte di Losail è netto, chiaro e crudo, il feeling tra il Dottore e la Desmosedici non c’è. Pilota e moto sono agli antipodi, sono gli opposti che non si attraggono come ci insegna la fisica da secoli ma si respingono. Il binomio tutto italiano che doveva far sognare milioni di tifosi e appassionati delle due ruote si è rivelato al momento un qualcosa di fallimentare, un matrimonio quello tra Rossi e la Rossa nel quale non è mai sbocciato veramente l’amore e la parola divorzio comincia già a risuonare con una certa insistenza dalle parti di Tavullia e Borgo Panigale.

    Decimo al traguardo con oltre mezzo minuto accumulato dal vincitore in 22 giri di gara, dodicesimo in griglia a due secondi dalla pole e ultimo delle 1000 cc, più lento non solo del compagno di team Nicky Hayden che dispone di una Ducati GP12 ufficiale ma anche di Hector Barbera che si ritrova tra le mani una GP12 non evoluta. Numeri inesorabli che non possono, per ovvie ragioni, far contento Rossi che nelle interviste post gara ha espresso tutta la sua amarezza per il deludente risultato conseguito ieri sera nel Gran Premio d’apertura di quella che doveva essere la stagione del riscatto ma che, da quanto si è visto, rischia di essere ancor più disastrosa della precedente. Sul viso del 7 volte campione del mondo della classe regina si legge lo sconforto di chi ormai le ha tentate tutte e sta per alzare bandiera bianca, la “bestia da gara” che è sempre riuscita a rimediare alle pessime qualifiche sfornando il giorno dopo prestazioni brillanti (per quanto brillanti si possano definire la sfilza di quinti e sesti posti collezionati lo scorso anno per un pilota abituato a salire sul gradino più alto del podio, ndr) si è smarrita in quel di Losail.

    Rossi e Ducati © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Il duro sfogo non è dettato da un eccesso di emotività nè frutto di un commento fatto troppo “a caldo”, Rossi è consapevole delle sua azioni e dice sempre quel che pensa: “Abbiamo perso le speranze, non è la moto che volevo io, non sono un ingegnere e non posso risolvere i problemi, ma solo dare indicazioni – aggiungendo – Dopo il duro attacco di Barbera e l’uscita di pista ho pensato di tornare ai box e ritirarmi, ho continuato perchè sono un professionista“.

    La stoccata del Dottore è portata dritta al cuore della Ducati che, attraverso il team manager della scuderia Vittoriano Guareschi e il direttore generale Filippo Preziosi, si assume tutta la responsabilità di tale situazione “Vale non ha colpe, siamo noi che dobbiamo metterlo nella condizione per fargli esprimere tutto il suo talento” ma allo stesso tempo rimane spiazzata dalle parole forti e cariche di amarezza del pilota.

    Troppe le diversità che separano pilota e moto, lo stile di guida di Rossi non si adatta a quello della Ducati e viceversa. Lui ama le moto che si lasciano guidare e tendono ad avere una maggiore precisione nell’inserimento in curva e una ciclistica migliore rispetto alla potenza del motore, lei invece fa le bizze e non si lascia addestrare tanto facilmente, è più potente ma scorbutica in uscita di curva quando è necessario spalancare al massimo la manopola del gas. Lo scenario futuro non è per niente roseo e non ci vuole di certo un indovino per  intuire che il rapporto tra marito e moglie è ormai logoro e sta per giungere alla conclusione. Per tali ragioni il divorzio pare essere la soluzione migliore, sia per l’uno che per l’altra per evitare che entrambi continuino a farsi del male. Resta da determinare quando ciò avverrà, se a fine stagione alla scadenza naturale del contratto quando gli accordi di tutti i big scadranno per un mercato piloti che è già in fermento o addirittura anche prima, con Rossi che potrebbe essere ingaggiato da un team satellite della Honda (Team Gresini?) se le cose non dovessero migliorare nell’immediato. Salvo miracoli. Ma se la “resurrezione” del binomio Ducati – Rossi non è avvenuta nel giorno di Pasqua è difficile che possa accadere da qui a breve.

     

    Rossi e Ducati, esiste una soluzione?

    • No, divorzio immediato (80%, 269 Voti)
    • Si, continuare nello sviluppo della GP12 (20%, 69 Voti)

    Totale Votanti: 338